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PARTE QUARTA | i } | f | PIETRE PREZIOSE E PERLE Premessa Risulterebbe particolarmente utile trattare Pargomento sotto un aspetto eminentemente pratico, trascurando 1a gran parte dei capisaldi sui quali fan perno i testi di mine- ralogia e di gemmologia. Per chi volesse approfondirsi in materia consiglio il volume sulle pietre preziose dello stesso Editore e compilato dalla chiarissima professoressa Speranza Cavenago Bignami, opera recente e completa. Allorafo, cui viene consegnata una pietra perché ne fac- cia il centro di una spilla o debba farla brillare solitaria in un anello, ben poco interessa la sua composizione chimica (se cio’ sia bisilicato di berillio ¢ alluminio (Be, Alp Si, O,e) nel caso di uno smeraldo, o silicato di rame (H, Cu Si 0,) nel caso di un diottasio), né certamente si sognera d’inda- gare a qual sistema cristallografico appartenga (esagonale per lo smeraldo e romboedrico per il secondo), tanto pit che il sistema al quale una pietra appartiene si pud solo precisare nel greggio della stessa, cio8 prima che venga tagliata e sfaccettata; colore e taglio della gemma saranno per Ini i soli elementi che si imporranno alla sa attenzione. 240 PARTE QUARTA Rifrazione Quando un fascio di fuce passa da un mezzo meno denso ad uno pith denso (aria e pietra) subisce una devia- zione dovuta alla diversa velocita di propagazione della juce nei due mezzi. Tl grado di deviazione relativo alla direzione di propa- gazione della Iuce, costante specifica di ciascun mezzo, & in fonzione al potere rifrangente della pietra. Altra impor- tante costante @ «indice di rifrazione » che @ il rapporto tra la yelociti di attraversamento della tuce rell’aria quella nel mezzo {pietra). Liindice di rifrazione, costante per ogni specifico mezzo, @ misurabile mediante uno strumento chiamato rifrattometro. Ne consegue che, avendo a tabella degli indici gia predi- sposta, @ possibile avere un elemento qualitative della pietra in esame Cccorre tenere presente che non tutte le pietre hanno un unico indice (mouorifrangenti) ma indici diversi, I mi nereli appartenenti al sistema monometrico potremmo rias- sumerli come segue a) Diamante (nelle sue diverse colorazioni naturali o provocate da radiazioni) ; b) Granato {nelle sne diverse variet): Spessartite ed Fssonite (gialle) Almandino (roseo violaceo) ; Piropo (rosso) ; Demantoide ¢ Uvarovite (verdi); PIETRE PREZIOSE F PERLE 2qr ©) Spinello (nelle sue diverse varieta): roseo violaceo: « Balascio »; azaurro: « Candite »; rosso aranciato: ¢ Rubicello »; rosso; 4) Fluorite (nelle sue diverse colorazioni) 1Opale, 1’Ambra, 1'Ossidiana e la Moldavite (vetro di origine naturale) sono prive di struttura cristallina ¢ si comportano identicamente alle pietre monorifrangenti (con un solo raggio rifratto), mentre tutte le altre sono biri- frangenti in quanto, scomponendo il raggio incidente in due componenti (chiamati raggio ordinario e straordinario), originano due indici di rifrazione Uno degli apparecchi di semplice uso @ il dicroscopio. Consiste in un romboide di Spato d’Islanda (calcite) collocato entro un tubo metallico a cannocchiale, che con- sente di essere regolato secondo la vista di chi I'usa. Su un manicotto a pressione entro il quale pud rotare il detto cannocchiale @ fissato un manico di sostegno a 90 gradi con l'asse del cannocchiale, onde rendere pitt agevole Yosservazione, Un altro manicotto a pressione porta una sbarretta, che a stta volta, in una intaccatura pure a pres- sione e regolabile con vite, regge un’asticciola circolare. Su questa @ saldato un piattino rotondo portaoggetti, situato sotto la detta sbarretta e superiormente alla stessa un disco a bordo seghettato (per far meglio aderire la presa delle dita), che consente di far ruotare cizcolarmente il piattino portaoggetti. Si hanno cosl due movimenti del piattino portaoggetti (e qui occorre insistere su questo particolare), 242 PARTE QUARTA Yuno di rotazione pel giro dell’asticciola sul proprio asse, e Yaltro di rivoluzione, per la possibilita di muovere tutto i sistema concentricamente allasse del cannocchiale, per ies dt Fig, 86 ~ Dicroseopio. mezzo del manicotto a pressione. Con un po" di cera ver- gine, si fissa il materiale da osservare sotto il piattino porta- oggetti ¢ lo si guardera attraverso l'oculare munito di lente in direzione di una sorgente luminosa, Poich® dal lato op- PITRE PREZIOSH E PERLE 243, posto il cannocchiale @ aperto limitatamente a una fine- strina rettangolare di 2 mm per 4mm, osservando ta fonte luminosa con I'apparecchio a vuoto, ci appariranno due finestrine sovrapposte esattamente identiche. Se perd osserviamo un oggetto di una certa trasparenza fissato al piattino portaoggetti, le due immagini potranno essere di colore identico 0 di colore o tono diverso. In questo secondo caso ci troviamo evidentemente di fronte a un mi- nerale birifrangente; con tranquillita possiamo quindi esclu- dere la sua appartenenza al sistema monometrico (diamante, granato, spinello, fluorina) (dato che per noi ha interesse soltanto cid che ha attinenza con le gemme) e del pari che possa essere privo di struttura cristallina come l'opale 0 la moldavite, ma soprattutto che (e questo 2 pure di ba- silare importanza) possa essere una composizione vetrosa, Di sommo aiuto ci potrd essere la conoscenza di come si scindono i colori delle singole gemme; per esempio per il topazio nobile, giallo di diversa gradazione con sensibile distacco, mentre per Ia tormalina, giallo chiaro e bruno, per il rubino, rosso intenso e rosso giallastro, per la kunzite, lilla € rosso chiaro ece. ¢ questo permette gid un primo orienta- mento sulla natura della pietra in esame, Qualora perd le due immagini alla prima osservazione ci appaiano identiche di tonalita, non possiamo affermare di trovarci di fronte a un minerale monorifrangente se prima non lavremo con pazienza fatto ruotare sia con un lento completo giro dell’asticciola, sia con spostamento del manicotto, che fa rivoluzionare il sistema di sostegno della pietra attorno all’asse del dicroscopio. Anche in tal caso tuttavia il pleocroismo pud essere cost debole da sfuggire al rilevamento dell’occhio umano © percio si avra la certezza della birifrangenza osservando 244. PARTE QUARTA {i pleveroismo, ma non della