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eterogenea formazione, di varie convinzioni politico-religiose, di ideali talvolta differenti. Pertanto le affermazioni
contenute negli articoli, anche per quanto esattezza e/o originalità, rispecchiano esclusivamente le opinioni personali dei
singoli autori e non rappresentano necessariamente le idee o l’orientamento degli altri Soci, dei Responsabili delle
Attività o della Redazione
Associazione Medica N.A.Di.R.
Organizzazione di volontariato
Ai sensi dell’art. 10 comma 8 del D. L. 4/12/1997 n° 460 la presente assoc. in quanto organizzazione di volontariato ai sensi delle L.11/08/1991 n°266
e onlus di diritto
- associazione medica a carattere socio-sanitario destinata alla cura e alla prevenzione dei DISTURBI di RELAZIONE, attraverso un programma
clinico di reintegrazione del soggetto portatore di disagio -
L’Associazione N.A.Di.R., quale Organizzazione di volontariato costituita ai sensi della L. 11 agosto 1991, n. 266 ed iscritta nella sezione provinciale
del registro regionale del volontariato, istituito ai sensi dell’art. 2 della L.R. 2 settembre 1996, n. 37, è ONLUS “di diritto” in base a quanto disposto
dall’art. 10, comma 8 del D.Lgs. 4 dicembre 1997, n. 460.
Ai sensi dell'art. 15, comma 1, lett. i-bis) del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, le erogazioni liberali in denaro, per importo non superiore a euro
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decreto, per le imprese sono deducibili le erogazioni liberali in denaro per importo non superiore a euro 2.065,83 o al 2 per cento del reddito d'impresa
dichiarato. N.B. L'agevolazione spetta a condizione che il versamento venga eseguito tramite banca, ufficio postale, carta di credito, assegni bancari o
circolari, carta di debito prepagata.
I lavori in video che vengono citati sono pubblicati su www.arcoiris.tv, potete, comunque, richiedere i DVD a
NADiRinforma: paolo.mongiorgi@arcoiris.tv o al 347 06 17 840 (spese vive a vostro carico)
SOMMARIO
pag. 1 – Acqua - Luisa Barbieri
pag 8 – Borreliosi cronica o malattia di Lyme - Luisa Barbieri
pag. 13 – Alta tecnologia al servizio della medicina: stimolazione magnetica transcranica per curare l'emicrania -
Luisa Barbieri
pag. 15 - Il peso dello zaino - Luisa Barbieri
pag. 17 - Epidemia da virus del Nilo - Luisa Barbieri
pag. 19 – Addio ultimo tram – Giuseppe Quercioli
pag. 20 – Progetto CIVIS - NADiRinforma
pag. 21 – La Scuola: la parola ad una maestra – Silvia Piazzi
pag. 21 – Studenti in piazza contro la riforma Gelmini - NADiRinforma
pag. 22 – Piero Calamandrei: nel giorno delle manifestazioni studentesche, una voce sempre attuale –
lospecchio.blog
pag. 24 – Amicizia – Cinzia Ferrari
pag. 24 – Alla ricerca della felicità – Luca Piazzi
pag. 25 - Ascoltare per abbattere il muro della diffidenza – Giovanna Arrico
pag. 27 - Essere Comunità nella Madre Terra – Yvan Rettore
pag. 28 - 2 agosto 2010: sono passati 30 anni – Andrea Quercioli
pag. 30 – Tra passato e presente ... 30 anni dopo - NADiRinforma
pag. 31 – Accendiamo il cervello – Aldo Gagliano tratto da Cronache Laiche
pag. 32 - l'incubo di Esteban: “l'insetto” - Sara Luccarini
La sfrenata corsa al profitto per tutto e ad ogni costo spesso, se non sempre, inquina il messaggio
che di per se potrebbe avere una sua valenza positiva, ma che proprio a causa delle forzature cui
è sottoposto riesce ad esprimere solo la spinta violenta e forzata orientata a determinarne “la
scelta” che, poi, scelta non è.
Vendere acqua ? Sembra un paradosso, l'acqua è di tutti... è come l'aria: indispensabile alla vita,
universale, libera... è un diritto e come tale non è commercializzabile.
