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PARTE

SECONDA LEZIONI DI GRAFOLOGIA


di RICCARDO BRUNI e SERGIO SAPETTI

Forma, dimensione, inclinazione co, cioè dalla “calligrafia” imparata a


e già cominciano a delinearsi scuola, perché è la personalizzazione del
i caratteri di una persona tratto calligrafico che permette di evi-

P
denziare le specificità di ogni soggetto
rima di addentrarci nell’affascinan- scrivente.
te mondo dell’esplorazione grafo- Tenuto conto che il grafologo non è
logica, dobbiamo sempre ricordarci un indovino, per poter svolgere nel modo
un’ovvietà, una banalità se vogliamo, ma più preciso il proprio lavoro dovrebbe al-
essenziale per poter penetrare a fondo la meno conoscere tre elementi preliminari:
grafia e scoprirne le più svariate sfaccet- età, sesso e professione dell’autore dello
tature: non esiste una grafia uguale ad scritto da esaminare. In mancanza di tali
un’altra! Esistono, sì, diverse tipologie dati, il lavoro può essere eseguito ugual-
raggruppabili, ma in ogni grafia c’è quel- mente a partire da supposizioni, però la
la differenza, forse minima ma sostan- validità dell’analisi sarebbe percentual-
ziale, che la rende unica e irripetibile. La mente meno significativa.
valutazione e l’analisi si basano infatti A partire da queste premesse, possia-
sulle singole personalizzazioni, sui di- mo ora partire per un viaggio misterioso
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versi scostamenti che ognuno imprime e accattivante che si concluderà solo... al


alla propria grafia rispetto ai modelli cal- termine dell’analisi.
ligrafici imparati nella scuola elementa- L’ideale sarebbe analizzare ogni
re. scritto vergato con penna a sfera su fogli
Per il grafologo, la bella o brutta gra- non rigati e possibilmente corredato dal-
fia non è un elemento importante, vice- la firma; non sempre ciò è possibile ma
versa per eseguire un’analisi corretta, oc- in questi casi facciamo di necessità virtù!
corre prendere in esame come e quanto Esistono diversi approcci nel valuta-
27 la scrittura si discosta dal modello classi- re inizialmente una grafia. L’esperienza,
la sensibilità, le doti, la personalità varia- flebile e il tratto appena accennato, più ci
no ovviamente da grafologo a grafologo. troviamo di fronte ad una personalità
Quindi, che si cominci con il valutare il magari a volte molto sensibile, ma più
perché una data lettera è scritta in un cer- spesso debole o poco energica.

C
to modo, piuttosto che dare uno sguardo
d’insieme a tutto il testo, è assolutamen- onsideriamo ora il calibro, la di-
te relativo. Noi preferiamo iniziare dan- mensione cioè della scrittura (gra-
do subito un’occhiata globale per comin- fia piccola, media o grande); anche in
ciare a farci una idea, “sentire”, “capta- questo caso l’evidenza è sotto i nostri oc-
re” e ascoltare con la massima attenzione chi: una grafia piccola indica una perso-
le sensazioni che questa o quella grafia na che sa stare al proprio posto, non in-
ci possono trasmettere. Anche un grafo- vadente, fors’anche un po’ timida e riser-
logo inesperto, di fronte a diverse grafie, vata. Tutto il contrario di quanto possia-
può avvertire differenti sensazioni, l’im- mo dire invece quando ci troviamo di
portante è, sì, fidarsi di noi stessi, ma nel fronte alla grande: esaltazione di sé, svi-
contempo verificare se e fino a che punto luppo di un’identificazione probabil-
la tecnica grafologica conferma le nostre mente esagerata e talvolta di un forte
intuizioni. grado di presunzione. L’ideale dovremo
Importantissima in questo frangente scorgerlo nella grafia media, ma nella
è la valutazione della pressione esercita- vita così come nella grafia esiste l’idea-
ta dallo scrivente sul foglio: più è elevata le? No, tutti noi siamo una commistione
e più chi scrive possiede grinta, carica di sentimenti, caratteristiche, sogni,
vitale e determinazione (fin troppa alcu- amori, gioie e preoccupazioni; siamo un
ne volte), al contrario più la pressione è continuo “divenire”, nell’intimo aspiria-

