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La Commedia

di Dante Alighieri
alla luce della Filosofia Cosmica
in chiave parapsicologica

PURGATORIO - Canto I

nel libero commento di Giovanna Viva


Proposizione e invocazione; Antipurgatorio - le quattro stelle - apparizione di Catone e suo colloquio
con Virgilio - Virgilio cinge Dante di energia benefica

La navicella del mio ingegno, per correre


Per correr miglior acque alza le vele
migliori acque, si eleva verso nuove frontiere,
omai la navicella del mio ingegno,
lasciando dietro di s l'infernale mare crudele,
3 che lascia dietro a s mar s crudele;
dove onde malefiche s'intersecano burrascose;

e canter di quel secondo regno, dove l'umano


e canter di quel secondo regno
spirito si purifica e si predispone ad assorbire
dove l'umano spirito si purga
un migliore influsso energetico, che lo renda
6 e di salire al ciel diventa degno.
degno di accedere nei pianeti paradisiaci.

E qui dove la foschia si sperde nella luce della


Conoscenza, io che son dei vostri, divulgatore
di Verit, vi prego, o sante Muse, di illuminare
la mia mente, e prego Calliope che si levi in
mio aiuto con quel suono di veritiera parola, di
Ma qui la morta poes resurga, cui le misere Piche avvertirono dalla Giustizia
o sante Muse, poi che vostro sono; Divina un colpo tale, che fece disperar loro di
9 e qui Calop alquanto surga, ottenere il Celeste Perdono.

seguitando il mio canto con quel suono Le Piche, nella Mitologia, furono le Pieridi, figlie
di cui le Piche misere sentiro del re tassalo Pierio, le quali, abili nel canto,
12 lo colpo tal, che disperar perdono. osarono sfidare le Muse, ma furono vinte dalla
dea Calliope che le trasform in gazze dalla
vice chioccia.
Questo il commento letterale, ma ben altro
offre al lettore attento il significato di queste
parole.

Ma qui la morta poes resurga - v. 7


In questi versi si esprime l'opera nefanda delle religioni errate, che distorsero la "melodia" della Divina Verit,
che le muse, ovvero "le Sante", nella loro vita terrena, portarono al mondo. Ed ecco il canto gracchiante
delle "piche" le gazze, il canto della negazione, che condusse gli uomini a rinnegare, lungo i sentieri errati, la
vera melodia del Verbo Divino: il "Divin Suono".
Non da escludere che, nel concetto dantesco, possa intendersi come espiazione di tale peccato anche quello
di rinascere in corpo di gazze.

Il dolce color zaffiro del ciel d'oriente, che


Dolce color d'orental zaffiro, s'accoglieva nel sereno aspetto del nascente
che s'accoglieva nel sereno aspetto sole dell'Acquario, nel centro di quello spazio
15 del mezzo, puro infino al primo giro, puro fino al primo giro, che segna il confine
della letale atmosfera infernale,

a li occhi miei ricominci diletto, cominci a palesarsi gradito agli occhi miei,
tosto ch'io usci' fuor de l'aura morta appena uscii dall'aria fosca che mi aveva
18 che m'avea contristati li occhi e 'l petto. contristato il corpo e l'anima.

Il sole, bel pianeta che invita all'Equilibrio


d'Amore, faceva rifulgere l'Oriente della sua
luce assorbita alla divina Sorgente della Vita e
col suo splendore velava la costellazione dei
Lo bel pianeto che d'amar conforta Pesci che erano in sua scorta nell'armonico
faceva tutto rider l'orente, scibile stellare.
21 velando i Pesci ch'erano in sua scorta.
La vibrazione dell'Era dei Pesci cominciava a
velarsi cedendo il posto ad una frequenza di
maggiore intensit della nuova Era
dell'Acquario.

Io mi volsi a destra e posi attenzione a


I' mi volsi a man destra, e puosi mente
quest'altro polo, lungi dal negativo che avevo
a l'altro polo, e vidi quattro stelle
lasciato e vidi "quattro stelle" non viste mai fuor
24 non viste mai fuor ch'a la prima gente.
che alla gente antica.

e vidi quattro stelle non viste mai fuor ch'a la prima gente - v. 23-24

Pareva che il cielo godesse della luce divina


delle "quattro stelle", rivelanti l'amore che
spinge i Fratelli del Cielo a manifestarsi ai
Goder pareva 'l ciel di lor fiammelle:
fratelli della Terra.
oh settentronal vedovo sito,
O povero mondo terreno, lontano dalla Verit,
27 poi che privato se' di mirar quelle!
incapace di riconoscere quelle "Luci Sante",
che fanno testimonianza dell'amore immenso
dei Fratelli del Cielo che vibra nel Creato.