Si parte da un messaggio adeso alla realtà per poi trasformarlo, raggirarlo, utilizzarlo per
vendere ciò che per logica non sarebbe vendibile, se non in casi eccezionali quali stati di malattia
per cui l'acqua, un certo tipo di acqua, possa agire a supporto terapeutico, essendo essa l'agente
terapeutico maggiormente impiegato con continuità nel corso di migliaia di anni, oltre ad essere
la risposta ad un bisogno primario quale è la sete.
Rappresenta il costituente essenziale dell'organismo umano e risulta indispensabile al corretto
svolgersi di tutti i processi fisiologici nel quale esso è impegnato.
Il consumo dell'acqua rappresenta un'azione indispensabile alla vita:
bere acqua fa bene alla salute!
Le azioni biologiche che le acque minerali impiegate per applicazioni esterne o per cure
idropiniche (somministrazione di acqua termale a scopo terapeutico) possono essere distinte in
azioni locali e azioni generali specifiche.
Le azioni locali che si riferiscono al contatto tra il tessuto (cute, mucosa dell'apparato digerente,
respiratorio, urinario, genitale) e l'acqua pongono in risalto alcune caratteristiche da porre in
relazione con risposte di ordine clinico:
− l'azione termica va a modificare il tono dei distretti vascolari periferici e sui tessuti
− l'azione meccanica agisce sulle masse muscolari, sulla circolazione venosa e sul sistema
locomotore
− le azioni specifiche su cute, microcircolazione e sistema nervoso periferico da parte di
alcuni gas presenti nell'acqua utilizzata per balneoterapia
− le azioni selettive svolte dall'acqua sui singoli apparati in relazione alla sua composizione
Le azioni generali specifiche si riferiscono a ciò che succede all'interno dell'organismo a seguire
l'assorbimento dell'acqua, mi riferisco al metabolismo dei lipidi, degli zuccheri e delle proteine,
nonché all'equilibrio idro-elettrolitico e alla funzione di alcuni sistemi enzimatici.
Tutto questo per dire che effettivamente l'idrologia medica esiste e si applica in ambito clinico e
con ottimi risultati, ma che la propaganda a 360° circa il potere miracoloso di quell'acqua
piuttosto che di quell'altra nulla ha a che spartire con la salute, se non che è indispensabile bere
tanta acqua ad equilibrare le perdite quotidiane attraverso l'urina, il sudore e il respiro.
4
Quindi: bere almeno 2 litri di acqua al giorno
meglio se dilazionata nel corso della giornata, non centrata sui pasti nel corso dei quali sarebbe
bene non esagerare, in quanto si rischia di diluire eccessivamente i succhi gastrici. Se
introduciamo parecchia acqua nel corso della giornata favoriamo, invece la digestione e
l'assorbimento di nutrienti e di oligoelementi.
Per chi non presenta particolari stati di malattia per i quali occorre l'ausilio di
un medico e spesso di una struttura adeguata nell'ambito della quale si
instaura una vera e propria terapia mirata e controllata, quindi, direi, per la
maggior parte della popolazione soggiogabile dalla propaganda l'acqua che
esce dai nostri rubinetti è adeguatissima e svolge correttamente tutte le sue
funzioni, aggiungerei pure che è sottoposta ad una serie infinita di controlli
piuttosto rigorosi ... io personalmente mi fido molto di più dell'acqua che esce
dal mio rubinetto che non di quella contenuta nelle bottiglie, siano esse di
plastica o di vetro. Aggiungerei che ho la fortuna di poterne usufruire, in
quanto potere avere a disposizione acqua potabile semplicemente aprendo il
proprio rubinetto è un lusso che solo poche persone possono permettersi e questo sarebbe molto
bene non dimenticarlo!
Una ricerca condotta da Altroconsumo sui rubinetti di trentacinque città italiane ha dimostrato
che l’acqua degli acquedotti cittadini è sicura e garantita: nessun superamento dei limiti imposti
dalla legge del 2003 sulla presenza di sostanze inquinanti, metalli e
nitrati, inoltre possiede un buona qualità di odore e sapore.
Dall’analisi dei campioni è emersa una realtà rassicurante: l’acqua
dei nostri rubinetti si può bere e può essere utilizzata per tutti gli altri
usi domestici.
Avete poi pensato a che ne facciamo delle bottiglie che cestiniamo ?
