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DESCRIZIONE SPECIFICA PER LA REVISIONE

DELLE SOTTOSTRUTTURE IN ALLUMINIO E PER LA POSA IN


OPERA DEI RIVESTIMENTI IN ALPOLIC PER LA NUOVA SEDE
“ FIMBANK”

INDICE:

1- Progettazione

1.1- Campo di impiego


1.2- Considerazioni architettoniche
1.3- Rilievo fisico e dimensionale della superficie da rivestire
1.4- Verifiche sui componenti
1.5- Disposizioni dei pannelli e soluzioni per i punti singolari
1.6- Disegno del rivestimento e documentazione relativa

2- Posa in opera

2.1- Esigenze di mano d’opera e di cantiere


2.2- Movimentazione e stoccaggio dei pannelli
2.3- Preparazione del supporto
2.4- Modalità di posa

3- Manutenzione

3.1- Manutenzione ordinaria e straordinaria


3.2- Sostituzione di elementi

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PROGETTAZIONE

1.1- Campo di impiego

Si tratta di un rivestimento esterno isolante di pareti verticali. Come tale esso ha il duplice
scopo principale di fornire, senza alcuna operazione successiva alla sua posa, una
durevole finitura esterna di qualificazione estetica e di protezione dell’involucro edilizio,
unita ad un sostanziale miglioramento del suo isolamento termico.
Le principali caratteristiche positive dei sistemi in genere di rivestimento isolante esterno
sono:
- l’eliminazione dei ponti termici e delle patologie conseguenti, grazie alla continuità
dello strato isolante;
- l’incremento dell’inerzia termica dell’involucro edilizio;
- la protezione degli elementi strutturali dagli agenti termici aggressivi;
- la riduzione delle mobilità dell’involucro, determinate dalla temperature e
dall’umidità dell’aria e dall’irraggiamento solare;
- la creazione di uno schermo alla permeazione di acqua meteorica;
- la riqualificazione del comfort ambientale interno senza riduzione delle superfici
abitabili;
- il miglior comportamento dell’involucro alla trasmissione del vapore, in relazione
all’ottimale successione delle stratificazioni;

Le caratteristiche peculiari del sistema che si aggiungono a quelle sopra elencate,


discendono dalla sua natura di sistema prefabbricato nella sua totalità e quindi esente dai
possibili errori di scelta dei componenti e di procedure di applicazione; in particolare:
;
- il processo industriale di produzione fa sì che il costo sia sempre ben definito, oltre
che contenuto;
- la posa in opera richiede soltanto semplici operazioni meccaniche, e può essere
eseguita in qualsiasi condizione climatica.

1.2- Considerazioni architettoniche

Si tratta di un sistema di pareti ventilate continue con componenti in metallo composito


denominato “ Alpolic” ( vedi scheda tecnica allegata.).
I componenti sono compostiposti e combinati con un fissaggio ad inserimento con innesto
o con fissaggio meccanico su una sottostruttura predisposta nella muratura sottostante.

Le dimensioni dei pannelli sono state realizzate tenendo conto anche dei rispettivi limiti di
comportamento del vento.
I componenti sono distanziati tra loro con uno con uno spazio di 20 mm.( scuretto) sia
vertivalmente che orizzontalmente.

Per rispondere alle esigenze estetiche del caso e tenendo conto del sistema esistente e
necessario rispettare le tolleranze definite in ( +/- 2 mm) dall’asse del modulo per le
sottostrutture in profilati estrusi di alluminio , mentre per l’esecuzione dei pannelli con
rivestimento in Alpolic spessore mm4. le tolleranze sono (+/- 1 mm) dalle misure di
progetto con la condizione degli angoli perfettamente a squadro o nelle graduazione
definite dal progetto..( vedi disegni di progetto).