Com'io da loro sguardo fui partito,


Distolsi da loro lo sguardo, volgendomi all'altro
un poco me volgendo a l 'altro polo,
polo, l dove il Carro era gi sparito,
30 l onde 'l Carro gi era sparito,
vidi accanto a me un vecchio giunto solo
vidi presso di me un veglio solo,
(senza mezzo di volo), egli appariva degno di
degno di tanta reverenza in vista,
tanta reverenza che di pi non potrebbe averne
33 che pi non dee a padre alcun figliuolo.
per un padre alcun figliuolo.

Lunga la barba e di pel bianco mista


Aveva lunga barba e capelli brizzolati, che gli
portava, a' suoi capelli simigliante,
scendevano in due bande fino al petto.
36 de' quai cadeva al petto doppia lista.

I raggi dei "dischi volanti" (che, usciti


Li raggi de le quattro luci sante dall'astronave-madre, lo avevano
fregiavan s la sua faccia di lume, accompagnato fino ad una certa distanza da
39 ch'i' 'l vedea come 'l sol fosse davante. noi), illuminavano il suo viso, cos che io lo
vedevo come fosse stato illuminato dal sole.

Chi siete voi che, in contrasto alla fiumana


Chi siete voi che contro al cieco fiume
cieca di Conoscenza, siete fuggiti dalla prigione
fuggita avete la pregione etterna?,
infernale?, (domand il vecchio illuminato
42 diss'el, movendo quelle oneste piume.
dalle quattro luci sante).

Chi v'ha guidati, o che vi fu lucerna, Chi vi ha guidati, chi vi illumina la mente cos
uscendo fuor de la profonda notte tanto da farvi uscire dalla profonda notte che
45 che sempre nera fa la valle inferna? eternamente offusca la valle del pianto?

Sono cos disarmonizzate le Leggi espiative? o


Son le leggi d'abisso cos rotte? mutato nel cielo, in un nuovo Consiglio, il
o mutato in ciel novo consiglio, processo della Divina Programmazione, fino al
48 che, dannati, venite a le mie grotte? punto che voi dannati possiate giungere al
riparo della mia dimensione?

Lo duca mio allor mi di di piglio, Il mio Duca allora si affrett, con parole, con
e con parole e con mani e con cenni mani e con cenni, a farmi inginocchiare e
51 reverenti mi f le gambe e 'l ciglio. chinare il capo in segno di reverenza.

Poi gli rispose: Non venni qui di mia iniziativa;


Poscia rispuose lui: Da me non venni:
fu una donna scesa dal Cielo che mi preg di
donna scese del ciel, per li cui prieghi
accompagnare costui e di guidarlo sul
54 de la mia compagnia costui sovvenni.
Cammino della Conoscenza.

Ma da ch' tuo voler che pi si spieghi Ma dal momento che tu vuoi sapere pi
di nostra condizion com'ell' vera, chiaramente la nostra condizione, non posso
57 esser non puote il mio che a te si nieghi. che ubbidire inchinandomi al tuo volere.

Questi non vice mai la sua ultima ora


Questi non vide mai l'ultima sera;
nell'annullamento del "Gran Rifiuto", per
ma per la sua follia le fu s presso,
Celeste aiuto, anche se l'ultima sera, per la sua
60 che molto poco tempo a volger era.
follia, gli fu molto vicina.

S com'io dissi, fui mandato ad esso Come gi detto, fui mandato a lui, perch poco
per lui campare; e non l era altra via tempo aveva per salvarsi ed altra via non c'era
63 che questa per la quale i' mi son messo. oltre che questa.
Mostrata ho lui tutta la gente ria; Ho mostrato a lui i peccatori e le loro colpe ed
e ora intendo mostrar quelli spirti ora intendo mostrargli le anime che espiano
66 che purgan s sotto la tua bala. affidate al tuo potere.

Sarebbe lungo dirti come l'ho condotto fino qui.


Com'io l'ho tratto, saria lungo a dirti; La forza che mi guida a condurlo da te scende
de l'alto scende virt che m'aiuta dal Cielo. Ho sintonizzato la sua umana
69 conducerlo a vederti e a udirti. lunghezza d'onda visiva e uditiva sulla tua
dimensione affinch lui possa vederti e udirti.

Ora ti piaccia gradir la sua venuta: libert va


Or ti piaccia gradir la sua venuta: cercando, che s cara a chi, consapevole
libert va cercando, ch' s cara, della felicit di Lass, la vita umana
72 come sa chi per lei vita rifiuta. coscientemente rifiuta, accettando le pene
espiative, che portano al felice ritorno.

