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•e
Data la sequenza x(n) per tutti i valori di n, la sua trasformata discreta nel
tempo di Fourier (DTFT) è data dalla espressione
∞
X '(ω ) = X (e ) =jω
∑ x(n)e − jnω . (7.1.1)
n =−∞
Risulta ragionevole pensare che ciascuna trasformata DFT sia invertibile, poiché
%
N campioni di x(n) generano N campioni di X ( k ) .
Linearità
Bx%1 (n) + Cx%2 (n) ↔ BX% 1 (k ) + CX% 2 ( k ) (7.1.7)
con B e C costanti arbitrarie, assumendo che entrambe le sequenze x%1 ( n) e x%2 ( n)
abbiano la stessa lunghezza N (se non sono della stessa lunghezza, una o
entrambe le sequenze possono essere zero-padded prima di sommarle come si
vedrà nel paragrafo successivo)
Gli indici così generati con il modN saranno gli unici utilizzati: essi corrispondono ai
soli campioni esistenti.
M. Usai Circuiti digitali 7_0 9
Ritardo
~ ~
x ( n − m) mod N ↔ W km X(k) (7.1.8)
dove l’operatore modulo N implica (r)mod N = r±iN per i intero, così che
0≤(r)modN<N.
Essendo per la (7.1.5) ,W=e-j2π/N , si nota che:
~
• il secondo membro della (7.1.8) è una traslazione lineare di fase di X (k )
pari a (-2πm/N)k,
• mentre il primo membro è una traslazione circolare di ~ x ( n) pari a m
campioni.
r±iN r±iN
1 1
-4±i8 → 4
1 0
x1(4) · x2(0-4) mod8 = 1
x1(0) · x2(0-0) mod8 = 0 0±i8 → 0 0
1 1
x1(5) · x2(0-5) mod8 = 0
x1(1) · x2(0-1) mod8 = 1 -1±i8 → 7 . .
1 1
x1(2) · x2(0-2) mod8 = 1 -2±i8 → 6 . . x1(5)= x1(6)=x1(7)= x1(8)
1 1 0
x1(3) · x2(0-3) mod8 = 1 -3±i8 → 5 x1(8) · x2(0-0) mod8 = 0
N-1
x% 0 (0)= ∑ x% 1 (m)x% 2 (0-m) modN =4
m=0
M. Usai Circuiti digitali 7_0 13
(r)modN = r±iN 0≤ (r)modN <N per N=8 0≤ r <8
Calcolo di x% 0 (1)
r±iN r±iN
1 1
1 0
x1(4) · x2(1-4) mod8 = 1 -3±i8=5
x1(0) · x2(1-0) mod8 = 0 1±i8=1
0
1 1
x1(5) · x2(1-5) mod8 = 0
x1(1) · x2(1-1) mod8 = 0 0±i8=0
1 1
. .
x1(2) · x2(1-2) mod8 = 1 -1±i8=7 . . x1(5)= x1(6)=x1(7)= x1(8)
1 1 0
x1(3) · x2(1-3) mod8 = 1 -2±i8=6 x1(8) · x2(1-0) mod8 = 0
N-1
x% 0 (1)= ∑ x% 1 (m)x% 2 (1-m) modN =3
m=0
Questo tipo di operatore matematico risulta particolarmente utile nello studio della
risposta temporale di sistemi lineari e tempo invarianti sollecitati con un qualsiasi
segnale di ingresso e per i quali sia nota la risposta all’impulso.
La funzione g(n) risulta quindi l’uscita di un sistema caratterizzato da una risposta
all’impulso pari ad h(t) e sollecitato in ingresso con un segnale f(t).
Risposta all’impulso
Ognuno di questi impulsi genera in uscita una risposta simile alla funzione h(t)
caratterizzante il sistema, ma di ampiezza pari al valore assunto dalla funzione
stessa nell’istante di campionamento.
La determinazione dei valori assunti dai vari campioni della funzione g(n)
può essere effettuata attraverso i seguenti quattro passi:
1) Riflessione della sequenza h(m) intorno all’asse delle ordinate di tutti i
valori, per ottenere la funzione h(-m)
2) Traslazione della sequenza h(-m) verso il valore n desiderato per ottenere
così la sequenza h(n-m)
3) Esecuzione di tutti i prodotti f(m)·h(n-m), campione, per un determinato
valore di n
4) Somma di tutti i prodotti sull’indice m al fine di ottenere il valore della
funzione g(n) relativo ad un determinato valore dell’indice n.
M. Usai Circuiti digitali 7_0 19
Quindi nella convoluzione lineare
l'operazione base comporta che f(n) sia
moltiplicato per h(m) invertito e
traslato linearmente, per poi sommare i
valori dei prodotti.
Per ottenere i valori successivi della
sequenza che rappresenta la
convoluzione, le due sequenze sono
successivamente traslate l'una rispetto
all'altra.
Come esempio si considerino le due
sequenze riportate in tabella di
lunghezza N=8:
m 0 1 2 3 4 5 6 7
h(m) 8 7 6 5 4 3 2 1
f(m) 5 5 5 5 0 0 0 0
n 0 1 2 3 4 5 6 7
f(n) 5 5 5 2 2 2 2 2
Settore di partenza
Registri circolari
• r. c. esterno è fisso
• r. c. interno ruotante in senso orario Convoluzione circolare
M. Usai Circuiti digitali 7_0 25
Quindi i campioni della sequenza di convoluzione si ottengono
eseguendo:
• il prodotto tra i campioni in corrispondenza radiale nei due registri
circolari e
• sommando poi tutti i prodotti.
Si procede in questo modo sino a quando il registro interno non avrà
effettuato una rotazione completa.
Relazione di Parseval
N −1
1 N −1 %
∑ ∑
2 2
%
x ( n ) = X ( k ) . (7.1.13)
n =0 N k =0
Coniugazione
~ ~
x * ( n) ↔ X * (− k ) mod N , (7.1.14)
o equivalentemente
~ ~
x * (n) ↔ X * ( N − k ), k = 0, 1, 2,..., N - 1.
Per esempio, le limitazioni del mod N nelle relazioni DFT in (7.1.8), (7.1.9),
(7.1.11), (7.1.12), (7.1.14) possono essere ricondotte alle corrispondenti
relazioni DFS.
Le convoluzioni in (7.1.11) e (7.1.12) sono quindi chiamate convoluzioni
periodiche (periodic convolutions).
In particolare la proprietà della coniugazione in (7.1.14) diventa in termini di
DFS semplicemente:
Se x% (n) è reale, in base alla (7.1.15) e al fatto che x(n) = x*(n) si ha che:
X% *(k ) = X% *(− k ), (7.1.16)
cioè X% (k ) è una sequenza simmetrica coniugata.
Nella tabella 7.1 sono riportate altre proprietà di simmetria relative alla DFT, dove
per semplicità sono state espresse in termini di DFS.
~
x ( n) = ~
x ( − n) ~ ~
oppure X (k ) = X (−k )
~ ~ ~
x ( n) = - ~
x ( − n) oppure X (k ) = - X (−k ) .
~
x(n) = ~
x(N - n), n = 1, 2, . . . , N - 1 ⎫
⎪
o ⎬ pari
X(k) = X(N - k), k = 1, 2, . . ., N - 1⎪⎭
~ ~
~
x(n) = − ~
x(N - n), n = 1, 2, . . . , N - 1 ⎫
o ⎪
⎪
~ ~ ⎬ dispari
X(k) = − X(N - k), k = 1, 2, . . ., N - 1⎪
~ ⎪⎭
con ~x(0) = 0 o X(0) = 0.