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PARTE TERZA UTENSILI E MACCHINE PER FABBRICHE E LABORATORI I ATTINENTI ALLA LAVORAZIONE DEI METALLI PREZIOSI Premesse Solo con un buon corredo di utensili ¢ di macchine e il loro uso appropriato ¢ intelligente si potra produrre un Tavoro di ottima esecuzione € a costo conveniente. Nella gioielleria, prevalendo il lavoro manuale con ten- denza all’esecuzione di pezzi isolati, spesso unici ¢ con in- tendimenti artistici, non occorrono veri impianti industriali ed @ sufficiente una buona dotazione di utensili e qualche macchina elementare. Per le fabbriche vere e proprie, ove invece si ha di mira i risparmio di mano d’opera, che incide notevolmente sul costo, tun adeguato attrezzamento con macchine moderne, precise ¢ veloci @ assolutamente indispensabile. Le fabbriche di articoli correnti, come quelle di bigiot- teria, quelle di catene ¢ in particolare quelle di gioielleria falsa, non possono assolutamente esimersi da una dotazione completa di macchinario specifico per il ramo d’industria prescelto. ‘Tuttavia.& bene si faccia strada anche tra gli orefici il concetto che un'attrezzatura adeguata pud aiutare a svel- tire il lavoro, con conseguente risparmio di tempo (e quindi di mano d’opera) consentendo del pari una maggior accu- ratezza e precisione di risnltato. ] 184, PARTE, THRZA Gli utensili devono essere non solo di buona qualita, ma adoperati saggiamente e gelosamente ¢ ordinatamente con- servati. # da accantonare la cattiva abitudine di adoperare un utensile similare perch® quello appropriato non si sa dove sia andato a finire 0 perché si @ trascurato di procurar- selo, e gli stessi operai, sia perché l'acquisizione istintiva del!'attaccamento ai propri strumenti di lavoro giover’ loro in un domani quando saranno alla loro volta padroné di bottega, sia'perché avranno anche ora maggior soddisfazione € rerdimento nell’escenzione di quanto vien loro affidato, dovranno armarli ¢ conservarli come se fossero dé loro pro- prieid, Laminatoi Il laminatoio @ Ia macchina principe della oreficeria, a carattere tanto artigianale che industriale. Serve a ridurre i lingotto come proviene dalla fusione, in lastra, riducen- dolo con passaggi suecessivi di spessore sempre minore op- pure in filo di sezione via via sempre pit sottile. In sostanza si tratta di macchina nella quale si fanno azionare in senso contrario due cilindri di acciaio temperato di elevata durezza, fra i quali si pone la verga o ta lastra da ridurre, Molti sono i tipi di Jaminatoi e se ne hanno di azionati a mano 0 a motore. Usando cifindri scanalati, si possono ricavare fili a sezione quadra o esagonale sino ad un minimo di 0,45 mm (laminatoio per fili fini). ‘Una cosa di caprtale importanza é il perfetto paralle- lismo dei cilindri, in modo che l’apertura tra gli stessi, e attraverso la quale deve passare la lastra, sia identica in ogni sua punto. Per raggiungere questo, si hanno superior- mente degli ingranaggi, manovrando i quali si ottiene una UTENSIL B MACCHINE, 18: Fig, 43 - Laminatoio sgrossatore a lastra LS 200, = Laminatoio per fill fini. 188 PARTE, TERZA perfetta regolazione. Vanno azionati anche dopo ogni pay saggio di lastra, per ottenere un’apertura inferiore fra | cilindri, e quindi successivamente una lastra di spessore decrescente, Le lastre da tirarsi dovranno essere piii strette della larghezza utile dei cilindri (di circa 2 em), onde i metallo compresso, possa trovar modo di espandersi lateralmente, Per Ia laminatura dei fili, i cilindri scanalati dovranno tro. varsi a contatto onde il metatio non formi bava lateralment« alle scanalature e si girer’ la barretta sul suo asse ad ogni passaggio alla sezione inferiore di scanalatura, Le lastre, prima di essere passate al laminatoio, vanno battute ¢ dopo alcuni passaggi, ricotte per renderle pitt malleabili Col tempo i cilindri si logorano e devono percii rimandati alla fabbrica, che li riporterA come nuovi, salvo una trascurabile differenza di diametro. Nelle versioni pitt moderne i laminatoi hanno aumentato la loro potenza e la velocita di produzione, grazie alle mo- dere tecniche di costruzione, Si 2 avuta infatti l'accortezza di dotare tali macchine di una lubrificazione, che nel caso delle migliori marche, @ assicurata da una pompa ad ingra. naggi che permette 1a lubrificazione costante ed automatica di tutte le parti ruotanti della macchina stessa; inoltre es sendo tale pompa del tipo premente aspirante, la lubrifica- zione avverr in un cirenito chiuso, in modo che, dotata 1a machina di una certa quantita di olio, esso sia sufficiente ad assicurarne il buon funzionamento per un lungo periodo di tempo, essere Forbici e cesoie Ridotto il metallo in lastra, questa va necessariamente tagliata nella misura desiderata. Fig. 45 — Cesoia eireolare « mano, Pig, 46 ~ Sega cirealare eon vasea € eappa di protezione. 