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48 SPORT MARTEDÌ 5 MARZO 2019

MESSAGGERO VENETO

L’ospite in redazione

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Zaccheroni: «L’Udinese è nel mio cuore


La notte con Ajax l’emozione più forte»
L’ex tecnico ripercorre la sua storia in bianconero e sul presente dice: «Un allenatore motivato e lo zoccolo duro italiano»

niera meno frenetica. Ai miei calore, accoglienza. Cosa BIERHOFF po. Sapeva che era davanti cogliere delle firme per soste-
Massimo Meroi giocatori dico sempre di con- avrebbe fatto la mia Udinese all’occasione della sua vita. nere la conferma di Pizzi al
centrarsi sulla prestazione e in questo Friuli? La vicinanza Zac fu presentato assieme Oliver non veniva molto con- quale io preferivo Stroppa.
UDINE. Un fiume di parole, rac- non sul risultato». Ha visto la del pubblico al terreno di gio- al tedesco. «Venni a sapere siderato: fu fondamentale Non fu un impatto facilissi-
conti, aneddoti, emozioni. Al- partita al fianco di patron Poz- co aiuta, ma la mia ultima Udi- del suo acquisto da parte per lui cominciare bene. Vin- mo». A distanza di tanti anni
berto Zaccheroni, l’allenato- zo: «Era in tensione, ha vissu- nese in casa vinceva talmente dell’Udinese di rientro da una cemmo 1-0 all’esordio contro sostiene che l’Udinese deve
re della prima Udinese euro- to i 90’ con grande apprensio- tanto che era difficile fare me- trasferta del Cosenza a Vero- il Cagliari grazie a un suo gol. puntare «su un allenatore gio-
pea, ha trascorso un’ora e ne, la partita era delicata an- glio». na in pullman: la regione met- Domenica mattina il titolo vane, con grandi motivazioni
mezza nella redazione del che perché adesso hai Juve e teva a disposizione la corrie- della Gazzetta era: Cagliari e su uno zoccolo duro di italia-
Messaggero Veneto ieri po- Napoli da affrontare, ma al- PRIMO CONTATTO ra, la società pagava il carbu- Udinese 100-0: le panchine ni che facciano crescere gli
meriggio. Novanta minuti, la meno c’è un bonus di punti Primavera del 1995, Zac alle- rante. Alla radio dissero che in A di Trapattoni contro le stranieri».
durata di una partita di cal- che ti permette di affrontare na il Cosenza, l’Udinese di Ga- Pozzo aveva preso Oliver che mie».
cio, a parlare del presente, queste gare con più tranquilli- leone sta per tornare in A. «A avevo affrontato due domeni- AMOROSO
del passato e anche del futu- tà». nome della società mi chiamò che prima con l’Ascoli. Non DOMANDE E FIRME Uno dei giovani talenti più pu-
ro. A tutto Zac. Piazzolla. Io avevo offerte da mi fece una grande impressio- Anche Zaccheroni non gode- ri passati per Udine lo ha alle-
IL NUOVO FRIULI Salernitana, Perugia e Ge- ne e mi vennero dei dubbi sul- va di grande considerazione. nato lui: Amoroso. «Sulla con-
LA PARTITA COL BOLOGNA «È stato rinnovato, ma è sem- noa. Davanti alla chiamata la scelta. Quando gli parlai il «La prima domanda del vo- siderazione che avevo di Mar-
Zaccheroni era al Friuli dome- pre il mio stadio. La tribuna è dell’Udinese dissi subito di sì. giorno della sua presentazio- stro ex vice direttore Augusto cio ho sentito tante imperfe-
nica pomeriggio. «Vittoria im- quella, i tifosi gli stessi. Mi ero Ci incontrammo per la prima ne, mi continuava a chiedere Dell’Angelo fu: “Pozzo non zioni. Premesso che non lo co-
portantissima soprattutto emozionato quando ero venu- volta a Milano, quel giorno il programma di lavoro da fa- ha mai cominciato e finito noscevo e che a Udine, come
per il momento in cui è arriva- to a commentare Italia-Lich- c’era anche Poggi a firmare. re prima del ritiro. Gli dissi una stagione con lo stesso al- tanti alti, lo ha portato Gino
ta. Rasserena l’ambiente e tenstein. Ho giocato negli sta- Eravamo felici di tornare a la- che doveva solo andare in va- lenatore”. L’associazione dei Pozzo, io sostenevo solamen-
permette alla squadra di gio- di più famosi del mondo, ma vorare assieme dopo l’espe- canza e pensare a rilassarsi, al club Forza Udinese mi fece sa- te che non poteva fare il tre-
care le prossime partite in ma- questo mi dà la sensazione di rienza di Venezia». resto avremmo pensato do- pere che aveva deciso di rac- quartista. Aveva questa
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IL COMMENTO ANTONIO SIMEOLI