monorifrangenza in mancanza di accertamento del pleocroismo stesso. Densita La densita dei corpi @ il rapporto tra la loro massa € quella di un eguale volume di acqua distillata a 4 °C. ‘Un centimetro cubo di acqua distillata ha massa 1g mentre un uguale volume di platino ha massa 21,43 g, d’oro 19,30 g, di corindone (rubino e zafliro) 4 g, di berillo (sme- raldo) 2,70 g e cosi via. Questa proprieta fisica scalare dei cristalli & costante ed & di valido aiuto quale mezzo di distinzione tra una specie di pietra e un'altra. La densita assume particolare importanza quando le pietre in esame hanno una superficie non perfettamente piana o possiedono opacita, per le quali non & possibile ottenere Tindice di rifrazione. Hsistono specie di pietre (es. berillo) che, a causa di atomi che caratterizzano il colore, hanno diversi valori a seconda della varicta; il berillo incolore ha densita di 2,70 mentre quello rosa di 2,80. Tl metodo usato per V'esame di una pietra pud essere applicato indipendentemente dalle caratteristiche geome- triche della pietra e la determinazione della densita avviene attraverso Vapplicazione di diversi sistem. T termini di densita assoluta e massa volumica vengono ‘usati per indicare uno stesso valore; essi esprimono il rap- porto tra la massa il volume di un corpo (MjV), mentre il termine densita relativa, denominata solo densita ai fini pra~ tici gemmologici, indica il rapporto tra la massa volumica di wm corpo omogenco e la massa volumica di un corpo di riferimento che, nel nostro caso @ l'acqua distillata a 4 °C. PIETRE PRE@IOSE E PERTE 245 Quindi avremo Ia densita relativa: a= MIM, uso In alcuni casi & opportuno conascere la forza peso dei corpi che si ottiene moltiplicando la massa per L’accelera- tione di gravita b La forza peso si esprime in N (newton) 1 kg = 9,81 N. Meg Bilancia idrostatica Il principio di Archimede afferma che un corpo in un Jiquido in quiete riceve una spinta idrostatica, dal basso verso alto, uguale alla massa del volume di liquido spo- stato. Ne consegue che il valore dato da tale spinta corri- spondera al volume del corpo immerso. Poiché operiamo con un liquido di densita nota, e cio® acqua distillata a 4 °C, che equivale a un grammo per cen- timetro cubo, si trata di conoscere le masse della pietra nei due mezzi (aria e liquido). La determinazione della densiti delle gemme, che si avvale del principio di Archimede, si ottiene dividendo il valore della massa della pictra nell’aria per quello della differenza tra la massa stessa e quello risultante dalla pie- tra immersa nel liquido. Infatti: supposto che avessimo da esaminare un’acqua- marina avente esattamente un volume di 3 cm, la cui massa nel!'aria @ di 8,10 g, mentre immersa 5,10 g quindi: Massa della pietra nell’aria (8,10 g) diviso per la diff renza tra la massa stessa (8,10 g) e quella della pietra im- mersa nel liquide (5,10 g) avremo: 245 PARTE QUARTA 8,10 8,10 810-510 3 2,70 © per formula generale: Maris — Mio nella quale abbiamo per Mun la massa pietra nell’aria ¢ per My,o la massa pietra immersa. Essendo la massa vo- lumica dell'acqua uguale a 1 g/cm, il valore che rappresenta la densita, in questo caso, @ identico a quello della massa volumica. Esistono apposite bilance di precisione clevatissima, ma di delicata manovra, ¢ altresi di costo assai elevato, Comungue si pud, volendo, utilizzare una bilancia a due piatti purché molto esatta. Si pud fare un attrezzamento di fortuna con un trespolo atto a sostenere un bicchiere con l'acqua distillata. ‘Tale trespolo va appoggiato sul pavimento della bilancia a cavallo d’uno dei piatti senza perd impedime il libero mo- vimento. Un piccolo cestello in filo metallico, una scatotina, tun Gitale bucato 0 qualsiasi altro arnese capace di acco- aliere la pietra, purché di materiale non assorbente, viene immerso nel liquido del bicchiere e sostenuto per mezzo di un filo pure in metallo assicurato in alto al portapiatto dela bilancia. Con dei pallini, o altro, sull’altro piatto si ristabilisce Vequilibrio, che vien sotto dall’applicazione di tale aggeggio pendente, e quindi si pesa 1a pietra ponendola sul piatto stesso della bilancia (quello sotto il trespolo con bicchiere).. Presa nota della massa, si leva la pictra dal piatto ¢ la si PITRE PREZIOSE PERLE 247 pone nel cestino immerso nel!’acqua. Per ristabilize l’equi- librio occorrente, togliere tanti pesi corrispondenti alla massa della pietra immersa pari al volume dell’acqua spostata dalla pietra. Solito procedimento matematico: Massa pictra nell’aria ‘Massa pietra nell’aria — Massa pietra nel liquido = densit’ = Massa volumica Picnometro H una boccetta a tappo smerigliato, il quale @ attraver- sato in senso verticale da un canalino, Si tiempie Ia boccetta di acqua distillata in modo che, mettendo il tappo, attraverso il canalino se ne scarichi I'ec- cedenza, ma resti il canalino completamente riempito di liquido. Si determina esattamente la massa di tutto, avendo cura di asciugare prima ben bene la boccetta. Si determina la massa della pietra nell’aria. Si mette ta pietra nel picnometro, fo si riempie d’scqua distillata sino all’affioramento dal tappo e si ridetermina fa massa, Evidentemente ne risulta una massa inferiore alla somma delle due precedenti, inferiore di quel volume d’acqua il cui posto & stato occupato dalla pietra. Avremo percid: Massa della pietra nell’aria paneled cal aes) Lisetle = densita Massa della pietra neli’a } Massa del picno- metro pieno d’acqua — Massa del pienometro con pietra immersa 248 PARTE QUARTA supponendo la massa del pienometro pieno @acqua € utilizzando i dati del precedente esercizio avremo: Acquamarina 8,10 g ‘Acquamarina 8,10 g + Picnometro pieno 120 ¢ — Pienometro con pietra immersa 125,10 ¢ 120g ue SiO = 2,70 densita 3 (S10 | i120) — 125,10 Areometro di Nicholson Costituito da un cilindro terminato in due cori: quello inferiore, con un gancetto al quale si applica un cestello pure conico e quello superiore, al quale é saldata un’asta con un piatto portaoggetti. Sull’asta un segno di taratura. Si fa immergere Vapparecchio in acqua distillata zavor- randolo sino alla linea di taratura. Si pone sul portaoggetti la pietra ¢ togliendo il peso di taratura si riporta al livello la linea di controllo, tenendo conto esatto dei pesi tolti, che corrispondono evidentemente