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Emerson, Lake & Palmer

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Emerson, Lake & Palmer è stato un gruppo musicale rock progressivo
Emerson, Lake & Palmer
britannico nato nel 1970 per iniziativa di Keith Emerson (pianoforte, organo e
sintetizzatori), Greg Lake (basso, chitarre e voce) e Carl Palmer (batteria e
percussioni). La stampa, i commentatori musicali e gli stessi tre musicisti si
riferirono al gruppo anche con la siglaELP.

Il gruppo fu attivo dal 1970 al 1978, si riunì tra il 1991 e il 1998 e celebrò
infine il proprio quarantennale con un ultimo concerto nel 2010.

Emerson e Lake morirono entrambi nel 2016, a distanza di nove mesi l'uno
dall'altro.
Emerson, Lake & Palmer a Toronto nel
Fu uno dei gruppi di rock progressivo di maggior successo commerciale 1978
durante gli anni settanta, con nove album certificati disco d'oro negli Stati
Paese d'origine Regno Unito
Uniti d'America[3] ed una stima di oltre 35 milioni di dischi venduti in tutto il
Genere Rock[1]
mondo.[4]
Rock
progressivo[2]
Periodo di 1970 – 1978
Indice attività musicale 1991 – 1998
Storia del gruppo 2010
Le origini dei musicisti Etichetta Manticore
1969-1970: dalla nascita del gruppo al debutto discografico
Atlantic
Il Fillmore West
Mitch Mitchell e l'arrivo di Carl Palmer
Cotillion
L'isola di Wight Island
L'album Emerson Lake & Palmer Sanctuary
1971-1974: apice della carriera Rhino Records
Tarkus United Artists
Pictures at an Exhibition
Album pubblicati 34
Trilogy e la Manticore Records
Brain Salad Surgery Studio 10
Il triplo dal vivo Live 13
1975-1978: dalla fase orchestrale allo scioglimento
Raccolte 11
Works Volume 1 e Volume 2
Love Beach e lo scioglimento
Gli anni ottanta: Emerson, Lake & Powell e 3
La reunion degli anni novanta
Black Moon
In the Hot Seat
Dal 2000 alla morte di Emerson e Lake
Stile musicale
Formazione
Discografia
Videografia
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Storia del gruppo

Le origini dei musicisti


Poiché il trio, analogamente ad altri gruppi precedenti come Cream o Blind
Faith, era composto da musicisti tutti provenienti da formazioni già note, la
stampa lo definì un supergruppo, ma i tre rifiutarono sempre tale
appellativo.[5] Sito ufficiale

Keith Emerson, dopo gli esordi con Gary Farr and the T-Bones e con i VIP's,
nel 1967 aveva fondato il gruppo The Nice, il cui stile fondeva musica classica, jazz e rock: con tre album pubblicati assieme ai Nice
tra il 1967 e il 1969, Emerson si era già guadagnato una certa notorietà per il suo virtuosismo, nonché per la spettacolarità delle sue
esibizioni dal vivo. Altri due album dei Nice, Five Bridges e Elegy, entrambi registrati con Emerson nel 1969, furono pubblicati
rispettivamente nel 1970 e nel 1971, cioè dopo lo scioglimento del gruppo.

Greg Lake era uno dei membri fondatori dei King Crimson, il cui acclamato debutto del 1969 In the Court of the Crimson King, con
Lake alla voce e al basso, è spesso indicato come uno dei punti di partenza di tutto il rock progressivo degli anni settanta.[6] Pur
avendo lasciato i King Crimson a fine 1969, Lake partecipò nella sola veste di cantante anche al loro secondo album In the Wake of
Poseidon, pubblicato a maggio 1970.

Carl Palmer, il più giovane dei tre, nel 1966 a soli 16 anni era divenuto il batterista di Chris Farlowe and the Thunderbirds, nel 1968
aveva sostituito Drachen Theaker in The Crazy World of Arthur Brown e, scioltisi questi ultimi, nel 1969 aveva fondato assieme al
loro tastierista Vincent Crane e al nuovo cantante Nick Graham il trio hard rock Atomic Rooster con cui aveva inciso il primo album
[7]
e suonato dal vivo sino al giugno 1970, quando incontrò Emerson e Lake.

1969-1970: dalla nascita del gruppo al debutto discografico

Il Fillmore West
Il 12 dicembre 1969 The Nice e King Crimson, i gruppi in cui militavano rispettivamente Emerson e Lake[8] si avvicendarono sul
palco del Fillmore West di San Francisco.[9] Emerson in quel periodo incominciava ad essere insoddisfatto dei Nice, aveva in cantiere
composizioni che a suo giudizio richiedevano una voce più versatile di quella di Lee Jackson[9] ed era perciò in cerca di un nuovo
cantante/bassista: nei mesi precedenti, aveva interpellato invano anche Chris Squire degli Yes e Jack Bruce;[9] subito dopo il
concerto, il tastierista si incontrò con Lake e gli offrì il ruolo nel suo nuovo progetto. Per coincidenza i King Crimson, con quattro
serate al Fillmore West, terminarono la loro prima tournée degli Stati Uniti e contestualmente Ian McDonald e Mike Giles lasciarono
il gruppo. Visto il peso del contributo creativo dei due, Lake trovò scorretto che la formazione senza di loro mantenesse il nome King
Crimson, perciò approfittò della proposta di Emerson e, al ritorno in patria, comunicò a Robert Fripp la sua decisione di uscire anche
lui dal gruppo.[5]

All'inizio del 1970, Emerson e Lake onorarono gli ultimi impegni con i rispettivi gruppi di appartenenza:[8] Lake partecipò come
cantante turnista alle registrazioni del secondo album dei King Crimson e con loro apparve un'ultima volta al programma televisivo
della BBC Top of the Pops il 25 marzo, mimando in playback il singolo Cat Food;[10] Emerson concluse l'ultima tournée con i Nice
[9]
al Peace Festival di Berlino il 30 marzo. Subito dopo, i due si misero alla ricerca di un batterista.
Mitch Mitchell e l'arrivo di Carl Palmer
Greg Lake raccontò che il suo primo contatto fu Mitch Mitchell[5] proveniente dalla
Jimi Hendrix Experience, scioltasi nel giugno 1969: Mitchell diede la sua
disponibilità, peraltro ipotizzando il possibile coinvolgimento di Jimi Hendrix,[5][11]
poiché nel frattempo il nuovo trio con il quale il chitarrista di Seattle aveva debuttato
a dicembre del 1969, Band of Gypsys, si era già sciolto. Tuttavia l'idea di affiancare
nello stesso gruppo due virtuosi del calibro di Emerson e Hendrix parve a Lake fin
da subito eccessiva;[5] inoltre Mitchell si presentò all'incontro accompagnato dal suo
road manager il quale, senza apparente motivo, ad un tratto posò sul tavolo una
[5] Due giorni dopo
pistola che Lake con un certo imbarazzo gli chiese di mettere via.
Lake, stando al suo racconto, fu comunque contattato da Robert Stigwood, già
manager di Cream e Bee Gees, che gli raccomandò Carl Palmer, allora appena
diciannovenne.[5][11]