In Australia, a Bundanoon, una cittadina di
2500 persone a sud ovest di Sidney, i
cittadini hanno messo al bando le bottiglie di plastica, utilizzano
contenitori riciclabili che vengono regolarmente riempiti usando il
rubinetto di casa o le fontane pubbliche: “ “Un modo per impegnarci
come comunità a favore dell’ambiente” ...“L’industria delle bevande
ha realizzato una grande campagna di marketing, vendendo qualcosa
che si può avere gratis” e loro, cittadini consapevoli, hanno optato per
la soluzione gratuita!
Nel caso l'acqua che scorre dal vostro rubinetto al vostro palato
risultasse in qualche modo di un sapore da voi ritenuto non
soddisfacente, potrete utilizzare le brocche dotate di filtro o un
depuratore da poche decine di euro, oppure ... soluzione davvero semplice: riempite una bottiglia
di vetro e tenetela in frigorifero per qualche ora senza tappo: soluzioni semplici ed immediate!
L’Istituto Nazionale Ricerca Nutrizione e Alimenti (INRAN) ha approntato le linee-guida
relative all’alimentazione e alla qualità dell’acqua, Giovanni Pastore, in rappresentanza, ha
spiegato, nel corso di un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, che “l’acqua che esce dal
nostro rubinetto non solo è assolutamente buona, ma è anche sicura perché viene continuamente
controllata e monitorata”.
La carente assunzione di acqua può causare alcuni sintomi tra i quali sensazione di enorme
stanchezza, cefalea, difficoltà digestive con scarso assorbimento di nutrienti, vitamine e sali
minerali che già si presentano ad un livello di disidratazione corrispondente all'1-2% del peso
corporeo. Inoltre quando si è disidratati si tende a mangiare di più, in quanto i segnali di fame
percepiti, in realtà denunciano “solo” bisogno di bere . Per farmi capire cerco di portare un
esempio: se ci troviamo in una situazione da carenza di sodio, tendiamo a cercare cibi salati, in
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realtà è solo il sodio l'elemento di cui il nostro
corpo abbisogna e non di grassi, carboidrati e di
quant'altro agisca da supporter.
Il bere acqua in maniera adeguata contribuisce
anche al perseguimento del riequilibrio del
peso corporeo semplicemente perché ci si
disseta senza ricorrere a bibite zuccherate o
alcoliche e, se assunta con moderazione prima
dei pasti o quando si percepisce un languorino,
spesso riduce il desiderio di ingerire cibi solidi.
Nel contesto di questa nostra chiacchierata mi
trovo nella posizione di dover sfatare leggende
metropolitane che asseriscono con vigore ad
esempio che l'acqua povera di sodio fa
dimagrire, considerando che l'assunzione di
sodio con l'acqua nella nostro contesto sociale è davvero trascurabile, quindi non può incidere.
Facciamo un esempio: se bevessimo due litri al giorno di un'acqua che contiene 50 mg di sodio
per litro, ingeriremmo soli 100 mg di sodio, ovvero meno del 4,2% del valore consigliato.
Passando ad un'acqua con soli 5 mg di sodio, il risparmio su due litri sarà appena di 90 grammi,
ovvero di solo il 3,75% dell'apporto massimo quotidiano; se vogliamo e/o dobbiamo davvero
ridurre il sodio nella nostra dieta trovo che sia inutile e “dannoso” (ponendo questa ultima
affermazione al danno del percepirsi ancora una volta marionette di un sistema che per profitto
se ne frega della nostra salute, della nostra dignità, ecc.) bere costosa acqua minerale iposodica;
ottima strategia invece, è ridurre il sale da cucina utilizzato nella preparazione dei pasti.
L'acqua aiuta la funzionalità renale, è utile, ad esempio, controllare il colore delle urine e se le si
riscontra troppo frequentemente di colore giallo ed emananti odore ammoniacale sarebbe bene
in prima istanza aumentare l'apporto di acqua e se questo non basta, rivolgersi ad un medico.
L'acqua idrata i tessuti, quindi anche la cute. Migliora visibilmente la bellezza del vostro corpo,
la pelle appare più fresca grazie alla migliore idratazione del derma, quindi prima di ricorrere a
costosissime creme e/o altrettanto costosi trattamenti di bellezza... cominciate a bere!