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Per l’esecuzione dei pannelli di rivestimento oltre a vedere i pannelli già eseguiti allego
manuale tecnico dell’Alpolic e la scheda di sicurezza ,da tenere conto dei diversi modi di
fissaggio e di assemblaggio per ottenere il migliore risultato tecnico e l’esecuzione a
regola d’arte.
Va infine ricordato che nel caso dell’edificio esistente secondo le normative locali SI
ESCLUDE l’aumento di volumetria , pertanto le misure previste nel progetto dell’arc.
BENCINI devono esser rispettate, in particolare la misura definita dai disegni riferita dal filo
della muratura esistente al filo esterno della superficie finita del componente in Alpolic.
NB. La tolleranza di posa e di (mm +/-2).

1.3- Rilievo fisico e dimensionale della superficie da rivestire

L’applicazione di un rivestimento di parete con pannelli…richiede, salvo casi semplici di


superficie limitata, un rilievo preliminare accurato, sia fisico che dimensionale, della parete
da rivestire.
Il rilievo fisico dovrà accertare in primo luogo il tipo di muratura sulla quale si applicano
componenti , al fine di determinare il tipo e la frequenza dei punti di fissaggio; in caso di
incertezza sulla resistenza all’estrazione dei tasselli dal supporto, si possono eseguire
prove di estrazione normalizzate, mediante apposito apparecchio.
Dovrà poi essere osservato lo stato della superficie, notando i difetti di planarità, che
potrebbero richiedere accorgimenti correttivi all’atto del fissaggio dei profilati di
ancoraggio, e i difetti di aderenza di zone di intonaco o altro rivestimento, che ne
consiglino l’asportazione (generalmente senza necessità di ripristino).
Si osserverà infine la morfologia dei punti singolari della costruzione, come aperture,
terminazioni, sporgenze, al fine di definire il modo di accostamento dei pannelli a ciascuno
di essi ed evidenziare, se del caso, l’opportunità di una loro modifica, eliminazione o
sostituzione. Inoltre la disponibilità di una documentazione fotografica in aggiunta alle
annotazioni scritte è di aiuto nel successivo lavoro di montaggio.
Il rilievo dimensionale, finalizzato ad un controllo dei disegni esecutivi e dei dettagli
pertanto deve essere preciso nel rispetto del progetto esecutivo.
A questo fine soccorrono oggi, accanto ai metodi tradizionali di rilievo, diversi sistemi di
rilievo fotografico collegati a programmi di computer che ne eseguono la conversione a
proiezione ortogonale.

1.4- Verifiche sui componenti

Comportamento al vento: nelle più correnti condizioni di impiego (pareti esterne verticali
con contatto continuo dei pannelli al supporto), i pannelli sono sollecitati a flessione
soltanto quando il vento provoca una depressione sulla parete. Si dovrà quindi verificare il
pannello come trave con distanza degli appoggi pari alla sua altezza, con carico
uniformemente distribuito agente nel senso che sollecita in trazione il paramento. Se
l’appoggio del pannello è al limite, soltanto in corrispondenza dei giunti orizzontali, la
verifica dovrà essere fatta anche per la condizione di paramento in compressione.
( vdi normative vigenti e capitolato tecnico Arch Bencini)

Anche i profilati e i tasselli di ancoraggio dovranno essere verificati , il carico su ciascun


profilato di ancoraggio sarà p’ = 713/0,45 = 320 N/m. Se il supporto è una muratura piena,
il limite consigliato per la sollecitazione di estrazione Z è di 400 N , è sufficiente un tassello
ogni 400/320 = 1,25 m; si consiglia peraltro di non superare mai il passo di 900 mm fra i
tasselli.

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Entro questi limiti anche la sollecitazione nel profilato è sempre contenuta in limiti
ammissibili.
Se eventuali prove di estrazione dei tasselli conducessero ad un valore Z inferiore, il
passo dei tasselli dovrà essere ridotto in proporzione.
Comportamento agli urti: si dovrà verificare se le condizioni di vincolo previste dei pannelli
ne consentono, secondo le indicazioni dell’utenza , l’applicazione nel contesto ambientale
considerato.
Verifica termoigrometrica: di competenza del cliente .
.