Secondo la versione di Emerson e Palmer, l'intermediario cruciale per la scelta fu


invece il capo della Charisma Records Tony Stratton-Smith[9] il quale aveva contatti
sia con The Nice, di cui era manager, sia con Atomic Rooster, il cui primo album era
uscito per la B&C Records affiliata alla Charisma. Emerson in particolare affermò di
Mitch Mitchell
aver interpellato Stratton-Smith dopo una lunga serie di audizioni insoddisfacenti,
tra cui quella dello stesso Mitchell.[9]

Emerson e Lake dovettero insistere per convincere Palmer a lasciare gli Atomic Rooster - appena nati ma con un album all'attivo ed
un discreto seguito - in favore di un progetto ancora privo di un proprio repertorio.[9] Tuttavia, i tre furono sempre concordi nel
riportare che l'intesa musicale fra loro fu immediata.[5][9] Quanto all'eventualità di impiegare altri musicisti, la preferenza di Emerson
e Palmer per la formula del trio, già collaudata nei rispettivi gruppi di provenienza, incontrò il favore anche di Lake[5][9] ed il gruppo
[9]
nella sua forma definitiva cominciò a provare regolarmente dal giugno 1970.

Una leggenda circolata per decenni, probabilmente originata dal precedente contatto con Mitchell,[5] secondo la quale il trio, già
costituito, avrebbe suonato in una jam insieme a Jimi Hendrix tre mesi prima che quest'ultimo morisse (si parlò, come loro possibile
[11]
nome, dell'acronimo HELP, composto dalle iniziali dei loro cognomi) fu invece smentita da Greg Lake nel 2012.

La scelta dei tre di non darsi un nome ed impiegare semplicemente i propri cognomi, in rigoroso ordine alfabetico, derivò dal timore
iniziale che la stampa si riferisse al gruppo come «i nuovi Nice», poiché Emerson all'epoca era il più famoso dei tre,[12] e dalla
conseguente esigenza di presentarsi con un'immagine più paritaria a partire dal nome, alla maniera di Crosby, Stills, Nash &
Young.[12] Sui dischi, i cognomi figurarono indifferentemente con o senza la virgola dopo Emerson: a volte in entrambi i modi sullo
stesso album, tra copertina ed etichetta deldisco in vinile.

La nascita del gruppo implicò un cambio di management per Emerson e Palmer, fino ad allora entrambi legati a Tony Stratton-Smith:
[5]
Lake ottenne infatti che a gestire il trio fosse la EG Management, già società impresaria dei King Crimson.

L'isola di Wight
I tre debuttarono il 23 agosto 1970 alla Guildhall di Plymouth, teatro municipale di circa 800 posti in una città di provincia da loro
scelto strategicamente per un primo test dello spettacolo dal vivo.[5] La loro seconda apparizione pubblica in assoluto, appena sei
giorni dopo, ebbe luogo alla terza edizione del festival dell'Isola di Wight, evento che vide in cartellone nomi come Miles Davis, Jimi
Hendrix, The Who, Joni Mitchell, The Doors e Jethro Tull e che raggiunse all'epoca il primato assoluto nel suo genere per affluenza
di pubblico, stimata attorno alle 600.000 persone. L'esibizione del trio fu parzialmente documentata nel film Message to Love: The
Isle of Wight Festival ed integralmente registrata: oltre al lungo brano Take a Pebble e ad una trascrizione dell'Allegro Barbaro di
Béla Bartók, la scaletta comprendeva la rilettura in chiave rock di alcuni brani dell'opera Quadri da un'esposizione di Musorgskij,
della durata di circa mezz'ora, più un finale con il branoRondo recuperato dal repertorio dei Nice ed ilrock and roll Nutrocker di Kim
Fowley. Emerson sul brano Rondo rispolverò un numero di scena che l'aveva già reso celebre con i Nice: la "brutalizzazione" del suo
organo Hammond; egli lo trascinava per il palcoscenico, lo ribaltava stendendovisi sotto e suonandolo alla rovescia e conficcava
coltelli fra i tasti per tenerli abbassati. Palmer, durante il suo assolo, si sfilò la maglietta mentre teneva il ritmo con il piede sulla
grancassa: il gesto, nato spontaneamente dal caldo torrido di quella sera, venne accolto dall'ovazione del pubblico ed il batterista
pensò quindi di farne un numero fisso nei concerti. Sul palco vi erano anche due vecchi cannoni caricati a salve, che lo stesso
Emerson pochi giorni prima aveva collaudato in un campo vicino all'aeroporto di Heathrow e che il trio fece sparare al termine
dell'esibizione.[4] Il ricorso ad elementi spettacolari di questo tipo, unito ad una generale tendenza alla grandiosità, rimase una
caratteristica costante del gruppo, lungo tutta la carriera. La partecipazione al festival fruttò al trio un'immediata visibilità ed un
[5][9]
notevole interesse da parte della stampa, ancor prima che il gruppo ottenesse un contratto discografico.

L'album Emerson Lake & Palmer


Subito dopo il festival, tre firmarono con la Island per il mercato discografico
britannico e di conseguenza per gli Stati Uniti con l'affiliata Cotillion Records,
quest'ultima di proprietà della Atlantic Records[9] quindi a settembre registrarono il
loro primo album presso gli Advision Studios di Londra: con l'occasione Greg Lake
assunse il ruolo di produttore, che avrebbe ricoperto su tutti i dischi del gruppo sino
al 1974 e, in parte, anche nei successivi fino al 1977. L'album, intitolato
semplicemente Emerson Lake & Palmer, fu pubblicato il 20 novembre 1970.

L'opera, accolta generalmente bene dalla critica,[5] diede risalto all'abilità tecnica dei
Emerson in concerto con il Moog tre e portò avanti il discorso già iniziato da Emerson con i Nice, unendo rock, jazz e
citazioni dalla musica classica. Accanto infatti al materiale originale, all'epoca
ancora insufficiente a completare il minutaggio di un album, il trio vi inserì
interpretazioni in chiave rock di brani di Bartók, Janáček e Bach (The Barbarian, Knife Edge). Anche dopo aver consolidato il
proprio repertorio, comunque, il gruppo avrebbe conservato l'abitudine di includere in ciascun disco almeno un brano classico
rielaborato.

