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LA CONDIZIONE DELLA CHIESA TRA LUTERO E CONCILIO DI

TRENTO
1° parte:
libero esame, giustificazione per sola fede (sacramenti?), fonti della fede, ruolo della Chiesa e della
mediazione verso Dio, servo arbitrio, sacramenti.

Pensiero:
• teologia della croce: Venerdì santo avviene la crocifissione di Cristo; Lutero si "ferma" al venerdì santo,
che corrisponde a contrizione e penitenza, la visione negativa della vita umana. Dopo la resurrezione di
Cristo la Chiesa prende potere, ma nella dottrina di Lutero ("ferma" al venerdì santo) la Chiesa ha meno
potere.

• Dottrina dei due regni:


Lutero vede il male nel mondo, non ha fiducia negli uomini, quindi la sua teoria afferma che essi sono
schiavi di Dio o di Satana, e nella loro permanenza sulla terra compiono il progetto di Dio/Satana.
Nel mondo interiore (uno dei due regni) non ci sono mediatori es parroci ecc, l'uomo è solo di fronte a Dio e
non c'è niente che possa valere, non ci sono azioni terrene.
Nella vita terrena (secondo regno) si è schiavi di Dio o di Satana e i principi sono scelti da Dio per
governare il mondo: se un uomo prende un'iniziativa mostra il progetto di Satana.
L'UOMO NON HA LIBERO ARBITRIO, ma anche nella dimensione interiore viene giudicato da Dio.
Se una persona si mette contro i principi è guidata da Satana, per esempio i contadini che si ribellano ai
principi.

Lutero riconosce due sacramenti: nella comunione c'è il corpo di Cristo solo se la fede è vera, e qui c'è la
divisione con Zwingli, per il quale nella comunione non c'è il corpo di Cristo ma è solo simbolico.
Per Lutero infatti non necessariamente ciò che conta si vede.
Zwingli autore di una sua proposta, assolutamente distinta da quella di Lutero.

Era però necessario un accordo con gli Zwingliani (Zurigo) per entrare entrambi nella lega di Smalcalda e
coalizzarsi contro Carlo V, cosa che poi non avviene e gli Zwingliani verranno sconfitti.

2° parte:
indulgenze, concubinato, accumulo delle prebende, ignoranza del clero

Giulio II muore nel 1513 quindi nello stesso anno viene eletto un nuovo papa, Leone X, che appartiene alla
famiglia dei Medici: fino al 1513 a Firenze c'era una Repubblica guidata da Pier Soderini.

Leone X viene eletto con un patto: deve concludere la guerra (Giulio II era stato sempre in guerra, tra le
città anche con Perugia) e risanare la Chiesa.
Viene quindi inviato dai cardinali a Leone X nel 1515 il Libellum ad Leonem in cui vengono indicati i
mali della Chiesa:
• concubinato: i preti non si sposavano ma avevano amanti
• accumulo delle prebende: si poteva essere vescovi di più diocesi, e essere vescovo portava all'avere dei
privilegi, che poi quindi si accumulavano. Fino a questo momento infatti i vescovi erano principi, che per
ricoprire una carica ecclesiastica portavano una dote al clero e in questo modo scalavano la piramide
ecclesiastica. Il papa non vuole che i vescovi accumulino incarichi perché devono dare l'esempio.
• Ignoranza del clero: chi diventa curato ha una rendita e può mangiare, di solito i preti paesani erano
piuttosto poveri.

Nel Libellum non erano menzionate le indulgenze perché Leone X per far dipingere la Cappella Sistina si
era indebitato con Alberto di Brandeburgo, vescovo di Halbertstadt, Magonza e Magdeburgo (il maggiore
dei vescovati europei al tempo, avamposto della diffusione del cristianesimo verso i paesi).
Leone X allora dà la licenza di vendere le indulgenze ad Alberto, che si affida per questo a Tetzel
(domenicano): egli gira le città e vende le indulgenze ma quando arriva a Wittenburg Federico di Sassonia
(il Saggio) viene respinto e Lutero pubblica le 95 tesi.

Lutero dice esplicitamente che il papa è peccatore per la vendita delle indulgenze.

