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La generazione di vapore negli impianti geotermici:

Si indicano alcune definizioni di base per quanto riguarda la geotermia ed in particolare la


ridefinizione di alcuni principi (grazie agli studi compiuti dal prof) che riguardano la stessa.

Per il modo in cui storicamente (dall’istituto di geo-vulcanologia) viene definito un sistema


geotermico si distinguono tre tipologie di sistemi in cui il metro di riferimento è l’entalpia.

Ovviamente l’entalpia definisce, tramite la legge di Gibbs, la possibilità di trasferire lavoro nei sistemi
che lavorano a temperatura e pressione costanti(?) cioè tramite i ciclo Hirn o Joule etc..

Quando però si definisce l’entalpia lo si fa per un fatto molto utilitaristico perché la sua variazione
viene definita come variazione della grandezza entalpica stessa e quindi come differenziale
dell’energia interna più la variazione di pressione e volume.

La variazione di pressione e volume come visto in qualche lezione fa comporta la legge differenziale
per cui possiamo prendere lavoro sia per variazione di volume e che di pressione.
Un tipico esempio si trova nelle turbomacchine a vapore, quando si lavora sul ciclo rigenerato di un
sistema a vapore si lavora con degli spillamenti il problema è che quando si definisce il rendimento
come rapporto tra lavoro utile e potenza fornita dal combustibile (potenziale) perché questo aumenta?

Il problema è che se spillo portata massica dalla turbina riduco il lavoro utile all’asse quindi per
aumentare il rendimento il denominatore dovrebbe diminuire quindi il sistema rigenerato fornisce in
prima approssimazione una spiegazione tutto sommato non precisa del perché questo aumenta.

Nella realtà ottengo una riduzione del lavoro utile e della potenza fornita cosa che ottengo poiché
quando spillo e vado a rigenerare la quantità di calore che si deve fornire nel gv decresce quindi il
problema è il peso della riduzione di uno rispetto all’altro, bisogna fare altre considerazioni che
riguardano la portata spillata in funzione del corpo di turbina che presenta un tipico andamento a
gradino quindi una diminuzione di portata massica però considerando il volume specifico questo
aumenterà con un tipico andamento a denti di sega significa dire che verso la fine della turbina il
lavoro che recupero è legato alla variazione del volume specifico che è molto più importante della
variazione di pressione.

Il salto del volume specifico in funzione della pressione è molto più elevato;

la pressione al condensatore sarà pari a 0,05 bar, quindi nell’ultimo tratto tra 1 e 0,05 bar il delta di
pressione è bassissimo mentre ho una fortissima variazione del volume specifico che è quella che
lavora per compensare il lavoro, questa è molto più importante che non la riduzione di portata massica
degli spillamenti quindi si comprende perché nel caso di rigenerazione il rendimento aumenti.

Lu
𝜂=
𝑚𝑐 𝐻𝑖
Nella valutazione della variazione di entalpia la variazione di volume specifico ha un effetto molto
importante ragione per cui quando si lavora in una turbina di bassa pressione i diametri diventano
enormi e la turbina non ha più le pale a variazione di angolo α costante ma la pale sono lunghe e
svergolate perché devono recuperare la variazione di quantità di moto legata all’effetto della massa e
non tanto l’effetto della velocità che in quel momento tendono a decadere quindi su ha questa fase
compensatrice quindi quando si calcola il termine entalpico è possibile valutarlo semplicemente
come:
ΔH=(Δu+vΔp+pΔv)-h0

Preso come riferimento un sistema che consideriamo come stato morto(h0) che non è altro che il
riferimento al quale posso giungere per ottenere il massimo lavoro utile recuperabile sull’asse.

Si potrebbe fare anche il bilancio entropico considerando il T(s-s0) è la parte dissipativa del lavoro
che sto andanto a fornire difatto in modo grossolano in termini macchinistici si definisce l’exergia
come la quantità di energia meccanica (lavoro netto) che posso estrarre da un potenziale rispetto allo
stato morto.
Poi ho una degradazione del lavoro in fnzione della produzione entropica si! È ovvio che devo fare il
bilancio entropico perché potrebbe risultare che il Δs non sia maggiore di zero quind non è possibile
la trasformazione.

Se io considero il dh=du+vdp+pdv se considero sul piano h-s una semplice trasformazione di


espansione tra lo stato 1 e lo stato 0 (morto) allora L=h1-h0 in realtà posso avere lo stesso contento
entalpico senza considerare che esiste un potenziale sul piano T-s ipotizzando sia a pressione costante
posso ottenere la stessa area cioè lo stesso contenuto entalpico solo sotto forma di calore.
Considero quindi A1=A2 sullo stesso piano T-s che corrispondono a due potenziali riferiti allo stesso
stato morto(h1-h0)

Posso ipotizzare il caso di una trasformazione con volume specifico e pressione costante ad esempio
l’acqua in una pentola che si riscalda a pressione e volume specifico costante la variazione di entalpiaè
duvuta alla sola energia interna questa ha la minima capacità di produrre lavoro legata al battente
idrostatico.

