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BISOGNO DI RESPIRARE

A
Apnea: la respirazione si interrompe per diversi secondi. L’interruzione prolungata può portare
all’arresto respiratorio.

Apparato respiratorio è l'insieme di organi e di strutture che permettono l'ossigenazione del


sangue, del liquido della cavità generale del corpo o direttamente dei tessuti e l'eliminazione di gas
nocivi negli Animali (respirazione).

Asma: malattia, di natura allergica, caratterizzata da difficoltà respiratoria causata da spasmi della
muscolatura bronchiala. Per il suo trattamento vengono impiegati i broncodilatatori.

Atelettasia: mancanza o incompleta distensione degli alveoli polmonari

B
Bradipnea : fr regolare ma molto lenta <12 atti al min

BPCO (Broncopneumopatia cronico-ostruttiva):

Broncospasmo: restringimento dei bronchioli causato dalla contrazione dei muscoli lisci delle
pareti. Il broncospasmo è presente nell’attacco di asma.

F
Frequenza respiratoria: adulti: 12-18 atti al minuto

Funzione respiratoria del corpo umano comprende tutte quelle attività fisiologiche finalizzate a:

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1. assicurare un adeguato apporto di O2 (ossigeno) ai tessuti;
2. assicurare lo smaltimento della CO2 (anidride carbonica o biossido di carbonio) prodotta dal
metabolismo delle cellule.

I
Iperventilazione: la frequenza e la profondità sono aumentate. Può verificarsi ipocapnia
(diminuzione della quantità di anidride carbonica nel sangue).

Ipossiemia: riduzione della presenza di ossigeno nel sangue.

Ipoventilazione: la frequenza è enormemente ridotta e la profondità può essere depressa. Si può


verificare ipercapnia (eccesso di anidride carbonica nel sangue ).

P
Polipnea: aumento dell’ampiezza, della profondità e della frequenza del respiro.

R
Respiro di Biot: i respiri sono enormemente superficiali per 2-3 atti, seguiti da un periodo
irregolare di apnea.

Respiro di Cheyne-Stokes: la frequenza e la profondità sono irregolari, caratterizzate da periodi


alternanti di apnea ed iperventilazione. Il ciclo respiratorio comincia con lenti respiri superficiali
che aumentano gradualmente di frequenza e profondità, culminando in apnea prima che riprenda la
respirazione.

Respiro di Kussmaul: i respiri sono enormemente profondi, regolari e di frequenza aumentata.

T
Tachipnea: fr regolare, ma molto veloce >20 atti al min

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BISOGNO DI ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE

A
Ageusia: Perdita del gusto.

Anoressia:Perdita di appetito e/o avversione nei confronti del cibo

Aspirazione: inalazione (introduzione) di particelle liquide o solide nella apparato


respiratorio. L’aspirazione può portare a polmonite che viene chiamata: polmonite “ab ingestis”.

B
Bilancio idrico: calcolo della differenza tra la quantità di liquidi introdotti nell’organismo e quelli
usciti.

Bolo: parola usata nell’espressione “bolo alimentare”, indica il cibo masticato e mischiato alla
saliva che viene deglutito. La parola “bolo” viene usata anche per indicare la somministrazione
della terapia endovenosa in un tempo relativamente breve.

C
Cachessia:Grave stato di deperimento organico con totale scomparsa del tessuto adiposo e perdita
di tessuto muscolare.

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Caloria: unità di misura del calore / misura dell’apporto calorico dei cibi all’organismo.
Fabbisogno calorico = calorie necessario per un determinato organismo. Dieta ipocalorica è la dieta
che fornisce poche calorie; Dieta ipercalorica è la dieta che dà un maggior numero di calorie.

Carboidrati: parola usata in chimica per indicare i cibi che contengono zuccheri semplici e
composti.

Catabolismo: una delle due fasi del metabolismo (precisamente la fase distruttiva, la
prima fase è detta: fase anabolica).

D
Digiuno: non assumere nessun cibo o bevanda.

Disidratazione: situazione di grave carenza (mancanza) di liquidi nell’organismo. Da


disidratazione si forma l’aggettivo disidratato.

Distrofia:Alterazione di organi o tessuti causata da una patologia dell'apporto nutrizionale

G
Gastralgia: dolore gastrico

V
Vomito:Emissione forzata del contenuto gastrico attraverso la bocca.

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BISOGNO DI ELIMINAZIONE URINARIA E
INTESTINALE

A
Ano: Apertura presso l’estremità dell’intestino attraverso la quale le feci vengono espulse dal corpo.

Anticolinergici: Farmaci utilizzati per bloccare le contrazioni involontarie delle vescica.

Alvo: parola che si riferisce alla funzione di eliminazione dell’intestino.


 Alvo regolare

 Alvo stitico

 Alvo chiuso

 Alvo aperto alle feci e ai gas

Anuria: Mancata (o ridottissima) produzione di urina. Il paziente anurico non urina, non ha lo
stimolo ad urinare, non ha globo vescicale, la vescica è vuota.

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Calcolo: formazione simile ad un sassolino originata da sali minerali di varia natura, che può
formarsi nel rene e nelle vie urinarie (calcoli renali, calcoli uretarali) e nelle vie biliari (calcolo
biliare).

Calcolosi: malattia causata da presenza di calcoli (si dice: paziente affetto da calcolosi renale).

Catetere: cannula che viene introdotta in una cavità corporea o in un vaso per
l’evacuazione o l’introduzione di liquidi. I più comuni cateteri sono: il catetere vescicale, il catetere
venoso periferico ed il catetere venose centrale.
Quando il catetere vescicole viene lasciato in vescica si dice:”catetere a permanenza”.

Cisto- : prima parte di parole che si riferiscono alla vescica.

Cistite: infiammazione della vescica.

Cistoscopia: la visualizzazione dell’interno della vescica mediante il cistoscopio che viene inserito
attraverso l’uretra.

Clistere: introduzione di liquidi nel retto e nel colon, attraverso lo sfintere anale, a scopo
evacuativo.

Colica: dolore acuto, crampiforme (a crampi), causato dalla contrazione violenta della muscolatura
di un organo cavo (colica ureterale, colica biliare, colica addominale…).L’aggettivo da colica è
colico (dolore colico).

Colite: infiammazione/irritazione del colon.

Colonstomia: sbocco del colon sulla superficie cutanea dell’addome.


La colonstomia richiede particolare cura per evitare irritazioni della cute circostante.

Coltura: tecnica che favorisce la crescita di micro organismi così da rilevarne la presenza.
(urinocoltura, emocoltura, coprocoltura…).

Condilomatosi:Malattia sessualmente trasmessa che è caratterizzata dalla presenza di condilomi


(escrescenza rilevata, verrucosa, della cute e/o delle mucose) che possono essere acuminati o piani.
I condilomi acuminati sono provocati dall'infezione da Papillomavirus, mentre i condilomi piani
fanno parte dello stadio secondario della sifilide. I condilomi sono localizzati principalmente a
livello dei genitali ma si può anche estendere alla zona anale e rettale. I condilomi acuminati
possono localizzarsi anche a livello della cervice uterina.

D
Defecazione: espulsione delle feci dall’intestino. Il verbo che indica l’azione è defecare.

Disuria: minzione difficoltosa.

Diuresi: urina prodotta in una determinato periodo di tempo. Diuresi oraria è urina
prodotta in un’ora. Diuresi delle 24ore è urina prodotta in un giorno.

Diuretico: farmaco che fa aumentare la diuresi (l’eliminazione urinaria).

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E
Ematuria: Presenza di sangue nelle urine.
 Microematuria = il sangue non è visibile; si evidenzia solo al microscopio e con apposito
reagente.
 Macroematuria = la presenza del sangue è visibile.

Enuresi: minzione involontaria che si manifesta prevalentemente durante il sonno


(incontinenza urinaria notturna).

Escretore, apparato: insieme degli organi che servono all’eliminazione dal


prodotti di rifiuto (es. Reni, ureteri, vescica,uretra, ghiandole sudoripare…).

Evacuare:eliminare le feci con l’atto della defecazione. Nota: altri modi per indicare l’evacuazione
o defecazione sono: “scaricarsi” e “andare di corpo”

F
Fecaloma: massa di feci dure che il paziente non riesce ad espellere.

Feci: prodotti di rifiuto solidi eliminati dall’intestino.


 Feci formate: normali.
 Feci diarroiche: liquide
 Feci acoliche: feci biancastre (da mancanza di bile) .

Flatulenza: presenza di gas nel tratto gastrointestinale.

Flora batterica: insieme dei batteri che si trovano in un certo tessuto, così: flora batterica
intestinale = batteri presenti normalmente nell’intestino.

G
Glicosuria: indica la presenza di glucosio nelle urine.

I
Incontinenza: incapacità a controllare l’eliminazione urinaria e/o fecale. Chi soffre di incontinenza
si dice Incontinente.

M
Meconio: le prime feci emesse dal neonato.

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Melena: feci miste a sangue digerito (le feci sono molto scure ed hanno un odore
caratteristico).

Minzione: atto con cui l’urina viene espulsa all’esterno. Da minzione viene il verbo mingere .

N
Nicturia: minzione (volontaria) durante la notte.

O
Occlusione intestinale: arresto del transito del contenuto intestinale (il contenuto
dell’intestino si ferma, non va avanti). Le cause possono essere di tipo meccanico (ad
esempio: ostruzione o compressione) o funzionale (paralisi).

P
Paracentesi: Evacuazione di liquido raccolto nella cavità peritoneale.

Perineo: regione muscolare della parte inferiore del bacino , delimitata anteriormente dalla sinfisi
pubica, posteriormente dal coccige, ai lati dalle due tuberosità ischiatiche. Il perineo è costituito da
tessuti molli fibro-muscolari, rivestiti da cute ricca di peli nonché di ghiandole sudoripare e
sebacee; è suddivisibile in due porzioni, una anteriore o genitale e una posteriore o anale.
I muscoli che lo formano intervengono nei meccanismi dell’erezione dei corpi cavernosi dei genitali
e nella regolazione delle attività degli sfinteri dell’ uretra o dell’ ano .

Pollachiuria: minzione molto frequente.

R
Ritenzione urinaria: incapacità di espellere le urine presenti in vescica. Può essere
presente lo stimolo ad urinare e globo vescicale. Attenzione a non confondere la ritenzione urinaria
con l’anuria

S
Sfintere: muscolo a forma di anello che permette di aprire e chiudere un condotto. Es. Lo sfintere
anale regola la fuoriuscita delle feci.