Martin Lutero non viene scomunicato perché protetto da Federico di Sassonia, candidato imperatore di
Leone X; poi però viene eletto imperatore Carlo V (Carlo d'Asburgo, figlio di Filippo d'Asburgo) che però
a sua volta emana un editto di cattura ma non arresta Lutero che è protetto dai principi, ma si dimostra
contro Lutero di fronte al papa.

Alla fine si riunisce il concilio di Trento per discutere sulle affermazioni di Lutero e ristabilire l'ordine nella
Chiesa.

Concilio di Trento (1545 - 1563):


• La prima parte è tutta incentrata sulla scelta del luogo in cui si sarebbe dovuto tenere il concilio
• Nella seconda parte passa al potere Paolo IV
• Nella terza parte, dopo il 1562 si prendono le decisioni

In una prima parte il concilio si svolge a Trento, poi si sposta a Bologna.

Conclusioni:
• la Chiesa ha diritto di essere mediatrice tra Dio e l'uomo perché Cristo ha dato a San Pietro le chiavi, ed
egli è stato il primo papa; il potere quindi deriva da Dio.
• La Chiesa è mediatrice anche per l'interpretazione, ma qual è la versione delle Scritture a cui si fa
riferimento? Si decide che deve essere la Vulgata Latina, che è quella che vale ancora oggi.
• I sacramenti sono sette, e si precisa che c'è lo Spirito Santo nell'ostia.
• Accumulo delle prebende: il vescovo deve fare almeno una volta all'anno la visita pastorale, per cui
deve stare vicino alla comunità, ma non è escluso l'accumulo.
• Castità e verginità: ottima e preferibile ma non c'è un dispositivo di persecuzione; viene suggerita ma
non ci sono conseguenze per chi non segue il consiglio.
• Libero arbitrio: viene presa a riferimento una teoria di San Tommaso d'Aquino: Dio ha salvato tutti gli
uomini -la grazia viene quindi effettivamente da Dio- avendo mandato Cristo sulla Terra, che con il suo
martirio espia le colpe dell'umanità. Non c'è quindi alcun uomo che si sostituisce a Dio nel fare questo: la
Chiesa infatti ha solo ruolo di mediazione. Spetta però a ciascuno corrispondere alla grazia divina
mediante le opere buone: azioni negative portano al rifiuto della grazia. Si afferma quindi il valore del
libero arbitrio, ribadendo che la grazia deriva solo da Dio.

CARLO V E LE COLONIE
Carlo d'Asburgo è figlio del re spagnolo quindi ha diritto di successione e viene incoronato re Carlo I nel
1515.
Carlo d'Asburgo è spagnolo e per un certo tempo i tedeschi per questo lo odiano, per essere eletto
imperatore (nel 1519 con il nome di Carlo V) ha comprato i voti dei sette grandi elettori, chiedendo
denaro ai Függer e ai Welser, che poi ripaga con le encomendas in America Latina.
Esse sono territori a sistema feudale che sono governati da audiencias sul modello di quelle spagnolo.

Siviglia, Casa de Contratacion: ha il compito di gestire l'economia tra madrepatria e colonie, ma questo
avviene solo dal punto di vista formale. I grandi armatori e mercanti di Amsterdam sono coloro che
realmente gestiscono il rapporto economico con le colonie; sviluppano un sistema capitalistico che diventa
poi uno dei maggiori d'Europa. Le risorse olandesi vengono dal potere dei traffici commerciali.
1566 rivolta dei Paesi Bassi.
Madrid, Consiglio delle Indie: riporta le decisioni politiche degli spagnoli e della casa reale nelle
Americhe.
Statuti di Burgos: primi testi che regolamentano le relazioni tra Spagna e America Latina. Uno di coloro
che si spesero a favore degli abitanti di queste terre fu il domenicano Bartolomeo de Las Casas, che
arrivato in America Latina per arricchirsi venne colpito in modo molto negativo dalle stragi degli indios e
aderì alla causa opposta. I conquistadores quali Pizarro e Cortes operano stermini in questi territori.
Colombo è stato condannato per schiavismo e incarcerato a causa degli Statuti di Burgos.