1.5- Disposizione dei pannelli e soluzioni per i punti singolari

La progettazione del rivestimento e stato condizionato dalle scelte effettuate dal


committente determinando la definizione preliminare delle modalità di posa. Queste
dipendono in primo luogo dalle caratteristiche intrinseche del sistema e poi dai vincoli posti
dalla configurazione della parete da rivestire e dalle soluzioni che, per ragioni tecniche e/o
estetiche, sono state scelte per la disposizione generale e per i punti singolari.
I pannelli vengono posati a corsi orizzontali, a partire dal più basso, disposti in modo che
risultino orizzontali i lati (larghezza) con il parametro per l’inserzione nei profilati di
ancoraggio.
Per ogni corso si dovrà stabilire il senso di montaggio più conveniente; se non vi sono
particolari motivi estetici di composizione, è consigliabile fare in modo che sia l’ultimo
pannello del corso quello che più convenientemente può essere ridotto di larghezza per
accordarsi alle dimensioni della parete o anche solo per assorbire le tolleranze di misura e
di montaggio.
Per portare a misure le sottostrutture nel passo degli interassi predefiniti si può agire nel
fissaggio della staffa a muro dove un’asola permette lo scorrimento orizzontale, se non
fosse sufficiente la misura dell’asola si deve intervenire aumentando l’asola.
(vedi foto n°1)

Per riportare a piombo verticale la sottostruttura in profilati di alluminio si deve:


1° Determinare la massima sporgenza della sottostruttura verso l’esterno.
2° Agire sempre nella staffa di fissaggio a muro riportando degli spessori in lamiera di
alluminio concepiti per essere infilati tra la staffa e la muratura con una apposita
scanalatura ( spessore a forcella da mm. 1/2/3.
( vedi foton°2 e particolare allegato tav. X1)
In casi particolari può essere utile poter montare pannelli con giuntI verticali senza
incastro ma solo con fissaggio meccanico di ancoraggio nel parametro. Se la planarità del
supporto non è soddisfacente (entro qualche cm), questa può essere corretta inserendo
appositi spessori fra profilato e supporto, in corrispondenza dei tasselli ad espansione
(Tav. X2).
Il supporto può essere modificato anche nel senso di aumentare la resistenza termica del
supporto stesso, quando con l’applicazione diretta del rivestimento in..non si raggiunge
l’isolamento prefissato. Ciò può essere ottenuto applicando preliminarmente al supporto
uno strato continuo di PSE, di spessore opportuno, fissato con gli appositi tasselli a fungo
di plastica. Sul supporto così preparato si applicano i normali profilati di ancoraggio,
usando tasselli di lunghezza appropriata, come mostra la Tav. X3.
La posa del primo corso di pannelli inizia con il fissaggio del profilato di partenza, la cui
orizzontalità deve essere particolarmente curata. Normalmente per esterni si impiega la
partenza a vista (Tav. XP );
Analogamente si procede per la terminazione dell’ultimo corso, .
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La Tav. XT mostra il caso della terminazione a filo superiore del supporto, che viene poi
ricoperta con un cappellotto in Alpolic
La Tav. xl, part. A, mostra una soluzione per gli angoli sporgenti mediante appositi profilati
standard. L’esecuzione comporta il taglio a 45° dei pannelli interessati, il fissaggio dei
profilati mediante tasselli e il ricoprimento dello spigolo con un paraspigolo metallico. La
soluzione, pur consentendo una certa tolleranza nel taglio dei pannelli, assicura uno
spigolo regolare

foto n°1

foto n°1

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SEZIONE ORIZZONTALE SOTTOSTRUTTURA
IN ALLUMINIO FACCIATA EST.
1° : RILEVARE LA PARTE PIU SPORGENTE VERSO L’ESTERNO
2° SPESORARE TRA LA MURATURA E LE STAFFE DI FISSAGGIO PER LA
PIOMBATURA.
3° VEDI DISEGNO TAV, X1

1.6- Disegni del rivestimento e documentazione relativa ( vedi allegati consegnati a


Mano unitamente a n° due campioni di fissaggio delle strutture).