190 Per far cid ci si vale delle semplici, ma robuste forbici, alle cesoie a mano, a leva, ad ingranaggio, se lo spessore aumenta, e infine delle seghe circolari. Le cesoie circolari (che possono essere adattate anche per tagliare in rotondo) servono bene per strisce metalliclie di una certa lunghezza, Per vari lavori di troncatura e taglio ci si serve della sega circolare a motore adattata in una vasca onde elimi nare la dispersione della limatura che conseguentemente si forma durante il taglio. Fig. 47 ~ Trafila multipla su pinstea, Per la riduzione del filo ci si serve oltre che del lami- natoio anche delle trafile, Trafite Le pit comuni sono piastre d’acciaio, nelle quali sono stati ricavati dei fori calibrati e rettificati, attraverso i quali si fa passare il metallo perché assuma il diametro e la forma desiderata. Si usano con i bamchi a trafilare od, eventualmente a mano, tirando con pinze il metallo attraverso il foro dopo averle francate in morsa, oppure nella esigenza d’avere fili molto tunghi per I'alimentazione di macchine automatiche a mezzo di trafilatrict a moture fiuu a 5 pussaggi. WTENSHE © MACCHINT 191 Ve ne sono altresi-a pasticche intercambiabili, che ven- gono fissate mediante apposita chiavetta sulla placca di sostegno. pt LY Fig, 48 — Trafila registrabile. Sono consigliabili perché, dato che le pasticehe non sono voluminose, possono essere costruite in materiale d’altis- sima durezza, carburi metallici (Widiam da wie — come e diam — diamante, in lingua tedesca) e particolarmente non deteriorabile dalla corrosione conseguente il continuo sfrega- mento dato dal metallo passante attraverso il suo foro. 10g PARTE raeeas UTENSIL B MACCHINE 193 J fori delle trafile sono alquanto svasati dal Jato di en. trata del filo mentre tna lieve svasatura anche dalla parte dell'uscita ia per facilitarne T'introduzione, sia por impedira un possibile sfogliamento del filo. La parte inter- media del foro 2 quella che compie propriamente il lavoro di trafilatura. Dovendo far ordinazione di qualche trafila speciale, buona norma prendere come dato un campione della sa- goma che si vuol ottenere dopo Ja trafilatura e altro della wna o del filo, che si intende far passare alla trafila. Si avra in tal modo 1a certezza di ottenere in modo esatto quella sezione, Esistono anche trafile in diamante o in corindone (sin- ee : tetico), che vanso montate su una base di ottone 0 di wi 19 estess Witlam bronzo e che offrono indubbiamente dei vantaggi nei con- rafila in acclaio al tungsteno. fronti dell'usura, non perd per i deterioramenti dovuti alla fragilita. Le trafile vanno conservate con molta cura e tubrificate dopo I'uso. Banchi a trafilare Servono per tirare del metallo in filo o in sagoma attra- verso le trafile © anche per ottenere delle sagome vuote con Vaiuto di anime in rame, Dal primitivo uso del tenagliolo a mano, passando per i1 manubrio di legno a quattro bracci con cinghia di cuoio, per la ruota dentata con pignone, manovella e catena a magiie piatte, si @ giunti al moderno banco funzionante a Fig. 50 - Pasticca Widiam in sezione. motore e sgancio automatico della catena a fine corsa. Naturalmente se V'aggiunta del motore rappresenta il Y ; , perlerionamento ideale, si possono avere dei banchi pure aed bees Usb ants od eventuali materie ottimi a funzionamento manuale e anzi con la possibilita , anzi, che vien denominato conca, di applicare il motore in un tempo successive. 194 PARTE TH R TERZA, UTENSILT MACCHINE 195 Pig. 51 ~ Banco a trafla azionata Fig. 52 ~ Trafilatrice a 6-+1 pasate con frizione, a motore, Trafilatrict Ve ne sono di diversi modelli, ma tutte basate sul prin- Mentre i benchs « iv . cipio di far svolgere il filo da rocchetti devolgitori per pas- | Taborstoriete eee Gage adoperati da quei sarlo sti rocchetti avvolgitori, con passaggio del filo attra- tulle, euiinin, le drafted secopan fn Tunghezze di me- verso una trafila in bagno d’olio inserita in apposito cassetto Hib ee aa es setbatoio, Le trafilatrici possono essere ache a pitt passate, , ilo trafilato in quantitativi cio? riducenti successivamente il diametro del filo facendolo rilevanti passare per pid trafile prima defl’uvvolgimento. 