Se nel corso delle prossime vacanze estive avete intenzione di avventurarvi in montagna, sappiate
che ad altitudini superiori ai 2500 metri aumentano la frequenza respiratoria e l'escrezione
urinaria, quindi la perdita di acqua da parte dell'organismo con conseguente aumento del
fabbisogno di acqua; inoltre non dimenticate che il fabbisogno di acqua aumenta in tutte le
occasioni nel corso delle quali si registra un'ipersudorazione (attività fisica così come stati
6
febbrili o climi caldi), lo stesso vale in casi di diarrea o vomito, durante la gravidanza e
l'allattamento.
Il primo sintomo della disidratazione è
la secchezza della bocca
Uno stato di persistente disidratazione arriva alla compromissione sia delle capacità fisiche che
di quelle mentali, aumenta il rischio di calcolosi renale, di insorgenza di tumori a carico
dell'apparato urinario e del colon.
A conclusione di questa nostra chiacchierata non posso esimermi dal rimandare chi ha avuto la
bontà e la pazienza di leggermi a:
note bibliografiche:
• orographic.splinder.com/
• http://w3.uniroma1.it/medicinatermale/storia.htm
• “Idrologia medica”, Giovanni Fontana, Ed. Esculapio, Bologna, 1982
• http://illustrationbydido.com/illustrations/General.lightbox/index.html
• http://www.webgif.com/acqua_ani/rubinetti.htm
• http://www.altroconsumo.it/acqua/acqua-potabile-buona-e-sicura-s253363.htm
• http://www.inran.it/files/download/linee_guida/lineeguida_05.pdf
• http://www.altritaliamg.comlu.com/index.php/2010/03/
• http://nellastanzadilu.wordpress.com/2009/07/10/australia-addio-alle-bottiglie-di-plastica/
• http://www.youtube.com/watch?v=Se12y9hSOM0&feature=player_embedded#!
• http://www.youtube.com/watch?v=KYKBUZU7LRw&feature=player_embedded
• http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=11691
• http://www.mediconadir.it/segnalazioni_nadirinforma_4.html
• http://magazine.paginemediche.it/it/365/il-punto-di-vista/detail_70963_lacqua-che-esce-dai-rubinetti-
italiani-e-sicura-e-salutaree-fa-bene.aspx?c1=98&c2=399
• http://www.disinformazione.it/acqua2.htm
• http://nuke.psycosomatica.it/Acquaminerale/tabid/72/Default.aspx
• http://magazine.paginemediche.it/it/365/il-punto-di-vista/detail_57577_lacqua-e-un-bene-prezioso-per-la-
salute-ma-manca-in-molte-parti-del-mondo-e-noi-ne-sprechiamo.aspx?c1=98&c2=399
• http://docs.google.com/viewer?
a=v&q=cache:dTS6EIzu7QkJ:www.un.org/jsummit/html/documents/no170793sgreport.pdf+Consiglio+Eco
nomico+delle+Nazioni+Unite+e+acqua+2002&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESj-
Yrec2lphEQlPHwgVT9pvCextb0XQBNaznLsIR7Eo2hvWCx0yoJvR_6qPrLDHkdYZX51c7lVmahD55FXx0
9ksZpqsOFd2P-dLaJ-
BhmW6gBEIkZQE0G2XkYgGn_ErMoK7olST&sig=AHIEtbS5je06h8S8RXCqReea40XrRXVieA
• http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en
it&u=http://www.unhchr.ch/tbs/doc.nsf/0/a5458d1d1bbd713fc1256cc400389e94%3FOpendocument
• http://www.ca-gi.it/2009/11/disidratati/
8
Borreliosi cronica o malattia di Lyme.
Luisa Barbieri
Le zecche sono artropodi adattati alla vita parassitaria. Si comportano pertanto da parassiti
esterni di mammiferi, uccelli e rettili ed, essendo ematofaghe, da questi ricavano, succhiandolo,
il sangue necessario al loro sviluppo.
Gli artropodi sono gli invertebrati a più alta organizzazione morfologica e fisiologica e a più
elevate prestazioni etologiche. Sono degli invertebrati protostomi caratterizzati da simmetria
bilaterale, organizzazione metamerica del corpo rivestito da un esoscheletro cuticolare alla
presenza di appendici ricoperte di cuticola.
Internamente si rileva una cavità corporea chiamata emocele, riempita dall'emolinfa, cavità
nella quale sono contenuti gli organi interni.
I sessi sono notevolmente diversi: il dorso dei maschi è interamente ricoperto da uno scudo
dorsale, mentre nella femmina lo scudo è presente solo sulla parte anteriore. L’accoppiamento
avviene di solito su qualche grande mammifero, quindi la femmina si nutre di sangue,
aumentando notevolmente di volume, ed infine si lascia cadere al suolo per deporre anche più di
un migliaio di uova.