Se consideriamo un GV alla fine è un sistema exergetico pessimo perchè l’unica modalità per
conteggiare l’exergia è quella della pressione dei fumi ma di fatto è tutto calore perchè se trasferissi
quell’energia termica ad un fluido in pressione non sono in grado di compiere lavoro.

Si sta facendo un equivalenza tra un sistema che ha un contento entalpico legato solo alla variazione
di energia interna e quindi di temperatura ed un sistema che possiede lo stesso livello entalpico ma
ha anche variazione di pressione e volume.

Quindi posso vedere l’exergia come la capacità di un fluido di tradurre energia potenziale in energia
meccanica.
Se consideriamo dh=cpdT non è lavoro ciò deriva dal fatto che h=u+pv quindi l h non cambia ma
tieneconto del fatto che in un fluido comprimibile che però tiene conto delle variazioni di pressione
e volume
Nella turbina a meno dell’identificazione dello stato termodinamico in cui mi trovo non ho interesse
a valutare la temperatura piuttosto a valutare il volume e la pressione(di un potenziale meccanico)

Il sistema entalpico potenziale viene definito dall’equazione di gibbs per i sistemi meccanici, significa
che se al GV do la stessa quantità di energia ma non metto alcun fluido in pressione allora non ho
possibilità di compiere lavoro.

Il contributo exergetico viene definito come la capacità di un sistema di tradurre energia potenziale
in energia meccanica.

Quando si progetta una macchina ciò che conta non è il rapporto manometrico di compressione o di
espansione ma il rapporto volumetrico poiché se la macchina non è in grado di contenere il volume
di fine espansione(allo stato morto) allora non riuscirò ad espandere fin dove ho richiesto di
espandere.

Quindi insieme al rapporto tra le pressioni è importante conoscere il rapporto tra le densità o i volumi
specifici; tanto è vero che poi si studiano le tipologie di macchine per alti valori di β non si adopererà
una volumetrica perché ci sono problemi dovuti al fatto che potrei avere (caso compressione) solo la
riespansione dei gas intrappolati nel volume morto quindi la dinamica è molto più adatta poiché lavora
in modo continuo.

Quindi esiste un parametro molto importante che è il numero di giri specifico che fornisce la classe
della macchina ed è funzione del rapporto Q/H(o 𝛽) che tiene in conto di quanto si deve espandere e
quanto spazio deve avere un fluido. Quindi è fondamentale stabilire quanta energia meccanica si deve
recuperare da un potenziale per poter definire la macchina e nel caso della geotermia comprendere
che tipo di energia posso estrarre dal sottosuolo.

I geologi hanno fatto una classificazione del potenziale geotermico cioè della possibilità di estrarre
lavoro da un fluido che si trova sotto terra. Se definisco il sistema solo dal punto di vista entalpico
non sono in grado di dire se il fluido mi potrà o meno fornire lavoro perché lo dtoto entalpco è un
potenziale non necessariamente legato alla prodzione di lavoro.

Quindi devo associare al fluido il suo stato exergetico quindi la capacità di fornire lavoro nelle
condizioni in cui si trova nel reservoir. I geologi non si rendevano conto di come trattare il potenziale
che era nel reservoir e a questo punto non è sufficiente considerare il termine exergetico rispetto allo
stato di serbatoio ma rispetto ad un riferimento dopo la bocca di pozzo ovvero il livello zero di
estrazione.
Poiché se ho un fluido a 1000 metri di profondità a 10 bar allora durante la risalita il fluido esaurisce
completamente il potenziale quindi si deve considerare la pressione sulla bocca di pozzo altrimenti
non ha senso è inutile.

Posso avere una grande quantità di fluido a 120°C a Patm sulla bocca di pozzo allora ho comunque
un livello entalpico legato al potenziale termico ma non posso produrre lavoro. Motivo per cui i valori
di energia espressi sotto forma di aree possono essere uguali ma possono avere due significati diversi
in quanto in una ho solo energia interna quindi aumento di T in altre ho aumento di pressione e volume
specifico.
Per questo motivo gli impianti sono di diverso tipo: in base alle condizioni che si hanno nel reservoire.

Considerando un area di riferimento (A1) che rappresenta la differenza di entalpia rispetto al


riferimento h1-h0 nel caso in cui ho un livello exergetico più elevato, posso considerare altre due
aree(A2 e A3) che sono uguali alla prima quindi rappresentano lo stesso contenuto in termini entalpici
(energia )ma hanno un contenuto exergetico più basso.

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