106 PARTE TERZA of Dato lo sviluppo verificatosi in questi ultimi anni della lavorazione del filo, che alimenta la maggior parte delle machine automatiche per catena o per tesstito, anche Ie trafilatrici si sono modernizzate, Si avuto I'aumento in velocita (possono infatti raggiungere i 60 m di trafilato al minuto, velocita compatibile coa il fattore di inerudimento Gel filo). T/aggiunta della lubrificazione continua € a cir cuito chiuso delle trafile, assicurata da pompa prement: aspirante direttamente collegata al motore e all’ applicazione della frigione di avviamento onde evitare lo strappo di par tenza, causa delle ripetute rotture del filo da trafilare, tanto controproducenti ai fini della produzione della finitura della stessa, ha portato questa macchina a un alto livello di praticita. Bilancieri T biancieri sono quelle machine che servono a compri- meze, con un energico colpo, una lamina di metallo contro uno stampo di acciaio (negativo), si da ottenere l'immagine positiva sulla lamina stessa, Si usano, per esempio nel conio delle medaglie, Di talii bifancieri se ne costruiscono di diversi tip: 2 mano, azionati da un volano che possouo essere ad arco chiuso (cio’ con Ia chiocciola agente fra due colon- nine di sostegno) 0 ad arco aperto (cioé con Ia chiocciola portata a sbalzo da un unico sostegno}, con il volano spo- stantesi verticalmente con la chiocciola, alla quale con il stio stesso movimento comunica la forza battente o anche con volano ruotante sempre sul medesimo piano, nel qual caso la chiocciola funge da cursore portastampi e vien fata azionare con vite inteima, « motore ed a frizione. UTENSILI B MACCHINE 197 Fig, 53 — Bilanciere a mano, Stampi Si usano con i bilancieri, Gli stampi sono masselli di acciaio a maschio ¢ femmina e possono servire sia per im- Dutire, ciot per far prendere la forma a quei pezzi, nei quali si vuol creare un yuoto (parti di raeciali, anelli teg- / 198 PARTE TERZA } Pig, 54 ~ Presin eccentsica a motore | | Big. 55 — Pressa a pede (9000 kg). PARTE TERZA geri cece), perch? loggetto risulti meno pesante, sia nella coniatura, cio’ per riprodurre un motive, un disegno sul metatlo massiccio, Kvidentemente funzionano in dipendenza della in Predisposta in negativo sugli stessi. Ferri da trancia Composti da una matrice e un punzone, Messa la Ia tuina di metallo tra l'una e I'altro e facendo penctrare il punzone nella matrice, dalla lamina verra ricavata la sa- goma predisposta sul ferro stesso, che il maschio stagliera nelatto d'introdursi nella femmina, Presse Sotto il nome di presse, vengono catalogate diverse mac- chine che sono molto usate in oreficeria; tutte lavorano con Vausilio indispensabile di stampi o ferri da trancia e pos- sono essere adibite a lavori di imbutitura o stampaggio ed alla tranciatura, La piit comunemente sata anche per il suo basso costo @ la pressa a pendolo funzionante a pedale, pratica e razio- nale. Risolve sia lavoro di piccola imbutitura sia di tran- ciaggio. La pressa eccentrica a motore sostituisee la pressa pen- dolo di cui sopra allorehe si avranno da tranciare pezzi in quantita rilevanti; a seconda della superficie e lo spessore dei pezzi stessi si sceglierd la potenza di battuta (da 2000 a. 400 000 kg). TENSILE FE MACCHINE 2or PRESSA O1,ODINAMICA Di recente data é I'applicazione delle presse oleodina- miche nella oreficeria; la funzionalitd di tali macchine & Wig. 56 ~ Micropressa idraulica. MP/j00 (300 000 kg) stata accertata nei pitt svariati lavori dove cio? la neces- sita di una fortissima pressione da esercitare sugli stampi era prima affidata ai ripetuti colpi dinamici del bilanciere a frizione o ai montoni, A differenza di questi (a volte costruzioni imponenti di 500-600 kg, aventi bisogno di appositi basamenti su cui poggiare e scaricare la battuta, costruiti in cemento armato 202 PARTE TERZA ed interrati) le moderne presse oleodinamiche 0 micropress« sono pratiche, silenziose e potenti, di modestissime dimen sioui, possono venire installate in qualsiasi laboratorio, Inoltre la pressione oleodinamica esercitata gradualmente ed uniformemente assicura un grande risparmio per la mag gior durata degli stampi che non essendo pitt soggetti al- Vurto come avviene per i tradizionali bilancieri a vite, du rano molto pid a lungo. La silenziosita di funzionamento { apprezzatissima negli ambienti di lavoro. Bottoniere Sono blocchi di aeciaio con 20 e pid svasature a mezza palla di dimensioni progressive con partenza da x mm, dotati di punzoni con testa arrotondata, Il numero di questi sari inferiore di uno al quantitativo delle svasature. Dischi di metallo ricavati per mezzo di fustelle circolari taglienti vengono collocati all'imbocco delle svasature fatti penetrare nelle stesse mediante il punzone (imbuti- toio) di almeno una misura inferiore a quello della relativa svasatura, battendolo col martello, Il disco di metallo dovra essere invece di almeno una misura superiore a quello della svasatura adoperata. Si otterranno evidentemente delle mezze palle di dimensione lievemente inferiore a quella della svasatura prescelta, Castoniera Consta di una matrice in bloceo d’acciaio avente una serie di svasature imbutiformi con relative imbutitoio a forma conica Data appunto la conicita dell'utensile, basta un solo maschio per tutta la serie, $i usa come la bottoniera, Fig. 57 = Bulino ‘a ongella, Fig. 58 - Bulino 4 bisetl, Fig. 59 - Bulino ri alo (¢ volte la gran dezza naturale) PARTE TERZA Bulini