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BREVE STORIA DEL CALCOLO AUTOMATICO

 Generazione 0: Calcolatori meccanici (1642-1945)


 I Generazione: valvole (1945-1955) L’architettura di von Neumann
 II Generazione: transistor (1955-1965)
 III Generazione: Circuiti integrati (1965-1980) Il personal Computer
 IV Generazione: PC e VLSI
 V Generazione: …

LA STORIA DEI CALCOLATORI MECCANICI (1642-1945)


EPOCA DEL 1600

Blaise Pascal (1623-1662), matematico, fisico, filosofo e teologo francese (Pensieri).

 Pascalina: calcolatrice meccanica a manovella. Eseguiva addizioni e sottrazioni; usata per aiutare il
padre, un contabile.

Gottfried von Leibniz (1646-1716): matematico, fisico, teologo e filosofo tedesco. Insieme a Newton, scopre
il calcolo infinitesimale.

 Propone un metodo meccanico che dimostri la correttezza formale di un argomento in caso di


disputa (Calculemus!). Calcolatrice meccanica in grado di eseguire le quattro operazioni aritmetiche
EPOCA VITTORIANA 1700

Charles Babbage (1792-1871): Dopo progetti preliminari iniziò la costruzione della macchina Analytical
Engine (1834). La macchina aveva quattro componenti:

 il magazzino (memoria 1000 numeri da 40 decimali);


 il mulino (unità di calcolo);
 la sezione di input (a schede perforate);
 la sezione di output (su bande perforate o su stampa).

Babbage non riuscì a costruire la sua macchina a causa della mancanza di fondi. Costruita in tempi moderni,
si può ammirare al museo della Scienza di Londra Per programmare la sua macchina Babbage assunse Ada
Lovelace, matematica figlia del poeta romantico inglese Lord Byron.

EPOCA DEL 1800 - 1900

IBM H. Hollerith (1869 - 1929) Costruì un sistema elettromeccanico a schede perforate per l’analisi dei dati
del censimento USA del 1890. E’ ricordato come fondatore dell’IBM (International Business Machines)

RELE’ Konrad Zuse: Verso la fine degli anni ‘30 costruì una macchina funzionante a relè (un deviatore che
viene azionato da un elettromagnete). Il suo lavoro andò distrutto nel ‘44 in un bombardamento durante la
II guerra mondiale e non ebbe molta influenza
SISTEMA BINARIO J. Atanasoff e G. Stibbitz negli Stati Uniti stavano lavorando al progetto di calcolatori:
Atanasoff fu il primo a proporre l’uso del codice binario, ma il suo calcolatore non divenne mai operativo.
Stibbiz riuscì a costruire una macchina funzionante che mostrò in pubblico nel ’40

MARK-1 Howard Aiken Si ispirò ai lavori di Babbage e costruì una macchina a relè chiamata MARK-1 (1944):

 72 parole di 23 cifre decimali;


 tempo di esecuzione: 1 istruzione in 6 sec;
 I/O su nastro di carta perforato.

Seguì il MARK-II ma la tecnologia dei relè stava oramai diventando obsoleta


LA STORIA DEI CALCOLATORI AUTOMATICI

 La seconda guerra mondiale diede un grande impulso allo sviluppo dei calcolatori
 Impiego della scienza per fini militari
 A. Turing (1912 -1954) fu un matematico e uno dei padri dell’Informatica e dell’AI Risolse alcuni
problemi (codice ENIGMA, COLOSSUS) che cambiarono le sorti del conflitto

PRIMA GENERAZIONE:

I TUBI A VUOTO J.W Mauchey e J.P Eckert: Costruirono, presso la Università della Pennsylvania, e su
finanziamenti del DoD una macchina a tubi a vuoto (amplificatore) chiamata ENIAC (Electronic numerical
Integrator and Computer).

 Era costruita con 18.000 valvole termoioniche, 1.500 relè, era lunga 25 m ed alta 3, per 25 tonnellate
di peso e richiedeva 140 KW di potenza.
 Disponeva di 20 registri in grado di memorizzare numeri da 10 cifre decimali.
 La programmazione avveniva modificando manualmente la posizione di 6.000 interruttori e
connessioni elettriche. Era capace di 5.000 operazioni/sec.