alla massa della pietra nel- Varia. Si pone successivamente la pietra nel cestello subacqueo e si aggiungono pesi sino a riportare l'areometro al segno di taratura. Questi pesi aggiunti, rappresentano il valore della massa del liquido spostato dalla pietra. Sempre con l’esempio della nostra acquamarina: (massa in aria e cio? grammi tolti quando 8,10 Tabbiamo posta nel portaoggetti) 8.10510 (grammi aggiunti su! piatto portaoggetti per riportare Vapparecchio alla taratura quando abbiamo posta l'acquamarina nel cestino subacqueo). PIETRE PREZIOSE PERLE 249 Per quanta attenzione si faccia non @ tuttavia cosi sem- plice ottenere fa densita con assoluta esattezza, specie se si deve arrivare al terzo decimale, Penso che sia percid il caso, per I'uso corrente e non di laboratorio, rivolgere la nostra attenzione ai Liquidi pesanti ‘Tutte Je pietre che avremo occasione di esaminare si ranno cvidentemente con densita superiore a quella del- Yacqua distillata e immerse in questa andranno inevitabil- mente a fondo. Se perd le stesse pietre, anche la pid pesante, Je gettassimo in una vaschetta contenente mercurio, data Yalta densita di questo (13,54) tutte galleggerebbero. Quindi non ha importanza la natura del liquido, ma la densita dello stesso. Ora si tratta di ottenere delle soluzioni che abbiano urvalta densita, tale da consentire il galleggiamento di certi minerali e ancor piti la condizione di equilibrio, di indifie- tenza, cioé che non tendano né a salire né a scendere, ma si fermino in seno al liquido. Le fabbriche di prodotti chimici ne preparano alcuni abbastanza stabili e che risolvono bene la situazione me- diante opportnne diluizioni Ecco i pitt noti Liquido di ‘Thoulet (soluzione acquosa di ioduro di mer- curio e ioduro di potassio) densita 3,19 (va diluito con acqua distillata). Liquido di Klein (soluzione acquosa di borotungstato di cadmio) densita 3,30 (liquido diluente acqua distillata), ioduro di metilene densi 33 (liquido diluente benzolo) 250 PARTE QUARTA Liquido di Rohrbach (soluzione acquosa di ioduro di mercurio ¢ ioduro di bario) densita 3,59 (va diluito com alcool). Liquido di Clerici (coluzione acquosa. di matonato e for- miato di tallio) densita 4,15 (liquido diluente acqua distil- lata) Quando si intende valersi del sistema dei liquidi pesanti, & necessario avere altresi, una serie di pietruzze assoluta- mente controllate, che si indicano col nome di minerali in- dicatori e che di volta in volta chiameremo a testimoniare Tesattezza della densiti riscontrata. Ognuno pud costituire una propria serie di liquidi pesanti con densita rispondente alla propria necessita B consigliata anche la seguente serie 1) bromoformio € monobromonaftalina o toluolo dens. 2,65, 2) bromoformio » 2,88 3] ioduro di metilene e monobromonaitalina —» 3,05 4) ioduso di metitene * 3,33 5} soluzione di Clerici dituita » 3,52 6) soluzione di Clerici diluita ”4 Occorre tenere presente che la soluzione di Clerici @ corrosiva e va usata con molta attenzione. L/uso di questi liquidi porterebbe alle seguenti osserva- tioni 3) densita 2,65 ~ quarzo citrino (2,65) rimane in equilibrio; - topazio (3,53) ¢ altre pietre gialle affon- dano; 2) densita 2,88 —berillo (smeraldo ¢ acquamarina 2,70) galleggia, altre pietre verdi ¢ blu chiaro affondano; PIETRE PREZIOSE E 1 251 3) densitA 3,03 —tormalina (3,05) rimane in equilibrio; ~ nefrite (3,00) galleggia; ~ giadeite (3,34) e peridoto (olivina, 3,34), afiondano; 4) densita 3,33 — zoisite (tanzanite 3,34) peridoto (3,34) € giadeite (3,34) rimangono in equilibrio; ~ diamante (3,52) spinello (3,60) zircone (3,94-4,82) ¢ crisoberillo (3,71) affondano 5) densita 3,52 ~diamante (3,52) rimane in equilibrio; ~ corindone (rubino e zafliro 4,00) titanato di stronzio (fabulite 5,13) ossido di zir- conto e calcio (djevalite 5,65) affondano; 6) densita 4,00 —corindone (4,00) rimane in equilibrio. A/applicazione dei liquidi pesanti viene utilizzata, in particolar modo, per le piccole pietre per le quali ta bilan- cia idrostatica diminnisee 1a propria sensibilita. In questi esami occorre avere cura di pulize ogni volta la pietra prima del passaggio da un liquido all’altro e di non usare i liquidi per le pietre porose come ad esempio la turchese e lopale. Durezza Ta durezza @ il potere che il minerale possiede di resi- stere alla abrasione di una punta o altra sostanza con suiliciente pressione senza provocare il clivaggio. La dura- bilita di una pietra dipende dalla sua durezza, Il mineralogo Mohs ha trovato dieci minerali di durezza diversa € ne ha costituito una scala che porta il suo nome, Tuttavia @ da notare che non si tratta affatto di intervalli di durezza perfcttamente uguali tra un minerale ¢ Valtro, 252 PARTE QUARTA come i gradi termometrici, ma con valori che, specie per le pictre preziose, sono ben lungi dall’uniformita. Si riporta Ja seala di Mohs. Scala di Mohs 1} Taleo 0,03 6) Ortoclasio 37 Gess0 150 7) Quarzo .. 120 Calcite 450 8) Topazio . 15 Fluorite. 5 9) Corindane x 000 5) Apatite + 650 10) Diamante .. 140 000 nella quale il numero a destra di ciascun minerale indica la durezza effettiva paragonata al corindone (9 della scala) il cui grado viene considerato uguale a 1000. Per provare la dusezza di una pietra non vale la pena di soffermarsi, per quello che ci riguarda, sullo sclerometro, che viene usato sottanto in mineralogia, e non si presta nem- meno per i gabinetti di gemmologia, dato che occorre una superficie piana abbastanza estesa nella pietra da esaminare. La prova della durezza non @ molto accettata in gem- motogia perch® pud arrecare danno alla pietra. Solo in casi particolari, in cui risulta difficile Videntificazione, si pre- senta la necessita di procedere, con la dovuta esperienza cautela, all'analisi del grado di durezza. Vengono fabbricate delle speciali matite con le punte di minerale rispondenti ai gradi dal 4 al x0 (e del grado portano I'indicazione incisa) con le quali, per successivi tentativi si pud asrivare alla determinazione del grado di durerza della pietra da esuminue. PIETRE PREZIOSE ER PERLE 253 Tavola della « durezza» di alcune gemme secondo Ia scala di Mohs 3% Perla. 3% Corallo, 4 Malachite. 5% Lapislazz 6 Adularia - Amazzonite - Labradorite - Opale - Ortoclasio - ‘Turchese, 6% Peridoto (olivina) - Demantoide - Marcassite Nefrite. 