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Gesù, l’amore, la relazione e il cambiamento del sistema

7 giugno 2018

 SOCIALE

 https://www.notiziecristiane.com/gesu-lamore-la-relazione-e-il-cambiamento-del-sistema/

Tra i comandamenti per eccellenza, nella concezione


di vita di Gesù vi è l’amore del prossimo. Alla richiesta
di uno di loro, di un dottore della legge, che per
metterlo alla prova gli chiede: “Maestro, qual è il più
grande comandamento della legge?”, Gesù risponde:
“Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, e
“Amerai il tuo prossimo come te stesso”. “Da questi
due comandamenti dipendono tutta la legge e i
profeti” (Mt 22, 37-40).

Importante sottolineare, il senso dell’amore come relazione. Amare l’altro e se stessi è un movimento
psicodinamico dall’esterno all’interno. E’ accertato che le molte problematiche psicologiche dei tempi attuali,
sono inerenti proprio la sfera relazionale. Per noi clinici della psicologia, la sfera relazionale è la dimensione
più importante nella vita delle persone (vedi in notiziecristiane.com di Pasquale Riccardi “L’amore come cura
delle patologia affettivo relazionali), che influenza la personalità al punto da condizionare la salute e la
malattia di chi è a noi vicino. Come psicoterapeuta e ricercatore dei processi relazionali, presso Istituto di
psicoterapia relazionale di Napoli e Caserta, non posso non considerare i lavori pioneristici degli psichiatri
esistenzialisti R. Laing (1959) e D. Cooper (1967), dei terapisti sistemici-familiari M. Bowen, L. Wynne,
Ackermann, Don Jackson, J Haley J.H. Weakland. Questi colsero un significativo legame tra il sintomo e un
membro della famiglia. Paradossale fu l’osservazione che il comportamento di un membro della famiglia
provocasse il sintomo nell’altro e viceversa, il miglioramento del comportamento stimolava il cambiamento
positivo in entrambi i membri della famiglia. Successivamente, ricerche presso la Philadelphia Child Guidance
Clinic confermarono che la tipologia relazionale genitoriale fosse direttamente responsabile dei molti disagi
dei bambini. Nasce e si struttura l’ottica sistemica che sancisce lo stretto legame tra un comportamento e il
contesto in cui esso ha luogo (Von Bertalanffy 1968, la teoria generale dei sistemi; L. Baldascini, Legami
terapeutici, Franco Angeli 2002). Ed è su questa base scientifica, convalidata da ricerche cliniche, che voglio
fare una considerazione sull’intervento di Gesù, profondo conoscitore dell’animo umano, che oltre a leggere
la vita in termini spirituali considera la potenza sistemica delle relazioni (P. Riccardi, Parole che trasformano,
psicoterapia dal vangelo, 2016; Psicoterapia del cuore e Beatitudini, ed Cittadella 2018). Emblema è l’episodio
citato da Marco (9, 14-27) in cui i suoi discepoli non guariscono il ragazzo posseduto: «Maestro, ho portato
da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto. Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna
i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora in risposta,
disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò
sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo
ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?».
Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se
tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». il
padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, aiutami nella mia incredulità». Allora Gesù, vedendo
accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te l’ordino, esci da lui e non
vi rientrare più». E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì».

Chiaramente nella lettura vi è più della mia semplice osservazione e di questo rimando ad ulteriori
approfondimenti teologici del testo. Come psicologo e psicoterapeuta sistemico/relazionale non sono
indifferente all’ottica di Gesù il quale stimolala la guarigione dopo avere interrogato il padre, come se fosse
un’indagine anamnestica/diagnostica per cogliere il senso, il significato e il contesto del sintomo. Gesù
psicoterapeuta legge il sintomo attraverso il sistema relazionale padre-figlio, difatti è significativo come il
cambiamento del padre, nella fede, nel credere, diventa il preludio della salute del figlio. Gesù
responsabilizza, il padre che quando tenta, ancora una volta di deresponsabilizzarsi, dicendo: “se tu puoi …..
aiutaci”, con movimento empatico di riformulazione (tecnica di comunicazione avanzata vedi l’arte di
comunicare di C. Maiello) Gesù aiuta e riprende l’affermazione e la riflette al padre “se tu puoi! Tutto è
possibile per chi crede” quasi a sottolineare che la responsabilità è nel sistema relazionale del padre con il
figlio. Il padre accetta, cambia, crede ha fede e lo sancisce nel contesto della folla e della relazione. Dopo di
che Gesù passa al figlio e lo guarisce. Tutto il sistema è cambiato, il padre e il figlio.

Pasquale Riccardi

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