Sei sulla pagina 1di 32

À M O D A C U LT U R A CO P I A GRATU

TTUALIT ITA - AN
E DI A
M ENSI
L NO 6 - N.
TA 8 OTT 00
RIV
I S O BRE 2010 - TIRATU RA COPIE
20.0

R A LI
MO T
E

À
DONNE

NE
LL’A N
T
IC
A ROMA

S TO RI A

DE
L BI D E
T

NA : LA
C I LI
NG
U A D ELL

Gustavo
IL SENSITIVO DON E
N
E

I C AP
R

Rol
IC
CI DI VE

NE
RE
1
Senza un
euro
in tasca.
Direttore Responsabile Ecco i nuovi poveri italiani.
Mara Parmegiani
Donne, uomini, famiglie
Comitato scientifico che fino a ieri avevano
Gino Falleri Vice Presidente ordine dei giornalisti,
On. Paola Pelino, Avv. Nino Marazzita,
una vita più che dignitosa
Giudice Simonetta Matone, travolti improvvisamente
Principe Carlo Giovannelli, dall’economia dell’euro. E
Dott. Emilio Albertario,
ogni anno quasi 200 mila piccole imprese sono strozzate
Segreteria di Redazione dall’usura.
Marco Alfonsi
Nicoletta Di Benedetto Sull’onda dell’inchiesta <http://vistidalontano.blogosfere.
Marina Bertucci it/2007/12/new-york-times-gli-italiani-il-popolo-meno-feli-
Servizi fotografici di redazione
ce-deuropa.html> dedicata dal New York Times al disagio
Laura Camia, Giancarlo Sirolesi italiano, compaiono sui quotidiani di tutto il mondo con-
tributi e corrispondenze tesi ad illustrare la difficile situa-
Collaborano
Helène Blignaut, zione italiana.
Marco Alfonsi, Costanza Cerìoli, Poveri di colpo, rispetto a ieri, poveri da non arrivare più
Isabella De Martini,
Nicoletta Di Benedetto, Andrea Di Capoterra, alla fine del mese con quel poco che prima bastava e ora no.
Cristina Guerra, Rita Lena, I “nuovi poveri” balzano agli occhi: sono i giovani con un
Nino Marazzita,
Gaetano Costa,
titolo di studio, malati, depressi, angosciati, insicuri, disil-
Siderio, Josephine Alessio lusi, intolleranti, pieni di rabbia e negativi.
Fotografo: Maurizio Righi
A Roma lo si può verificare partendo dal Monte di Pietà
Via Piero Aloisi, 29 - 00158 Roma che “fotografa” la crisi che cresce in Italia tra i nuovi poveri
Tel. 06.4500746 - Fax 06.4503358 dove già alle sette e mezza del mattino si inizia a fare la
www.chapeau.biz
Aut. Trib. di Roma n. 529/2005 del 29/12/2005 fila: per cercare di vendere i gioielli di famiglia o un ogget-
to per poter fare la spesa.
Edizioni e Stampa
Rotoform s.r.l.
Si passa poi alla Mensa dei Poveri dove si trova chi deve
Via Ardeatina Km. 20,400 - S. Palomba (RM) arrangiarsi con una pensione di 500 euro che consente di
vivere per due settimane al mese, le altre due sono nelle
Ideazione grafica ed impaginazione
Daniele Furini mani di Dio.
Chi ha ancora qualche spicciolo va alla ricerca di offerte
Settore Pubblicità
Direzione: 00158 Roma - via Piero Aloisi, 29 Tel. speciali nei supermercati. I commercianti si sono adeguati
06.4500746 - Fax 06.4503358 ed offrono sempre qualcosa a prezzo scontato”.
e-mail: info@chapeau.biz
E, da poveri, si finisce con il perdere anche la casa, man-
cano i soldi dell’affitto si finisce a dormire dentro l’auto.
La responsabilità legale del contenuto degli articoli e dei con-
Una povertà che i direttori di banca conoscono bene.
tributi di tipo pubblicitario è a carico dei singoli autori. La col- Sono 14 milioni gli italiani compresi fra la categoria stati-
laborazione al mensile Chapeau è da ritenersi del tutto gratuita
e pertanto non retribuita, salvo accordi scritti o contratti di stica degli indigenti «puri» o che appartengono alle fami-
cessione di copyright.
È vietata la riproduzione, anche parziale, di testi, grafici, im- glie pericolosamente vicine alla soglia di povertà.
magini e contributi pubblicitari realizzati da Chapeau. Un’incertezza che rischia di portare “all’esasperazione sociale”.
Chi se ne preoccupa?
Mara Parmegiani
2
I
n
d
i
c
e
4 Gustavo Rol

6 Moda

10 RoMa by NiGht

12 i CapRiCCi di veNeRe
doNNe e MoRalità
14 Nell’aNtiCa RoMa

WoMeN aNd MoRality


16 iN the aNCieNt RoMe

18 CiNa: la liNGua delle doNNe

il bidet: uNa sCoNveNieNza


20 CoNtiNeNtale

22 il Caso sCajola

23 2000 aNNi d’iMbRoGli


uN fiaNCo dell’etNa sta
25 sCivolaNdo leNtaMeNteNte

26 QuaNto Costa esseRe


doNNa

27 sofia Coppola

28 vaN GoGh
tRa CaMpaGNa e CittÁ

29 l’avvoCato RispoNde

30 NeWs

31 RiCetta e oRosCopo
3
IL SENSITIVO
Gustavo
Rol
«Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra
esistenza risiede nell’amore che non abbiamo donato. L’amore
che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l’eternità »
Gustavo Roll (1903 - 1994).

Hanno detto di lui:


«Quell’uomo legge nel pensiero e non Ma chi era Gustavo Rol?
possiamo rischiare che i segreti dello Stato Grande sensitivo, viveva a Torino, capace di imprese che non hanno
francese vengano a conoscenza di estranei» nulla di normale e che è impossibile interpretare. Era in grado perfino
Charles De Gaulle
di fare viaggi nel tempo, di conversare con entità che hanno raggiunto
«Al dottor Rol, con ammirazione per il suo l’oltretomba da secoli o di far piombare in un salotto, col belato della
lavoro ultra-umanitario»
capra, anche il suo campanaccio. O di far spostare un busto di marmo
Vittorio Valletta
pesantissimo, senza che nessuno si muovesse, da un caminetto al centro
«Gustavo era un essere meraviglioso
di un tavolo.
che manca a tutti noi e che ci ha lasciato
esperienze incredibili, emozioni uniche e Di se stesso
straordinarie...» diceva:“Non
Valentina Cortese sono un mago.
«...è l’uomo più sconcertante che io abbia Non credo nella
conosciuto. Sono talmente enormi le sue magia... Tutto
possibilità, da superare anche l’altrui facoltà quello che io
di stupirsene» sono e faccio
Federico Fellini viene di là, e
«Un personaggio... dietro al quale si indicava il cielo,
nascondeva un’entità inafferrabile» noi tutti siamo
Tullio Kezich
una parte di
«Religiosissimo, credo che appartenga al Dio... E a chi
filone dei “santi laici” piemontesi, come
mi domanda
Frassati e Savio...»
Nico Orengo perché faccio
certi esperimenti, rispondo: li faccio proprio a confermare la presenza
«Qualcosa di benefico si irraggia sugli
altri. È questa la caratteristica immancabile... di Dio...».
dei rari uomini arrivati, col superamento di «Non credo di essere un medium nel senso letterale della parola e
se stessi, ad un alto livello spirituale, e di neppure un sensitivo. Forse posseggo doti di una intuizione profonda
conseguenza all’autentica bontà» ed istintiva, e di questo mi sono accorto fin da quando ero ragazzo.
Dino Buzzati Ho sempre protestato di non essere un sensitivo, un veggente,
«Gustavo Rol è un uomo che Dio ha manda- medium, taumaturgo o altro del genere. È tutto un mondo, quello
to fra noi per renderci migliori» della Parapsicologia, al quale non appartengo anche se vi ho incontrato
Franco Zeffirelli persone veramente degne ed animate da intenzioni nobilissime. Troppo
«Rol sfugge alla nostra possibilità di si scrive su di me e molti che l’hanno fatto possono dire che mi sono
comprensione. È un mistero» lamentato che si pubblichi una vasta gamma di fenomeni e mai ciò che
Cesare Romiti
esprimo nel tentativo di dare una spiegazione a queste cose indagando
“Una personalità fra le più sorprendenti del su come e perché si producono certi meravigliosi eventi. Io sono una
secolo» persona qualsiasi. Non ho niente a che vedere con i medium, i guaritori,
Alberto Bevilacqua
gli spiritisti . Quello è un mondo lontano dalla mia mentalità. I miei
«... è il più indecifrabile e fascinoso enigma modesti esperimenti fanno parte della scienza. Sono cose che in un
in cui mai mi sia imbattuto» futuro tutti gli uomini potranno realizzare. Mi sono definito «la grondaia
Roberto Gervaso che convoglia l’acqua che cade dal tetto».
4
Nel corso della sua lunga vita Rol è venuto in contatto con grandi personaggi della storia del Novecento: Einstein, Fermi, Fellini,
De Gaulle, D’Annunzio, Mussolini, al quale predisse che la guerra “è perduta”, Reagan, Pio XII, Cocteau, Dalì, Agnelli, Vittorio De
Sica, Saragat, Einaudi, Kennedy e ad Alè Selassie che seppe, sarebbe stato ucciso dal suo popolo e tanti altri. Il suo ruolo è stato
quello di mostrare l’esistenza di “possibilità”, come lui chiamava questi “poteri”, che possono essere conseguite da ogni essere
umano e di confermare la presenza di Dio fuori e dentro l’uomo. Oltre ad una vasta antologia di prodigi spontanei, ha codificato
una originale serie di esperimenti che si situano nel confine metafisico dove convergono scienza e religione. Ha fatto spesso uso
di carte da gioco, il che ha fatto insinuare ad alcuni che facesse della prestidigitazione. Tuttavia queste carte, che nella maggior
parte dei casi non erano da lui nemmeno toccate, costituivano solo il primo e più semplice gradino cui accedevano i neofiti
durante le “serate” di esperimenti,
oppure erano un mezzo divertente e
dinamico per scaldare l’ambiente. Ciò
non significa che ciascuno dei “semplici”
esperimenti non fosse di per se
sconvolgente. Un giorno il noto scrittore
cattolico Vittorio Messori, si trovò a
parlare di quel Cottolengo dove Rol era
una presenza abituale e benefica per
chi, come si sa, non vive che di ciò che
giorno per giorno offre la Provvidenza.
”Sapevo bene che non aveva mai voluto
approfittare per sé delle sue capacità
inspiegabili ma per questo motivo,
gli chiesi: Con la possibilità che ha di
‘prevederè ciò che uscirà da un mazzo
di carte o da una roulette perché non
sbanca un casinò? Perché non sottrarre qualche miliardo a quegli speculatori per dirottarli verso chi ne ha bisogno?
“Sarebbe una beneficenza fatta senza sacrificio, quindi non avrebbe valore alcuno”.