7 Giadeite - Kunzite - Quarzo (Ametista, Cristallo di rocea, Citrino, Morione o affumicato, Rosa) 7% Berillo (Acquamarina, Eliodoro, Smeraldo) - Tormalina Ziccone. 8 —Spiuello - Topaaio. 8% Crisoberillo (Alessandrite, Cimofane). 9 Corindone (Rubino, Zafliro) 10 Diamante (Brillante). Bisogna tuttavia essere molto guardinghi nell’uso della matita per non menomare il'valore della pietra con segni visibili Si pud fare la prova lungo il bordo della corona graduando la pressione e usando punte con bassa durezza, Nel caso in cui 1a punta risultasse di grado inferiore, non si verifichera alcun attrito o rigatura. Poi si procederd con punte di mag- gior durezza controllando con fa lente ogni fase dell'opera- zione. Il tratto di prova deve essere il pit corto possibile ¢ non deve essere mai effettuato sulla tavola centrale. Il tagliatore di pietre riesce, per mezzo della sua mola e della propria esperienza, ad individuare il grado di durezazi 254 PARTE QUARTA Chi avesse la possibilita di procurarsi delle laminette dei minerali di varia durezza, potrebbe ottenere un eguale ri- sultato provando su queste la pietra da esaminare, evitando cosi di segnarla ma facendo molta attenzione a che non si deteriori per una eventuale sfaldatura, dato che bisogna naturalmente usare una certa pressione. Comunque Ja durezza @ un dato approssimativo perché @ una proprieta vettoriale che varia al variare della direzione. Il taglio delle pietre Limportantissima operazione, che trasforma la pietra grezza in pietra sfaccettata, @ dovuta a tecnici abilissim che devono avere una speciale cognizione delle propriet’ cristallografiche dei singoli minerali e, in particolare, dei piani di sfatdatura, Il grezzo deve essere accuratamente studiato prima di essere sottoposto a qualsiasi lavorazione. A volte si pratica il clivaggio per ottenere lo sfaldamento del cristallo secondo Yacerescimento cristallografico del minerale (es. diamante) Jn clivaggio imperfetto provoca la frantumazione del grezzo in tantissime piccole parti di poco utilizzo. Dopo di cid la pietra va passata allo sbozzamento che va eseguito con polvere di carborundum diamante su disco rotante (plateau). La sfaccettatura viene eseguita, per il diamante, su disco di ghisa belga spalmato di polvere impalpabile di diamante stemperata in olio di oliva; per le altze pietre stu plateau costituito da una lega di piombo e stagno (il cui tenore varia secondo la durezza della pietra) e si usano appropriati abrasivi come polvere di corindone © polvere di demantoide in olio di oliva. La sfacccttatura lascia sulla pictra delle striature, che 256 PARTE QUARTA vengono successivamente fate sparire mediante poli tura. Per questo si usano abrasivi di inferiore durezza di quelli adoperati per le medesime pietre nella sfaccettatura, come il tripoli in pezzo, fatto consumare dal disco in rota- zione (usato ad es. per lo zailizo) o polvere di demantoide (usta per es. per lo smeraldo); anche il disco sara di lega pitt dolce, Cid premesso, ecco una descrizione, a grandi tratti, del’attrezzamento di una tagtieria, I. Dischi del diametro di circa 30 cm in ghisa belga per i diamanti, in lega di piombo e stagno a percentuali diverse per le altre pietre. Questi secondi vengono, di so- lito, fusi nelle stesse taglierie, che sono gelose della compo- sizione della lega ¢ la fanno variare secondo la durezza della pietza per la quale vengono adoperati. Tali dischi (detti plateau) azionati da motore elettrico girano orizzontalmente alla velocit’ di 2000 a 3000 giri al minuto e, trascinando 1a miscela abrasiva della quale abbiamo parlato, nel loro vorticoso moto consumano, con questa, a poco a poco, la pietra che & tenuta 2 contatto con gli stessi. Variando il punto di contatto si creano le diverse faccette. IL Specie di grucce detti morselli, aventi a una estre- mit fissato il dop che artiglia le pietre ¢ all'epzosto due lobi sotto i quali trovansi due tasselli (uno per ciascun lobo} con una forma quindi vista superiormente a un dipresso del seme di fiori nelle carte da gioco, con un incavo al posto del lobo superiore. LIL. 11 dop (che sostituisce 'antico impasto di piombo ¢ stagno in un malloppo di lega nella quale si affondava il brillante per affrancarlo) @ il sicuro artigliato fissatore della pietza, che resta sempre vieibile, 6 j PIETRI, PREZIOSE E PERLE 257 Questi dop sono specie di masse metalliche della forma di botticelle, aventi nella parte superiore un cilindretto che si pud far alzare od abbassare a comando per mezzo di una chiavetta (tipo orologio). Il cilindretto porta superior- mente un incavo a imbuto, nel quale trova alloggio il dia- mante. Con un bottone a vite si possono manovrare due Tris Fig. 87 ~ Dop. branche, simili alle chele del granchio, per far loro serrare il brillante inamovibilmente nella posizione desiderata, Un grosso filo di rame, con il quale si blocca la botticella al morsetto, trova posto e modo di essere fissato al dop pure a vite in dne posizioni: I'una al centro dalla parte op- posta del cilindro mobile portadiamante e serve, per rica- vare la tavola, I'altra su un lato ¢ questa consente tutte le inclinazioni, aiutata anche da opportuni piegamenti del filo di rame per la sbozzatura di arrotondamento e quindi per il sieavo delle facectte. 258 PARTE QUARTA Il taglio a brillante, il pii importante e usato, presenta $7 facce (58 nel caso esista la tavola inferiore detta » culasse ») cost distribuite: Parts superiore. Corona 1 tavola | 8 faccette a stella 8 facce fondamentali superiori 36 mezze faccette superior. Parte inferiore: Padiglione 16 mezze faccette inferiori 8 facce fondamentali inferiori Yotale 57 facce pit l'eventuale tavola inferiore. Come & noto, la resistenza al consumo non é identica nelle diverse direzioni della pietra. Il tagliatore deve quindi sistemare la pietra in maniera che la venatura di consumazione sia in direzione della ro- tazione del plateau. Qualora la maggior durerza della pietra venisse a tro- varsi perpendicolarmente alla linea di rotazione, avremo che la pietra non si consumerebbe adeguatamente 0, anche, che potrebbe essere la stessa a intaccare il plateau. ‘A correggere, se fosse necessario, di qualche minima .clinazione il dop si mette qualche spessore sotto uno dei tasselli (di solito vecchie carte da gioco) del morsetto. Questo poi, @ impedito