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BELLEZZA ETICA THE CASE: GUCCI, OVS ARTS OF ITALY

E H&M CONSCIOUS EXCLUSIVE ELISABETTA GNIGNERA

ARTE & MODA o della bellezza


etica the case: Gucci, Ovs
Arts of Italy e H&M Conscious
Exclusive Elisabetta Gnignera
18 ottobre 2016 Out of fashion Senza categoria

Nessun commento su ARTE & MODA o della bellezza etica


the case: Gucci, Ovs Arts of Italy e H&M Conscious
Exclusive Elisabetta Gnignera

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di Elisabetta Gnignera*
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Fautrice di un allinsegna dell autenticit, chi
scrive vuole essere di vedetta circa un fenomeno
evidenziatosi nell ultimo quinquennio e probabilmente
traghettato in Italia, sia da riflessioni scaturite
dal controverso film La grande Bellezza di Paolo
Sorrentino (2013) dove una Roma mozzafiato stride a
contatto con la grettezza della vita falso-mondano e
falso-tutto che vi scorre e dove per dirla con il
protagonista del film Jep Gambardella ( alias Toni
Servillo) tutto chiacchiericcio e rumore che
copre gli sparuti,incostanti sprazzi di bellezza
sia, pi prammaticamente, dalla sponsorship del
restauro del Colosseo finanziato dal Gruppo Tods SpA
di concerto con il Ministero per i Beni e le Attivit
Culturali e il Comune di Roma di cui la prima fase del
restauro (avviata nel 2011), si conclusa nel 2014.

Una immagine del Colosseo dal backstage del film La


grande bellezza di Paolo Sorrentino (2013)

Non possiamo infatti non domandarci se loperazione


Colosseo non abbia instillato nel mondo
dellimprenditoria, con particolare riguardo al
tessile-abbigliamento per emulazione del patron Della
Valle, quella voglia di grandeur sopita, che aveva
animato e ispirato i grandi mecenati del Rinascimento.
Se, negli anni passati alcune maisons avevano fatto
del loro patrimonio territoriale e culturale di
origine, un cavallo di battaglia attorno al quale
delineare prodotti e comunicazione (come non citare la
plateale mai interrotta e a tratti pop proposta di
prodotto e relativa campagna comunicazionale di Dolce
& Gabbana, o di contro, il sofisticato fil rouge
intessuto sulle passerelle da Antonio Marras?), per la
SS 2016 e la FW 2016-17 almeno tre operazioni
simultanee, sono state lanciate in questo senso, su
diversi livelli, in quanto a target e fruizione
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trends e rigore storico, un tale fenomeno coincidente
diventa una vera e propria evidenza tutta da indagare.
Iniziando da quella che a mio avviso una delle
operazioni pi interessanti e sofisticate alle quali
abbiamo assistito, non posso non applaudire la
passerella Women Fall Winter 2016-2017 che Alessandro
Michele ha messo in piedi per la maison Gucci dove un
sofisticato Renaissance mix ha portato alla ribalta
linee che evocano la camora: labito femminile
rinascimentale italiano ma in versione glamour con
gioielli trompe-lil, accanto ad un colto revival dei
celeberrimi ritratti di Elonora di Toledo del
Bronzino, in chiave vagamente Belle poque. Citazioni
pittoriche fiamminghe e tessili da togliere il fiato,
ci hanno riportato al lusso, quello colto e tangibile,
delle corti rinascimentali.

A sinistra: Jean Fouquet, La Madonna del latte in


trono con Bambino ( 1450-55), gi dittico di Melun; a
destra : outfit della Collezione Gucci FW 2016-2017,
dettaglio.

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A sinistra: outfit della Collezione Gucci FW 2016-
2017; a destra: pannello tessile ottomano ( XVI/XVII
secolo) di manifattura turca (citta di Bursa).

Diverso lo spirito che anima invece le capsule


collections lanciate per la Spring-Summer 2016 da
brands quali OVS (Arts of Italy) e H&M (Conscious
Exclusive), i quali hanno attinto al patrimonio
culturale e museale italiano ed europeo, con l
intento di valorizzare la conoscenza delle opere
darte e di contribuire a preservarle nel tempo. Nell
era pi social di sempre la bellezza non soltanto
un valore ma unesperienza da condividere enuncia
infatti la mission di Arts of Italy, capsule
collection lanciata da OVS dove gioielli darte
italiana pi o meno note e tra i meno segnaliamo
la Domus del Mito di SantAngelo in Vado, in provincia
di Pesaro e Urbino (I/II sec. d.C) e la Chiesa
romanica di San Pietro a Tuscania ( Viterbo) hanno
ispirato sia la collezione ideata per raccogliere i
fondi necessari al restauro di alcune opere darte del
patrimonio italiano, sia una accattivante campagna
comunicazionale con un trailer che cita appunto La
grande bellezza e immagini social i cui
testimonials sono perfettamente a loro agio ( il caso
di dire) dentro larte.

