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Introduzione
indubbia la criticit del ruolo che i magazzini ed i centri di stoccaggio rivestono allinterno di una
rete logistica e della gestione dei sistemi industriali (Rouwenhorst, 2000): il magazzino funge da
trasformatore dei flussi di materiale sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, essendo sede
delle operazioni di frazionamento e ri-assortimento dei carichi, e svolge limprescindibile funzione
di tampone attraverso la quale si rimedia ai fisiologici asincronismi tra produzione e domanda. La
progettazione di un magazzino richiede la compiuta analisi delle dinamiche in essere ed in divenire
relative ai flussi dei materiali nello stabilimento e, quindi, lanalisi circostanziata delle relazioni di
interfaccia con i segmenti del sistema logistico situati a monte e a valle. In molti casi la
realizzazione di un magazzino efficiente richiede investimenti elevati, comparabili in ordine di
grandezza con quelli deputati allimpianto di produzione vero e proprio.
Le piccole e medie imprese italiane, che costituiscono la quasi totalit del panorama industriale
nazionale, quando trattano con materiali impacchettabili, non sempre riconoscono alla funzione di
stoccaggio la dovuta importanza; ci in parte imputabile al fatto che nella maggior parte dei
magazzini i pallet vengono semplicemente accatastati ovvero organizzati secondo il modello
block stacking storage system e movimentati dai comuni carrelli a forche, e ci, assenti le
scaffalature automatizzate o i grandi e costosi trasloelevatori, tende ad essere considerato
banalmente come lapproccio allimmagazzinaggio pi elementare e facile da gestire. Sicuramente
si potr convenire sulleconomicit della soluzione di accatastamento (Goetschalckx, 1991), ma ci
che dalle aziende viene generalmente sottovalutato lenorme divario in termini di efficienza ed
efficacia tra un magazzino a cataste ottimizzato ed uno in cui non ci si sia preoccupati di prendere in
analisi opportune scelte come la politica di assegnazione delle aree di stoccaggio ai prodotti, o la
dimensione e la dislocazione di dette aree o, ancora, allinterno di queste ultime, la lunghezza delle
file di pallet, la posizione, il numero e la larghezza dei corridoi.
Occorre sottolineare come luso di sistemi informatizzati di gestione del magazzino non risolva
dubbi di questo genere; i warehouse o inventory management system facilitano la registrazione, la
pianificazione ed il controllo dei processi di magazzino, consentono una elevata accuratezza e
tempestivit delle informazioni scambiate fra le diverse unit operative, con conseguenti vantaggi in
ambito operativo sia per quanto riguarda la gestione delle scorte che il livello di servizio fornito al
mercato, ma la loro ingerenza non arriva a comprendere lottimizzazione di quelle scelte progettuali
che, infine, avranno significativi impatti proprio sulla stessa gestione operativa che controllano.
Daltra parte, lintrinseca elasticit di configurazione del block stacking storage system dovuta
allassenza di infrastrutture rigide, unita alluso dei carrelli a forche mezzi senza vincoli di
mobilit facilita allanalista la procedura di efficientamento; inoltre la semplicit costitutiva di
questo tipo di magazzino rende particolarmente economica limplementazione delle soluzioni
ottimali individuate. In particolare la maggior parte delle volte, rilevanti economie sono ottenibili
attraverso semplici, veloci ed affatto costosi processi di miglioramento incrementale, ragion per cui
il block stacking storage system uno dei sistemi di stoccaggio pi trattati nella letteratura
scientifica sullargomento (Berry, 1968; Marsh, 1979; Matson & White, 1981; Ashayeri & Gelders,
1985). In conclusione, i magazzini organizzati a cataste, di gran lunga i pi diffusi sul territorio
nazionale e nel panorama delle PMI, non sono spesso oggetto di studio approfondito, proprio a
causa dellinterpretazione semplicistica tradizionalmente associata a tale soluzione gestionale . Ma
proprio questo sistema di magazzinaggio offre il maggior rapporto tra margine di miglioramento
ottenibile dallottimizzazione e costo dellimplementazione delle soluzioni individuate.
