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T3 L’«appetito sentimentale della moltitudine» e l’editoria moderna

Ugo Ojetti_intervista Gabriele D’Annunzio


U. Ojetti, Alla Riproduciamo un passaggio da un’intervista a D’Annunzio fatta dal letterato e giornalista Ugo
scoperta dei letterati, Ojetti, che nel 1895 raccolse i testi di varie interviste fatte a personaggi di spicco della scena
a c. di P. Pancrazi,
Le Monnier, Firen- letteraria: da Carducci a Pascoli e De Amicis.
ze 1946 Il passo è estremamente significativo per comprendere la particolare posizione in cui si collo-
cherà D’Annunzio rispetto all’industria editoriale, e testimonia nel giovane scrittore (nel 1895 ha
trentadue anni e non ha ancora pubblicato Il Piacere) quella capacità di intercettare i bisogni del
pubblico che contribuì a renderlo un autore di successo.

Intanto io noto un fenomeno volgare1. L’Europa è inondata di quella letteratura che si


suol chiamare amena2. In Italia, per esempio, le biblioteche economiche a una lira il volume
hanno avuto in poco tempo una filiazione innumerevole di biblioteche minime, lillipuziane,
diamantine, gialle, azzurre, verdi3, a venticinque centesimi, a quindici centesimi, a dieci cen-
tesimi e perfino ad un soldo. E la concorrenza tra i piccoli editori diventa ogni giorno più 5
attiva. Essi fanno a gara nell’offrire al lettore italiano la maggior possibile quantità di carta
stampata per il minor possibile prezzo. Qualcuno aveva profetato: – Il giornale ucciderà il
libro. – Ed ecco che il libro si difende, con incredibili prodigi. Migliaia e migliaia di volumi
si propagano per tutta la penisola leggeri e multicolori come le foglie d’una foresta battuta
da un vento d’autunno. 10
Il fatto è innegabile. Queste speculazioni librarie hanno una fortuna insperata. Il com-
mercio della prosa narrativa non era mai giunto a un tal grado d’attività. L’appetito senti-
mentale della moltitudine non era mai giunto a un così rapido consumo di alimenti letterarii.
Gli stessi giornali politici quotidiani, i quali appunto si rivolgono alla grande maggioranza,
debbono quasi sempre l’aumento o la diminuzione della loro fortuna alla qualità dei romanzi 15
pubblicati nelle loro appendici che di giorno in giorno divengono più larghe e più numerose;
mentre i librai si affannano a saccheggiare quanti libri di novelle romantiche e naturalistiche
sono comparsi in Francia negli ultimi anni [...].
Tutte le varietà e tutti i miscugli sono offerti al gusto dei compratori in questa gran fiera
di ideali a buon mercato [...]. 20
Ma tra il romanzo sottile appassionato e perverso, che la dama assapora con lentezza vo-
luttuosa nella malinconia del suo salotto aspettando, e il romanzo di avventure sanguinarie,
che la plebea divora seduta al banco della sua bottega, c’è soltanto una differenza di valore.
Ambedue i volumi servono ad appagare un medesimo bisogno, un medesimo appetito: il
bisogno del sogno, l’appetito sentimentale. Ambedue in diverso modo ingannano un’inquie- 25
ta aspirazione ad escir fuori dalla realità4 mediocre, un desiderio vago di trascendere l’angu-
stia della vita comune, una smania quasi incosciente di vivere una vita più fervida e più com-
plessa.
Avendo notato il fenomeno volgare, ne traggo per conseguenza che la letteratura contro
ogni profezia funebre è destinata nel prossimo avvenire a uno straordinario sviluppo [...]. 30
Quel che accade per la letteratura accade anche per le arti del disegno e per la musica. A
giudicarne dalle innumerevoli opere illustrate edite in dispense5 e dalla moltiplicazione delle
copertine ornate di figure e dal larghissimo commercio delle oleografie6, – l’imagine grafica
esercita ancora un vivace fascino su la moltitudine. A giudicarne dall’inaudito entusiasmo

1 volgare: popolare, di natura sociale. zione “Diamante” (dal nome di uno dei più 4 escir fuori dalla realità: evadere dalla real-
2 amena: di consumo, destinata all’intratteni- piccoli caratteri tipografici, usato per pubbli- tà.
mento. cazioni in un formato minuscolo) e la colle- 5 edite in dispense: pubblicate periodicamen-
3 minime… verdi: generico riferimento a va- zione “gialla” dell’editore torinese Barbéra; la te sotto forma di fascicoli.
rie collane di classici in edizione economica e “Biblioteca azzurra” della Bemporad e così 6 oleografie: stampe di scarso valore, che imi-
collezioni di letture popolari, fra cui la colle- via. tano la pittura a olio.

2 OL M2 Scrittori/libri/lettori/lettura © Casa Editrice G. Principato SpA


propagatosi in pochi mesi per tutta l’Europa, di recente, – la musica, o per lo meno lo strepi- 35
to ritmico, ha ancora virtù di esaltare gli animi fino al delirio e all’estasi. La folla è dunque
pur sempre atta a provare certe emozioni estetiche di grado inferiore: a fremere, a piangere, a
gioire davanti alla rappresentazione convenzionale di certi sentimenti eccessivi e di certi
aspetti della vita straordinarii. La folla conserva pur sempre, e conser-
verà fino alla fine dei secoli, la tendenza ad elevarsi, per mezzo della 40
finzione, fuori del cerchio angusto in cui s’agita e soffre. L’arte dunque,
che nelle sue forme supreme rimane godimento dei pochi, risponde in
realtà a un bisogno diffuso.

La mostra dei Fratelli Treves per un’Esposizione Nazionale


di fine Ottocento (disegno di A. Beltrame).

Attività sul testo


1. Spiega e commenta le espressioni usate da D’Annunzio per definire le motivazioni che stanno alla base
del successo della letteratura di consumo e il carattere di tale produzione.
– «l’appetito sentimentale della moltitudine»
– «questa gran fiera di ideali a buon mercato»
2.D’Annunzio identifica nel pubblico femminile un target emergente e di cui lo scrittore dovrà tenere il
dovuto conto: quali due figure sceglie per incarnare tale variegato pubblico? Che cosa accomuna le due
tipologie di lettrici?
3.Da quanto puoi leggere in questo intervento, secondo te, per D’Annunzio occorre puntare solo sul pub-
blico d’élite? Quali scelte fece concretamente lo scrittore?
4.Quali elementi, secondo il poeta vate, concorrono a decretare il successo editoriale? Credi che possano
essere ancora oggi validi? Rifletti sul rapporto tra stampa, editoria e generi letterari con particolare rife-
rimento al romanzo. Esponi le tue riflessioni in un breve testo (max 15 righe) facendo riferimento al
brano letto e alle tue conoscenze personali.

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