STORIA DELLA FAMIGLIA DI CARLO V


La storia dei Paesi Bassi parte dalla guerra dei 100 anni: ci sono due fazioni che si scontrano, di cui una
comprende i borgognoni. L'eredità dei borgognoni sono gli Asburgo: Massimo d'Asburgo compra la
signoria dei Paesi Bassi (gli Stati generali?) per il figlio Filippo. Questi paesi però erano usi a una grande
autonomia: accettano quindi perché Massimiliano permette loro l'autoconvocazione (le istituzioni quindi
sono perennemente convocate).
Non contenti della loro condizione, gli Stati Generali pagano Massimiliano per l'emancipazione di Filippo.
Ciò significa che i Paesi Bassi hanno ancora più autonomia, perché non hanno un rapporto diretto con
l'imperatore.

Carlo il temerario combatte per i Paesi Bassi ma anche la Francia li vuole. Intervengono gli Stati Generali e
i Paesi Bassi vanno agli Asburgo.

Il figlio Filippo sposa Giovanna la Pazza, erede al trono spagnolo - gli Asburgo quindi controllano anche il
territorio spagnolo. I due hanno un figlio, Carlo d'Asburgo.
Il figlio di Carlo V porta il nome di suo nonno, quindi si chiama Filippo II. Quando il padre muore divide i
territori: le colonie vanno al figlio, l'impero va al fratello Ferdinando.
Filippo II sposa Maria la Sanguinaria (Tudor) e per incontrarla si stabilisce nei Paesi Bassi. Quando la
moglie muore manda Margherita di Brabante a controllare il territorio ed egli se ne va.

I francesi inoltre sostengono di avere potere sulla città di Milano: questo perché Luigi XII aveva sposato la
figlia di Giangaleazzo Visconti che porta in dote la città di Asti, avendo Asti avrebbero avuto anche Milano.

Giangaleazzo Visconti, il successore è Filippo Maria Visconti, poi Francesco Sforza che sposa la figlia di
Filippo Maria.

CARLO V E LA SITUAZIONE POLITICA EUROPEA


Carlo V nasce in Lussemburgo.
Erede dei territori spagnoli, viene incoronato nel 1515.
Precedentemente alla sua incoronazione sul territorio europeo è presente un conflitto tra i due Ferdinando
d'Aragona, che rappresentano i due rami della famiglia degli Aragona: Ferrante, che possiede il regno di
Napoli e Ferdinando il Cattolico, sovrano di Spagna. Ferdinando si accorda con Luigi XII per scendere al
regno di Napoli e conquistare il territorio, poi dividendoselo. Francesi e Spagnoli cercano però di
conquistare i territori di quelli che erano gli alleati, e il patto tra le fazioni non viene rispettato. Da quella
che era una guerra contro il regno di Napoli il conflitto si sposta tra Francia e Spagna.
È da ricordare inoltre che il regno di Napoli preferiva consegnarsi ai francesi piuttosto che ai parenti,
evidentemente temendo un peggior trattamento.
Gli spagnoli alla fine vincono la guerra.

Luigi XII si accorda con Alessandro VI Borgia perché aveva bisogno di farsi decretare il divorzio per
sposare la moglie di Carlo VIII per motivi politici - questo avviene attorno al 1500; in questo modo avrebbe
ottenuto tutti i territori francesi. Il Papa concede il divorzio ma in cambio ottiene un esercito per
conquistare l'Italia meridionale, trasformando quelli che prima erano considerati territori pontifici, di cui
il Papa era il garante, in territori di proprietà dei Borgia. La conquista di territori avveniva anche
accordandosi con i grandi proprietari terrieri come ad esempio i Colonna. Alla fine i possedimenti
coincidono con Emilia Romagna, Marche e Umbria.
Cesare Borgia è figlio di Alessandro Borgia, papa poco interessato al culto e molto ai beni terreni l'Italia
meridionale: questi territori erano infatti considerati di proprietà pontificia.
Di solito per ottenere denaro e ricchezze i Borgia invitavano a cena le persone appartenenti all'aristocrazia
cittadina e quindi più ricche, e in seguito le avvelenavano; Cesare però sbaglia e suo padre e se stesso si
intossicano. Le conseguenze sono la morte di Alessandro e il coma di Cesare; quando però quest'ultimo si
sveglia dal coma la guerra è vinta dagli spagnoli invece che dai francesi,protettori dei Borgia; è anche stato
eletto papa il cardinale Giuliano della Rovere, suo nemico giurato, che prende il nome di Giulio II.
Le terre della chiesa e dei Borgia sono molto appetibili e tutti cercano di conquistarle; Giulio II tenta di
sottrarle agli invasori. I veneziani però non vogliono cedere la città di Bologna, sottratta ai territori pontifici
dopo la morte di Alessandro Borgia, e il papa scomunica Venezia accusandola di voler controllare l'Italia.
C'è quindi un sospetto generale verso Venezia, e tutti si pongono contro la città. Si crea nel 1508 una lega
antiveneziana, che comprende Francia, Spagna, Impero (controllato da Massimiliano d'Asburgo) e
Svizzera, una delle maggiori potenze militari dell'epoca. La città perde tutti i suoi possedimenti e i veneziani
sono costretti a rifugiarsi nelle isole. Il papa però poi capisce che è conveniente tenere Venezia libera; nel
caso contrario non ci sarebbe più difesa dell'impero e l'ingresso degli invasori in Italia sarebbe diretto. La
Francia è contraria a ciò e non riconosce il papa e lo vuole deporre: il concilio a ciò finalizzato deve tenersi
a Pisa, ma i cardinali vengono catturati dagli spagnoli. Il papa quindi entra in guerra contro i francesi e
convoca la Lega Santissima; anche in questo caso l'imperatore appoggia il papa.