Stenosi: restringimento patologico.

Stranguria: minzione dolorosa e difficoltosa.

U
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Uretra: ultima parte dell’apparato urinario. Termina con il meato urinario.

Uretrite: infiammazione dell’uretra.

Urinocoltura: esame per la ricerca di batteri nelle urine.

BISOGNO DI IGIENE

A
Acne: E’ una malattia della cute dovuta ad un processo infiammatorio che colpisce i follicoli
sebacei (formate da follicolo pilifero e della ghiandola sebacea annessa) . Si manifesta clinicamente
con aspetti polimorfi: dal semplice comedone alle papule, alle pustole fino ad arrivare a noduli e
alle cisti. Può lasciare esiti cicatriziali.

Alopecia: Malattia che si manifesta con la caduta dei capelli. Esistono differenti tipi di alopecia:
alopecia androgenetica (maschile e femminile), alopecia areata (caduta di capelli in alcune zone
della testa), distinta in alopecia totalis (caduta di tutti i capelli) e l’alopecia universalis (caduta di
tutti i capelli e di tutti i peli del corpo).

Angioma: E’ una modificazione della pelle di tipo vascolare dovuta alla proliferazione dei vasi
sanguigni.

Areola:Area pigmentata situata alla base dei capezzoli, la cui superficie rugosa è sede di numerose
ghiandole sebacee.

Ascite:Raccolta patologica di liquido nella cavità peritoneale. L'ascite può verificarsi in diversi stati
morbosi ( insufficienza cardiaca, sindrome nefrosica, cirrosi epatica paziente neoplastico con
metastasi peritoneali, gravi disprotidemie etc )

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B
Baselioma: Tumore maligno della cute localizzato prevalentemente al volto e nelle regioni del
corpo più esposte alla luce solare. E' dotato di crescita molto lenta e non ha tendenza a diffondersi.
Bolla: E’ una raccolta liquida di forma emisferica.

C
Cheloide: E’ una proliferazione del tessuto cicatriziale in senso ipertrofico che supera i margini
della lesione iniziale.

Cianosi: Colorazione bluastra della cute che più spesso si osserva alle estremità delle dita e attorno
alle labbra, ma che può essere anche generalizzata e che è provocata da un'insufficiente
ossigenazione del sangue (ad esempio, per malattie dei polmoni o del cuore) ma che si può
osservare anche nel soggetto normale esposto a temperature particolarmente rigide (cianosi delle
estremità).

Cicatrice :E’ formata da tessuto fibroso che salda i tessuti dopo perdita di sostanza.

Couperose: Consiste nella superficializzazione del plesso capillare cutaneo a livello delle aree
centrali del volto conferendo al/alla paziente un colorito rosa-rosso.

Derma :Il derma è lo strato interno della pelle. In esso sono presenti le ghiandole sudoripare, i bulbi
piliferi e le terminazioni nervose, mentre alla sua base si trova il pannicolo adiposo, formato
essenzialmente da grasso, che prende il nome di ipoderma (o tessuto sottocutaneo).Il ruolo del
derma è fondamentale in quanto provvede al nutrimento ed all'ossigenazione della soprastante
epidermide, sprovvista di vasi.

Dermatite: Manifestazione di tipo infiammatorio a livello del derma o dell’epidermide. Può essere
provocata da numerose noxae patogene.

E
Ecchimosi:Versamento emorragico superficiale.

Eczema: Malattia della pelle caratterizzata da prurito, arrossamento, pustole e vescicole


pruriginose.

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Edema:Aumento del liquido interstiziale dei tissutale per cause
infiammatorie,meccanici,infettivi,tossici, idrodinamiche o neoplastici.
L'edema generalizzato dell'organismo è denominato anasarca.

Emocromatosi:Malattia cronica e progressiva, su base genetica, che è associata a sovraccarico


ferrico e a deposito di ferro in molti tessuti. Un fenomeno simile, l’emosiderosi, può essere il
risultato di trasfusioni multiple. Le sequele cliniche comprendono un colorito bronzeo della cute,
insufficienza epatica con cirrosi, diabete, insufficienza cardiaca.

Emoftoe:Presenza di strie di sangue nell'espettorato.

Emottisi:Emissione con la tosse di sangue rosso vivo.

Epistassi:Emorragia nasale.

Eritema :Si tratta di un arrossamento temporaneo della pelle; si può manifestare in chiazze o in
modo uniforme.

F
Fistola :E’ un canale che mette in comunicazione un viscere cavo o una cavità patologica con un
altro viscere cavo o con l’esterno.

Follicolite: E’ una infiammazione di tipo acuta o cronica del follicolo pilifero.

Forfora: La forfora è una patologia del cuoio capelluto, che si presenta macroscopicamente come
scagliette bianche e secche alla base del capello. Normalmente il ricambio delle cellule epiteliali del
cuoio capelluto avviene regolarmente e l'eliminazione delle cellule morte come desquamazione dei
tratti superiori dell'epidermide avviene senza problemi, ed una modestissima presenza di
desquamazione è fisiologica. Quando però la presenza di squame biancastre e secche è piuttosto
elevata, si parla di Forfora, che può essere sintomo della Dermatite seborroica, che è quindi cronica.
La forfora è un fenomeno molto diffuso che provoca imbarazzo e addirittura problemi di autostima
in molte persone, tanto che la sua cura può essere importante anche solo per ragioni psicologiche.

H
Herpes: E’ un’affezione virale della cute caratterizzata da formazione di vescicole con reazione
infiammatoria cutanea, che si può accompagnare a stati febbrili.

I
Igiene:La pelle deve essere pulita regolarmente e mai eccessivamente per poter svolgere al meglio
le sue funzioni di rivestimento, protezione, secrezione termoregolazione, sensoriale e
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immunitaria,altrimenti potrebbe infiammarsi o spaccarsi. Inoltre una mancata pulizia favorisce lo
sviluppo di elementi patogeni. E' indispensabile quindi una pulizia giornaliera della pelle e almeno
2-3 volte la settimana dei capelli, tramite un bagno molto rilassante o tramite una doccia molto più
riattivante e igienica ( non usare saponi troppo aggressivi ma con un ph giuste per le varie zone).

Impetigine: E’ un’infezione contagiosa della cute, frequente nei bambini. E’ caratterizzata da


pustole giallastre che si trasformano in croste e successivamente cadono senza lasciare cicatrici.

Ipoderma: E’ lo strato più profondo della cute e si trova al di sotto del derma.

Ittero:Alterata colorazione della cute e delle mucose, espressione di una iperbilirubinemia, con
conseguente deposito di pigmento biliare nelle strutture coinvolte. Si rende visibile quando la
bilirubinemia supera i 2.5 mg/dl.

L
Lipoma: E’ una formazione tumorale benigna formata da tessuto adiposo, circoscritto e limitato da
una capsula. Normalmente si trova nel sottocute.

M
Macchia: E’ un’alterazione circoscritta del colorito della pelle, delle mucose o di altre superfici
anatomiche dovuta a svariate cause.

Mastite:Infiammazione della ghiandola mammaria.

Melanoma:E’ un tumore maligno della cute che appare di colore scuro per l’alto contenuto di
melanina nell’epidermide.

Mucosite:Infiammazione di una membrana mucosa. La mucosite orale rappresenta un frequente


effetto collaterale della chemioterapia e della radioterapia.

N
Nevo :Si tratta di una neoformazione cutanea circoscritta, benigna, conseguente alla proliferazione
dei melanociti.

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Orticaria: E’ un’eruzione cutanea, caratterizzata da pomfi cioè rilievi di colorito pallido, circondati
da cute normale o rosea e accompagnata da prurito e malessere.

P
Papula: E’ una lesione cutanea elementare, leggermente in rilievo , con superficie piatta e ben
circoscritta. Si forma a seguito di processi proliferativi a carico dell’epidermide o del derma
superficiale.

Piaga: Lesione causata dalla perdita di sostanza e scarsa tendenza alla guarigione per granulazione.

Pitiriasi: Stato cutaneo caratterizzato dalla formazione di piccole squame in forma diffusa.

Pomfo: E’ una lesione dermatologica caratterizzata da un rilievo cutaneo tondeggiante e liscio, di


colore rosso o bianco, con alone eritematoso e pruriginoso, migrante.

Psoriasi: E’ una dermatosi cronica superficiale recidivante ed ereditaria, caratterizzata da lesioni


eritematose proliferative circoscritte, arrossate e ricoperte di squame bianche. Le zone del corpo più
colpite gomiti, ginocchio, cuoio capelluto.

Pustola: Raccolta di liquido purulento circoscritta agli strati superficiali della cute provocata da
infezione e/infiammazione.

S
Seborrea: E’ un sintomo cutaneo provocato da eccessiva escrezione di sebo da parte delle
ghiandole sebacee, con ipersecrezione di sebo che si raccoglie in scaglie untuose sulla pelle.

Stomatite: Infiammazione della mucosa di rivestimento del cavo orale.

Vescicola: Piccolo rilievo circoscritto della cute costituito da una cavità a contenuto liquido chiaro
rivestito da un sottile strato di epidermide.

Verruca: E’ una infezione cutanea di origine virale dovuta al papilloma virus.

Vitiligine: E’ un’ alterazione cutanea che si manifesta con chiazze biancastre prive di pigmento.
Può essere presente in qualsiasi parte del corpo.

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BISOGNO DI MOVIMENTO

A
Algia: Dolore

Artrite: infiammazione acuta di una infiammazione

Artrosi: malattia degenerativa delle articolazioni. Es artrosi dell’anca e coxartrosi

Atrofia: riduzione del volume di un organo o tessuto. L’aggettivo è atrofico.

C
Contrattilità: capacità di contrarsi (accorciarsi). Si parla di contrattilità muscolare.

B
Bendaggio: tecnica per immobilizzare con bende una parte del corpo o per mantenere in sede una
medicazione. Puo determinare una difficoltà nel movimento.

Mialgia: dolore muscolare


Muscolo: forma contrattile di tessuto biologico.
La contrazione muscolare viene usata per muovere le parti del corpo, così come per muovere le
sostanze all'interno del corpo. L'insieme dei muscoli costituisce l'apparato muscolare, che è annesso
al sistema locomotore.