2- POSA IN OPERA

2.1- Esigenze di mano d’opera e di cantiere

La posa in opera dei pannelli … è effettuata da due squadre di operai, che devono
lavorare insieme sull’impalcato; più coppie sono proponibili soltanto per applicazioni
estese, dove ciascuna coppia possa operare indipendentemente e senza interferire nel
lavoro delle altre. Per l’addestramento di operai qualificati è in generale sufficiente una
giornata di dimostrazione e applicazione guidata.
Mano d’opera ausiliaria è utile per assicurare la continuità del lavoro di posa, alimentando
il materiale ai posatori e preparando gli eventuali pannelli tagliati a misura.
Il lavoro di posa può essere eseguito in qualunque condizione di temperatura, umidità,
sole, vento, pioggia, compatibilmente con le esigenze fisiche degli operatori.
I posatori devono disporre degli strumenti (metro, livella, filo a piombo e laser) necessari
per impostare e portare avanti il lavoro con l’accuratezza necessaria; per il fissaggio dei
profilati sono poi necessari un trapano elettrico per i fori dei tasselli e martello e avvitatore
per il loro fissaggio.
Il lavoro di elevazione può essere eseguito sia usufruendo di ponteggi fissi di tipo
tradizionale, sia di trabattello mobile o di piattaforma elevatrice mobile; la scelta dipenderà,
oltre che dalle disponibilità locali, anche dalle dimensioni e conformazione dell’opera e dai
limiti e condizioni del suolo adiacente alla parete; p. es. la piattaforma elevatrice, che è
l’attrezzature più adatta a questo tipo di lavoro, perché può sempre posizionarsi nel modo
più appropriato e non necessita di altri mezzi di sollevamento, richiede peraltro lungo la
parete una pista piana di sufficiente larghezza e consistenza.
Per il taglio a misura dei pannelli è necessario disporre di una taglierina con disco
diamantato di 3 mm di spessore per taglio a secco, posizionabile da perpendicolare a
parallelo al piano del pannello, con profondità da taglio almeno pari a 1,5 volte lo spessore
del pannello e una corsa di almeno 1,5 m.
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In cantiere sono disponibili: corrente elettrica monofase a 220 V per le attrezzature portatili
e trifase a 380 V per una potenza adeguata alla altre attrezzature ricordate, aria
compressa, acqua e spazi sufficienti per lo stoccaggio e la movimentazione dei materiali.

2.2- Movimentazione e stoccaggio dei pannelli in ALPOLIC

I pannelli sono disponibile in parte in cantiere e in parte devono essere costruiti in fabbrica
determinando una movimentazione articolata , e pertanto occorre usare la massima
attenzione per non danneggiare i materiali.
Si consiglia di utilizzare imballaggi su bancali a perdere, racchiusi in un involucro plastico.
Il mezzo più conveniente per lo scarico e la movimentazione di cantiere dei bancali è il
carrello a forche. Se vi sono limitazioni di peso o di altezza imposte dalla struttura o dai
mezzi del cantiere, possono essere forniti bancali con un minor numero di pezzi.
L’eventuale impiego, per la movimentazione dei bancali, di imbracature invece delle forche
deve essere tale da evitare danni agli orli dei pannelli.
Non sovrapporre i bancali.
I bancali dei pannelli possono essere stoccati anche all’aperto, preferibilmente in zona
poco soleggiata se si prevede un tempo di attesa in cantiere superiore a 30 giorni.