A volte l’esperimento diventava perfino divertente. Accadeva quando, sollecitato da Fellini durante un pranzo al ristorante che
gli chiedeva di scrivere, a distanza, sui tovaglioli i difetti di certi commensali corpulenti che pranzano con il tovagliolo puntato
sul petto. Il sensitivo tracciava dei segni per aria e sul tovagliolo del tranquillo commensale apparivano le frasi più strane, spesso
pungenti, suscitando reazioni di protesta con i proprietari del ristorante.

Una sera Rol comunicò ai suoi ospiti che avrebbe


voluto scrivere una lettera di fuoco ad una
persona che lo aveva offeso. Ma, mentre stavano
parlando, invitò un presente a dire un numero
qualunque. “Ventotto” rispose. Allora lo pregò di
andare a prendere un volume qualsiasi e di aprirlo
alla pagina corrispondente: la prima parola era
“Perdono”. Naturalmente non scrisse più la
lettera.
L’8 settembre mise in gioco i suoi poteri per
salvare diversi partigiani trovati in possesso
di armi dicendo al generale tedesco che stava
prendendo un abbaglio e, per dimostrare la sua
credibilità gli lesse le lettere che lo stesso teneva
chiuse in un cassetto in Germania.
Di se diceva: “La mia è una memoria acoscica, una
memoria di cui rimane traccia delle cose esistite”.
“Non è studiando questi fenomeni a valle che si può giungere a stabilirne l’essenza, bensì più in alto dove ha sede lo spirito
intelligente che già fa parte di quel Meraviglioso che non è necessario identificare con Dio per riconoscerne l’esistenza. Nel
Meraviglioso c’è l’Armonia riassunta del Tutto e questa definizione è valida tanto per chi ammette quanto per chi nega Dio.”
E per questo incoraggiava gli uomini a guardare al di là delle apparenze.

Mara Parmegiani

5
Dopo tante follie, ecco di nuovo l’attitudine all’eleganza, ad un

certo rigore che ignora volutamente gli eccessi. Questo accade

nelle proposte francesi ed anche in quelle italiane. Tuttavia va det-

to che un tocco ludico, un deragliamento nella fantasia anche la

più accesa rappresentano quelle eccezioni che confermano la regola.

Così, lasciamo giocare il genio di Jean Paul Gaultier con le sue

forme azzardate e le sue acconciature iperboliche, tanto si sa,

sono manifestazioni da passerella. Poi, la realtà del prodotto si quieta e diventa ampiamente portabile. Nelle vetrine parigine, in particolare da

Colette (Rue St. Honoré), il negozio icona che ormai da anni rappresenta la bussola dello stile

per la fashion community, oppure nel nuovo spazio dell’Eclaireur, un’altra icona

della ricerca d’avanguardia (in Rue Severine, nel Marais), spiccano i pantaloni di

Balmain in damasco dorato o in velluto operato, autentico esempio di un lusso che

che non conosce confini, oppure gli elegantissimi visoni mixati a maglia di Dior,

6
di Céline in marrone tabacco da abbinare a capi color

cammello, così come impongono le tendenze dei colori

di quest’inverno.

Si diceva nuovo rigore: e quindi diventano protagonisti,

sempre di Céline, i cappottini dalle linee essenziali,

morbide, decisamente sartoriali oppure gli abitini neri

a sottoveste, con la cinturina sotto il seno e romantici

godet di Louis Vuitton.

E se il sogno francese arriva a tali vertici,

vale quindi la pena di concludere il nostro

shopping tour con una cena davvero alla moda nel

ristorante-lounge M, ovvero il Matignon di

Avenue Matignon al numero 1.

L’Italia propone per il giorno i vestitini a tubino,

flou e in colori squillanti, di Fisico, il marchio della

superstar Cristina Ferrari, la firma d’eccellenza

per i costumi da bagno di alta gamma.

7
Gucci, un mix tra firma italiana e proprietà francese,

ci regala lo chic dei cappotti leggermente ampi, di

straordinario à plomb in lana pregiata.

L’Alta Moda made in Italy raggiunge il suo vertice con

gli abiti da sera di Sarli in cui il couturier osa giochi in

pelle morbida come tessuto, ritagliata in forme che ci

ricordano le composizioni estetiche orientali o in quel

plissettato definitivo che non tramonta mai.

8
Decisamente ispirati alla grande tradizione nipponica, gli abiti

per una magnifica serata di Raffaella Curiel che ancora una volta

riconferma il suo inesauribile talento per la ricerca

culturale che non conosce limiti di spazio e di tempo. Si parlava di

magnifiche serate. Il nostro shopping made in Italy, potrebbe

dunque trovare sosta ad un party d’eccellenza nello storico locale

Gilda tra riminescenze della Dolce Vita e nuovi

orizzonti d’eleganza.

FOTO: MAURIZIO RIGHI

9
ROMA by NIGHT
a cura di Giancarlo Sirolesi
A Maria Lampo, ambasciatrice della Moda Positano la
Targa dell’OPE per i suoi 64 anni di attività

La splendida Valentina Giardi, testimonial della Nike, sul Gran Cayon

Che ci fa un “topo” alla


Nozze americane della neuropsichiatra Casa Bianca?
Isabella di Martino con il generale
Castore Palmerini

Carmen Di Pietro e Michele Spanò Il bravo Maurizio Battista con il


a bordo con gli ultimi raggi si sole suo cane Nerone nello spettacolo
Gianni Morandi in concerto allo Zoomarine di Torvaianica estivo “All’ombra del Colosseo”

Premio Marche alla bellissima Maria Grazia Albano riceve il Premio Persefone al teatro di Luisa Corna ha presentato il suo nuovo cd al
Cucinotta ospite d’onore della Casina Vecchia Villa Torlonia Gay Village
Madama

10
Rita dalla Chiesa alla  Roma Fiction Fest

Raul Bova protetto dalle guardie del corpo


Barbara Bouchet in forma smagliante

Fabrizio Corona e le sue carte vincenti

Roberto Giacobbo ideatore e conduttore


Maryanne Culpepper Vice presidente National
di Voyager al Circolo Rai
Geographic e collaboratrice di “voyager”

Il sindaco di Pomezia, Fusco,  consegna a Giammarco e Maria Sole


Tognazzi la targa da inserire al proprio villaggio

Il regista, Dado Fiori con la moglie Ludovica alla presentazione del suo film “Strategia
degli affetti”.

La personale di Antonio Benedetto Barrella, pittore dopo un incontro


con gli Ufo

Carlo Conti conduttore di successo de “I migliori anni” con Roberta Carlo Lizzani  e l’interprete Elena Claudio Amendola in gara al circolo del
Morise, Elena Ossola , Angela Tuccia e Sara Facciolini vestite da Monelli alla presentazione del film Golf Marco Simone con la formula delle
Michele Miglionico “Tanto pè cantà” 18 buche stableford
11
I CAPRI
L’ideale di bellezza fisica riconosciuto dalla società è strettamente
legato all’epoca ed alla situazione economica e sociale di
un popolo.
Nel corso dei secoli si sono succedute mode diverse,
con canoni estetici di riferimento. Da sempre gli sforzi
compiuti dalla società per adeguarsi sono stati notevoli ed
appannaggio quasi esclusivo del sesso femminile.
Nulla è sembrato troppo assurdo e stravagante nelle epoche in
cui una certa moda si è manifestata. E, a queste regole la donna si è
sempre assoggettata diventando magra, opulenta, provocante, angelica, misteriosa. Dalla
Venere primitiva , dove il volto della donna era appena sbozzato, mentre le forme tipiche
della femminilità, seno fianchi e ventre, erano esageratamente evidenziati, per valorizzare
la funzione materna della donna alla Venere di Milo, da molti considerata la migliore
rappresentazione dell’ideale di bellezza, si contrappone
il Cinquecento, in cui l’amore fisico riprese il
suo giusto spazio ed il corpo la sua
importanza. Una Bellezza
dell’epoca, Diana de Poitiers, a
42anni diviene l’amante di Enri-
co II ed è la vera regina di Fran-
cia. Alta e forte, il naso aquili-
no, la bocca piccola, l’espressione
dura, detiene il segreto di
particolari voluttà. A metà Settecen--
to dilaga il gusto del mistero
e del travestimento: le dame amano
celarsi dietro velette e ventagli, le signore
aristocratiche arricchiscono il guardaroba con
abiti ispirati al mondo pastorale o all’oriente. Il ballo in maschera diventa una
nuova occasione sociale, foriera d’incontri galanti e, grazie alle piccanti memorie
di Giacomo Casanova, Venezia diventa la grande capi- tale della seduzione
e dell’erotismo. Cent’anni più tardi il Ro
manticismo lancia
cia un nuovo tipo
di beltà fatale: donne pallide,
sottili, con vite di vespa ot-
tenute con busti mozza-
fiato, mani diafane, in-
somma una bianchezza
di cera ed una fragilità di
porcellana. Per mantene-
re la linea si nutrivano di
petali di rosa e beveva-
no acqua e aceto.

12
CCI DI
Venere La tisi era un fascino in più. Per poi passare ad amare le donne con le fossette, le gole provocanti, i seni
prosperosi, le braccia ed i polpacci rotondeggianti. Negli anni trenta, del secolo scorso, ragioni sociali
favorirono l’affermarsi di un modello di bellezza femminile più atletico, caratterizzato dalla vita stret
stret-
ta e dai capelli corti che sottolineano l’esile collo, come vediamo nei quadri di Tamara de Lempicka.
Nel secondo dopoguerra, dopo che miseria e morte avevano dilagato, ritorna un ideale di donna
barocca estremamente femminile con forme procaci evidenziate da generose scollature: le pin-up.
Negli anni successivi, corsi e ricorsi “storici”, è in auge il modello Twiggy, indossatrice della fine degli anni
sessanta, famosa per la sua magrezza e il volto da bambina. Immagine che sarà sostituita dalle conigliette di Play Boy, che nelle
performance fotografiche, evocano le danze delle baccanti filiformi e formose.
Se le attuali star, che invadono i calendari, si affannano per divenire più belle ed in forma, il più delle volte, grazie a interventi
chirurgici plastificanti, che dire delle adipose veneri di Rubens, e dell’ideale plastico greco da cui ci separano oltre 25 secoli?
Oggi è il cinema, la televisione e il mondo della moda a diffondere
modelli estetici. La bellezza è diventata una vera industria, una cul-
tura e in certi casi, un culto con i suoi lati negativi. Basti pensare a
patologie quali anoressia, bulimia, depressione. Forme quasi inarre-
stabili, se si pensa alla pubblicità di attrici sempre giovani e di
rockstar muscolose, per non parlare di indossatrici famose che continua-
no a dominare nell’immaginario di molte donne.
E, anche se siamo l’altra metà del cielo, non dimentichiamo le
nostre esistenze di donne comuni che si confrontano ogni giorno
con l’elaborazione di un’estetica pratica del quotidiano, creando
un piccolo valore aggiunto nella
storia della società.