S
Sistema muscolare è l'insieme di tessuti che permette la locomozione del soggetto e lo scorrimento
di sostanze organiche interne come sangue e cibo. Nei Vertebrati il sistema muscolare è costituito da
due tipologie di muscoli:
 muscoli involontari (circa 1000), che sono di natura striata e che permettono il movimento
del soggetto. Sono legati alle ossa tramite tendini e vengono spesso indicati anche come
muscoli scheletrici
 muscoli involontari, che sono invece di natura liscia. Vengono detti anche muscoli viscerali
perché si trovano a ricoprire gran parte delle pareti degli organi interni, come nel tratto
digestivo, nella vescica, nei dotti, nelle arterie, nelle vene, ecc.

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Fa eccezione il muscolo cardiaco (detto anche miocardio), di natura involontaria ma di struttura
striata.
Dal punto di vista della funzione motoria è possibile distinguere muscoli deputati alla statica, in
particolare i muscoli della parte posteriore del corpo, e deputati alla dinamica, rappresentati
grossomodo dai muscoli della parte anteriore.
Importantissima è la correlazione col sistema nervoso, il quale partecipa alla contrazione muscolare.

BISOGNO DI RIPOSO E SONNO

A
Allucinazioni ipnagogiche: (Latino alucinari, vaneggiare) Sono esperienze intense e vivide che si
verificano all’inizio di un periodo di sonno e avvengono spesso in aggiunta delle paralisi
ipnagogiche.
Questa fase dura da qualche secondo a diversi minuti in cui alcuni o tutti i sensi, ma in particolar
modo vista, udito e tatto, possono risultare coinvolti e frequentemente è molto difficoltoso per il
soggetto distinguere l’allucinazione dalla realtà. Alcune volte le allucinazioni ipnagogiche possono
costituire un’esperienza piuttosto spaventosa, specialmente perché l'illusione consiste in soggetti
terrificanti; nel momento in cui si vive l'esperienza l'approccio migliore consiste nel riflettere che
tutto ciò che si sta manifestando non è reale e calmare il proprio panico di fronte a queste illusioni
(visive, tattili e uditive) in quanto si alimentano dalle stesse paure del soggetto dormiente, poi
scompaiono lasciando il posto ad un sonno ristoratore.

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Apnea notturna: (Greco a- privativo + neuma, respiro) È un problema piuttosto serio ed è
caratterizzato da un russare in modo molto rumoroso con attacchi di soffocamento. Succede talvolta
che si blocchino, per un tempo limitato, le vie aeree, perché il palato molle viene risucchiato
durante l'inspirazione e questo evento interrompe la normale respirazione creando nel soggetto
addormentato la sensazione di soffocare. La persona si sveglia di soprassalto, ansimando e
boccheggiando per la mancanza di aria. L'apnea ostruttiva del sonno è un fenomeno che dura pochi
secondi, ma può ripetersi anche 1000 volte per notte causando un grande disagio al dormiente, che
non riposa a sufficienza.

B
Bruxismo: (Greco brychein, digrignare i denti + ismos, condizione) E' il digrignamento dei denti
mentre dormiamo. Questo movimento con il passare del tempo può causare danni alla dentatura
tanto che i denti presentano faccette di usura sulla superficie masticante. La bocca è sottoposta a un
continuo lavoro notturno con carichi masticatori notevoli, tanto che al risveglio spesso compaiono
indolenzimenti, dolori ai muscoli interessati dal serramento, dolori all'articolazione temporo-
mandibolare e a volte cefalea. Non esiste una cura farmacologica per evitare il bruxismo, che è
causato da ansia e stress, ma i danni ai denti e i disturbi conseguenti possono essere evitati
utilizzando un bite, doccia protettiva in materiale resinoso o gommoso confezionata dal dentista.

C
Cataplessia: È un disturbo che causa una perdita del tono muscolare solitamente provocata da forti
emozioni come pianto, riso, gioia ecc. e dal loro ricordo oppure avviene casualmente nel corso della
giornata.
La cataplessia può essere di lieve entità se provoca una lieve e parziale debolezza nel soggetto in
cui si manifesta come un cedimento degli arti, o di grave entità se si verifica una completa atonia
muscolare. Questi disturbi sono improvvisi e possono provocare cadute e paralisi, durano
normalmente da pochi secondi fino a circa trenta minuti in cui il paziente rimane del tutto cosciente
di ciò che sta accadendo.
Le cause di questo disturbo sono ignote anche se si pensa che sia provocato da una disfunzione
delle funzioni sonno-veglia: infatti nel momento in cui si presenta questo diturbo il corpo è come se
stesse dormendo mentre la mente è in stato di veglia.
Per i pazienti affetti sia da cataplessia che da narcolessia si parla di sindrome di Gelineau.

Clinofobia: (Greco klinein, curvarsi, inclinarsi, così come le persone che dormono + phobos, fobia,
paura) La clinofobia è la paura di coricarsi o di addormentarsi. Coloro che soffrono di clinofobia
sperimentano ansia, anche se comprendono che andare a letto normalmente non può minacciare il
loro benessere. Ad ogni modo, poiché temono di avere incubi o di bagnare il letto, spesso
rimangono svegli e sviluppano insonnia. Questa in seguito può divenire una vera minaccia alla
salute della persona. Alcune persone soggette a questa paura associano il coricarsi con la morte. Un
esempio di ciò include discorsi quali: “Se morissi prima di svegliarmi….”, e la paura di venire
sepolti vivi (tafofobia). La paura di coricarsi può generare i seguenti sintomi: sensazione di
soffocamento, vertigini, bocca secca, sudorazione eccessiva, nausea, tremore, aumento del battito
cardiaco, incapacità di parlare o di pensare in maniera chiara, paura di morire, impazzire o di
perdere il controllo, sensazione di distacco dalla realtà o forte attacco d'ansia.

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I
Insonnia: (Latino in- privativo + somnus, sonno) Il termine insonnia indica la difficoltà di
addormentarsi, la sensazione comune a molti di non essere capaci di dormire o l'impossibilità di
rimanere addormentati per tempi sufficientemente lunghi per potersi riposare. Si può parlare di
insonnia solo nei casi in cui la scarsità di sonno causa reali problemi fisici o mentali alla persona,
ma non quando un soggetto dorme poco e si sente comunque riposato e soddisfatto del sonno.
Alcune persone infatti hanno un minimo bisogno di dormire: poche ore bastano a renderle riposate e
questo perché non tutti hanno le stesse esigenze fisiche. L'insonnia è un disturbo, un sintomo che
dimostra la presenza di un'alterazione o di un altro problema nell'organismo. Le cause che
determinano l'insorgenza del disturbo sono molteplici e diversi sono i tipi di insonnia.

Insonnia a breve termine: Come dice il nome stesso, indica quella forma che dura per un periodo
di tempo limitato, generalmente non più di due o tre settimane consecutive. Le cause sono spesso di
origine emotiva e di conseguenza ad eventi importanti, difficili, tragici della vita.

Insonnia cronica: E' la forma abituale e persistente nel tempo. I fattori che la determinano sono
veramente molti: problemi psicologici, fisiologici, ambientali o eventi drammatici.

Insonnia transitoria: E' quella che insorge di conseguenza a un evento eccitante, a un emozione
intensa o a una notizia buona o cattiva. In questi casi l'ansia che deriva dal fattore esterno crea
un'eccitazione tale a livello del sistema nervoso che il nostro cervello rimane come desto e in uno
stato di veglia permanente.

Ipersonnia: (Greco hyper, oltre + latino somnus, sonno) Rientra nella categoria dei disturbi del
sonno.
Si tratta di un eccessivo o prolungato sonno dell'individuo, associato alla difficoltà di svegliarsi, nel
riuscire a rimanere svegli o ad ebbrezza da sonno.

M
Malattia del sonno: O tripanosomiasi africana umana (abbreviata in TAU) è una malattia
tropicale diffusa solo nelle regioni equatoriali dell'Africa, nella fascia compresa tra il 15° parallelo
nord e il 20° parallelo sud. Rappresenta uno dei maggiori problemi sanitari dell'Africa dopo AIDS e
malaria. Il nome "malattia del sonno" è dovuto al fatto che l'ultimo stadio della malattia è
caratterizzata da apatia, sonnolenza e cachessia. Nell'ultima fase di questo stadio il malato non è più
in grado di alzarsi né di mangiare.

N
Narcolessia: (Greco narke, torpore + lambanein, prendere) È un disordine neurologico
caratterizzato da una incontrollabile ed improvvisa sonnolenza diurna. La narcolessia è una malattia
cronica che spesso si manifesta per la prima volta durante l'adolescenza con grave e significativa
disabilità. L'eccessiva sonnolenza diurna è caratterizzata da numerosi e ripetuti episodi di sonno
diurno ('sleep attacks') della durata di circa 10-20 minuti dopo i quali l'individuo si sente
temporaneamente rinvigorito.
Questa sonnolenza è spesso descritta come 'irresistibile' tanto che i bambini o gli adolescenti
coinvolti sono incapaci di rimanere svegli. Gli attacchi di sonno sono indipendenti dalle ore dormite

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durante la notte dal paziente. Gli altri sintomi caratteristici della narcolessia includono la
cataplessia, le allucinazioni ipnagogiche e le paralisi nel sonno.

P
Parainsonnie: Il termine parainsonnie comprende un insieme di disturbi e di manifestazioni fisiche
che si evidenziano durante il sonno e rendono il riposo notturno difficile e non ristoratore. I più
frequenti e comuni sono il bruxismo, il sonnambulismo.

Paralisi del sonno: (Greco paralyesthai, essere svincolato) Detta anche paralisi ipnagogica, è un
disturbo del sonno in cui nel momento prima di addormentarsi o, più comunemente, al risveglio ci
si trova senza la possibilità di potersi muovere. Questo disturbo dura molto poco (al massimo 2
minuti dal risveglio o pochi secondi prima di addormentarsi), talvolta qualcosa in più, ma mai per
un tempo troppo eccessivo di minuti, in cui tutti i muscoli del corpo sono paralizzati, e la persona in
cui si manifesta è del tutto cosciente e riesce a controllare solamente pochissimo del suo corpo, in
certi casi solo il movimento degli occhi, della lingua o alcuni lievissimi movimenti degli arti,
comunque durante le paralisi la respirazioneè sempre assicurata.
Questo stato di paralisi è dovuto dalla persistenza dello stato di atonia che i muscoli presentano
durante il sonno ed è causato da una discordanza tra la mente e il corpo: il cervello è attivo e
cosciente, il corpo continua a rimanere in stato di riposo. Ciò solitamente incute nell'individuo
affetto terrore e angoscia. Le cause più comuni sono: mancanza di riposo, stress, ritmi di sonno
irregolari.
La paralisi ipnagogica si presenta a causa di una scarsa produzione di saliva durante il sonno, infatti
uno dei metodi per svegliarsi e prendere pieno possesso delle capacità motorie è quello di muovere
la punta della lingua e di bagnare le pareti del palato superiore.