Obiettivo del lavoro appunto di ottimizzare i magazzini a cataste di pallet e mezzi di
movimentazione senza vincoli di mobilit, in stabilimenti che raggruppino i prodotti pallettizzati in
classi di stoccaggio
A questo scopo stata messa a punto una procedura in sei fasi, analizzate di seguito nel dettaglio,
applicata poi nel caso dellottimizzazione del magazzino dellimpianto italiano della Colgate
Palmolive s.p.a lo stabilimento industriale di Anzio produce circa 600 SKUs ed ha una superficie
di 234.500 metri quadri multinazionale produttrice di prodotti detergenti e di altro tipo; in base ai
risultati dello studio si individuata una nuova configurazione del layout del magazzino attraverso
cui lazienda ora nelle condizioni di risparmiare un valore pari all8% in termini di superficie
utilizzata, e pari al 19% in termini di tempi di movimentazione dei mezzi di trasporto.
A (2 qi N Si )
Di
(2 N Si H i y )
Di = lunghezza ottima delle file di stoccaggio nella zona assegnata alla classe i-esima;
Hi = livello di impilabilit dei pallet per i prodotti della classe i-esima;
qi = numero di slot assegnati alla classe i-esima, ottenuta dalla Fase 2;
NSi = numero di differenti codici appartenenti alla classe i-esima, NSi > 1
y = profondit dello slot in metri, nel caso in esame 1.5 m.
A = larghezza dello spazio a terra del corridoio, in unit di slot. Questo termine funzione del
mezzo di movimentazione utilizzato per lo stoccaggio; nel caso in esame, date le
caratteristiche dei carrelli a forche frontali utilizzati, A = 3.5 m.
Chiaramente il risultato va arrotondato al numero intero pi conveniente. I valori numerici del caso
in analisi sono riportati nella Tabella 2 sottostante:
CLASSE NSi qi Hi Di
BC 250-750ml 174 4203 3 4
HP-Indumenti 23 5636 3 11
HP-Casa 27 7019 3 11
Oral Care 110 1355 3 2
Saponi in Barra 75 1459 3 3
BC LHS 300ml 65 1834 2 6
Occorre sottolineare come limpostazione di un certo valore della lunghezza delle file di stoccaggio
rappresenti un obiettivo che si scontra quasi costantemente con i vincoli infrastrutturali del
magazzino - quando esso esiste gi - per cui occorre evitare di occupare i corridoi principali oppure
necessario tenere conto di muri o scaffalature preesistenti. In questo senso ci si aspetta di dover
prendere nuovamente in considerazione il problema della lunghezza delle file di stoccaggio nel
momento in cui verr scelto il posizionamento effettivo delle aree allinterno del magazzino. Per
quanto riguarda il caso in analisi ci si attende in particolare, nella Fase 6, di dover necessariamente
ridiscutere la lunghezza delle file della classe Oral Care, che la teoria vorrebbe impostata a 2 slot.
Tornando alla procedura, dopo avere determinato la lunghezze delle file per ogni classe, e
conseguentemente il numero di file di stoccaggio, il passo successivo consiste nella determinazione
della posizione effettiva delle aree di stoccaggio e dei corridoi, con il relativo calcolo dello spazio
superficiale di ogni area.
fi = ti Hi ;
rjk = quantit trasportata in ogni ciclo dalla punto di ingresso/uscita j al settore k o viceversa;
L
1
sik = p
j 1
ij y jk
r jk
;
dove questo ultimo indica il tempo di viaggio atteso verso il settore k se la classe i viene assegnata
al settore k. Nella definizione di sik stato introdotto il termine rjk per poter considerare anche
quei problemi in cui non in tutti i cicli vengano trasportate le stesse quantit di unit carico. E
infatti ragionevole pensare che, in questi casi, il tempo medio di percorrenza dal punto di
ingresso/uscita j al settore k per il trasporto di una unit di carico sia pari a rapporto tra yjk e rjk .
