Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide
range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and
facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact support@jstor.org.
Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at
https://about.jstor.org/terms
Fabrizio Serra Editore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to
Quaderni Urbinati di Cultura Classica
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione
pitag?rica del tempo
Domenico Musti
1 Generalmente diffusa ? l'idea che solo con Neante di Cizico sia cominciata la
confusione tra le due rivolte antipitagoriche, che prima sarebbero state considerate
distinte nella tradizione: vd. per tutti E.L. Minar, Early Pythagorean Politics in Prac
tice and Theory, Baltimore 1942, p.e. p. 52 (sulla scorta di F. Corssen, Philologus 71,
1912, p. 332 sgg.). Ma gi? in Aristosseno, come dimostra il presente saggio, c'? indi
stinzione di momenti e spicca una vischiosa continuit? cronol?gica; e il senso stori
co-razionale del tempo ? contrastato nel Pitagorismo da altre istanze, al punto di
potersi parlare di "acronia", forse pi? ancora che di "anacronismo": sul tema cfr. D.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
36 D. Musti
Musti, Str abone e la Magna Grecia. Citt? e popoli dellltalia antica, Padova 1988, pp.
23-31 t passim; Id., relazione al Convegno tenuto presso l'Ist. Univ. Orientale di
Napoli nel marzo 1987 su Sicilia e Magna Grecia. Aspetti di interazione nel IV sec.
a.C, in corso di stampa.
2 Porfirio, Vita Pyth. 56.
3 Giamblico, De vita Pyth. 252 sg., cfr. Porfirio, op. cit. 55.
4 Giamblico, op. cit. 249.
5 In gen?rale, e forse a ragione, si intende che nelle parole x?xei ??yexai xaioc
oip?i|/ai t?v ?iov oi ?? Ku?coveioi ?eyo?ievoi ?iei??ouv xxX. (par. 249) l'azio
ne dei Ciloniani contro i Pitagorici sia intesa corne il seguito e la successione della
morte di Pitagora. Ma non ? escluso che il filo narrativo, riguardo a Pitagora, prose
gua per suo conto fino alla morte di lui, e che il filo narrativo riguardo alie azioni dei
Ciloniani abbia un suo indipendente punto d'inizio: vd. ad es. nello stesso Giambli
co, 250: o??e t?v ?iov xocT80Tpei|;ev (detto della morte di Liside a Tebe). Oi ?? ?oi
Tto? T(ov UD?ayopeicov inizia un altro spezzone di racconto che-non ? detto debba
essere necessariamente il seguito diretto della morte di Liside. E come quando noi
scriviamo: "li visse, e li poi, a suo tempo mor?. Intanto ecc. ecc".
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 37
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
38 D. Musti
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 39
- il fatto che anche quelle che son? scritte non abbiano vera circola
zione.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
40 D. Musti
avviene solo nel corso del tempo, nella storiografia pitag?rica pi?
tarda (Neante di Cizico, Nicomaco ecc): ? gi? originaria e strut
turale alla concezione pitag?rica della storia.
Del tutto controcorrente, e con argomenti debolissimi, il von
Fritz n, il quale inverte del tutto il rapporto Aristosseno-Dicearco, in
tema di vericucit?. Aristosseno ne saprebbe moltissimo; Dicearco ri
porterebbe solo la "tradizione popolare". Ma corne si spiega allora la
collocazione di Dicearco accanto ai pi? "rigorosi, precisi, seri", in
Porfirio, Vita Pyth. 56? E corne si potrebbe vedere Aristosseno, negli
axpi?eoxepoi menzionati accanto a Dicearco, quando i tratti fonda
mentali delle due ricostruzioni sono cos? diversi? Quanto poco per
suasiva sia l'argomentazione del von Fritz risulta anche dal fatto che
egli vede un pregio di Aristosseno nell'aver questi "concentrato" ri
duttivamente la congiura a Crotone: ? invece proprio Dicearco che
ha concentrato Pesperimento pitag?rico a Crotone, mentre Aristos
seno l'ha esteso aile citt? di Magna Grecia, in genere, facendo, della
riunione dell'incendio, il "v?rtice" dei capi di tutte le comunit? pita
goriche!
