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Indicatori Trading PDF
Indicatori Trading PDF
– Un indicatore non
è connesso a nessun range di valori che può assumere.
– Un oscillatore è invece connesso ad un certo range definito di valori che può assumere.
E quindi assumerà sempre un valore superiore a un certo minimo e inferiore a un certo
massimo.
In questo articolo:
– Scoprirai cosa sono gli indicatori trading o indicatori forex, e come puoi sfruttarli.
– In particolare vedrai i 10 più importanti indicatori trading, ovvero quelli che sono più utili
operativamente e che sono più usati dalla maggior parte degli operatori.
Bene, ora iniziamo. Partiamo con le 3 utilità degli indicatori trading.
Una situazione di ipervenduto (oversold) si verifica quando in un asset ci sono stati eccessi di
offerta. Dunque tale situazione si verifica quando l’asset si è mosso al ribasso con molta
intensità e in modo assai veloce
Se un indicatore di trading indica che i prezzi di un asset sono entrati in una fase di
ipercomprato o ipervenduto, ciò è un monito.
Vuol dire infatti che si sono generati degli eccessi di domanda o di offerta, che
probabilmente saranno “corretti” attraverso una fase laterale di consolidamento o anche
un ritracciamento. Ritracciamento che prenderà direzione opposta a quella sviluppatosi
con il precedente eccesso di ipercomprato o ipervenduto.
In questo primo esempio l’indicatore RSI indica una situazione di forte ipercomprato che è
poi prontamente “corretta” dai prezzi con un rimbalzo al ribasso prima, e laterale poi.
In questo secondo esempio, invece, l’indicatore RSI indica una situazione di forte
ipervenduto che è poi prontamente “corretta” dai prezzi con un rimbalzo al rialzo.
2) Segnalare divergenze rialziste e ribassiste
Le divergenze in questione si riferiscono alle divergenze tra il comportamento dei prezzi di
mercato ed il comportamento dell’indicatore di trading. Le divergenze sono dei segnali di
allerta che indicano un possibile imminente cambio di trend. E quindi indicano un possibile
ottimo prezzo di entrata o di uscita da una trade.
Visto però che tali segnali sono specifici e unici per ogni singolo indicatore, li vedremo in
dettaglio tra poco nella seconda parte di questo articolo, quando analizzeremo i 10 più
importanti indicatori trading. Ma prima ti devo parlare dei periodi e dei parametri degli
indicatori forex.
Infine, oltre al periodo, alcuni indicatori richiedono di impostare anche altri parametri che
sono specifici per ogni singolo indicatore. Vedremo tutto in dettaglio nei prossimi paragrafi.
E vedremo anche quali sono i periodi e in generale i parametri più comuni da utilizzare per
ognuno dei 10 indicatori di trading analizzati.
Ti avverto subito di una cosa però. In modo del tutto analogo a quello visto per le medie
mobili, anche per gli indicatori forex esiste la trade off tempestività-affidabilità con
riferimento al periodo scelto ed in generale a tutti i parametri da impostare.
Ovvero:
Più i periodi o i parametri di un indicatore forex sono brevi, maggiore sarà la sua tempestività
nel creare segnali operativi. Tuttavia, minore sarà invece la sua affidabilità: ovvero potrebbe
generare falsi segnali, cioè segnali operativi sbagliati
Viceversa, più i periodi o i parametri di un indicatore forex sono lunghi, minore sarà la sua
tempestività nel creare segnali operativi. Tuttavia, maggiore sarà invece la sua affidabilità:
quindi c’è un rischio minore di generare falsi segnali
Ora proseguiamo.
Vediamo uno ad uno i 10 migliori indicatori trading che puoi inserire nella tua operatività. E
per ognuno vediamo come può esserti utile nella pratica per impostare trade vincenti.
Ah, un’ultima cosa prima di iniziare. Molti di questi indicatori si basano su delle medie
mobili, quindi può essere molto utile, prima di iniziare a leggere gli indicatori,
consultare l’articolo riguardo le medie mobili.
Ora iniziamo!
1) Momentum
E’ probabilmente l’indicatore più semplice in assoluto da calcolare. Il momentum è
semplicemente la differenza percentuale tra il prezzo di chiusura corrente di una candela e
quello di una candela precedente, che imposti tu stesso tramite la scelta del periodo.
Dal punto di vista grafico il momentum è composto da una linea che oscilla sopra o sotto
un asse con valore 100. Vediamo subito un esempio.