Francesco I successore di Luigi XII prosegue la guerra contro gli spagnoli.

Intanto nel 1513 gli spagnoli arrivano fino a Firenze e riportano i de' Medici al potere, ponendo fine alla
repubblica dei Soderini, di cui Machiavelli era il segretario.

Papa Giulio II non contento della guerra contro Perugia - una delle città dei Borgia che voleva
riconquistare - si mette a dirigerla e minaccia di attaccare la città. Perugia si arrende.
Giulio II si vede circondato dagli spagnoli (la Spagna possedeva tutti i territori sulla zona del fiume Reno,
quali Paesi Bassi, la Franca contea) e cerca un'alleanza con l'imperatore e con gli svizzeri; Venezia però
scopre l'alleanza e lascia la lega alleandosi con i francesi.

Quando Carlo V viene nominato re spagnolo Spagna e Francia si stanno ancora scontrando: gli spagnoli
hanno il Regno di Napoli e i francesi hanno il milanese (per il matrimonio tra la figlia di Giangaleazzo
Visconti e Luigi XII). Carlo V però ha problemi con la città di Madrid, perché egli conosce solo la lingua
tedesca e questo in Spagna non è ammesso; quindi si congela il conflitto con il trattato di Noyon (1516). È
da sottolineare che i francesi mantengono il controllo di Milano. Essi sono anche convinti di avere diritti sul
sud Italia perché qui si erano insediati gli Altavilla. Inoltre in questa terra avevano governato gli Angioini,
un ramo della famiglia dei Borbone, a cui appartengono la maggior parte dei re francesi e degli attuali re
spagnoli.
Cosa c'entrano i Paesi Bassi?

Fino al 1519 Carlo V deve occuparsi del conflitto tra Spagna e Francia.
Carlo V è stato cresciuto con l'ideale di un Impero Universale: l'idea gli è stata data, oltre che dalla
famiglia, dal precettore Mercurino da Gattinara. Quando Carlo V diventa imperatore, quindi, egli vuole
realmente costituire un Impero Universale.

Dal punto di vista dei francesi gli Asburgo sono il maggior problema, sono perennemente in conflitto con
loro.
Carlo V però salendo al trono ha anche diversi altri problemi:
• ereditando la Spagna da sua madre Giovanna la Pazza, aveva ottenuto anche le sue colonie, e oltre alla
Francia deve affrontare anche l'Inghilterra, interessata a questi territori.
• Nel 1517 in Germania si somma il problema del protestantesimo: Carlo V nel 1521 indice la dieta di
Worms con cui mette al bando Lutero ma non lo arresta: deve infatti rispondere al papa del problema dei
protestanti poiché l'Impero è Sacro e Romano ma non doveva inimicarsi i principi tedeschi. Carlo V
però preferisce mantenere una situazione "fluida" in Germania. Nel 1526 Carlo V lascia ai principi
tedeschi la libertà di culto, e regolarsi come meglio credono sulla questione religiosa.
• successivamente a questo problema cerca di conquistare il milanese e si pone contro i francesi; ottiene
un'importante vittoria a Pavia nel 1525, in cui fa prigioniero Francesco I, che rinuncia ai Paesi Bassi e
al milanese. Carlo V lo libera e Francesco I torna in Francia.
• Carlo V torna a occuparsi delle questioni tedesche: intanto un politico italiano governatore della
Romagna per conto del papa, Clemente IV, che è un de' Medici, riesce a promuovere una lega contro
Carlo V, chiamata Lega di Cognac. Questo politico è Francesco Guicciardini, appartenente a una
famiglia vicina ai de' Medici. Nella lega contro Carlo V partecipano il Papa l'Inghilterra, il regno di
Savoia e in primis Francesco I, che si pone contro gli Asburgo.
• Nel 1453 gli ottomani avevano conquistato Istanbul, e avevano invaso poi molti altri territori, tra cui
anche l'Ungheria, arrivando fino a Vienna, città di centrale importanza per gli Asburgo, con il pericolo di
conquistare l'Europa: la minaccia quindi è concreta e tangibile. Allo scopo di combattere gli ottomani si
forma quindi la Lega di Lodi, alleanza cristiana contro i musulmani, in seguito coinvolta nella battaglia di
Lepanto;
• L'egemonia del Mediterraneo è detenuta dai pirati islamici, che obbediscono a Solimano il Magnifico.