Mara Parmegiani
La famiglia e il matrimonio erano i cardini della società romana, soprattutto nel periodo repubblicano.
E all’interno di essi la donna aveva un ruolo tutt’altro che secondario. Anzi, sono state proprio
due donne a costituire l’emblema dei due momenti costitutivi della storia di Roma antica,
due donne entrambe stuprate. Come dire che la città, che divenne poi caput mundi,
deve la sua fortuna a un atto di violenza sessuale. La prima donna è Rea Silvia che venne
violentata da Marte e partorì poi Romolo e Remo che gettarono le fondamenta di Roma
nel 753 a.C.; la seconda è Lucrezia, moglie di Collatino, che fu stuprata dal figlio minore
del re Sesto Tarquinio. La donna si suicidò per non dover sopportare il disonore e questo
gesto creò un tale sdegno in tutta la città che alcuni cittadini si ribellarono, abbatterono la
monarchia, cacciarono da Roma i Tarquini e diedero vita al governo della Repubblica.
I due avvenimenti ovviamente rientrano nel quadro leggendario della nascente potenza italica. Ma
il loro significato simbolico è ben chiaro: Rea Silvia rappresenta
la divinità, Lucrezia la moralità pubblica e privata, i due soli-
soli
di pilastri su cui doveva poggiare la società politica romana.
Gli usi e i costumi (i mores) della Repubblica dovevano quindi
rispecchiare l’integrità della società, dovevano essere severi e
chiaramente impostati al rispetto dell’altro. Rispetto che, en-
en
tro certi limiti, veniva richiesto anche in famiglia, tra moglie e
marito.
Riguardo al matrimonio l’orientamento generale era quello di
una moglie “univira”, cioè una sola donna per ogni uomo. È il
principio base della monogamia, che non nasce – diversamen-
diversamen
te da come molti credono – con il cristianesimo. L’esclusività
del partner ha infatti un’origine morale e sociale prima che
religiosa.
Una donna poteva sposarsi a partire dai dodici anni e se uno
dei due coniugi moriva non ci si poteva risposare prima dei
dieci mesi. Nonostante fosse, per legge, sottomessa al marito,
la donna romana in realtà era tenuta in grande considerazione
come madre dei figli e godeva di un’invidiabile indipenden-
indipenden
za, soprattutto se messa a confronto con la donna greca o di
alcune società orientali. Per quanto riguardava poi il divorzio,
la decisione spettava al marito, ma la richiesta doveva essere
presentata alle famiglie dei coniugi che potevano anche dis-
dis
sentire; inoltre l’uomo doveva restituire la dote, salvo tenere
per sé solo quanto era necessario per i figli. In realtà anche la
moglie poteva divorziare, ma la richiesta non poteva essere presentata da lei direttamente, ma dal pater
familias o dal fratello o da chi ne facesse le veci.
Come si svolgeva il rito del matrimonio? In origine la cerimonia consisteva in un sacrificio a Giove
sosti-
sull’ara familiare di una focaccia di farro (confarreatio). Poi questa forma venne pian piano sosti
tuita da un rito per così dire “civile” (coemptio), decisamente più semplice e veloce, per arrivare
infine all’usus, una sorta di moderna convivenza: il matrimonio in questo caso era valido se si
conviveva per almeno un anno di seguito, ma bastavano tre giorni e tre notti per interromper
interromper-
lo. La ritualità venne dunque sostituita dalla praticità. Ma il mos maiorum, cioè il costume
degli avi, non era destinato a durare a lungo. Il contatto con altre società al di fuori della
penisola italica, l’ingresso nei confini della Repubblica di nuovi territori dove vivevano
civiltà più licenziose e libertine, non poteva non lasciare il segno. Fu la guerra annibalica
a dare una forte accelerazione al cambiamento morale perché costrinse Roma - dopo
socioeconomi-
aver distrutto città e campagne, depauperato l’Italia, scosso la struttura socioeconomi
dell’im-
ca della Repubblica, compresa la piccola proprietà terriera - ad avviare la politica dell’im
perialismo in Asia. Roma doveva in qualche modo riempire di nuovo l’erario pubblico,
svuotato dalle ingenti spese del conflitto contro Cartagine e rifarsi delle spoliazioni subite
durante l’avanzata di Annibale. Fu una politica vincente, una politica che rese Roma più ricca, ma
anche più immorale. Le ricchezze che arrivarono dall’oriente
facevano gola a tutti. Le donne amavano ostentare oro, gioielli
aggiunge-
e bei vestiti. Nel giro di poco tempo, mentre la città aggiunge
va conquista a conquista, allargava il suo dominio e accresceva
il suo potere, al suo interno si stravolgeva tutto: scoppiarono
allen-
devastanti guerre civili e la moralità pubblica e privata si allen
tò fino alla manifestazione di un evento imprevisto: la libertà
sessuale delle donne. In realtà questa licenziosità fu favorita
non solo dall’affluenza della corruzione e del lusso orientali,
so-
ma anche dall’incertezza che le guerre civili crearono nella so
cietà con le proscrizioni, le vendette, le denunce, le violenze.
sal-
Il sesso divenne per le donne una via di fuga, un rituale di sal
sci-
vazione o di potere, secondo le circostanze. E da lì il lento sci
volamento dei costumi non si fermò più. Rea Silvia e Lucrezia
dimentica-
divennero simboli sbiaditi di una società che aveva dimentica
echeg-
to il pudore e la decenza. Solo un altro nome di donna echeg
giava ancora a ricordare l’antico richiamo etico e l’orgoglio
ma-
materno divenendo così modello perfetto di figlia, sposa e ma
dre che non si fece incantare dal nuovo mondo: Cornelia, figlia
di Scipione l’Africano, madre dei famosi Tiberio e Gaio Gracco,
nonché suocera di Scipione l’Emiliano. Famoso è l’episodio in
cui una matrona romana della nuova classe dirigente andò a
trovare Cornelia per parlarle delle ricchezze che possedeva, tra
ville e gioielli. Cornelia ascoltò serena e tranquilla. Aspettò che
i figli tornassero da scuola e, appena entrati, disse superba:
“Ecco i miei gioielli!”. Ma di donne come lei ve ne erano troppo poche per non temere il potere che erano
in grado di acquisire, una volta uscite dai rigidi schemi sociali.
Così Marco Porcio Catone avvertiva il Senato: “Che succederà mai se alle donne darete la libertà?
Se permetterete loro di avere i vostri stessi diritti? Il giorno in cui quelle conquisteranno la parità
dei sessi, vi sottometteranno”. Forse Catone fu fin troppo profetico…!

Cristina Guerra
giornalista TG1
15
Women and
morality in the
ancient Rome
During the Republican Period (the) family and (the) mar
mar-
riage were considered the foundamental in the roman
society and women in such a context had important roles.
Indeed,two roman women became the symbol of two hi
storical, constitutive moments of the ancient Rome, two
women that were both raped. So, Rome in becoming
“caput mundi” , owed its fortune to a sexual violence.
The former, Rea Silvia, has been raped by Marte and gave
birth
to Romolo and Remo who founded Rome in 753 BC; the later,
Lucretia, Collatino’s wife has been raped by Sesto Tarquino’s son.
Lucretia committed suicide because of dishonour and for this act
roman population rose against the monarchy and the Tarquini were banished
from Rome and since then the Republic borne. Two stories that were part of the le- le
gend of the rising italic power with a clear meaning: Rea Silvia represents the divinity,
Lucretia the public and private morality, two strong pillars on which had to be based the
roman, political society.
Republican habits had to reflect the integrity of the roman political society and so it had
to be severe and respectful of one another. A sense of respect requested also between
wifes and husbands as well. In the ancient Rome there was monogamy that did not
origin from Christianity, eventhough its origin was first of all moral and social. A
woman could marry when she was twelve and if one of the two spouses dead
it was impossible to marry again before ten months had passed.
Even if a married woman was subjected to her hu-
sband, the roman woman was independent spe-
cially in comparison with the greek and oriental
woman. In case of divorce it was the husband
that took the decision, but the intention to
divorce had to be submitted to the husband
and wife that could dissent; furthermore
the husband must give back the wifès
dawry and saved only the necessa-
ry for his sons. Woman too could
decide to divorce, although the
request had to be presented
by the pater familias or by her
brother.
How did go the wedding ri-
tual? Originally the ceremony
consisted in offering to Giove
as sacrifice a “focaccia” made
with spelt (confarreatio). Gra-
dually this habit has been sub-
stituted with a civil ritual (co-
emptio), tha was simpler and
faster; finally there was the
“usus”, a sort of modern
cohabitation. In this case
the marriage was valid if

16
woman and men used to live together almost for one year, but it was sufficient three days and three
nights to break off it.
So rituality was substituted by convenience . But further, when roman society came into contact
with foreign societies out of Italian peninsula and after new countries were annexed to the Republic
and their libertine and licentious habits influenced roman society.
Then Annibalès war quickened this change of roman morality and forced Rome, after the destruction
of the Republic and its economy, to begin the imperialist policy in Asia.
Rome had to gain again its power and to get rich again. It was a winning policy and Romans, women
and men started to boast their richness again. Soon Rome conquered the world, town after town,
and its power grew.
But in the meanwhile Rome became more and more important out of the peninsula, something was
changing in people morality, above all woman sexual habit changed and thanks to the uncertainty
due to the civil wars and the influence of oriental corruption , it became “sexual freedom” .
Sexe became for the roman woman a way of escape or it could
represent, from time to time, the power or their salvation. Since
then roman customs changed and Rea Silvia and Lucretia beca- beca
me the faded symbol of a society that had forgotten decency
and reserve.
But at that time a woman, named Cornelia became the perfect
model of wife, mother and daughter and she did not let herself
flattered by the new world . She was Scipione l’Africano’s dau
dau-
ghter, Gracchi brother’s mother and Scipione l’Emiliano mo- mo
ther’s-in law.
Everyone remember the story of a roman matron that paid Cor- Cor
nelia a visit and began to tell about her richness. Cornelia liste-
liste
ned to her quietly, but when her sons came back from school
she, looking at them, said proudly “Here are my jewels”. Then,
in Rome, women like her were a few and there was who began
to be afraid of the power that the new independent women, in
roman society, were able to conquer..
At the Senate, the senator Marco Porcio Catone did inform his
collegues with these words:”What it will happen if we will give to
women more freedom and more rights? When they will conquer
the parity of rights between man and woman they will submit
us”.
We can say that Catone was really prophetic!
Cristina Guerra TG1 – trasled Rita Lena
Si chiama Nushu, è nato nell’Hunan, la donne, legami di sorellanza che servivano
regione meridionale della Cina, ed è unico da argine contro l’oppressione maschile. Era
nel suo genere. Non è un bambino, neppure uno strumento importante in mano al mon-
un uomo. È un linguaggio, anzi un dialetto, do femminile, uno strumento ingestibile per
il cosiddetto “dialetto delle confidenze”. Si gli uomini al potere. Per questo fu bandito. Il
credeva fosse morto con la scomparsa, avve- divieto di usarlo venne abolito nel 1976, ma
nuta l’anno scorso, dell’ultima conoscitrice solo ora la “lingua al femminile” è riemersa
degli ideogrammi misteriosi, la signora Yang con forza grazie ad un gruppo di donne dello
Huangyi, custode di questa lingua segreta Hunan che è riuscito a trascrivere centinaia di
fino a 92 anni. È unica nel suo genere perché versi fino ad oggi sconosciuti e a recuperare
è una lingua conosciuta e usata nell’Estremo migliaia di diari segreti. I testi, per salvarli dal-
Oriente solo dalle donne e
severamente preclusa agli
uomini. Fu bandita da Mao
negli anni cinquanta del
secolo scorso, ma rimase
sempre silente e nascosta.
La leggenda narra che una
contadina, offerta in sposa
al primo imperatore della
dinastia Song, ideò una
lingua specifica per denunciare
alle sorelle il suo immenso
dolore. Da allora il Nushu
venne usato dalle spose per
comunicare ad amiche e
sorelle le proprie sofferenze
senza rivelarle ai mariti. Era
tradizione che alle donne, in
procinto di maritarsi, venisse
donato il cosiddetto “libro
del terzo giorno” (San Chao
Shu), per raccogliere auguri
e confidenze. Il libro era ov-
viamente scritto in Nushu:
si creava così un patto tra

18
la distruzione delle Guardie Rosse e dai roghi
della Rivoluzione Culturale, erano infatti sta-
ti sepolti sotto terra o messi nelle tombe di
coloro che li avevano scritti. Adesso raffinate
linguiste hanno tradotto 2.800 ideogrammi
(curvilinei, e non quadrati come quelli tradi-
zionali) e pubblicato il primo alfabeto Nushu.