Quando la linea del momentum attraversa dall’alto verso il basso l’asse del 100 vuol dire
che un trend rialzista è finito o sta finendo. Viceversa, quando la linea del momentum
attraversa dal basso verso l’alto l’asse del 100 vuol dire che un trend ribassista è finito o
sta finendo.
Come immaginerai, dunque, quando sia i prezzi sia la linea del momentum crescono vuol
dire che c’è un trend rialzista. Specie se la linea del momentum è sopra l’asse del 100.
Viceversa, se sia i prezzi sia la linea del momentum decrescono vuol dire che c’è un trend
ribassista. Specie se la linea del momentum è sotto l’asse del 100.
Inoltre, il momentum può essere utile anche perché rivela divergenze positive e negative,
secondo le regole che abbiamo visto prima.
Infine, ti segnalo che i periodi più comuni da impostare per l’indicatore momentum sono 10
o 14.
2) Bande di Bollinger
Le bande di Bollinger sono state inventate da una leggenda del trading: Jhon
Bollinger. Americano, Bollinger creò questo indicatore con lo scopo principale di rivelare la
volatilità presente sul mercato in un certo momento.
Dal punto di visto grafico l’indicatore è composto da 3 linee. La prima è una media mobile
centrale, che Bollinger suggerisce di tracciare con periodo 20. Le altre 2 sono linee (o
bande) calcolate usando una deviazione standard da tale media mobile di valore 2. Tali
bande segnalano quando la volatilità sull’asset sta aumentando o diminuendo.
A) Segnalano quando c’è una compressione di volatilità. Questo succede quando le bande si
avvicinano molto alla media mobile centrale. Ciò spesso significa che la volatilità è
compressa ed esploderà presto al rialzo, causando un forte movimento direzionale o al
ribasso o al rialzo.
B) Confermano la forza di un trend. Quando i prezzi sono a contatto con la banda
superiore, è in atto un trend rialzista. Viceversa, quando i prezzi sono a contatto con la
banda inferiore, è in atto un trend ribassista.
Bollinger stesso dichiara che il periodo migliore per usare le sue bande è 20. Ma altri
periodi popolari tra i trader sono 10 o 50. Mentre la deviazione standard da usare è
sempre quella classica suggerita da Bollinger di 2.
3) Alligator
L’alligatore è probabilmente l’indicatore più complicato, o almeno quello che “sporca” di più
il grafico. E’ stato creato del trader Bill Williams.
L’alligatore è composto da 3
medie mobili di tipo smoothed (SMMA), con periodi diversi e con “scostamenti o
smoothing” diversi.
Ora, non ti ho mai parlato degli scostamenti di una media mobile perché di fatto è
un’informazione che è utile solo per questo specifico indicatore. In tutti gli altri indicatori
trading o in una classica media mobile, lo scostamento deve essere 0.
Uno scostamento è una correzione nella distribuzione di una media per ridurre la
variabilità dei dati. La media mobile può essere calcolata sostituendo a ogni dato della
serie storica la media creata con il dato precedente e il successivo se lo scostamento
scelto è 3, con i due dati precedenti e i due successivi se lo scostamento scelto è 5, e così
via. Dunque, lo scostamento sarà sempre un numero dispari.
Dal punto di vista grafico il RSI è una linea che può assumere un valore tra 0 e 100. Inoltre, il
suo valore va comparato a 2 assi: quello del 30 e quello del 70.
Vediamo di seguito un esempio di RSI.
– Una EMA con periodo 26, che però non appare nel grafico.
– Una EMA con periodo 12, che però non appare nel grafico.
– Una linea di segnale, chiamata “signal line”, che è costruita utilizzando le differenze tra
le 2 precedenti EMA. La signal line è anche chiamata linea di MACD. Essa appare sempre
nel grafico.
– Una EMA con periodo 9, chiamata “trigger line”, che è costruita sui valori della signal
line. Di solito questa EMA non appare sul grafico, ma alcune piattaforme di trading invece
la riportano.
Graficamente, di solito si vedrà dunque solo la signal line (nell’esempio rossa). In più ci
saranno delle barrette verticali (nell’esempio bianche), che possono muoversi sopra lo 0
oppure sotto lo 0.
A) Segnala un’entrata long o un’uscita da una trade short quando la barre verticali
scavalcano al rialzo lo 0 OPPURE scavalcano al rialzo la signal line.
B) Segnala un’entrata short o un’uscita da una trade long quando le barre verticali
scavalcano al ribasso lo 0 OPPURE scavalcano al ribasso la signal line.
C) Segnala divergenze positive o negative, attraverso il paragone grafico tra la signal line
e i prezzi dell’asset.