Carlo V però riesce a risolvere questi problemi:

• nel 1527 manda i lanzichenecchi (protestanti) in Italia, che si pongono contro il papa e vogliono
distruggere Roma.
• Nel 1529 con la seconda dieta di Spira obbliga i principi tedeschi e le città a tornare al cattolicesimo.
• Fa un patto con Francesco I per dividersi i territori: a Francesco I rimangono i Paesi Bassi, e lui ottiene
il milanese.
• A combattere gli ottomani manda il fratello Ferdinando.

In questo momento i riformati, così chiamati fino a questo momento, si ribellano violentemente e prendono
il nome di protestanti.

Sulla zona del Reno c'è la via spagnola. Importante territorio è il sistema degli stretti (dove c'è lo stretto dei
Dardanelli), che era un punto cruciale per il controllo dei mari.
Vie spagnole Genova e milanese

Dopo:
Si tenta un accordo tra riformati e cattolici con la Confessione Augustana, che però fallisce.
Si forma la lega di Smalcalda nel 1534 per difendersi da Carlo V e dalle sue imposizioni.
Non finisce il conflitto con i francesi e in particolare con Francesco I: la sua strategia, negli anni 30, è
appoggiare Solimano (turco) per attaccare l'impero.
Con il Concilio di Ratisbona nel 1540 avviene l'ultimo tentativo di riconciliazione tra cattolici e protestanti.
Negli anni successivi riprende il conflitto con i francesi.
Riprende la guerra tra Carlo V e Francesco I, ma i francesi perdono e con la Pace di Crepy nel 1544 essi si
impegnano ad aiutare la Chiesa per organizzare il concilio di Trento.
Carlo V inoltre chiude con la questione dei protestanti ponendosi contro la lega di Smalcalda (1547) con una
vittoria a Mülberg.
Carlo V però viene ostacolato con i francesi che volevano impedire una vittoria totale dell'imperatore che se
l'avesse ottenuta avrebbe conquistato tutta la Francia. Si sfocia quindi un conflitto tra Francesco I e Carlo V:
i francesi non vincono ma ridimensionano il risultato di Carlo V.
1552 Compromesso di Passau, ovvero un accordo tra protestanti e cattolici.
I punti di questo compromesso sono:
• Il 1552 viene dichiarato da entrambe le parti anno normale:fino a questo momento ci sono stati conflitti
per conquistare e sottrarre ad altri territori, possedimenti e proprietà ma anche di natura religiosa. Nel
1552 si torna a zero, ognuno ha ciò che ha e non si possono rivendicare territori precedentemente
posseduti, o rivendicare diritti;
• Cuius regio eium religio: ci deve essere un equilibrio tra rappresentanti cattolici e protestanti, ma si
presenta il problema di definire la religione di un territorio. Si stabilisce che i sudditi devono adattarsi alla
religione del principe; si consideri che alla fine della guerra dei 30 anni erano riconosciuti 250 stati. Non
c'è quindi libertà di culto tra i cittadini.
• Reservatum ecclesiasticum: un principe può cambiare religione, ma se ha privilegi o concessioni legati o
dovuti a quella religione deve rinunciare ad essi. L'arcivescovo di Colonia, che da cattolico nel 1582
diventa protestante non rinuncia ai privilegi.

