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aut ottobre 2010

in piazza
di Romina Ciuffa

Chi è senza
Tutto il mondo oggi conosce la storia di Sakineh Mohammadi Ashtiani,
condannata alla lapidazione per il reato di relazione illecita con due uo-
mini a seguito della morte del marito. E tutto il mondo si è schierato in suo
favore per salvarle la vita. La verità è che l’Occidente potrà gridare quan-
to vuole, ma l’Iran è un Paese a se stante che si nutre di dottrine e regole
sue proprie. Ma poi siamo sicuri di poter giudicare il sistema giudiziario
iraniano? Uno scuotimento mondiale è positivo e ancor più se riuscirà ad
evitare l’esecuzione, ma non legittima tutti coloro che non sono iraniani
a dettare legge in Iran. La nostra legge e il sistema giudiziario sono altret-
tanto fallati. La nostra non è altro che una finta democrazia. L’ipocrisia di
affermarsi come salvatori di un’adultera solo perché l’adulterio non è con-
siderato reato nel nostro sistema vale esattamente come il due di briscola.
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p e cc a t o …
In un’altra branca, quella medica, ha un nome: “accani- relazione illecita con due uomini a seguito della morte
mento terapeutico”. Cercare di tenere in vita chi è già, del marito. La prima sentenza la condannava a 99 frustra-
praticamente, morto. Non ha importanza per quale mo- te, cui veniva sottoposta; in seguito uno dei due uomini
tivo. In uno Stato quale l’Iran l’adulterio è una malattia, veniva considerato coinvolto nella morte del marito di Sa-
la morte il termine della malattia. Chi vuole tenere in kineh e quest’ultima era condannata a morte per adulte-
vita Sakineh Mohammadi Ashtiani non è che un obiet- rio con lapidazione; tanto bastava all’organo giudicante,
tore di coscienza, un pazzo. Così come tutti coloro che infatti, per ritenere il suo non più adulterio ma omicidio
hanno sostituito la propria foto di profilo, su Facebook, per correità. La Corte Suprema confermava la condanna
con la sua per opporsi all’ingiusta sentenza. Quale di nel 2007, e solo il perdono dell’Ayatollah Ali Khamenei
costoro ha messo in atto un comportamento esaustivo avrebbe potuto impedirne l’esecuzione. A settembre era
oltre al “cambia immagine”? Chi ha anche solo acqui- ancora in vita solo perché una campagna internazionale
stato dei libri di storia iraniana nei quali reperire le rego- avviata dai figli ha frenato l’inarrestabilità del suo destino,
le, i credo, una giustificazione alla morte di un’adultera? ma non le ha impedito una nuova condanna (scontata) a
Allora è inutile stare a disquisire sull’importanza, per 99 frustate, e le torture cui il suo avvocato ha detto è stata
essi, della vita di questa donna. Lei sarà lì, sotto ai sassi. sottoposta. L’iniziativa dei figli ha consentito al mondo
E un motivo c’è: non è ammesso l’adulterio. di conoscere una situazione a pochi passi da qui, oltre
Sakineh è nel braccio della morte dal 2006, condannata le tre scimmie del “non vedo”, “non parlo”, “non sento”.
alla lapidazione da un tribunale di Tabriz per il reato di Ciò che ha portato confusione è stato l’accanimento dei