6) Parabolic Sar
Il Parabolic Stop and Reversal (SAR) è un indicatore trading che segnala in modo molto
chiaro l’andamento di un trend di mercato. E’ stato anch’esso ideato da Wilder.
Tralascio il complesso calcolo dell’indicatore che a te poco interessa. Quello che devi
sapere è che graficamente esso appare come una linea tratteggiata che segue l’asset al di
sopra dei prezzi oppure al di sotto dei prezzi.
Il principale uso operativo del parabolic sar è come stop loss. Infatti, molti trader mettono gli
stop loss su posizioni in essere in guadagno appena dopo la linea tratteggiata del
parabolic sar.
Un ultimo dettaglio sul parabolic sar. Per tracciarlo devi impostare 2 parametri:
accelerazione (o passo) e accelerazione massima (o massimo). Il parametro
accelerazione deve essere sempre impostato a 0.02, quello massimo sempre a 0.2.
7) Oscillatore Stocastico
L’oscillatore stocastico è stato ideato da George Lane. Questo oscillatore si basa sul
calcolo del rapporto tra i prezzi di chiusura delle candele con i prezzi di massimo o di
minimo nel periodo considerato.
L’intuizione di Lane si basava sul fatto che in trend rialzisti i prezzi di chiusura sono di
norma vicini a quelli massimi, mentre in trend ribassisti i prezzi di chiusura sono di norma
vicini a quelli minimi.
Come prima, tralasciamo i complessi calcoli dell’oscillatore stocastico che sono ben poco
utili.
B) %D > è la linea che rappresenta la media mobile semplice di %K. Nella versione base il
periodo di tale SMA è 3.
D) Due assi orizzontali, uno con valore 80 e uno con valore 20. Essi delimitano le aree di
ipercomprato e ipervenduto.
Esiste però anche una versione più “lenta” dello stocastico, che è dunque più affidabile ma
meno tempestiva nel dare segnali operativi. Questa versione è calcolata usando periodo 3
per la linea %K, mentre il periodo per %D rimane sempre 3.
8) ADX
L’Average Directional Movement Index (ADX) o movimento direzionale è stato anch’esso
creato da Wilder. L’ADX si differenzia dagli altri indicatori perché segnala in modo chiaro le
fasi di lateralità del mercato.
C) La linea +Di (positive direction indicator), che quantifica la forza dei compratori.
Nell’esempio è la linea blu.
D) La linea -Di (negative direction indicator), che quantifica la forza dei venditori.
Nell’esempio è la linea rossa.
– Quando l’ADX è superiore a 20 e +Di incrocia dal basso verso l’alto -Di, segnala un’entrata
long o un’uscita da una trade short.
– Viceversa, quando l’ADX è superiore a 20 e +Di incrocia dall’alto verso il basso -Di, segnala
un’entrata short o un’uscita da una trade long.
L’unico paragrafo da impostare nell’ADX è il periodo, e di norma è sempre scelto quello
a 14.
9) CCI
Il Commodity Channel Index (CCI) è un indicatore molto popolare perché è molto
semplice, pulito e chiaro da interpretare. E’ stato ideato da D.R. Lambert.
Come al solito, non addentriamoci nei complessi calcoli dell’indicatore che sono ben poco
utili. Ti basta sapere che il CCI è calcolato rapportando il prezzo attuale di un asset con
una media mobile di norma con periodo 14. Questo rapporto è poi normalizzato utilizzando
delle deviazioni medie.
A) Due assi: una con valore 100 e una con valore -100. Nell’esempio sono le assi bianche.
B) La linea CCI che si muove tra questi due assi. Nell’esempio è la linea rossa.
Vediamo l’esempio.
1) Segnala ipercomprato quando la linea CCI scavalca al rialzo l’asse 100. Segnala
ipervenduto quando la linea CCI scavalca al ribasso l’asse -100.
2) Segnala divergenze positive e negative che si creano tra la linea CCI ed i prezzi dell’asset.
Come detto, il periodo classico da scegliere è 14.
10) Volumi
Sebbene i volumi non rappresentino un indicatore forex classico, è comunque importante
spendere qualche parola sulla loro importanza.
Se hai letto altri articoli di questo sito, dovresti già sapere perché monitorare i volumi è
importante nella tua operatività. Ne abbiamo già parlato nell’articolo sugli orari di borsa ed
in quello sulle configurazioni grafiche.
Per sintetizzarti un po’ il tutto, possiamo affermare che i volumi sono importanti per 3
motivi:
1) Segnalano la forza e la
rilevanza di un movimento direzionale.