Utensili da punta e taglio di forme diverse, ognuna delle quali con un particolare appellativo, che servono per trac ciate, incidere ece, i metalli e per V'incassatura delle pietre Le forme pitt correnti prendono il uvime di ongella (a punta con fianchi convessi) ongella a guancia destra (a punta con il fianco destro convesso e sinistro piatto), ongella « guancia sinistra (convesso il fianco sinistro e piatto il de stro), mezzo fondo (taglio curvo, fianchi diritti), piatlo (ta glio e fianchi diritti), grano d'orzo (fianchi curvi a foglia ulivo riunentisi in punta), biseldo (fianchi diritti terminanti in triangolo con vertice tagliente) ecc. Sono tutti a piano inclinato verso la parte tagliente Ve ne sono anche di rigati con punte in rilievo per la zigrinatura, I bulini vengono montati su manico di legno a fungo, per essere contenuto nel palmo della mano. Aleuni usano appiattire parte della curva del detto manico o impugna- tura per maggior comodita d’uso. Lime Fra gli utensili comuni anche ad altre professioni o me- sticri, fa lima merita una speciale menzione per il grande uso che Yorafo ne fa quotidianamente. Lime se ne hanno a intaglio semplice od incrociato, ciot con la parte mordente costituita da tante parallele tracciate diagonalmente, da tante piccole losanghe, e con le piit svariate gamme di taglio, — da quello ruvido (grosso) a quello dotcissimo — e di sezioni multiformi, Rsistono poi per speciali finiture le cost dette lime ad ago, dal taglio ad- disittua vellutato 8 UTENSILI B MACHINE Frese Pe no venir considerate come delle lime che agiscono in senso rotative per mezzo del motorino con albero fles- Big. 60 ~ Frese. sibile, La parte tagliente, che trovasi alla sommita del gambo metallico da inserirsi nel mandrino, viene sata nelle forme pit diverse (a palla, a cono, a pigna, a diseo ece.). Trapano Moltissimo usato quello elettrico, che viene applicato at solito motorino ad albero flessibile. Si usano anche i trapani a mano, Servono naturalmente per predisporre i fori in mudo da consentire Vazione del 206 PARTE TERZA Seghetto Questo & costituito da una L rovesciata e da un bra cio con apposito passante munito di vite di fermo; questa seconda parte sostenuta da un manico. L'asta lunga del primo pezzo pud entrare per il quantitative necessario nel pas- ante del secondo e rimanere fis- sata per mezzo della vite. Due galletti, uno all’estremo del lato corto del primo pezzo, V'altro al- Vorigine del secondo pezzo, presso al manico, consentono di fissare ¢ sostituire a volonta la seghet- ta, mentre I'altra vite permette il regolaggio del!’axchetto nel sen- so della lunghezza. Questa specie di P nella sua completa forma- zione, della quale un lato della parte chiusa e precisamente quel- lo in prosecuzione del manico (gamba della P) viene delimitato dalla seghetta, costituisce il com- pagno fedele del¥orafo, Per ado- perarlo si allenta un galletto e si libera con I'altro completamen- te la seghetta per passarla at- traverso il foro predisposto del trapano e tiaffrancarla ai gal- letti, La seghetta pnd quindi agire, attraverso il foro predisposto con il trapano, sul piano della tastra Fig, 6 UTENSILI & MACCHINE, 207 Morsetti Possono definirsi morse a mano. Sono costituiti da due ganasce, che vengono strette sul pezzo in lavorazione per mezzo di un galletto, oppure con 'azione girante del manico a cono, che si insinua a leva fra le due parti obbligate circa sulla met delle stesse a una distanza fissa da una piastra su perni, che ne consente il movimento di rotazione. Segacerniere In una lastra d’acciaio dalla forma approssimativa di punta di lancia, nel lato opposto al vertice, una vite passante nella grossezza della lastra, consente di costringere 1a cer- niera contro 1a sommita della finestrina triangolare seghet- tata, ricavata nel corpo della lastra, e di fermarla salda- mente, Dopo di che si procede alla segatura e spianatura della cerniera con la lima, ottenendo cosi Ia perfetta ortiz zontalita: del taglio, Pallettatori Sono punzoni a taglio rotondo con testa incavata. Con essi si formano le palline attorno alle pietre preziose quando vengono incassate (fissate nel gioiello). Fions Vengono usati per ravvivare il taglio ai pallettatori: sono cio’ piccoli punzoni a testa sferica, di duro acciaio, riuniti circolarmente in misura progressiva da 0,5 a 2 mm. PARTE ZA, UTENSIL EB MACCHINE 209 Esiste anche un blocco d’acciaio nel quale sono scavati i fori guida, pure in misura progressiva, aventi sul fondo la pallina, che sostituisce la testa del punzone di egual misura. Calibri Con questa denominazione si indicano quegli speciali strumenti atti a misurare nei metalli lo spessore delle 1a stre 0 il diametro dei fili, Ve me sono di varie fogge, uno fra i quali di tso comune, ed & quello che prende il nome di micrometro. composto di un’armatura a foggia di