Sul brano strumentaleTank e sulla canzone Lucky Man, Emerson per la prima volta utilizzò in studio il sintetizzatore modulare Moog
IIIc, da lui scoperto grazie al polistrumentista Mike Vickers[8] che gliel'aveva prestato per un concerto dei Nice alla Royal Festival
Hall di Londra, il 7 febbraio 1970.[8] Durante le registrazioni del disco, Emerson acquistò il proprio esemplare del sintetizzatore, il
quale entrò poi stabilmente a far parte anche delle sue tastiere sul palco: primo caso del genere in campo rock per tale strumento, fino
ad allora ritenuto poco indicato all'uso in tournée per le sue dimensioni e per l'instabilità dell'intonazione, sensibile agli sbalzi di
tensione.[9]

L'album arrivò al quarto posto delle classifiche britanniche e rimase nelle prime 100 posizioni per 28 settimane,[13] negli Stati Uniti
d'America arrivò al diciottesimo posto della Billboard 200.[14] Il singolo Lucky Man, pubblicato solo oltreoceano, arrivò al 48º posto
nella Billboard Hot 100[1] e divenne uno dei brani più celebri del trio.[9]

1971-1974: apice della carriera

Tarkus
Nel gennaio 1971, appena due mesi dopo l'uscita dell'album di debutto, il trio entrò in studio per registrarne un secondo: Tarkus,
occupato per metà dall'omonima suite scritta interamente da Emerson con l'aiuto di Lake ai testi, fu completato dal gruppo in soli sei
giorni[15] ma inizialmente rischiò di non vedere mai la luce, a causa di divergenze musicali fra Emerson e Lake. Il tastierista aveva
infatti presentato al gruppo il primo abbozzo di un brano basato su un tempo in 10/8, che sarebbe poi divenuto la sezione intitolata
Eruption della suite Tarkus, e il bassista/cantante l'aveva bocciato perché a suo giudizio musicalmente troppo denso e privo di una
vera melodia.[9] L'ostinazione di Lake a non voler lavorare sul materiale proposto da Emerson si spinse fin quasi al punto di minare il
futuro stesso del gruppo, poiché il tastierista di contro non intendeva rinunciare alla sua composizione. Oltre ovviamente al parere di
Carl Palmer, favorevole al brano,[9] decisiva fu la mediazione del management che persuase Lake a fare almeno un tentativo, non
fosse altro perché il bassista non aveva materiale da offrire in alternativa e lo studio di registrazione era già prenotato, quindi
avrebbero comunque dovuto pagarlo.[9] Emerson in seguito ebbe modo di sottolineare come la sua vittoria personale riguardo Tarkus
fosse stata cruciale nel definire la direzione musicale che i tre, almeno fino al 1974, avrebbero seguito senza ulteriori grossi conflitti
interni.[9]

Tarkus uscì il 16 giugno 1971 e superò le vendite del disco precedente, balzando dopo una sola settimana direttamente al primo posto
in classifica, traguardo mai più eguagliato dai successivi lavori del trio.[13] L'album, agli occhi della critica, costituì anche una
conferma delle abilità compositive del gruppo[1] in quanto dedicava molto meno spazio del precedente alla reinterpretazione di opere
classiche, unica eccezione il branoThe Only Way (Hymn) contenente due citazioni da Bach.

Pictures at an Exhibition
Il 26 marzo 1971 il gruppo si era intanto esibito alla City Hall di Newcastle: dalla seconda parte del concerto venne tratto l'album dal
vivo Pictures at an Exhibition, che tuttavia in Europa andò alle stampe solo in novembre, per la priorità data alla pubblicazione di
Tarkus. Pictures at an Exhibition, come già detto, è il rifacimento in chiave rock di alcuni brani dall'omonima suite a tema per
pianoforte di Modest Petrovič Musorgskij. Il trio alterna le partiture del compositore russo, fortemente adattate, a composizioni
originali in forma di variazioni sui temi, amalgamando il tutto grazie ad unsound già consolidato e inconfondibile. L'aggiunta di testi,
anche sulle sezioni scritte da Musorgskij, accentua il carattere di "appropriazione" dell'opera classica da parte della band.

La Atlantic Records in un primo momento oppose resistenza alla pubblicazione dell'album negli Stati Uniti, ritenendolo poco
commerciale per la sua natura di rivisitazione classica, e propose al gruppo di dirottarne l'uscita sulla sotto-etichetta Nonesuch ma i
tre rifiutarono temendo che ciò ne pregiudicasse la visibilità.[9] Fu solo dopo aver ricevuto ordini per circa 250.000 copie di
importazione dall'Europa che l'etichetta si convinse a pubblicarlo ufficialmente sul mercato statunitense, nel gennaio 1972.[9] Le
vendite oltreoceano ricevettero poi un'ulteriore spinta dopo che il disk jockey Scott Muni trasmise dai microfoni della radio WNEW-
FM l'intero album dall'inizio alla fine, smentendo così anche le precedenti riserve della casa discografica sulle potenzialità
[9]
radiofoniche di un'opera così lunga e concepita per essere eseguita integralmente senza soluzioni di continuità.

Trilogy e la Manticore Records


Nel frattempo, ad ottobre del 1971, il gruppo aveva incominciato a preparare il terzo album in studio: Trilogy vide la luce a luglio del
1972 e raggiunse la seconda posizione nelle classifiche del Regno Unito[13] e la quinta negli Stati Uniti. Vi trovarono posto almeno
due "classici" del trio: il brano Hoedown, tratto dal balletto Rodeo di Aaron Copland, e la ballata From the Beginning di Lake nella
quale, come già in Lucky Man sul primo album, il bassista/cantante si occupò di tutte le parti strumentali ad eccezione delle conga
suonate da Palmer e delsolo di Emerson al Moog in chiusura.