5) zecca femmina
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Le zecche per raggiungere l’animale ospite si arrampicano sulla
vegetazione e qui attendono il momento per farsi cadere sull'ospite che
viene riconosciuto in virtù della capacità di ricevere alcuni segnali
dall’ambiente, quali l'emissione di anidride carbonica, il calore e la
trasmissione di vibrazioni.
Dopo la lacerazione della cute la zecca si “accomoda” ed inizia a nutrirsi,
azione che può durare anche alcuni giorni, dopo di ché si stacca dalla
preda e si lascia cadere al suolo. Essendo il suo corpo capace di grande distensione dopo essersi
nutrite, le zecche possono raggiungere enormi grandezze in relazione alle loro dimensioni di
origine, inoltre una particolarità da non sottostimare è la capacità, se in ambiente favorevole, di
sopravvivere per alcuni mesi senza bisogno di alimentarsi.6)
14)
14)
8)
Il batterio trasmesso dalla zecca, dopo la prima localizzazione sulla cute, può diffondersi in
qualsiasi parte del corpo e coinvolgere: le articolazioni causando artriti; il sistema nervoso con
possibili conseguenti meningiti, neuriti dei nervi cranici, difficoltà motorie e perdita della
sensibilità agli arti; cuore, occhio, fegato, reni con disturbi di varia entità
Se lasciata progredire l'infezione tende a cronicizzare e, dopo un periodo di anni
dall'inoculazione del batterio, determinare esiti permanenti. 9)
Esistono tests che possono diagnosticare la malattia di Lyme partendo dalla misurazione dei
livelli di anticorpi prodotti contro la spirocheta Borrelia, test che può apparire negativo se
eseguito nelle prime settimane dopo l’infezione, quindi se i sintomi persistono, il test dovrebbe
essere ripetuto. Il titolo degli anticorpi specifici contro le spirochete-prima IgM, quindi le IgG
viene determinato preferibilmente con l'ELISA o mediante immunofluorescenza indiretta ma è
meno utile prima che il paziente abbia sviluppato gli anticorpi; titoli positivi devono essere
confermati mediante Western blot.
Un Western blot o un test basato sul DNA può anche essere eseguito per confermare un test di
screening iniziale. Il test Western blot è più accurato perché esso è usato per la ricerca degli
anticorpi specifici per Borrelia burgdorferi. Può anche essere eseguito un test basato sul DNA,
con la reazione polimerasica a catena (PCR) ed è ancora più sensibile; esso è usato per rilevare
il materiale genetico del batterio infettante. 11)
a chi rivolgersi in caso di sospetta malattia di Lyme ? In prima istanza al proprio medico di base,
quindi al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della AUSL competente per territorio.
Per specifiche informazioni:
GISML (Gruppo Italiano per lo Studio della Malattia di Lyme) info_lyme@libero.it
Prof. Guido Rovetta - Cattedra Reumatologia - Università di Genova bruzzone@unige.it
note bibliografiche:
- http://www.antropozoonosi.it/Malattie/Malattia%20di%20Lyme/ispesl%20LYME/come.htm
- http://www-bml.ucdavis.edu/bmr/cautions.html
- http://www.wadsworth.org/databank/borreli.htm
- http://entomoinfo.uniud.it/zecche/Come%20sono%20fatte.html
- http://www-bml.ucdavis.edu/bmr/cautions.html
- http://www.disinfestanti.it/zecche.html#top
- http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_normativa_82_allegato.doc
- http://www.farmacoecura.it/malattie/malattia-lyme-zecche-foto-sintomi-durata-cura/
- http://www.gmdb.it/rosandra/zecche.htm
- http://www.aldf.com/lyme.shtml#removal
- http://www.labtestsonline.it/Condition_LymeDisease.html
- http://www.lookfordiagnosis.com/videos.php?