di seguire Ja rotazione del plateau da due spuntoni contrapposti fissati sul banco all’esterno € in maxgine del disco rotante, Se i dops hanno risolto il problema del fissaggio della pietra al morsetto per il diamante, per le altre pietre si PIETRE PREZIOSE E PERLE 259 ricorre ancora alla cementatura con un impasto di gomma- lacea, o pece greca, ceralacca, e sabbia fine, sufficientemente duttile, a calore moderato, Nomi diversi prende il diamante tagliato a seconda della forma datagli, della proporzione tra la corona e il padiglione, del numero delle faccette ecc. Quello normale a brillante, detto anche tagliato tipo Amsterdam, dovrebbe avere superiormente alla cintura 1/3 dell'altezza complessiva della pietra che viene denominata la corona, mentre restano naturalmente 2/3 per la parte in- feriore detta padiglione; quello con la tagliatura tipo An- versa & pitt basso di corona e di quindi Vimpressione di essere di massa superiore alla realta; talvolta cid @ perd a detrimento della vivacita della pietra. ‘Trascurando tagli particolari che prendono denomina- zioni speciali, ma non sono di frequente incontro, si cita soltanto il taglio a tavola ¢ gradini motto pid conoseiuto con il nome di taglio a smeraldo. Per tagliare in tal modo un diamante si preferisce usare un materiale di primissima qualita, assolutamente di tinta bianco extra ¢, in tal caso, il valore della gemma diventa addirittura superlativo. Quando il taglio viene effettuato sulla sola parte supe- siore del diamante, lasciando Ja parte inferiore piana, prende il nome di Rosa. Su questa si fanno convergere superior- mente sei facce triangolari dette a stella accompagnate da altre 18 facce triangolari (trina) ottenendo superiormente, anziché una tavola, una cuspide. Nella rosa olandese abbiamo I'altezza met del diametro, quella detta d’Anversa, a causa della minor inclinatura delle facce a stella, risulta pitt bassa. I intuitivo che le rose vvengono ricavate da materiale grezzo di ricupero. 260 RAMEE GUARTA, PIETRE PREZIOSE E PERLE: EREean ot cements ro ren jenenal logge Oro (lb & “et | cent [omni] cast | contort] ron | Gv [oamnt Ce o O & 2 ry ie ae Se Cro Oe rae . rt | 45 | 9 3 = 5 1,2: 10 200 i 10 5 o z jo ; oe ; Oto Os0 3 Oo 5 2° “o ma eel ome |e fecal (fee esl ies O 3 =f Je or ieee mle [mele : yee a ae sO Oe PR EA Lo o | 225] o45 | 56) 14 | 2,80 | 280 po] m4 a 6 ie 4 3 8 CURE] SU SEE] 3) 8m y( 25 Se FL bo = miss || oq. (bee || peer |/-g2m: || we | xo 2 = 5 2 3-—— Be | eee (feet ere (orp ey Ce 3b Oe Co kIR, 13 0,65 yz | 18 | 3,60 | 360 ow | 1B g L— ¢ o c cL) = eee fealiee sala len = = 075 | 80} 20 | 4— | 400 | 100 | 20 Or 2 On 2 22 | cen esas dena peel va eyed | sae = o se |g age ann ce gaye ays | Os Ls eaters - ee 18 | 4,50 | 0,90 92 23 460 15 23 LH ty lou on als | 1 | _ cols | oO Oe s f He FE te a Tl grano @ usato per il diamante ¢ le perle naturali, i carato per le pletre preztose e 1e perle coltivate, i grammo per le aitre pletre. ROTONDE DAL N° 1 AL Ne 60 262 18 ees TAGISIONG) on 1213 41 6 17 9000C i PARTE QUARTA Le migure det i saffrt ¢ dt 7 ‘ma acquistando molto in vivacita, Le stesse aumentano approssimatamente di % ‘di mm da un numero ai successivo, poco diversificando dal calibro di Paral, serpl: 45 3 30 2 30 6% a raetadald), dal Nieuw GSoeam al Ne 33 com 2 4,r0 mm, con aumento di mm o,ro tra numero e numero, Per Je marcassiti ele perle false si ha la misurazione P P. PIETRE PREZIOSE E PERLE 263 Nella massima parte dei gioielli di valore oltre Te pietre base, siano queste brillanti o di colore, che indicheremo col nome generico di centri, vi sono tutti i piccoli brillanti per decorazione. Questi vengono detti mélée se hanno una massa da 1/5 a 1/20 di carato e entourage quelli pit piccoli che vanno da 1/20 a x/r00 di carato. Vengono trattati in car- tine e il prezzo @ stabilito per carato (0,20 g). Nella pratica si richiede un dato numero di carati o parte di carato di miélée 0 entourage da 8, 15, 50, 100... pezzi al carato. Questi diamanti di piccolé dimensioni vengono anche tagliati con un numero inferiore di faccette. La denominazione particolare di tagiio svizzero viene at- tribuita ai diamanti tagliati con 16 faccette sulla corona (oltre fa tavola) e 16 sul padiglione mentre col termine huif- hid si indicano quelli il cui taglio @ limitato a 8 face (oltre la tavola) sopra e 8 sotto. Prendono il nome di diamanti taglio a baguette quelli di piccole dimensioni con taglio ret- tangolare. Per le pietre di colore il taglio prevalente & quello a gradini, cio? a smeraldo. Ve ne sono, perd, anche di tagliate a brillante o con tagli fantasia, nonché con il cosi detto taglio indiano, che non segue delle regole precise, ma tende a conservare alla pictra la sua massa maggiore. Talvolta anzi, si ha la convenienza di ritagliare qualcuno di detti esemplar per meglio valorizzarlo, anche se si preder’ qualche po’ di massa. Per le pietre sintetiche si ha tna standarizzazione di misure e forme di taglio, come @ possibile rilevare dagli specchi riportati alle pagg. 259 260. Le misure delle gemme sintetiche rofonde, in genere branche, rosse © blu (che passano sotto il rispettivo nome di 264, PARTE QUARTA raffiri e di rubini) vengono oggi prodotte anche con durezza 8 (spinello) perdendo un po’ in durezza, ma acquistando molto in vivacita, mentre antecedentemente ci si atteneva solo alla durezza 9 (corindone) Ragguagtio dei diametri delle pietre rotonde fra le misure Internazionali PP, quelli delle Gemme SS sintetiche e la corrispondenza in millimetri. ss | PP |omm| SS | PP |omm| ss | FP | o mm 00 | x | 080] x2 | 24 | 300] 29 64 00 2 | 000 310 | 30 632 o | 3 | x00} 13 | 25 | 320] 3x | 650 r| 4 | m0 26 | 3.30] 32 6,650 2| 5 | x20] x4 | 27 | 340] 33 6,872 6 28 | 350] 34 7,009 x| 7 15 | 29 | 360] 35 papa 8 30 | 3,70] 36 | 7.482 4/9 16 | 3x | 380) 37 | 7,700 10 3.90 | 38 7.927 s| a 17 | 32 | 400] 39 8.164 | a2 33 | 420] 40 8.412 6 fas | 8 420 | 42 8672 4 19 ago) 42 | 8.945, 7 | 151 20 4,60 | 43 9,232 16 ar 77) 44 9534 8 | x7 22 493 | 45 9.852 8 23 510 | 46. 