Due tour mondiali impegnarono il gruppo tra Europa, Stati Uniti e Giappone dal marzo 1972 al giugno 1973. Nello stesso periodo i
tre acquistarono un ex-cinema al 392 di North End Road, a Fulham, Londra, trasformandolo nella loro sala prove, e fondarono la loro
etichetta discografica chiamata Manticore dall'omonima creatura mitologica raccontata in Tarkus. In circa quattro anni di effettiva
attività, oltre a diversi album e 45 giri sia del trio che dei singoli membri come solisti, la Manticore avrebbe pubblicato fra l'altro
l'unico disco solista diPeter Sinfield, Still (1973) e alcuni album dei gruppi italiani PFM e Banco. Nelle pause dei due tour, il gruppo
incominciò a comporre il materiale per il quarto album in studio. Questa fase fu anche documentata in un film di circa un'ora, diretto
da Nick Hague[16] e prodotto dalla Manticore, il quale seguiva il trio sul palco, dietro le quinte e durante la composizione del nuovo
disco a Londra. Lo speciale, trasmesso dallaBBC il 26 dicembre 1973 all'interno del noto programma musicaleThe Old Grey Whistle
Test, immortalava fra l'altro le proporzioni assunte all'epoca dallo spettacolo del trio: la ripresa aerea iniziale, ad esempio, mostrava
tre giganteschi autotreni contenenti l'attrezzatura per i concerti sul cui tetto campeggiavano i cognomi dei tre, uno per ogni
automezzo, a caratteri cubitali visibili anche da grande altezza. Nel 2002, il film fu incluso in un DVD con il titolo The Manticore
Special.[17]

Brain Salad Surgery


Nel novembre 1973 uscì Brain Salad Surgery, prima pubblicazione per la Manticore e probabilmente anche l'opera del gruppo più
complessa fino ad allora; l'album arrivò al secondo posto in classifica nel Regno Unito[13] e all'undicesimo nella Billboard 200
statunitense.[14]
Oltre a due canzoni originali e due nuove trascrizioni rock - l'inno liturgico Jerusalem e il brano Toccata, adattamento dell'omonimo
4° movimento del Concerto N°1 per pianoforte e orchestra di Alberto Ginastera - l'album contiene una lunga suite di quasi mezz'ora
composta da Emerson - ripartita sulle due facciate del vinile per motivi di spazio - intitolata Karn Evil 9 e suddivisa in tre
"impressioni", l'ultima delle quali inaugurò la collaborazione ai testi di Peter Sinfield, già cofondatore dei King Crimson assieme a
Lake. Sinfield firmò anche il testo di Benny the Bouncer, breve canzone umoristica che musicalmente confermava la passione di
Emerson per lo stile pianitstico honky-tonk, da lui già omaggiato sugli album Tarkus (Jeremy Bender) e Trilogy (The Sheriff ). La
copertina dell'album fu disegnata dall'illustratore svizzeroHans R. Giger, il quale realizzò anche illogo che la band avrebbe utilizzato
da allora in avanti.

Il tour di Brain Salad Surgery, partito negli Stati Uniti a novembre 1973 e protrattosi a più riprese fra Europa e USA fino ad agosto
del 1974, aveva dimensioni mastodontiche per l'epoca:[18] 25 tecnici, 40 tonnellate di attrezzatura e suono quadrifonico con 32
altoparlanti.[18] Il gruppo viaggiava con al seguito il proprio palcoscenico, dotato di uno schermo circolare sospeso, largo 47 metri,
sul quale venivano proiettate diapositive durante lo spettacolo.[18] Emerson, oltre al gigantesco Moog modulare e al primo prototipo
di sintetizzatore polifonico, il Moog Apollo,[18] schierava sul palco due organi Hammond, uno dei quali preposto anche alla consueta
"brutalizzazione" a fine concerto, un Clavinet, un Minimoog, un pianoforte a coda lunga Steinway, un piano verticale amplificato
(per i soli brani honky-tonk) ed un terzo pianoforte a coda, più piccolo, destinato a sollevarsi a mezz'aria e a ribaltarsi assieme al
tastierista, idea tuttavia realizzata solo in pochi concerti - come quello del California Jam ad Ontario del 6 aprile 1974 - poiché
ritenuta troppo pericolosa.[18] Palmer impiegava una nuova batteria personalizzata costruita interamente in acciaio inox, con disegni
intarsiati sui tamburi, montata su una pedana girevole mossa elettricamente; il kit, del peso di due tonnellate e mezzo, comprendeva il
Moog 1130 Percussion Controller, uno dei primi esempi di interfacciamento fra percussioni e sintetizzatore, che il batterista
utilizzava durante il brano Toccata; nell'armamentario trovavano posto anche due gong, due timpani sinfonici e persino una grossa
, il quale all'occorrenza la suonava con una corda tenuta fra i denti.[18] Lake infine,
campana da chiesa sospesa sopra la testa di Palmer
per prevenire scosse elettriche subite sul palco in passato,[18] teneva disteso sotto i suoi piedi un grande tappeto persiano, pagato
all'epoca 6.000 dollari.[5]

Il triplo dal vivo


In giugno, con la band ancora in tournée, venne pubblicato un triplo album dal vivo, imponente anche nel titolo: Welcome Back, My
Friends, to the Show That Never Ends - Ladies and Gentlemen Emerson, Lake & Palmer, registrato al Convention Center di
Anaheim, California il 10 febbraio 1974. La mole della pubblicazione consentì di inserirvi, fra l'altro, l'esecuzione integrale delle due
suite Tarkus e Karn Evil 9 (quest'ultima occupa da sola tutto il terzo disco) entrambe ampliate con variazioni o improvvisazioni. Con
il quarto posto nella Billboard 200 raggiunto il 26 ottobre 1974, l'album fu il più venduto negli Stati Uniti in tutta la carriera del
trio.[14]

Dopo quattro anni di attività quasi ininterrotta fra registrazioni in studio e tournée,[5][19] la prima fase creativa del gruppo si chiuse
con una tournée del Nordamerica, che terminò allo stadio Spectrum di Filadelfia il 21 agosto; tre giorni dopo i tre parteciparono a un
concerto di beneficenza organizzato a New York dal disc jockey della WNEW-FM Scott Muni:[19] fu questa la loro ultima
apparizione dal vivo per un arco di tempo di circa due anni e mezzo, che coincise con un equivalente periodo di silenzio discografico.

1975-1978: dalla fase orchestrale allo scioglimento


Tra la fine del 1974 e il 1976 i tre si dedicarono a progetti individuali.