Nella pace di Augusta (o dopo il compromesso di Passau?) poi Enrico II figlio di Francesco I riprende la
guerra. Si arriva quindi poi alla pace di Cateau cambresis.
1557 battaglia di San Quintino, in cui avviene la sconfitta di Carlo V.
La pace di Augusta poi riprende i punti del compromesso di Passau. Alla Francia vengono riconosciuti i
vescovati di Calais, Metz, Toul e Verdun.
L'Italia resta alla Spagna; solo successivamente gli Asburgo sottrarranno l'Italia alla Spagna.
Vedi capitolo 13 pace di Cateau Cambresis

La monarchia inglese in crisi dopo la guerra dei 100 anni, e intanto è devastata dalla guerra delle due rose e
l'aristocrazia è sul lastrico.
Intanto che la monarchia è in declino perché debole e senza denaro le città sviluppano una loro forza
economica e politica. Enrico VIII riprende l'opera del padre Enrico VII, e i problemi a cui si trova di fronte
sono:
• i lords (grandi proprietari terrieri), che hanno anche un posto preferenziale in parlamento. Sono
latifondisti perciò favoriscono un'agricoltura di tipo tradizionale per cui il terreno non è sfruttato appieno;
vivono di rendita.
• La Chiesa, che faceva riferimento al papa a Roma.

Enrico VIII deve salvare e rafforzare la monarchia; ha bisogno di potere in modo che la sua volontà sia
rispettata dovunque, e di denaro.
Si allea quindi con:
• borghesia, che si oppone anch'essa all'aristocrazia (i lords), tanto è vero che Edoardo III aveva fondato il
parlamento e la camera dei commons.
• i gentries (gentlemens of country), aristocratici minori angariati dai lords. Essi non hanno terre benché
nobili e sono alla fame, spesso vivono in città. Vogliono quindi terreno.

In Inghilterra oggi ha giurisdizione solo il tribunale inglese.


Fino a Enrico VIII invece il tribunale romano decide anche per fatti avvenuti in Inghilterra; quindi Enrico
VIII si allea con il parlamento e fa approvare una legge per cui solo i tribunali inglesi hanno giurisdizione.

Con l'atto di supremazia - Act of Supremacy - diventa capo della chiesa d'Inghilterra ma rimane di fede
cattolica, e nasce quindi la chiesa anglicana; egli pubblica infatti l'Atto dei Sei Articoli (Sex Articuli Act) in
cui afferma la sua vicinanza al cattolicesimo e non aderisce alla riforma protestante.
I vescovi controllano tutto il territorio e la chiesa ha una gerarchia capillare, ma dalla nascita della chiesa
anglicana i vescovi sono controllati da lui; Enrico VIII quindi controlla tutto il territorio.

Enrico VII vuole cambiare moglie, e sposare Anna Bolena. Poi però lei è stata decapitata da lui.
La prima moglie Caterina d'Aragona era parente di Carlo V, quindi il divorzio implica un cambio di
strategia.
Il re però non ha ancora ricompensato gli alleati: lascia fare ai commons, e a favore dei gentries, che
volevano ottenere terre, emana l'enclosure act.
I feudi sono divisi in pars massaricia per sfamare i contadini, pars dominica, terre del signore, e terre
comuni, che erano adibite a uso comune: qui si trovava acqua, si raccoglievano frutti spontanei e si
raccoglieva legna, e si usava per lasciar pascolare gli animali dei contadini.
Enrico III, con l'atto, recinta queste terre e le vende ai gentries.
Nasce quindi l'agricoltura capitalistica, in cui le terre valgono denaro, e hanno importanza anche sviluppo
tecnologico e chimica.

Thomas More scrive utopia: non c'è proprietà privata; nella prima parte accusa la monarchia di non tutelare
la popolazione (vedi enclosures), perché l'aristocrazia deve giurare fedeltà al re.
In linea con i suoi principi non giura fedeltà al re e viene decapitato.
Gli aristocratici vengono ghigliottinati e possono morire non al primo colpo ma a uno di quelli successivi:
prima si muore più alto è il rango, ad esempio Maria la Sanguinaria deve morire al primo colpo per la
posizione sociale, ma contro la volontà di Elisabetta muore al quarto.

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