Dopo Aristosseno, nella tradizione pitag?rica si hanno posizioni
che in parte riproducono lo stesso Aristosseno, e ne condividono cer
te tenderize accrescitive, celebrative, enfatiche, pur divergendo - co
rne accade in una tradizione incrociata - in questo o quel punto.
Neante corrisponde ampiamente ad Aristosseno (vd. il riferimento
ad Archippo e Liside), ma ne differisce per il luogo dove si trovava Pi
tagora (non a Metaponto, vivo o morto, ma a Delo). Nicomaco cor
risponde in parte ad Aristosseno (di cui potrebbe essere il filtro), ma
"tarantinizza" meno di Aristosseno: la sua celebrazione enfatizza la
diffusione, in Italia come in Sicilia, del pitagorismo, ma d? un ruolo
meno centrale a Taranto e Metaponto. Sulle combinazioni possibili di
questo triangolo si ? discusso a lungo, e le soluzioni accettabili non
vanno molto al di l? di quanto abbiamo qui detto.
Ancor pi? spicca la diversit? di Dicearco (di Messina!), che non
ha n? il filotarantinismo spiccato di Aristosseno-Neante, n? l'enfasi
accrescitiva e celebrativa di Aristosseno-Nicomaco.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 41
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
42 D. Musti
12 Un saggio apparso negli Atti Ace. Pontaniana 45,1915, ripubblicato nel volu
me Civilt? greca nellltalia m?ridionale, Napoli 1931, pp. 83-105.
13 Cfr. L. Moretti, 'Olympionikai', Rend. Ace. Lineeis. VIH 8,2,1957, p. 72 sgg.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 43
serva: "Ma che cosa vuoi dire che i pitagorici erano riuniti nella casa di
Milone? che Milone non ci fosse? mi pare molto strano. Quando ad
esempio Andocide, nel De mysteriis 40-42, parla di riunioni in casa di
Leogora e di Callia, intende che l'uno e l'altro erano ad esse presenti".
Normalmente ? infatti cos?, altrimenti il punto di riferimento crono
l?gico verrebbe meno. Ma, per Olivieri, il fatto che Milone non fosse
[)resente
'espressione diverrebbe
Porfirio, Vitacontraddetto tra Tcape?peuov
Pyth. 56, ?v oixioc xiv?? l'altro in modo assoluto dal
to?, cio? "in casa di qualcuno che assisteva alla riunione". Qui non ?
ricordato espressamente Milone, ma ? chiaro che il cerchio si chiude
rebbe del tutto, solo se il testo fosse quale l'Olivieri propone (sul pro
blema, vd. oltre).
Milone ? gi? noto a Erodoto (DI 137), che lo ricorda come un lot
tatore famoso al tempo del re Dario, e gi? prima della spec?zione sciti
ca (che si data intorno al 514/513 a.C). Milone ? dunque famoso pri
ma del 513: e ci? va a saldarsi con le date delle (6 o 7, dal 540 al 516
a.C.) vittorie olimpiche che la tradizione gli attribuisce: la sua akm?si
colloca dunque intorno al 520 a.C. Le fonti ci dicono anche che egli
ha avuto delle vittorie sia nelle gare di fanciulli, sia in quelle di adulti, e
questo autorizza a formulare un'ipotesi di data di nascita: per es. il
558 (Olivieri) o il 555 (Moretti). La data di nascita ? importante, dato
che la casa di Milone costituisce un elemento di cronolog?a per la sto
ria dell'incendio. Si potrebbe dire che Milone, essendo un longevo,
sia vissuto fino al punto di arrivare all'epoca della seconda rivolta an
tipitagorica, circa la meta del V sec?lo. Ma Olivieri fa calcoli ragione
voli, che mostrano l'estrema improbabilit? di una cosa del genere:
sull'argomento dovremo tornare.