Se un asset è comprato da tantissimi compratori allo stesso momento, esso si muoverà al
rialzo con grande intensità ed in poco tempo. Viceversa, se un asset è venduto da
tantissimi venditori allo stesso momento, esso si muoverà al ribasso con grande intensità
ed in poco tempo.
Ma non solo. Movimenti direzionali avvallati dalla presenza di forti volumi segnalano che
qualcosa di importante sta avvenendo sul mercato. Sono insomma una conferma del
cambiamento dello status quo e dell’inizio di una nuova fase di trend, sia essa al rialzo o al
ribasso.
Dunque è molto probabile che il mercato stia vivendo una fase laterale di consolidamento.
Ne abbiamo parlato nell’articolo riguardo trendline, supporti e resistenze.
3) Infine, i volumi sono parte integrante di molte configurazioni grafiche.
Ovvero, l’aumentare o il diminuire dei volumi conferma oppure no la creazione di alcuni
pattern grafici sulle candele giapponesi. Ne abbiamo parlato in dettaglio nell’articolo
sulle configurazioni grafiche.
Come avrai già notato nei vari esempi visti fin ora, i volumi sono riportati, in qualunque
piattaforma di trading, appena sotto le candele giapponesi. Come nel seguente esempio.
Attenzione però! Riguardo i volumi alcune credenze e regole sono molto cambiate negli
ultimi anni. Secondo manuale dell’analisi tecnica, per esempio, i volumi dovrebbero
aumentare in fasi rialziste e diminuire in fasi ribassiste. Ciò al giorno d’oggi non è più vero.
Nel prossimo paragrafo trovi degli screenshot che ti mostrano come tracciare nella pratica
tutti gli indicatori trading visti fin ora
Sulla destra trovi un mini descrizione dello specifico indicatore ogni volta che appoggi il
cursore sopra di esso…ma modestamente le mie descrizioni sono molto meglio!
2) Si aprirà la finestra per impostare i parametri dell’indicatore. Tale finestra è specifica per
ogni indicatore, perché a ogni indicatore vanno impostati parametri diversi. Abbiamo già
visto i parametri più popolari per ogni indicatore nei precedenti paragrafi.
1) Un certo indicatore potrebbe essere ottimo per il mio stile di trading. Ma pessimo per il
tuo. Insomma, diversi indicatori possono andare bene o male per diversi stili di trading.
Quindi sta a te capire quale o quali sono gli indicatori più adatti per il tuo stile di trading. E
devi capire anche quali sono i parametri più adatti al tuo stile.
2) Spesso gli indicatori non sono affidabili in condizioni di mercato “anomalo”. Specie a
seguito di dati macroeconomici inaspettati.
Ancora una volta, ti riporto un breve video di Intropido che spiega meglio questi 2 punti
che ti ho appena detto. In questo spezzone di video prodotto da Ricerca Finanza, Intropido
fa capire come gli indicatori trading possano spesso essere un po’ “birichini”.
Inoltre, come sai se hai letto gli altri articoli di questo sito, per avere successo nel trading
devi combinare insieme più competenze. Dal money management all’utilizzo di medie
mobili, passando per l’analisi fondamentale e tanto altro ancora.
Quindi non aprire o chiudere una posizione basandoti solo su un segnale di un indicatore
di trading. Piuttosto, cerca di usare i segnali operativi di uno o più indicatori come una
conferma in più nell’impostazione di una trade.
Inoltre, in questo articolo abbiamo visto i 10 indicatori trading più importanti che puoi
scegliere, ma non devi mica usarli tutti insieme! Usarne insieme 1, 2 o massimo 3 è più
che sufficiente. L’importante è “come” li usi.
Grazie mille!
Ho un’ultima sorpresa per te: qui di seguito trovi un box di super sintesi riguardo i principali
punti chiave di questo articolo.
Ti abbraccio e alla prossima!
Esiste una forte trade off tempestività-affidabilità con riferimento al periodo e anche a tutti i
vari parametri da impostare in un indicatore di trading
I 10 indicatori trading più importanti e che puoi consultare in questo articolo sono:
momentum, bande di Bollinger, alligator, RSI, MACD, parabolic sar, stocastico, ADX, CCI
e…i volumi
Un indicatore di trading deve essere uno degli elementi che ti porta a entrare o uscire da
una trade, ma non l’elemento principale
l Trading Per Te
Titolo
Indicatori Trading | Scopri i migliori indicatori forex per fare trading
Descrizione
Un indicatore o oscillatore di trading è uno strumento matematico che permette di analizzare il comportamento dei
prezzi di un asset finanziario con lo scopo di prevedere l’andamento futuro di tale asset
Autore
Giovanni
Sito
www.iltradingperte.com
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