G con la parte superiore dell'arco terminata da una punta fissa (detta di taratura) la punta inferiore che si pud avvi- cinare fino a contatto o allontanare da quella fissa. Tale movimento che avviene azionando i cilindretto situato in basso (gambetta della G) & collegato alla vite interna, con passo decimale, che termina appunto con ta punta infe- tore. Larmatura del micrometro @ neffa sua forma stilizzata, somigliante a una G come anzidetto, ha Ja vite gia citata con la sede internamente alla gambetta e collegata al ci lindretto il quale gira concentricamente all’esterno, Sulla parte inferiore dell’armatura (gambetta) troviamo una scala orizzontale con le divisioni a millimetri, ciascuna delle quali viene scoperta mediante un giro completo del cilindretto, che va allontanandosi dalla sua sede di chiusura, Altra scala circonferenziale leggiamo sul bordo superiore Tig. 62. del cilindretto divisa ordinariamente in 10 0 20 parti, che Fig. 63 ~ Calibro A. D. Leveridge. corrispondono a 1/10 0 1/20 di mifllimetro, Se pereid il bordo del cilindro scopre nefl'asta (gambetta) due divisioni (me- in corrispondenza alla tacca di partenza avremo 3/10 di dante due giri completi) leggeremo due millimetri e sulla millimetro e quindi un totale di 2,3 mm. scala circonferenziale sul cilindro girevole leggerema 3, Il calibro a corsoio mnnito di nonio é formato da una scala 210 PARTE TRRZA graduata terminante dal lato di origine con un'appen ad angolo retto e di un corsoio, pure graduato, inserito sulla scala precedente con la possibilita di spostarsi verso destra, mentre verso sinistra termina con un’appendice si mile alla precedente e con questa pericttamente a contatto in condizione di lettura a 0. Fig, 64 - Calibro a ventaglio per brillant ¥ basato sul principio della differente divisione di due lunghezze uguali, per cui, messe di fronte, a ciascuna di- visione corrisponde una difierenza progressiva. ¥ssendo sul corsoio fatta la scala con graduazione di 20 division’ su 19 mm, ognuna ad essere inferiore di 1/20 di mm rispetto alla scala del Tasta. di queste division’ vie UTENSILI & MACHINE: 211 A nonio chiuso si avr lo zero tanto sulla scala graduata decimale che su quella del corsoio, Spostando questo verso Fig. 65. Calibro per brillanti su piastra ovale () grandezza). Fig. 66, Stimatore Moe ‘per hrillanti destra forzatamente una delle divisioni del corsoio coin- " cidera con una delle divisioni dell’asta; se sara la prima avremo 1/20 di millimetro, Ia seconda 2/20 € cosi via sino a 212 PARTE TERZA 19/20 di maillimetro, dopo di che avremo i 20/20 di milli metro e cio8 1 mm per la coincidenza della prima divisione del nonio con quella indicante 1 mm sulla scala cell’asta mentre l'ultima a destra della scala del cursore coincideri con la divisione indicante il millimetro sulla scala éell’asti Gli spessori superior verranno dati dalla lettura dei milli metri interi scoperti sulla scala dell'asta e dalla frazione di millimetri data dalla coincidenza come anzidetto di una delle divisioni del nonio con quella della scala, Pik che altro per omonimia citeremo quei misuratori a fori progressivi ricavati su delle lastrine di ottone e chiu- dibili_a ventaglio oppure di forma ovale © rotoada che servono a valutare il peso dei brillanti in base alla loro cir- conferenza, rapporto che viene esattamente delimitato dal foro stesso. Si parte, in genere, con il foro da 1/100 di carato per salire a pitt carati, Come denominazione sarebbe forse piit appropriata quella di setaccio, ma comunemente ven- gono detti calibri. Per il calcolo della massa dei diamanti esistono due tipi di calibri, Uno @ quello chiamato Stimatore Moe e serve esclusivamente per i diamanti taglio a brillante (fig. 66) mentre altro, piti preciso ¢ completo chiamato Leveridge, consente di ricavare la massa dei diamanti (taglio a bril- lante, a navetta, a goccia e a smeraldo), delle perle ¢ di altre pietre preziose (ig. 63). Apparecchio per arabescare o godronare F una specie di piccolo laminatoio da assicurarsi al banco, avente due cilindri azionati a manovella, ’uno liscio, altro portante in negative impressa la rigatura o il disegno, che si vuol siprodurre. UTENSIEI & MACCHINE 213 La lamina di metallo, fatta passare tra i due cilindri a movimento contrastante e combacianti eccetto che per la parte nella quale é ricavato il disegno, lo riprodurra in forza della compressione. Altro tipo é formato da nna rotella incisa, di facile so- stituzione a seconda del motivo che si desidera, la quale, nel girare, arabesca il filo, comprimendolo contro un tas- sello e facendolo nel tempo stesso avanzare. Per piccoli lavori si pud usare un ferzo a rotelline, che funziona come una trafila, Milligrana Detto anche perlinatore a rotazione @ costituito da una rotellina montata con perno su un'asticciola sulla quale son ricavati, mediante