Da lingua tramandata oralmente a lingua


codificata e perfino ricercata. In pochi mesi
il Nushu è diventata la più forte attrazione
dei villaggi dello Hunan, perfino una fonte
di reddito per questa regione. Da alcuni mesi
milioni di cinesi hanno cominciato ad affol-
lare i locali e i teatri dove vengono rappre-
fondata, nel bene e nel male, la Cina moderna. Per quanto
sentate le vite di quelle donne, senza nome e senza memoria,
nell’immaginario popolare il Nushu viene associato a secolari
costrette a usare un codice incomprensibile ai compagni. Van-
confidenze lesbiche, per i sociologi invece il suo recupero
no a ruba nelle librerie di questi villaggi i testi con i versi più
potrebbe addirittura rappresentare l’inizio di un cammino di
famosi. Bisogna considerare che quasi sempre i testi in Nushu
democrazia, che viaggia a ritroso ripercorrendo le tappe saltate
sono in versi, perché orginariamente le donne cantavano duran-
del tempo, ovvero recuperando ciò che si era perso nei vicoli bui del
te il lavoro per comunicare tra loro. Intanto è già in ristampa il
comunismo maoista.
primo dizionario, ed è stata inaugurata una scuola, rigorosa-
mente femminile, per imparare le parole perdute delle donne.
Da lingua codificata a lingua d’elite. In città, ovvero a Shangai
e Pechino, le signore più raffinate e quelle con più tempo libero,
Cristina Guerra - giornalista RAI TG1
si dilettano a conversare nel linguaggio delle loro antenate. Il
tono della conversazione è diverso, diventa più confidenziale,
più mondano, permette commenti altrimenti indicibili. Ovvia-
mente la finalità è cambiata. Se nell’antichità il
Nushu serviva a confidare le sofferenze, ora per
le signore “bene” serve a fare apprezzamenti sui
maschi, presenti o assenti, senza essere capite se
non dalle donne, con cui comunque esiste una
complicità istintiva.

In questo modo la lingua simbolo della discrimi-


nazione femminile si è trasformata nell’emblema
di un nuovo femminismo d’elite, di una nuova
posizione sociale della donna che non deve più
nascondersi, ma che può esprimere ciò che uf-
ficialmente non si può dire. È la riscoperta della
segretezza in chiave diversa, non come difesa,
ma come valore di riservatezza, paradossalmente
come strumento di uguaglianza, come riscoper-
ta, se non rinascita, di una “cinesità doc”, di un’o-
rigine che non deve più celare il passato sia pure scomodo e
impresentabile. Per gli intellettuali cinesi infatti il ritorno della
lingua delle donne esprime il cambiamento di una sensibilità
nazionale, il desiderio di recupare il proprio passato su cui è

19
Il Bidet
UNA “SCONVENIENZA CONTINENTALE”

In età più antica i Romani curavano al minimo indispensabile


l’igiene personale quotidiana: ci si limitava a lavare braccia e
gambe, le parti più esposte nel corso della giornata lavorativa,
e si faceva un bagno completo solo ogni nove giorni, raramente
si facevano dei bagni caldi e si usavano profumi ricavati dalle
erbe. Solo nel corso del II secolo a.C. il bagno caldo diviene
una consuetudine diffusa ed iniziano a sorgere i primi edifici
balneari, le terme. Solo per problemi di salute si rinunciava al
bagno a favore di più rapide abluzioni.

Ippocrate, padre della medicina, fu autore di 87 trattati,


di cui molti incentrati sulla questione dell’igiene del corpo,
esaltando la pratica dei bagni e dei massaggi.

Le operazioni erano svolte seguendo una precisa cadenza: dopo


un modo per dare sollievo alle parti del corpo più soggette ad irritazioni.
aver eseguito un salutare esercizio fisico, il corpo accaldato e
Se all’inizio serviva a cavalieri e amazzoni per placare le
sudato era cosparso, utilizzando la spongia, la nostra spugna,
irritazioni dovute alle lunghe ore passate in sella, divenne
di sostanze abrasive, usate con funzione di detergenti. Ricavate
subito strumento utilizzato soprattutto dalle prostitute, - per
da minerali o vegetali, a base di soda, l’aphronitum, la creta
obbligo di legge sanitaria - che dai clienti prima e dopo le
“consumazioni”. Se quindi gli uomini associavano il bidé alle
loro frequentazioni di donnine allegre, per le donne farne uso
significava essere paragonate a quelle…. Lo stesso illuminato
Diderot nel 1768 insegnava alla figlia la vera base del decoro:
“la necessità di celare a se stessi quelle parti del corpo la cui
vista potesse indurre al vizio”. Ricordiamo inoltre che il XVIII
secolo fu assai restio all’igiene; molti medici erano convinti
che l’acqua fosse dannosa per l’organismo umano, e il
cristianesimo considerava un peccato guardarsi o toccarsi il
corpo nudo durante le abluzioni. Per le suore vigeva il divieto
fullonica, il lomentum ottenuto con farina di fave e gusci di
di lavarsi con la mano destra, considerando la sinistra la mano
lumache essiccati e triturati, lo struthium, estratto dalla radice
del peccato.
della saponaria, il nitrum, la liscivia, ottenuta da cenere di
Furono solo le nobili più… disinvolte a utilizzarlo
faggio o la pumex, la pietra pomice. Si asportava dal corpo
quotidianamente. Una mattina il marchese d’Argenson andò
il sudore con gli strigili, una sorta di grandi cucchiai metallici,
a far visita a Madame de Prie, amante del duca Luigi Enrico
che venivano passati sul corpo, seguiva, quindi, il bagno:
di Borbone; entrando nel gabinetto da toilette, la sorprese
comunemente prima si faceva un’immersione in acqua calda,
seduta sulla sua “sedia di pulizia”, una vaschetta di spesso
quindi si passava al bagno freddo, dopo una sosta intermedia
legno a forma di violino, supportata da uno sgabello a quattro
in un ambiente tiepido.
piedi. Egli si volle ritirare immediatamente ma la nobildonna
La genesi del bidet “utile e discreto” pare sia da attribuire ai lo invitò a rimanere. Superato l’imbarazzo il marchese disse:
cavalieri francesi. Questi, dovendo passare molto tempo a “Permettete, Madame che io possa inaugurare questa vostra
cavallo, ma avendo poco tempo a disposizione, escogitarono pulizia…”. Questa annotazione del 1726, nelle “Mémories”

20
del ministro degli esteri francese Louis de Voyer, marchese
D’Argenson, è la prima testimonianza dell’esistenza del bidet.
Tempi d’oro per gli ebanisti che fabbricavano preziosi bidét, e su diritti, doveri, uguaglianza e meritocrazia.
ciascuno aveva il suo modello esclusivo; nel 1739 Remy Pàverie La storia del bidet si intreccia con quella della nobiltà francese.
lanciò sul mercato quello per coppie affiatate: doppio, con Gli inglesi poi lo etichettarono come una “sconvenienza
schienali affiancati; nel 1751 l’ebanista Duvaux ne creò uno continentale” perchè veniva usato nei bordelli, evitando
per la Marchesa di Pompadour “con schienale impiallacciato proprio di dargli alcun tipo di considerazione, tanto che
in legno di rosa e modanature floreali, piedi e ornamenti in ancora oggi è per loro pressoché sconosciuto.
bronzo dorato”, e poi, per M.me de Talmont Saint-Germain,
Oggi viene usato dal 97% degli Italiani, dal 47% dei francesi e
un altro in ciliegio selvatico con intarsi in legno d’amaranto,
portoghesi, dal 13% degli inglesi e americani e solo dal 6%
sgabello rivestito di pelle rosa e impunturato di borchie dorate;
dei tedeschi.
nel 1762 Jacques Dulin creò un particolare modello da viaggio
in metallo laccato e decorato a fiori e scene mitologiche, con M. P.
piedi svitabili.
Curioso fu l’omaggio che il cardinale de Bernis fece a
Giuliana di Santacroce: un bidet in argento scolpito. La
nobildonna, non sapendo a che cosa servisse, durante
una sontuosa cena natalizia, lo usò come piatto di portata
per il pesce. Equivoco in cui occorse anche un rivenditore
dell’epoca che, non avendo capito bene a che cosa servisse,
lo proponeva al pubblico come custodia per violino.
Nei registri contabili degli artigiani della prima metà del secolo
XVIII era denominato “sedia di pulizia” ma sembra che sin
dall’inizio si impose, a causa della posizione che si doveva
adottare per sedersi su di esso, il termine di bidet, ovvero
‘pony’.
Ma la vera innovatrice fu la Regina di Napoli Maria Carolina
d’Asburgo-Lorena che volle un bidet nel suo bagno personale
alla Reggia di Caserta. Dopo l’annessione al Piemonte, ad
unità d’Italia avvenuta, i Savoia fecero l’inventario di ciò che
trovarono nella reggia borbonica e, non sapendo cosa fosse,
non seppero dare una definizione dell’oggetto; nell’inventario
fu scritto “oggetto sconosciuto a forma di chitarra”.
Di servizi igienici erano dotate anche le case di Ferdinandopoli,
la comunità industriale delle sete di San Leucio, assegnate
da Re Ferdinando IV ai coloni istruiti per diventare eccellenti
artigiani in quella che fu definita la sua “utopia” ma che in
realtà fu il primo esperimento concreto di città sociale basata

21
Psicologia

DIFFERENZA FRA SFORTUNA E CALAMITÁ:

IL CASO SCAJOLA
Tutti abbiamo seguito, alcuni mesi fa, la vicenda riguardante
l’appartamento “regalato” al Ministro Scajola, una brutta pa-
gina, sulla quale sembrava essere stato detto tutto. L’Onore-
vole Ministro, eletto per rappresentare e tutelare gli interessi
dei cittadini, di tutti, ma in modo particolare dei più deboli e
indifesi, aveva accettato, a sua insaputa, il pagamento della
casa da affaristi senza scrupoli. Tutti abbiamo letto le lettere
di indignazione dei cittadini che faticano a pagare il proprio
mutuo, e le dichiarazioni che invocavano le dimissioni. Anche
io, come tutti, avevo seguito la vicenda, culminata, appunto,
con le dimissioni del Ministro. Tutto questo avveniva qualche
mese fa ….. poi più nulla! Niente: quotidiani e Tv sembrava-
no avere già archiviato tutto, ed il diretto interessato, politico
non certo “di primo pelo,” non ha più battuto ciglio pensan-
do, evidentemente, che quell’episodio intollerabile, potesse te volte, con cinismo e determinazione, e hanno messo un
passare nel dimenticatoio. Qualche giorno fa ho letto, invece, guinzaglio all’illusione … e per tutti oggi è un giorno brut-
che l’ex Ministro ed ex coordinatore di Forza Italia ha comuni- to, troppe code di paglia stanno bruciando, troppa rab-
cato di essersi “pentito “ e di volere, non solo vendere la casa bia per chi vive ancora sperando in un mondo migliore …”.
pagata con denaro altrui, ma addirittura devolvere il ricavato
No, non si può fare finta di niente in questo caso, non si può
in beneficenza, per poi dedicarsi alla rinascita dell PDL. A co-
giustificare il tradimento della morale: quanto è accaduto è
rollario di questa ultima ipotesi, la notizia riferiva anche di una
semplicemente vergognoso! Adler , parlando della vergogna,
urgente richiamata a Roma dell’ex-Ministro, da parte di Ber-
l’ha giustamente definita come un prodotto del sentimento
lusconi in persona. Dunque si tratterebbe di un raro caso di
sociale: in altre parole, senza vergogna per la verità non esi-
“pentimento” politico, che non ho idea se comprenda anche
sterebbe neppure la società umana. La vergogna compare, in-
l’inserimento in un programma di protezione, da parte dello
fatti, quando è compromesso il valore della persona, e la sua
Stato. Se ben ricordo, però, i pentiti sono sempre stati ritenuti
dignità è persa. Adler conclude il suo saggio spiegando come
inaffidabili dagli esponenti del partito a cui Scajola appartie-
il sentimento della vergogna abbia come effetto (da parte di
ne, e solo poco tempo fa ho letto veementi dichiarazioni con-
chi lo prova) un allontanamento dall’ambiente ... Ma allora
tro la testimonianza di un tale Spatuzza, assolutamente non
l’ex-ministro non si vergogna? Bene, se per sfortuna sua, e
attendibile in quanto proveniente, appunto, da un pentito. L’i-
nostra, egli non si vergogna, come sembra evidente, allora
nattendibilità del pentito veniva attribuita al fatto che egli, da
non vi sono alternative, se vogliamo uscire da quel “giorno
tale testimonianza avrebbe tratto un beneficio (la prosecuzio-
brutto” di cui parla la canzone di Bertoli siano gli altri politici
ne del programma di protezione). Ma allora, i pentiti politici
che sicuramente avranno, loro sì, provato vergogna (per la ca-
sono diversi dai pentiti di altra natura? Non è che anche il pen-
tegoria) riguardo a quanto successo, a pretenderne l’allonta-
timento di Scajola sia anch’esso strumentale, per poter così
namento per sempre, per evitare la calamità. Calamità, perché
ritornare, pulito (anzi pentito) come un giglio a servire Berlu-
ho usato questo termine? Ho solo preso in prestito le parole
sconi? Sì, perché non è che dopo il pentimento l’ex-ministro
di Benjamin Disraeli che, nel rispondere ad una domanda sulla
sarebbe pronto ad andare ad assistere le popolazioni disastra-
differenza fra sfortuna e calamità disse: “Se Gladstone cades-
te dall’alluvione in Pakistan, no, egli sarebbe pronto a guida-
se nel Tamigi, sarebbe una sfortuna. E se qualcuno lo tirasse
re, da condottiero, la rinascita di una Forza Italia allargata!
fuori sarebbe, credo, una calamità “.
Pensavo a questo, mentre guidavo ieri sera, poi ho acce-
so la radio, la musica era quella di una vecchia canzone di
Isabella De Martini *
Pierangelo Bertoli (Varsavia), e le parole mi hanno profon-
damente colpito, sembravano scritte per quanto avvenu- docente di Psicologia Medica
to. Le parole sono: “…ci hanno traditi, l’hanno fatto tan- coordinatore ligure Liberal Democratici

22
2000
anni di imbrogli
Quando dalla cassa dello Stato, qualche rivolo occulto, accortamente guidato, devia verso una borsa privata per favorire chi

non dovrebbe e si accumulano in tal modo ricchezze che compensano l’onesto lavoro si parla di malversazione.

La figura dello speculatore di Stato, di colui che accumula ricchezze, grazie al potere politico, è sempre esistito. Dai “barattie-

ri” chiamati così da Dante, per i quali aveva predisposto la quinta bolgia infernale dove bolle “la tenace pece” agli “abusi di

coloro che accumulano ricchezze grazie al potere politico; non è solo di oggi.

A Roma un clamoroso caso di appropriazio-

ne indebita è legato a Publio Cornelio Scipio-

ne, trionfatore di Spagna e Africa che aveva

arricchito la sua patria di ingenti tesori ma

che, trattenne per se 500 talenti avuti da An-

tioco, come bottino di guerra.

Da sempre la storia della mal-


Reati di peculato, di corruzione, di concussione, di prevaricazione, insomma la
versazione è legata a nomi
di uomini importanti come il gramigna dell’abuso del pubblico potere, messo al servizio dell’interesse del

caso del grande scultore gre-


privato è ancora più antica. Un malversatore biblico fu Achan che, come si
co Fidia, noto per le sue grandi
legge nel Libro di Giosuè, si appropriò di parte del bottino di Gèrico del quale
opere sull’accusa, e del proces-
so che poi ne seguì riguardan- doveva essere custode. Per la verità tenne per se solo una mantellina, tre chili
te l’appropriazione indebita di
d’argento e un regolo d’oro, ma per questo fu lapidato, insieme ai suoi figli e al
una grande quantità di avorio
destinato alla realizzazione di suo gregge nella valle d’Acor.

una delle più belle statue del Il diritto romano, sempre vigile e pronto a disciplinare le relazioni umane, dovette
Partenone “La Pallade Armata”,
creare nuove leggi per reprimere gli abusi di una vita diversa da quella dei padri
cioè una Atena tutta d’oro e
avorio, dal valore ingente. trovando in Catone il Censore un promulgatore di leggi a tutela dello Stato.
23
80 anni più tardi anche Marzio Aquilio, Le malversazioni di Talleyrand, Per non parlare dello scanda-

prete poi vescovo e poi laico lo della Banca Romana che, nel
ardito condottiero proclamato “impe-
1893, sconvolse l’Italia e fu por-
rator” del Senato per essere stato un non impallidiscono al confron-
tato in Parlamento: sfruttato,
to delle sue opere di diploma- esacerbato, ingrandito dall’im-
valoroso combattente e capace con-
tico eccellente. Come ministro placabile lotta di due uomini
dottiero, aveva commesso grosse vio-
che si con tendevano il Potere:
degli Esteri del Direttorio ta-
lazioni: le sue estorsioni e concussioni l’uno, Francesco Crispi prossimo
glieggerà autorità nazionali al tramonto, accusato per via di
non si contavano eppure in giudizio la
e straniere, riscuoterà mance un prestito concesso a sua mo-
passò liscia. Catone era morto da un pezzo! glie Donna Lina; l’altro, Giovanni
o, come si diceva, post-de-vin
Giolitti, in piena ascesa e risolu-
(beveraggi) da tutti, giocando
to a non farsi portar via il timo-
in anticipo in borsa con le ne dello Stato; accusato di aver

notizie che riusciva a raccoglie- accettato dal governatore della


Banca Romana il finanziamento
re prima di chiunque altro.
delle sue elezioni. Il periodico
“le forche Caudine” non si lasciò
sfuggire lo spunto e scrisse: “La
banca è un istituto feudale, per
uso e profitto di una oligarchia
privilegiata, fatta di mercanti di
campagna e di politici in combutta”.

Poi viene il nostro tempo. Non più o non ancora storia, ma materiale di cronaca

che sarà riordinato e giudicato dai posteri. Molti dei nomi che oggi ci sono familiari

saranno ignoti ai nostri figli perché la storia non ama soffermarsi sulle ombre degli

illeciti perché come si giustificò nel 1630 il generale d’Armata de Marillac accusato

di “malversations et concussions”: “Ma sì, sarà vero, si tratta di paglia, di viveri, di

uniformi…tutta roba trascurabile….cose che fanno tutti!”

M.P.

24
Scienza
Un fianco dell’Etna
sta scivolando lentamente
La ricerca si basa sull’utilizzo di tecniche di ri-
levamento radar satellitare : i dati satellita-
ri non forniscono direttamente informazioni
sul sottosuolo, ma permettono di misurare,
con estrema precisione, la deformazione, cioè
lo spostamento della superficie del vulcano.

Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori han-


no integrato i risultati delle tecniche satellitari
con i dati “di campagna”, cioè raccolti sul terre-
no, ed opportunamente interpretati. “Abbiamo
usato un approccio multidisciplinare che ci ha
consentito di ricavare un modello geometrico tri-
dimensionale della zona instabile; da questo mo-
Un intero settore dell’Etna, più della metà del suo fianco dello, poi, è stato possibile ricavare la profondità della super-
orientale sta scivolando lentamente verso il mare alla velocità ficie di scivolamento”, afferma Joel Ruch che, insieme ai suoi
di 2-3 centimentri l’anno, un movimento lento e continuo che colleghi dell’Università Roma Tre, ha messo a punto il modello.
interessa una superficie posta a circa 4 km di profondità.

A rivelarlo un nuovo studio multidisciplinare sul fianco orien- Una delle problematiche più dibattute nella comunità scien-
tale dell’Etna, il più alto vulcano attivo d’Europa, condotto tifica che studia l’Etna riguarda la definizione della presenza,
dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia insieme ed eventualmente la misura della profondità, della superficie
all’Università Roma Tre e all’ Istituto per il Rilevamento Elet- sulla quale scorre il fianco orientale del vulcano. Lo studio ha
tromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ri- messo in evidenza che lo spessore del fianco che collassa si
cerche. aggira intorno ai 4 km. “Un dato di importanza fondamentale
per stabilire con esattezza l’entità delle masse in movimento e
“Sin dai primi anni ’90 numerosi studi hanno dimostrato che i
le implicazioni che ne derivano sulle dinamiche eruttive”, con-
fianchi dei vulcani possono collassare sia attraverso deforma-
ferma Marco Neri, che conclude: “Da tempo questi fenomeni
zioni repentine, sia mediante movimenti molto più lenti, ma
sono sotto assiduo esame da parte della comunità scientifica,
continui, che investono porzioni significative degli apparati
sia per i danni ai manufatti causati dalle faglie in movimento
vulcanici”,spiega Marco Neri dell’INGV di Catania. “Lo studio,
ai margini delle zone instabili, sia perché la stessa dinamica
pubblicato su Geophysical Research Letters, ha dimostrato
di fianco sembra effettivamente collegata alle eruzioni attra-
che attualmente l’Etna è interessato da questo secondo tipo
verso meccanismi non ancora completamente chiari e quindi
di deformazioni e che, in alcuni periodi, questo movimento
meritevoli di attenzione”.
accelera producendo terremoti ed evidenti deformazioni del
suolo in corrispondenza dei margini tra il fianco instabile e la Rita Lena
restante parte dell’apparato vulcanico”.