possibile infine impostare il problema di programmazione lineare definendo la seguente variabile
binaria:
1 se la classe i viene assegnata al settore k;
xij =
0 altrimenti;
e la funzione obiettivo con i relativi vincoli ovvero:
N L
min f i sik xik
i k
tale che:
L
1) x
k 1
ik qi i 1,...,N
N
2) x
i 1
ik 1 k 1,...,L
3) xik 0 , i,k
Nel caso specifico nel calcolo della disposizione delle classi sono state considerate solamente le
seguenti 4 categorie (N=4) Oral Care (classe1), BC 250-750ml (classe 2), HP-Ind (classe 3) e HP-
Casa (classe 4) Dei 22 settori stabiliti, 6 sono assegnati alla categoria BC 250-750ml, 6 alla
categoria HP-Ind, 7 alla categoria HP-Casa e 3 alla categoria Oral Care. Quindi si avr q1 = 3, q2 =
6, q3 = 6, q4 = 7. Le porte o banchine di ingresso coincidono con i 5 pallettizzatori delle quattro
classi. Lunica porta o banchina di uscita coincide, invece, con la banchina di carico. Il numero
totale di punti di ingresso/uscita quindi pari a sei (L = 6). I mezzi di trasporto utilizzati sono due:
- un trattore con 4 pianalini, con capacit di carico pari a 16 pallet e velocit media di 7 km/h;
- due carrelli a forche, ciascuno con capacit di carico pari a 2 pallet e velocit media di 14 km/h.
Le operazioni di approntamento dei carichi (prelievo dalle locazioni di stoccaggio e trasporto
nellarea di carico) vengono effettuate contemporaneamente da 2 carrelli. Per poter applicare la
procedura, al posto dei due carrelli si considerato un unico mezzo di trasporto con la stessa
velocit media ma con il doppio della capacit di carico (4 pallet). Per la variabile rjk si avranno
quindi i valori rjk = 16 (per j = 1,2,3,4,5 e k) e rjk = 4 (per j = 6 e k ). Considerando i valori
dik delle distanza dalle porte ai settori ed i valori pik relativi alle probabilit di attraversamento delle
porte delle classi, che per brevit non riportiamo, possibile calcolare i restanti indici necessari alla
formulazione del problema. Tutti i dati necessari sono stati ottenuti dalle registrazioni di produzioni
e spedizioni dellanno precedente ed il problema stato facilmente impostato sul risolutore di
Excel. Le modifiche pi importanti al layout del magazzino, suggerite dal modello, per quanto
riguarda la dislocazione delle aree di stoccaggio, sono state:
- lo spostamento della classe Oral Care dal blocco 9 al blocco 5;
- il raggruppamento e posizionamento della classe Body Care nei settori centrali del
magazzino, vicino alla banchina di spedizione;
- la disposizione dei prodotti HP ai margini del magazzino, nei settori pi lontani dalla
banchina di spedizione.
Una curiosit: riducendo la dimensione delle celle del foglio elettronico si pensato di utilizzare
Excel come carta millimetrata, in scala 1:1000, del magazzino, e tramite la formattazione
condizionale stata agevole la visualizzazione immediata dellassegnazione delle aree di stoccaggio
alle classe. Per rendere lidea del risultato viene mostrata la Figura 2 in basso.
PRODOTTI OC
PRODOTTI BC MAGAZZINO S.21 S.22
PRODOTTI HP-CASA SAPONI in BARRA
COLGATE-PALMOLIVE
PRODOTTI HP-INDUMENTI 0,5 0,5
DRIVE-IN BC LHS
S.18 S.19
S.1 S.4 S.8 S.9 S.15
0,5
S.6 S.7 S.11 S.12
0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5
0,5 0,5 0,5 0,5
SCARICO S.20
S.5 S.10 S.13 S.14 S.16 S.17
S.2 AREA di CARICO P.F.
0,5 0,5 0,5 0,5 0,5
0,5 0,5
Considerazioni conclusive.