Diodoro (XII 9) narra che Milone fu il primo a volgere in fuga,
nella battaglia del Traente contro i Sibariti del 510 a.C, quella parte
dell'esercito sibar?tico che gli stava contro. Milone non appare in que
sta chiave in Erodoto. Quest'ultimo ha invece riportato nelle sue Sto
rie il dibattito - vivissimo tra gli Italioti, e in particolare tra Sibariti e
Crotoniati, anche dopo la distruzione di Sibari del 510 a.C. - sulle ra
gioni della vittoria crotoniate, e in particolare sulla presenza o meno
di Dorieo nelle file dell'esercito di Crotone. Erodoto avrebbe potuto
accennare ai grandi meriti di Milone, ma non lo fa. Egli potrebbe in
questo caso essere semplicemente coerente con il suo principio di non
studiare cose che vadano al di l? della sua prospettiva: lo scontro tra
Greci e barbari, tra Greci e Persiani. Il tema dei Persiani pu? spingerlo
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
44 D. Musti
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 45
15 Sul problema vd. D. Musti, Troblemi della storia di Locri Epizefiri', in Atti
Convegno Taranto 1976, Napoli 1977, pp. 76-78.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
46 D. Musti
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 47
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
48 D. Musti
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 49
16 Cfr. Neante in Porfirio, Vita Pyth. 55 (Pitagora a Delo; cfr. anche Nicomaco,
circa tre secoli dopo Neante, in Giamblico, De vita Pyth. 252), diversamente da Ari
stosseno (Pitagora a Metaponto, in Giamblico, 249 e 251).
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
50 D. Musti
17 Cfr. Porfirio, Vita Pyth. 56 sg., diverso dal quadro italo-siceliota, veros?mil
mente di Nicomaco, contenuto in Porfirio, 21 sg. (e le mi? osservazioni nella rela
zione del convegno su Sicilia e Magna Grecia, cit. in n. 1).
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 51
rio, alla fine del par. 57, dice che a salvare i pochi resti della retta dot
trina furono "Liside e Archippo e quanti si trovavano fuori". Anche
Nicomaco afferma che and? tutto perduto, "a parte poche teorie,
quante alcuni che si trovavano in quel momento fuori salvarono di
scintille labili e difficili da scovare" : mancano per? Archippo e Liside.
Nicomaco dunque ha presente Aristosseno, ma non coincide del tut
to con lui, sa distaccarsene18. Ci? ? del resto esplicito nell'osservazio
ne di Giamblico all'inizio del par. 252 (differenza tra Nicomaco e Ari
stosseno in m?rito al motivo dell'assenza di Pitagora durante l'?m
?ouAf|); anche qui, a salvare i resti dell'antica dottrina sono non Ar
chippo e Liside, bens? tutti quelli che non erano a Crotone. Meno fi
lotarantino di cos? - per intenderci - Nicomaco non potrebbe essere.
E se Nicomaco prende le distanze da Aristosseno su questo punto,
egli ci trasmette e conferma l'impressione che la "pantarantinizzazio
ne" del seguito della storia del pitagorismo dopo Pitagora ? un porta
to degli ambienti tarantini.
18 Cfr. n. 16.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
52 D. Musti
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 53
Reggio si distingue dalla frons Italiae, non dall'Italia intera): cfr. D. Musti, Strabone,
cit. in n. 2, pp. 12, 28 sg., passim).
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
54 D. Musti
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 55
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
56 D. Musti
ne della posizione di Aristosseno e dei pitagorici in gen?rale rispetto alla nozione del
tempo, cfr. quanto osservo negli studi cit. in n. 1.