La macchina fu ultimata nel 1946, e diede origine ad una grande fioritura di iniziative. J.W Mauchley e J.P.
Eckert fondarono nel 1951 una compagnia per commercializzare le loro macchine: tale compagnia diverrà la
Unisys (computer UNIVAC

EDSAC M. Wilkes: Costruì nel 1949 la macchina EDSAC presso la Università di Cambridge (UK).

J. Von Neumann (1903-1957): Ungherese e probabilmente tra i più grandi matematici del secolo scorso. Si
interessò di calcolatori presso l’Università di Princeton (USA), e costruì la macchina IAS. Per la prima volta le
istruzioni erano codificate in modo da risiedere nella stessa memoria dei dati. L’architettura "Von Neumann"
è diventata lo standard per le macchine a processore singolo
SECONDA GENERAZIONE:

Il transistor Il Transistor fu inventato nei laboratori Bell Telephone nel 1948 da J. Bardeen, W. Brattain e W.
Shockley (che ricevettero il premio Nobel per la fisica nel 1956). Il transistor (transconductance varistor), è
un componente elettronico realizzato come silicio e germanio (semiconduttori). Al corpo del transistor sono
collegati tre terminali utilizzati per connettere il dispositivo al circuito esterno: applicando una tensione
elettrica a due dei terminali è possibile regolare il flusso di elettroni che attraversa il transistor stesso,
potendo così che la tensione o la corrente elettrica in uscita sia superiore a quella in entrata. Detto in altre
parole, il transistor si trova un circuito elettrico come amplificatore o come interruttore.

La IBM produsse una versione a transistor delle sue macchine precedenti con la sigla 7090 (e poi 7094), che
diventò la macchina dominante per applicazioni scientifiche negli anni ’60.

Contemporaneamente, l’IBM iniziò la produzione di una nuova linea di calcolatori (con la sigla 1401) di più
piccole dimensioni e orientati ad applicazioni aziendali e commerciali, con poca potenza di calcolo.
Nel 1957 Kenneth Olsen fondò la DEC (Digital Equipment Corporation) e commercializzò nel 1961 il PDP-1.
Fu una macchina estremamente innovativa soprattutto per il basso costo: era nato il primo mini-calcolatore.
Aveva 4K parole a 18 bit con tempo di ciclo di 5 microsec (eseguiva 200.000 istr/sec).

Pochi anni dopo DEC introdusse il modello PDP-8 molto più economico. Il PDP-8 introdusse una novità
architetturale consistente nell’avere un unico bus. Breve storia del calcolo automatico

ALGOL 60 Borroughs B5000 (1963) macchina pensata per eseguire linguaggi ad alto livello (Algol 60): per la
prima volta si investe sullo sviluppo del software, oltre che dell’hardware.

CDC 6600 (1964) progettato da Seymour Cray era il primo calcolatore con funzioni in parallelo pensato per
eseguire calcoli ad alta velocità (super calcolatori
TERZA GENERAZIONE: I CIRCUITI INTEGRATI

Un circuito integrato è una piastrina di silicio (o chip, di dimensioni comprese tra 5 × 5 mm e 1 × 1 cm), sulla
cui superficie vengono realizzati e collegati transistor e dunque porte logiche, che realizzano uno o più circuiti
digitali La piastrina integra:

 i transistor
 i collegamenti tra i transistor
 i collegamenti con i morsetti di ingresso/uscita del chip

L’IBM commercializzò una famiglia di calcolatori sotto la sigla Sistema /360. Fu la prima macchina ad
adottare la multiprogrammazione: (più programmi possono risiedere contemporaneamente in memoria
centrale) La

DEC lanciò il PDP-11 che vantava un rapporto costo/prestazioni favorevole e si diffuse in università, centri di
ricerca e aziende
LA QUARTA GENERAZIONE: IL PC

La capacità di compattamento di più transistor in un singolo circuito integrato cresce rapidamente negli anni.
L’evento che ha avuto il maggior impatto sulla diffusione capillare dei sistemi informatici è stato l’avvento
dei PC (Personal Computer

 All’inizio degli anni ‘80, il governo giapponese investe 500 M$ per costruire macchine basate
sull’Intelligenza Artificiale in grado di sorpassare le macchine «stupide» della generazione
precedente Il progetto è un fiasco (un po’ come la macchina di Babbage) perché è visionario e troppo
in anticipo sui tempi, ma raggiunge almeno uno scopo: La miniaturizzazione dei computer: PDA
smartphones, ecc

