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ENERGIA

Inquadramento Normativo:

La certificazione energetica degli edifici una procedura di valutazione prevista dalle direttive
europee 2002/91/CE e 2006/32/CE.
Le direttive richiedono agli stati membri di provvedere affinch gli edifici di nuova costruzione e
quelli esistenti sottoposti a ristrutturazioni importanti soddisfino requisiti minimi di rendimento
energetico, monitorando la quantit di energia effettivamente consumata o che si prevede possa
essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard delledificio, compresi,
fra gli altri, il riscaldamento e il raffreddamento. L'Attestato di Certificazione Energetica deve
essere messo a disposizione in fase di costruzione, compravendita o locazione. In esso devono
essere riportati dati di riferimento che consentano ai consumatori di valutare e raffrontare il
rendimento energetico delledificio e raccomandazioni per il miglioramento del rendimento
energetico in termini di costi-benefici.
Tema:
Il D. Lgs. 192/2005 di recepimento della Direttiva 2002/91/CE sullEnergy Performance Building
(in seguito al protocollo di Kyoto) ha modificato in maniera sostanziale la legge 10/1991 e ha
introdotto la certificazione energetica degli edifici, individuando misure per ridurre il consumo di
energia.
Contenuto della certificazione energetica:
1. informazioni generali
2. fattori tipologici delledificio (piante, prospetti, sezioni)
3. parametri climatici della localit
4. dati tecnici e costruttivi delledificio e delle relative strutture
5. dati relativi agli impianti (termico, fotovoltaico, altro)
Gli edifici possono rientrare in 6 classi di consumo da A a G
Legge regionale n. 6 del 27 maggio 2008 disposizioni regionali in materia di architettura
sostenibile e bioedilizia
Per interventi di edilizia sostenibile, di architettura sostenibile e bioedilizia si intendono gli
interventi atti a perseguire uno sviluppo armonioso e sostenibile del territorio, dellambiente urbano
e dellintervento edilizio; tutelare lidentit storica egli agglomerati urbani; favorire il risparmio
energetico e lutilizzo di fonti energetiche rinnovabili; garantire il benessere, la salute e la sicurezza
degli occupanti; usare materiali, tecniche, impianti.. biocompatibili, sostenibili, ecologici e non
nocivi per la salute; privilegiare luso di materiali e manufatti la cui produzione comporti un basso
consumo energetico.
ENERGIE RINNOVABILI: si intendono energie generate da fonti che per loro caratteristica
intrinseca si rigenerano e non sono esauribili nella scala dei tempi umani; il loro utilizzo non
pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. Fonti di energia rinnovabile sono sole, vento,
mare In particolare si distinguono fonti rinnovabili classiche (geotermia, idroelettrico) da fonti
nuove come leolico, il solare e la biomassa
LItalia il 4 produttore di energia da fonti rinnovabili nellUnione Europea ma ancora lontana
dagli obiettivi comunitari (viene richiesto il 22% entro il 2010).
Lefficienza energetica di un sistema, sia esso di taglia industriale, o sia che ci si riferisca a strutture
civili, rappresenta la capacit di sfruttare lenergia ad essa fornita per soddisfarne il fabbisogno.
Minori sono i consumi relativi al soddisfacimento di un determinato fabbisogno, migliore
lefficienza energetica. Con il termine efficienza energetica si vuole raggruppare tutte quelle azioni
di programmazione, pianificazione, progettazione e realizzazione che consentono di raggiungere
lobiettivo del risparmio di energia.
I consumi del settore civile sono spesso dovuti ad un alto grado di inefficienza energetica delle
utenze per ci che riguarda il fabbisogno termico. Il fabbisogno termico dovuto principalmente
alla necessit di riscaldamento degli ambienti abitativi ed alla produzione di acqua calda sanitaria.
Pur mantenendo gli stessi confort possibile diminuire drasticamente i consumi termici attraverso
interventi che rendano pi efficiente linvolucro dei fabbricati.
Altri interventi di miglioramento riguardano la sostituzione di utenze termiche con sistemi a fonte
rinnovabile come il solare termico, oppure lutilizzo di pompe di calore e di caldaie a
condensazione.

Il Protocollo di Kyoto:
un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale sottoscritto
nella citt giapponese di Kyoto l'11 dicembre 1997 da pi di 160 paesi Il trattato entrato in vigore
il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche da parte della Russia.
Il trattato prevede l'obbligo in capo ai paesi industrializzati di operare una riduzione delle emissioni
di elementi inquinanti (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra,
ovvero metano, ossidodidiazoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo).
Il protocollo di Kyoto prevede il ricorso a meccanismi di mercato, i cosiddetti Meccanismi
Flessibili; il principale meccanismo il Meccanismo di Sviluppo Pulito. L'obiettivo dei Meccanismi
Flessibili di ridurre le emissioni al costo minimo possibile; in altre parole, a massimizzare le
riduzioni ottenibili a parit di investimento.
Paesi Aderenti:

Nel novembre 2001 si tenne la Conferenza di Marrakech, pi di 120 Paesi avevano aderito al
trattato, fino all'adesione e ratifica della Russia nel 2004, considerata importante poich questo
paese produce da solo il 17,6% delle emissioni. Ad Ottobre 2009 gli stati che hanno aderito e
ratificato il protocollo risultano 184.

I Paesi in via di sviluppo, al fine di non ostacolare la loro crescita economica frapponendovi oneri
per essi particolarmente gravosi, non sono stati invitati a ridurre le loro emissioni.

L'Unione europea la principale sostenitrice internazionale del protocollo.

Paesi Non Aderenti:


Tra i Paesi non aderenti figurano gli USA, i responsabili del 36,2% del totale delle emissioni di
ossido di carbonio (annuncio del marzo 2001).

La direttiva, in vigore dal 9 luglio 2010, costituisce un notevole passo avanti nel raggiungimento dello
sviluppo sostenibile; tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere edifici a energia quasi zero,
ossia edificio ad altissima prestazione energetica nei quali il fabbisogno energetico molto basso o quasi
nullo dovrebbe essere coperto da energia da fonti rinnovabili.

Costruire edifici a energia quasi zero lobiettivo che lUnione Europea si posta per il 2020.

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