Keith Emerson terminò la composizione del Piano Concerto Nº 1, la sua prima opera interamente orchestrale, che registrò con la
London Philharmonic Orchestra diretta da John Mayer. Sempre con l'ausilio dell'orchestra londinese, il tastierista pubblicò nel 1976
un 45 giri con la sua versione di Honky Tonk Train Blues di Meade "Lux" Lewis e sul lato B un altro brano in stile honky tonk di sua
composizione: Barrelhouse Shake-Down. L’approccio all'orchestra, alla quale Emerson non ritornava dai tempi di Five Bridges dei
Nice (1969), era motivato fra l’altro dal desiderio del tastierista di essere finalmente riconosciuto come compositore tout-court e non
già solo come strumentista ed autore di musica rock.[9] Tale nuovo corso era destinato ad influenzare anche la direzione artistica del
trio: nello stesso periodo, infatti, anche gli altri due incominciarono ad avvalersi di orchestrali per i loro lavori.
Greg Lake scrisse, con l'aiuto di Pete Sinfield ai testi, alcune canzoni che poi fece arrangiare per orchestra da Tony Harris e Godfrey
Salmon; una di esse, I Believe in Father Christmas, fu pubblicata come singolo nel 1975 e raggiunse il secondo posto nelle
classifiche britanniche, superata soltanto da Bohemian Rapsody dei Queen (che divenne il quarto singolo più venduto in assoluto
nella storia britannica).[20]

Carl Palmer collaborò occasionalmente con vari musicisti, fra i quali il pianista e compositore jazz Harry South, Joe Walsh degli
Eagles e lo stesso Keith Emerson, per registrare alcuni brani strumentali inediti, due rivisitazioni classiche rispettivamente di Bach e
Prokof'ev, una rilettura per batteria ed orchestra del brano Tank dal primo album del trio ed infine un concerto per batteria,
percussioni ed orchestra, scritto assieme al compositore austriaco Joseph Horovitz, che fu pubblicato solo molti anni più tardi, nel
2001.[21]

Works Volume 1 e Volume 2


I tre, alla fine del 1976, accantonarono l'idea iniziale di destinare i suddetti lavori ai rispettivi album solisti,[1] anche alla luce dello
scarso successo di un'analoga operazione tentata lo stesso anno dai singoli membri degli Yes.[1] Parte del materiale confluì perciò
nelle prime tre facciate, una per ciascun autore, di un nuovo doppio album a nome Emerson, Lake & Palmer. Per la quarta facciata i
tre registrarono assieme, presso iMountain Studios di Montreux, Fanfare for the Common Man, versione rock dell'omonimo pezzo di
Aaron Copland, quindi agli studi Pathé Marconi di Parigi la mini-operetta Pirates, scritta da Emerson con testi di Lake e Peter
Sinfield ed eseguita assieme all'orchestra dell'Opéra national de Parisdiretta da Godfrey Salmon.

Works Volume 1 uscì nel marzo 1977 e in patria rimase dieci settimane nelle prime 100 posizioni, spingendosi sino all'ottavo posto,
mentre oltreoceano raggiunse la dodicesima posizione della Billboard 200.[14] Nel Regno Unito, il 45 giri con una versione
abbreviata di Fanfare for the Common Man, pubblicato a giugno, arrivò secondo in classifica, divenendo così il singolo più venduto
nella storia del gruppo.[13]

L'album segnò anche il ritorno del gruppo alla Atlantic, poiché nel frattempo la Manticore Records aveva di fatto già chiuso i
battenti: il marchio sopravvisse su alcune ristampe degli album del trio e, in anni successivi, su alcuni home video a loro dedicati; nel
[22]
2017 l'etichetta tornò in attività per iniziativa degli eredi di Greg Lake.

Il tour promozionale di Works Volume 1, partito in marzo e destinato soltanto al Nord America, in un primo momento vide al seguito
del trio un'orchestra di sessanta elementi diretta da Godfrey Salmon, alla quale tuttavia i tre furono costretti a rinunciare dopo appena
una decina di concerti, a causa dei costi troppo alti. L'organico fu comunque recuperato occasionalmente in date successive, tra cui
l'ultima del 26 agosto 1977 allo Stadio Olimpico di Montréal, in Canada, dove lo show nella sua forma completa fece in tempo ad
essere immortalato in video e, in seguito, su disco. La data di Montréal segnò anche il record assoluto di affluenza di pubblico ad un
[23]
concerto del trio come unico gruppo in cartellone, cioè festival esclusi: circa 78.000 spettatori.

Il 10 dicembre 1977 la Atlantic pubblicò Works Volume 2, album singolo composto da dodici brani registrati tra il 1973 e il 1976 dal
gruppo o dai singoli componenti e scartati da lavori precedenti, oppure già editi come i due 45 giri pubblicati rispettivamente da
Emerson e Lake come solisti. Il fatto che il doppio LP anteriore a questo recasse in copertina la dicitura Volume 1 sin dalla prima
edizione, fa dedurre che l'uscita di entrambi i "volumi" fosse stata già preventivata, seppure in due tempi, sin dall'inizio dell'anno.
Anche per la sua natura di raccolta eterogenea, sebbene non del tutto dichiarata,[9] Works Volume 2 segnò un netto calo nelle vendite
[13]
rispetto al suo predecessore e a tutti gli altri album del gruppo fino ad allora.

In anni più recenti sia Lake che Palmer ebbero modo di dichiarare come la fase orchestrale del 1977, oltre a causare al gruppo
svantaggi logistici sia in studio che dal vivo e a portarlo economicamente sull'orlo della bancarotta,[5][9] ne avesse anche snaturato
l’essenza musicale, fino ad allora costituita dal sound ricco ma al contempo nitido e coeso che i tre erano in grado di produrre con le
sole proprie forze e che l'impiego dell'orchestra rendeva invece più diluito e confuso.[5][9] Più in generale, tutti e tre a posteriori
individuarono nel periodo in questione l'inizio della fine del gruppo, in quanto ciascuno stava intraprendendo direzioni musicali
differenti, i tre erano pressati dalla Atlantic perché le radio non passavano più i loro brani[5][9] e nel frattempo erano anche divenuti
bersaglio di critiche sempre più aspre da parte della stampa musicale, che li paragonava ai "dinosauri" e li aveva eretti ad emblema
stesso della pomposità e dell'auto-indulgenza che la nascente cultura punk contestava allora anche ad altri gruppi rock affermati come
Yes, Pink Floyd e Led Zeppelin.[9]
Love Beach e lo scioglimento
Subito dopo un ultimo tour del Nordamerica dall'ottobre 1977 al febbraio 1978 i tre musicisti, per le ragioni già esposte, erano
concordi nel prendersi una pausa[5] ma il capo della Atlantic Ahmet Erthegün li convocò per far loro presente che da contratto
dovevano ancora un album alla casa discografica, lasciando intendere che il rispetto di tale impegno era la condizione ineludibile
affinché potessero in seguito intraprendere le rispettive carriere soliste.[5] I tre acconsentirono dunque controvoglia[5][24] di riunirsi ai
Compass Point Studiosdi Nassau, nelle Bahamas dove nel frattempo avevano tutti preso residenza per motivi fiscali,[5] allo scopo di
comporre nuovo materiale che, sempre su pressione dell'Atlantic, avrebbe dovuto sposare le tendenze del mercato di fine decennio:
canzoni di breve durata, adatte ai passaggi radiofonici, e di facile presa. Per i testi, il gruppo si avvalse nuovamente della
collaborazione di Peter Sinfield.