title=Lyme+Disease&content=Lyme+Disease+Learn+about+the+fastest+growing+infectious+disease+in+the+USA+Symptoms
%2Ccommon+misdiagnosis%2Cetc.+Visit+truthaboutlymedisease.com+...&lang=5
Da tempo si sono identificate alcune spine irritative in grado di provocare o aggravare il mal di
testa e, al di là di questa nuova possibilità di cura (TMS), è sempre consigliabile, a scopo
preventivo, cercare di evitare e/o affrontare con consapevolezza:
- stress e ansia
- cambiamenti climatici
- caffeina, cioccolato, alcol
- mancanza di sonno o ipersonnia
- cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale
- abitudine a saltare i pasti
- alimenti che contengono nitrati (come gli hot dog), tiramina (come i formaggi stagionati, il
pesce affumicato), il glutammato monosodico o l'aspartame
Note bibliografiche:
• http://images.google.com/imgres?
imgurl=http://www.sportmedicina.com/NECK_BALANCE/cane_cefalea.jpg&imgrefurl=http://www.sportmedicina.com/
neck_balance.htm&usg=__UhzMBmQepuohfDX1K4N7k6IHPUw=&h=360&w=480&sz=30&hl=it&start=3&itbs=1&tb
nid=NH0QgM_z5WkPZM:&tbnh=97&tbnw=129&prev=/images%3Fq%3Dcefalea%26hl%3Dit%26tbs%3Disch:1
• http://www.miscoppialatesta.it/03-03-emicrania-ansia-depressione.htm
• http://images.google.com/imgres?
imgurl=http://www.einstein.yu.edu/neurology/WebApplication/UpLoad/FacultyStaff/Picture/RichardLiptonResized.jpg
&imgrefurl=http://www.einstein.yu.edu/neurology/faculty_details.aspx%3Fid
%3D7405&usg=__hd57Yd07xaKTLiLsuZchMM3zl7c=&h=212&w=200&sz=16&hl=it&start=1&itbs=1&tbnid=qwxVXf
lVI4kljM:&tbnh=106&tbnw=100&prev=/images%3Fq%3DRichard%2BLipton%26hl%3Dit%26tbs%3Disch:1
• http://www.leadershipmedica.com/sommari/2007/numero_04/medicina/Smeraldi/Smeraldi_1.htm
• http://health.usnews.com/health-news/family-health/pain/articles/2010/03/04/new-hope-for-migraine-patients.html
• http://www.mediexplorer.it/indice_analitico/html/medicina/show.php?a=1057&l=c&w=cin
• http://jama.ama-assn.org/cgi/content/full/301/24/2608
• Stimolatore magnetico nella terapia dell'emicrania, L.Frittella, Previdenza, 4, 2010
15
Il peso dello zaino
Luisa Barbieri
Tra qualche settimana si riapriranno le scuole e tutti i
genitori si staranno sicuramente preoccupando di preparare i
loro bambini ad affrontare il nuovo anno scolastico
proiettandosi sui loro bisogni, sia che essi siano reali o
ipotizzati, supportati da eccessiva preoccupazione genitoriale
e/o induzione sociale. Tra le tante cose cui la preoccupazione
è rivolta, credo sia bene prestare attenzione alle possibili
conseguenze sulla salute del bambino indotte dal trasporto
quotidiano del materiale didattico che usualmente è contenuto negli zainetti che i ragazzini
paiono portare con leggerezza e disinvoltura, ma che, oramai è cosa nota, non poche volte sono
la causa di problematiche a carico del loro apparato osteoarticolare.
Come affrontare questo problema, concretamente, visto che comunque i bimbi devono andare a
scuola e hanno bisogno di portarsi appresso libri e quaderni e quant'altro occorre per seguire le
lezioni ?
- come prima cosa sarebbe bene procurarsi zaini di dimensioni
contenute
- forniti di schienali rigidi, ad evitare che i libri premano sulla schiena,
- forniti di larghe e regolabili bretelle e di una cintura da allacciare
intorno alla vita per dare maggiore stabilità al peso trasportato
- è preferibile uno zaino in versione trolley che, però, vista la struttura,
tende ad essere più pesante dello zaino comune e quindi coinvolge la
consapevolezza del bambino nell'ambito del corretto utilizzo.
Da anni Adoc e Codacons, quali associazioni a tutela dei consumatori, prestano attenzione al
problema ed invitano i genitori a seguire alcune regole a tutela dei loro figli, proponendo il
“Decalogo sulle modalità d’uso dello zaino” (per approfondimenti:
http://www.adoc.org/index/it/comunicati.show/sku/818/ALLARME+LIBRI+PESANTI%3A+DO.html ).