R
Roncopatia (o russamento): (Greco rhonchos, rumore secco) Russare è sicuramente un problema
che colpisce una buona parte della popolazione. All'origine del russamento c'è un'ostruzione delle
alte vie respiratorie. Quando si dorme succede che i muscoli della parte superiore e interna della
gola si rilassano. Questo rilassamento muscolare determina un rilasciamento dei tessuti del palato
molle nella parte posteriore della gola che, di conseguenza a ciò, vibrano a ogni respiro e al
passaggio dell'aria determinando così il russamento.

S
Sonnambulismo: (Latino somnus, sonno + ambulare, camminare) Camminare durante il sonno è
abbastanza frequente. Il fenomeno è particolarmente evidente nell'età infantile, ma anche gli adulti,
specialmente in periodi di stress o di ansia, possono soffrire di questo fenomeno. La deambulazione
notturna si verifica particolarmente durante il sonno profondo del primo stadio della notte e questo
spiega perché è così frequente nei bambini. Il sonnambulismo dell'adulto è spesso associato al
consumo di alcol, che altera il rapporto sonno-veglia, oppure ad orari irregolari di riposo, dovuti per
esempio a turni di lavoro che rendono impossibile dormire in modo equilibrato.
Alcune patologie possono causare il sonnambulismo: l'emicrania, l'attacco epilettico, il morbo di
Alzheimer e la demenza senile.

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Sonno: È definito come uno stato di riposo opposto alla veglia. In realtà questa definizione non è
completamente vera: come la veglia, il sonno è un processo fisiologico attivo che coinvolge
l'interazione di componenti multiple del sistema nervoso centrale ed autonomo.
Infatti, benché il sonno sia rappresentato da un apparente stato di quiete, durante questo stato
avvengono complessi cambiamenti a livello cerebrale che non possono essere spiegati solo come un
semplice stato di riposo fisico e psichico. Ad esempio, ci sono alcune cellule cerebrali che in alcune
fasi del sonno hanno una attività 5-10 volte maggiore rispetto alla veglia. Due caratteristiche
fondamentali distinguono il sonno dallo stato di veglia: la prima è che il sonno erige una barriera
percettiva fra mondo cosciente e mondo esterno, la seconda è che uno stimolo sensoriale (ad
esempio un rumore forte) può superare questa barriera e svegliare chi dorme. Un adeguato sonno è
biologicamente imperativo ed appare necessario per sostenere la vita.

BISOGNO DI MANTENERE LA FUNZIONE


CARDIO CIRCOLATORIA

Angina pectoris: è un dolore al torace provocato dall'insufficiente ossigenazione del muscolo


cardiaco a causa di una transitoria diminuzione del flusso sanguigno (ischemia) attraverso le arterie

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coronariche. Durante l'attacco di angina, che inizia lentamente, giunge all'apice e poi sparisce
nell'arco totale di massimo 15 minuti, il dolore può propagarsi anche agli organi prossimi al torace.

Aneurisma: dilatazione della parete di un'arteria. Gli aneurismi arteriosi si manifestano come
dilatazioni pulsanti del vaso: la localizzazione più importante è a carico dell'aorta, nel 75% dei casi
colpisce l'aorta addominale. La causa principale è l'aterosclerosi.

Aneurisma cerebrale: disordine che coinvolge la struttura vascolare, con distruzione della lamina
elastica interna, fibrosi della media e iperplasia intimale. Una volta scoperte, queste alterazioni,
se non trattate chirurgicamente, in genere portano a morte in meno di 6 mesi per l'alto rischio di
accidenti vascolari. Per la loro forma si distinguono in fusiformi, che coinvolgono
uniformemente il tubo vasale deformandolo appunto come un fuso, e riguardano
prevalentemente gli adulti (sono il 7% degli aneurismi cerebrali riscontrati e sono prossimali) e
in sacculari (sacciformi) che sono invece il 90%, sono congeniti, e si localizzano alle
diramazioni maggiori delle arterie più grandi e sono quelli che si rompono nello spazio
subaracnoideo.

Angiografia: Indagine radiografica con mezzo di contrasto con cui si ottione la visualizzazione delle vene di un organo
o distretto.

Arresto cardiaco: ogni patologia cardiaca ha varie conseguenze, la più grave è la morte del
paziente, essa avviene sempre per arresto cardiaco. L'arresto avviene quando il cuore smette le sue
funzioni, da quel momento si hanno pochi minuti per cercare di farlo funzionare di nuovo, passati i
quali si dichiara la morte della persona.

Aritmia: irregolarità del ritmo cardiaco

Aritmico: aggettivo derivato da aritmia. Es polso aritmico

Aterosclerosi: malattia infiammatoria cronica delle arterie di grande e medio calibro che si instaura
a causa dei fattori di rischio cardiovascolare: fumo, ipercolesterolemia, diabete mellito,
ipertensione, obesità, omocisteina; si sospetta che possano esservi anche altre cause, in particolare
di natura infettiva e immunologica. Anatomicamente, la lesione caratteristica dell'aterosclerosi è
l'ateroma o placca aterosclerotica, ossia un ispessimento dell'intima (lo strato più interno delle
arterie, che è rivestito dall'endotelio ed è in diretto contatto con il sangue) delle arterie dovuto
principalmente all'accumulo di materiale lipidico (grasso) e a proliferazione del tessuto connettivo.

B
Betabloccanti: farmaci che agiscono inibendo i recettori beta del sistema nervoso simpatico
presenti nel cuore, nei vasi periferici, nei bronchi, nel pancreas e nel fegato.
Pertanto il loro effetto principale si esprime a livello del sistema cardiovascolare con diminuzione
della frequenza cardiaca, riduzione della pressione arteriosa, stabilizzazione della membrana
cellulare.
La loro azione si svolge come:
 Controllo dell’ipertensione arteriosa sistemica
 Cura dell’infarto cardiaco
Proteggono il cuore dagli effetti catecolaminergici tossici, portando alla downregulation
(sottoregolazione) dei recettori beta.

20
Batteriemia: presenza di batteri nel sangue es. un sintomo di batteriemia è la setticemia.

Bradicardia: frequenza cardiaca inferione alla norma (< 60 battiti/min)

C
Catecolam(m)ine: composti chimici derivanti dall'amminoacido tirosina. Alcune di esse sono
ammine biogeniche. Le catecolamine sono idrosolubili e sono legate per il 50% alle proteine del
plasma, cosicché circolano nel sangue.
Le più importanti sono l'adrenalina (epinefrina), la noradrenalina (norepinefrina) e la dopamina.
Le catecolamine come ormoni sono rilasciate dalle ghiandole surrenali in situazioni di stress come stress
psicologico o cali di glicemia.

Cianosi : è uno stato di colorazione bluastra della pelle e delle mucose, dovuta alla presenza nel
sangue di più del 5% di emoglobina ridotta (non ossigenata).
È sintomo di disturbi circolatori o respiratori.
 La cianosi può insorgere a causa di diversi tipi di gravi malattie sia a livello polmonare che
cardiaco, che provocano un abbassamento dei livelli di ossigeno nel sangue. Per
determinarne la causa può essere necessario effettuare radiografie del torace, test ematici,
test di funzionalità respiratoria e polmonare.
 La cianosi può essere definita centrale o periferica a seconda di quale sia il meccanismo
causale. Se un problema polmonare o cardiaco porta a un'insufficiente saturazione di
ossigeno nel sangue si parla di cianosi centrale. Se invece problemi circolatori causano una
stasi di sangue nei tessuti periferici, con conseguente aumento dell'estrazione di ossigeno da
parte di questi, si svilupperà una cianosi periferica.

Coagulazione: risultato di una serie di processi nei quali, all’interno o all’esterno di un vaso
sanguigno si forma una coagulo o un trombo. Il processo di coagulazione è unico, ma si può
distinguere in una sua versione fisiologica detta emostasi e conduce alla riparazione di una ferita,
mentre la versione patologica è definita trombosi.

Diastole: fase dell’attività cardiaca in cui i ventricoli si rilasciano e si riempiono del sangue
proveniente dagli arti. (pressione diastolica)

Dispnea: è la difficoltà di respirazione. Tale disturbo è solitamente correlato alla sensazione di


"fame d'aria".
È una mancanza di respiro molto fastidiosa, che varia di intensità fino a diventare tanto grave da
rendere la normale attività di respirazione molto difficile. Nelle persone affette da insufficienza
cardiaca cronica tale sintomo è espressione di ipertensione venosa e capillare polmonare. Può essere
causata da stati di ansia o da particolari posizioni assunte obbligatoriamente, quali il decubito
(ortopnea) o la posizione sul fianco (trepopnea). Queste posizioni vengono assunte dalla persona al
fine di ridurre al minimo la dispnea per avere quindi una respirazione migliore. Un tipo particolare
di dispnea, detta "dispnea da sforzo", può insorgere in soggetti con disturbi cardiaci in seguito a
sforzi fisici di natura anche modesta.

21
Dolore toracico: un senso di fastidio nella zona del cuore che può essere associato anche a forme
diverse dall’angina, associato a ischemia miocardica in assenza di necrosi miocardica. È un sintomo
a cui possono essere associate numerose anomalie e malattie, generalmente viene considerata un
emergenza per via dell’angina, malattia cardiaca a cui spesso viene associato il dolore al petto.
Quando il dolore toracico non è attribuibile a malattie di cuore tale dolore prende il nome di dolore
toracico non cardiaco.

E
Edema: è un aumento del liquido interstiziale localizzato nei tessuti all'esterno dei vasi sanguigni e
delle cellule.
L'edema può interessare una sola zona, come ad esempio una gamba, oppure può essere
generalizzato, quando si manifesta in tutto l'organismo; in questo caso, prima che l'edema sia
clinicamente evidente, devono accumularsi diversi litri di liquido; per questo motivo l'aumento
di peso precede generalmente le altre manifestazioni dell'edema

Ematocrito: percentuale della parte corpuscolare del sangue.