10,187 9 | 19 24 527 | 47 10,540 20 25 | 3a | 48 10,912 ro | at 26 3or | 49 31,304 22 27 578 | 50 20717 tr | 33 28 5.06 PIETRE PREZIOSE E PERLE 265 Come dalla seguente tabella, le misure internazionali PP (per le marcassiti ¢ le perle false) vanno aumentando di 0,10 mm di diametro ad ogni numero con partenza dal N. x di 0,80 mm e arrivano fino al N. 33 con un diametro di 410mm. Si devono tener presenti le seguenti anomalie: seatto di soli 0,05 mm ai N. 7 ¢ 23 ci diametri dei N. 23 vanmo da 2,85 a 2,90 mm 24 vanno da 3,00 a 3,10 mm 3K vanno da 3,80 a 3,0mm 1a misurazione delle pietre sintetiche (SS) ha una minor precisione di stacciatura, tanto che sotto il N. 2 possiamo trovar pietre da 1,20 mm fino a 1,30 mm, sotto iN. 8 da 2,30 mm fino a 2,40 mm e cosi via, Le perle Le perle, prodotte da molluschi, sono composte di car bonato di calcio e conchiolina (materia organica). La formazione @ causata accidentalmente dall'introdursi ! di corpuscoli che provocano Virritamento ed il conseguente ! rivestimento concentrico del nucleo, La perla coltivata, introdotta sul mercato curopeo nel 1920, ha una formazione esteriore identica a quella natu- rale con la differenza che la sollecitazione viene provocata datl'womo. 11 procedimento consiste nel prendere un nucleo sferico di madreperla rivestirlo di cpitelio tolto da una marga- ritifera, Contemporaneamente si incide T’epitelio della mar- garitifera destinata alla produzione per consentire I'inseri mento del nucleo. Successivamente viene ingabbiata e po- sta su fondali ricchi di plancton. I tempo di coltura mediamente di due anni salvo le necessit’ commerciali che determinano Vopportunita di stabilire un tempo diverso di immersione. Queste perle coltivate, prodotte col metodo ! Mikimoto da importanti case giapponesi quali la Rumoki, | la Otsuki, la Iamakato, la Iakasuiha ¢ la Murata, vengono esportate in tutto il mondo. La classificazione delle perle coltivate viene effettuata PITRE PREZIOSE & PERLE 267 in base al grado di coltura, alla sfericita, al colore e alla misura del diametro. Vengono riportati in tabella alcuni dati di massa-misura, riferiti alle perle di coltura, utili per i relativi calcoli Per distinguere le perle naturali da quelle cottivate non sempre @ sufficiente un esame delle caratteristiche esterne © interne (per quelle forate), ma occorre un esame di labo- ratorio con Vausilio dell’endoscopio e dei raggi X. Lendoscopio, usato per le perle forate, & composto di una fonte luminosa che converge il pennello di luce in un | eerste [renee |r oe eae. perl ‘Momme (!) grammo carato, ou x x 25 165 4 875 5 1» 55 nas Gollana Uniforme es | eee etal eee pa | ae faye, [in pall fate in 5 35.6 acs 3 11,25 10 35,6 4 a3 48,75 (}) Momme (misura di massa giapponese) ~ 3,75 grammi ie ean 208 PARTE QUARTA ago, internamente vuoto, completato alle estremita di due specehietti a 45 gradi. Spostando lentamente 1a perla sull’ago & possibile vedere se il raggio di luce passa oppure no attraverso i cerchi concentrici. [ raggi X sono quelli attualmente pit idonei all’identi- ficazione. Se la perla, di struttura prevalente cristallina, viene esposta ai raggi Rntgen, si ottiene un difrattogramma che permettera il riconoscimento della. stessa. Con i saggi X si pud ottenere un esame per trasparenza che consente spesso di evidenziare il nucleo della perla. Tia massa delle perle coltivate viene espressa in carati mentre quella delle perle naturali in grani, La valutazione delle perle naturali si ottiene moltipli- cando il quadrato della massa (base una volta) per il prezzo (numero volte) attribuito. Se una perla é di 8 grani si avr base una volta pari a 64 che moltiplicato per il prezzo (de- terminato dal colore, forma e massa), ad esempio: 5000 volte, risultera il valore di L. 320 000. Consigli per Ia pulizia e conservazione delle perle giap- ponesi secondo la Japan Pearl Exportes Association. Lavaggio: immergere la collana per 6-8 minuti in acqua tiepida saponata con sapone bianco puro agitando I'acqua della bacinella senza perd strofinare le perle, lasciando que- ste appoggiate su un morbido tessuto spugnoso, risciacquan- dola poi in acqua tiepida; strofinare quindi ciascuna perla con velluto o pelle di daino appena umettati in purissimo olio yegetale o lanolina. Conservazione: a riposo 1a collana va tenuta nell'astuc- cio o fra due strati d'ovatta Incassatura delle pietre Laboratori speciatizzati, per lo pit artigiani, si occupano esclusivamente della fase finale (trascurando Ia pulitura) della preparazione dei gioielli, cio della francatura dei brillanti e altre pietre preziose nelle sedi predisposte dal gioieltiere. F; un lavoro tutto particolare, basato su un'ottima vista una pazienza a tutta prova; lavoro, anche monotono, se vogliamo, ma al quale si deve votarsi fin da ragazzetti seguire l'esperienza dei piit anziani per anni sino ad acqui- stare la mano per i lavoti delicati Etimologicamente la parola lascia un po’ perplessi ¢ si preferirebbe usare quella pit appropriata di incastonare, ma restringendo questa al significato di uno speciale tipo di incassatura, generalmente si usa quest’ultima in senso lato, con i relativi derivati da ineassare, forse volendo si- gnificare che le pietre vanno come fissate, cio’, incassate nelle sedi appositamente preparate sul fondo di metallo. I laboratorio da incassatore, dotato di un normale banco di orefice, utilizzava per illuminare il punto di lavoro una sorgente di luce che, passando attraverso una boccia di vetro riempita d’acqua, otteneva una concentrazione ¢ una intensitd pari a quelle prodotte da una lente d'ingrandi- mento 270 PARTH QUARTA Tale sistema, considerato sorpassato, @ attualmente so- stituito da speciali tampade. Come ferri vengono adoperati i bulini, minuscoli scal- pelli di acciaio speciale a punta taglientissima e questa sagomata in una gamma svariata di forme, per avere modo di scegliere quelle appropriate a ogni lavoro e alle varie fasi dello stesso. Particolare rilievo hanno i cosi detti palleltaiori che for- mano le palline, base, queste, di gran parte delle incassature, I pallettatori, sono punzonetti ave incavata all’estre- mita una scodellina emisferica; sono di diverse grandezze, a seconda che si vogliano ricavare palline piit o meno grandi Per mantenerli in efficienza si adoperano i fions (cio® matrici per pallettatori) pure in serie e riuniti su un supporto. Sono coni metallici sui quali si ripristina Ia freschezza di taglio alle semisfere. Alltri ferti, dei quali il laboratorio deve esseredotato, sono i punzoni millerighe, che hanno all’estremita, fissata con un perno traversale, una