LA VERA LEZIONE DI ZAC


n ventenne con l’U- resto, l’Ajax, il gol di Bierhoff

U dinese nel cuore


quel pomeriggio
ebbe davvero la
sensazione di volare. È l’11
maggio 1997. Dopo l’effime-
all’Inter di Simoni (e Ronal-
do) per un grande Natale
1997, il terzo posto («che per
l’ultimo anno non qualifica-
va alla Champions, ricorda
ra stagione di Zico, le monta- ancora con disappunto mi-
gne russe tra serie A e B agli ster Alberto), sono stati una
albori dell’era Pozzo, la trion- conseguenza meravigliosa
fale promozione di Galeone d’un progetto vero. Nato dal-
e il primo anno super di la lungimiranza e dalla pas-
“Zac” l’Udinese con tridente sione dei Pozzo, ma soprat-
spuntato d’incanto aveva ine- tutto dal realismo e dalla ca-
briato tutti con due colpi ad pacità di guardare il futuro di
effetto a Torino contro la Ju- questo condottiero arrivato
ventus e a Parma. Qualcuno dalla terra di Pantani. Marco
cominciava a sognare l’Uefa sfidava le montagne, “Zac”
ed erano memorabili le inter- sfidava le grandi. «Lo puoi fa-
viste di Telefriuli alla fine del- re quando hai giocatori affa-
le partite quando Gianni Bra- mati che vogliono emergere.
vo, storico presidente della Giocatori, ma anche allenato-
Camera di Commercio, invo- ri», spiega. La rivoluzione co-
cava o forse prevedeva la qua- pernicana di “Zac”, attuale
4 lificazione in “Eufa”. anche vent’anni dopo quan-
Sì, quell’11 maggio noi do imperano i social, e le tv,
ventenni capimmo che Bra- non è stata tanto quella di
vo aveva ragione. L’Udinese mettere quello o quell’altro
1- Zaccheroni con il direttore Omar Monestier e l’allora capo della redazione sportiva Ido Cibischino davanti a una storica
va a Firenze. Segna Amoro- giocatore da una parte all’al-
prima pagina del giornale, quella della prima qualificazione Uefa nel 1997; 2- foto di gruppo per il mister; 3- Zac spiega la
so, la Fiorentina rimonta con tra del campo (ma la riscoper-
tattica; 4- Durante la diretta Fb con Massimo Meroi e Simonetta D’Este; 5- Zaccheroni con gli allenatori del gruppo Aiac
Padalino e Ciccio Baiano. ta di Sergio, lo ricordate?, è
della regione al Bearzi FOTO PETRUSSI
Qualcuno, anche chi vi scri- al limite del leggendario),
ve, spense la radio. No, forse ma di aver capito il contesto
ci siamo avvicinati troppo al in cui allenava. Con gente
sole, non era destino pensam- che ha fame, voglia di emer-
mo. Un’ora dopo la radio si gere con le grandi si può stu-
riaccese. C’è il commento al- pire e cambiare la propria car-
la partita, vinta da quella for- riera. Toh, passa un treno
midabile squadra in rimonta per Udinese 2018/2019:
ancora con amoroso e Pieri- quello delle prossime due
ni. Il cronista parla di finale partite. Con le grandi. —
devastante dei bianconeri. Il BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