Embolo: sostanza generalmente solida ma a volte gassosa o grassosa che circola nel sangue e puo
ostruire i piccoli vasi causando un’embilia.

Emocromo: erame del sangue che misura la quantità di emoglobina presente e esegue il conteggio
dei globuli bianchi, rossi e delle piastrine.

Epistassi: emorragia nasale


F
Fistola: condotto patologico che mette in comunicazione due organi cavi tra loro o con l’esterno.

Flebite: infiammazione di una vena caratterizzata da dolore, rossore, gonfiore.

I
Infarto cardiaco: morte di una zona di tessuto provocata da una mancanza di irrorazione
sanguigna.

Insufficienza cardiaca o scompenso cardiaco: definita come l'incapacità del cuore di fornire il
sangue all'organismo a una pressione telediastolica normale.
Secondo l'OMS l'insufficienza cardiaca è una diminuzione delle capacità fisiche per problemi della
funzione ventricolare.

Ipertensione: quando i valori della pressione "sistolica sono uguali o maggiori di 140 mmHg e
quelli della pressione "diastolica " sono uguali o superiori a 90 mmHg.

Ictus: improvviso arresto delle funzioni cerebrali che si manifesta con perdita della coscienza e
paralisi motoria monolaterale o bilaterale. Può essere conseguente ad emorragia (ictus emorragico)
oppure ad ischemia (ictus ischemico)

22
P
Palpitazione o cardiopalmo è la percezione del battito cardiaco (che normalmente non è
percepito).
Due fattori sono implicati nel fenomeno:
 aumento dello stato di allerta (psicosomatismo)
 effettivo aumento di intensità e ritmo del battito cardiaco (stress, fatica, abuso di sostanze
eccitanti o psicostimolanti, stati patologici).
Può comparire solitamente durante una forte emozione o un attacco di panico, oppure in soggetti
particolarmente nervosi e quindi non riflettere necessariamente uno stato di malattia.
Nonostante ciò, il cardiopalmo può anche essere manifestazione di un disturbo del ritmo.

Pressione arteriosa sistemica è la differenza di pressione che il sangue esercita contro le pareti dei
vasi sanguigni, arteriosi e venosi. La pressione del sangue varia lungo tutto l'apparato vascolare.
La pressione arteriosa (PA) esprime la forza con cui il sangue (contenuto) spinge sulle pareti
arteriose (contenente). Tale pressione è il risultato dei seguenti fattori: a) forza di contrazione del
cuore; b) gettata sistolica ovvero quantità di sangue espulsa per ogni contrazione (sistole)
ventricolare; c) resistenze periferiche ovvero la resistenza opposta alla progressione del sangue
dallo stato di costrizione delle piccole arterie; d) elasticità dell'aorta e delle grandi arterie. Durante
la contrazione o Sistole ventricolare si determina la Pressione Sistolica (Pressione Massima che
corrisponde al momento in cui il cuore si contrae e pompa il sangue verso i vasi) mentre durante il
rilassamento o Diastole ventricolare si determina la Pressione Diastolica (Pressione Minima che
corrisponde al momento in cui il cuore si dilata per riempirsi).

S
Sincope cardiaca in campo medico si intende lo svenimento di una persona a seguito di un
problema cardiaco, precisamente legato alla presenza di un' ostacolo nella gittata cardiaca. Essa
avviene in rapidità, senza essere legata a convulsione.
23
Sistole: fase di contrazione dei ventricoli del cuore. Con la contrazione del ventricolo sinistro il
sangue viene spinto nell’aorta e poi nella grande circolazione, durante la sistole la pressione
arteriosa raggiunge il suo massimo (pressione sistolica)

T
Tamponamento cardiaco in campo medico, si intende quell'interferenza con il ritorno venoso del
sangue nel pericardio, caratterizzata da un uguale aumento delle pericardiche atriali, ovvero tale
anomalia è dovuta ad un aumento dell'accumulo di liquido nel cavo pericardico.
Il tamponamento cardiaco è caratterizzato da un continuo di eventi emodinamici che può evolvere
in collasso cardiocircolatorio
La rotura del miocardio accade molto più spesso in anziani con qualche precedente problema
cardiaco, spesso a chi è sopravvissuto ad un primo infarto

BISOGNO DI UN AMBIENTE SICURO

A
Ambiente: (Latino ambiens, che sta intorno) In medicina questo termine indica l’insieme di
condizioni ed elementi che circondano l’individuo e ne influenzano la crescita, l’equilibrio e, in
senso più ampio, la salute.

Ansia: È uno stato caratterizzato da una sensazione di paura non connessa ad alcuno stimolo
specifico.
Si distingue dalla paura vera e propria per il fatto di essere aspecifica, vaga o derivata da un
conflitto interiore. I segni somatici sono una iperattività del sistema nervoso autonomo e in generale
della classica risposta del sistema simpatico di tipo "combatti o fuggi".
L'ansia è una complessa combinazione di emozioni negative che includono paura, apprensione e
preoccupazione, ed è spesso accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto
e/o respiro corto, nausea, tremore interno. Può esistere come disturbo cerebrale primario oppure può
essere associata ad altri problemi medici, inclusi altri disturbi psichiatrici.
Dal punto di vista emozionale, l'ansia causa un senso di terrore o panico, nausea e brividi. Dal punto
di vista comportamentale, si possono presentare sia comportamenti volontari che involontari, diretti
alla fuga o all'evitare la fonte dell'ansia. Questi comportamenti sono frequenti e spesso non-adattivi,
dal momento che sono i più estremi nei disturbi d'ansia. Comunque l'ansia non sempre è patologica

24
o non-adattiva: è un'emozione comune come la paura, la rabbia, la tristezza e la felicità, ed è una
funzione importante in relazione alla sopravvivenza.

Asepsi: assenza di microorganismi patogeni

Assideramento: (Latino adsiderare, intirizzire per il freddo) Raffreddamento generale


dell’organismo, dovuto a malfunzionamento dei meccanismi di termoregolazione corporea oppure a
una eccessiva esposizione a basse temperature esterne. L’assideramento è favorito dall’abuso di
sostanze alcoliche (che provocano vasodilatazione e quindi dispersione di calore), dalla
denutrizione e da stati di shock. Inizialmente il paziente manifesta stanchezza, sonnolenza, pallore,
riduzione dell’attenzione. Un assideramento intenso può provocare anche lesioni ischemiche agli
arti e nelle fasi più avanzate può subentrare il coma e la morte.

Attacco di panico: È un periodo di paura o disagio intensi, tipicamente con un inizio improvviso e
solitamente della durata inferiore ai trenta minuti. I sintomi includono tremore, respirazione
superficiale, sudore, nausea, vertigini, iperventilazione, parestesie (sensazione di formicolio),
sensazione di soffocamento o asfissia. Il disturbo è significativamente diverso dagli altri tipi di
disturbi di ansia, in quanto gli attacchi sono improvvisi, non sembrano provocati da alcunché e
spesso sono debilitanti. Un episodio è spesso categorizzato come un circolo vizioso dove i sintomi
mentali accrescono i sintomi fisici, e viceversa.
La maggior parte delle persone che hanno un attacco, poi ne hanno altri in seguito. Se una persona
ha attacchi ripetuti, oppure sente una forte ansia riguardo la possibilità di avere un altro attacco,
allora si dice che ha un disturbo di panico.

B
Battetricida: sostanza capace di uccidere i germi es cloro.

D
Depressione: (Latino depressus, depresso) È una sindrome caratterizzata da un insieme di sintomi
psichici e fisici persistenti nel tempo, consistente principalmente in una diminuzione da lieve a
grave del tono dell'umore, talvolta associata ad ideazioni di tipo suicida od autolesionista. A questa
sintomatologia principale possono accompagnarsi deficit dell'attenzione e della concentrazione,
insonnia, disturbi alimentari, estrema ed immotivata prostrazione fisica.

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Distmia: (O disordine distimico) è una forma di depressione minore nel senso che comporta una
minore compromissione delle relazioni sociali e dell'attività lavorativa.
Si presenta con disturbi lievi ma con andamento cronico; solitamente (causa la relativa levità degli
effetti) si diagnostica tardivamente ossia quando i sintomi si protraggono già da uno o due anni.
Viene riconosciuta quando sono presenti almeno due dei sintomi classici ed è frequente che il
malato non ne sia consapevole in quanto convinto che il disagio quotidiano sia parte integrante del
suo carattere da sempre.
Può comparire sin dalla fanciullezza o dall'adolescenza, ma essendo reversibile e non palese viene
diagnosticata solo se si cronicizza più avanti negli anni. Alla distimia possono associarsi altre
psicopatologie come la depressione maggiore, l'ansia, l'abuso di sostanze, i disturbi alimentari, i
disturbi di personalità.

Disturbo antisociale di personalità: È un disturbo di personalità caratterizzato dal disprezzo


patologico del soggetto per le regole e le leggi della società, da comportamento impulsivo,
dall'incapacità di assumersi responsabilità ed dall'indifferenza nei confronti dei sentimenti altrui. Il
dato psicodinamico fondamentale è la mancanza del senso di colpa o del rimorso.
Il soggetto mostra inosservanza e violazione dei diritti degli altri fin dall'età di 15 anni, che si
manifesta con almeno 3 dei seguenti elementi:
 incapacità di conformarsi alle norme sociali per quanto riguarda il comportamento legale,
con ripetersi di condotte suscettibili di arresto
 disonestà: il soggetto mente, usa falsi nomi, truffa gli altri
 impulsività o incapacità di pianificare
 irritabilità e aggressività
 inosservanza della sicurezza propria e degli altri
 irresponsabilità: incapacità di far fronte a obblighi finanziari o di sostenere un'attività
lavorativa con continuità
 mancanza di rimorso
F
Fobia: (Greco fobos, paura) È un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni,
oggetti, attività o persone. Il sintomo principale di questo disturbo è l'irrefrenabile desiderio di
evitare il soggetto che incute timore.
Pur essendo spesso legata, apparentemente, a un oggetto o una situazione concreta, il contenuto
psicologico che è alla base della fobia non coincide con quell'oggetto, che svolge semplicemente il
ruolo di motivazione occasionale della crisi fobica.
L'individuo fobico non può sottrarsi volontariamente alla sua paura, sebbene il suo insight sia
sufficientemente buono da rendersi conto dell'irrazionalità e della sproporzionalità di questo vissuto,
che permane per un determinato periodo di tempo e determina un disadattamento del soggetto al
suo ambiente.