L'album, intitolato Love Beach dal nome della spiaggia adiacente gli studi di registrazione, uscì il 18 novembre 1978 e fu accolto
piuttosto timidamente dal pubblico e unanimemente stroncato dalla critica, nonché in seguito parzialmente rinnegato anche dagli
stessi autori,[24] se non per la qualità della musica in sé, almeno quanto alla scarsa chiarezza di intenti.[24] Malgrado risultati di
[25]
vendita per nulla paragonabili ai lavori precedenti, l'album divenne l'ultimo disco d'oro nella carriera del gruppo.

Se si eccettua un'apparizione televisiva al programma della BBC Top of the Pops, in cui il trio mimò in playback il singolo All I Want
Is You, a Love Beach non seguì alcuna promozione dal vivo ed i tre - com'era già loro intenzione da quasi un anno - sciolsero il
gruppo, che di fatto restò inattivo per tutto il decennio successivo senza un dichiarato proposito di riformarsi.

Nel novembre 1979 l'Atlantic pubblicò l'album dal vivo In Concert, tratto dai concerti del 1977-78: fu l'ultima uscita a nome
Emerson, Lake & Palmer negli anni settanta.

Gli anni ottanta: Emerson, Lake & Powell e 3


Nel 1985 Emerson e Lake provarono a rilanciare la formula del trio senza Palmer, allora impegnato con il supergruppo Asia. Il posto
del batterista venne preso da Cozy Powell e il gruppo mantenne così, seppur in modo del tutto fortuito,[5] anche la collaudata sigla
"ELP". L'unico album della formazione, intitolato Emerson, Lake & Powell, venne pubblicato nel maggio 1986, ottenendo tuttavia
scarso successo commerciale.

Analoga sorte toccò ad un progetto del 1988 chiamato semplicemente "3" e formato da Emerson e Palmer con il cantante e
polistrumentista statunitense Robert Berry al posto di Lake: anche questa collaborazione fruttò un solo LP, intitolato To the Power of
Three.

Le due formazioni ebbero comunque occasione di esibirsi dal vivo nel Nordamerica, rispettivamente nel 1986 e nel 1988, entrambe
eseguendo anche brani del repertorio di Emerson, Lake & Palmer
.

La reunion degli anni novanta

Black Moon
Nel 1991 i membri del gruppo furono contattati da Phil Carson, ex vicepresidente
della Altantic Records, da poco divenuto amministratore della Victor Entertainment:
la proposta iniziale di Carson riguardava la composizione di musiche per film.[9]
Emerson accettò l'offerta a condizione che nessuno dei tre dovesse occuparsi della
produzione artistica, al fine di evitare contrasti fra loro.[9] Successivamente i tre ELP in concerto nel 1992
firmarono per la Victor ed il progetto virò sulla realizzazione, dopo tredici anni, di
un nuovo album di Emerson, Lake & Palmer. Il 27 giugno 1992 il trio pubblicò
Black Moon, prodotto da Mark Mancina. Al disco seguì una serie di tournée tra il 1992 e il 1993 e un CD dal vivo intitolato Live at
the Royal Albert Hall (1993).
In the Hot Seat
Nel 1994 i tre rientrarono in studio tra grandi difficoltà dovute ai problemi di salute sia di Palmer, allora affetto da sindrome del
tunnel carpale, sia di Emerson, al quale proprio in quel periodo venne diagnosticata una distonia focale a causa della quale egli
poteva muovere solo tre dita della mano destra: da poco operato al nervo ulnare con una prognosi incompatibile con la scadenza per
l'uscita del disco, il tastierista poté completarne la registrazione solo eseguendo quasi tutte le sue parti con la mano sinistra, sfruttando
le tecniche di sovraincisione.[9][26] L'ultimo album in studio del trio, In the Hot Seat, fu pubblicato il 27 settembre 1994 e fu il meno
venduto nell'intera carriera. Lake in seguito sottolineò che la realizzazione dell'album obbedì principalmente a obblighi contrattuali[5]
e Palmer lo definì «un disastro totale» attribuendone il fallimento per buona parte alla produzione di Keith Olsen, il quale co-firmò
[9]
anche alcuni brani dell'album assieme ad altri autori esterni.

Il trio intraprese altre tre tournée, nel 1996, 1997 e 1998, dopodiché si sciolse nuovamente. Da un concerto al Festival Jazz di
Montreux venne tratto un DVD dal vivo,Live at Montreux 1997.

Dal 2000 alla morte di Emerson e Lake


I tre musicisti si dedicarono alle loro rispettive carriere soliste per gran parte del decennio 2000-2010. Voci sempre più insistenti
circolate tra il 2008 e il 2009 davano per probabile la riunione del trio, ma l'unica conferma giunse nel momento in cui i piani
saltarono: il 5 maggio 2009 Emerson annunciò infatti dal suo sito Internet la cancellazione per motivi di salute dell'imminente tour
della Keith Emerson Band nonché del tour di Emerson, Lake & Palmer previsto per la fine dello stesso anno, confermando quindi che
quest'ultimo progetto fosse in programma.[27]

Fra aprile e maggio del 2010, Emerson e Lake tennero una serie di concerti come duo, negli Stati Uniti.[28] Il tour, dal titolo An
Intimate Evening with Keith Emerson and Greg Lake, avrebbe dovuto proseguire nella seconda metà dell'anno toccando
rispettivamente Europa e Giappone, ma le date furono in seguito cancellate a causa dei prolungati tempi di recupero di un nuovo
intervento chirurgico per Emerson. Da questi concerti in seguito venne tratto l'album dal vivo Live from Manticore Hall, pubblicato
nel luglio 2014.

Il trio si riunì infine per un'unica data, il 25 luglio 2010, suonando di fronte a ventimila persone alla prima edizione dell'High Voltage
Festival tenutasi al Victoria Park di Londra.[7] Il concerto, della durata di circa un'ora e mezza, venne integralmente filmato e fu
caratterizzato – per la prima ed unica volta nella storia del gruppo – dall'uso di sequenze MIDI a sostegno degli arrangiamenti,
soprattutto di tastiere.[26] Subito dopo, Palmer declinò via email l'offerta di un nuovo tour con Emerson e Lake, poiché insoddisfatto
del livello raggiunto dal trio nonostante tre settimane di prove; il batterista raccontò anche che la sua decisione incontrò
l'approvazione di Emerson, ma non quella di Lake.[29] Quella al Victoria Park divenne l'ultima apparizione dal vivo in assoluto del
gruppo: gli anni seguenti non videro ulteriori collaborazioni fra nessuno dei tre. Il 5 ottobre 2010 l'etichetta discografica Victor inserì
l'intero concerto in un doppio CD intitolato High Voltage. Nel 2011 l'etichetta Concert One Limited pubblicò il video integrale
dell'esibizione in formatoDVD e Blu-ray, con il titolo: …Welcome Back My Friends - 40th Anniversary Reunion Concert.[30]