16
• http://www.adoc.org/index/it/comunicati.show/sku/818/ALLARME+LIBRI+PESANTI%3A+DO.html
• http://www.guidaconsumatore.com/salute-bambini/zaini_troppo_pesanti.html
• http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/nm301299.html
• http://www.dottorbedendo.it/crescita_consigli_zainoscuola.htm
• http://www.ceriano-laghetto.org/Tematiche/Ceriano_pedibus.asp
• http://www.lasalutedellaschiena.it/postura-schiena.htm
Il virus del Nilo trasmesso dalla puntura delle zanzare pare essersi ripresentato nel mese di
agosto ultimo scorso nelle zone della Turchia e della Grecia e, quale caso eccezionale, in Russia,
nella regione di Volgogrado e di Voronesh.
A tutt'oggi secondo l'ANSA si contano 177 casi registrati, 18 decessi e 33 ospedalizzazioni.
É stata avviata un'imponente campagna di disinfestazione nelle aree settentrionali della Grecia
prestando particolare attenzione alla zona di Salonicco ove si registra la stragrande maggioranza
dei casi.
Sempre nelle zone a maggior rischio di infestazione si è, poi, imposto il divieto di donazioni di
sangue essendo esso veicolo infettivo.
Non esiste un vaccino e l'unica protezione possibile è l'evitamento delle punture delle zanzare
portatrici di malattia identificate dalle femmine di zanzara comune Culex Pipiens che, come si
ipotizza, proseguiranno a veicolare il virus per tutto il mese di settembre senza che sia possibile
arginare più di tanto.
Il cosiddetto virus del Nilo è stato isolato per la prima
volta nel 1937 nell'omonima regione dell'Uganda, e per la
prima volta in Europa nel 1963; la sua epidemiologia è
estesa in Africa, Medio Oriente e Stati Uniti.
L'insetto è contaminato da sangue infetto di uccelli
migratori, portatori del virus, e colpisce persone e animali,
in particolare cavalli.
Quando la zanzara è nella sua fase adulta, il virus si
propaga attraverso una trasmissione continua tra la
zanzara, che funge da vettore, e gli uccelli. L’uomo, i cavalli e gli altri mammiferi sono solo
ospiti terminali, cosiddetti di “fine corsa”, perché essi, a differenza degli uccelli, non producono
una viremia sufficiente a contribuire alla trasmissione del ciclo epidemiologico.
Sino al 1999, anno in cui si verificò un focolaio epidemico negli Stati Uniti (furono segnalati 62
casi di malattia, tra i quali si contarono 7 decessi), la malattia non venne adeguatamente
evidenziata all'opinione pubblica tanto che nel 2002, all'apice di un focolaio epidemico, arrivò a
colpire sia i cavalli, sia le persone e negli Stati Uniti, si registrarono 15.000 casi solo nei cavalli.
Allo stato attuale costituisce una minaccia annuale per i cavalli e per le persone negli Stati Uniti,
dove la malattia è diventata endemica. L'impatto sull'industria americana dell'allevamento
equino è stato devastante, con un tasso di mortalità circa del 40%.
Nel 2008 e 2009 si sono avute anche in Italia, in particolare nei territori alle foci del Po
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(Emilia Romagna e Veneto), epidemie localizzate.
A tutt'oggi l'ausl di Perugia assicura che negli ultimi due anni nessun caso di febbre del Nilo
Occidentale si è registrato nel nostro Paese a conferma dell'efficacia delle numerose attività di
prevenzione, informazione e comunicazione a garanzia di sicurezza e salute ai cittadini tramite
una migliore qualità ambientale.
La maggior parte delle infezioni umane è asintomatica, nel 20% dei casi all'incirca, invece, si
osserva una sintomatologia febbrile simil influenzale del tutto aspecifica, solo in meno dell’ 1%
dei casi sono riportate forme neurologiche (meningite e/o encefalite) con evoluzione grave e/o
letale. I sintomi riscontrati sono: febbre, nausea, anoressia, cefalea, dolori diffusi, diarrea,
difficoltà respiratorie.
Occorre prestare particolare attenzione alle categorie di persone considerate a rischio (l’età
avanzata è il più importante fattore relativo alla gravità dell’evoluzione e alla mortalità) in
quanto non esistono terapie adeguate alla cura, per chi versa, invece, in buone condizioni di
salute la prognosi di buona guarigione è definita a circa una settimana. I casi diagnosticati sono
sicuramente inferiori ai casi reali che nella grande maggioranza dei casi decorrono in forma
asintomatica o con sintomi non specifici.