I
Intossicazione: (Latino in, dentro + toxicus, veleno) Azione nociva provocata da veleni vegetati
(es. intossicazione da funghi), animali, chimici e farmacologici (es. digitale, barbiturici, droghe,
alcol, insetticidi, piombo, mercurio,…) o di altro tipo sull’organismo, con un quadro clinico
caratterizzato da disturbi fisici (vomito, diarrea, allucinazioni depressione respiratoria, ipotensione
arteriosa, cute fredda,…) e talvolta psichici.

26
T
Trauma: (Greco trauma, ferita) Lesione fisica o psichica. I traumi fisici sono in genere causati da
incidenti di varia natura (cadute, ferite da armi, infortuni stradali e sul lavoro,…) in seguito a eventi
imprevisti. I traumi psichici riconoscono diverse cause e sono responsabili di una serie di disturbi
molto variegati e complessi: stato di ansia, insonnia, depressione, disturbi comportamentali,…

BISOGNO DI INTERAZIONE NELLA


COMUNICAZIONE

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Afasia: (Greco a-privativo + phasis, voce) Letteralmente è l’incapacità di parlare, tipica
conseguenza di un ictus cerebrale che abbia colpito l’emisfero sinistro, dove hanno sede molti centri
del linguaggio.
Contrariamente a quanto si credeva, però, l’elaborazione del linguaggio non è circoscritta alle aree
di Broca e Wernicke, ma si avvale anche della collaborazione incrociata di altri centri cerebrali. Per
questo motivo è quasi impossibile stabilire, a priori, quali saranno le conseguenze di un danno
(ictus, embolia, trombo, tumore, trauma) alla parte sinistra del cervello. Clinicamente le afasie si
dividono in molti sottotipi, a seconda della funzione specifica che risulta compromessa, ma
difficilmente questi deficit si presentano isolati.
Per chiarezza comunque, si distinguono:
 capacità di attribuire il giusto nome agli oggetti
 capacità di comprendere il significato di un discorso
 capacità di leggere un testo
 comprensione di un testo scritto
 capacità di scrivere rispettando ortografia e grammatica
 capacità di ripetere esattamente le frasi ascoltate
 eloquio spontaneo, cioè capacità di formulare un discorso corretto e scorrevole
 fluidità verbale, il contrario della balbuzie

Afonia: (Greco a-privativo + phone, voce) Indica la perdita della voce o l’incapacità di produrre
suoni. In questo disturbo la voce è praticamente assente o molto indebolita. Le cause possono essere
infiammazioni o paralisi delle corde vocali, interventi chirurgici sulla laringe o disturbi respiratori.
Esistono anche forme a componente psichiatrica di tipo isterico.
D
Disartria: (Greco dys, cattivo + arthron, articolazione) È un’anomalia della voce, precisamente la
difficoltà ad articolare ed emettere i suoni, ma è causata da una lesione cerebrale. In questo caso il
deficit è puramente tecnico, i centri del linguaggio non sono stati colpiti, mentre sono rallentati, o
paralizzati, i muscoli responsabili della fonazione. Ne deriva l’assenza di coordinazione motoria nei
movimenti fini linguo-bucco-facciali, associata di frequente all'incoordinazione respiratoria. Le
capacità di comprensione linguistica sono intatte ma si hanno grandi difficoltà, se non impossibilità,
a parlare. Il problema può migliorare con i trattamenti logopedici.

Disfasia: (Greco dys, cattivo + phasis, discorso) Alterazione del linguaggio che comporta
l’incapacità del soggetto di pronunciare le parole secondo il loro ordine corretto. Può essere
congenita o dovuta a malattia.

Disfonie: (Greco dys, cattivo + phone, voce) Le anomalie della voce sono caratterizzate da una
modificazione dell’intensità e del timbro del segnale laringeo. L'alterazione del suono può essere
causata semplicemente da un uso eccessivo della voce, oppure essere associata ad una malattia del
tipo della laringite, oppure ancora essere provocata da paralisi delle corde vocali. In altri casi la
presenza di neoformazioni o di modificazioni del tessuto mucoso cordale, quali noduli, polipi
fibroangiomatosi, neoplasie, altera la dinamica del ciclo vibratorio cordale e genera insufficienza
glottica, cioè una non perfetta adduzione dei bordi liberi delle corde vocali.
Le infiammazioni più comuni sono causate da agenti: virali, batterici o fisici, come il freddo, i
vapori irritanti, le polveri. La paralisi delle corde vocali può essere dovuta a lesione o
infiammazione dei nervi deputati alla fonazione (IX, X, XI, XII) e può essere completa, incompleta,
mono o bilaterale.

28
PROCEDURE TERAPEUTICHE

C
Catetere: tubicino di varie dimensioni che può essere introdotto all’interno del corpo per
l’evacuazione o l’iniezione di liquidi in cavità dell’organismo; è in materiale elastico, tessuto
elastico, gomma, vetro, metallo o plastica.

Catetere arterioso: catetere inserito in un’arteria per la misurazione della pressione


o per il prelievo di campioni di sangue.

Catetere centrale: catetere inserito in un’arteria o vena centrale a scopo terapeutico e/o
diagnostico.

Catetere venoso centrale: catetere inserito nella vena Cava Superiore per permettere il
monitoraggio continuo o intermittente della pressione venosa centrale e facilitare il prelievo di
campioni di sangue a scopo diagnostico.

Catetere vescicale: introduzione di un catetere dall’uretra nella vescica urinaria per il deflusso delle
urine.

29
D
Drenaggio: flusso libero o svuotamento controllato di liquidi o di pus da una ferita o cavità.

F
Farmaco: tutte le sostanze che, quando vengono assunte da un organismo vivente, possono
modificare una o più delle sue funzioni.

I
Infusione: introduzione terapeutica per via venosa di una sostanza liquida.
Infusione continua: metodo di somministrazione dei farmaci che comprende la possibilità di
controllare la velocità di rilascio. Ciò permette al farmaco di essere presente nel sangue ad un
livello costante.
Infusione endossea: metodica per ottenere un accesso vascolare immediato, specialmente nei
bambini per l’introduzione di liquidi, sangue o farmaci. Si ottiene dall’inserimento per cutaneo di
un ago da aspirazione di midollo osseo nella cavità di un osso lungo, di solito la tibia.
Infusione endovenosa: iniezione di una soluzione direttamente in una vena, in genere una vena
superficiale del braccio. Viene effettuata quando è necessario ottenere un risultato immediato come
in caso di emorragia, shock o collasso.
Infusione sottocutanea: infusione di soluzione nello spazio sottocutaneo.
Iniezione: introduzione forzata di un liquido in un vaso o in una cavità per via intramuscolare,
sottocutanea, endovenosa o per altre vie.
Iniezione endovenosa: vedi infusione endovenosa.
Iniezione epidurale: iniezione di un anestetico o di un altro farmaco nello spazio epidurale della
colonna vertebrale.
Iniezione intracutanea: iniezione intradermica.
Iniezione intradermica: iniezione nel derma; metodo impiegato per somministrare sieri e vaccini
quando si desidera una reazione locale.
Iniezione intramuscolare: iniezione nel tessuto intramuscolare, di solito nella parte anteriore della
coscia, nel deltoide o in uno dei glutei. Questa modalità di iniezione si usa quando il farmaco non
viene assorbito facilmente, quando è irritante o quando si devono iniettare ingenti quantità di
liuquido.
Iniezione intraossea: iniezione di un anestetico direttamente nelle trabecole ossee del processo
alveolare adiacente al dente, per produrre un effetto localizzato.
Iniezione sclerosante: iniezione in un vaso o in un tessuto di una sostanza che porta
all’obliterazione del vaso o all’indurimento dei tessuti.
Iniezione sottocutanea: iniezione sotto la cute. Di solito si applica sulla parte posteriore esterna del
braccio, a livello del deltoide.
30
S
Siringa: strumento per iniettare liquidi in cavità o vasi. È generalmente composta da un cilindro di
vetro o di plastica con stantuffo e di un’estremità alla quale è possibile inserire un ago.

Sonda: strumento che viene introdotto in una cavità, in un canale per consentire l’esplorazione o la
dilatazione.

Sonda gastrica: tubo di gomma per l’introduzione di cibo nello stomaco o per la lavanda gastrica.
Sinonimo di sonda esofagea.

Sonda intestinale: sonde flessibili in plastica o i gomma, posizionate nel tubo gastroenterico per
aspirare gas, liquidi e solidi dallo stomaco o dall’intestino; oppure per somministrare liquidi,
elettroliti o sostanze nutritive. Le sonde possono essere introdotte per via nasale, orale o anale o
attraverso un ano preternaturale.

Sonda nasogastrica: sonda di piccolo calibro introdotta attraverso il naso per introdurre alimenti,
liquidi nello stomaco. Può essere impiegata anche per svuotare lo stomaco da gas e liquidi.

Sonda per alimentazione enterale: sonda introdotta attraverso le narici o la bocca e che giunge
fino allo stomaco consentendo l’introduzione di cibo nel canale alimentare; viene utilizzata in
pazienti che non sono in grado di masticare e/o deglutire il cibo, ma le cui funzioni del canale
alimentare sono conservate.

Sonda per l’espulsione di gas intestinale: (sondino rettale) sondino utilizzato per facilitare la
fuoriuscita dei gas in caso di meteorismo intestinale. Viene utilizzato quando la distensione
dell’intestino è notevole e prima di effettuare un clisma salino.

Sonda uretrale: sonda conica, di piccolo calibro, introdotta nell’orifizio uretrale esterno per
consentire l’introduzione di un catetere o per individuare la presenza di calcoli vescicali.

31
T
Terapia: branca della medicina che si occupa delle applicazione di rimedi e cure nel trattamento
delle malattie.

PROCEDURE DIAGNOSTICHE

D
Difterite: La difterite è una grave malattia infettiva causata dall’azione di una tossina (tossina
difterica) prodotta da batteri che si trasmettono per via aerea. Solitamente la difterite inizia con mal
di gola, febbre moderata, tumefazione del collo.
Molto spesso i batteri della difterite si moltiplicano nella gola (faringe), dove si viene a formare una
membrana di colore grigiastro che può soffocare la persona colpita dalla malattia. A volte queste
membrane si possono formare anche nel naso, sulla pelle o in altre parti del corpo.
La tossina difterica, diffondendosi tramite la circolazione sanguigna, può causare paralisi muscolari,
lesioni a carico del muscolo cardiaco con insufficienza cardiaca, lesioni renali, fino a provocare la
morte della persona colpita.
La letalità è di circa il 5-10% ma in molti casi, nei sopravvissuti, permangono danni permanenti a
carico di cuore, reni, sistema nervoso. va entro una settimana.