Keith Emerson morì a Santa Monica nella notte tra il 10 e l'11 marzo 2016. Il giorno seguente Carl Palmer dal suo sito internet
ufficiale manifestò l'intenzione di raccogliere l'eredità artistica di ELP[31] e in aprile dedicò ufficialmente alla memoria di Emerson il
tour nordamericano del suo trio Carl Palmer's ELP Legacy.[32] In seguito, il batterista organizzò un evento speciale dal titolo Pictures
at an Exhibition - A Tribute to Keith Emerson che si tenne all'Olympia Theater diMiami il 24 giugno 2016 e che, oltre al suo gruppo,
ospitò l'ex chitarrista deiGenesis Steve Hackett, il tastierista Mark Stein dei Vanilla Fudge e il batterista turnista David Frangioni.[33]

Greg Lake morì a Londra il 7 dicembre 2016,[34] a causa di un tumore del pancreas diagnosticatogli due anni prima.[5]

Stile musicale
Come molte formazioni nate a cavallo fra gli anni sessanta e gli anni settanta, il gruppo si inquadra nel genere rock progressivo. Il
trio, nato dall'esperienza dei disciolti Nice, ne ereditò attraverso Emerson l'originale retroterra musicale classicheggiante[2] e si
impose sulla scena come esponente di punta di uno stile che alcuni critici chiamarono rock sinfonico,[35] per la contaminazione fra il
rock e la musica classica,[36] esaltato da un lato dal virtuosismo di Keith Emerson, il quale alternava il pianoforte all'organo
Hammond e al sintetizzatore Moog, del cui uso dal vivo in campo rock è riconosciuto fra i pionieri assoluti, e dall'altro dalla solida
tecnica di Lake e Palmer, già testata in formazioni di rilievo come, rispettivamente, i King Crimson e The Crazy World of Arthur
Brown.

Keith Emerson interruppe gli studi pianistici dopo pochi anni e si formò prevalentemente come autodidatta,[9] eppure il suo bagaglio
musicale permise al trio di recuperare e reinterpretare in chiave rock brani di musica classica, o di attingervi come ispirazione, come
del resto già era accaduto nei Nice: il tastierista si rifà a Béla Bartók, a Janacek, ad Aaron Copland, a Mussorgskij per Pictures at an
Exhibition e a Ravel per la struttura di Abandon's Bolero, e cita anche Bach in un paio di occasioni.[2] Nel 1977 Emerson chiuse il
cerchio includendo la sua prima composizione interamente sinfonica, il Piano Concerto N° 1 per pianoforte ed orchestra, nella
facciata a lui riservata sul doppio album Works Volume 1. Anche negli album del trio successivi al 1977 trovarono puntualmente
posto trascrizioni o citazioni da Rodrigo, Chopin, Holst e Prokov'ev. La musica classica non è l'unica influenza che il tastierista
introdusse nel gruppo: anche grazie a lui, il repertorio comprende frequenti spunti derivati dal jazz (si pensi ad esempio a Take a
Pebble o a Karn Evil 9, 2nd Impression) dal blues e dal ragtime, quest'ultimo associato al già citato uso del piano honky tonk, nonché
dalla musica leggera strumentale dei primi anni sessanta, come nel rock and roll di Kim Fowley Nutrocker, ispirato allo
Schiaccianoci di Čajkovskij, contenuto in Pictures at an Exhibition.

Greg Lake, oltre all'attitudine sperimentale assorbita nei King Crimson, portò nel trio un retroterra misto di rock, pop e folk
(influenzato, fra gli altri, da Bob Dylan, dai Beatles e da Elvis Presley)[37] che ne fece autore di melodie semplici ed efficaci, che
spesso contribuirono a mitigare all'ascolto la complessità e l'audacia delle composizioni di Emerson. Quest'ultimo ebbe modo di
ricordare come, nel suo secondo incontro con Lake all'inizio del 1970 in cui i due condivisero i rispettivi gusti musicali, egli fosse
rimasto particolarmente colpito dalla varietà della discoteca del bassista/cantante, la quale spaziava dal rock al jazz e alla musica
classica.[9] Fu proprio a casa di Lake che Emerson ascoltò per la prima volta Fanfare for the Common Man di Aaron Copland, che il
trio avrebbe reinterpretato anni dopo.[5] Lake si accostò al basso elettrico solo nel 1969, con i King Crimson, sebbene fosse nato
musicalmente come chitarrista: il suo insegnante di chitarra a Bournemouth nel 1960 era Don Strike - lo stesso di Robert Fripp[10] -
la cui didattica includeva fra l'altro gli ostici studi diPaganini.[10]

La formazione musicale di Carl Palmer, influenzata soprattutto da batteristi jazz come Buddy Rich e Gene Krupa,[38] rende il suo
stile più orientato ad un uso "contrappuntistico" della percussione che alla pulsazione costante tipica del rock, senza comprometterne
la potenza esecutiva. Ciò gli permise fin dagli inizi di caratterizzare non poco il sound del trio, malgrado dal lato compositivo egli
fosse meno prolifico dei suoi due colleghi.[9] Nel 1973, poco prima di registrare con il trio l'album Brain Salad Surgery, il batterista
prese lezioni dal maestro James Blades presso la Guildhall School of Music and Drama,[39] arricchendo così la sua nozione delle
percussioni anche dal lato classico (timpani, vibrafono, campane tubolari, etc.), con risultati riscontrabili soprattutto nella sezione
centrale del brano Toccata e in gran parte dei suoi lavori solistici contenuti inWorks Volume 1 e Works Volume 2.