Scrittura
pendente
che non tiene
il rigo

Scrittura
leggermente
inclinata
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mo alla gioia e alla felicità eterna, ma nel conoscere dei dati personali di chi è l’au-
“qui e ora” siamo in balia di mille preoc- tore della grafia.
cupazioni, sempre impegnati su questa Per ciò che riguarda invece lo spazio
terra, per tirare avanti il meglio possibi- verticale che intercorre tra l’ultima riga
le! E il compito del grafologo è proprio del testo e il margine in basso del foglio,
questo: aiutare chi richiede la consulenza possiamo dire che più ci avviciniamo a
a tirare fuori il meglio di sé, perché pos- scrivere dove il foglio sta per finire, più
sa vivere al massimo grado le proprie dimostriamo infaticabilità nell’andare
potenzialità! avanti a oltranza, fino alla cocciutaggine.
Lo spazio che la scrittura occupa sul Attenzione però, perché se verso le ulti-
RICCARDO
BRUNI foglio ci indica invece la nostra propen- me righe la grafia perde il vigore inizia-
sione: se spinta prepotentemente verso le, la pressione è inferiore e lo scritto di-
il margine di destra siamo ben proiettati venta meno leggibile, questo è segno di
nel futuro con fiducia ed entusiasmo, se stanchezza, spia inequivocabile che si
al contrario ci arrocchiamo troppo verso devono ricaricare le batterie! E se insie-
il margine sinistro e non superiamo al- me a tutto questo notiamo che la grafia
meno i tre quarti dello spazio a disposi- “scende”, stenta cioè a mantenere il suo
zione verso destra, siamo troppo legati a asse orizzontale, possiamo ben supporre
situazioni del passato, situazioni che in che lo scrivente non solo può sentirsi
qualche modo bloccano la nostra evolu- stanco ma, specialmente se questo acca-
zione e ci rendono statici e inermi. Lo de anche nelle righe iniziali, si sente pro-
spazio che invece intercorre in verticale strato, depresso e un po’ esaurito. Tanto
tra l’inizio del foglio e il punto dove di più quanto più la grafia diventa tremo-
iniziamo a scrivere ci offre interessanti lante e perde tono, fatta eccezione per le
suggerimenti sul senso di rispetto che persone molto anziane e/o con problemi
nutriamo verso l’autorità, sia essa geni- di vista. Se le esagerazioni suddette
toriale, dirigenziale, religiosa, politica o fossero notevoli, più del grafologo, in
sociale: più lo spazio vuoto è ampio, queste circostanze occorrerebbe il neuro-
più siamo di fronte ad una persona ri- logo.

T
spettosa, riverente, nell’esagerazione
addirittura succube, rispetto a chi rico- erminiamo questa puntata spenden-
nosce come sua autorità; chi, al contra- do due parole sulla pendenza che as-
rio, lascia uno spazio vuoto breve o ad- sumono le singole lettere alfabetiche nel-
dirittura non esistente, ha una situazio- l’atto dello scrivere.
ne ribaltata e ci indica che ci troviamo Esistono fondamentalmente tre tipi
davanti a una personalità tendenzial- di pendenze:
mente “anarchica”, o perché, nella nor- – destrorsa ////////// (le lettere sono in-
ma, desidera essere padrona delle pro- clinate verso destra),
prie scelte, oppure per vero spirito ri- – sinistrorsa o rovesciata \\\\\\\\\\ (incli-
belle e con poca o nessuna fiducia verso nate verso sinistra)
qualsiasi autorità. – centrorsa |||||||||| (le lettere non svetta-
Fin da questi primi passi è importan- no né dall’una né dall’altra parte).
te che il grafologo non emetta “senten- Chi possiede un tipo di grafia de-
ze” e non giudichi, egli invece deve solo strorsa si può definire persona sicura di
inserire il dato analitico nel contesto in sé e magari spavalda, specialmente in
cui l’individuo esercita una certa prero- grafie medio grandi; al contrario, in una
SERGIO SAPETTI gativa: ad esempio, un esperto Capo di grafia sinistrorsa, ad una persona adulta
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Stato o d’Istituzione, può avere una gra- le si possono attribuire caratteristiche di


fia senza margine alto, non perché sia insicurezza e timore, mentre invece tale
anarchico ma perché si immedesima inti- caratteristica è frequente e abbastanza
mamente nel ruolo di responsabilità a lui normale nella grafia degli adolescenti,
affidato, diverso contesto è per un imma- specialmente se sono mancini.
turo individuo che conduce una vita La grafia centrorsa o eretta è indice
sbandata, che rifiuta le proprie responsa- di maturità, consapevolezza e piena co-
bilità sociali, per farsi esclusivamente gli scienza della realtà. Nelle grafie miste
29 affari suoi. Ecco dunque l’importanza di dove cioè alcune lettere si inclinano a
destra, altre a sinistra, altre ancora sono Il nostro viaggio-immersione nella
verticali, dobbiamo porre attenzione ai tecnica grafologica è iniziato e man
vari significati delle singole lettere alfa- mano sviscereremo tutti gli aspetti prin-
betiche (li vedremo nelle prossime pun- cipali dell’analisi della scrittura. È
tate) al fine di stabilire in quali occasioni un’immersione che non prevede né muta
e momenti ci possiamo sentire sicuri né maschera né tanto meno bombole di
piuttosto che insicuri, spavaldi o al con- ossigeno; i prerequisiti per intraprendere
trario timorosi e in quali circostanze in- questo viaggio indimenticabile sono so-
vece abbiamo i nervi saldi e siamo pie- lamente un po’ di curiosità e un pizzico
namente equilibrati e realisti nell’agire. di entusiasmo, uniti a tanta passione che
E, sì, come da sette note musicali o da noi speriamo di trasmettervi, insieme
sette colori si formano infinite melodie e alla maggior chiarezza espositiva possi-
arcobaleni iridescenti, così da pochi trat- bile.
ti vergati su un foglio di carta, si possono
desumere miriadi di peculiarità diverse.

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