E
ECG::L'elettrocardiogramma (ECG) è il tracciato ottenuto mediante l'elettrocardiografo,
apparecchiatura inventata nel 1887 dal tedesco Augustus Waller e perfezionata successivamente dal
fisiologo William Einthoven che registra l'attività del cuore tramite elettrodi applicati in diversi
punti del corpo (si utilizzano dodici elettrodi posti sul torace, polsi e caviglie). Il grafico
elettrocardiografico normale è composto da tre onde positive e da due negative, che corrispondono
alle singole attività di sistole e diastole di atri e ventricoli del miocardio. La registrazione
dell'elettrocardiogramma può avvenire a riposo o sotto sforzo. Nel primo caso il grafico può
evidenziare patologie delle coronarie, alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie, extrasistole,
fibrillazioni), variazioni del volume cardiaco (ipertrofia) e della conduzione dell'impulso elettrico
(blocchi). L'elettrocardiogramma non è però garanzia del funzionamento del cuore per il futuro.
Con l'elettrocardiogramma da sforzo è invece possibile ottenere un tracciato dinamico in grado di
32
evidenziare cardiopatie latenti, nonché di stabilire i limiti dell'attività fisica per i pazienti affetti da
scompensi coronarici.

F
Febbre tifoide:: La febbre tifoide è una malattia acuta trasmessa dal batterio Salmonella sierotipo
typhi. Dopo un’incubazione di 3 giorni - 3 mesi, generalmente 1-3 settimane, insorge febbre
elevata, cefalea, malessere, stato stuporoso; dolori addominali. L’alvo è generalmente stitico, a volte
diarroico (feci a purea di piselli), più frequente nei bambini che negli adulti.
Il tasso di letalità del 10% può essere ridotto a meno dell’1% con la tempestiva terapia antibiotica.
Le infezioni invasive e la mortalità sono molto più frequenti nei lattanti, anziani e pazienti con
malattie di base (tumori, AIDS).
La malattia può presentarsi in forma clinicamente lieve o asintomatica.
La trasmissione avviene per via fecale-orale. Il contagio può essere diretto, attraverso le mani,
oppure indiretto, tramite l’ingestione di acqua ed alimenti (verdure, latte, carni, molluschi o frutti di
mare, uova) contaminati da materiale fecale. Il serbatoio d’infezione è rappresentato dall’uomo
malato o portatore.

I
Intradermoreazione: Test tubercolinico eseguito con l’ausilio di un particolare strumento che
contiene numerose piccole punte con cui fora la cute per introdurre la tubercolina che è stata
applicata su esse. Il risultato del test viene letto da 48 a 72 ore dopo l’ applicazione.

P
Peptoni: I peptoni sono sostanze solubili risultanti dalla idrolisi delle proteine o sottoponendo
queste ultime all'azione di alcuni enzimi (pepsina, papaina, pancreatina, ecc..).
Si presentano generalmente sotto forma di polvere bianca o giallastra, che si usa conservare in
recipienti ermeticamente chiusi.
I peptoni si commerciano anche in soluzione. Le varietà principali di peptoni sono quelle di carne,
di lievito, di sangue e di caseina.
Entrano nella fabbricazione di preparazioni alimentari o farmaceutici.

33
Pertosse: La pertosse (o tosse canina) è una malattia causata da un batterio: la Bordetella
pertussis.
E' una delle malattie infettive più contagiose che si conoscano tanto che un bambino
con pertosse può contagiare fino al 90% i bambini non immuni con cui viene a
contatto. Si trasmette per via aerea da persona a persona con la tosse o gli starnuti. La
malattia non complicata dura circa da 6 a 10 sett. e si compone di tre stadi: catarrale,
parossistico e della convalescenza. La malattia esordisce solitamente con starnuti,
raucedine e una fastidiosa tosse notturna. Successivamente, dopo 10-14 giorni, si
manifesta una tosse convulsiva e ostinata che rende difficoltosa la respirazione e
persino l'alimentazione. Questa fase può durare fino a 2-3 settimane. Gli accessi di
tosse sono costituito da 5 – 15 colpi di tosse violenti e ravvicinati che si verificano
durante una singola espirazione. Solitamente si concludono con una rapida e profonda
ispirazione: il tipico "urlo inspiratorio" e l’espulsione di un blocchetto di catarro molto
denso e vischioso. Gli attacchi sono seguiti, a volte, dal vomito. Nei lattanti si possono
avere crisi di soffocamento. La convalescenza inizia in genere dopo 4 settimane. Gli
accessi di tosse diventano meno frequenti e gravi e le condizioni generali del bambino
migliorano.

R
Rabbia: Si tratta probabilmente della malattia più antica di cui si ha notizia. La parola "rabbia"
deriva dal sanscrito "rabbahs", che significa "fare violenza".
La rabbia è causata da un virus appartenente alla famiglia dei rabdovirus, genere Lyssavirus.
Colpisce animali selvatici e domestici e si può trasmettere all’uomo e ad altri animali
attraverso il contatto con saliva di animali malati, quindi attraverso morsi, ferite, graffi,
soluzioni di continuo della cute o contatto con mucose anche integre. Il cane, per il ciclo
urbano, e la volpe, per il ciclo silvestre, sono attualmente gli animali maggiormente
interessati sotto il profilo epidemiologico.
La malattia sviluppa una encefalite: una volta che i sintomi della malattia si manifestano, la
rabbia ha ormai già un percorso fatale sia per gli animali che per l’uomo.

S
Secrezione: Processo mediante il quale le cellule di organi ghiandolari producono particolari
sostanze.
Se la sostanza prodotta viene escreta attraverso un dotto (es. attraverso la saliva) si parla di
secrezione esterna (esocrina); se invece viene immessa direttamente nel circolo sanguigno o
linfatico (es. insulina) si parla di secrezione interna (endocrina).

Tampone: Rotolo o tappo di cotone costituito da sostanza assorbente, impiegato per bloccare un’
emorragia, per assorbire secrezioni da una ferita o da una cavità del corpo, o per ottenere frammenti
di tessuto o secrezioni da sottoporre a esame batteriologico.
Il tampone nasale è un manicotto di morbida gomma dilatabile con aria compressa che viene
inserito in una narice sanguinante per bloccare un’ emorragia.
34
Tetano: Il tetano è una grave malattia infettiva causata dall’azione di una tossina(tossina tetanica)
prodotta da batteri (clostridi del tetano) che vivono nel suolo o nell'intestino degli animali. La
malattia può essere mortale nel 20- 30% circa dei casi.
A differenza delle altre malattie infettive prevenibili con la vaccinazione, il tetano non si trasmette
da persona a persona. L'infezione deriva spesso da una ferita, anche banale, occorsa ad una persona
non adeguatamente vaccinata. Perciò il rischio tetano può essere considerata quotidiano in una
persona non vaccinata.
Nei paesi in via di sviluppo il tetano può colpire le donne non vaccinate infettatesi durante il parto
oppure i loro neonati per infezione del cordone ombelicale (tetano neonatale, oggi del tutto
scomparso in Occidente).
Raramente, e sempre in persone non vaccinate, il tetano si può contrarre anche attraverso l'uso di
siringhe infette, morsi di animali, ustioni, abrasioni.
L'infezione tetanica produce violente contrazioni muscolari, chiamate spasmi. Altri sintomi possono
essere febbre, sudorazione, ipertensione arteriosa e tachicardia.
Gli spasmi possono interessare le corde vocali e i muscoli respiratori, tanto da mettere in seria
difficoltà la respirazione. Le contrazioni possono essere così violente da produrre anche fratture
ossee.
In Italia, prima dell'introduzione della vaccinazione di massa (resa progressivamente obbligatoria
per varie di soggetti nel corso degli anni '60) si contavano annualmente circa 700 casi di tetano.
Dalla fine degli anni ’60 in poi le infezioni sono andate gradatamente diminuendo fino a giungere a
valori odierni di poco superiori al centinaio di casi all'anno (tutti comunque a carico di persone
adulte non vaccinate o incompletamente vaccinate); per contro, dato l’elevato numero di vaccinati,
non si registra più alcun caso di tetano in persone al di sotto dei 20 anni di età.

Tubercolina: Sostanza solubile di origine cellulare ottenuta dal bacillo della tubercolosi, in genere
di tipo umano; è iniettata sottocute nei test diagnostici effettuati per determinare se un individuo è
stato o è affetto da tubercolosi. Tra i vari tipi conosciuti la “tubercolina vecchia” è la denominazione
attribuita a quella preparata da Koch, mentre quella attualmente utilizzata è un estratto derivato da
proteine purificate.

Tubercolosi: Il Mycobacterium tuberculosis è l’agente eziologico della tubercolosi (TB). Si


distinguono 5 varietà di bacillo tubercolare (umano, bovino, aviario, murino, degli animali a sangue
freddo), delle quali solo le prime 2 hanno importanza nella patologia umana. La trasmissione
dell’infezione avviene per via aerea, a causa dell'esposizione al bacillo presente nelle goccioline di
saliva o di secrezioni bronchiali, prodotti da persone con tubercolosi della laringe o polmonare,
attraverso colpi di tosse o starnuti. La TB riguarda soltanto le malattie causate dal Mycobacterium
tuberculosis, dal M. bovis o dal M. africanum.
La sintomatologia della TB è caratterizzata da: tosse, perdita di peso, dolore toracico, febbre e
sudorazioni; si può verificare anche la presenza di sangue nell’espettorato. Il metodo diagnostico
più diffuso, per accertare la malattia, è il test della tubercolina (Mantoux). La reazione positiva a
questo test, indica che il sistema immunitario è già venuto a contatto con il batterio della
tubercolosi. Inoltre, per accertare che non ci sia un’infezione in atto, si esegue una radiografia del
torace che svela la presenza dell’infezione e/o della malattia nei polmoni; un importante metodo
diagnostico, più approfondito, è l’esame diretto dell’espettorato.