incavo della parte mediana, i due sostegni nei quali il perno viene inserito, Con questo attrezzo € la pressione della mano si pud riprodurre il motivo, che la rotellina porta circonferenzialmente. Serve principal- mente per contotnare le pietre che risulteranno pit vivaci {incassatura) Martello Va perdendo delta sua antica preponderante importanza; tuttavia viene ancora usato, specie nella lavorazione del platino. Utensite, che @ superfiuo descrivere, del quale la parte metallica prende le denominazioni di testa » dal lato rosso e «pena da quello sottile. Ha invece un posto d’onore per chi lavora a sbalzo e per il cesellatore, Non di rado si vedono usati dei manic particolari, lievemente conici oa pera. Tl martetlo det cesellatore ha una testa piana circolare e una pinna emi- seria, 2n4 PARTE TERZA Si accenna al martello a collo daca, che & formato da wna specie d’arco di metallo portante alla sommit’ un’asta fissata a cerniera. Sulla parte inferiore dell’arco & applicato 1o stampo in acciaio, che trova il controstampo in piombo o legno sull'asta dritta incernierata. Tra stampo e contro stampo si pone la lastra metallica che viene battuta a pic: coli colpi e girata di mano in mano per farle prendere In forma yoluta. Si fissa con la sua parte inferiore nella morsa. Serve — o megtio serviva — per l'imbutimento, specie dei braccialetti. Alesatori Sono specie di puntueruoli a sezione tricuspidale, che, introdotti in un foro su lastra metallica e fatti ruotare sul proprio asse, servono ad allargare il diametro del foro stesso, rettificondone in pari tempo la citconferenza, Le misure vengono indicate con dei numeri di riferi- mento, come dalla Tabella. Alesatori Numero di riferimento (Calibro Stub) ....... | 75 | 70 | 65 | 6 55 | 53 | 50 Equivalenza in mm ... | 05 97 /0,85| 1 a5} 25 175 Numero di riferimento . | 45 40 | 35 | 31 28 | ax | 15 Equivalenza inmm ... | 2 25/275] 3 35] 4 | 45 Numero di tierimento. | 8 | 2B] F | 1 |M | o Equivalenze in mm ...| 5 (55, 6165/7 | 75) 8 Buratti rotanti Detti anche byvloni o tamburi sono specie di bot- ticetle. Quelle di vecchio tipo di cui ancora ogi moltissimi orafi si servono, exanw per lo pitt in legno di acero e dalla UTENSIEI E MACHINE 215 Vig, 67 — Buratto a contenitori estraibil. sezione ottagonale e fatti girare orizzontalmente su due perni applicati alle basi e sostenuti da appositi supporti. Oggi sono stati sostituiti da modernissimi contenitori di forma quasi a bottiglia fortemente panciuta, in nailon bachi- lizzato con chiusura a pressione (che sostituisce quella sco- moda ¢ faticosa dei vecchi buratti in legno}. Il fondo di tale contenitore appoggia su di una forcella supporto a calice che ne assicura la stabilita ¢ dalla quale si pud estrarre 216 PARTE TERZA anche durante il funzionamento. IL contenitore inoltre ruta sul proprio asse che & obliquo e Ia rotazione @ assicurata da una cinghia trapezoidale in gomma mossa da un perfetto motoriduttore. I buratti possono essere dotati di r 0 pit eontenitori per la precisfone sina a 810 e tutti estraibili © trasportabili (fig. 67). In detti recipienti vengono messi gli oggetti da sbavare, pulire, brillantare (meecanicamente e non galvanicamente) unitamente a sferette d'acciaio, piattine ¢ cilindretti in ac- ciaio inox che verranno scelte nella misura appropriata per arrivare nel miglior modo in tutti i punti dell’oggetto senza correre il rischio che si annidino in qualche sottosquadro, con Paggiunta di Tiquido detersivo, per il che i tamburi de- vono essere a tenuta stagua, Ti intuitivo che la confricazione degli oggetti con le sferette, puntine od altro d'acciaio in tun bagno pulitore, fari ben presto assumere agli stessi la brillantatura desiderata. Pantograft Sono machine fondate sul pantografo, che da bimbi ciasctmo di noi ha certamente avuto per Je mani, il quale, a sua volta, schematicamente, si riduceva al principio che tana rette funzionante da ragcio, il cui estremo @ fatto gi- rare deserive tante circonferenze proporzionali alla lunghezza del raggio stesso, Se percid ad una punta fissata a 20 cm dal centro € avente sul suo prohmgamento, poniamo a 4o cm dal detto centro, un’altra punta, questa seconda eseguird il me- desimo tracciato della prima, ma con una proporzione doppia. Sfrattando il principio in senso inverso si pud da un ori- ginale di data grandezza ottenere la copia di meta (o altra proporzione, per es. 1/10, 1/20) grandezza. ‘UTENSIL E MACCHINE, 2x7 Tig. 68 - Banco aspirazione 2 posti lavoro. Banchi di aspirazione Particolarmente usati dalle pulitrici di gioielli, come ab- biamo avuto occasione di accennare nell’apposito capitolo. 