straordinaria velocità abbina- so ho pochi meriti. L’unico è campo nove giocatori andaro- metteva negli allenamenti».
ta a un controllo di palla orien- stato quello di mandarlo in no in bagno». Al ritorno fu tut-
tato e una tecnica straordina- campo». Calori: «È stato un ta un’altra cosa: «Io non entro FUTURO E TRATTORIE
ria. Lui ormai aspettava solo esempio trainante». Bertot- mai in campo prima della par- Tornerebbe all’Udinese? La Il giorno della presentazione a Udine con Bierhoff e Pozzo
di andare via, poi è arrivata to: «Credo di averlo quasi fat- tita. Quella sera lo feci e mi domanda arriva a bruciapelo
quella famosa partita con la to piangere. Lui ed Helveg li trovai di fronte 42 mila ban- come la risposta: «Nel calcio
Fiorentina: Clementi si fece martellavo quando giocava- dierine bianconere. In ho imparato a non escludere
male durante il riscaldamen- no sulla fascia dove c’era la quell’immagine c’era tutto mai nulla, ma tendenzialmen-
to e giocò lui». panchina». Infine Gargo: «Da l’orgoglio friulano. Ho 66 an- te sono propenso a non ritor-
In realtà c’era stato qualche centrocampista non mi con- ni e quella – conclude con gli nare nelle piazze dove ho già
problema anche in estate: vinceva. In una amichevole a occhi lucidi – rimane l’emo- lavorato. Io adoro l’Udinese,
«Lui fu presentato in piazza Gradisca gli dissi di andare a zione più grande della mia quella squadra è il mio orgo-
San Giacomo e gli consegna- fare il centrale di difesa al po- carriera». glio, giocavamo a memoria.
rono la maglia numero 10. Il sto di Calori. Quando Pierini Vorrei fare domani una parti-
problema era che quella era lo vide al suo fianco gli chie- MILAN ta con quei ragazzi, gioche-
di Stroppa. Gino Pozzo mi dis- se: “E tu cosa ci fai qui?” Rispo- Superiore anche a quello scu- rebbero ancora a occhi chiu-
se che nella clausola era stato se: «Mister ha detto: oggi io detto conquistato con il Mi- si». Non vuol sentir parlare
stabilito che Marcio avrebbe Baresi”. Mimmo era uno spet- lan dove Berlusconi non l’ha della sua creatura più bella:
dovuto avere la 10 altrimenti tacolo. Fu sfortunato: quan- mai fatto sentire a suo agio. «Per il semplice motivo che è
il contratto poteva essere an- do si fece male al ginocchio al- «Avevamo delle vedute diver- stata la creatura di tutti, per-
nullato». Mica facile risolvere la terz’ultima di campionato, se solo sul numero dei difen- ché tutte le componenti han-
il problema: «Parlai con Cau- il giorno dopo doveva andare sori da far giocare: io tre, lui no portato il loro contributo: Zac impartisce le ultime disposizioni ad Amoroso
sio e gli dissi: “Franco, tu che a Milano a firmare per il Mi- quattro. Per il resto ci piaceva la società che ha scelto i gioca-
sei stato il più grande calciato- lan». un gioco offensivo: io preferi- tori in primis, poi l’allenatore,
re italiano che numero avevi? vo le tre punte, lui due attac- i giocatori, l’ambiente».
Il 7 appunto. Convinci Amoro- AJAX canti e un trequartista. Costa- L’Udinese è nel suo cuore,
so che in Italia il 7 è più impor- Secondo turno di Coppa Ue- curta, Maldini e Albertini so- Udine pure. «Vivevo da solo,
tante del 10”. Come è andata fa: dopo l’1-0 di Amsterdam il no stati la chiave di quella vit- non avevo voluto portare via
a finire lo sappiamo tutti». ritorno finisce 2-1 con gli olan- toria. Parlai con loro all’inizio la famiglia da Cesenatico. A
desi che segnano il gol- quali- del ritiro e dissi loro cosa ave- pranzo andavo a mangiare al
GLI ALTRI ficazione a dieci minuti dalla vo intenzione di fare. Mi rispo- Conte di Carmagnola o al
Tante le storie e gli aneddoti fine. Ma quella notte è più sero: “Mister, abbiamo sei set- Concordia, poi la sera prende-
su altri giocatori. Gianniched- una ferita aperta o un ricordo timane di tempo: se lei ci di- vo l’auto e andavo in giro per i
da: «Il ragazzo vorresti spo- che il tempo ha addolcito? mostra che avremo dei van- paesi: ogni volta cambiavo
sasse tua figlia. Silenzioso, «Un po’ tutte e due le cose – ri- taggi a giocare in un certo mo- trattoria. C’erano i vecchietti
educato, disponibile con tut- sponde Zaccheroni –. All’an- do noi la seguiremo. Chiede- che mi guardavano straniti e
ti. Era sempre il primo a fare data regalammo il primo tem- te a Reja che veniva a vedere si chiedevano: “Ma quello è
una corsa in più. Era dotato di po perché non eravamo abi- gli allenamenti quell’estate a Zaccheroni? No, non può ve-
una intelligenza calcistica so- tuati a questo tipo di partite. Milanello quanto era forte nire in posti come questi”». —
pra la media. Io in questo sen- A dieci minuti dall’ingresso in l’applicazione che la squadra BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Zaccheroni con Shevchenko e Maldini ai tempi del Milan

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