V
Vaccino:

35
1. sospensione di agenti infettivi o di parti di essi somministrata allo scopo di ottenere
immunità specifica nei confronti di una malattia infettiva. I vaccini appartengono a quattro
classi generali: quelli contenti i microrganismi infettivi vivi attenuati, ad es. il vaccino
contro la poliomielite.
2. quelli contenenti microrganismi infettivi uccisi con mezzi chimici o fisici, ad es. i vaccini
usati contro la febbre tifoide, la rabbia e la pertosse.
3. quelli contenenti tossine solubili dei microrganismi, talvolta usati come tali, ma
generalmente sotto forma di tossoidi, ad es. i tossoidi usati nella prevenzione della difterite e
del tetano.
4. quelli contenenti sostanze estratte dai microrganismi infettivi, ad es. i polisaccaridi capsulari
estratti dai pneumococchi.
FUNZIONE:
I vaccini sono impiegati per stimulare la risposta immunitaria attraverso la formazione di anticorpi o
di linfociti T attivati capaci di controllare il microrganismo patogeno allo scopo di ottenere una
protezione nei confronti della malattia più o meno permanente. A seguito dell’infezione indotta
riesce a costruire le sue difese, così che una nuova infezione non può causare la malattia. Con la
vaccinazione efficace si ottiene lo stesso effetto senza i rischi connessi allo sviluppo della malattia.

BIBLIOGRAFIA :

Clayton L. THOMAS, DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DI SCIENZE INFERMIERISTICHE,


McGraw-Hill Italia srl, Edizione 1994, Milano, 2057 pp.
Brunner Suddarth, Infermieristica medico-chirurgica, terza edizione, Ambrosiana, 2007.
Nuova enciclopedia della salute, Gruppo Editoriale l’Espresso, 2002.
Dispense docente Bessone.

SITOGRAFIA :

www.fbf.milano.it/newsite/glossario.pdf

http://it.wikipedia.org

http://glossario.paginemediche.it

http://www.dermafocus.it

http://www.asi-prev.it/glossario

http://www.dica33.it

http://www.benessere.com

http://salute.sistemapiemonte.it/cgi-bin/dizionario/ricerca.cgi?tipoRic=E&lettera=

36
GLOSSARIO RELATIVO ALLA PIANIFICAZIONE
DEL “CASO LUIGI”

37
B
Bisogno: mancanza di qualcosa che sia indispensabile o anche solo opportuno, o di cui si senta il
desiderio; si riferisce a cose materiali, spirituali, morali e affettive.

Bisogni fisiologici: bisogni necessari per mantenere la vita (bisogno di respirazione, di


alimentazione, di eliminazione, di sonno e riposo, di mantenere la giusta temperatura corporea, di
ambiente sicuro ecc..).

D
Defecazione: processo di escrezione del materiale fecale del retto attraverso l’ano.

Diabete: è un termine greco che significa passare attraverso e identifica alcune malattie
caratterizzate da poliuria (abbondante produzione di urina) e polidipsia(aumento esagerato della
sete).

Diabete mellito: le urine contengono grandi quantità di zucchero; ne fanno parte:

Diabete mellito di tipo 1(o insulino-dipendente , IDDM): è caratterizzato dalla distruzione delle
cellule beta di Langerhans pancreatiche che producono insulina. Sono stati individuati più fattori
che contribuiscono alla sua comparsa:
1 - fattori genetici , cioè ereditati nella nostra costituzione
2 - fattori immunitari, cioè legati ad una particolare difesa del nostro organismo contro le infezioni
3 -fattori ambientali, che dipendono dall'azione contro il nostro organismo di batteri, virus, sostanze
chimiche.
I dati attualmente disponibili indicano che la distruzione delle cellule pancreatiche avviene in
soggetti geneticamente suscettibili. Tale suscettibilità è sicuramente poligenica, cioè coinvolge più
geni del codice genetico. La distruzione avviene per un meccanismo autoimmune. Un evento
precipitante di natura ambientale (virus, tossine, ecc) inizia il processo autoimmune, cioè vengono
formati anticorpi contro le cellule pancreatiche. Si dice che l'organismo ha perso la tolleranza
immunitaria nei confronti delle cellule pancreatiche, produce quindi autoanticorpi , cioè cellule di
"autodistruzione".
Diabete mellito di tipo 1, viene suddiviso in:
 Diabete mellito autoimmune: è causato dalla distruzione delle cellule pancreatiche ad
opera di autoanticorpi. Questi si trovano in più del 90% dei pazienti al momento della diagnosi. Picco
d'esordio è durante l'infanzia e l'adolescenza, ma nella maggior parte dei pazienti compare entri i 30
anni.
 Diabete mellito idiopatico: è una forma rara, presente negli afro-americani, si riferisce alle forme
di Diabete di tipo 1 caratterizzate da ridotta riserva insulinica, ma residua risposta ai test di
sensibilità all'insulina.

38
Diabete mellito di tipo 2(diabete mellito non insulino-dipendente , NIDDM): è caratterizzato da
una residua secrezione insulinica che però è inadeguata al fabbisogno dell'organismo; esiste inoltre
una resistenza dei tessuti corporei all'azione dell'insulina ancora prodotta dal pancreas. In questo
caso sono più importanti i fattori genetici, acquisiti ed ambientali. La predisposizione genetica
necessita del concorso dei fattori acquisiti ed ambientali per manifestare la malattia.
Per fattori acquisiti si intende: età, dieta, sovrappeso e obesità, distribuzione centrale del grasso,
dislipidemia, stress, farmaci, abuso di alcool, ridotta attività fisica, modernizzazione dello stile di
vita, meccanizzazione, urbanizzazione. Diabete mellito tipo 2, viene suddiviso in:
 Non obesità
 Obesità

Diabete insipido:- viene eliminato con le urine solo acqua, ma pochissimi soluti.

E
Emiplegia: paralisi di una metà del corpo, dovuta ad una lesione della via piramidale di natura
centrale.

Emiparesi: diminuzione della mobilità volontaria che interessa un emisoma.

F
Febbre: aumento della temperatura corporea al di sopra dei valori massimi, che non sia
determinata da eccesso di calore ambientale o da riscaldamento del corpo mediante mezzi fisici.

Febbre continua: è caratterizzata da un rialzo termico al di sopra dei 37°C che si mantiene costante
durante il periodo del fastigio, in quanto e oscillazioni giornaliere della temperatura corporea sono
sempre inferiori ad un grado centigrado senza che mai si raggiunga la defervescenza(cessazione
della febbre).

Febbre remittente: le variazione giornaliere della temperatura sono superiori a un grado


centigrado, senza mai raggiungere i valori normali(esempio bronco polmonite).

Febbre continua-remittente: quando oscilla ampiamente nell'arco della giornata così da riportarsi
a livelli normali(esempio, è frequente nelle sepsi, neoplasie, malattie da farmaci).

Febbre intermittente: periodi di ipertermia si alternano a periodi di apiressia(senza febbre) per


esempio nella malaria, (esempio nel linfoma di Hodgkin e in altri linfomi).

Febbre di origine tossica: determinate da tossici esogeni (ad esempio farmaci, sangue trasfuso) o
tossici endogeni(ad esempio caso di crisi emolitiche, acidosi, uremia, secrezioni di ferite).

Febbre di origine tumorale: alcuni tumori provocano con frequenza un innalzamento della
temperatura corporea(ad esempio linfomi, leucemie acute, cancro al fegato e cancro al polmone).

39
Febbre di origine meccanica: per diretta sollecitazione dei centri termoregolatori(come nei tumori
cerebrali o traumi cranici).

G
Glicemia: la concentrazione di glucosio nel sangue.

I
Ictus ischemico: Interruzione flusso ematico di una parte del cervello provocata dall'interruzione
dell'irrorazione sanguigna.
Ictus emorragico: Sanguinolento all’interno del parenchima cerebrale

Infezione: si intende la penetrazione e la moltiplicazione di microrganismi(virus, batteri) in un


macrorganismo(uomo).

Insulina: è un ormone prodotto dal pancreas, esattamente dalle cellule beta delle isole di
Langerhans, risulta essere il fattore principale nel controllo del livello del glucosio nel corpo
umano. L'insulina promuove il trasporto del glucosio all'interno delle cellule dove questo viene
utilizzato od immagazzinato.
Ad esempio, l'insulina trasporta all'interno delle cellule muscolari il glucosio, che viene utilizzato
durante l'esercizio fisico intenso. L'insulina non agisce solo sul metabolismo dei glucidi ma agisce
anche sul metabolismo delle proteine e dei grassi.

Ipoglicemia: indica uno stato patologico causato da un basso livello di zuccheri (glucosio) nel
sangue.

Iperglicemia: la presenza di una percentuale di glucosio nel sangue superiore al normale.

Ipertermia: forte aumento della temperatura corporea.

Ipotermia: abbassamento della temperatura corporea al di sotto dei valori fisiologici(sotto ai 35


gradi).Si verifica quando il corpo non è in grado di produrre sufficiente calore.

M
Monitorare: tenere sotto osservazione costante un qualsiasi fenomeno (o sua variabile/i) per
verificarne l'andamento nel tempo e tenerlo sotto controllo e/o raccogliere sistematicamente dati su
di esso.

T
Temperatura corporea: la differenza tra la quantità di calore prodotto dai processi corporei e la
quantità di calore disperso nell’ambiente esterno.

Termometro: strumento utilizzato per misurare la temperatura, oppure le variazioni di essa.

Tripode: Bastone a tre piedi che da stabilità.


40
U
Urina: è il prodotto della secrezione del rene attraverso la quale vengono eliminati dall'organismo i
prodotti metabolici (scorie dannose) presenti nel sangue.

BIBLIOGRAFIA :

- Il modello delle prestazioni infermieristiche Marisa Cantarelli - Seconda edizione ELSEVIER


MASSON

- Dispense dott.sa Bessone Enrica

SITOGRAFIA:

DIZIONARI MEDICI E INFERMIERISTICI:

 www.wikipedia.it

 www.fbf.milano.it/newsite/glossario.pd

Indice

- Bisogno di respirare pg. 1


- Bisogno di alimentazione e idratazione pg. 3
- Bisogno di eliminazione urinaria e intestinale pg. 5
- Bisogno di igiene pg. 9
- Bisogno di movimento pg. 14
- Bisogno di riposo e sonno pg. 15
- Bisogno di mantenere la funzione cardiocircolatoria pg. 19
- Bisogno di un ambiente sicuro pg. 23
- Bisogno di interazione nella comunicazione pg. 26
- Bisogno di procedure terapeutiche pg. 28
- Bisogno di procedure diagnostiche pg. 31
- Glossario relativo alla pianificazione del “caso Luigi” pg. 36

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