218 PARTE TERZA Sono banchi muniti di bocche d'aspirazione, che agiscono per mezzo di un motore elettrico e convogliano in un reci piente di raccotta il pulviscolo, te particelle di metallo, che si staccano sotto I'azione degli spazzolini pulitori e i resid ui dabrasivi Diamantatrice ‘Trattasi di macchina che esegue un taglio speculare sul Voggetto opportunamente fissato a mezzo di un utensile di diamante che ruota ad una velocita variabile dai 3500 ai 10.000 giri e pid (fig. 69) Sostituisce in parte ed egregiamente l’incisione manuale eseguita con il bulino; permette di realizzare una vastissima gamma di motivi decorativi a combinazioni geometriche di effetto molto fine. Naturalmente non pud sostituire per in tero U'incisione artistica del bulino eseguita a mano special- meute su motivi di disegno ornato. La machina é di facile manovra, adatta sia per la pro- duzione di grandi serie sia alla decorazione curatissima ¢ yohitamente artistica di un solo gioietlo, cosi da mettere a disposizione del pubblico oggetti decorati di gusto pret tamente modemo ed anche raffinato, specialmente quando si combinino effetti di taglio incisioni lucent Viene di preferenza usata nella decorazione di vere ma- trimoniali, fedine, anelti, bracciali e colliers nonch? oggetti i bigiotteria varia, portasigarette e accendisigari e per la lappatura lucida dei costoni per libri ece, Macchina brillantatrice Coadiuva efficacemente il lavoro delle macchine anzi- dette anche una pulitura a mezzo di bagni galvanic. ‘Tale UTENSILI E MACCHINE a9 Hig, 69 — Liamantatrice elettronica automatica a due teste, aan PARTE TERZA operazione viene chiamata Irillantatura ela machina che la esegue brillantatrice. Trattasi di raddrizaatore di corrente alternata in cot Tente continua a basso voltaggio ed alto amperaggio. Si disciolgono nella vasca annessa ed in 10 0 pi litri di acqua distillata (a seconda della capacita della stessa) dei sali con Fig. 70 ~ Brillantatrice galvanioa ad una yasca. duttori unitamente ad una percentuale di cianuro (tali sali vengono immessi in commercio gid miscelati alle giuste per- centuali) indi si riscaldi tale soluzione salina alla tempe- ratura di 80-85 °C immettendo nello stesso tempo corrente attraverso due anodi in acciaio Inox immersi nella vasa © posti di fronte, Si creer l'ambiente ideale perche immessi ‘UTENSILL E MACCHINE, zat uno 0 pith monili di oro agenti da catodo, essi siano decapati a mezzo della elettrolisi del metallo stesso, risultando bri lanti, Naturalmente trattandosi di asportazione di metallo fesso verra tolto da tutta la superficie dell’oggetto uniforme mente (sari quindi necessario che gli eventuali sfridi pro dotti da lime o raschietti siano precedentemente asportati). ‘Andra a lucidare quei punti che fa sola spazzola della. puli- trice non riesce a raggiungere. I metallo asportato per ef- fetto della funzione elettrolitica si depositera sugli anodi jn acciaio posti lateralmente; per recuperarlo sara pertanto suiliciente asportarlo dagli stessi agendo con una spatola (tale metallo potra essere rifuso come limatura) (fig. 70) Accessori inerenti alla costruzione e modifiche (messa a misura) delle vere matrimoniali ¢ degli anelli in genere Anelliere: FH, wn complesso di cerchietti di misura pro- gressiva tenuti ritmiti da un legaceio di metallo nel quale sono inseriti per mezzo di un occhiello esterno. I cerchietti, da servire per prendere la misura del dito, che dovra portare Vanello, sono numerati, ma effettivamente la loro misura non @ standardizzata, cio? la circonferenza del cerchietto di un dato numero pud anche non corrispondere allo stesso numero dell’anelliera di un altro laboratorio. Pit pratica- mente i Francesi vanno a millimetri; la loro anelliera va da 37 a 76 mm e comprende quindi 40 cerchietti Triboulet (0 spina): Bastoncino rotondo la cui sezione ya gradualmente diminuendo, di forma conica ¢ portante Ja stessa numerazione dei cerchietti, in modo che, met- tiamo, sul N. 45 si adagia perfettamente il cerchietto N. 45 (trancese). Con lanelliera forma un tutto inscindibile. 222 PARTE TERZA Anellieva a nastyo: Serve per fornire la misura del dito per corrispondenza, Consta di una laminetta d’acciaio ‘les sibile con una serie di fori da un lato e dall’altzo un pernino sul quale si introduce uno dei fori del lato opposto, Preso nota di quello giusto, si pud spedire all’orefice il nastro metallico con ta relativa indicazione, Non resta che tradurne la circonferenza sulla spina graduate, Mentre V'anelio con pietre viene eseguito, nella orefi- ceria fine, pezzo per pezzo, la vera o fede matrimoniale viene prodotta anche in serie per mezzo di una speciale attrerratura, Macchina per la fabbricazione in serie delle fedi matrimoniali Con detto attrezzamento si possono ottenere le fedi matrimoniali gia in partenza della grammatura desiderata, Le operazioni da eseguirsi sono le seguenti 1) Tranciatura: La lastra dalla quale si ricavano i tondini varierd naturalmente di spessore, a seconda della massa delle vere che si yuol ottenere, Con un solo colpo di bilanciere agiscono due punzoni; I'uno per la circonferenza esterna di wa vera, Valtro per quella interna di un'altra vera. ‘Trance varie seconda della misura delle vere. 2) Imbutitura: $i passano i tondini ricavati all’imbu- titore costituito da un maschio e una femmina di tipo unico. Si usa pure con il bile nciere. 