Ci sono registri di:

 uso generale
 registri speciali di cui fanno parte: PROGRAM COUNTER (PC ) indica qual è la prossima istruzione da
eseguire, INSTRUCTION REGISTER (IR) contiene l’istruzione che è in esecuzione

FETCH, letteralmente «preleva»)

 Prelevare la prossima istruzione (indirizzo in PC);


 Inserirla nell’instruction register;
 Aggiornare il PC per farlo puntare all’istruzione successiva;

DECODE

 Determinare il tipo dell’istruzione caricata;


 Se l’istruzione utilizza dati presenti in memoria: individuare dove si trova (il suo indirizzo); prelevare
i dati.

EXECUTE

 Eseguire l’istruzione; 4

TORNARE al passo 1
La memoria RAM è volatile: Quando la macchina viene spenta, il contenuto della memoria viene azzerato
Dal punto di vista della CPU, le prestazioni della memoria RAM sono insoddisfacenti: La CPU considera la
memoria RAM come un collo di bottiglia (lunghi tempi di attesa) La nostra attenzione verte su due tipi di
memoria:

 SRAM (Static-Random Access Memory)


 DRAM (Dynamic-Random Access Memory) A cui ci si riferisce di solito con il termine RAM

Una CPU molto veloce e delle RAM «lente» oppure memorie RAM capienti e veloci ma un processore lento,
determinano un degrado della performance

 Una CPU che lavora ad altra frequenza con delle RAM che lavorano ad una frequenza simile a quella
del processore permettono di raggiungere performance apprezzabili

La memoria ROM (Read Only Memory) è una memoria non-volatile: Il suo contenuto permane anche a
macchina spenta. Come dice l’acronimo, è una memoria che viene scritta una volta sola (durante la sua
fabbricazione); dagli istanti successivi, essa può essere solamente letta: Sono usate, ad esempio, dal
calcolatore per memorizzare programmi utili durante il suo avviamento, nonché per avviare le periferiche:
Presenti in lettori mp3, tablet, fotocamere digitali, smartphone, ecc.
Il disco magnetico (Hard disk) Una testina dotata di bobina d’induzione galleggia letteralmente sul disco.

 Scrittura: quando una corrente positiva o negativa passa nella testina, magnetizza la superficie sotto
la testina, allineando le particelle magnetiche sulla sinistra o sulla destra a seconda della
polarizzazione.
 Lettura: quando la testina passa sopra una superficie magnetizzata, una corrente positiva o negativa
è indotta nella testina, rendendo in modo possibile la lettura dei bit

Ogni dispositivo I/O è composto da un Controller (parte elettronica) e il dispositivo in sé (es.: il disco); Lo
scopo del controller è di gestire il dispositivo: Un programma richiede la lettura (o scrittura) del disco; I dischi
vengono letti e scritti a blocchi: un blocco corrisponde a K settori Per accedere al singolo settore occorre
indicare < superficie, cilindro, settore

 Il controller: registra eventi di pressione sui tasti, registra il rilascio di un tasto (per esempio per poter
riconoscere l’uso del tasto shift per lettere maiuscole/minuscole o altre combinazioni di tasti a cui il
sistema operativo associa una determinata funzione).

Mouse: Rileva lo spostamento sul piano d’appoggio: – Tramite una rilevazione fatta in modo meccanico
(obsoleto, per es. pallina di gomma che fa ruotare due rotelline perpendicolari misurando lo spostamento
sull’asse x e sull’asse y) oppure – tramite rilevazione ottica (viene illuminata la superficie e rilevati gli
spostamenti riconoscendo le variazioni di luce riflessa dalla superficie). Il mouse produce con una certa
frequenza informazioni sullo spostamento nelle due dimensioni x e y, e sulla pressione o rilascio dei tasti. Le
informazioni provenienti dal mouse vengono trattate dalla procedura di gestione degli interrupt da mouse,
ed utilizzati dal sistema operativo per controllare lo spostamento del puntatore sullo schermo e per
selezionare oggetti (voci di menu, o altro) visualizzati sullo schermo

Il monitor LCD: Il cristallo liquido è una forma della materia in cui le molecole sono a metà tra lo stato solido
e quello liquido: Pertanto, si possono muovere liberamente, come se fossero in un liquido, tuttavia è possibile
modificare la loro organizzazione interna. Sono sfruttati per le loro proprietà ottiche. Immettendo una
corrente elettrica o un campo magnetico è possibile direzionare il flusso delle molecole del cristallo liquido

