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SPINA BIFIDA

E' una patologia congenita e abbastanza frequente determinata dall' imperfetta saldatura del tubo
neurale: esso è una struttura cilindrica che si sviluppa nell'embrione da uno spessimento di un
foglietto embrionale detto ectoderma, dal quale si formano tutti gli organi (prima che si formi l'
embrione ci sono dei foglietti da cui si sviluppano i vari organi, mesoderma, endoderma). Dalla
porzione superiore del tubo neurale si formano le vescicole encefaliche, che daranno luogo all'
encefalo, mentre dalla parte inferiore si sviluppa il midollo spinale. Se la chiusura del tubo non si
verifica assisteremo ad un' erniazione (esposizione verso l'esterno) del tessuto che forma il midollo
spinale (mielocele) o un erniazione del tessuto che va a formare le meningi (meningocele) o
entrambi (mielomeningocele). Alla nascita la lesione si presenta con una tumefazione rosso-
violacea, a volte ulcerata dalla quale fuoriesce liquido cefalo rachidiano o liquor (liquido organico
presente nei ventricoli cerebrali con funzione di protezione del cervello). La fuoriuscita del tessuto
nervoso può provocare danni ai gangli (cellule nervose disposte lungo il percorso dei nervi) e ai
nervi cranici e spinali. Si verificano delle paralisi o paresi, alterazioni della sensibilità, deformazioni
ossee senza controllo sfinterico.
E' una patologia multifattoriale dove sono coinvolti fattori genetici, ambientali, farmaci assunti in
gravidanza, traumi, ma una delle concause più importanti è la carenza di acido folico, una vitamina
del gruppo B, che viene somministrato alle donne in gravidanza per prevenzione.
Diagnosi: ecografia, ma la certezza si ha con l'amniocentesi, con l'innalzamento dell'
alfafetoproteina (essa aumenta anche nel tritest) si ha la certezza della presenza della spina bifida.
Interventi: posso intervenire neurochirurgicamente attraverso una plastica ricostruttiva che cerchi
di conservare le terminazioni nervose non lesionate. Poichè , spesso è presente l'idrocefalo, un
eccesso di liquido cefalorachidiano nello spazio subaracnoidale e nei ventricoli cerebrali, è
necessario un intervento di drenaggio del liquido in eccesso.
Progetto riabilitativo: raggiungimento della massima autonomia (camminare attraverso protesi
anche se il 20% di loro rimane in sedia a rotelle), miglioramento della qualità della vita del
bambino e della sua famiglia. La riabilitazione deve tener conto del continuo accrescimento del
bambino. Per fronteggiare i problemi del mancato controllo sfinterico, si può ricorrere al
cateterismo vescicale intermittente.

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