In Italia a tutt'oggi è in vigore l’ordinanza 5 novembre 2008 del Settore Salute del Ministero del
Welfare che ha avviato ad un piano di sorveglianza Straordinaria della Malattia da Virus del
Nilo Occidentale, dichiarato endemico nel nostro Paese dalle
autorità sanitarie. L’Ordinanza, che ha validità fino al 31 dicembre
2010, prevede anche il coinvolgimento dei veterinari liberi
professionisti. Con il piano di sorveglianza straordinaria si
intensificano le misure straordinarie di sorveglianza “finalizzate
alla cognizione dell'espansione del fenomeno”. La segnalazione dei
casi sospetti nei cavalli è incoraggiata dalla Società Italiana dei
Veterinari per Equini (SIVE), secondo le linee guida fornite dall’Istituto Zooprofilattico di
Teramo. La sorveglianza costante della comparsa di eventuali sintomi riconducibili all'infezione
virale nei cavalli da parte dei veterinari è alla base della possibilità di immediato arginamento di
eventuali epidemia. Si prevede, inoltre, la distribuzione di un questionario ai veterinari destinato
all'individuazione di cavalli in cui, nel periodo di attività dei vettori, si siano manifestate
sindromi neurologiche riferibili alla malattia. Nel cavallo i sintomi sono legati alla
encefalomielite (debolezza, atassia, paralisi e morte in circa il 36-40% dei casi delle forme
nervose). I tassi di mortalità dei cavalli che muoiono della forma neurologica della malattia
variano dal 20 al 57%, mentre nelle persone sono di circa l’1%.
La prevenzione, oltre all'osservazione, passa attraverso i mezzi di prevenzione tradizionali contro
le punture di zanzara, dall'utilizzo di spray, a quello di abiti in grado di riparare; gli insetticidi
rappresentano un metodo efficace per ridurre la popolazione di insetti, ma agisce solamente sugli
adulti.
Dal 2009 è disponibile in Italia un vaccino per gli equini, somministrabile dal veterinario.
Ad assicurare un'efficace prevenzione sarebbe bene vaccinare i cavalli prima della stagione
degli sciami di zanzare, quindi prima di essere esposto al rischio di punture. La prima
vaccinazione è seguita da un richiamo dopo 3-5 settimane, dopo il quale si dovrebbe fare un
richiamo annuale. L'insorgenza dell'immunità inizia 3 settimane dopo la seconda vaccinazione.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/08/24/visualizza_new.html_1790802059.html
http://www.unita.it/notizie_flash/133912/grecia_virus_niloaltri_morti_in_tutto_cresce_paura
http://www.barimia.info/modules/article/view.article.php?33445
http://www.iltamtam.it/Generali/Salute/Febbre-del-Nilo--la-Usl2-tranquillizza.aspx
http://it.wikipedia.org/wiki/Virus_del_Nilo_occidentale
http://www.westnile.eu/it/disease/about-west-nile-virus.asp
http://www.travelclinic.it/informazioni/patologie/066.htm
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Addio ultimo tram
di Giuseppe Quercioli
Progetto CIVIS
NADiRinforma: giovedì 24 gennaio 2008 c/o la Sala Polivalente del Centro Civico di via Faenza,
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4 (Bo) è stata convocata la Commissione Assetto del Territorio a discutere circa “Il Progetto
CIVIS: Cantierizzazioni nel Q.re Savena” per ciò che riguarda il tratto compreso tra le vie
Rotatoria Alberto Mario, Longo, Firenze, Arno sino all’incrocio con via Bellaria. Hanno
partecipato:
- l’Assessore alla Mobilità Maurizio Zamboni
- la Presidente del Q.re Savena Virginia Gieri
- l’Ing. Cleto Carlini (Direttore)
- l’Ing. Carlo Michelacci (Dirigente del Settore Mobilità Urbana del Comune di Bologna)
- il Dirigente Tecnico di A.T.C. Ing. Fabio Monzali
- il Coordinatore della Commissione Assetto del Territorio Maurizio Ghetti
- i Cittadini residenti
Piero Calamandrei:
nel giorno delle manifestazioni studentesche, una voce sempre attuale
Cinzia
di Giovanna Arrico
Accendiamo il cervello