I risultati ottenuti applicando la procedura appena descritta hanno permesso di valutare i risparmi
ottenibili mediante la riduzione sia dello spazio superficiale utilizzato per lo stoccaggio, sia dei
tempi necessari alla movimentazione dei prodotti; si dunque stimato un risparmio totale di circa
850m2, pari a circa l8% dello spazio totale originariamente utilizzato per lo stoccaggio nel
magazzino centrale. Analizzando la Tabella 3 possibile vedere come i risparmi pi consistenti
sono ottenibili mediante la riduzione della lunghezza delle file dei prodotti Oral Care e Saponi in
Barra. Per quanto riguarda laumento dello spazio necessario allo stoccaggio dei prodotti HP
invece, questo dato ha esplicitato quantitativamente un problema originario di cattiva gestione del
magazzino Colgate Palmolive, in base alla quale, trovando unarea di stoccaggio gi completamente
satura, i carrellisti sono soliti stoccare i pallet di classe HP nelle prime file libere che vengono
trovate in settori di altre classi, forzando la posizione del lotto stabilita dal sistema informativo,
complicando la gestione della movimentazione ed impedendo lapplicazione delle procedure semi-
FIFO. In base al nuovo layout ottenuto dalla procedura, alla classe HP viene assegnato lo spazio
adeguato, il cui incremento comunque inferiore al risparmio di spazio perso per honeycomb loss
nelle classi Oral Care e Saponi in Barra.
Per quanto riguarda la movimentazione interna dei materiali, infine, la dislocazione delle classi
proposta porterebbe ad un risparmio di circa il 19% sui tempi necessari per il prelievo dai
pallettizzatori e per lapprontamento dei carichi nella banchina di spedizione. In effetti, come si pu
vedere dalle piantine, i prodotti a pi alto indice di accesso vengono posizionati nella zona centrale
del magazzino, mentre le altri classi di prodotto, con indici di accesso minori, nelle aree di confine.
Si osserva, quindi, una certa corrispondenza tra la soluzione proposta e quella ottenibile con la
procedura descritta da Larson, March e Kusiac, in base alla quale le classi di articoli con throughput
maggiori dovrebbero essere posizionate nelle zone pi convenienti in termini di tempi e distanze
percorse. Infine, per quanto riguarda i risparmi sui tempi per lo stoccaggio e il prelievo dei pallet
allinterno delle file, la minore lunghezza delle file garantirebbe una riduzione dei tempi passati
allinterno di ogni fila velocizzando di conseguenza le suddette operazioni e garantendo, quindi, una
maggiore produttivit in termini di pallet movimentati nellunit di tempo.
Alla luce delle modifiche proposte, i risultati ottenibili porterebbero a consistenti risparmi in termini
economici: la maggior parte dello spazio recuperato, infatti, verrebbe utilizzato per contenere parte
delle giacenze presenti a Trate, risparmiando, quindi, sullaffitto del magazzino a contratto. I minori
tempi per la movimentazione dei materiali, inoltre, ottenuti mediante la migliore definizione delle
classi, il minor tempo passato allinterno delle file e la probabile riduzione delle operazioni di re-
warehousing permetterebbero di rinegoziare la tariffa pagata ad una cooperativa che gestisce la
movimentazione intera dei pallet. A questi risparmi, infine, si potrebbero aggiungere quelli dovuti ai
minori rischi di obsolescenza dei prodotti e, soprattutto, alla conseguente migliore qualit ed
efficienza del servizio reso ai propri clienti.
Oltretutto, a fronte di questi risparmi, limplementazione delle modifiche proposte comporterebbe
degli investimenti molto bassi e dei brevi tempi di realizzazione. La difficolt principale da
affrontare consisterebbe, infatti, nella pittura a terra delle file di stoccaggio e nello spostamento dei
prodotti in settori differenti da quelli originali. Le modifiche proposte, inoltre, non necessitano n
di nuove attrezzature o impianti, n di un nuovo sistema informatico di gestione delle scorte, visto
che si cercato di ottimizzare quello gi presente.
Come confermato dal caso Colgate Palmolive analizzato, la procedura proposta si dimostrata utile
per individuare e rimediare alle seguenti primarie inefficienze:
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