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Le funzioni d’onda devono appartenere allo spazio delle funzioni a quadrato sommabile, denotato
con L2 Z
ψ ∈ L2 =⇒ |ψ(~r)|2 d3 r ≡ ||ψ|| < ∞ (1)
Lo spazio delle funzioni a quadrato sommabile definisce chiaramente uno spazio lineare ed é completo,
cioé ogni funzione puó essere espressa come serie di funzionii a quadrato integrabile. 1 Possiamo
definire un prodotto scalare denotato da (, ), che é una corrispondenza tra due elementi di L2 ed
un numero complesso dato da (∗ denota la funzione complessa coniugata)
Z
(ψ, φ) ≡ ψ ∗ (~r) φ(~r) d3 r (2)
con le proprietá
L’uguaglianza vale se e solo se φ ∝ ψ. Uno spazio lineare in cui é definito un prodotto scalare, che
definisce una metrica rispetto alla quale lo spazio é completo, é chiamato spazio d’Hilbert. Uno
spazio d’Hilbert é di dimensione finita o infinita numerabile se esistono rispettivamente n elementi
indipendenti, con n finito o n ∈ Z,2 tale che ogni elemento dello spazio si puó scrivere come
n
X
Ψ = ck ψk ck ∈ C (7)
k
Due elementi dello spazio sono detti ortogonali, spesso indicati con ⊥ se il loro prodotto scalare é
nullo
(ψ, φ) = 0 ⇐⇒ ψ ⊥ φ (8)
Nello spazio delle funzioni differenziabili la derivata di una funzione definisce una corrispondenza che
alla funzione ψ(x) associa la funzione dψ(x)/dx = ψ 0 (x). Possiamo dire che l’operatore derivata
d/dx associa ad ogni funzione ψ(x) una funzione ψ 0 (x).
d
: =⇒ ψ(x) −→ ψ 0 (x) (9)
dx
Definizione - Un operatore A associa ad un elemento ψ di uno spazio un altro elemento φ. Lo spazio
in cui l’azione di A é definita si chiama dominio (D) di A e l’insieme degli elementi {φ} ottenuti
é detto codominio di A. Nel seguito generalmente assumeremo che il dominio ed il codominio
coincidono
1
Non entriamo in dettaglio in che senso vale tale uguaglianza (criteri di convergenza della serie).
2
Assumiamo che lo spazio d’Hilbert sia separabile, ma anche qui non entriamo nel dettaglio matematico.
1
Definizione - Un operatore A é detto lineare se
Sψ ≡ Aψ + Bψ (12)
NOTA - Mentre la somma di due operatori é commutativa, in generale il prodotto é non commu-
tativo AB 6= BA.
Definizione - L’esponenziale di un operatore é definito dallo sviluppo formale in serie dell’esponenziale
∞
A
X Ak
e = (14)
k=0 k!
Esempi:
1. calcoliamo l’azione dell’operatore T = expa d/dx (a ∈ R)
∞ ∞
1 ak dk ak
T ψ(x) = ea d/dx ψ(x) = ψ (k) (x) = ψ(x + a)
X X
ψ(x) = (17)
k=0 k! (dx)k k=0 k!
dove abbiamo denotato con ψ (k) (x) la k-ma derivata della funzione e l’ultima uguaglianza é
stata scritta notando che l’espressione ottenuta é lo sviluppo in Taylor intorno al punto x della
funzione ψ(x + a).
2
2. calcoliamo l’azione dell’operatore expiaP dove P é l’operatore paritá (P ψ(x) = ψ(−x))
∞
iaP
X (ia)k P k X (ia)k X (ia)k
e ψ(x) = ψ(x) = ψ(x) + P ψ(x)
k! k! k!
k=0 k=pari k=dispari
NOTA - Il prodotto degli esponenziali di due operatori é uguale all’esponenziale della somma degli
operatori solo e solo se se gli operatori commutano
Theorem 2 Due operatori A e B che commutano ammettono una base di autostati comuni.
Prova - Mostriamo che, se [A, B] = 0 , l’esistenza di autostati comuni é compatibile. Sia ψ auto-
funzione dell’operatore A con autovalore a ed autofunzione dell’operatore B con autovalore b. Per
ipotesi si ha quindi
Se [A, B] 6= 0 allora non puó esistere una base comune, ma al piú esiste un autostato comune
corrispondente all’autovalore nullo di almeno uno dei due operatori. In questo caso si ha infatti
[A, B] ψ = 0.
Definizione - Un operatore A, il cui spettro non contenga l’autovalore nullo é invertibile, cioé esiste
l’operatore inverso A−1 tale che AA−1 = A−1 A = 1 dove 1 é l’operatore identitá.