minuscola rotella zigtinata, che, pressata contro la parte desiderata di un oggetto, ne lascia quelle impronte caratteristiche a scopo ornamentale. Per renderlo pitt maneggevole e impeilirne ogni even- tuale deterioramento, il gioiello va fissato con gommalacca a caldo su un sostegno di legno che sua a volta pud es- sere stretto in morsa. Fra i vari tipi di incassatura abbiamo quella a palline, Anzitutto Hberato col bulino della gommalacea il solo spazio necessario, bisogna assettare il foro abbozzato dal- Yorefice sulla superficie dell'oggetto, ingrandendo il foro stesso con gli appositi bulini facendo si che ogni singola pietra si adagi in modo perfetto nella sede destinata, Indicando grossolanamente V'operazionc, il foro deve PITRE PR “IOSE PERLE, 27r risultare come una scodellina senza fondo, la cui conca- vita sfereggiante, seguendo 1a sagoma del padiglione della pietra, impedisca che la stessa possa uscite di sotto. Cid perché, data 1a maggior Iuminosita. che cost ottiene fa pietra, questa deve risultare scoperta anche nella parte inferiore (a giorno), mentre nel passato troviamo le incas- sature a notte e cioé con lo scatolino chiuso inferiormente in modo che dal di sotto non si poteva vedere Ia pietra. Assettata la pietra, in prossimita della cintura della stessa, si aggredira il metallo, per cost dire, triangotarmente in modo che intaccati i lati def triangoto ne resti una parte centrale in sito, Questa, scalzata in parte inferiormente, verra sollevata con citcospezione contro la pietra (base del triangoto) sino a ricoprir 1a cintura e adagiarsi ripiegandosi sul margine della corona. Ripetendo loperazione pitt volte attorno alla pietra, questa rimarra fissata alla sua sede per il complesso di punte in tal modo formate, Ma (sia per evitare che le punte stesse graflino o strap- pino i fili delle stoffe con te quali vengono a contatto, sia per dare alle stesse una sagoma estetica ed uniforme) si comprime 1'estremitd della punta coll’adatto pallettatore e si ottengono cosi quelle palline che si vedono attorno alle pietre a francatura delle stesse. T/incassatura a martello si usa per le pietre isolate, come ‘in solitario, € si ottiene scavando il metallo attorno alla pietra di modo che la cintura penetri completamente nel corpo del metallo stesso, previa naturalmente I'assettatura come precedentemente indicato, Con un martello, a piccoli colpi su uno scalpello piano, detto picchetto, poggiato sul metallo in margine al foro, si far rinserrare il metallo sulla pietra incorniciandola proprio sopra la cintura. 272 PARTE QUARTA J/incastonatura a griffe si usa per i solitari da signora. ‘Tagiiando a settori il metallo del castone predisposto su rnisura della pietra, si lasciano le sole punte necessarie a tenere ferma la pietra, Dette punte, ribadite opportunamente prendono ill nome di griffe ed & questo il miglior modo di incastonare una pietra per farla rifulgere in tutta la sua Vincassatura a sfella si adopera solo su lastra (super- ficie piana). Come procedimento il metallo va intaccato a saggi attorno alla pietra, cio’ a triangolini con il vertice verso Yesterno in aumero pitt © meno grande, spesso di difforme grandezza, in modo da dar l’idea schematica di un astro raggiato, Alla base dei triangolini si solleveranno Je punte di francamento, che successivamente andranno pallettate. Se i triangotini rappresentanti i raggi avessero spazio interno sufficiente, si possono creare in detta area delle altre palline a scopo ornamentale, Nelliincassatura a tipo antico, le pietze sono contornate da palline una di seguito all’altra, mentre nella moderna sono limitate al minimo indispensabile, I bordi del gioietlo vengono dentellati ¢ pallinati a scopo ornamentale. ‘Tabelle delle principali pietre con relative caratteristiche fisiche Pietre trasparenti incotori Nome Densita | TACT | Dureuzn | DEPT Quarzo (eristallo di roceay | 2,651 | 1,54-1.55 0,013, Nowe Pesta | ae pe ne Zirconia (diossido di zirco- nio e ossido di ittrio) | 5.80595 | 2160220] 8.5 9,050, 274 PARTE QUARTA Pletre trasparenti di colore azzurro e blu. Nome Ziecone (starlite) Coxiadoae {2alfizo) Celestina. Diamante ‘Topario Zoisite (tanzanite) ‘Tormatina (Indicolite) Fluorite Berillo (aequamarina) Densita 4.68 397-4002 395-4 3513.55, 3,563.57 3:23-3,38 3,10-3,20 300-335, 268-2.73 Indice di rifrazione 1,92-1,08 | 76077 1,62-1,63, ANT 1,60-1,72 1,69-1,70 1,63-1,65 143 1,561,57 Pietre trasparenti di colore giallo. Nome Zircone-nobile Granato (spessartite) Corindone Diamante ‘Topazio (wureo) Crisoberillo (aureo) Spodamene-nobile ‘Tormalina Fluorite Quarzo (ctsino) Berillo (aureo) Densiti 4,68-4,82 +4130 3,90-4,10 3,33-3,20 3,10-3,12 3.01-3,25, 2,65-2,08, 2,602.77 Indice di tifrazione 1,79-1,82 1,96-1,7 2AT7 1,61-1,62 LIEL75, 1,06-1,67 1,62-1,64 143 1,54-1,55 1,501.57, | | | | Durezza 65-7 1S 4 7 T5715 PIETRE PREZIOSE E PERLE Pietre trasparenti di colore rosso ¢ rosa. Nome Zircone Corindone (rubino) Granato: (almandino) (viropo) (essonite) Spinello Diamante ‘Topazio Spodumene (kunzite) Fluorite Berillo (morganite) ‘Tormalina (rubellite) Quarzo (giacinto di Compostella) Indice di Dente rifrazione 472 1,92-1,98 3.00-4,10 1,961.77 383-420] 1,7701,78 3160-380 | 1,73a1,75 3.5053, 1,7481,76 35 4734a2,718 351-3055, 3150-353 3:15-3:18 | 3,01-3.25 143 2,72-2,90 1,58-1,59 3,00-3,16 1,611,653, 2,64 1541.55, Pietre trasparenti di colore verde. Nome Zizcons Corindone Granato (demantoide) Diamante Crisoberillo (alessandrite) Granato: (avarovite) (grossularia) Peridoto (olivina) Dioptasio Spodumene (hiddenite) Tormalina Fluorite Berillo (smeraldo) Densita 4,10-4,82 3,904.10 3,80-3,00 3:50-3.55 3:50-3.84 3:27-3:39) 3.27-3.35 313 310-5,12 3,01-3,25 | 267-277 Indice di rifrazione 170-1677 1,884 1,90 2407 LTPhTS 183 1730180 1,65-1,68 1,66-1,72 1,66-1,67 1,62-1,64 143, 156-197 1,841.85 275 Dureza 15 a 7.25-7,50 725 7 8 8 65-7 7 7158 7,25-7,50 7 Durezza O75 9 645-675 85, 758 7 65-9 5 5-7 1S 4 58 276 Pletre tri PARTE QUARTA lucide e opache. Mareassite Ratilo Avmurrite Malachite Rodonite Rodoerosite Vesuviana Giadeite Diopside Fluorite Nelrite Quarzo: (atteo) (avventusina) {(prasio} (crisoprasio) (aisspeo) (cosa) (corniols) (ocehio di tigre) (ceehio di gatto) (ccchio ai faleo) (calcedonio) ‘Turehese Serpentine Amazaonite (feldspato} Adulatia (feldspato] Lapislazzali Opale Opale