Formazione
Keith Emerson – tastiere
Greg Lake – basso, chitarra, voce
Carl Palmer – batteria, percussioni

Discografia
1970 – Emerson, Lake & Palmer
1971 – Tarkus
1971 – Pictures at an Exhibition
1972 – Trilogy
1973 – Brain Salad Surgery
1977 – Works Volume 1
1977 – Works Volume 2
1978 – Love Beach
1992 – Black Moon
1994 – In the Hot Seat
Videografia
The Birth of a Band
Live at Montreux 1997
Live at the Royal Albert Hall
Masters from the Vault
Pictures at an Exhibition
Beyond the Beginning

Note
1. (EN ) Bruce Eder, Emerson, Lake & Palmer, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 20 aprile 2015.
2. David Pezzi, Emerson, Lake & Palmer - I virtuosi del rock barocco , OndaRock. URL consultato il 20 aprile 2015.
3. ^ (EN ) Emerson Lake & Palmer – Gold & Platinum, Recording Industry Association of America. URL consultato il 16
ottobre 2017.
4. (EN ) George Forrester, Frank Askew, Martyn Hanson, Emerson, Lake and Palmer: The Show That Never Ends ,
Helter Skelter Publishing, 2005,ISBN 1-900924-71-4.
5. (EN ) Greg Lake, Lucky Man - The Autobiography, Constable, 2017, ISBN 978-1-4721-2648-1.
6. ^ (EN ) Sidney Smith, DGM Live! In The Court Of The Crimson King, Discipline Global Mobile.
7. (EN ) Carl Palmer, Bruce Pilato, Carl Palmer official site - biography, Carl Palmer, 2016. URL consultato il 2 giugno 2017.
8. (EN ) Martyn Hanson, Hang on to a Dream - The Story of The Nice, 2ª ed., Helter Skelter Publishing, 2014[2002],
ISBN 978-1-905792-61-0.
9. (EN ) Goldmine Magazine - intervista ad ELP, Ladies of the Lake. URL consultato il 24 dicembre 2016.
10. Sid Smith, In The Court of King Crimson, Londra, Helter Skelter Publishing, 2001-2002,p. 43, ISBN 1-900924-26-9.
11. Intervista di Dave Swanson a Greg Lake per Ultimate Classic Rock.(http://ultimateclassicrock.com/jimi-hendrix-emer
son-lake-palmer)
12. (EN ) Robert Bowman, Beetle Magazine, Ladies of the Lake, febbraio 1974.URL consultato il 24 dicembre 2016.
13. Official Charts - Emerson, Lake & Palmer, The Official UK Charts Company.
14. (EN ) Billboard 200 - Emerson, Lake & Palmer, su billboard.com.
15. ^ (EN ) Roy Shipston, ELP, they're all absolutely shattered!, su ladiesofthelake.com.
16. ^ (EN ) Emerson, Lake and Palmer on Tour, su Internet Movie Database, IMDb.com. URL consultato il 5 settembre 2018.
17. ^ Emerson, Lake And Palmer* - Works Orchestral o Tur / The Manticore Special, su Discogs. URL consultato il 21 luglio
2018.
18. Lothar-Michael Köhle,Brain Salad Surgery - See the show, Brain Salad Surgery, 2006-2016.
19. (EN ) Tour 1974, Greg Lake. URL consultato il 15 settembre 2018.
20. ^ (EN ) The UK's Official Chart 'millionaires' revealed. URL consultato il 23 novembre 2018.
21. ^ (EN ) Biography, Carl Palmer. URL consultato il 7 settembre 2018.
22. ^ (EN ) Home, Manticore Records.
23. ^ Macan, Edward, Endless Enigma: A Musical Biography of Emerson, Lake & Palmer , Open Court Publishing
Company, 2006, p. 401, ISBN 0-8126-9596-8.
24. Intervista di Dmitry M. Epstein a Greg Lake, Maggio 2013(http://dmme.net/interview-with-greg-lake.html)
25. ^ (EN ) Lake Emerson & Palmer, Love Beach – Gold & Platinum, Recording Industry Association of America. URL
consultato il 10 novembre 2017.
26. (EN ) Sid Smith, Keith Emerson: The visionary life of ELP's endless enigma , Team Rock, 6 maggio 2016.URL
consultato il 7 maggio 2016.
27. ^ Annuncio cancellazione del tour del 2009, su glennhughes.com.
28. ^ (EN ) An Intimate evening with Keith Emerson and Greg Lake , Keith Emerson. URL consultato il 2 giugno 2017.
29. ^ (EN ) Rob Patterson, Carl Palmer Talks About Emerson, Lake andPalmer, su Best Classic Bands, 15 agosto 2015.
URL consultato il 9 marzo 2019.
30. ^ ELP – "...Welcome Back My Friends" 40th Anniversary Reunion Concert – High Voltage Festival – 25 luglio 2010 –
DVD – JJ1/2, su timtirelli.com, 17 settembre 2011. URL consultato il 3 maggio 2018.
31. ^ Remembering Keith Emerson, su carlpalmer.com.
32. ^ (EN ) CARL PALMER'S ELP LEGACY ANNOUNCES 9TH TOUR OF NORTH AMERICA. (PDF ), Carl Palmer, 24
marzo 2016. URL consultato il 22 dicembre 2016.
33. ^ (EN ) A Tribute to Keith Emerson., Carl Palmer. URL consultato il 22 dicembre 2016.
34. ^ Andrea Silenzi, È morto Greg Lake, addio al cuore degli Emerson, Lake and Palmer , su repubblica.it, 8 dicembre
2016. URL consultato il 22 dicembre 2016.
35. ^ (ES ) Juani Castiglione, Emerson Lake & Palmer, Rock sinfónico. URL consultato il 20 aprile 2015 (archiviato dall'url originale
il 29 settembre 2015).
36. ^ (EN ) 7. Emerson, Lake and Palmer, Rolling Stone. URL consultato il 20 aprile 2015.
37. ^ Greg Lake official site - biography, su greglake.com.
38. ^ Lothar-Michael Köhler, Brain Salad Surgery - credits, Brain Salad Surgery, 2006-2016.
39. ^ Lothar-Michael Köhler, Did you know that..., Brain Salad Surgey, 2006-2016.

Bibliografia
Greg Lake. Lucky Man - The Autobiography- Constable, 2017 ISBN 978-1-4721-2648-1
Davide Ferranti. Emerson, Lake & Palmer- Armadilli e Colombe Prog. 2016, StreetLib,ISBN 9786050456554.
Edward Macan. Endless Enigma, A Musical Biography of Emerson, Lake and Palmer . 2006, Open Court Publishing
Company, ISBN 0-8126-9596-8.
Forrester, George, Martyn Hanson and FrankAskew. Emerson, Lake & Palmer, The Show That Never Ends, A
Musical Biography. (2001) Helter Skelter PublishingISBN 1-900924-17-X.
The New Musical Express Book of Rock, 1975, Star Books, ISBN 0 352 300744

Voci correlate
3
Atomic Rooster
Carl Palmer
Emerson, Lake & Powell
Greg Lake
Keith Emerson
King Crimson
Manticore Records
The Crazy World of Arthur Brown
The Nice

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Collegamenti esterni

Sito ufficiale, su emersonlakeandpalmer.com.


(EN ) Emerson, Lake & Palmer, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
(EN ) Emerson, Lake & Palmer, su The Encyclopedia of Science Fiction.
(EN ) Emerson, Lake & Palmer, su AllMusic, All Media Network.
(EN ) Emerson, Lake & Palmer, su genius.com.
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