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La stilista Marta Ferri, in veste di testimonial per
la campagna pubblicitaria Ovs Arts of Italy SS 2016,
posa davanti alla immagine del Rosone della facciata
della Chiesa romanica di Tuscania ( Viterbo) con un
abito ispirato ai suoi decori.

Se quella di Ovs dichiaratamente una operazione in


cui le opere darte e i monumenti graficamente
citati senza mediazione la fanno da protagonisti
quali soggetti ispiratori e al contempo destinatari
della mission dell operazione, la collezione H&M
Conscious Eclusive SS 2016 unisce alla citazione
darte anche la sostenibilit del prodotto. Nata per
rendere omaggio alla mostra Fashion Forward 300 years
of Fashion del Muse des Arts Dcoratifs di Parigi,
H&M Conscious Eclusive, ha avuto il pregio, a mio
avviso, di rendere indossabile, talvolta in maniera
illuminata, pezzi e frammenti preziosi di arte e
memoria come nel caso del petit manteau jacquard in
poliestere riciclato e seta organica che, ispirato
ufficialmente al justaucorps maschile settecentesco,
rievoca in realt nel pattern tessile a ben guardare,
gli antichissimi tessuti ad rotas ossia a medaglioni
circolari, veicolando una sontuosit ampiamente al di
sopra del target del prodotto, decisamente
sostenibile anche quello.

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A sinistra: Julia Restoin Roitfeld, art director
parigina, fashion influencer votata alla
sostenibilit, nonch figlia di Carine Roitfeld, nota
past-director di Vogue Francia, indossa un manteau in
poliestere riciclato e seta organica della collezione
H&M Conscious Exclusive SS 2016; a destra: raro
esempio di tessuto bizantino, proveniente, secondo la
leggenda, dalla tomba di Carlo Magno a Aix-la-Chapelle
e conservato a Parigi al Muse National du Moyen ge,
( gi Muse de Cluny).

Qual dunque il comune denominatore di questi


fenomeni convergenti?
Sicuramente il bisogno di difendere e creare nuova
bellezza dove il segno inteso come traccia grafica
diventa anche solco culturale e protagonista di un
nuovo processo di consapevolezza nel quale lartista
(designer o creativo che sia) attinge alla propria
eredit culturale, rivitalizzandola per il proprio,
acceleratissimo tempo che ha bisogno di pause in cui
lestetica si faccia etica. La necessit ci pare di
capire anche quella di vivere larte come
esperienza personale catturandone uno zoom di cui l
apparente voyerismo in realt pura meditazione
estatica: di questo ci parlano alcuni artisti dell
oggi, simili a colti veggenti, i quali offrono spunti
di riflessioni per un futuro dove vecchie vie si
rinnovano.
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creativit dartista, come nel caso della LEI per
eccellenza: la donna-emblema portata alla luce dal
romagnolo Mauro Drudi attraverso un lavoro
infaticabile di variazione su tema: cos l Annunciata
di Antonello da Messina si fa segno dell oggi quale
inaspettato sprazzo di bellezza; grazie all artista
che ha ricavato dalle campiture luce-ombra del dipinto
originario una vera e propria icona cult, unemblema
contemporaneo perfettamente riconoscibile anche solo
rubandone un frammento, sintesi grafica da ammirare
forse in futuro, sullo screen del nostro i-phone
quando la sete di bellezza ci sorprende.

Collage di singole Lei: opere dell artista Mauro


Drudi in acrilico su legno quali variazioni hand-made
sulla Annunciata di Antonello da Messina dipinta
intorno al 1476 ca. e ritenuta lemblema della
ritrattistica moderna. Image CourtesyMauro Drudi.

Ecco dunque che, alla fine della nostra indagine, il


brusio di fondo che occulta la vera bellezza si
dissolto, per lasciare spazio alla consapevolezza di
come, oggi pi che mai, avvertiamo la necessit che il
bello sia anche buono ma quello vero; nell era
dell immateriale inseguiamo un bisogno che si delinea
con precisione via via crescente: quella autenticit
delle cose, quella honesty che il mondo anglosassone
riferisce al fare oltre che all essere. Si tratta
senza dubbio della contemporanea, coraggiosa risposta
a sollecitazioni mediatiche che fanno dell orrore la
propria cifra quotidiana; brutture ormai
anestetizzanti e alle quali, evidentemente e per
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bello versus OK
brutto/buono versus orrore e a vincere pare proprio
sia destinato nei prossimi anni, il bello-buono di
antica memoria che ancora oggi ispira e commuove!

*Elisabetta Gnignera: Senior Fashion Product Manager e


Storica della Moda

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