3) Cilindratura: Serve per dare Varrotondamento alle vere dopo l'imbutitura, I cilindratori devono variare con Jo spessore della lastra 0, per essere pitt precisi, dei tondini imbutiti precedentemente. Sono tuttavia sufficienti ive cilitidratori maschi e due femmine. Fig. 71 ~ Macchina per In fabbricazi saidatura, me di fedi n ‘rimoniali senza UTENSILI ® MACCHDT 226 PARTE THRZA Allargamento o stringimento degli anclli: T/anello & as- dumenti personali, Appiaitimento: Si ottiene mediante compressione della fede in lavorazione tra gli anelli-spessore (5 di misura variata) ¢ lo stampatore (2 misure). Fig. 76 ~ Tenaglia sega aneli Fig. 75 ~Macehina per arrotondare allargare nell au spine coniche, is. 7 8 persona che dovra portarlo; cio di diametro tale da esclu- derne Tuscita spontanea dal dito, ma nel tempo stesso che possa esserne tolto senza sforzo eccessivo. L/uscita di un anello, che si dimostrasse luburiusa vien facilitata, tenendo Rullatwra: Con manovratore fatto agire mediante la pressione della mano si comprime la yera contzo la scana- latura di apposito cilindro (roulette), UTENSILI E MACHINE 229 il braccio in posizione verticale e facendo girare l'anello attorno al dito inumidito d’acqua saponata nel mentre lo si forza verso I'alto. Ove non si riuscisse nell'intento, non c'é che tagliare i dito (!) 0 segare l'anello. In genete si propende per questa seconda soluzione ed esiste in commercio una speciale te- naglia che facilita i compito. Una delle ganasce di forma adatta, Ia si introduce tra il dito e Ianello (cosa possibile in quanto 1a difficolta all’uscita la si riscontra nel superare la prima falange), mentre girando il galletto al quale & con. giunta una rotella tagliente [il tutto facente corpo con I'altra ganascia) ben presto si ha ragione del cerchietto ¢ si libera il dito prigioniero senza pericolo di recar danno alla mano, Per allargare un anello si pud segare il gambo, aggiun gere lo spessore sagomato nella medesima guisa del gambo stesso e dell’identica lega e saldare poi accuratamente lo spessore nei due punti, mentre per restringerlo si asportera il quantitativo di gambo necessario e si procederd poi alla saldatura dei due tronconi, Esistono in commercio anche speciali macchine con i cui dispositivi si possono allargare e anche restringere le fedi matrimoniali ed anche anelli con pietre. Tornio a diamantare Per la finitura perfetta delle fedi in genere si adopera oggi una macchina dalla perfezione assoluta lavorante a mezzo di utensile di diamante: il tornio a diamantare (fig. 79) La macchina deve necessariamente essere con testa ap- positamente studiata esente da qualsiasi vibrazione; car- relli portautensili di tipo robusto e a movimenti universali con ritorno rapido e possibilita di regolazione di corsa {nel | 230 PARTE TERZA UTENSHA B MACHINE 231 caso della lavorazione in serie @ indispensabile che i movi- menti che la macchina compie siano predisposti per molti pezzi identici). La tornitura al diamante verri effettuata sia all'esterno che all’interno; i pezzi verranno fissati in apposite attrezzature (una per l'interno ed una per I’esterno di ogni misura) funzionanti ad espansione con dispositive di bloccaggio e sbloccaggio rapido dei pezai da lavorare. Il risultato che si ottiene ¢ veramente straordinario risul- tando le superfici perfettamente speculari. Detta macchi opportunamente attrezzata potr’ lavorare alla stessa ma- niera: easse per orologi, medaglie in genere, bracciali alla schiava, castoni. Macchine per 1a fabbricazione automatica di catename Particolare silievo meritano poi quelle macchine, che consentono la fabbricazione automatica di catene a Iungo metraggio, valendosi di appropriati giuochi di cammes e molle di ricupero, agenti su punzoni, che torcono, aggan ciano, tagliano il filo alla stessa guisa che to farebbe l'opera artigiana con pinze e tanaglini, ma con centuplicata rapidita, Nelle figure da 80 2 85 diamo qualche illustrazione di tali macchine. ¥ig. 79 ~ ‘Tornio a dlamantare, UTENSILI 1 MACHINE 233 Fig. 82 ~ Machina per la fabbricazione di catene a maglia veneziana (mod. FVE}s (1). Fig. Sx ~ Campioni di catene prodott! dalla nace illustrat in fg. 80, 234 PARTE TERZA Fig, 83 — Macchina per la fabbricazione di catene tipo gourmette forzatina (mod. GPN}F) COLLAR CMOS O OOO: Fig, 84 — Campioni di catena prodotti dalla macelina illustrata in fg, 83. UTENSILI B MACCHINE Fig, 85 — Machina per ta fabri fricolore (moa. PrL/D). 235 atena forzatina

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