25
Quanto costa
essere donna

Mara Carfagna Per Vittoria SIGGILLINO

Permettetemi di iniziare con una constatazione, la stessa che portante come si abusa di una donna, perché non si possono
dà il titolo all’ambizioso e profondo lavoro di Vittoria Siggilli- stilare classifiche tra le varie tipologie di violenza, non esiste
no: “Quanto costa essere donna”. Una constatazione, a volte una hit–parade degli abusi. Un’anima violata soffre come e
un interrogativo, che ogni donna si è posta almeno una volta più di un corpo abusato : le ferite interiori si rimarginano con
nella vita, e che racchiude in se un oceano di verità, molte, più difficoltà. In “Quanto costa essere donna” ritroviamo tut-
voglio sottolinearlo, assolutamente positive. Per onestà intel- to questo: l’ansia, l’angoscia, di chi è vittima del delirio della
lettuale devo ammettere di non apparire imparziale, nella mia violenza. Ritroviamo i segni che l’arroganza e la
doppia veste di Ministro per le Pari Opportunità, e ancor prima ferocia dell’abuso lasciano nell’anima.
di donna. Ma sono sotto gli occhi di tutte, le pic- Grazie all’“emotional song” di Vittoria,
cole e grandi conquiste quotidiane un genere assolutamente innovativo,
al femminile. Conquiste che le note acquistano un peso diverso. E
vedono le donne, oggi, non proprio grazie all’effetto catartico del del-
solo protagoniste del lavoro la musica, attraverso una delle arti più
e della società, ma interpreti fini del Creato, la vittima rinasce a
convinte di quel nuovo ruolo nuova vita. Il canto come forma di
di mogli, madri, donne, con cui liberazione, il canto come forma
ogni giorno affrontano la vita. all’ingiusti
di pacifica ribellione all’ingiusti-
Un ruolo da protagoniste che ha zia. A questo punto, però, anche
ribaltato e rifiutato la semplicistica perché il mio ruolo me lo impo-impo
immagine della donna intesa solo ne, voglio lanciare un appello a
come angelo del focolare, o del- de
tutte le vittime di violenza: de-
la donna concepita come proprietà nunciate! Perché lo Stato, oggi,
privata dell’uomo. Un ruolo poliedri- grazie alle leggi più severe che
co e complesso, quello della donna abbiamo messo in campo, pu- pu
ai giorni nostri, che con le sue mille nisce severamente chi sfregia
sfaccettature ha scardinato le convin- una donna, ammonisce chi la
zioni arcaiche e primordiali dell’uomo perseguita e, nei casi più gravi di mole- mole
padrone. Quest’ultimo, allora, quando stie, assicura al carcere il persecutore. Oggi, è previsto il
si vede destituito del suo ruolo, reagi- sce gratuito patrocinio per le vittime di abusi, e non sono più con- con
con gli insulti, con la violenza, che da psi- cologica diviene cessi benefici premiali – come gli arresti domiciliari, per i vio-
fisica, perché possedere “l’oggetto” è l’unico modo che cono- lentatori. Insomma, oggi, le vittime non sono più sole. Oggi
sce per non sentire minacciato l’orgoglio, per ristabilire la sua una donna che ha subito una violenza può chiedere a gran
supremazia. Vittoria Siggillino, tra i molti, ha un merito: l’aver voce il diritto di avere giustizia. Non le sarà restituito ciò che
cantato la sofferenza che prova una vittima di violenza, o di le è stato tolto, ma chi l’ha violata, pagherà, com’è giusto che
tentata violenza, per denunciare alla società quello che troppo sia. Lei, in compenso, saprà trasformare – con la forza che
spesso viene sottaciuto. Attraverso le note, questa denuncia, contraddistingue noi donne – il pianto in canto, come Vittoria
questa consapevolezza, arriva a molti, si diffonde tra noi, ci ha fatto. Anche questo sanno fare le donne.
educa, affinché nessuna forma di violenza contro le donne sia
tollerata: perché vedete – mi preme sottolinearlo – non è im- Mara Carfagna

26
CINEMA

A 39 anni Sofia Coppola, Leone d’oro 2010 con Somewhere,


riporta il nome di famiglia fra i premiati alla Mostra a 18 anni
dal Leone d’oro alla carriera vinto dal padre, nel 1992. Un
riconoscimento, quello per la regista (vincitrice anche di un
premio Oscar sei anni fa per la sceneggiatura originale di Lost
in translation) arrivato nonostante il dubbio che la storia d’a-
more avuta nel 2004 con Quentin Tarantino, presidente di
giuria di quest’edizione, potesse rendere difficile una sua
vittoria. Sofia Coppola, unica figlia femmina di papà Francis,
ha debuttato sul grande schermo nei film del genitore, da Il
Padrino a “Peggy Sue si è sposata”, fino al ruolo più importan-
te, di figlia di Michael Corleone ne “Il padrino 3” (1990). Poi
con solo quattro film da sceneggiatrice e regista, si è afferma-
ta come una delle autrici più interessanti e amati del nuovo
cinema americano. Il debutto dietro la macchina da presa per
il primo lungometraggio avviene nel 1999 per il dramma clau-
strofobico “Il giardino delle vergini suicide”. Segue la com-
media ambientata in Giappone “Lost in Translation” (2003),
diventata cult grazie anche alle performance della coppia for-
mata da Bill Murray e Scarlett Johansson.

Per la pellicola, la Coppola, candidata anche all’Oscar come


miglior regia, vince la statuetta per la sceneggiatura originale,
che gli viene consegnato da Tim Robbins e Susan Sarandon.
Nel 2006 la regista firma il suo primo film in costume, l’ori-
ginale e coloratissimo “Marie Antoinette” (2006) con Kirsten
Dunst nei panni della regina (mostrata quasi come rockstar di
fine ‘700) finita decapitata durante la Rivoluzione francese.
Alla Mostra la Coppola trionfa con “Somewhere”, commedia
su un divo viziato, donnaiolo e alienato dagli altri (Stephen
Dorff), che si mette in discussione quando si trova a dover
convivere con la figlia 11 enne. Nel film c’è anche un pò d’Ita-
lia visto che la cineasta ha ricreato una scena di premiazione
dei Telegatti, a cui il protagonista partecipa, in cui appaiono in
un cameo, fra gli altri, Simona Ventura e Valeria Marini.
La regista, che arricchisce sempre i suoi film di rock indie e
musica fuori dai canoni pop, ha avuto due figlie (Romy, 4 anni
e Cosima, di pochi mesi) da Thomas Mars, il leader del gruppo
rock francese Phoenix, suo collaboratore per la costruzione
delle colonne sonore sin dal primo film. Dal 1999 al 2003 in-
vece era stata sposata con il collega regista Spike Jonze.