Tu questo ben sai e pertanto non ti fu amara la


Tu 'l sai, ch non ti fu per lei amara
morte in Utica, dove lasciasti il tuo corpo
in Utica la morte, ove lasciasti
mortale, che allora rivestiva la tua anima, la
75 la vesta ch'al gran d sar s chiara.
quale nel Gran Giorno sar pi risplendente.

Non son gli editti eterni per noi guasti, poich


Non son li editti etterni per noi guasti,
costui gi risvegliato ed io non son legato ai
ch questi vive, e Mins me non lega;
regni inferiori, ma appartengo al "cerchio" dove
78 ma son del cerchio ove son li occhi casti
sono gli occhi puri

della tua Marzia, che con il suo aspetto, ancora


ti prega, o santa Coscienza, di considerarla
di Marzia tua, che 'n vista ancor ti priega,
sempre nell'abbraccio del tuo cuore: il suo
o santo petto, che per tua la tegni:
amore, dunque, a noi ti pieghi.
81 per lo suo amore adunque a noi ti piega.
Il vecchio era Catone.

Lasciaci proseguire per i sette regni, alle cui


Lasciane andar per li tuoi sette regni; karmiche funzioni sei stato preposto ed io
grazie riporter di te a lei, ringrazier lei per ci che tu farai per amor suo,
84 se d'esser mentovato l gi degni. se a te gradito che nel mondo umano ancor ti
si ricordi.

Marza piacque tanto a li occhi miei Marzia piacque tanto agli occhi miei, quando
mentre ch'i' fu' di l, diss'elli allora, io fui sulla Terra, disse egli allora, che tutto
87 che quante grazie volse da me, fei. ci che mi chiese, le accordai.

Or che di l dal mal fiume dimora, Ma ora che oltre al mal fiume ella dimora, pi
pi muover non mi pu, per quella legge non pu muovermi per quella legge evolutiva
90 che fatta fu quando me n'usci' fora. che fin con la mia dipartita.

Ma se donna del ciel ti muove e regge, Ma se una donna del cielo ti guida, come tu
come tu di', non c' mestier lusinghe: dici, non occorrono lusinghe, basta che tu in
93 bastisi ben che per lei mi richegge. suo nome chieda il mio aiuto.

Va dunque, e fa che tu costui ricinghe Prosegui pure il tuo cammino, affinch costui
d'un giunco schietto e che li lavi 'l viso, venga cinto "d'un giunco schietto", da un alone
96 s ch'ogne sucidume quindi stinghe; di purezza e sia la sua mente ripulita dalle
deleterie e sciocche credenze umane;

poich la vista intellettiva offuscata


ch non si converria, l'occhio sorpriso
dall'ignoranza non potrebbe presentarsi al
d'alcuna nebbia, andar dinanzi al primo
cospetto "ch' di quei di paradiso", del Primo
99 ministro, ch' di quei di paradiso.
Ministro della Cosmica Dimensione.

Questa isoletta intorno ad imo ad imo, Questa isoletta che "ad imo ad imo", intorno
l gi col dove la batte l'onda, all'estremo limite, l dove battuta dall'onda,
102 porta di giunchi sovra 'l molle limo; porta dei giunchi sopra il molle limo;

e dove nessuna pianta che germogliasse in


null'altra pianta che facesse fronda
fronda o che indurisse in tronco, potrebbe aver
o indurasse, vi puote aver vita,
vita, "non seconda" non adatta alle percosse
105 per ch'a le percosse non seconda.
della coltivazione.

Questa isoletta... ...porta di giunchi sovra 'l molle limo - v. 100-102

Viene da chiedersi: quale materia compone l'isoletta che, pur non "secondando" alle percosse della piantagione
e della coltivazione, porta, sull'estremo limite, del limo con dei giunchi sopra?
Il limo che nasce dal fango del letto del fiume o del torrente, come potrebbe trovarsi su di un'isoletta dove
nessuna pianta o albero potrebbe avere vita? E dove, in seguito, troveremo l'erbetta e la rugiada?
Di fronte a simili descrizioni dall'apparenza irreale, nel groviglio delle solite supposizioni ed ipotesi, potremmo
aggiungere quella che "l'isoletta" potrebbe essere un mezzo spaziale con propriet subacquee, il quale,
affiorando alla superficie del mare, avesse trasportato "ad imo ad imo", sull'estremo bordo, il limo e i giunchi
raccolti dal fondo marino.
Solo accettando questa ipotesi, si potrebbe trovare spiegazione alla seguente raccomandazione di Catone.