di fuoco Densité 4.61-4.00 4.18-4,30 3,50-4,10 3,30-3,36 3.04-3.54 2,95-3104 2,65-2,68 2,66-2,68 2,05-2,08 2,59-2,65 2,65 64 2.58-2,64 2,05 Dureza 6-65 6-66 Colore giallo oro ‘metallico rosso-biondo rosto-giacinto rosso-brano azzurro-bla verde rosso roseo o int, rosa intenso div. toni verdi verde dianeo-grigio verde ‘verde ianco-grigio verde verde verde verde-rosso giallo-bruno giallo-bruno verde-grigio blu-grigio azzurro-grigio azuuro-verde verde verde bianco-grigio bla bianco-latte PARTE QUINTA MONETE AUREE Premessa Le crisi economiche nei periodi postbellici hanno tolto fille monete auree 1a loro funzione di mezzo di pagamento, cancellando definitivamente il concetto di convertibilita Tuttavia, si € imposto un mercato ricco di tesaurizzatori che hanno contribuito ad alimentare una continua ascesa dei prezzi. L/investimento in monete @ stato sempre pola tizzato dal valore intrinseco del’oro identificabile da una precisa titolazione del metallo. Successivamente, anche i collezionisti entrarono nel mer- cato di certe monete, pur adottando criteri diversi di valu tazione (rarita e stato di conservazione della moneta) Attualmente la commetcializzazione delle monete auree @ soggetta all’L.V.A. del 19% sia per le monete a corso le- gale che per tutte le altre. L’'I.V.A. sulle monete a corso le- gale provoca I'assorbimento di quell'aggio, prima esistente, che permetteva l'incentivazione delle trattazioni. Pertanto, il prezzo delle moyete d’oro comuni si avvicina al valore intrinseco del!’oro. Prendendo, ad esempio, le quotazioni del 18 ottobre 1991, yediamo la Sterlina a L. 118000 ¢ loro fino a L. 13 150 il grammo. Poiché in una Sterlina vi sono 7.3224 g di oro 280 PARTE QUINTA MONET AUREE 281 } fino, il valore intrinseco risulta di 1. 108 300, un valore 7 ; si pari alla quotazione. lsd Massa | auast Park alle quot siosee | Titoto | det fino | mm | Elenco delle principali monete auree, loro massa, titolo fino contenuto ¢ diametro, tava roo | 32.258 | woo |} ag.o322 | 35 20 | “6.4516 | 900 5.8064 | 21 ea. | ro | 3.2258 | 900 2.9032 | 18 } | lum). |s ! risen, | Titolo | del sno | os mm inde | grammi Dollar! ro | 16,7185 | 900 | 15,0366 | 27 a __ 813592 | 900 232 | 22 ‘xlpenin 5 | 83502 | 9 7383 Frauchi 100 | 32.258 | 900 | agosz2 | 55 Gite | 20 | 6.4516 | 900 5.8064 | 21 Poros 200 | 40,6700 | 900 36,6030 | 40. 10 | 3.2258 | 900 29032 | 19 roo | 20,3307 | 900 | 18,3057 | 30 } 50 | 10,1608 | 900 ons28 | 23 Argentina | 20 | 4.0679 | 900 36611 | 19 Pesos {1 Argentino) 5 | 8.0645 | 900 paste | 22 Bircenbis | | {a/2 Argentino) 2h | 4.0322 | 900 36289 | 20 og So eae } Austria 7.988 | 916, n3aaq | 22 Shilling roo | 23,5245 | 90 | axa7z0 | 53 3.9940 | 916, oor | 19 a5 | 5.8810 | 900 2029 | 21 Danimarea | Corone NC. roo | 338753 | 900 | 304877 | 37 Corone | 20 | 8.9006 | 900 | 8.0645 | 22 20 | “6,775 | 900 60075 | 22 10 | 4.4803 | 900 40322 | 19 10 | 3.3875 | 900 30487 | 19 BR giteo cati NC. L 85,1/9 | 137606 | 40 “ Ducati N.C. 4 | 13,9036 | 986.119 | 13.7606 | 4 Plastre roo | 8.5000 | 875 rants | 23 1 | 34900 | 986.1/0 | 34424 | 20,5 ah lace pies esl Biotin N.C. 8 | 64516 | 900 5064 | 21 a a 7187 4 | 3.2238 | 900 29032 | 18 Finlandia Markkaa 200 | 84210 | 900 73789 | 22 Belgio 100 | 4.2105 | 900 jirto4 | 18 } Franchi | 00 goo | agosa2 | 35 Becta | 20 00 8064 | 21 ‘ 1 le oe Sallie Franchi roo | 32,2581 | 900 29,0322 | 35 | | ee 50 | 16.1290 | 900 | 14,5161 | 28 Brasile 40 | 12,9039 | 900 | 116135 | 26 Milreis 20 | 17,9296 | 9162/3 | 164354 | 30 20 | 64316 | 900 5.8004 | 21 10 | 8.9648 | or6.2/3 | Sei77 | 24 ro | 32258 | 900 29032 | 18 | 5 | 4824 | 916,2/3 | gross | 20 3 | n0129 | 990 taste | 07 282 PARTE QUINTA MONETE AUREE 283, soa Massa aa Massa gramami = grammi Germania ae ico | Marchi 20 | 7.9650 | 900 71085 | 225 yj 50 | 41,6656 | 900 37.4909 | 37 10 | 3.9820 | 900 35838 | 19,5 20 | 16,6666 | 900 34,9909 | 27 5 | 19910 | 900 17919 10 | 813333 | 900 pago9 | 22.5 Giappone 5 | 4.1650 | 900 si74g9 | 19 Yen 20 | 16,6060 | ooo 14,9999 | 28 24 | 2,0833 | 900 18749 | 15.5 10 | 8.3333 | 900 74999 | 22 2 | 1,6666 | 900 44999 | 13 5 | 4.1656 | 900 37490 | 20 " Olanda Gran Bretagna Gulden 10 | 6.7290 | 00 60561 | 22 Sterline 5 | 30.0403 | o16,2/3 | 36.5110 | 37 5 | 33645 | 900 30280 | 18 2 | 15.0761 | ox6,a/3 | 24.6447 | 27 Perit 1 | 7,988 | or6,2/3 22 Soles roo | 46,807r | 900 42,1263 | 37 i 3:9940 | 916,2/3 10 50 | 23.4035 | 900 21,0631 | 28 Grecia 20 | 9,36r4 | 900 84252 | 23 Dracme 20 | 6,456 | 900 ar ro | 4.6807 | 900 q.zr26 | 18 10 | 3.2258 | 900 19 5 | 213404 | 900 2.1063 | 16 h 5 | 16129 | 900 "7 un r | 7988 | ox6,2/3 | 7.3224 | 22 Pahlevi 3_| 40.6799 | 900 40 Polonia 24 | 20,3390 | 900 29 Biotych 20 | 64516 | 900 5,8064 | 21 1 | 841360 | 900 2a ro | 3.2258 | 900 2,9032 | 19 4 | 4,068 | 900 19 Russia 4 | 2.0340 | 900 15 Rubli 15, | 12,0030 | 900 116135 | 244 Israele 10 | 86026 | 900 roaas | 23 Sterline 100 | 26,6800 244566 | 34 5 | 43013 | 900 3ayr | 18 100 | 25,0000 | Boo | 20,0000 | 35 Chervonets (10 Rubi 1 | 8.6026 | 900 77423 | 33 50 | 13,3900 | 9162/3 | 12.2283 | 27 Spagna Italia Pesetas 100 | 32.258: | 900 29,0322 | 35 Lire 100 | 32,2580 | 000 | 29,0322 | 35 25 | 8,0645 | 900 7asto | 24 100 | 8,790 | 900 noror | 235 20 | 6.4316 | 900 5,8064 | 2 100 | 5.1900 | 900 46710 | 20,7 ro | 3.2258 | 900 219032 | 18 52 | 16,1290 | 900 14,5161 | 28 Stati Uniti d'America 50 | 4,390 | 900 3.9595 | 20,5 Dollari 20° | 334360 | 990 seiogag | 34 20 | 6.4516 | 900 5.8064 | ar 10 15,0466 | 28 ro | 3.2258 | G00 ziuse | 819 3 | pisaze | 18 | ¥ | 284 PARTE QUINTA Hil ee | ose toto | deta | 7.9881 | 9162/3 | 7.3224 | 22 | 39940 | 9162/3 | 36612 | 19 Rand 3 ! Svesia-Norvegia | Come 20 | 89606 | 900 | e645 | 23 i Mize eereee pe gozz | a8 PARTE SESTA Svizzera Franch oo | szas8r | ov | ange tne. || feed la Sess LEGISLAZIONE SUI METALLI | gee | aoe | oon ‘Turehta Plasre soa) | 988s | wreist | anezas | sects 250 | r80400 | oxea/a | segaee | 2 roo | 7.2160 | 916,2/3 | 6,6146 5° | 3.6083 | 916,2/3 | 53,3076 2 16041 | 9162/3 | 116537 ‘Ungheria | Corone 100 | 33,8753 | 900 304877 | 37 20 | 6.7750 | goo 60975 | 21,5 10 | 3.3875 | 900 30487 | 19 | Venezuela Bolivar roo | 32,2581 | 900 29,0322 | 35 25 | 8.0645 | 900 7.2580 | 23 20 | 6.4516 | 900 58064 | ax l ro | 3.2258 | 900 29032 | 19

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