Definizione - Dalle definizione segue immediatamente che, dati due operatori A e B invertibili
3
Definizione - Un operatore A é detto unitario se
A† A = A A† = 1 =⇒ A† = A−1 (25)
< ∆2 A > = 0 =⇒ < A2 >=< A >2 =⇒ (ψ, ψ)(ψ, A2 ψ) = (ψ, ψ)(Aψ, Aψ) = (ψ, Aψ)2 (34)
quindi, usando la disuguaglianza di Schwartz, con φ = Aψ, si deduce Aψ = aψ.
Osserviamo che :
4
Si dimostra che lo spettro di un operatore autoaggiunto é non vuoto.
4
1. le autofunzioni dell’operatore momento P~ = −ih̄∇
~ sono le onde piane non normalizzabili con
spettro continuo reale
∂
−ih̄ ψ(x) = px ψ(x) =⇒ ψp (x) = e±ipx x/h̄ px ∈ R (35)
∂x
con un opportuna fattore si ha
1
ψp (x) = √ e±ipx x/h̄ =⇒ (ψp (x), ψp0 (x)) = δ(p − p0 ) (36)
2πh̄
La completezza si scrive Z
dpψp∗ (x0 ), ψp (x) = δ(x − x0 ) (37)
ed implica che
Z
ϕ(p) 1
ψ(x) = dp √ √ e±ipx x/h̄ (38)
2πh̄ 2πh̄
quindi, con lo spettro continuo si ha
ϕ(p) X Z
cn −→ √ −→ dp (39)
2πh̄ n
La completezza si scrive Z
dξ ψξ (x), ψξ (x0 ) = δ(x − x0 ) (41)
Z
(ψξ (x), ψξ0 (x)) = dx ψξ∗ (x), ψξ0 (x) = δ(ξ − ξ 0 ) (42)
Z
ψ(x) = dξ ψ(ξ) ψξ (x) (43)
4. nello spazio delle funzioni di ~r, l’operatore pbi é dato dalla derivata rispetto a xi moltiplicata
per −ih̄, mentre nello spazio dei momenti é l’operatore moltiplicativo per pi . Infatti si ha
Z
∂ Z
(ψ, pbi ψ) = ψ ∗ (~r) − ih̄ ψ(~r) d3 x = A∗ (~p) pi A(~r)d3 p (45)
∂xi
5
1 Operatori e matrici
Sia A un operatore con spettro puramente discreto e finito
A ϕ k = ak ϕ k k = 1, 2, . . . , N (46)
Scelta una base di vettori possiamo associare all’operatore A una matrice N xN definita da
La matrice Aij , nella base degli autostati di A é chiaramente diagonale e, supponendo gli autostati
normalizzati ha la forma
Aij = ai δij (48)
Per esempio nel caso del momento angolare, fissato il valore di l, abbiamo 2l + 1 stati e nella base
degli autostati ϕlm di l~2 e di lz si ha
l~2 lm,l0 m0 , = h̄2 l(l + 1)δll0 δmm0 (lz )lm,l0 m0 = h̄ mδll0 δmm0 (49)
Nella base ϕlm , lx , lx , l+ e l− sono chiaramente matrici con elementi nulli fuori diagonale. Siccome
[l~2 , li ] = 0 si ha (li )lm,l0 m = 0 l 6= l0 . Infatti
6
La relazione eq.(52) vale per ogni funzione ψ(~x), quindi possiamo scrivere una uguaglianza operato-
riale
[xi , pj ] = ih̄ δij (53)
Valgono le seguenti identitá
∂ ∂
[pi , A] = ih̄ A [xi , A] = ih̄ A (54)
∂xi ∂pi
[xi , F (~x)] = 0 [pi , F (~p)] = 0 (55)
[xi , F (xj )] = 0 [pi , F (pj )] = 0 (56)
∂ ∂
[xi , F (xj )] = ih̄ F [pi , F (pj )] = −ih̄ F (57)
∂xi ∂pi
[A, BC] = [A, B] C + B [A, C] (58)
[AB, CD] = A[B, C] D + AC[B, D] + [A, C] BD + C [A, D] B (59)
n
[A, B n ] = B k [A, B] B n−k−1
X
(60)
k=0
Identitá di Jacobi
[A, [B, C]] + [C, [A, B]] + [B, [C, A]] = 0 (61)
d2 d d2
Esercizio: Calcolare il commutatore degli operatori: dx2
e xk ; x dx e dx2
.
A1 ψ 1 = ξ 1 −→ A = A1 ⊗ 1 ≡ A 1 : Aψ = ξ = ξ 1 ψ 2 (65)
[A1 , A2 ] = 0 (66)
Quindi di ha
A1 A2 ψ = A2 A1 ψ = A1 A2 ψ 1 ψ 2 = (A1 ψ 1 )(A2 ψ 2 ) (67)
7
4 Richiami di statistica
Definizione -Il momento N -mo di una funzione di distribuzione W (x) é
Z ∞
N
< x >= xN W (x)dx (68)
−∞