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Affidabilità o manutenibilità?
Da quanto detto sopra – e chi scrive ne è assolutamente convinto – emerge
che qualsiasi azione, avente come conseguenza, anche non voluta, una
minore affidabilità del macchinario, provoca un incremento dei costi di
manutenzione per unità di prodotto o rapportati al costo di produzione
(indicatori 2. e 3.); anche se in valore assoluto, e quindi in rapporto al valore
di rimpiazzo del macchinario (indicatore 1.), si ha una riduzione.
Del resto, il costo di manutenzione dipende essenzialmente da due fattori:
l’affidabilità del macchinario e l’efficienza delle attività manutentive, entrambi
da tenere al massimo livello possibile. Quindi solo un incremento significativo
dell’affidabilità permette, a parità di efficienza, di ridurre il costo di
manutenzione.
Le leve per ottenere un significativo risparmio, oltre a quanto citato al termine
del paragrafo precedente, sono quindi riconducibili a un abbassamento (che,
ovviamente, non deve riguardare i guasti che possono compromettere il
funzionamento degli impianti critici per il flusso produttivo e, men che meno,
quelli che possono avere un impatto sulla sicurezza o sull’ambiente) della
manutenibilità o, per meglio dire, del livello di servizio reso dalla
manutenzione:
riduzione degli organici di manutenzione (leva più praticabile se si
tratta di personale, anche solo in parte, esterno);
riduzione dell’orario di lavoro dei manutentori (in primo luogo,
eliminazione degli straordinari);
riduzione delle scorte di ricambi (non quelli “strategici”) – questo
punto introduce anche benefici circa l’indicatore 5.;
rallentamento (o arresto) dello sviluppo di sistemi informativi di
supporto.
Conclusioni
Sin qui non sono stati citati alcuni fattori di riduzione dei costi di
manutenzione utilizzabili indipendentemente dalle circostanze; ne ricordiamo
tre:
il passaggio dalla riparazione dei guasti alla ricerca ed eliminazione
delle loro cause;
la sostituzione della manutenzione su guasto con quella preventiva –
prevenire costa meno che curare, anche nel caso della “salute” del
macchinario;
l’ottimizzazione delle attività di manutenzione preventiva e, in
particolare, l’eliminazione di quelle ridondanti (es.: il controllo
periodico con chiave dinamometrica degli organi di serraggio su cui
è stata anche apposta una marcatura a vernice per evidenziare “a
colpo d’occhio” un eventuale allentamento) o addirittura inutili (es.: lo
stesso controllo dopo un intervento migliorativo che elimina il rischio
di allentamento).
Tutto ciò, chiaramente, si basa sulla “affidabilità” della risorsa umana, a sua
volta fondata soprattutto sulla competenza e sulla motivazione.