Dopo non sia di qua (attraverso cio un mezzo


extraterrestre) il vostro ritorno nei superiori
Poscia non sia di qua vostra reddita; mondi felici; ma il sole della Nuova Era, che
lo sol vi mosterr, che surge omai, sorge per voi pi luminoso, (in virt delle
108 prendere il monte a pi lieve salita. cognizioni acquisite), per pi lieve salita
attraverso meritata evoluzione (vi mostrer la
via evolutiva, in corpo pi spiritualizzato).

Cos dicendo, egli spar ed io su nello spazio mi


Cos spar; e io s mi levai
levai senza parlare, stringendomi al duca mio
sanza parlare, e tutto mi ritrassi
e, richiedendo protezione ed aiuto, a lui rivolsi
111 al duca mio, e li occhi a lui drizzai.
gli occhi.

Virgilio m'incoraggi dicendo: Figliuolo,


El cominci: Figliuol, segui i miei passi:
seguimi con fiducia: volgiamoci indietro, poich
volgianci in dietro, ch di qua dichina
questo Piano di Coscienza da qui declina verso
114 questa pianura a' suoi termini bassi.
gli infimi valori del male terreno.
L'alba vinceva l'ultima ora della notte, tanto
splendeva per noi il cielo all'orizzonte, cos che
L'alba vinceva l'ora mattutina
io, da sopra e da lontano, di una superiore
che fuggia innanzi, s che di lontano
dimensione, ravvisai "il tremolar de la marina",
117 conobbi il tremolar de la marina.
il luccichio tremolante e inconsistente del mare
terreno nella sua pochezza.

Noi andavamo per il solitario Piano di


Noi andavam per lo solingo piano Coscienza, come colui che torna sulla strada
com'om che torna a la perduta strada, dimenticata e finch non ripercorre il cammino
120 che 'nfino ad essa li pare ire in vano. giusto, gli sembra di proseguire invano, con
l'ansia e l'angoscia di chi si sente perduto.

Quando noi fummo l dove la rugiada resiste


Quando noi fummo l 've la rugiada maggiormente al calore del sole, in quella
pugna col sole, per essere in parte frescura dove, per grazia evolutiva, l'energia
123 dove, ad orezza, poco si dirada, radiante consente minor pena anche ai
vegetali,

il mio maestro distese le mani sull'erbetta,


ambo le mani in su l'erbetta sparte
soavemente irrorandola della sua benefica
soavemente 'l mio maestro pose:
energia: ed io compresi dal suo gesto la grande
126 ond'io, che fui accorto di sua arte,
arte d'amare tutte le anime bisognevoli d'aiuto,

commosso e riconoscente porsi verso di lui le


guancie lacrimose: consapevole pi che mai
dell' "Universale Amore" che unisce Loro a noi
in un'unica famiglia e al mio animo apparve
perfetto l'Amore nel suo vero "colore", che
l'aura fosca dell'inferno mi aveva nascosto.

Secondo i precedenti commenti, Virgilio e


porsi ver' lui le guance lagrimose: Dante, camminando l'uno dietro l'altro, giunsero
ivi mi fece tutto discoverto in un punto di quella strana isoletta, dove
129 quel color che l'inferno mi nascose. nessuna pianta e nessun albero avrebbe potuto
aver vita e dove, ancor pi stranamente,
invece, trovarono l'erbetta che aveva
germogliato e che era coperta di brina.
vero quindi che non si pu respingere
l'ipotesi che i due, dopo aver proseguito il
viaggio sul mezzo spaziale galleggiante,
approdarono sulla terraferma e vi trovarono,
normalmente, l'erbetta e la rugiada.

Venimmo poi sul lido deserto, che mai non vide


uomo passar pi volte e che, pertanto, sia
divenuto esperto di tale strada evolutiva.
Venimmo poi in sul lito diserto,
che mai non vide navicar sue acque Ci significa che un uomo, reso idoneo di quei
132 omo, che di tornar sia poscia esperto. superiori lidi, puirtroppo "deserti" poich l'uomo
ci giunge di rado, non potrebbe pi ricadere nel
peccato, per poi tornare a raggiungerli pi volte
e di tale passaggio divenire esperto.
Qui Virgilio mi soffuse di Divina Energia
("giunco schietto") come al Cielo piacque: oh
meraviglia! allorch compresi il grande Amore
Quivi mi cinse s com'altrui piacque: extraterrestre, che attraverso il mio maestro
oh maraviglia! ch qual elli scelse aveva fatto si che io, quale umile piantina della
l'umile pianta, cotal si rinacque Creazione, venissi aiutato, similmente alla
136 subitamente l onde l'avelse. tenera erbetta carezzata da lui e, cos
rigenerato, mi trovai nel mio piano
dimensionale precedente dal quale Virgilio mi
aveva divelto con grande amore.

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