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1. Disa;enzione
(6
o
più
dei
seguen=
sintomi):
non
riesce
a
prestare
a2enzione
ai
par=colari
o
comme2e
errori
di
distrazione
nei
compi=
scolas=ci,
sul
lavoro
o
in
altre
a6vità;
ha
spesso
difficoltà
a
mantenere
l’a2enzione
sui
compi=
o
sulle
a6vità
di
gioco;
spesso
non
sembra
ascoltare
quando
gli
si
parla
dire2amente;
spesso
non
segue
le
istruzioni
e
non
porta
a
termine
i
compi=
scolas=ci
o
i
doveri
sul
posto
di
lavoro;
ha
spesso
difficoltà
a
organizzarsi
nei
compi=
e
nelle
a6vità;
spesso
evita
o
è
rilu2ante
a
impegnarsi
in
compi=
che
richiedono
sforzo
mentale
protra2o;
spesso
perde
gli
ogge6
necessari
per
i
compi=
e
le
a6vità;
è
facilmente
distra2o
da
s=moli
esterni;
è
spesso
sbadato
nelle
a6vità
quo=diane.
2. Ipera=vità
e
impulsività
(6
o
più
dei
seguen=
sintomi):
spesso
agita
e
ba2e
mani
o
piedi
o
si
dimena
sulla
sedia;
spesso
lascia
il
proprio
posto
in
situazioni
in
cui
dovrebbe
rimanere
seduto;
spesso
scorrazza
e
salta
in
situazioni
in
cui
farlo
risulta
inappropriato;
incapace
di
giocare
o
svolgere
a6vità
ricrea=ve
tranquillamente;
è
spesso
“so2o
pressione”,
agendo
come
se
fosse
“azionato
da
un
motore”;
spesso
parla
troppo;
spesso
“spara”
una
risposta,
prima
che
la
domanda
sia
stata
completata;
ha
spesso
difficoltà
nel
rispe2are
il
proprio
turno;
interrompe
gli
altri
o
è
invadente
nei
loro
confron=.
B.
Diversi
sintomi
di
disa;enzione
o
di
ipera=vità/impulsività
erano
presenA
prima
dei
12
anni.
C.
Diversi
sintomi
di
disa;enzione
o
di
ipera=vità/impulsività
si
presentano
in
2
o
più
contesA
(a
casa,
a
scuola,
con
amici
parenA;
in
altre
a=vità).
D.
I
sintomi
interferiscono
con
o
riducono
la
qualità
del
funzionamento
in
ambito
sociale,
scolasAco
o
lavoraAvo.
E.
I
sintomi
non
si
presentano
durante
il
decorso
della
schizofrenia
o
non
sono
meglio
spiegaA
da
un
altro
disturbo
mentale.
Cara2eris=che
cliniche
dell’ADHD
• Le
cara2eris=che
principali
che
interferiscono
con
il
funzionamento
ada6vo
e
con
lo
sviluppo
della
persona:
• Persistente
disa;enzione;
• Impulsività;
• Ipera=vità.
Ciò
determina
un
elevata
disorganizzazione
nel
comportamento
del
bambino
e
una
incapacità
di
svolgere
le
funzioni
proprie
dell’età.
Disturbo
OpposiAvo
provocatorio(DOP):
Criteri
diagnos=ci
(DSM-‐5)
A. Un
pa;ern
di
umore
collerico/irritabile,
comportamento
polemico/provocatorio
o
vendicaAvo,
evidenziato
dalla
presenza
di
almeno
4
sintomi
che
si
manifestano
durante
l’interazione
con
almeno
un
individuo
diverso
da
un
fratello.
1. Umore
collerico/irritabile:
va
spesso
in
collera;è
spesso
permaloso
o
facilmente
contrariato;
è
spesso
adirato
o
risen=to.
2. Comportamento
polemico/provocatorio:
spesso
li=ga
con
le
figure
che
rappresentano
l’autorità
(per
i
bambini:
gli
adul=);
spesso
sfida
a6vamente
o
si
rifiuta
di
rispe2are
le
richieste
provenien=
da
figure
che
rappresentano
l’autorità
o
le
regole;
spesso
irrita
deliberatamente
gli
altri;
spesso
accusa
gli
altri
per
i
propri
errori
o
il
proprio
ca6vo
comportamento;
3. VendicaAvità:
è
stato
dispe2oso/vendica=vo
(al
di
fuori
dei
limi=
considera=
normali
per
il
livello
di
sviluppo,
genere,
e
cultura).
B.
L’anomalia
del
comportamento
è
associata
al
disagio
dell’individuo
o
di
altre
persone
nel
suo
immediato
contesto
sociale
(famiglia,
coetanei,
colleghi
di
lavoro),
oppure
ha
un
impa2o
nega=vo
sul
funzionamento
in
ambito
sociale,
scolasAco
o
lavoraAvo.
E.
I
sintomi
non
si
presentano
durante
il
decorso
di
un
disturbo
psicoAco,
da
uso
di
sostanze,
depressivo
o
bipolare.
Cara2eris=che
cliniche
del
DOP
• Presenza
di
comportamenA
di
osAlità
e
di
provocazione
sia
nei
confronA
dei
coetanei
sia
nei
confronA
dell’adulto.
• Si
osservano:
Li=gi
frequen=,
rifiuto
di
rispe2are
le
regole,
a2ribuisce
agli
altri
la
responsabilità
dei
propri
errori
-‐
Esigenza
di
un
rigore
estremo
per
sos=tuire
la
tecnica
dell’introspezione,
secondo
cui
l’ogge2o
dell’indagine
della
psicologia
era
il
funzionamento
della
mente;
-‐
l’a2enzione
della
psicologia
americana
si
spostò
dal
pensiero
all’apprendimento
premio nobel sul sistema diges=vo (flusso di saliva emesso dal cane)
-‐ Iniziò
a
somministrare
ai
cani
da
laboratorio
carne
in
polvere
per
s=molarne
la
salivazione
-‐
i
ricercatori
si
accorsero
che
i
cani
iniziavano
a
salivare
non
appena
vedevano
la
persona
che
portava
il
cibo,
o
sen=vano
i
passi
ADDESTRAMENTO
Uno
SAmolo
Indifferente
(suono
della
campanella)
diventa
uno
SAmolo
Condizionato
o
appreso
(SC)
(suono
della
campanella
prima
del
cibo)
2.
S=molo
Indifferente
SC
CONDIZIONAMENTO
AVVENUTO
Lo
SC
crea,
dopo
numerose
presentazioni
una
Risposta
Condizionata
(RC)
(aumento
della
salvazione
al
suono
della
campana)
3. SC RC
PROCESSI:
-‐
ACQUISIZIONE
(vedi
sopra)
-‐
ESTINZIONE:
se
per
più
prove
il
suono
del
campanello
non
è
seguito
dal
cibo,
le
salivazioni
(la
RC,
ossia
la
risposta
condizionata)
diminuiscono,
sino
a
scomparire
RIACQUISIZIONE
VELOCITÀ
DI
APPRENDIMENTO:
Quan=tà
del
cibo;
Intensità
del
suono;
La
relazione
temporale
tra
SC
lo
SI
Il
condizionamento
classico
e
le
fobie
(DAGLI
ANIMALI
ALL’UOMO)
Il
condizionamento
classico
può
persino
stabilire
una
paura
patologica
Watson
(1920):
il
piccolo
Albert
e
il
topolino
bianco:
un
esperimento
famoso,
ma
discu=bile
so2o
il
profilo
e=co
Il
bambino
all’inizio
non
mostrava
alcuna
paura
alla
visione
dell’animale,
anzi
desiderava
giocare
con
lui
Ogni
volta
che
il
bambino
allungava
la
mano
per
afferrare
il
topolino
lo
sperimentatore
produceva
un
suono
fragoroso
(SAmolo
Incondizionato),
dietro
la
testa
del
bambino,
provocandogli
un
forte
spavento
(Risposta
Incondizionata)
Dopo
5
esperienze
consecu=ve
di
questo
=po
Albert
mostrava
molto
spavento
(RC,
Risposta
Condizionata)
alla
vista
del
topolino:
il
topolino
era
diventato
uno
SAmolo
Condizionato
Questo
studio
suggerisce
una
relazione
tra
il
condizionamento
classico
e
lo
sviluppo
di
cer=
disturbi
emo=vi,
come
una
fobia
Thorndike
Anziché
indagare
gli
effe6
dell’associazione
tra
s=moli
diversi,
Thorndike
si
interessò
alle
conseguenze
prodo2e
dalle
azioni
sul
comportamento
3
principi
1-‐
apprendimento
per
tenta=vi
ed
errori
(trials
and
errors)
2-‐
legge
dell’effe;o
=
si
ripete
il
giusto:
un
comportamento
seguito
da
effe6
gra=fican=
per
l’individuo
si
ripete,
mentre
un
comportamento
seguito
da
effe6
spiacevoli
e
dolorosi
viene
abbandonato
3-‐
legge
dell’esercizio
=
più
mi
esercito
più
saldo
è
l’apprendimento.
Rinforzo
posiAvo
=
rafforzamento
della
tendenza
a
produrre
una
certa
risposta
in
virtù
DEL
VERIFICARSI
di
un
evento
piacevole
(PER
ES.
presentazione
di
cibo
o
acqua)
Rinforzo
NegaAvo
=
rafforzamento
della
tendenza
a
produrre
una
certa
risposta
in
virtù
DELLA
RIMOZIONE
di
un
evento
spiacevole
(per
es.
eliminazione
o
cessazione
di
uno
s=molo
doloroso,
come
una
scossa
ele2rica)
La
gabbia
di
Skinner:
=pico
esperimento
sul
condizionamento
operante
La
TECNICA
del
MODELLAMENTO
PER
APPROSSIMAZIONI
SUCCESSIVE:
ricompensare
una
serie
di
risposte
sempre
più
vicine
alla
risposta
desiderata
Per.
Prima
lo
sperimentatore
fa
cadere
il
cibo
solo
quando
il
ra2o
era
vicino
alla
leva,
poi
quando
preme
accidentalmente
la
leva,
poi
quando
il
ra2o
esercita
una
certa
pressione
Il
principio
del
condizionamento
operante
può
contribuire
allo
sviluppo
di
una
psicopatologia:
Per
esempio
la
frequenza
dei
comportamen=
aggressivi
nel
Disturbo
della
Condo2a
Una
volta
iden=ficata
la
fonte
del
rinforzo
è
possibile
me2ere
a
punto
un
tra2amento
su
misura
tale
da
cambiare
le
conseguenze
del
comportamento
problema=co.
Per
es.
se
si
è
stabilito
che
il
comportamento
viene
rinforzato
dall’a2rarre
l’a2enzione,
il
tra2amento
potrebbe
consistere
nell’ignorare
il
comportamento.
Le
tecniche
operan=
(il
rinforzo
sistema=co
dei
comportamen=
desiderabili,
l’es=nzione
di
quelli
indesiderabili)
si
sono
dimostrate
par=colarmente
efficaci
nel
tra2amento
dei
problemi
dell’infanzia
(Kazdin,
Weisz,1998).
L’obie6vo
(e
il
problema
principale)
una
volta
che
tecniche
del
rinforzo
rimodellano
il
comportamento
sta
nel
mantenere
gli
effe6
del
tra2amento.
-‐
spesso
viene
adoperata
la
tecnica
del
rinforzo
intermi2ente
(ricompensare
una
data
risposta
non
sempre,
ma
solo
alcune
volte)
Linee
guida
per
l’intervento
con
gli
insegnan=
• Prima
fase:
OSSERVAZIONE
DEI
COMPORTAMENTI
PROBLEMA
Scopi:
a) individuare
i
comportamen=
maggiormente
problema=ci
e
quelli
posi=vi
da
incrementare
b) Me2ere
a
fuoco
le
a6vità
necessarie
per
migliorare
le
prestazioni
accademiche
c) Individuare
le
azioni
che
possono
o6mizzare
le
prestazioni
dell’alunno
d) Prevedere
situazioni
stru2urate
nelle
fasi
di
passaggio
(pausa
tra
una
lezione
e
l’altra,
ricreazione,
passaggio
da
un’aula
all’altra)
Linee
guida
per
l’intervento
con
gli
insegnan=
• seconda
fase:
FASE
DELL’INTERVENTO
A)
GESTIONE
DELLE
CONTINGENZE
=
ovvero
le
conseguenze
delle
azioni
manifestate
dallo
studente
con
ADHD
• Il
metodo
consiste
nel
fornire
un
rinforzo
posi=vo
a
determina=
comportamen=,
seleziona=
sulla
base
della
loro
u=lità,
con
l’obie6vo
di
aumentarne
la
frequenza
(per
es.
il
bambino
resta
seduto
al
proprio
posto
e
viene
gra=ficato).
• Può
prevedere
varie
procedure:
a) Token
economy
(assegnare
ge2oni
a
seguito
di
comportamen=
appropria=,
che
poi
potranno
essere
scambia=
con
altro,
individuato
precedentemente;
b) A2enzione
con=ngente
(per
es,
lodare
specifiche
condo2e).
VarianA
della
tecnica
della
ges=one
delle
con=ngenze:
• COSTO
DELLA
RISPOSTA:
ri=rare
parte
dei
ge2oni
guadagna=,
in
seguito
a
comportamen=
defini=
precedentemente
come
inappropria=;
• TIME
OUT
DA
RINFORZI
POSITIVI:
una
serie
di
restrizioni
che
sca2erebbero
come
conseguenza
a
comportamen=
non
desidera=
per
un
definito
periodo
di
tempo
(per
es.
5
minu=)
L’insieme
di
tali
tecniche
si
dimostra
efficace
per:
-‐ Aumentare
il
tempo
sul
compito,
-‐ Accuratezza
esecu=va
-‐ Favorire
la
diminuzione
degli
interven=
verbali
inopportuni
durante
la
lezione
-‐ Favorire
in
genere
la
diminuzione
dei
comportamen=
disturban=.