2.4- Modalità di posa

L’operazione di posa (v. Tav.XX1) iniziare con il tracciamento accurato della linea di
partenza e il controllo della verticalità degli angoli sporgenti.
Piccole deviazioni di questi ultimi possono essere corretti, nel sistema all’atto del fissaggio
degli appositi profilati; questi devono essere applicati prima di iniziare la posa dei corsi, in
quanto essi, insieme all’allineamento di partenza, definiscono il piano di posa.
Per la correzione di deviazioni più consistenti si dovrà studiare di volta in volta la soluzione
più conveniente..
Le deviazioni dalla verticale degli angoli rientranti sono invece di solito facilmente
mascherabili.
Si inizia quindi con l’applicazione del profilato di partenza, con il passo dei tasselli previsto
dal progetto, aggiustato in modo che ciascuna barra non abbia estremità libere maggiori di
1/5 del passo.
Il fissaggio di questi e dei successivi profilati avviene forando contemporaneamente il
profilato ed il supporto; si introduce quindi il tassello e si fa avanzare la vite. I tasselli
standard per calcestruzzo e muratura piena hanno una vite-chiodo premontata, che viene
fatta avanzare a percussione, evitando colpi troppo violenti o mal diretti, che potrebbero
deformare il profilato.
Segue l’inserzione dei pannelli nel profilato, nel senso prescritto dal progetto, avendo cura
di controllare ciascun pannello al momento della posa, onde evitare che venga inserito
qualche pannello danneggiato nel maneggio o per latri motivi (la sua sostituzione
successiva, pur fattibile, è tuttavia, se possibile, da evitare); i pannelli eventualmente
scartati per qualche difetto locale, possono essere impiegati dove si richiedono pezzi di
minore misura.;
L’orizzontalità dei giunti dovrà essere controllata ogni 2-3 corsi.
Il lavoro viene completato con la pulizia del rivestimento, così da evitare che vi restino
aderenti polveri, detriti o impronte prodotti dalle operazioni di foratura, taglio, maneggio in
genere. L’operazione si effettua nel modo più conveniente con una idropulitrice, ma
spesso sono sufficienti stracci o spugna umidi.
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3- MANUTENZIONE

3.1- Manutenzione ordinaria e straordinaria

Il rivestimento di facciata con pannelli non richiede in generale alcuna operazione


periodica di manutenzione ordinaria.
Interventi straordinari possono andare da semplici lavaggi con acqua per eliminare polvere

3.2- Sostituzione di elementi

In caso di rottura o deterioramento di un pannello dovuto ad urto o altri abusi, è possibile


sostituirlo con un pannello nuovo (si consiglia pertanto di conservarne sempre qualcuno).
La TavXX3 mostra il modo di procedere:

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SPECIFICHE TECNICHE

CAPITOLO I

RIFERIMENTI NORMATIVI E CARATTERISTICHE DEI MATERIALI

Art. 1. QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI - NORME DI RIFERIMENTO -


ONERI A CARICO DELL'APPALTATORE

a.1. : indicazioni generali

Tutte le opere dovranno essere eseguite in conformità delle normative vigenti, anche se
non esplicitamente richiamate in questo capitolato speciale e di eventuali norme che
dovessero essere emanate successivamente.
L'esecuzione di tutti i lavori, sia a misura che a corpo, verrà condotta con la massima
precisione, conformemente ai disegni e alle prescrizioni dei Capitolati, non che alle
disposizioni che verranno impartite dagli organi tecnici dell'Amministrazione.
L'impresa appaltatrice ha l'obbligo di osservare tutte le migliori pratiche dell'arte e della
tecnica costruttiva.
Si elencano qui di seguito le principali norme e leggi di cui si fa riferimento sia per la
qualità e provenienza dei materiali che per il modo di esecuzione delle opere, fornitura e
prestazioni:
lavoro DA ESEGUIRE NEL RISPETTO DELLE NORME DELLO STATO DI malta E DEL
CAPITOLATTO REDATTO DALL’ ARCH, BENCINI

a.2 : qualità e provenienza dei materiali

Tutti i materiali dovranno essere della migliore qualità nelle rispettive loro specie,
senza difetti, ed in ogni caso con qualità e pregi uguali a quanto è prescritto nel
presente capitolato. S'intende che la provenienza sarà liberamente scelta dall'assuntore,
purché a giudizio insindacabile della Direzione, i materiali siano riconosciuti accettabili.

L'impresa appaltatrice è però obbligata a notificare in tempo utile alla Direzione dei
lavori, ed in ogni caso 15 giorni prima dell'impiego, la provenienza dei materiali per il
regolare prelevamento dei relativi campioni da sottoporre, a spese della Impresa
appaltatrice, alle prove e verifiche che la Direzione ritenesse necessarie prima di
accettarli.