Gli attuali schermi piatti utilizzano cristalli liquidi (LCD): •

 le molecole di tali cristalli possono essere orientate tramite applicazione di campi elettrici
 in questo modo possono regolare il passaggio di luce in ciascun punto di una matrice (più o meno
fitta a seconda della risoluzione, cioè del numero di PIXEL – Picture Elements distinti disponibili nella
matrice).
Due approcci: raster e vettoriale

 Raster: La grafica raster (o bitmap) è una tecnica utilizzata per descrivere un'immagine in formato
digitale. Un'immagine descritta con questo tipo di grafica è chiamata immagine bitmap o raster
 Vettoriale: Nella grafica vettoriale gli elementi di un’immagine sono un insieme di primitive
geometriche come punti, segmenti di una retta, ecc, alle quali possono essere associati colori e le
loro sfumature (formato SVG - Scalable Vector Graphics)

Ad ogni PIXEL occorre associare un colore. Il colore di ciascun punto viene ottenuto «miscelando» in modo
additivo 3 colori base (RGB, Red-Green-Blue). Utilizzando un byte per l’intensità di ogni colore si possono
avere fino a 16 milioni di colori distinti. Miscelazione additiva dei colori Rosso, Verde, Blu La risoluzione
dell’immagine è il numero di pixel che la costituiscono, espressi in termini di larghezza x altezza. Ovviamente,
aumentando il numero di pixel a disposizione, migliora la qualità dell’immagine.

RAM dello schermo: l’immagine viene «rinfrescata» da 60 a 100 volte al secondo, per dare l’impressione di
una immagine costante. Sul controller dello schermo è presente una memoria dedicata che può contenere
più bitmap per un passaggio rapido da una immagine ad un’altra.

Le stampanti a getto d’inchiostro (1980, ma commercialmente 1990) fanno uso di una stampa a 3 (o persino
4) colori, il che rende il processo più conveniente

 Sono più economiche delle stampanti laser (cartucce include);


 Hanno una manutenzione più costose rispetto alle laser (cartucce)

L’inchiostro viene emesso dagli ugelli della testina di stampa mentre passa sul foglio: L’inchiostro liquido
viene spruzzato su carta, per disegnare un’immagine, La testina di stampa esegue la scansione della pagina
in strisce orizzontali , usando un gruppo motore della stampante per spostarla da sinistra a destra e viceversa,
mentre la carta è spostata verticalmente da altri rulli motori della stampante

Per velocizzare il processo, la testina di stampa non stampa solo una singola riga di pixel in ogni passaggio,
ma una fila verticale di pixel alla volta: Hanno una cartuccia per ciascun colore primario sottrattivo e una per
il nero. (Si tratta di una stampa in quadricromia CYMK - Cyan, Magenta, Yellow, black). Risoluzione da 1200
dpi (economiche) a 4800 dpi (di fascia alta

 Tecnologia termica: Le gocce di inchiostro vengono espulse dagli ugelli della testina di stampa (una
contiene da 300 a 600 ugelli ciascuna del diametro di 70 micron (un milionesimo di metro) tramite
un processo di riscaldamento • La velocità di stampa dipende essenzialmente dalla frequenza con gli
ugelli emettono inchiostro • Vi sono limitazioni sul tipo di inchiostro utilizzato (deve essere resistente
al calore
 Tecnologia pizoelettrica (Epson): L’inchiostro è emesso da un cristallo pizoelettrico (un materiale
cristallino che emette una corrente quando è compresso). Il file inviato alla stampante è
rappresentato in uno dei seguenti formati: • Postscript (ps): un linguaggio di descrizione della pagina
(dimensione della pagina, tipo del font utilizzato, ecc.) creato nel 1976 da Warnock • Printer Control
Language (PCL): linguaggio di descrizione della pagina sviluppato da HP (Hewlett Packard) usato per
le applicazioni MS Office (Word, Excel, ecc.), meno interessante per la grafica • Portable Document
Format (pdf): un linguaggio di descrizione della pagina sviluppato da Adobe Systems (1993) che
permette di includere testo e immagini ad alta resoluzioni Le Periferiche di Input/Output Abilità
informatiche per Scienze Biologiche - Manuel Striani - A.A. 2018/2019 59

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