Andrea di Capoterra

27
Arte
Vincent
Van Gogh
tra campagna e cittá

Il Complesso del Vittoriano di Roma, da più di un decennio si sa non fu facile, ogni giorno combatteva un’altra battaglia
sede di importanti esposizioni artistiche, chiude l’anno con quella della depressione, che sicuramente condizionò tutte
una grande mostra “VINCENT VAN GOGH: Campagna senza le sue scelte e le sue ribellioni non solo per le regole sociali
tempo e città moderna”. La mostra è visitabile dall’8 ottobre ma anche pittoriche. Natura e segni del progresso questo ha
2010 fino al 31 gennaio 2011. Dopo 22 anni torna a Roma ritratto nei suoi quadri Van Gogh. Per lui la campagna era
un’esposizione dedicata al grande Maestro olandese Vincent legata alla tradizione, a luoghi da rispettare, ai ritmi che si
Van Googh, l’ultima era stata allestita alla Galleria Nazionale riflettono nei colori delle stagioni: I piantatori di patate,
d’Arte Moderna. La rassegna, proposta da Comunicare Campo di papaveri, Ulivi. Invece il desiderio di identificato
Organizzando, è curata da Cornelia Homburg, la massima come pittore moderno lo concretizzò nelle opere: I bevitori
esperta sull’opera del pittore olandese, oltre che da un o le quattro età dell’uomo (sullo sfondo ciminiere fumanti di
Comitato Scientifico Internazionale. fabbriche), Il ponte di Langlois (matita e inchiostro su carta
La mostra, come anticipa il titolo, non è improntata sulla brunita), segni del progresso. Nel percorso espositivo si trovano
ritrattistica ma sulla grande passione che Van Gogh aveva anche i ritratti, lo stesso simbolo della mostra è l’Autoritratto
per la natura e per la città, quest’ultimo tema fu caro anche eseguito nel 1887 e oggi al Rijksmuseum Museum, ma c’è
agli impressionisti. Scriveva la mamma del pittore nel 1876 anche Il Giardiniere prestato dalla Galleria Nazionale d’Arte
“Vorrei che potesse trovare un lavoro nel campo dell’arte o Moderna di Roma.
vicino alla natura”. E questa esposizione è la sintesi dei due In mostra sono esposti anche una trentina di opere di artisti
desideri. Infatti i temi trattati nelle 70 opere esposte tra i che entrarono in contatto con Van Gogh come Gauguine,
dipinti, i delicati acquerelli e i disegni, rappresentano le due con il quale condivise il soggiorno ad Arles, Millet, Cezanne
inclinazioni, contrastanti, che accompagnarono per tutta la e Pissarro.
vita la scelta dei soggetti di Van Gogh. Ma la vita del pittore Nicoletta Di Benedetto
28
L’avvocato risponde
Al momento della nascita ho ricevuto da mia madre un nome rativi, non fa che offendermi e prendermi a parolacce: una volta
composto e così sono stata battezzata, ma all’anagrafe sono stata ha alzato anche le mani. Sono disperata, anche perché stavamo
registrata solamente con uno dei due nomi. progettando il nostro matrimonio. Ora ho intenzione di trasfe-
Considerato che tutti mi conoscono anche con il prenome le chiedo: rirmi provvisoriamente da mia madre. È vero che il convivente,
- è possibile far riconoscere legalmente il doppio nome? a differenza del marito, non può essere nemmeno denunciato?
- in tal caso, verranno corretti tutti i documenti identificativi? Silvia da Reggio Emilia
Anna Simona da Prato
No. Silvia può sporgere formale denuncia-querela per il reato di
Può farlo, ai sensi dall’art. 89 del D.P.R. n. 396/2000 che prevede maltrattamenti in famiglia di cui all’art. 572 c.p. nei confronti del
che, chiunque voglia cambiare il nome o aggiungere al proprio un compagno. La Corte di Cassazione con la sentenza n. 24668/2010
altro nome, può presentare apposita domanda al Prefetto della ha, infatti, recentemente ribadito che il reato di maltrattamenti in
provincia del luogo di residenza o di quello nella cui circoscrizione famiglia sussiste a prescindere dalla convivenza o dalla coabita-
è situato l’ufficio dello stato civile dove si trova l’atto di nascita al zione. Secondo la Corte per la configurabilità del reato previsto e
quale la richiesta si riferisce. È bene sottolineare come le richieste punito dall’articolo 572 del codice penale è “sufficiente che inter-
rivestono carattere eccezionale e sono ammesse esclusivamente corrano relazioni abituali tra il soggetto passivo e quello attivo”.
in presenza di situazioni oggettivamente rilevanti, supportate da La norma infatti tutela le persone della famiglia “ove per famiglia
adeguata documentazione e da significative motivazioni. non si intende soltanto un consorzio di persone avvinte da vincoli
Il Prefetto riceve e istruisce le istanze di cambiamento del nome di parentela naturale o civile, ma anche una unione di persone
ma la decisione finale è di competenza del Ministro dell’Interno, tra le quali, per intime relazioni e consuetudini di vita, siano sorti
che può autorizzare o meno la modifica. legami di reciproca assistenza e protezione e di solidarietà”.
Gentile Avvocato, Caro Avvocato,
spesso sento parlare della “pensione per le casalinghe”. Ma come sono nonna di due meravigliosi nipotini. Mia figlia e il marito
si ottiene? sono separati: la maggior parte del tempo i due bimbi lo passano
Anna da Taranto
con il padre che, di fatto, impedisce a me e a mio marito di vedere
i nostri nipoti. Posso rivolgermi al giudice per ottenere la facoltà
In Italia non esiste la cd. “pensione per le casalinghe”: tale espres-
di vederli?
sione è frutto di una elaborazione giornalistica. Anna da Roma
Le casalinghe, visto che non hanno una contribuzione “reale” possono:
Purtroppo di recente la Corte di Cassazione ha dovuto amara-
1) presentare domanda per ottenere un assegno sociale. L’as-
mente riscontrare come la legge del 2006 non attribuisca ai non-
segno sociale è erogato, su espressa domanda dell’interessato,
ni concreti poteri di intervento: la riforma dell’affido condiviso
dall’Inps alle persone residenti in Italia di età maggiore di 65 anni
infatti non ha accresciuto, in concreto, i diritti dei nonni. La Cor-
che non hanno diritto ad altre forme di pensione e il cui reddito
te di cassazione, con la sentenza n. 22081 del 16 ottobre 2009,
annuo non supera i 5.142, 67 euro;
se da un lato ha ricordato che quella legge, sulla carta, contem-
2) versare una “contribuzione volontaria” al fine di ottenere una
pla i diritti dei nonni e degli altri familiari di non interrompere i
pensione per quelle “persone che svolgono lavori di cura non re-
rapporti con i nipoti, dall’altro non dà loro concreti poteri. Infatti
tribuiti derivanti da responsabilità familiari”, come regolamentata
la legge n. 64 del 2006 sull’affidamento condiviso, «ha ricono-
dal D.lgs n. 656/1996.
sciuto e valorizzato il ruolo degli ascendenti e degli altri parenti di
Mi è stato notificato un atto di citazione, ma al momento non ciascun ramo genitoriale, affermando il diritto del figlio minore di
posso permettermi un avvocato. Cosa posso fare? conservare, nel regime di separazione personale (o di divorzio dei
Arianna da Treviso genitori), rapporti significativi con i medesimi», ma non ha fornito
concreti poteri di intervento ai nonni. Manca invero una specifica
Se, in base all’ultima dichiarazione dei redditi, risulti titolare di
disposizione normativa: allo stato quindi, non potendo i nonni
un reddito annuo imponibile non superiore a euro 9.723,84,
rivolgersi al giudice della separazione per modificare le disposizio-
potrà presentare presso la Segreteria del competente Consiglio
ni sul diritto di visita, gli stessi possono solamente sollecitare un
dell’Ordine degli Avvocati un’istanza di ammissione al gratuito
controllo del giudice sull’esercizio della potestà dei genitori che
patrocinio. Qualora il Consiglio accolga la domanda, Arianna
non possono, senza un motivo plausibile, impedire i rapporti dei
potrà nominare un difensore, scegliendo il nominativo dall’ap-
minori con i nonni. I nonni quindi non possono chiedere al giudice
posito elenco degli Avvocati abilitati alle difese per il patrocinio a
una modifica del regime di visita, possono solo rappresentare al
spese dello Stato.
giudice che il padre impedisce loro, senza un plausibile motivo,
di vederli, in modo che il giudice ne accerti le cause e disponga
Mi è appena stato notificato un verbale di contravvenzione per
di conseguenza.
aver parcheggiato la mia automobile in divieto di sosta; in re-
altà, pur sapendo che in quella zona era proibito parcheggiare,
Egregio Avvocato,
l’ho fatto in buona fede, avendo visto quotidianamente che altri
abito in una palazzina composta da 8 famiglie. Il precedente am-
veicoli vi erano parcheggiati senza essere sanzionati. Posso fare ricorso?
ministratore è stato revocato per una serie di problemi. L’assem-
Rosa da Cagliari
blea condominiale ancora non ha nominato un nuovo ammini-
No. Rosa, infatti, ha dedotto la tolleranza della Pubblica Autorità stratore e sembra non abbia intenzione di farlo, ma purtroppo
verso il comportamento vietato, invocando a sua giustificazione è necessario procedere in tempi brevi visto che dovremmo fare
la circostanza che “lo fanno tutti”, senza essere puniti. Non può presto dei lavori al palazzo. Posso richiedere di mia iniziativa la
dirsi certo caduta in un “errore scusabile”. Anzitutto, il fatto che nomina?
altri veicoli non venissero sanzionati può dipendere da altre cause Paolo da Caserta
e non dalla semplice “mirata” tolleranza a loro favore. In secon-
do luogo, l’errore per essere giustificabile deve essere incolpevole Preciso come ai sensi dell’art. 1129 c.c. il condominio deve nomi-
(art. 3, comma 3 della legge 689/1981). E mai può esserlo se chi nare un amministratore quando i condomini sono più di quattro;
viola la legge sa di farlo, come nel caso di specie. Peraltro l’errore preciso altresì come qualora l’assemblea non provveda a tale no-
deve cadere sul “fatto”. mina, vi può provvedere il Tribunale anche su ricorso di un solo
Da quasi 3 anni convivo con il mio compagno. Negli ultimi mesi, condomino. Pertanto consiglio al lettore di rivolgersi al giudice ci-
probabilmente a causa dello stress legato ai suoi impegni lavo- vile per ottenere la nomina di un amministratore del condominio.

29
Nel Mondo...
“BRAS THAT PINCH”, OVVERO IL REGGISENO CHE PIZZICA.
Il reggiseno più assurdo del mondo è di Laura Ann Jacobs, artista americana che “firma”
corsetti e lingerie d’autore dal suo studio di Palm Beach, California. La sua ultima scultu-
ra, ricavata dalle chele di un granchio, si chiama “Bras That Pinch”, ovvero il reggiseno
che pizzica.

Il 68enne inglese Clive Williams ha fatto una scoperta a dir poco entusiasmante.
Dopo aver piantato qualche verdura nell’orto di casa sua, ha trovato una carota
identica all’eroe di Toy Story, Buzz Lightyear.

E a proposito di ortaggi

Un giardiniere,Peter Glazebrook, ha presen-


tato una patata record di oltre 4 kg che ri-
cordava molto la nave spaziale Enterprise.

il 41enne Fei Jianjun, è conosciuto da tutti come l’uomo ippopotamo per via di
un grosso tumore, in corrispondenza del naso, che gli ricopriva gran parte del
volto, dopo il trattamento di chemio e la ricostruzione chirurgica della parte
colpita ha potuto ripercorre a testa alta le strade di Maxiang.

Una storia incredibile quella di Lizzie Velasquez, 21enne statunitense di


Austin, Texas, costretta dalla malattia a mangiare continuamente, praticamen-
te ogni quarto d'ora, e nonostante questo arrivando a pesare solo 25 chili.
Una vita difficile fin dal primo giorno. Lizzie è nata prematura e pesava poco
più di un chilo, i medici si accorsero della presenza di una quantità minima
di liquido amniotico. «Ci dissero che non avevano idea di come avesse fatto a
sopravvivere - racconta la madre Rita - per vestirla usavamo i vestiti delle bam-
bole, perché quelli per bambini erano troppo grandi. I medici dissero che non
sarebbe mai stata capace di camminare, parlare o avere una vita normale».
Per i medici non c'erano speranze, ma Lizzie ce l'ha fatta. Seppur tra mille diffi-
coltà, Lizzie parla, cammina e vive come una qualsiasi coetanea. Il suo caso ha
affascinato medici e scienziati di tutto il mondo: il professor Abhimanyu Garg,
dell'Università del Texas, ha condotto studi su Lizzie, azzardando che il suo
disturbo possa essere una forma di NPS (Neonatal Progeroid Syndrome), che causerebbe un'accelerazione
dell'invecchiamento, perdita di peso da viso e corpo e degenerazione dei tessuti.

Ardi Rizal, un bambino indonesiano di Isabella Blyth, nata nel


due anni, è forse il più giovane fumatore 1904, è cresciuta ad Edim-
al mondo: ha provato la sua prima si- burgo, città scozzese,
garetta a 18 mesi, “offertagli” dal pa- dove ha svolto per ben
dre, e gli è piaciuta così tanto che ora
35 anni la professione
ne fuma 40 al giorno. Pare che le si-
garette siano una vera e propria ne- di segretaria presso la
cessità per il bambino che, racconta North British Distilleries, fabbrica di
la madre: “Comincia a gridare, si whiskey. Il suo lavoro, il golf e i canti corali nella
arrabbia e sbatte la testa al muro se chiesa, ecco gli impegni quotidiani di Isabella,
non ne ha. La particolare situazione ha suscitato che l’hanno occupata a tal punto da non desi-
l’interesse delle autorità del luogo che hanno promesso derare mai accanto a se un uomo: a 106 anni,
un’automobile ai genitori se riusciranno a far smettere infatti, può raccontare delle più straordinarie
di fumare il loro figlio, ma il padre non sembra preoc-
esperienze da lei vissute e che hanno attraver-
cuparsi troppo perché, secondo lui, il bambino sembra
abbastanza sano e senza problemi anche se suo figlio sato questo tormentato secolo, ma non po-
pesa 25 chili, è visibilmente grasso e tra una sigaretta trebbe mai raccontare delle sue storie d’amore,
e l’altra scorrazza tutto il giorno sulla sua automobilina perché Isa non ne ha mai avuto una! Mai stata
invece di correre e giocare come fanno i suoi coetanei. baciata e, soprattutto, ancora vergine.