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media contro un fatto sconosciuto. Per salvare Sakineh pietra. Prima si cambi il proprio sistema, poi si giudichi
bisogna solo tornare indietro nel tempo e ricordarle che, il sistema iraniano. Chiuso in se stesso, rigido su posizio-
nel suo Paese, certi comportamenti non sono ammessi. ni pietrificate, lontano anni luce dalla realtà circostante,
L’Occidente potrà gridare quanto vuole, ma l’Iran è un discriminatorio. Ma vale più il principio americano, allo-
Paese a se stante che si nutre di dottrine e regole sue ra, secondo cui tutti sono condannati a morte, uomini e
proprie. Non c’è un solo occidentale in grado di fermare donne. L’Iran, come molti altri, è arroccato sul discrimen.
l’ineluttabilità del destino di una donna. Questo dev’es- Purtuttavia, è uno Stato sovrano sul suo territorio. E allora,
sere ben chiaro prima di puntare il dito contro il tribunale più lecita la domanda: perché Sakineh Mohammadi Ash-
di Tabriz. Ciò che hanno fatto i suoi giudici non è stato, tiani si è spinta tanto oltre? Perché, piuttosto, non è andata
questa volta, colpire l’Occidente, come è sembrato a noi via dal Paese, prima di compiere quelle azioni che sono
democratici, bensì applicare la legge, com’è richiesto a considerate reato? Perché gli iraniani sono attaccati alla
un organo giudicante. Leggi del luogo in cui si giudica. propria terra al punto tale da rischiare, quotidianamente,
Il punto non è salvare Sakineh, ma un intero Paese. E, la vita stessa? Perché non è in atto, come in Italia, una fuga
nel contempo, accettare l’integrazione. L’assenza del più di cervelli? Perché tutti gli iraniani sono popolo, e ragiona-
totale rispetto verso l’Altro, nel nostro sistema, è incon- no così. La stessa Sakineh sa cosa ha fatto, e le scorrono
divisibile. La polemica contro il crocefisso, come anche nelle vene tutti gli insegnamenti ricevuti, e tramandati ai
il giudizio avverso il maschilismo predominante in altri propri figli. Uno scuotimento mondiale è positivo e ancor
Stati. In un Paese, l’Italia, che non riesce a scegliersi un più se riuscirà ad evitare l’esecuzione, ma non legittima
governante, nel quale i vizi imperano e la Chiesa ha sem- tutti coloro che non sono iraniani a dettare legge in Iran.
pre imposto la propria autorità. Il battesimo. La cresima. Legittima, piuttosto, i Paesi a prendere atto di una situazio-
Il matrimonio. Se volessimo Sakineh viva, dovremmo ac- ne. Per scampare all’Iran bisogna fuggire dall’Iran; bisogna
cettare anche l’inseminazione artificiale in Italia e il diritto che diventi terra deserta. Bisogna lasciare il Paese privo
di ciascuno a violare la consuetudine, la morale, la legge di donne. Bisogna che i governanti reggano se stessi. Ma
sociale di un intero sistema. L’ipocrisia di affermarsi come bisogna anche che gli altri Stati accettino gli iraniani: ciò
salvatori di un’adultera solo perché l’adulterio non è con- non accadrà. Essi saranno destinati a vagare nella burocra-
siderato reato nel nostro sistema vale esattamente come zia e nel rigetto da parte degli stessi che li volevano salvi.
il due di briscola. Vanno mutati i presupposti con sana Così Sakineh: se fosse giunta in Italia a inizio millennio,
diplomazia, ma questa non può esistere se non attraverso senza una condanna a morte sulla fronte, chi l’avrebbe
i diplomatici e un dialogo sereno tra popoli; pertanto, per accettata? Sarebbe riuscita anche solo a varcare i nostri
mutare il sistema iraniano, è necessario prima porre mano confini? Che avrebbe potuto fare qui? È la condanna a
al sistema italiano, francese, tedesco, americano e ad ogni morte che le dà diritti in Italia, è l’estradizione a parlare.
altro ordine definito democratico. Innanzitutto, togliendo I sassi sarebbero stati sanpietrini, una religione incompa-
la pena di morte negli Stati Uniti. L’omicidio in alcuni Stati tibile con quella dei puri: credere in se stessi non vale.
americani è considerato al pari dell’adulterio in Iran; al di Mettiamolo noi il velo, allora. E non siamo timidi: mettia-
là di un giudizio di merito relativo alle libertà di una don- mo le nostre foto sul profilo di Facebook, non quelle di
na, è necessario ragionare rebus sic stantibus, e le cose donne che non avremmo mai fatto sedere alla nostra ta-
stanno esattamente così: si può condannare a morte un vola. Ognuno al suo destino. A lei questo: la lapidazione,
assassino seriale. Non verrà preso a sassate, ma posto su in Iran reintrodotta nel 1983 dopo la rivoluzione islamica
una sedia tutelando tutti i suoi diritti. Cambiano gli adden- sciita con la ratifica del Codice Penale Islamico, è studiata
di, non il risultato. E, senza ipocrisia: in Iran sono ammessi in modo che il decesso non avvenga a seguito di un solo
al lancio dei sassi nel rito lapidatorio anche gli accusatori. colpo. Le pietre non devono essere così grandi da far mo-
Questa è legge del taglione, esattamente come lo è una rire il condannato al solo lancio di una o due di esse; esse
condanna alla sedia elettrica. Ma diciamolo: chi non vor- inoltre non devono essere così piccole da non poter esse-
rebbe lanciare un sasso contro quegli impuniti che sono re definite come pietre. Il condannato è avvolto in un su-
lasciati liberi di delinquere? La nostra legge e il sistema dario bianco ed è seppellito fino alla vita se si tratta di un
giudiziario sono altrettanto fallati. Colpa di un Governo uomo, al petto se si tratta di una donna. In alternativa, una
che non è votato più dal popolo sovrano, bensì da coloro condanna ad essere considerati strani e pericolosi in terra
che scelgono il capo: i partiti. La nostra non è altro che straniera. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, ma
una finta democrazia. Chi è senza peccato scagli la prima che non sia né così grande, né così piccola. Giusta. R.C.

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Aut aut [àut àut]
modo familiare tolto al latino che significa o sì o no, o in un modo o in un altro.
Per noi da sempre simbolo della scelta.

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ottobre 2010
aut sommario
Questo mese
InPiazza: Cultureostili:
Chi è senza peccato... Un palco per Lulù
di Romina Ciuffa di Egizia Mondini
a pagina 8 a pagina 18

Sfilate Milano, Parigi, New York


Al via l’Europride 2011 di Andrea Bandiera
di Andrea Berardicurti a pagina 24
a pagina 12
Speciale cantantesse
di Romina Ciuffa
Noi: a pagina 36
In ricordo di Marcella Di Folco
di Porpora Marcasciano Dressing fetish
a pagina 16 di Domenico Oriolo
a pagina 38
Gay in provincia
di Tony Albano Smartphone and more
a pagina 22 di Tony Albano
a pagina 40
Lion Queer a Venezia
di Daniele Catena Novità in tv
a pagina 29 di Roberto Paterlini
a pagina 42
Prendiamoci il nostro spazio
di Daniele Catena
a pagina 30

Speciale Muccassassina pag 46 Sensi


di Francesco Paolo Del Re e Rosa Vitale pag 60 Metropoli
a pagina 32 pag 64 Incipit

Questo numero è dedicato al sorriso, all’energia e alla musica travolgente


di Lucia Lusky Santoro, che ci mancherà tanto. A te.

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