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reciproca di due o più corpi, sia a livello macroscopico, sia a livello delle
particelle elementari. Quantifica il fenomeno di induzione di una variazione dello
stato di quiete o di moto dei corpi stessi; in presenza di più forze, è la
risultante della loro composizione vettoriale a determinare la variazione del moto.
La forza è descritta classicamente dalla seconda legge di Newton come derivata
temporale della quantità di moto di un corpo rispetto al tempo.[1]
Sistema internazionale
L'unità di misura della forza nel SI è il newton, definito come:
Effetti
Le forze sono quindi le cause del cambiamento del moto dei corpi: possono pertanto
mettere in moto un corpo che si trovava precedentemente in stato di quiete,
modificare il movimento di un corpo già precedentemente in moto, o riportare il
corpo in stato di quiete.
A livello pratico, le forze applicate ad un dato corpo possono avere due diversi
tipi di effetti:[2]
In base alle equazioni di Lagrange del I tipo e in forma di Nielsen si può legare
la forza generalizzata all'energia cinetica del sistema: {\displaystyle F_{i}={\dot
{p}}_{i}-{\frac {\partial T}{\partial q_{i}}}={\partial {T} \over \partial {{\dot
{q}}_{i}}}-2{\partial {T} \over \partial q_{i}}}F_{i}={\dot p}_{i}-{\frac
{\partial T}{\partial q_{i}}}={\partial {T} \over \partial {{\dot q}_{i}}}-
2{\partial {T} \over \partial q_{i}}, Si noti quindi che le forze generalizzate
differiscono quindi per il secondo termine {\displaystyle -{\frac {\partial T}
{\partial q_{i}}}}-{\frac {\partial T}{\partial q_{i}}} dalle {\displaystyle \int
F_{i}dt}\int F_{i}dt cui si arriverebbe generalizzando la definizione newtoniana di
forza come derivata totale temporale della quantità di moto, cioè il secondo
principio della dinamica.
Il carattere vettoriale della forza si manifesta anche nel modo in cui è possibile
sommare le forze. Come è possibile verificare sperimentalmente, due forze
{\displaystyle {\vec {{F}_{1}}}}{\vec {{F}_{{1}}}} e {\displaystyle {\vec
{{F}_{2}}}}{\vec {{F}_{{2}}}} con lo stesso punto di applicazione, ma direzioni
diverse si sommano con la regola del parallelogramma (vedi figura a fianco). Ciò
significa che se ad un corpo vengono contemporaneamente applicate le forze
{\displaystyle {\vec {{F}_{1}}}}{\vec {{F}_{{1}}}} e {\displaystyle {\vec
{{F}_{2}}}}{\vec {{F}_{{2}}}}, esso si muoverà lungo la direzione della diagonale
del parallelogramma, come se ad esso fosse applicata solo la forza {\displaystyle
{\vec {R}}}{\vec {R}}, detta, appunto somma o risultante.
La forza risultante è pari alla somma vettoriale delle altre due forze secondo la
regola del parallelogramma.
Note
^ (EN) IUPAC Gold Book, "force"
^ Turchetti, p. 39.
^ Nota terminologica. La lingua inglese ha il solo termine strength per le parole
italiane "forza" e "sforzo" che però sono distinte.
^ Turchetti, pp. 41-42.
Bibliografia
Enrico Turchetti e Romana Fasi, Elementi di Fisica, 1ª ed., Bologna, Zanichelli,
1998, ISBN 88-08-09755-2.
Voci correlate
Campo di forze
Forza attiva
Interazione forte
Interazione debole
Momento meccanico
Dinamometro
Newton (unità di misura)
Dyne
Strattone
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