Le prove potranno essere ripetute anche per i materiali della stessa specie e della
stessa provenienza, sempre tutte a spese dell'Impresa stessa, ogni volta che la
Direzione dei Lavori lo crederà opportuno.

I materiali che in generale non fossero riconosciuti idonei saranno rifiutati e dovranno
essere allontanati immediatamente dal cantiere a cura e spese dell'Impresa.

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Per l'accettazione dei materiali, oltre alle disposizioni e leggi richiamate nel presente
capitolato o le altre che potranno essere successivamente emanate,
Alluminio

Per applicazioni che richiedano l'impiego di laminati, di trafilati o di sagomati non


estrusi di alluminio dovrà essere impiegato alluminio primario - P - ALP 99.5 di cui alla
norma di unificazione UNI 4507.

Leghe leggere

La lega dovrà corrispondere ad una di quelle previste dalle norme di unificazione: UNI
3596-66; UNI 3571. Lo stato di fornitura e gli eventuali trattamenti anodici saranno
prescritti dal Direttore dei Lavori, se non altrimenti disposto.

Zinco

Lo zinco dovrà corrispondere per qualità e prescrizioni alle norme UNI 2013, UNI 2014,
UNI 4201 e UNI 4202.

Zincatura

Per la zincatura dei profilati di acciaio per costruzione, oggetti fabbricati con lamiere
non zincate di qualsiasi spessore, oggetti fabbricati con tubi, tubi di grande diametro
curvati e saldati insieme prima della zincatura ed altri oggetti di acciaio con spessori
maggiori di 5 mm., recipienti fabbricati con lamiere non zincate di acciaio di qualsiasi
spessore con o senza rinforzi di profilati di acciaio, minuteria od oggetti da centrifugare,
oggetti fabbricati in ghisa, in ghisa malleabile ed in acciaio fuso, dovranno essere
rispettate le prescrizioni della norma di unificazione UNI 5744-66. Per la zincatura dei fili
di acciaio vale la norma di unificazione UNI 7245-73.
Se non altrimenti disposto dovrà essere impiegato filo zincato di classe P per ambiente
aggressivo e M per ambiente normale così come definiti ai punti 3.1 e 3.2 della UNI
7245-73; è vietato per l'esterno l'impiego del filo zincato di classe L.

Acciaio inossidabile

E' previsto l'impiego dei seguenti tipi di acciaio inossidabile, di cui vengono indicate le
corrispondenze approssimative con le leghe considerate dalla norma di unificazione UNI
6900-71, acciai legati speciali inossidabili resistenti alla corrosione e al calore.

Nomenclatura Nomenclatura
secondo AISI secondo UNI
Serie 300 301 X 12 CrNi 17 07
302 X 10 CrNi 18 09
304 X 5 CrNi 18 10
316 X 5 CrNiMo 17 12

Serie 430 X 8 Cr 17
Il tipo acciaio inossidabile da impiegare sarà prescritto nelle singole voci di fornitura.

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CAPITOLO II

MODALITA' DI ESECUZIONE PER CATEGORIE DI LAVORI E RICHIESTE PRESTAZIONALI


PER CLASSI DI OPERE

Art. 2.- NORME GENERALI

I criteri di esecuzione dei lavori dovranno essere rispondenti alle norme tecniche di
buona costruzione stabilite dalle leggi vigenti.
Effettuata la consegna dei lavori, prima di dare inizio alla esecuzione delle opere
previste nell'appalto, l'Impresa dovrà procedere alla verifica dello stato dei lavori
eseguiti e del cantiere, ed entro dieci giorni dalla data del verbale di consegna dovrà
segnalare le differenze che vi avesse riscontrato.
Trascorso detto termine senza che l'Impresa abbia fatto osservazioni, le
indicazioni dei documenti suddetti si intenderanno da essa definitivamente accettati
come invariabili per la valutazione dei lavori.

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