25 A favore di una significativa presenza di Apollonio in Giamblico, 254 sgg.,
E.L. Minar, op. cit. p. 54 q passim, con enfasi sulla derivazione di 254-264 da Timeo,
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 57
sulla scorta di I. L?vy, Recherches sur les sources de la l?gende de Pythagore, Paris
1926. Contra, ma con argomenti unilaterali, K. von Fritz, op. cit. pp. 46-65; critico
anche B.L. Taggart, Apollonius of Tyana. His Biographers and Critics, Diss. Tufts
University, Medford Mass. 1972. Sospende il giudizio Maria Dzielska, Apollonius of
Tyana in Legend and History, Roma 1986, pp. 129-134. Per quel che riguarda la cri
tica storica di ambiente romano o di sua ispirazione, basti ricordare, a mo'd'esem
pio, Livio 118, confrontato con Dionisio d'Alicarnasso, II 59. Non riesco a vedere
scarsa la presenza di Apollonio a fronte di frasi come rco??? ?? xa? TipooTi?noi
t?v [if\ eiprj|i?vG)v Tiap? toutoi? e al carattere coerente e originale della esposizione
di Giamblico, 254 sgg.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
58 D. Musti
26 Giamblico, 254-257.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 59
27 Ibid. 261.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
60 D. Musti
28 Ibid. 262; cfr. anche aspetti terminologici di par. 260, con riferimento alle va
rie pratiche attiche e democratiche di voto (con le fave, per alzata di mano o con suf
fragio).
29 Ibid. 263.
30 In favore di una fonte comune (Timeo) per Polibio, loc. cit., come per Apol
lonio in Giamblico, 254 sgg., F.W. Walbank, A Historical Commentary on Polybius
I, Oxford 1957, p. 223; lo stesso opta (1) per una data ante 453 (con Minar) e non
circa 445 (come von Fritz) per la seconda rivolta antipitagorica, (2) per una data cir
ca 430 (con Minar) e non circa 445 (come von Fritz) per la mediazione achea, (3)
circa 420 (non pi? tardi, come invece G. De Sanctis) per la creazione della "lega di
Zeus Homarios" {op. cit. pp. 224-227). In realt? tutte e tre le date possono slittare
verso il basso, di qualche decennio le prime due, e almeno di qualche anno la terza:
vd. sopra nel testo.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 61
Pitagorici; ma, almeno rispetto alla cronolog?a della prima (ed unica,
a rigore) rivolta, egli introduce un elemento di razionalit?, perch? de
vono passare "molti anni" prima che i pitagorici ritornino in qualche
modo in auge: c'? dunque stata una netta frattura, secondo questa
rappresentazione, tra il momento del primo pitagorismo (quello di
Pitagora) e un certo ritorno di fiamma pitag?rica. Ed ? solo a questo
ritorno di fiamma che apparterranno, a mio awiso, tutti i personaggi,
che vanno preparando l'ultimo momento di fioritura del pitagori
smo: l'ultimo, rispetto a una fonte di IV sec?lo, la quale giudica dal li
vello cronol?gico di Aristosseno o di Timeo31.
Dopo l'intervento degli Achei, i pitagorici comunque rientrano
alia chetichella nella citt? e riacquistano un certo peso, innanzitutto
perch? son? bravi medici: riprendono dunque una pratica - quella
della medicina - che sicuramente d? popolarit? (Giamblico, 264). Ec
co che ora la citt? riaccoglie il pitagorismo, ma probabilmente i pita
gorici smettono di essere un gruppo di pressione (quale erano stati in
una prima fase della loro storia), con una ideolog?a propria, e persino
possibilit? di scontro con una societ? aristocr?tica, da cui essi non so
no fondamentalmente diversi: il pitagorismo, nella pol?tica, nelle isti
tuzioni, diventa da un lato un fatto pi? moderato, pi? accettabile, nel
lo spirito della "ricomposizione" che si ? andato determinando nel
corso del tempo32, dall'altro diventa un fatto cult?rale e una forma
mentale sotterranea, che conosce una storia fortissima e secolare, e ha
un suo sbocco innanzitutto nel platonismo, che ? in qualche modo
l'angelo custode del pitagorismo, ma iscrive queste idee in un sistema
pi? vasto.