30
COSCIOTTO DI POLLO AGLI SCAMPI CON CHIODINI
GLASSATI E ASPARAGI
La ricetta del mese a cura di GAETANO COSTA RESTAURANT & AFTERNOON TEA

La RICETTA DEL MESEpe a rs one:di ROSANNA VAUDETTI


cura
In gredienti per 4
CONDUTTRICE SU SKY lloDELLA “DOMENICA DI ALICE”
● 4 cosciotti di po ● 1 cipolla
ZUPPA DI FUNGHI, PATATE E CECI ● 8 scampi gran
di freschi
andi
● 1 gambo di se
dano verde
● 12 asparagi gr ro
● 2 foglie di allo
Ingredienti: (dose per 4 persone) o
● 20 gr chiodini ● 1 rametto di tim ampi lascian-
ciate gli sc
ro ta
• 300 g di funghi champignon
no n bu ca re il muscolo, sgus sugo, si ottiene
●1 ca • 2popatate fa ceda o atte
nd300 io
grnzcircane a
gl i sc ampi ricavate il
tti di llo i gu sc i de vati. Aggiungete
te i coscio • 2-3 rametti disossamento e
da
accuratamente la
az io ne : di so ss ate accuratamen di po llo ot te nu dalprezzemolo
te di i so pr a in di ca ti
Prepar le frattaglie cipolle e gli arom te ad inserire
tete da parte. Dal •no carote e d'aglio
1 ,spicchio
riduce, provvede
doli interi e met m e ad un fo nd o di •se1dalitro en de co rp o e si
re a lungo insie di
mpo che il fondo
brodo pr vegetale
dotto il fondo pr
ovvedete
facendoli rosola ia te cuocere. Nel •fra3ttecucchiai d'olio te il tuttodi. Ri
extravergine
pa oliva
ac qu a e la sc , sa la te e pe e sia lim pido,
un bicchiere d’ l’i nt erno dei cosciotti
di pollo •posale
ss ib ile e filtrate in m
odo ch
o il
i sc am pi al u su go è tto sc an sa nd
le code degl m od o da ot te ne re quanto pi • pepee la sc ia te in sa porire il tu
a schiacciare il tu
tto in sei. Unitevi• i300chiodini min. circa.
privo di residui os di te
ceci
mpe già
ratu ra di 180° per 20
cotti
cremoso e soprat
tutto e infornate alla dalla prece-
tate terrosa del gamboieeno
laotparte con il le patate, pelarleivea.tagliarle a cubetti. i cosciotti quindi sughetto ottenuto
Pulire i funghi l fuoco… Sc
sugo daeliminando mostra
, salsate Lavare
re il rip affettarli io di ol
te in m od o da i e sp adel lati conilolbrodo.
Sf ornate e taglia
Lavare il prezzemolo, selezionarne le
te
foglie
co n gl i
e
as pa ra gi sbollentat
tritarle assieme all’aglio. Scaldare Mettere in una pentola da minestra l'olio, il tri-
to di aglio e prezzemolo ne ee gu ar
farlo ni
rosolare a fiamma media per un minuto.
operazio
dentiefunghi,
Aggiungere mescolare, quindi unire le patate. Unire un mestolo di brodo, un pizzico di sale, una grattugiata di pepe e cuoce-
re per 10 minuti, coperto a fiamma media. Unire i ceci e il brodo e cuocere per altri 15 minuti. Mescolare di tanto in tanto e verso fine
cottura regolare di sale. Servire la zuppa con il trito rimasto, una grattugiata di pepe ed un filo d'olio a crudo.
Bilancia
Il segno zodiacale della Bilancia appartiene al gruppo dei segni d’aria, il periodo è compreso tra il 23 settem-
bre e il 22 VERGINE
ottobre. I nati sotto questo segno sono fisicamente attraenti, hanno un carattere semplice, franco,
comunicativo, generalmente all’apparenza poco combattivi, ma in realtà sono molto determinati. Hanno un
senso pronunciato
Il segno della diVergine
equità (23eagosto
di giustizia, sonoèportati
– 22 settembre) dominatoper la calma
dal pianeta e l’armonia,
Mercurio possiedono
da cui gli deriva un forte
una intelligenza spirito
particolare; ap- di
adattamento,partiene
gli alla
bastatriade
undeipiccolo
segni di terra e per questo
appoggio perè trovarsi
portato a trarre risultati agio
a proprio concreti
indalle sue azioni.
qualsiasi Infatti, la Vergine,
ambiente. non lascia
I nati sotto il se-
mai a metà le sue opere e lo fa con il massimo della serietà. E’ considerato il segno più preciso e affidabile dello Zodiaco, caratteri-
gno della Bilancia nelle professioni sono portati a fare gli architetti, i diplomatici, gli scrittori, attori, cantanti di
stica che lo fa apparire puntiglioso e troppo critico. Le osservazioni che spesso muove verso i suoi familiari e gli amici, ma soprattut-
musica leggera, operatori nel campo della moda e della bellezza. Lavorano preferibilmente in équipe perché la
loro naturato nei confronti del partner sono dettate dal forte senso di responsabilità che fa parte del suo carattere. È una persona che pesa tutto
diplomatica li aiuta a mantenere buoni rapporti con i collaboratori. Per l’uomo della Bilancia la vita
quello che fa, raramente si muove d’istinto, per questo tra le attività professionali scelte dai nati sotto questo segno prevale la pro-
sentimentale è tenuta in alta considerazione, sa esternare i suoi pensieri e il suo amore con vivacità, con la gioia
fessione medica.
e la dolcezza che affascina e attrae.
Nel campo Per le donnee l’amore
sentimentale degli affettièlaqualcosa
Vergine puòdiapparire
serio, fredda
sonoeleali e non
distante perchéammettono
vive il rapportotradimenti.I disturbi
amoroso più cerebrale chepiù
frequenti a cui vanno incontro i nativiE’ di
passionale. questoanche
considerato segno sono
il segno tutti
poco causati
portato da une meno
ai tradimenti cattivo funzionamento
romantico dello zodiaco. Idei natireni, di conseguenza
sotto questo segno non
devono fare molta attenzionesono ai gelosi
cibi, ma masesoprattutto
vengono traditi alle bevande.anzi
non perdonano, Il colore fortunato della Bilancia è il verde e l’azzurro con le
si vendicano.
rispettive sfumature. Il metallo è il rame
Il segno ma talvolta
della Vergine privilegia anche il bronzo.La
tra i metalli il rame e l’oropietra è lo zaffiro
e tra i minerali e la ama
il diamante; giada.Tra
il colorei verde
fiori simbolo
le rosedellapiccole e tutte
sensualità e
quelle specie che presentanodell’accettazione;
nei petali unacome colorazione azzurrina.L’erba
fiore la gardenia, soprattutto per ilfortunata è lainfonde
profumo, perchè menta, tra gli
serenità alberi ilefrassino
e benessere, il giacinto e il pioppo.
e l’acacia. Il
Il giorno fortunato è il venerdì. I numeri
numero fortunatofortunati sono
è l’otto che il 6, 15la efiducia.
rappresenta 24. Sotto questo segno sono nati: Giuseppe Verdi, Dwight Eisen-
hower, Mohandas Gandhi, Aldo Moro, Eleonora Duse. Siderio
Siderio

Hai un’attività e vuoi farti conoscere?


Scegli il tuo spazio pubblicitario.
Per informazioni: Tel. 06.4500746 - 335.6876151
2.000 1.000

MENICHELLI MENICHELLI MENICHELLI MENICHELLI MENICHELLI MENICHELLI

RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MODA CULTURA COPIA GRATUITA - Ann o 2 - N. 4 - Aprile 2006 - Tiratura copie 10.000
RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MODA CULTURA COPIA GRATUITA - Ann o 2 - N. 10 - Ottobre 2006 - Tiratura copie 20.000

500 300

Il nuovo volto di LEONARDO DI CAPRIO


un anno vissuto intensamente
George Clooney
bello e impossibile

Anno 1 - N. 0 - Dicembre 2005 Anno 2 - N. 4 - Aprile 2006 Anno 2 - N. 10 - Ottobre 2006

MENICHELLI

RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MODA CULTURA


MENICHELLI

COPIA GRATUITA - Ann o 2 - N. 11 - Novembre 2006 - Tiratura copie 20.000


MENICHELLI

RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MODA CULTURA


MENICHELLI

COPIA GRATUITA - Ann o 3 - N. 2/3 - Febbraio/Marzo 2007 - Tiratura copie 20.000


1.000 600
DA
O
M
L E
IA
EC
SP

1.200 600
RICHARD GERE
ascetico sex-symbol

500 300
Anno 2 - N. 11 - Novembre 2006 Anno 3 - N. 2/3 - Febbraio/Marzo 2007 Anno 3 - N. 4 - Aprile 2007

MENICHELLI MENICHELLI MENICHELLI MENICHELLI MENICHELLI MENICHELLI

RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MODA CULTURA COPIA GRATUITA - Ann o 3 - N. 5 - Maggio 2007 - Tiratura copie 20.000 RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MODA CULTURA COPIA GRATUITA - Ann o 3 - N. 6 - Giugno 2007 - Tiratura copie 20.000 RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MODA CULTURA COPIA GRATUITA - Ann o 3 - N. 10 - Ottobre 2007 - Tiratura copie 20.000

400 300
CAMERON
CAMERON DIAZ
DIAZ
"Una ragazzaccia
indipendente” MONICA
MONICA BELLUCCI
BELLUCCI
 ATTUALITÀ GOSSIP ATTUALITÀ  GOSSIP 
un fascino tutto italiano
Piazza del Popolo La nuova cartolina per Roma Capitale
Trash people di Ha Schult  ATTUALITÀ GOSSIP ATTUALITÀ  GOSSIP 
La moda di

Inchieste:
l’infibulazione Valentino

G I O VA N N A M E Z Z O G I O R N O
Raul Bova e Claudia Pandolfi
per non dimenticare Nassirya
La consegna della
Targa di Roma
L’attrice piu' promettente del nuovo cinema italiano

Anno 3 - N. 5 - Maggio 2007 Anno 3 - N. 5 - Maggio 2007 Anno 3 - N. 10 - Ottobre 2007

31
31
MENICHELLI
gioiellieri dal 1912

VITERBO
Corso Italia, 102/104 - Tel. 0761.345113
www.menichelli-gioielli.it

COLLEZIONE DIAMONDIVER

Movimento Automatico con datario ore 3


Cassa in policarbonato trasparente
Lunetta in acciaio con
140 diamanti carati 1,40 circa
Vetro minerale
Quadrante in madreperla con 8 diamanti
Lancette Superluminova
Cinturino in cordura idrorepellente
Fibbia personalizzata
Corona a vite impermeabile 50 metri

CARBONDIVER

Movimento automatico
con datario ore 3
Cassa in policarbonato nera
Lunetta in acciaio girevole
trattata in PVD nero
Vetro minerale
Quadrante in carbonio
Lancette in Superluminova
Cinturino cordura pelle +39 0761. 304760
Fibbia personalizzata 3hitalia@email.it

32
Corona a vite impermeabile 50 metri

Potrebbero piacerti anche