La versione di Apollonio di Tiana rappresenta indubbiamente
un certo sforzo di riportare nei termini di una cronolog?a razionale le
vicende interne al pitagorismo. E molto importante, tra i vari elemen
ti di distanza nel tempo (potremmo parlare di dati diastematici), quel
lo relativo ai "molti anni" che son? soprawenuti dopo l'intervento di
Taranto, Metaponto e Caulonia nelle vicende interne a Crotone, con
un primo verdetto negativo per i pitagorici; dopo di che sappia
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
62 D. Musti
33 Cfr. la mia n. 30, per posizioni diverse. L'oscillazione tra una data ante 453 ed
una post 448 ? collegata con l'interpretazione del significato storico della Sibari tessa
la "del quinquennio" (453-448). La sua nascita ? segno di una crisi in atto di Croto
ne, magari da collegare con la rivolta antipitagorica? O invece l'eliminazione della
sgradita nuova Sibari ? un terminus post quern per la rinnovata crisi del pitagorismo e
perci? della stessa citt? di Crotone? La mia posizione si orienta sulla seconda possi
bilit?.
34 Cfr. ci? che osservo in Strabone, cit. an. 1, p. 141 sg.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 63
35 Essa era certo una realt?, e poteva av?re anche una consistente storia, tra il IV
il III sec. a.C, quando probabilmente si ha prova documentar?a addirittura della rea
zione alia tradizione della medicina pitag?rica: si confronti la defixio probabilmente
antipitagorica, pubblicata da F.G. Lo Porto, 'Medici pitagorici in una defixio greca
da Metaponto', Parola d. passato 35,1980, pp. 282-288 (da un monumentale ipo
geo di tipo tarantino, di fine IV-inizio III sec).
36 Su Aristea e 1'Apollo Iperboreo (centrale nella teologia pitag?rica), cfr. Ero
doto, IV 15.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
64 D. Musti
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Le rivolte antipitagoriche e la concezione pitag?rica del tempo 65
37 Cfr. sopra, nn. 30 e 33. La cronologia "alta" dei tre momenti ivi presi in con
siderazione ? fondata soprattutto sulla convinzione che fra i "democratici" Achei
d'Italia non si potesse imitare la lega achea di Grecia, dopo che, nel 417, questa era
divenuta oligarchica: ma discutibile appare sia la rigorosa trasformazione in "oligar
chica" della lega nel 417 a.C. (Tucidide non ? abbastanza esplicito sull'argomento),
sia il significato della "democrazia" riconosciuta da Polibio (II 38,6-10) alia lega
achea e perci? alia imitazione magnogreca (ibid. 39,6); infine, anche a supporre un
completo ribaltamento in Acaia nel 417 e un carattere democratico-radicale dei regi
mi achei prima di quella data, sembra troppo meccanico un criterio che non ammet
te possibilit? di influenze postume di un modello politico gi? ampiamente accredita
to. Soprattutto, si conta troppo sul carattere determinato e radicale della costituzio
ne achea di Grecia nel V sec?lo. Il 417 a.C. non ? dunque un sicuro terminus ante
quem per i tre momenti indicati in n. 30.
38 A uno sforzo di razionalizzazione della cronologia corrisponde anche il dato
in Giamblico, De vita Pyth. 265 sg. (da Timeo?), di una sequenza di sette generazio
ni (in calc?lo inclusivo) da Pitagora a Platone, passando per gli scolarchi pitagorici
Aristeo (contempor?neo pero di Pitagora), Mnesarco figlio di Pitagora, Bulagora -
sotto cui si ha il "saccheggio" di Crotone -, Gartydas crotoniate, Aresa lucano, Dio
doro di Aspendo: segue infine la generazione di Archita (e di Platone). Se le devasta
zioni di Crotone in Giamblico, 266, sono da ricollegare con l'incursione dei Turini
del par. 264, la guerra prima della quale Gartydas ? uscito da Crotone ? accaduta na
turalmente dopo il 444, e dalla data della guerra, a noi sconosciuta, dipende se sia
possibile una permanenza del pitagorismo a Crotone fin verso gli anni 440-420. La
data real?sticamente "bassa" di un lucano Aresa, consentirebbe in effetti, per Bulago
ra e Gartydas, di scendere fino a quegli anni.
This content downloaded from 87.77.8.237 on Sat, 04 May 2019 00:14:27 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms