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Jos Saramago

Luomo duplicato
Titolo originale: O Homem Duplicado
Caminho, Lisboa, 2002
Traduzione di Rita Desti
2003 Giulio Einaudi editore s.p.a. Torino.
Einaudi Supercpralli

Indice
Nota editoriale .......................................................................1
Da La Repubblica 20 febbraio 2003 Luciana Stegagno Picchio ....................... 1
LUOMO DUPLICATO ........................................................................ 4
1. ........................................................................................4
2. ...................................................................................... 15
3. ...................................................................................... 25
4. ...................................................................................... 36
5. ...................................................................................... 45
6. ...................................................................................... 55
7. ...................................................................................... 66
8. ...................................................................................... 77
9. ...................................................................................... 83
10...................................................................................... 97
11.................................................................................... 107
12.................................................................................... 117
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14.................................................................................... 136
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Nota editoriale

Da La Repubblica 20 febbraio 2003 Luciana Stegagno Picchio


Esce in Italia il nuovo romanzo del premio Nobel "Luomo duplicato", storia di cloni e
di megalopoli
Saramago e luomo che incontr se stesso
Lo scrittore: "A ottantanni ho scoperto la mia vena comica"
Un altro libro sullidentit, sullalterit, o addirittura sulla clonazione? Da quando si
affacciato sulla scena letteraria internazionale, Jos Saramago ha dimostrato di saper ogni
volta individuare i "temi caldi" del momento, facendo dei suoi libri le metastorie o, se
vogliamo, le parabole portatrici di fantasia riconosciutegli dalla giuria del Nobel. Ma
Saramago non n un filosofo n un antropologo e neppure uno studioso del genoma
umano. uno scrittore che negli anni ci ha abituati a leggere nei comportamenti degli
uomini, nei loro gesti, nelle loro esclamazioni, nelle loro parole, quanto delluomo compare
allesterno e ce lo fa trasparente attraverso la nostra stessa esperienza.
In questo senso O Homem duplicado che, pubblicato a Lisbona nel novembre dello
scorso anno, esce marted 25 anche in Italia (Jos Saramago, Luomo duplicato, traduzione
di Rita Desti, Einaudi, pagg. 288, euro 16,50), ci si presenta solo come un avvincente,
inquietante romanzo di fantasia: una delle pi riuscite invenzioni, per inesorabilit di
ideazione e leggerezza di scrittura, del premio Nobel portoghese.
Eravamo in un certo senso abituati alla componente didascalica, moralistica del
nostro autore o, almeno, alla sua apparente intenzione di voler incidere sulla realt con le
sue parabole e metafore: unintenzione che avevamo riscontrato fino allultimo romanzo, La
caverna, in cui credevamo di aver letto una parabola della globalizzazione. Niente di tutto
ci questa volta.
Come se lirriducibile pessimismo dellautore, consolidato dagli ultimi avvenimenti, la
sua completa sfiducia nella capacit delluomo di ravvedersi, di cambiare rotta, gli
suggerisse di limitarsi ormai allosservazione della realt senza volervi intervenire con inutili
panacee. Apparentemente cos, questo libro non vuol difendere nessuna tesi. Vuole appena
divertire o forse allarmare i suoi lettori come il suo autore mostra di essersi divertito
scrivendolo. "Ho scoperto a ottantanni di avere un talento comico e vorrei che lo scopriste
anche voi", aveva dichiarato a Madrid, ai primi di questanno, durante la presentazione della
traduzione spagnola dellopera.
Il dialogo-coinvolgimento col lettore, unica possibilit di incidere sulle sue reazioni,
veniva da lontano e, nel 1995, aveva per esempio connotato, ancorch con segno opposto,
lo sconvolgente romanzo Cecit: "Quanto ho sofferto a scrivere questo libro!", aveva detto
allora, aggiungendo: "E adesso che ne sono fuori, lunica cosa che vi posso e mi posso
augurare che soffriate davvero anche voi!".
Dopo le edizioni portoghese e spagnola, la "fabula" dellUomo duplicato ormai nota
anche fra noi. Ne avevamo parlato, senza peraltro entrare, per rispetto ai tempi editoriali,
negli ingranaggi della storia, su queste stesse colonne, nel novembre scorso, quando
Saramago era venuto a Siena per riceverne una laurea honoris causa. E ne aveva parlato lui
stesso, nella sua lezione dottorale, ma solo per quanto riguardava la concezione storica da
parte del suo protagonista: un modesto professor Tertuliano per cui la storia doveva essere
interpretata e insegnata partendo dal presente verso il passato e, non, come uso, dal
passato ai tempi nostri.
E, nella sua immaginazione fantascientifica, Saramago aveva parlato del "buco nero"
della galassia umana a proposito della nostra capacit di dimenticare, con un costante
accomodamento entro gli arbitrari confini di una storia fittizia degli accadimenti passati. Ma
ora il libro qui, nella sua interezza e complessit davanti a noi. A noi entrare nella sua vera
essenza. Certo, come stato detto finora in una serie di commenti e recensioni, un
romanzo di identit e alterit. Ed anche una continua, smagata meditazione sui
comportamenti umani: una meditazione che, per diversi filoni, anche se a volte su diversi
piani, pare voler ricollegare questo nuovo testo a tutta la precedente produzione dellautore.
Riconosciamo la voce di Saramago in quel suo seguire, in un doppio di autore-
narratore, ogni minima azione dei suoi personaggi. Ne ascoltiamo le voci, ma soprattutto ne
controlliamo i gesti. Come se lautore muovesse piano piano in una moviola le sue creature,
le rigirasse, contemplandole da ogni lato (il paragone, gi precedentemente avanzato,
viene, lo vedremo, dallesperienza stessa del protagonista).
Ma quello che finora non stato abbastanza segnalato che si tratta anche e
soprattutto di un conturbante e costruitissimo giallo. Per questo, come si conviene a un
giallo, lo racconteremo solo fino a un certo punto, lasciando limprevedibile finale alla
sorpresa del lettore. Il luogo una imprecisata megalopoli di cinque milioni di abitanti, fuori
quindi da quellhabitat portoghese che da sempre aveva avviluppato nella sua aura
esistenziale e linguistica i personaggi del nostro autore. Ogni volta distinguevamo le piazze,
gli angoli, i supermercati della Lisbona doggi, non solo del Memoriale del Convento,
nellAnno della Morte di Ricardo Reis e nella Storia dellassedio di Lisbona, ma perfino in un
libro a occhi chiusi come Cecit.
Oggi, in questo spazio diverso, che sembrerebbe dover garantire un certo anonimato
a ogni suo abitante, vive il professore liceale di storia, dal nome desueto e impegnativo di
Tertuliano Mximo Afonso, di cui Saramago aveva rivelato a Siena le originali proposte per
linsegnamento della storia. Vive solo, dopo un matrimonio fallito, con quasi unici
interlocutori una madre lontana e unamica di nome Maria da Paz, che lo visita
saltuariamente e che destinata, ma questa volta senza successo, a rappresentare in un
romanzo tutto in chiave maschile e maschilista la funzione salvifica da sempre attribuita da
Saramago alle proprie eroine.
In un film di vecchia data visionato in un video domestico, questo personaggio scopre
una sera un attore che il suo ritratto sputato. un attore secondario, di quelli il cui nome
non viene nei titoli, e di una somiglianza ancor pi preoccupante in quanto portatore di baffi
di cui, allepoca della produzione del film, anche Tertuliano si fregiava. urgente indagare.
Fra meraviglia, depressioni e paure da parte del professore detective e, da parte dellautore,
con semina di indizi (certi squilli di telefono sospetti, certi scenari appena intravvisti) che
solo una seconda lettura riveler come tali al lettore curioso, comincia la caccia solitaria al
nome e allidentificazione del sosia sconosciuto. Che finalmente si scopre essere lattore
Antnio Claro.
Anche lui sconvolto, quando Tertuliano lo incontrer, dallassoluta somiglianza fra
loro, una somiglianza che giunge alla cicatrice per traumi che tutti e due debbono aver
sopportato e che hanno marcato di unidentica storia i loro corpi.
La domanda : solo i corpi? Lasciando del tutto fuori da questa esperienza quella che
potremmo chiamare la loro parte spirituale, la loro psiche, la loro anima? Sappiamo molto
male quanto le clonazioni oggi allordine del giorno della scienza e della fantascienza,
interessino anche la psiche degli esseri clonati.
Come sapevamo molto poco, nonostante un profluvio di pubblicazioni, sulla psiche
dei gemelli. Certo, qui per Saramago, non si tratta di clonazione. I suoi due protagonisti
hanno un corpo identico, che inesplicabilmente si modifica in modo parallelo. Ma
praticamente non sanno nulla luno dellaltro e forse, se linquietudine di Tertuliano non
avesse svelato la cosa, avrebbero potuto continuare a ignorarsi nellimmensa citt che li
ignorava e alla quale noi, in mancanza di altre connotazioni, imprestiamo, estraendola dai
nostri ricordi, latmosfera oppressiva che avvolgeva i replicanti di nuova generazione del
favoloso e fantascientifico Blade Runner di Ridley Scott.
In questa citt si consumer il loro dramma con linesorabilit di una valanga che
sommerge quanto incontra sul suo cammino. E se si trattasse di unaltra cosa? Quanti altri
identici a noi esistono nelle nostre megalopoli globali? Creati uguali da un Essere superiore
in un momento di ripetitivit per assenza di fantasia, o creati dentro la nostra stessa societ
dal nostro adattamento a situazioni globali e globalizzanti che possono passare dal nostro
"fuori" a un "dentro?" che pensavamo solo nostro? Il nostro doppio, il nostro duplicato, il
nostro clone societario, il nostro futuro? Passeremo dallaura della nostra unicit a una
condizione di inesorabile riproducibilit? Ci ridurremo tutti, come multipli di un Andy Warhol
occulto, allanonimato della fissit seriale?
Nella prima met del nostro secolo un avveniristico saggio di Walter Benjamin aveva
posto il problema dei rapporti fra arte e societ di massa e, pi particolarmente, della nuova
identit dellopera darte nellepoca della sua riproducibilit tecnica. Benjamin lo aveva
pubblicato nel 1936, ma dopo il suo tragico suicidio nel 1940 nella Francia invasa e il
tumultuoso e contraddittorio dopoguerra, le sue tesi ispirate a quella "coscienza del
presente che fa deflagrare la continuit della storia", comebbe a scrivere lui stesso nel
1937, dovevano esser conosciute e discusse solo alla fine degli anni Cinquanta.
Oggi, con tutte le discussioni sulla clonazione che tocca sempre pi da vicino il
genere umano, lalternativa benjaminiana fra arte individualistico-aristocratica, affidata
allunicit dellopera darte e arte popolare tecnicamente riproducibile, sembrerebbe essersi
estesa o spostata dallopera darte, prodotto delluomo per eccellenza, allo stesso uomo. E la
tentazione sarebbe quella di leggere in questa luce, in una tradizione che ci viene
dallAnfitrione plautino e passa da invenzioni-chiave come il Sosia di Dostoevskij, anche
varie opere letterarie dellattualit, dallOperazione Shylock di Philip Roth a questo
problematico Uomo duplicato. un parallelo cui dovremmo per saper resistere.
Lopera darte si presta passivamente, diciamo cos, alla clonazione, aureolandosi di
un certo populismo in quanto concede alla massa di impossessarsi di ci che prima appariva
solo circonfuso dallaura della fruizione da parte dei pochi. Ma chi di noi, umani, sarebbe
disposto a sopportare lesistenza di un altro essere umano simile in tutto e per tutto a lui
stesso? "Il caos un ordine da decifrare", scrive Saramago in epigrafe al suo libro,
attribuendone la provenienza a un immaginario Libro dei contrasti.
Che questa decifrazione competa agli scienziati, ai filosofi o magari a romanzieri
capaci di prefigurare il futuro, problema di ogni giorno. Ma ci sembra che quando
chiuderemo questo romanzo, sulla pagina da cui emerge lultimo inquietante interrogativo,
"quanti?", saremo forse un po diversi da quando lo abbiamo cominciato.
Luciana Stegagno Picchio La Repubblica 20 febbraio 2003

A Pilar, fino allultimo istante


A Ray-Gude Mertin
A Pepa Snchez-Manjavacas.

Luomo duplicato
Il caos un ordine da decifrare
Libro dei Contrari.

Credo sinceramente di avere intercettato molti pensieri


che i cieli destinavano a un altro uomo
Laurence Sterne

1.
Luomo che appena entrato nel negozio per noleggiare una
videocassetta ha nella sua carta didentit un nome tuttaltro che comune, di
un sapore classico che il tempo ha reso stanto, niente di meno che
Tertuliano Mximo Afonso. Il Mximo e lAfonso, di applicazione pi corrente,
riesce ancora ad ammetterli, a seconda, per, della disposizione di spirito in
cui si trovi, ma il Tertuliano gli pesa come un macigno fin dal primo giorno in
cui ha capito che linfausto nome si prestava a essere pronunciato con
unironia che poteva essere offensiva. professore di Storia in una scuola
media, e la videocassetta gli era stata suggerita da un collega di lavoro che
tuttavia non si era dimenticato di preavvisare, Non che si tratti di un
capolavoro del cinema, ma potr intrattenerla per unora e mezza. In verit,
Tertuliano Mximo Afonso ha un gran bisogno di stimoli che lo distraggano,
vive da solo e si annoia, o, per dirla con la precisione clinica che lattualit
richiede, si arreso alla temporale debolezza danimo comunemente nota
come depressione. Per avere unidea chiara del suo caso, basti dire che
stato sposato e non si ricorda di cosa lo abbia portato al matrimonio, ha
divorziato e ora non vuole neanche ricordarsi dei motivi per cui si separato.
In compenso, da questa mal riuscita unione non sono nati figli che ora
sarebbero l a pretendere gratis il mondo su un vassoio dargento, ma la
dolce Storia, la seria ed educativa cattedra di Storia al cui insegnamento lo
hanno chiamato e che potrebbe essere il suo cullante rifugio, la vede ormai
da lungo tempo come una fatica senza senso e un inizio senza fine. Per dei
temperamenti nostalgici, generalmente fragili, poco flessibili, vivere da soli
un castigo durissimo, ma una tale situazione, bisogna riconoscerlo, ancorch
penosa, solo di tanto in tanto sfocia in un dramma convulso, di quelli che ti
fanno accapponare la pelle e rizzare i capelli. Ci che per lo pi si vede, al
punto di non suscitare ormai sorpresa, gente che subisce con pazienza il
pignolo scrutinio della solitudine, come avvenuto in passato recente a
esempi pubblici, bench non particolarmente notori, e persino, in due casi,
dal felice epilogo, quel pittore di ritratti di cui non siamo mai giunti a
conoscere altro che liniziale del nome, quel medico generico che torn
dallesilio per morire fra le braccia dellamata patria, quel revisore di bozze
che esautor una verit per impiantare al suo posto una menzogna,
quellimpiegato subalterno dellanagrafe che faceva sparire certificati di
morte e che rientravano tutti, per casualit o coincidenza, nel sesso
maschile, ma nessuno che avesse la sventura di chiamarsi Tertuliano, e
questo avr certo rappresentato per loro un impagabile vantaggio per
quanto riguarda i rapporti con il prossimo. Il commesso del negozio, che
aveva gi preso dallo scaffale la cassetta richiesta, ha inserito nel registro di
uscita il titolo del film e la data in cui ci troviamo, e subito dopo ha indicato
al noleggiante la riga dove firmare. Tracciata dopo un attimo di esitazione, la
firma ha mostrato solo le ultime due parole, mximo Afonso, senza il
Tertuliano, ma come chi avesse deciso di chiarire in anticipo un fatto che
sarebbe potuto diventare motivo di controversia, il cliente, nel momento
stesso in cui le scriveva, ha mormorato, cos pi rapido. Non gli servito a
molto laver messo le mani avanti, giacch il commesso mentre trasferiva in
una scheda i dati della carta didentit, ha pronunciato a voce alta linfelice e
vieto nome, per giunta con un tono che persino una creatura innocente
avrebbe riconosciuto come intenzionale. Nessuno, crediamo, per quanto
scevra da ostacoli sia stata la sua vita, si arrischier a dire che non gli mai
capitata una vessazione del genere. Bench prima o poi ci si presenti
davanti, e si presenta sempre, uno di quegli spiriti forti a cui le debolezze
umane, soprattutto quelle supremamente delicate, suscitano risate di
scherno, la verit e che certi suoni inarticolati che a volte senza volerlo, ci
escono di bocca non sono altro che gemiti irreprimibili di un dolore antico,
come una cicatrice che allimprovviso si fosse fatta risentire. Mentre infila la
cassetta nella sua sciupata cartella dinsegnante, Tertuliano Mximo Afonso,
con una briosit degna di nota, si sforza di non lasciar trasparire il dispiacere
causatogli dalla denuncia gratuita del commesso, ma non ha potuto
impedirsi di dire fra s e s, sia pur recriminandosi per la bassa ingiustizia
del pensiero, che la colpa era del collega, della mana che ha certa gente di
dare consigli senza che nessuno glieli abbia chiesti. Tale il bisogno di
scaricare le colpe su qualcosa di distante quando la verit che ci mancato
il coraggio di affrontare quel che avevamo davanti. Tertuliano Mximo
Afonso non sa, non immagina, non pu indovinare che il commesso si gi
pentito del maleducato sproposito, un altro orecchio, pi fino del suo, capace
di frantumare le sottili gradazioni di voce con cui si era dichiarato sempre a
disposizione in risposta agli alterati saluti di congedo che gli erano stati
rivolti, avrebbe consentito di percepire che si era instaurata l, dietro quel
bancone, una grande volont di pace. In definitiva, benevolo principio
mercantile, radicato nellantichit e comprovato dalluso dei secoli, che la
ragione ce lha sempre il cliente, anche nel caso improbabile, ma possibile,
che si chiami Tertuliano.
Ormai nellautobus che lo lascer vicino al palazzo in cui vive da una
mezza dozzina di anni, cio da quando ha divorziato, Mximo Afonso,
serviamoci qui della versione abbreviata del nome perch a nostro modo di
vedere lha autorizzata colui che ne lunico signore e padrone, ma
principalmente perch la parola Tertuliano, trovandosi tanto vicina, appena
due righe sopra, verrebbe a nuocere gravemente alla scioltezza della prosa,
Mximo Afonso, dicevamo, si ritrovato a domandarsi, tutta un tratto
intrigato, tutta un tratto perplesso, quali strani motivi, quali particolari
ragioni potevano mai aver portato il collega di Matematica, non si era ancora
detto che il tal collega di Matematica, a consigliargli con tanta insistenza il
film che era venuto a noleggiare, quando la verit che, fino a oggi, la
cosiddetta settima arte non era mai stata argomento di conversazione fra
loro due. La raccomandazione sarebbe ancora comprensibile se si trattasse
di una buona pellicola, di quelle indiscutibili, in tal caso il piacere, la
soddisfazione lentusiasmo per la scoperta di unopera di alta qualit estetica
potrebbero avere obbligato il collega, durante il pranzo a mensa o
nellintervallo fra due lezioni, a tirarlo concitatamente per la manica e dirgli,
Non ricordo che abbiamo mai parlato di cinema ma ora glielo dico, mio caro,
deve vedere e assolutamente indispensabile che veda Chi cerca trova, giusto
il titolo del film che Tertuliano Mximo Afonso ha in cartella, informazione
questultima che pure mancava. Allora il professore di Storia avrebbe
domandato. E in quale cinema lo danno, al che quello di Matematica avrebbe
replicato, rettificando, Non lo danno, lo hanno dato, il film ha gi quattro o
cinque anni, non capisco come abbia potuto sfuggirmi quando uscito, e
subito dopo, senza pausa, inquieto per la possibile inutilit del consiglio che
stava offrendo con tanto fervore, Ma forse lo ha gi visto, No, al cinema ci
vado poco, mi accontento di quello che c in televisione, e comunque, Ma
allora dovrebbe vederlo, lo trova in qualsiasi negozio specializzato, lo noleggi
se non le va di comprarlo. Il dialogo avrebbe potuto svolgersi pi o meno in
questa maniera se il film avesse meritato elogi, ma le cose, in realt. sono
andate con meno ditirambi, Non per intromettermi nella sua vita, aveva
detto il professore di Matematica mentre sbucciava unarancia, ma da un po
di tempo a questa parte la trovo un po abbacchiato, e Tertuliano Mximo
Afonso aveva confermato. vero, sono un po gi, problemi di salute, Non
credo, a quanto posso saperne non sono malato, il fatto che tutto mi
stanca e mi annoia, questa maledetta routine, questa ripetizione, questo
segnare il passo. Si distragga, amico, distrarsi sempre stato il miglior
rimedio. Mi consenta di dirle che distrarsi il rimedio di chi non ne ha
bisogno. Buona risposta, non c dubbio, eppure qualcosa dovr farla per
uscire dal marasma in cui si trova, Dalla depressione. Depressione o
marasma, tant, lordine dei fattori arbitrario, Ma non lintensit, Cosa fa
oltre alle lezioni, Leggo, ascolto musica, di tanto in tanto mi affaccio in un
museo. E al cinema ci va, Il cinema lo frequento poco, mi accontento di
quello che c in televisione, Potrebbe comprare qualche video, organizzare
una collezione, una videoteca, come si dice ora. S, veramente potrei, il
peggio che gi manca lo spazio per i libri, Allora li noleggi, la soluzione
migliore, Ho un certo numero di video, documentari scientifici, scienze
naturali, archeologia, antropologia, arti in generale, minteressa anche
lastronomia, argomenti di questo genere, Va tutto bene, ma ha bisogno di
distrarsi con qualche storia che non occupi troppo spazio nella testa, per
esempio, visto che lastronomia le interessa, immagino che altrettanto le
potrebbero interessare la fantascienza, le avventure nello spazio, le guerre
stellari, gli effetti speciali, Come la vedo e intendo io, sono proprio gli effetti
speciali a essere il peggior nemico dellimmaginazione, quella furbata
misteriosa, enigmatica, che agli esseri umani costata tanta fatica
inventare, Mio caro, lei esagera, Nientaffatto, a esagerare sono piuttosto
quelli che vogliono convincermi che in meno di un secondo, con uno schiocco
delle dita, si piazzi una nave spaziale a centomila milioni di chilometri di
distanza, deve riconoscere che per creare quegli effetti che lei tanto
disdegna, ci vuol pure immaginazione, S, ma la loro, non la mia, Avr
sempre la facolt di usare la sua cominciando dal punto cui sia giunta quella
loro, Vabb, duecentomila milioni di chilometri invece di cento, Non
dimentichi che quella che oggi chiamiamo realt ieri era immaginazione,
pensi a Jules Verne, s, ma la realt dei nostri giorni che per andare su
Marte, per esempio, e in termini astronomici si pu addirittura dire che Marte
sia l dietro langolo, sono necessari niente di meno che nove mesi, poi
bisogner restarci ad aspettare altri sei mesi finch il pianeta sia di nuovo
nel punto ottimale per poter rientrare, e infine fare un altro viaggio di nove
mesi per arrivare alla Terra, totale, due anni di madornale scocciatura, un
film su un viaggio a Marte in cui la verit dei fatti fosse rispettata sarebbe la
pi noiosa pizza che si sia mai vista, Ora capisco perch si annoia, Perch,
Perch non c niente che laccontenti, Mi accontenterei di poco, se lo avessi,
Qualcosa ce lavr pure, una carriera, un lavoro, a prima vista non le trovo
alcun motivo per lagnarsi, Sono la carriera e il lavoro che hanno me, non io
loro, Di questo male, supponendo che lo sia realmente, ci lagniamo tutti,
anchio vorrei essere conosciuto come un genio della Matematica invece del
mediocre e rassegnato professore di un istituto di scuola media che non
potr far altro che continuare a essere, Io non mi piaccio, probabilmente
questo il problema, Se lei mi vedesse come unequazione a due incognite
potrei magari offrirle le mie capacit di specialista, ma, trattandosi di una
incompatibilit di questo calibro, la mia scienza servirebbe solo a complicarle
la vita, perci le suggerisco di distrarsi vedendo qualche film come se
prendesse dei tranquillanti, non certo di cominciare a dedicarsi alle scienze
matematiche, che ti spremono le meningi, Ha qualche idea, Idea di che. Di
un film interessante, che valga la pena, Di certo non ne mancano, entri nel
negozio, faccia un giro e scelga, Me ne suggerisca almeno uno. Il professore
di Matematica pens, pens e infine disse, Chi cerca trova, Che cos? Un
film, me lo ha chiesto lei. Sembra pi un detto popolare, Infatti lo , Tutto,
oppure solo il titolo, Aspetti di vederlo. E di che genere, Il detto, No, il film,
Commedia, sicuro che non sia uno di quei vecchi drammoni, di cappa e
spada, o di quelli moderni pieni di spari ed esplosioni, una commediola
leggera, divertente. Prendo nota, come ha detto che sintitolava. Chi cerca
trova, Benissimo, fatto. Non che si tratti di un film capolavoro, ma potr
intrattenerla per unora e mezza.
Tertuliano Mximo Afonso si trova a casa, ha sulla faccia
unespressione dubbiosa, niente di grave per, non la prima volta che gli
succede di ritrovarsi cos, ad assistere allondeggiare della volont tra il
perdere tempo a prepararsi qualcosa da mangiare, il che in genere non va
oltre lo sforzo di aprire una scatoletta e mettere sul fuoco il contenuto e
lalternativa di uscire per andare a cena in un ristorante vicino, dove ormai lo
conoscono per la scarsa considerazione che dimostra nei confronti del men,
non per un superbo atteggiamento da cliente insoddisfatto, ma per
indifferenza, per estraneit, per pigrizia di dover scegliere un piatto fra quelli
che gli propongono nella breve lista, per di pi iterativa. Gli rafforza la
convenienza di non uscire il fatto di essersi portato a casa del lavoro, gli
ultimi esercizi dei suoi allievi, che dovr leggere con attenzione e correggere
ogni qualvolta attentino pericolosamente alle verit impartite o si
permettano eccessive libert dinterpretazione. La Storia che Tertuliano
Mximo Afonso ha la missione di insegnare come un bonsai a cui di tanto
in tanto si spuntano le radici per non farlo crescere, una miniatura infantile
del gigantesco albero dei luoghi e del tempo, e di quanto in essi va
succedendo, guardiamo, vediamo la disuguaglianza di dimensione e ci
fermiamo l, trascuriamo altre differenze non meno notevoli, per esempio
nessun volatile, nessun uccello, neppure il minuscolo colibr riuscirebbe a
fare il nido nei rami di un bonsai, e se vero che alla sua piccola ombra,
supponendolo provvisto di sufficienti fronde, pu ben andare a rifugiarsi una
lucertola, pi che sicuro che al rettile gli rester fuori la punta della coda.
La Storia che Tertuliano Mximo Afonso insegna, lui stesso a riconoscerlo e
non gli dispiacerebbe confessarlo se glielo domandassero, possiede
unenorme quantit di code fuori, alcune ancora in movimento, altre ormai
ridotte a una pelle raggrinzita con dentro un sentierino di vertebre
sconnesse. Ricordandosi della conversazione con il collega, ha pensato, La
matematica roba di un altro pianeta cerebrale, nella matematica le code di
lucertola sarebbero soltanto delle astrazioni. Ha tirato fuori le carte dalla
borsa e le ha messe sul tavolo, ha preso anche la cassetta di Chi cerca trova,
ecco l le due occupazioni cui potrebbe dedicare la serata odierna, correggere
gli esercizi, vedere il film, sospettava tuttavia che il tempo non sarebbe
bastato per tutto, visto che non aveva labitudine n gli piaceva lavorare fino
a notte fonda. Lurgenza di esaminare i compiti degli studenti non era delle
pi pressanti, lurgenza di vedere il film, meno ancora. Sar meglio
continuare col libro che stavo leggendo, ha pensato. Dopo essere passato
per il bagno andato nella stanza a cambiarsi scarpe e pantaloni, si infilato
un pullover sopra la camicia, tenendo la cravatta perch non gli piaceva
vedersi il collo scoperto, ed entrato in cucina. Ha preso in una credenza tre
scatolette di cibi differenti e, non sapendo per quale decidersi, ha attaccato,
per tirare a sorte, una incomprensibile e quasi dimenticata cantilena
dellinfanzia che spesso, a quei tempi, lo aveva lasciato spiazzato e che
diceva cos, anghing tre civette sul com. uscito uno stufato di carne, che
non era quanto pi gradiva, ma ha pensato che non doveva contrariare il
destino. Ha mangiato in cucina, mandando gi con un bicchiere di vino
rosso, e dopo aver finito, quasi senza pensarci, ha ripetuto la cantilena con
tre briciole di pane, quella a sinistra, che era il libro, quella in mezzo, che
erano gli esercizi, quella a destra, che era il film. Ha vinto Chi cerca trova, a
quanto pare ci che devessere sar, e ha molta forza, non giocarti mai le
pere col destino, ch si mangia le mature e a te d le verdi. quanto
generalmente si dice, e, visto che si dice generalmente, accettiamo la frase
senza discutere, mentre il nostro dovere di gente libera sarebbe di mettere
energicamente in discussione un destino dispotico che ha decretato, chiss
con quali maliziose intenzioni, che la pera verde il film, e non gli esercizi o
il libro. Come professore, e per giunta di Storia, questo Tertuliano Mximo
Afonso, vista la scena cui abbiamo appena assistito in cucina, affidando il
proprio immediato futuro e magari quel che ne far seguito a tre briciole di
pane e a uno spappagallare infantile e senza senso, un cattivo esempio per
gli adolescenti che il destino, quello stesso destino oppure un altro ha messo
nelle sue mani. Non sar purtroppo pertinente in questo racconto
unanticipazione dei probabili effetti perniciosi dellinfluenza di un simile
professore nella formazione delle giovani anime degli educandi, perci le
lasciamo qui, senzaltra speranza se non quella che finiscano per incontrare,
un giorno, nel cammino della vita, uninfluenza di segno contrario che le
liberi, magari in extremis, dalla perdizione irrazionalista che in questo
momento le minaccia.
Tertuliano Mximo Afonso ha lavato accuratamente le stoviglie della
cena, ormai da sempre costituisce per lui un inviolabile dovere lasciare tutto
pulito e rimesso a posto dopo aver mangiato, il che ci insegna, tornando
unultima volta alle giovani anime di cui sopra, per le quali un simile
procedimento sarebbe, forse, se non con alta probabilit, risibile, e il dovere
lettera morta, che persino da qualcuno tanto poco raccomandabile in temi,
argomenti e questioni collegate con il libero arbitrio possibile apprendere
qualche cosa.
Tertuliano Mximo Afonso ha ricevuto dai regolati costumi della
famiglia in cui stato generato questa e altre buone lezioni, in particolare da
sua madre, per fortuna ancora viva e vegeta, che certamente uno di questi
giorni andr a trovare laggi, nella cittadina di provincia dove il futuro
professore ha aperto gli occhi, culla dei Mximo materni e degli Afonso
paterni, e nella quale gli capitato di essere il primo Tertuliano, nato quasi
quarantanni fa. Quanto al padre, non avr altra soluzione se non quella di
andare a trovarlo al cimitero, questa merda di vita cos, ci fa sempre fuori.
Quella brutta parola gli passata per la testa senza che lavesse convocata,
solo per il fatto di aver pensato al padre mentre usciva dalla cucina e averne
sentito nostalgia, Tertuliano Mximo Afonso non tipo da dire parolacce, a
tal punto che se in qualche rara occasione gliene sfugge una, lui stesso a
sorprendersi della stranezza, della mancanza di convinzione dei propri organi
di fonazione, corde vocali, camera palatina, lingua, denti e labbra, come se
stessero articolando, contrariati, per la prima volta, una parola di un idioma
fino ad allora sconosciuto. Nel piccolo locale della casa che gli serve da
studio e soggiorno c un divano a due posti, un tavolinetto basso, al centro,
una sedia imbottita che sembra ospitale, con la televisione davanti, nel
punto di fuga, e sistemata dangolo, in modo da ricevere la luce della
finestra, la scrivania dove i compiti di Storia e la cassetta sono in attesa di
vedere chi la vince. Due pareti sono foderate di libri, per la maggior parte
corrugati dalluso e dallavvizzimento dellet.
Per terra, un tappeto a motivi geometrici, dai colori cupi, o forse
sbiaditi, contribuisce a creare un ambiente confortevole che non oltrepassa
la semplice mediocrit, senza finzioni n pretese di sembrare pi di quello
che , il posto dove vive un professore di scuola media che guadagna poco,
come sembra sia capricciosa ostinazione delle classi docenti in generale, o
storica condanna non ancora finita di scontare. La briciola di mezzo, cio, il
libro che Tertuliano Mximo Afonso stava leggendo, un ponderoso studio
delle antiche civilt mesopotamiche, si trova dov stato lasciato ieri sera,
qui, sul tavolinetto al centro, in attesa, anchesso, come le altre due briciole,
in attesa, come sempre stanno le cose, tutte, non possono sottrarvisi, la
fatalit che le governa, sembra faccia parte della loro invincibile natura di
cose. In una personalit come fin qui si annunciata questa di Tertuliano
Mximo Afonso, che nel poco tempo da cui lo conosciamo ha gi dato alcune
dimostrazioni di spirito vagabondo, e persino un po evasivo, non
susciterebbe sorpresa in questo momento unesibizione di consapevoli
simulazioni con se stesso, sfogliando gli esercizi degli studenti con falsa
attenzione, aprendo il libro alla pagina in cui la lettura si era interrotta,
guardando disinteressato la cassetta su entrambi i lati, come se ancora non
avesse deciso cosa infine vorr fare. Ma le apparenze, non sempre tanto
ingannevoli quanto si dice, non raro che si rinneghino e lascino scaturire
manifestazioni che fanno strada alla possibilit di serie differenze future in
un modello di comportamento che, in generale, sembrava presentarsi come
definito. Questa laboriosa spiegazione si sarebbe potuta evitare se al suo
posto, senza ulteriori giri di parole, avessimo detto che Tertuliano Mximo
Afonso and direttamente, cio, in linea retta, alla scrivania, prese la
cassetta, scorse con gli occhi le informazioni del verso e del recto della
scatola, ne apprezz le facce sorridenti e ben disposte degli interpreti, not
che solo il nome di uno di loro, il principale, unattrice giovane e bella, gli era
familiare, segno che il film, al momento dei contratti, non doveva essere
stato contemplato con particolari attenzioni da parte dei produttori, e subito
dopo, con la mossa decisa di una volont che sembrava non aver mai
dubitato di se stessa, spinse la cassetta nel videoregistratore, si sedette sulla
sedia, premette il pulsante di avvio del telecomando e si accomod per
passare al meglio una serata che, se dal campione prometteva gi poco,
meno ancora avrebbe dovuto realizzare. E cos andata. Tertuliano Mximo
Afonso rise due volte, sorrise tre o quattro, la commedia, tanto quanto era
leggera secondo lespressione conciliante del collega di Matematica, era
principalmente assurda, sconclusionata, una trovata cinematografica in cui la
logica e il senso comune erano rimasti fuori dalla porta a protestare perch
non gli era stato permesso di entrare l dove veniva perpetrata la
dissennatezza. Il titolo, quel Chi cerca trova, era una di quelle metfore
ovvie, del tipo bianco e lo fa la gallina, di cercati e cercatori nella storia
non cera traccia, tutto si riduceva a un caso di frenetica ambizione
personale che lattrice giovane e bella incarnava al meglio di quanto le
avevano insegnato, un caso peraltro costellato di malintesi, manovre,
incontri mancati ed equivoci, nei quali, purtroppo, la depressione di
Tertuliano Mximo Afonso non riusc a trovare il minimo lenitivo.
Quando il film termin, Tertuliano era irritato pi con se stesso che con
il collega. Questi era scusato dalla buona intenzione, ma quanto a s, lui che
aveva gi una gran bella et per non farsi incantare dai fuochi dartificio, ci
che lo addolorava, come sempre succede agli ingenui, era proprio questo, la
sua stessa ingenuit. A voce alta disse, Domani vado a restituire questa
merda, stavolta senza alcuna sorpresa, pens bene di essere confortato nel
proprio diritto di sfogarsi in maniera volgare, e, inoltre, cera da tenere
presente che questa era appena la seconda indecenza che si era lasciato
sfuggire nelle ultime settimane, e la prima, per giunta, solo nel pensiero, ci
che solo nel pensiero non conta. Guard lorologio e vide che non erano
ancora le undici. presto, mormor, e con ci voleva dire, come si vide
subito dopo, che aveva ancora tempo per punirsi della leggerezza di avere
scambiato il dovere per la devozione, lautentico per il falso, il duraturo per il
precario. Si sedette alla scrivania, si avvicin, con cura, gli esercizi di Storia,
come a voler chiedere loro perdono di averli abbandonati e lavor fino a
tarda notte, da quel maestro scrupoloso che si era sempre piccato di essere,
pieno di pedagogico amore per i suoi allievi, ma esigentissimo nelle date e
implacabile nei cognomi. Era tardi quando giunse alla fine dellimpresa che si
era imposto, ma, ancora pentito per la mancanza, ancora contrito del
peccato, e come chi avesse deciso di scambiare un cilicio doloroso per un
altro non meno correttivo, si port a letto il libro sulle antiche civilt
mesopotamiche, al capitolo che trattava dei semiti amorrei e, in particolare,
del loro re Hammurabi, quello del codice. In capo a quattro pagine si
addorment serenamente, segno che era stato perdonato.
Si svegli unora dopo. Non aveva sognato, nessun incubo terribile gli
aveva sconvolto il cervello, non si era sbracciato per difendersi dal mostro
gelatinoso che gli si era appiccicato al viso, apr soltanto gli occhi e pens,
C qualcuno in casa. Lentamente, senza precipitarsi, si sedette sul letto e si
mise in ascolto. La stanza sullinterno, anche durante il giorno i rumori
esterni qui non arrivano, e a questora della notte, Che ore saranno? il
silenzio di solito totale. E lo era. Chiunque fosse lintruso, non si muoveva
da dove stava. Tertuliano Mximo Afonso allung il braccio verso il comodino
e accese la luce. Lorologio segnava le quattro e un quarto. Come la maggior
parte della gente comune, questo Tertuliano Mximo Afonso ha in s tanto di
coraggioso quanto di codardo, non uno di quegli eroi invincibili del cinema,
ma non neppure un cagone, di quelli che si pisciano sotto quando sentono
stridere a mezzanotte la porta della segreta del castello. vero che ha
sentito i peli del corpo rizzarglisi, ma questo succede persino ai lupi quando
si trovano davanti a un pericolo, e a nessuno che sia perfettamente in senno
verrebbe in mente di sentenziare che la razza lupina sia miserabilmente
codarda. Tertuliano Mximo Afonso dimostrer di non esserlo neppure lui.
Scivol furtivamente dal letto, impugn una scarpa in mancanza di unarma
pi contundente e, con mille cautele si affacci alla porta del corridoio.
Guard da un lato, poi dallaltro. La percezione di una presenza che lo aveva
fatto svegliare divenne un po pi forte. Accendendo le luci a mano a mano
che avanzava, sentendo il cuore risuonargli nella cassa toracica come un
cavallo al galoppo, Tertuliano Mximo Afonso entr nel bagno e poi in
cucina. Nessuno. E la presenza, l, era curioso, gli parve che diminuisse
dintensit. Ritorn nel corridoio e mentre si avvicinava al soggiorno percep
che linvisibile presenza si faceva pi densa a ogni passo, come se
latmosfera si fosse messa a vibrare per il rivrbero di unocculta
incandescenza, come se il nervoso Tertuliano Mximo Afonso camminasse su
un terreno contaminato radioattivamente tenendo in mano un contatore
Geiger che irradiasse ectoplasmi invece di emettere segnali sonori. Nella
stanza non cera nessuno. Tertuliano Mximo Afonso si guard intorno,
stavano l, ben salde e impvide, le due alte scaffalature piene di libri, le
stampe incorniciate alle pareti, alle quali fino a ora non si fatto riferimento,
ma sicuro, ci sono, e l, e l, e li, la scrivania con la macchina per scrivere,
la sedia, il tavolinetto basso nel mezzo con una piccola scultura collocata
esattamente nel centro geometrico, e il divano a due posti, e il televisore.
Tertuliano Mximo Afonso mormor a voce molto bassa, intimorito, Era
questo, e allora, pronunciata lultima parola, la presenza, silenziosamente,
come una bolla di sapone scoppiata, scomparve. S, era quello, il televisore,
il videoregistratore, la commedia che si chiama Chi cerca trova, una qualche
immagine l dentro che era tornata al proprio posto dopo essere andata a
svegliare Tertuliano Mximo Afonso nel suo letto. Non immaginava quale
potesse mai essere, ma aveva la certezza che una volta comparsa lavrebbe
riconosciuta. And in camera da letto, indoss una vestaglia sopra il pigiama
per non prendere freddo e torn di l. Si sedette sulla sedia, premette di
nuovo il pulsante di avvio del telecomando e, inclinato in avanti, coi gomiti
sulle ginocchia, tutto occhi, senza pi risate n sorrisi, riguard la storia
della donna giovane e bella che voleva trionfare nella vita. In capo a venti
minuti, la vide entrare in un albergo e dirigersi al banco della reception, la
sent dire, Mi chiamo Ines de Castro, gi prima aveva notato linteressante e
storica coincidenza, poi la sent proseguire, Ho una prenotazione, limpiegato
la guard di fronte, guard la telecamera, non lei, oppure guard lei che si
trovava nel punto della telecamera, quel che disse lui Tertuliano Mximo
Afonso stavolta quasi non riusc a coglierlo, il pollice della mano che
stringeva il telecomando premette veloce sul pulsante dellarresto, ma
limmagine era gi passata, logico che non si sprechi pellicola inutilmente
con un attore, una comparsa o poco pi, che entra nella storia solo dopo
venti minuti, il nastro torn indietro, pass unaltra volta sulla faccia
dellimpiegato alla reception, la donna giovane e bella entr di nuovo
nellalbergo, di nuovo disse che si chiamava Ines de Castro e che aveva una
prenotazione, ora s, eccola, limmagine fissa dellimpiegato della reception
che guarda di faccia chi lo stava guardando. Tertuliano Mximo Afonso si
alz dalla sedia, singinocchi davanti al televisore, con la faccia talmente
vicina allo schermo quanto glielo permetteva la visione, Sono io, disse, e di
nuovo sent che i peli del corpo gli si rizzavano, non era vero, non poteva
essere vero, qualsiasi persona equilibrata casualmente l presente lo avrebbe
tranquillizzato, Che idea, mio caro Tertuliano, abbia la bont di osservare
che lui ha i baffi, mentre lei ha il viso rasato. Le persone equilibrate sono
cos, hanno labitudine di semplificare tutto, e dopo, ma sempre troppo tardi,
le vediamo stupirsi di fronte alla copiosa diversit della vita, allora si
ricordano che i baffi e le barbe non hanno volont propria, crescono e
prosperano quando glielo si permette, a volte anche per pura indolenza del
portatore, ma, da un momento allaltro, solo perch la moda cambiata o
perch la pelosa monotona li ha resi molesti allo specchio, scompaiono
senza lasciare traccia. Non dimenticando altres, perch quando si tratta di
attori e arti sceniche pu capitare di tutto, la forte probabilit che il sottile e
ben curato paio di baffi dellimpiegato della reception sia, semplicemente,
finto. Non mica una novit. Queste considerazioni, che, essendo ovvie,
balzerebbero con la massima naturalezza allocchio di chiunque, Tertuliano
Mximo Afonso potrebbe averle prodotte di propria sponte se non fosse stato
tanto concentrato a ricercare nel film altre situazioni in cui ci fosse lo stesso
attore secondario, o figurante con qualche battuta, come pi rigorosamente
converrebbe designarlo. Sino alla fine della storia, luomo coi baffi, sempre
nel suo ruolo di impiegato alla reception, comparso in altre cinque
occasioni, ogni volta con scarso lavoro, anche se nellultima gli toccava
scambiare due frasi pretenziosamente maliziose con la dominatrice Ines de
Castro e dopo, mentre lei si allontanava sculettando, guardarla con
unespressione caricatamente libidinosa, che il regista doveva aver
considerato irresistibile allappetito di risate dello spettatore. Inutile dire che
se Tertuliano Mximo Afonso non ci ha trovato niente di divertente la prima
volta, tanto meno ce lha trovato la seconda. Era tornato alla prima
immagine, quella in cui limpiegato della reception, in primo piano, fissa
direttamente Ines de Castro, e analizzava, meticoloso, limmagine, tratto per
tratto, lineamento per lineamento, A parte alcune lievi differenze, pens, i
baffi soprattutto, i capelli con un taglio diverso, la faccia meno piena,
uguale a me. Ora si era tranquillizzato, senza dubbio la somiglianza era, per
cos dire, stupefacente, ma niente di pi, le somiglianze non mancano
davvero al mondo, prendete i gemelli, per esempio, piuttosto ci sarebbe da
stupirsi se, con pi di sei miliardi di persone nel pianeta, non se ne
trovassero almeno due uguali. Che non potrebbero mai essere perfettamente
uguali, uguali in tutto, risaputo, disse, come se stesse conversando con
quel suo quasi altro io che lo guardava dal televisore. Di nuovo seduto sulla
sedia, occupando dunque la posizione relativa dellattrice che interpretava il
ruolo di Ines de Castro, scherz facendo, anche lui, il cliente dellalbergo, Mi
chiamo Tertuliano Mximo Afonso, annunci, e poi, sorridendo, E lei, la
domanda era tra le pi coerenti, se due persone uguali sincontrano,
naturale che vogliano sapere tutto luna dellaltra, e il nome sempre la
prima cosa perch immaginiamo che sia la porta da cui si entra. Tertuliano
Mximo Afonso fece scorrere il nastro sino alla fine, ecco l lelenco degli
attori di minore importanza, non si ricordava se erano menzionati anche i
ruoli che interpretavano, alla fin fine no, i nomi comparivano in ordine
alfabetico, semplicemente, ed erano molti. Afferr un po distrattamente la
scatola della cassetta, diede ancora uno sguardo a quello che cera scritto e
si mostrava, i volti sorridenti degli attori principali, un breve riassunto della
storia e anche, in basso, su una riga di informazioni tecniche, in carattere
piccolo, la data del film. Ha gi cinque anni, mormor, mentre si
rammentava che la stessa cosa glielaveva detta il collega di Matematica. Gi
cinque anni, ripet, e tutta un tratto il mondo ebbe un altro scossone, non
era leffetto di unimpalpabile e misteriosa presenza che lo aveva svegliato,
bens qualcosa di concreto, e non solo concreto, ma anche documentabile.
Con mani tremanti apr e chiuse vari cassetti, ne sviscer buste con negativi
e copie di fotografie, sparpagli tutto sulla scrivania, finalmente trov quel
che cercava, un suo ritratto, di cinque anni prima. Aveva i baffi, il taglio di
capelli diverso, la faccia meno piena.

2.
Neppure lo stesso Tertuliano Mximo Afonso saprebbe dire se il sonno
gli ha aperto di nuovo le braccia misericordiose dopo la tremebonda
rivelazione che stata per lui lesistenza, forse proprio in questa citt, di un
uomo che, a giudicare dalla faccia e dallaspetto in generale, il suo ritratto
vivente. Dopo aver confrontato lungamente la fotografia di cinque anni
orsono con limmagine in primo piano dellimpiegato della reception, dopo
non aver trovato nessuna differenza fra questa e quella, per minima che
fosse, almeno una leggerissima ruga che avesse luno e allaltro mancasse,
Tertuliano Mximo Afonso si abbandon sul divano, non sulla sedia, dove
non ci sarebbe stato abbastanza spazio per sostenere il crollo fisico e morale
del suo corpo, e l, stringendosi il capo fra le mani, coi nervi esausti, lo
stomaco in subbuglio, si sforz di riordinare i pensieri, districandoli dal caos
di emozioni che si erano accumulate dal momento in cui la memoria,
vegliando dietro la cortina chiusa degli occhi senza che lui lo sospettasse, lo
aveva fatto svegliare di soprassalto dal suo primo e unico sonno. Quel che
pi mi confonde, pensava laboriosamente, non tanto il fatto che quel tipo
mi assomigli, che sia una mia copia, diciamo, un duplicato, casi del genere
non sono infrequenti, abbiamo i gemelli, abbiamo i ssia, le specie si
ripetono, lessere umano si ripete, la testa, il tronco, le braccia, le gambe, e
potrebbe succedere, non ne ho alcuna certezza, solo uniptesi, che
unalterazione fortita in un determinato quadro genetico avesse leffetto che
un individuo sia simile a un altro generato in un quadro genetico con il quale
non ha alcun rapporto, quel che mi confonde non tanto questo, ma il
sapere che cinque anni fa ero uguale a comera lui a quellepoca, perfino i
baffi usavamo, e ancor di pi la possibilit, che sto dicendo, la probabilit
che trascorsi cinque anni, cio oggi, proprio adesso, in queste prime ore
dellalba, luguaglianza persista, come se un cambiamento in me dovesse
causare lo stesso cambiamento in lui, o, peggio, che uno cambi non perch
laltro cambiato, ma perch il cambiamento simultaneo, questo s,
sarebbe davvero da sbatterci la testa contro il muro, va bene, daccordo, non
devo farne una tragedia, tutto pu succedere, sappiamo gi che succeder,
prima, la casualit che ci ha resi uguali, poi, la casualit di un film di cui
non avevo mai sentito parlare, avrei potuto vivere il resto della vita senza
neppure immaginare che un fenomeno del genere avrebbe scelto per
manifestarsi un normale professore di Storia, proprio questo che poche ore
fa stava ancora correggendo gli errori dei suoi allievi e ora non sa che fare
con lerrore in cui, da un istante allaltro, si era visto egli stesso convertito.
Sar davvero un errore, si domand, e, supponendo che io lo sia
effettivamente, quale significato, quali conseguenze avr per un essere
umano sapersi errato. Gli percorse la schiena una rapida sensazione di paura
e pens che certe cose meglio lasciarle come stanno e che siano come
sono, perch altrimenti c pericolo che gli altri percepiscano e, ci che
sarebbe anche peggio, che anche noi percepiamo attraverso i loro occhi,
quellocculta deviazione che ci ha stravolti tutti al momento della nascita e
che aspetta, mordendosi le unghie impaziente, il giorno in cui possa
mostrarsi e annunciarsi, Eccomi. Il peso eccessivo di una cogitazione tanto
profonda, centrata per giunta sulla possibilit dellesistenza di doppi assoluti,
pi intuita, per, in fugaci bagliori che verbalmente elaborata, gli fece
inclinare lentamente il capo e il sonno, un sonno che, con suoi propri mezzi,
avrebbe proseguito il lavoro mentale fino a quel momento eseguito dalla
veglia, si prese cura del corpo affaticato e lo aiut a rannicchiarsi sui cuscini
del divano. Non fu davvero un riposo che meritasse e giustificasse il suo
dolce nome, trascorsi pochi minuti, aprendo gli occhi di colpo, Tertuliano
Mximo Afonso, come un pupazzo parlante il cui meccanismo si fosse
guastato, ripet con altre parole la domanda di poco prima, Che cos essere
un errore. Si strinse nelle spalle come se la faccenda, allimprovviso, avesse
cessato di interessargli.
Effetto comprensibile di una stanchezza giunta allestremo, o, al
contrario, conseguenza benfica del breve sonno, questa indifferenza
comunque sconcertante e inaccettabile, perch sappiamo benissimo, e lui
meglio di chiunque altro, che il problema non si risolto, l, intatto, nel
videoregistratore, anchesso in attesa, dopo essere stato esposto con parole
che non si sono udite ma che soggiacevano al dialogo del copione, Uno di noi
un errore, ecco cosa di fatto ha detto limpiegato della reception a
Tertuliano Mximo Afonso quando, rivolgendosi allattrice che interpretava
Ines de Castro, lha informata che la stanza prenotata era la dodici-diciotto.
A quante incognite questa equazione, domand il professore di Storia al
professore di Matematica nel momento in cui oltrepassava di nuovo la soglia
del sonno. Il collega dei numeri non rispose alla domanda, si limit a fare un
gesto di compatimento e disse, Poi parliamo, ora riposi, cerchi di dormire, ne
ha davvero bisogno. Dormire, senza dubbio, era quello che Tertuliano
Mximo Afonso avrebbe desiderato di pi in questo momento, ma
lintenzione and frustrata. Di l a poco era di nuovo sveglio, ora animato da
unidea luminosa che allimprovviso gli era balenata, e cio chiedere al
collega di Matematica di spiegargli perch mai gli era venuto in mente di
suggerirgli di vedere Chi cerca trova, quando si trattava di un film di scarso
pregio e col peso di cinque anni di unesistenza certamente tribolata, il che,
in una pellicola di produzione corrente, di basso costo, motivo pi che
sicuro di pensionamento per incapacit, se non per una morte ingloriosa
rimandata solo per un po di tempo grazie alla curiosit di una mezza dozzina
di spettatori eccentrici che hanno sentito parlare di film di culto e hanno
creduto che lo fosse. In questa aggrovigliata equazione, la prima incognita
che avrebbe dovuto risolvere era se il collega di Matematica si fosse o meno
accorto della somiglianza quando aveva visto il film, e, in caso affermativo,
per quale ragione non lo aveva avvisato nel momento in cui glielo aveva
suggerito, sia pure con qualche parola di ridanciana minaccia, come, Si
prepari, che le verr un colpo. Bench non creda nel Destino propriamente
detto, quello, cio, che si distingue da qualsiasi destino subalterno per
liniziale maiuscola di rispetto, Tertuliano Mximo Afonso non riesce a
sottrarsi allidea che tante casualit e coincidenze insieme potrebbero
benissimo corrispondere a un piano per il momento impenetrabile, ma il cui
sviluppo ed eplogo certamente sono gi determinati nelle tavole dove il
suddetto Destino, supponendo che in fin dei conti esista e ci governi, ha
indicato, fin dallinizio dei tempi, la data in cui cadr il primo capello dalla
testa e la data in cui si spegner lultimo sorriso dalla bocca. Tertuliano
Mximo Afonso non pi abbandonato sul divano come un vestito sgualcito
e senza un corpo dentro, si appena alzato ben saldo sulle gambe per
quanto gli possibile dopo una notte che nella sua vita non ha pari quanto a
violenza di emozioni, e, con la sensazione di avere la testa un po fuori
posto, andato a scrutare il cielo dai vetri della finestra. La notte era ancora
l aggrappata ai tetti della citt, i lampioni della strada erano accesi, ma il
primo e impercettibile acquerello del mattino aveva gi cominciato a tingere
di trasparenze latmosfera lass. cos che ha avuto la certezza che il
mondo non sarebbe finito oggi, che sarebbe stato uno spreco imperdonabile
far sorgere il sole per niente, solo perch fosse presente al principio del nulla
chi al tutto aveva dato inizio e dunque, malgrado non fosse affatto chiaro, e
tanto meno evidente, il collegamento che cera fra una cosa e laltra, il senso
comune di Tertuliano Mximo Afonso spuntato infine a dargli il consiglio di
cui si notava sempre pi la mancanza fin dalla comparsa dellimpiegato della
reception nel televisore, e il consiglio stato il seguente, Se pensi di dover
chiedere una spiegazione al tuo collega, fallo senza indugio, sar sempre
meglio che starsene l con interrogazioni e dubbi bloccati in gola, ti
raccomando in ogni caso di non aprire troppo la bocca, di controllare le
parole, hai fra le mani una patata bollente, se non ti vuoi bruciare mollala,
restituisci oggi stesso la videocassetta al negozio, metti una pietra sopra
allargomento e piantala con questo mistero prima che cominci a vomitare
cose che preferiresti non sapere, o vedere, o fare, e inoltre, supponendo che
ci sia una persona che una copia tua, o tu una copia sua, e a quanto pare
c davvero, non sei affatto obbligato ad andarla a cercare, quel tipo esiste e
tu non lo sapevi, non vi siete mai visti, non vi siete mai incrociati per la
strada, la cosa migliore che devi fare , E se uno di questi giorni lo incontro,
se lo incrocio per la strada, lo ha interrotto Tertuliano Mximo Afonso, Gira la
faccia dallaltro lato, ma chi ti conosce, E se lui mi rivolge la parola, Se avr
soltanto un briciolo di sensatezza far lo stesso, Non si pu pretendere che
tutti siano sensati, Ecco perch il mondo sta come sta. Non hai risposto alla
mia domanda. Quale? Che faccio se lui mi rivolge la parola? Gli dici che
straordinaria coincidenza, fantastica, curiosa, quello che ti sembra pi
adatto, ma sempre coincidenza, e tronca la conversazione, cos, senza n a
n ba. cos, senza ne a n ba, Sarebbe una maleducazione, una sgarberia, A
volte lunica maniera di evitare mali peggiori, non farlo e sai gi cosa
succeder, una parola tira laltra, un primo incontro ne tira un secondo e un
terzo, in quattro e quattrotto ti ritroverai a raccontare la tua vita a uno
sconosciuto, hai gi vissuto abbastanza per aver imparato che con gli
sconosciuti e gli estranei la massima cautela sempre poca quando si tratta
di questioni personali, e, se vuoi che te lo dica, non riesco a immaginare
niente di pi personale, niente di pi intimo del ginepraio in cui sembri sul
punto di ficcarti, difficile considerare estranea una persona che uguale a
me, Lascia che continui a essere quello che stato fino a ora, uno
sconosciuto, S, ma estraneo non potr mai esserlo, Estranei siamo tutti,
perfino noi che ci troviamo qui, A chi ti riferisci, A te e a me, al tuo senso
comune e a te stesso, ci incontriamo di rado per chiacchierare, qualche
pomeriggio ogni tanto, e, se vogliamo essere sinceri, ben poche volte ne
valsa la pena, Per colpa mia, Anche per colpa mia, siamo costretti per natura
o condizione a seguire cammini paralleli, ma la distanza che ci separa, o ci
divide, talmente grande che nella maggior parte dei casi non ci sentiamo
neppure, Ora ti sto sentendo, Si tratta di unemergenza, e le emergenze
avvicinano, Ci che devessere sar, una filosofia che conosco, solitamente
la chiamano predestinazione, fatalismo, fato, ma in realt significa che farai
quello che ti andr di fare, come sempre, Significa che far ci che dovr
fare, niente di meno, Ci sono persone per le quali ci che hanno fatto e ci
che hanno pensato che avrebbero dovuto fare lo stesso, Al contrario di
quanto ritiene il senso comune, le cose della volont non sono mai tanto
semplici, semplice piuttosto lindecisione, lincertezza, lirresoluzione, Chi
lavrebbe detto, Non ti stupire, abbiamo sempre da imparare, La mia
missione finita, tu farai quello che credi, Infatti, Quindi, addio, alla
prossima occasione, statti bene, Probabilmente alla prossima emergenza, Se
riuscir ad arrivare in tempo. I lampioni della strada si erano spenti, il
traffico aumentava minuto dopo minuto, lazzurro sintensificava nel cielo.
Sappiamo tutti che ogni giorno che nasce il primo per alcuni e sar lultimo
per altri, e che, per la maggioranza, solo un giorno in pi. Per il professore
di Storia Tertuliano Mximo Afonso, il giorno in cui ci troviamo, o siamo, non
essendoci alcun motivo per pensare che sar lultimo, non sar neppure,
semplicemente, un giorno in pi. Diciamo che si presentato a questo
mondo come la possibilit che sia un altro primo giorno, un altro inizio, che
indica pertanto un altro destino. Tutto dipende dai passi che Tertuliano
Mximo Afonso far oggi. La processione, per, come si diceva in epoche
passate, sta uscendo dalla chiesa proprio ora. Seguimola.
Che faccia, mormor Tertuliano Mximo Afonso quando si guard allo
specchio, e in effetti ce nera ben donde. Dormire, aveva dormito unora, il
resto della notte lha vissuto duellando con lo sgomento e il timore qui
descritti con una minuzia forse eccessiva, e tuttavia perdonabile se pensiamo
che nella storia dellumanit, quella che il professor Tertuliano Mximo
Afonso si sforza tanto di insegnare per benino ai suoi allievi, non mai
accaduto che esistessero due persone uguali nello stesso posto e nello stesso
tempo. In epoche lontane, altri casi ci sono stati di somiglianza fisica totale
fra due persone, ora uomini, ora donne, ma le separavano sempre decine,
centinaia, migliaia di anni e decine, centinaia, migliaia di chilometri. Il caso
pi portentoso che si conosca fu quello di una certa citt, oggi scomparsa,
dove nella stessa strada e nella stessa casa, ma non nella stessa famiglia,
con un intervallo di duecentocinquanta anni, nacquero due donne uguali. Il
prodigioso accadimento non fu registrato in nessuna cronaca, n tanto meno
fu conservato nella tradizione orale, il che perfettamente comprensibile
dato che, quando nacque la prima non si sapeva che ci sarebbe stata la
seconda, e quando la seconda venne al mondo si era ormai persa memoria
della prima. Naturalmente. Nonostante lassenza assoluta di qualsiasi prova
documentaria o testimoniale, siamo in condizioni di affermare, e persino di
dare la nostra parola donore se fosse necessario, che tutto quanto abbiamo
dichiarato, dichiariamo o casualmente verremo a dichiarare come accaduto
nella citt oggi scomparsa, accaduto per davvero. Che la Storia non registri
un fatto non significa che quel fatto non sia occorso. Giunto alla fine
delloperazione di rasatura mattutina, Tertuliano Mximo Afonso ha
esaminato senza compiacenza la faccia che aveva davanti a s e,
nellinsieme, lha trovata di aspetto migliore. In verit, qualsiasi osservatore
imparziale, maschio o femmina che fosse, non si ricuserebbe a definire
armoniosi, se presi nel loro complesso, i lineamenti del professore di Storia,
e, sicuramente, non dimenticherebbe di tenere nel dovuto conto limportanza
positiva di certe asimmetre e certe sottili variazioni volumetriche che
costituivano, per cos dire, il sale che, nel caso in questione, stuzzicava
quellapparenza di piatto insipido che quasi sempre finisce per pregiudicare i
visi dai tratti troppo regolari. Non si tratta di proclamare qui che Tertuliano
Mximo Afonso sia una figura duomo perfetta, a tanto non arriverebbero in
lui limmodestia e in noi la soggettivit, ma che, se avesse almeno un pizzico
di talento, senza dubbio potrebbe fare uneccellente carriera nel teatro
interpretando ruoli da primo amoroso. E chi dice teatro, dice cinema,
chiaro. Una parentesi indispensabile. Ci sono momenti della narrazione, e
questo, come presto si vedr, proprio uno di quelli, in cui qualsiasi
manifestazione parallela di idee e sentimenti da parte del narratore al
margine di ci che in quel momento potrebbero sentire o pensare i
personaggi dovrebbe essere espressamente proibita dalle leggi del bello
scrivere. Linfrazione, per imprudenza o assenza di rispetto umano, di tali
clusole limitative, che, se esistessero, sarebbero probabilmente di
osservanza non obbligatoria, pu far s che il personaggio, invece di seguire
una linea autonoma di pensieri ed emozioni coerente con lo statuto che gli
stato conferito, com suo diritto inalienabile, si veda assalito in modo
arbitrario da espressioni mentali o psichiche che, venendo da chi vengono, di
sicuro non gli sarebbero mai del tutto estranee, ma che a un dato momento
possono rivelarsi come minimo inopportune, e in taluni casi disastrose.
proprio quanto successo a Tertuliano Mximo Afonso. Si guardava allo
specchio come chi si guarda allo specchio solo per valutare i danni di una
notte mal dormita, a questo pensava e a nientaltro quando, allimprovviso,
linfelice riflessione del narratore sui suoi tratti fisici e sulla problematica
eventualit che in un futuro, corroborati dalla dimostrazione di un talento
sufficiente, sarebbero potuti arrivare a essere messi al servizio dellarte
teatrale o dellarte cinematografica, ha scatenato in lui una reazione che non
sar esagerato classificare come terribile. Se quel tipo che faceva limpiegato
della reception fosse qui, ha pensato drammaticamente, se fosse qui davanti
a questo specchio, la faccia che vedrebbe di se stesso sarebbe questa. Non
censuriamo Tertuliano Mximo Afonso per non aver pensato che nel film
laltro aveva i baffi, non ci ha pensato, certo, ma forse perch sa con
cognizione di causa che oggi non ce li ha, e perci non ha bisogno di
ricorrere a quei misteriosi saperi che sono i presentimenti, poich trova la
migliore delle ragioni nella propria faccia scavata, ripulita dei peli. Chiunque
abbia dei sentimenti non avr riluttanza ad ammettere che quellaggettivo,
quella parola terribile, apparentemente inadeguata al contesto domestico di
una persona che vive da sola, avr espresso con alquanta pertinenza quanto
passato nella testa delluomo che appena tornato di corsa dopo essere
andato a prendere sul proprio tavolo di lavoro un pennarello nero e ora, di
nuovo davanti allo specchio, sta disegnando sulla propria immagine, sopra il
labbro superiore e bene accostato, un paio di baffi tale e quale a quelli
dellimpiegato della reception, fini, sottili, da bellimbusto. In questo
momento, Tertuliano Mximo Afonso diventato quellattore di cui ignoriamo
il nome e la vita, il professore di Storia di scuola media non c pi, questa
casa non la sua, ha definitivamente un altro proprietario la faccia dello
specchio. Se questa situazione durasse un minuto di pi, o neppure tanto, in
questo bagno potrebbe accadere di tutto, una crisi di nervi, un improvviso
attacco di follia, un furore distruttivo. Per fortuna Tertuliano Mximo Afonso,
malgrado alcuni comportamenti che hanno dato a intendere il contrario, e
che certamente non sono stati gli ultimi, fatto di pasta buona, aveva
perduto il dominio della situazione per alcuni istanti, ma lo ha gi
recuperato. Per quanto sforzo cerchiamo di fare, sappiamo che solo aprendo
gli occhi si pu uscire da un incubo, ma il rimedio, in questo caso, stato
chiuderli, non i propri, ma quelli del riflesso nello specchio. Altrettanto
efficacemente che se si trattasse di un muro, un getto di schiuma saponata
ha separato questi altri fratelli siamesi che ancora non si conoscono, e la
mano destra di Tertuliano Mximo Afonso, spalmata sopra lo specchio, ha
distrutto il viso delluno e il viso dellaltro, tant che adesso nessuno dei due
potrebbe ritrovarsi e riconoscersi nella superficie imbrattata da una schiuma
bianca con degli sbaffi neri che scorrono e a poco a poco si diluiscono.
Tertuliano Mximo Afonso non vede pi limmagine dello specchio, a casa ora
da solo. Si infilato sotto la doccia e bench sia, da quando nato,
radicalmente scettico quanto alle virt spartane dellacqua fredda, suo padre
gli diceva che non cera niente di meglio al mondo per preparare un corpo e
sveltire un cervello, ha pensato che prenderla in pieno questa mattina, senza
alcuna mistura con le decadenti ma deliziose acque tiepide, forse sarebbe
risultato benefico per la sua mente stremata e avrebbe destato
definitivamente ci che nel suo interno tenta, istante dopo istante, di
scivolare nel sonno. Lavato e asciugato, pettinato senza lausilio dello
specchio, entrato in camera, ha rifatto rapidamente il letto, si vestito ed
passato in cucina a prepararsi la colazione, composta, come al solito, da
succo di arancia, pane tostato, caffellatte, yogurth, gli insegnanti hanno
bisogno di andare a scuola ben nutriti per poter far fronte al durissimo lavoro
di piantare gli alberi o i semplici arbusti del sapere in terreni che, nella
maggior parte dei casi, tendono pi allagreste che al fecondo. Ancora
molto presto, la sua lezione non comincer prima delle undici, ma,
ponderate le circostanze, comprensibile che stare a casa oggi non sia
quello che pi gli aggrada. tornato nel bagno a lavarsi i denti e, mentre lo
faceva, gli sovvenuto che forse era il giorno in cui veniva a pulirgli la casa
la vicina del piano di sopra, una donna gi avanti nellet, vedova e senza
figli, che sei anni prima gli si era presentata alla porta offrendogli i propri
servigi dopo essersi accorta che anche il nuovo vicino viveva da solo. No,
non oggi, potr lasciare lo specchio cos com, la schiuma ha gi
cominciato a seccare, si sbriciola al pi leggero contatto delle dita, ma per
adesso ancora ben aggrappata e non si vede nessuno l a sbirciare da
sotto. Il professor Tertuliano Mximo Afonso pronto per uscire, ha deciso
che prender la macchina per riflettere con calma sugli ultimi e perturbanti
avvenimenti, senza dover subire le pigiate e le calche dei trasporti pubblici
che, per ovvi motivi economici, con pi frequenza stata sua abitudine
utilizzare. Ha messo in cartella gli esercizi, si fermato tre secondi a
guardare la videocassetta, era un buon momento per seguire i consigli del
senso comune, togliere la cassetta dal videoregistratore, infilarla nella
scatola e andare direttamente al negozio, Eccola, direbbe al commesso,
pensavo mi interessasse, invece no, non ne vale la pena, ed stata una
perdita di tempo, Vuole prenderne unaltra, domanderebbe il commesso
sforzandosi di ricordare il nome di questo cliente che stato qui ancora ieri,
disponiamo di un assortimento completo, ottimi film di tutti i generi, sia
antichi che moderni, ah, Tertuliano, chiaro che le ultime due parole
sarebbero solo pensate e lironico sorriso parallelo appena immaginato.
Troppo tardi, il professore di Storia Tertuliano Mximo Afonso sta gi
scendendo le scale, non questa la prima battaglia che il senso comune
dovr rassegnarsi a perdere.
Lentamente, come chi ha deciso di approfittare delle prime ore del
mattino per farsi una bella passeggiata, ha fatto un giro per la citt, durante
il quale, malgrado laiuto di alcuni semafori rossi e gialli pi lenti da
oltrepassare, non gli servito a niente spremersi le meningi per trovare una
via duscita a una situazione che, come per qualsiasi persona informata
sarebbe evidente, sta, tutta, nelle sue mani. Il male della faccenda che, e
lui stesso lha confessato fra s e s, a voce alta, imboccando la strada dove
si trova la scuola, Magari fossi capace di buttarmi dietro le spalle questa
balordaggine, dimenticarmi di questa follia, scordarmi questa assurdit, qui
ha fatto una pausa per pensare che il primo elemento della frase sarebbe
stato sufficiente, e poi ha concluso, Ma non posso, il che dimostra in pieno a
che punto sia arrivata ormai lossessione di questuomo disorientato. La
lezione di Storia, come si accennato prima, solo alle undici e mancano
ancora quasi due ore. Prima o poi il collega di Matematica comparir in
questa sala dei professori dove Tertuliano Mximo Afonso, che lo aspetta,
finge, con falsa naturalezza, di rivedere gli esercizi che ha portato nella
cartella. Un osservatore attento forse non ci impiegherebbe molto tempo ad
accorgersi della simulazione, ma alluopo dovrebbe sapere che nessun
professore, di questi abitudinari, si metterebbe a rileggere per la seconda
volta quanto ha gi corretto la prima, e non tanto per la possibilit di trovare
nuovi errori e quindi dover introdurre nuove correzioni, ma per una mera
questione di prestigio, di autorit, di sufficienza, o solo perch la correzione
c e ci resta, e non necessita n ammette ripensamenti. Ci mancherebbe
altro che Tertuliano Mximo Afonso dovesse emendare i suoi stessi errori,
supponendo che in uno di questi fogli, che ora sta guardando senza vedere,
abbia corretto quello che era giusto e introdotto una menzogna al posto di
uninattesa verit. Le migliori invenzioni, non sar mai di troppo ricordarlo,
sono quelle di chi non lo sapeva. A questo punto entrato il professore di
Matematica. Ha visto il collega di Storia e subito gli andato incontro,
Buongiorno, ha detto, Salve, buongiorno, La interrompo, ha domandato, No,
no, che idea, stavo solo dando una seconda occhiata, praticamente ho gi
corretto tutto, Come vanno, Chi, I suoi ragazzi, Al solito, cos cos, n bene
n male, Esattamente come noi quando avevamo la loro et, ha detto quello
di Matematica, sorridendo.
Tertuliano Mximo Afonso era in attesa che il collega gli domandasse
se alla fine si era deciso a noleggiare il video, se lo aveva visto, se gli era
piaciuto, ma il professore di Matematica sembrava aver dimenticato
largomento, separato lo spirito dallinteressante dialogo del giorno
precedente. And a versarsi un caff, torn a sedersi e, tranquillamente,
distese il giornale sul tavolo, pronto a prendere conoscenza dello stato
generale del mondo e del paese. Dopo avere scorso i titoli della prima pagina
arricciando il naso a ciascuno di essi disse, A volte mi domando se la prima
colpa del disastro a cui arrivato questo pianeta non sia nostra, disse,
Nostra, di chi, mia, sua, domand Tertuliano Mximo Afonso, dimostrandosi
interessato, ma confidando che la conversazione, sia pure con un inizio tanto
lontano dalle sue preoccupazioni, finisse per condurli al nocciolo della
faccenda, Immagini un cesto di arance, disse laltro, immagini che una delle
arance, laggi nel fondo, cominci a marcire, immagini che, una dopo laltra,
marciscano tutte, chi che potr, a quel punto, mi domando, dire dov
iniziato il marciume, Le arance cui si sta riferendo sono paesi, oppure sono
persone, volle sapere Tertuliano Mximo Afonso, In un paese, sono le
persone, nel mondo sono i paesi, e siccome non esistono paesi senza
persone, dalle persone che comincia il marcio, inevitabilmente, E perch
dovremmo essere stati noi, io, lei, i colpevoli, Qualcuno stato, Le faccio
notare che non sta prendendo in considerazione il fattore societ, La societ,
mio caro amico, proprio come lumanit, unastrazione, Come la
matematica, Ben pi della matematica, al suo confronto la matematica
concreta quanto il legno di questo tavolo, Che mi dice, allora, degli studi
sociali, Non raro che i cosiddetti studi sociali siano tutto tranne che studi
sulle persone, Si auguri che non la sentano i socilogi, la condannerebbero
alla morte civile, quanto meno, Accontentarsi della musica dellorchestra in
cui si suona e della parte che ci toccato suonare un errore molto diffuso,
soprattutto fra quelli che non sono musicisti, Alcuni avranno pi
responsabilit di altri, lei e io, per esempio, siamo relativamente innocenti,
almeno dei mali peggiori, il solito discorso della buona coscienza, Anche se
lo dice la buona coscienza, non per questo cessa di essere vero, Il miglior
cammino per una decolpevolizzazione universale giungere alla conclusione
che, siccome tutti hanno colpa, nessuno colpevole, Forse non c nulla che
possiamo fare, sono i problemi del mondo disse Tertuliano Mximo Afonso,
come per concludere la conversazione, ma il matematico rettific, Il mondo
non ha altri problemi se non quelli delle persone, e, dopo aver pronunciato
questa sentenza, affond il naso nel giornale. I minuti passavano, lora della
lezione di Storia si avvicinava e Tertuliano Mximo Afonso non vedeva come
poter abbordare largomento che gli interessava. Avrebbe potuto, chiaro,
interpellare il collega direttamente, domandargli, occhi negli occhi, A
proposito, a proposito si sa gi che non centrava, ma le stampelle del
linguaggio esistono proprio per situazioni come queste, unurgente necessit
di passare ad altro argomento senza dar mostra di averne particolare
interesse, una specie di far-finta-che-mi--venuto-in-mente- proprio-adesso
socialmente accettato, A proposito, direbbe, ha mica notato che limpiegato
della reception del film il mio ritratto vivente, ma sarebbe come mostrare
la carta pi importante di una partita, introdurre una terza persona a un
segreto che ancora non apparteneva neppure a due, con la conseguente e
futura difficolt per sottrarsi a domande curiose, tipo, Allora, ha gi
incontrato quel suo ssia. Proprio in quel momento il professore di
Matematica alz gli occhi dal giornale, Allora, domand, lha poi noleggiato il
film, S, lho noleggiato, rispose Tertuliano Mximo Afonso agitato, quasi
felice, E che le parso, Divertente, Le ha fatto bene alla depressione, cio al
marasma, Marasma o depressione, tant, il male non sta certo nel nome, Le
ha fatto bene, Penso di s, almeno sono riuscito a ridere per alcune
situazioni.
Il professore di Matematica si alz, anche lui aveva gli allievi che lo
aspettavano, quale migliore occasione perch Tertuliano Mximo Afonso
potesse infine dire, A proposito, quando stata lultima volta che ha visto
Chi cerca trova, non che abbia importanza, solo una curiosit, Lultima
volta stata la prima e lultima, Quando lo ha visto, Allincirca un mese fa,
me lha prestato un amico, Credevo fosse suo, della sua collezione, Macch,
fosse stato mio glielo avrei prestato, non le avrei fatto spendere soldi per il
noleggio. Erano gi nel corridoio e si stavano avviando verso le aule, con
Tertuliano Mximo Afonso che si sentiva lanimo libero, sollevato, come se il
marasma si fosse dissolto allimprovviso, scomparso nello spazio infinito,
magari per non tornare mai pi. Allangolo successivo si sarebbero separati,
ciascuno per la sua strada, e fu dopo che lo ebbero raggiunto, quando
avevano gi detto entrambi, Arrivederci, che il professore di Matematica,
fatti quattro passi, si volt allindietro e domand, A proposito, ha notato che
nella pellicola c un attore, uno secondario, che le somiglia moltissimo, se
anche lei si mettesse un paio di baffi come quelli, sareste due gocce dacqua.
Come un fulmine a ciel sereno, il marasma arriv sparato dalle alture e
ridusse in bruscoli la fugace buona disposizione di Tertuliano Mximo Afonso.
Malgrado ci, facendo i salti mortali, riusc ancora a rispondere con una voce
che sembrava venir meno a ogni sillaba, S, lho notato, una coincidenza
stupefacente, assolutamente straordinaria, e, abbozzando un sorriso
incolore, aggiunse, A me mancano solo i baffi e a lui essere professore di
Storia, per il resto chiunque direbbe che siamo uguali. Il collega lo guard
straniato, come se lo avesse appena incontrato di nuovo dopo una lunga
assenza, Ora mi ricordo che anche lei, alcuni anni orsono, portava i baffi,
disse, e Tertuliano Mximo Afonso, tralasciando ogni cautela, proprio come
quelluomo smarrito che non volle ascoltare consigli, rispose, Forse, in quel
periodo, il professore era lui. Il collega di Matematica si avvicin, gli pos la
mano sulla spalla, paternalistico, Amico, lei davvero molto depresso, una
cosa del genere, una coincidenza come tante, senza importanza, non
dovrebbe colpirla fino a questo punto, Non sono colpito, semplicemente ho
dormito poco, ho passato male la notte, La cosa pi probabile che abbia
passato male la notte proprio perch ne rimasto colpito. Il professore di
Matematica sent la spalla di Tertuliano Mximo Afonso irrigidirsi sotto la sua
mano, come se tutto il corpo, dalla testa ai piedi, si fosse indurito
allimprovviso, e fu talmente forte lo shock subto, limpressione talmente
intensa che lo costrinse a ritrarre il braccio. Lo fece il pi lentamente
possibile, cercando di non far percepire che sapeva di essere stato respinto,
ma linsolita durezza dello sguardo di Tertuliano Mximo Afonso non gli
consentiva dubbi, il pacifico, il docile, il sottomesso professore di Storia, che
si era abituato a trattare con amichevole ma superiore indulgenza, in questo
momento unaltra persona. Perplesso, quasi lo avessero messo davanti a
un gioco di cui non conoscesse le regole, disse, Bene, ci vediamo pi tardi,
oggi non pranzo a scuola. Tertuliano Mximo Afonso chin il capo come
unica risposta ed entr nellaula.

3.
Al contrario dellerronea affermazione di cinque righe fa, che tuttavia ci
dispenseremo dal correggere in loco visto che questo racconto si situa
almeno un grado al di sopra del mero esercizio scolastico, luomo non era
cambiato, era lo stesso. La repentina alterazione di umore osservata in
Tertuliano Mximo Afonso e che tanto aveva scosso il professore di
Matematica non era stata altro che una semplice manifestazione somatica
della patologia psichica comunemente nota come ira dei miti. Facendo una
breve deviazione dalla materia centrale, forse riusciamo a capirci meglio se
ci riportiamo alla divisione classica, sia pure un po screditata, certo, dai
moderni progressi della scienza, che ripartiva i temperamenti umani in
quattro grandi tipi, e cio, il melanconico, prodotto dalla bile nera, il
flemmatico, che ovviamente risultava dalla flemma, il sanguigno, collegato
non meno ovviamente con il sangue, e infine il collerico, che era
conseguenza della bile bianca. Come facilmente si verifica, in questa
divisione quaternaria e originariamente simmetrica degli umori non cera
posto dove potesse sistemarsi la comunit dei miti. Eppure, la Storia, che
non sempre si equivoca, ci assicura che i miti esistevano gi, e persino in
grande numero, in quei tempi remoti, proprio come oggi lAttualit, quel
capitolo della Storia che sempre da scrivere, ci dice che non solo
continuano a esistere, ma esistono anche in numero ben maggiore. La
spiegazione di questa anomala che, se accettata, ci servirebbe a
comprendere sia le oscure penombre dellAntichit sia le festive illuminazioni
dellOggi, pu forse trovarsi nel fatto che, al tempo della definizione e
istituzione del quadro clinico sopra descritto, un altro umore era stato
dimenticato. Ci riferiamo alla lacrima. sorprendente, per non dire
filosoficamente scandaloso, che qualcosa di tanto visibile, tanto corrente e
tanto abbondante come sempre sono state le lacrime sia passato inosservato
ai venerandi saggi dellAntichit e tanta poca considerazione meriti da parte
dei non meno saggi quantunque meno venerandi dellOggi. Ci si domander
cosabbia questa estesa digressione a che vedere con lira dei miti,
soprattutto se teniamo conto che Tertuliano Mximo Afonso, che se l
sbrigata in maniera tanto flagrante, fino a ora non lo abbiamo visto
piangere. La denuncia che abbiamo appena fatto dellassenza della lacrima
nella teoria della medicina umorale non significa che i miti, per natura pi
sensibili, e dunque pi propensi a tale manifestazione liquida dei sentimenti,
girino tutto il santo giorno col fazzoletto in mano soffiandosi il naso e
asciugandosi ogni minuto gli occhi pesti per il pianto. Significa, piuttosto, che
una persona, uomo o donna che sia, potr benissimo macerarsi nel proprio
intimo per effetto della solitudine, dellabbandono, della timidezza, di quello
che i dizionari descrivono come uno stato affettivo scatenato nei rapporti
sociali e con manifestazioni volitive, posturali e neurovegetative, e
nonostante ci, a volte addirittura per via di una semplice parola, per un
nonnulla, per un gesto ben intenzionato ma di eccessiva protezione, come
quello che sfuggito poco fa al professore di Matematica, ecco che
allimprovviso il pacifico, il docile, il sottomesso scompaiono dalla scena e al
loro posto, sconcertante e incomprensibile per chi dellanima umana
supponeva di conoscere gi tutto, sorge limpeto cieco e devastante dellira
dei miti. La cosa pi normale che duri poco, ma quando si manifesta fa
paura. Per molta gente, perci, la preghiera pi fervida, al momento di
andare a letto, non larcinoto padrenostro o la sempiterna avemaria, bens
questa, Liberaci, Signore, da tutto il male, e in particolare dallira dei miti.
Agli allievi di Storia sarebbe riuscita bene lorazione, se ne facessero un
consumo abituale, il che, tenendo in considerazione quanto siano giovani,
pi che dubbioso. Arriver il momento anche per loro. vero che Tertuliano
Mximo Afonso entrato in aula con la faccia incupita, il che, osservato da
uno studente che si credeva pi perspicace della maggioranza, gli ha fatto
sussurrare al compagno a fianco, Sembra che oggi abbia la luna storta, ma
non era giusto, quel che nel professore si notava era ormai leffetto finale
della tormenta, quegli ultimi e distanziati colpi di vento, una raffica di
pioggia che si era attardata, con gli alberi meno flessibili che faticosamente
rialzavano il capo. Prova ne sia che, dopo aver fatto lappello con voce decisa
e serena, ha detto, Pensavo di riservare per la settimana entrante la
revisione del nostro ultimo esercizio scritto, ma ieri avevo la serata libera e
ho deciso di anticipare il lavoro. Apr la cartella, prese i fogli, che pos sul
tavolo, e prosegu, Le correzioni sono fatte, i voti dati in funzione degli errori
commessi, ma, al contrario del solito, che sarebbe consegnarvi
semplicemente gli esercizi, dedicheremo il tempo di questa lezione allanalisi
degli errori, voglio cio sentire da ciascuno di voi le ragioni per cui credete di
aver sbagliato, pu anche darsi che le ragioni che mi verranno date mi
portino a cambiare il voto. Fece una pausa e soggiunse, In meglio. I sorrisi
nellaula allontanarono definitivamente le nuvole.
Dopo pranzo, Tertuliano Mximo Afonso partecip, con la maggior
parte dei colleghi, a una riunione che era stata convocata dal preside al fine
di analizzare lultima proposta di aggiornamento pedagogico emanata dal
ministero, fra le mille e tante che fanno della vita degli infelici docenti un
tormentato viaggio a Marte attraverso uninterminabile pioggia di minacciosi
asteroidi che, con troppa frequenza, colpiscono in pieno il bersaglio. Quando
arriv il suo turno di parlare, con un tono indolente e monocorde che i
presenti trovarono strano, si limit a ripetere unidea che l dentro aveva
ormai cessato di essere una novit ed era motivo invariabile di qualche
risatina compiacente dellassemblea e di una malcelata contrariet del
preside, A mio avviso, disse lui, lunica opzione importante, lunica decisione
seria che bisogner prendere per quanto riguarda la conoscenza della Storia
, se dovremo insegnarla dallindietro in avanti o, secondo la mia opinione,
da davanti allindietro, tutto il resto, pur non essendo disprezzabile,
condizionato dalla scelta che si faccia, lo sanno tutti che cos, ma si
continua a far finta che no.
Gli effetti della perorazione furono quelli di sempre, sospiro di mal
rassegnata pazienza del preside, scambi di occhiate e mormorii fra i
professori. Anche quello di Matematica sorrise, ma il suo sorriso fu di
amichevole complicit, come se dicesse, Ha ragione lei, non c niente da
prendere sul serio. Il gesto che Tertuliano Mximo Afonso gli invi quasi
celatamente dallaltro lato del tavolo significava che ringraziava per il
messaggio, ma, contemporaneamente, qualcosa che lo accompagnava e
che, in mancanza di un termine migliore, designeremo come un sottogesto,
gli rammentava che lepisodio del corridoio non era stato del tutto
dimenticato.
In altre parole, mentre il gesto principale si mostrava apertamente
conciliante, dicendo, Quello che stato, stato, il sotto-gesto, diffidente,
sottilizzava, S, ma non tutto. Nel frattempo la parola era stata data al
professore seguente e mentre questi, al contrario di Tertuliano Mximo
Afonso discorre con facondia, propriet e competenza, approfittiamone per
sviluppare un poco, pochissimo per quanto richiederebbe la complessit della
materia, la questione dei sotto-gesti, che qui per lo meno tanto quanto di
nostra conoscenza, viene sollevata per la prima volta. Si suole dire, per
esempio, che Tizio, Caio o Sempronio, in una determinata situazione, hanno
fatto un gesto di questo, di quello o di quellaltro, lo diciamo proprio cos,
semplicemente, come se questo, quello o quellaltro, dubbio, manifestazione
di appoggio o avvertimento di cautela, fossero espressioni forgiate in un
pezzo unico, il dubbio, sempre metodico, lappoggio, sempre incondizionato,
lavvertimento, sempre disinteressato, quando la verit vera, se realmente la
vorremo conoscere, se non ci accontenteremo delle grasse lettere della
comunicazione, reclama che stiamo attenti al molteplice scintillo dei sotto-
gesti che seguono il gesto come la polvere cosmica segue la coda della
cometa, perch quei sottogesti, per ricorrere a un paragone alla portata di
tutte le et e comprensioni, sono come quelle minuscole lettere del
contratto, che costano gran fatica a decifrare, ma che ci sono. Sia pur
facendo salva la modestia che le convenienze e il buon gusto consigliano,
non ci sorprenderebbe affatto se, in un futuro molto prossimo, lo studio,
lidentificazione e la classificazione dei sottogesti finissero per diventare,
ciascuno per s e congiuntamente, uno dei pi fecondi rami della scienza
semiologica in generale. Se n visti di casi anche pi straordinari. Il
professore che aveva facolt di parola ha concluso proprio ora il suo
discorso, il preside sta per proseguire nel giro degli interventi, ma Tertuliano
Mximo Afonso alza energicamente la mano destra, facendo segno di voler
parlare. Il preside gli ha domandato se quanto aveva da commentare fosse
attinente ai punti di vista appena esposti e ha aggiunto che, in tal caso, le
norme assembleari in uso determinavano, come del resto non avrebbe
dovuto ignorare, che si aspettasse la conclusione delle dichiarazioni di tutti i
partecipanti, ma Tertuliano Mximo Afonso ha risposto che nossignore, non
un commento n si riporta alle pertinenti considerazioni dellegregio collega,
che sissignore, conosce e ha sempre osservato le norme, tanto quelle tuttora
in uso come quelle cadute in disuso, ma che intendeva semplicemente
chiedere il permesso di ritirarsi avendo alcune questioni urgenti da trattare
fuori della scuola. Stavolta non stato un sottogesto, bens un sottotono, un
armonico, diciamo, qualcosa che venuto a dar nuova forza allincipiente
teoria sopra esposta circa limportanza che dovremmo dare alle variazioni,
non solo seconde e terze, ma anche quarte e quinte, della comunicazione,
tanto la gestuale come lorale. Nel caso che ci interessa, per esempio, tutti i
presenti si erano accorti che il sottotono emesso dal preside aveva espresso,
al di sotto delle parole effettivamente pronunciate, un sentimento di
profondo sollievo, Ma certo, si figuri, prego. Tertuliano Mximo Afonso si
accomiat dallassemblea con un ampio cenno della mano, un gesto per tutti
i presenti, un sotto-gesto per il preside, e usc. Lauto era posteggiata vicino
alla scuola, pochi minuti dopo vi si trovava dentro, e guardava con decisione
la strada verso quella che sarebbe stata, per il momento, la sua unica
destinazione conseguente agli avvenimenti occorsi dal pomeriggio del giorno
precedente, il negozio dove aveva noleggiato la videocassetta del film Chi
cerca trova. Aveva abbozzato un piano a mensa mentre, da solo, pranzava,
lo aveva perfezionato sotto lo scudo protettivo dei soporiferi interventi dei
colleghi e adesso aveva davanti a s il commesso del negozio di video,
quello che aveva trovato tanto divertente il fatto che il cliente si chiamasse
Tertuliano e che, dopo la transazione commerciale che non tarder a
realizzarsi, avr motivi pi che sufficienti per riflettere sulla concomitanza tra
la rarit di un nome e lo stranissimo comportamento di chi lo usa. Allinizio
non sembrato che sarebbe andata cos, Tertuliano Mximo Afonso
entrato come uno qualunque, ha rivolto, come uno qualunque, il saluto e,
come uno qualunque, si messo a esaminare gli scaffali, lentamente,
trattenendosi qua e l, storcendo il collo per leggere i dorsi delle scatole che
contenevano le cassette, fino a quando finalmente si diretto al bancone e
ha detto, Sono venuto a comprare il video che ho preso ieri, non so se
ricorda, Mi ricordo benissimo, era Chi cerca trova, Esatto, sono venuto a
comprarlo, Con il massimo piacere, ma, se mi permette losservazione,
ovviamente lo faccio solo nel suo interesse, sarebbe meglio se ci restituisse
la cassetta che ha noleggiato e prendesse un video nuovo, sa com, con
luso c sempre un certo deterioramento sia dellimmagine che del suono,
minima, certo ma con il tempo comincia a notarsi, Non vale la pena, ha
detto Tertuliano Mximo Afonso, per il mio scopo, quello che ho preso va
benissimo.
Il commesso registr perplesso le intriganti parole per-il-mio-scopo,
non una frase che in genere si consideri necessario applicare a un video,
un video lo si prende per vederlo, per questo che nato, che lo hanno
fabbricato, c poco da girarci intorno. La singolarit del cliente, per, non si
sarebbe fermata qui. Con lintento di procacciare future transazioni il
commesso aveva deciso di omaggiare Tertuliano Mximo Afonso con la
migliore dimostrazione di apprezzamento e considerazione commerciale che
esiste dal tempo dei Fenici, Nel prezzo le sconter il noleggio aveva detto, e
mentre procedeva alla sottrazione sent il cliente che gli domandava, Ha per
caso altri film della stessa casa di produzione. Suppongo voglia dire dello
stesso regista, rettific il commesso cautamente, No, no, ho detto della
stessa casa di produzione, la casa di produzione che mi interessa, non il
regista, Mi scusi, ma sa, in tanti anni di attivit in questo ramo, nessun
cliente mi aveva mai fatto una tale richiesta, chiedono i titoli dei film, tante
volte vengono per i nomi degli attori, e solo di tanto in tanto c qualcuno
che mi parla di un regista, ma di produttori mai nessuno, Diciamo allora che
appartengo a un tipo speciale di clienti, Veramente, lo sembrerebbe, signor
Mximo Afonso, mormor il commesso, dopo aver lanciato un rapido
sguardo alla scheda. Si sentiva stordito, confuso, ma anche soddisfatto per
la subitnea e felice ispirazione che aveva avuto di rivolgersi al cliente
usando i cognomi, i quali, essendo anche dei nomi propri, sarebbero forse
riusciti, da quel momento in poi, nel suo spirito, a ricacciare nellombra il
nome autentico, il nome vero, quello che in un pessimo momento gli aveva
fatto venir voglia di ridere. Si era dimenticato di essere ancora in debito di
una risposta con il cliente, se disponeva o meno nel negozio di altri film della
stessa produzione, ci fu bisogno che Tertuliano Mximo Afonso gli ripetesse
la domanda, aggiungendovi un chiarimento che sperava fosse in grado di
correggere la reputazione di persona eccentrica che a quanto pare si era gi
fatto nel locale, La ragione del mio interesse a vedere altri film di questa
produzione legata al fatto che attualmente ho in fase alquanto avanzata di
preparazione uno studio sulle tendenze, le inclinazioni, i propositi, i
messaggi, sia quelli espliciti che quelli impliciti e subliminali, insomma, sui
segnali ideologici che una determinata casa di produzione cinematografica, a
prescindere dal grado effettivo di consapevolezza con cui lo faccia, stia
diffondendo, passo dopo passo, metro dopo metro, fotogramma dopo
fotogramma, tra i consumatori. A mano a mano che Tertuliano Mximo
Afonso sviluppava il suo discorso, il commesso, di pura stupefazione, di pura
sorpresa, sgranava sempre di pi gli occhi, definitivamente conquistato da
un cliente che non solo sapeva ci che voleva, ma forniva pure le migliori
ragioni per quel suo volere, cosa oltremodo rara nel commercio e in
particolare in questi negozi in cui si noleggiano video. C da dire, per, che
una molesta pecca maculava di interesse bassamente mercantile la pura
stupefazione e la pura sorpresa palesi nellespressione rapita del commesso,
e fu, in simultaneo, il pensiero che, essendo la casa di produzione in
questione una delle pi attive e antiche del mercato, questo cliente, a cui
non devo dimenticare di rivolgermi sempre chiamandolo signor Mximo
Afonso, finir per lasciare in cassa una bella quantit di soldi quando
giunger alla conclusione del lavoro, studio, o quello che sia. Ovviamente,
bisognava tener conto che non tutti i film erano stati commercializzati in
video, ma era comunque un affare promettente, ne valeva la pena, La mia
idea, per cominciare, disse il commesso, ormai ripresosi dal primo
annebbiamento, sarebbe di chiedere alla casa di produzione una lista di tutti
i film, S, forse, rispose Tertuliano Mximo Afonso, ma non la cosa pi
urgente, peraltro molto probabile che non avr bisogno di vedere tutti i
film prodotti, inizieremo quindi da quelli che ci sono qui, e poi, a seconda dei
risultati e delle conclusioni a cui via via giunger, orienter le mie future
scelte. Le speranze del commesso si sgonfiarono subitamente, il pallone era
ancora l a terra e gi sembrava che perdesse aria. Ma, insomma, i piccoli
affari presentano problemi di questo genere, non sar certo per aver dato il
calcio che lasino si romper la gamba, e se non sei stato capace di arricchirti
in ventiquattro mesi, forse ce la farai se ti sforzerai per ventiquattro anni.
Con larmatura morale pi o meno ripristinata grazie alle virt curative di
questi pezzettini doro della pazienza e della rassegnazione, il commesso
annunci mentre girava intorno al banco e si dirigeva verso gli scaffali,
Vedr quello che abbiamo, al che Tertuliano Mximo Afonso rispose, Se ci
sono, me ne basteranno cinque o sei per cominciare, purch possa avere un
po di lavoro per stasera, andrebbe gi bene, Sei video sono per lo meno
nove ore di visione, ricord il commesso, dovr fare nottata. Questa volta
Tertuliano Mximo Afonso non rispose, guardava il manifesto di un film della
stessa casa di produzione, sintitolava La dea del palcoscenico e doveva
essere molto recente. I nomi degli attori principali vi comparivano scritti con
dimensioni differenti ed erano disposti nello spazio del manifesto secondo il
posto di maggiore o minore rilevanza che occupavano nel firmamento
cinematografico nazionale. Ovviamente, l non dovrebbe esserci il nome
dellattore che in Chi cerca trova interpreta il ruolo dellimpiegato della
reception dellalbergo. Il commesso del negozio torn dalla sua esplorazione,
portava sei video impilati che pos sul banco, Ne abbiamo altri, ma siccome
ha detto che ne voleva solo cinque o sei, Va bene cos, domani o
dopodomani passer per prendere i video che avr trovato, Pensa che debba
ordinare alcuni di quelli che mancano, domand il commesso, tentando di
ravvivare le smorte speranze, Cominciamo dai video che ha qui, poi
vedremo. Non valeva la pena insistere, il cliente sapeva davvero ci che
voleva. A mente, il commesso moltiplic per sei il prezzo unitario dei video,
apparteneva alle vecchie scuole, del tempo in cui le calcolatrici tascabili non
esistevano ancora n si sognavano, e disse un numero. Tertuliano Mximo
Afonso rettific, Questo il prezzo dei video, non limporto del noleggio,
Siccome ne ha comprato uno, pensavo volesse comprare anche questi, si
giustific il commesso, S, pu darsi che finisca per comprarli, qualcuno o
magari anche tutti, ma prima devo vederli, visionarli, credo sia questa la
parola corretta, sapere se contengono quello che cerco. Vinto
dallirrefutabilit della logica del cliente, il commesso rifece i conti
rapidamente e infil i video in un sacchetto di plastica. Tertuliano Mximo
Afonso pag, disse buonasera a domani e usc. Chi ti ha messo il nome di
Tertuliano sapeva quello che faceva, bofonchi fra i denti il venditore
frustrato.
Per il relatore, o narratore, nella pi che probabile ipotesi che si
preferisca una figura gratificata col sigillo dellapprovazione accademica, la
cosa pi facile, giunti a questo punto, sarebbe scrivere che il percorso del
professore di Storia attraverso la citt, fino allentrata a casa, non ebbe
storia. Come una macchina per manipolare il tempo, principalmente nel caso
in cui lo scrupolo professionale non abbia permesso linvenzione di una rissa
di strada o di un incidente di traffico con lunica finalit di colmare i vuoti
dellintreccio, quelle tre parole, Non Ebbe Storia, simpiegano quando c
urgenza di passare allepisodio seguente o quando, per esempio, non si sa
molto bene cosa fare con i pensieri che il personaggio sta sviluppando per
proprio conto, soprattutto se non hanno alcun rapporto con le circostanze
esistenziali nel cui quadro presumibilmente si determina e agisce. Orbene,
era proprio questa la situazione in cui si trovava il professore e novello
amatore di video Tertuliano Mximo Afonso mentre guidava la sua auto.
vero che pensava, e molto, e con intensit, ma i suoi pensieri erano
talmente estranei a quel che aveva vissuto nelle ultime ventiquattrore che,
se avessimo deciso di prenderli in considerazione e li avessimo trasposti in
questo racconto, la storia che ci eravamo proposti di narrare avrebbe dovuto
essere inevitabilmente sostituita da unaltra. Certo, poteva valerne la pena,
o meglio, visto che conosciamo tutto sui pensieri di Tertuliano Mximo
Afonso, sappiamo che ne sarebbe valsa la pena, ma questo sarebbe
accettare come vani e nulli i duri sforzi compiuti finora, queste quaranta e
passa pagine compatte e laboriose gi trascorse, e tornare allinizio, a
quellironico e insolente primo foglio, sprecando tutto un onesto lavoro
realizzato per assumere i rischi di unavventura, non solo nuova e differente,
ma anche altamente pericolosa, che, non abbiamo dubbi, a tanto i pensieri di
Tertuliano Mximo Afonso ci trascinerebbero. Teniamoci dunque il passerotto
che abbiamo in mano invece della delusione di vederne due che volano via.
Inoltre, non c tempo per altro. Tertuliano Mximo Afonso ha appena
posteggiato lauto, sta percorrendo la breve distanza che lo separa da casa
in una mano ha la sua cartella da insegnante, nellaltra il sacchetto di
plastica, quali altri pensieri dovrebbe avere adesso se non calcolare quanti
video riuscir a visionare, che verbo ostico, prima di andare a letto, ecco il
risultato dellinteresse che si dimostra per gli attori secondari, se si trattasse
di una stella ce lo ritroveremmo subito l nelle prime immagini. Tertuliano
Mximo Afonso ha gi aperto la porta, gi entrato, ha gi richiuso anche la
porta, posa la cartella sulla scrivania e, accanto, il sacchetto con i video.
Latmosfera scevra da ogni presenza, o forse semplicemente non si nota,
come se quello che entrato ieri notte fosse divenuto, nel frattempo, parte
inseparabile della casa. Tertuliano Mximo Afonso andato in camera a
cambiarsi, ha aperto il frigorfero per vedere se dentro cera qualcosa che lo
stuzzicasse, lha richiuso ed tornato nel salotto con un bicchiere e una
lattina di birra. Ha tirato fuori dal sacchetto i video e li ha disposti per ordine
di data di produzione, dal pi antico, Il codice maledetto di due anni
precedente al gi visto Chi cerca trova, fino al pi recente, La dea del
palcoscenico, dellanno scorso. I restanti quattro, seguendo sempre lo stesso
ordine, sono Passeggero senza biglietto, La morte attacca allalba, Lallarme
ha suonato due volte e Telefonami un altro giorno. Un movimento riflesso,
involontario, provocato certamente dallultimo di questi titoli, gli ha fatto
voltare il capo verso il telfono. La luce che annunciava le chiamate in
segreteria era accesa. Esit qualche secondo, ma fin per premere il pulsante
che le faceva sentire. La prima era di una voce femminile che non si
present, probabilmente perch sapeva in anticipo che lavrebbero
riconosciuta, disse solo, Sono io, e continu subito dopo, Non so cosa ti stia
succedendo, una settimana che non mi telfoni, se la tua intenzione di
chiudere, meglio se me lo dici in faccia, il fatto che laltro giorno abbiamo
discusso non dovrebbe essere un motivo per questo silenzio, ma fai come
vuoi, quanto a me sai che ti voglio bene, ciao, un bacio. La seconda
chiamata era della stessa voce, Per favore, telefonami. Cera una terza
chiamata, ma era del collega di Matematica, Mio caro, diceva, ho
limpressione che oggi si sia irritato con me, ma, in tutta sincerit, non
rammento cosa mai potrei aver fatto o detto perch ci accadesse, penso
che dovremmo parlare, chiarire qualsiasi malinteso si sia frapposto fra noi,
se sono io a doverle chiedere scusa, la prego di considerare fin dora questa
chiamata come un inizio, la abbraccio, credo sappia che le sono amico.
Tertuliano Mximo Afonso aggrott le sopracciglia, rammentava vagamente
che a scuola era accaduto qualcosa di irritante o sgradevole in cui centrava
il professore di Matematica, ma non riusciva a ricordarsi cosa fosse. Rimand
indietro il meccanismo di ascolto, sent nuovamente le prime due chiamate,
stavolta con un sorrisetto e una di quelle espressioni fisiognomiche che
siamo soliti definire sognanti. Si alz per estrarre dal videoregistratore la
cassetta di Chi cerca trova e introdusse Il codice maledetto, ma allultimo
momento, col dito gi sul pulsante di avvio, si rese conto che, se lo avesse
fatto, avrebbe commesso una gravissima infrazione, saltare uno dei punti
sequenziali del piano dazione che aveva elaborato, e cio, copiare dal finale
di Chi cerca trova i nomi degli attori secondari di terzordine, quelli che,
malgrado occupino un tempo e uno spazio nella storiella, malgrado
pronuncino qualche parola e fungano da satelliti, minuscoli, chiaro, al
servizio dei nessi e delle orbite incrociate delle stelle, non hanno diritto a uno
di quei nomi usa e getta, tanto necessari nella vita come nella fiction, anche
se forse non sembra bello dirlo.
Certo, avrebbe potuto farlo dopo, in qualsiasi momento, ma lordine,
come pure si dice del cane, il miglior amico delluomo, anche se, come il
cane, ogni tanto morde. Avere un posto per ogni cosa e avere ogni cosa al
suo posto sempre stata una regola doro nelle famiglie perbene, come pure
si ampiamente dimostrato che eseguire in buon ordine quel che si deve
sempre stata la pi solida polizza assicurativa contro i fantasmi del caos.
Tertuliano Mximo Afonso fece scorrere rapidamente alla fine lormai nota
pellicola Chi cerca trova, la blocc dove gli interessava, al famoso elenco
degli attori secondari, e, con limmagine ferma, copi su un foglio di carta i
nomi degli uomini, solo quelli degli uomini, perch stavolta, contrariamente
al suo solito, loggetto della ricerca non una donna. Supponiamo che
quanto si detto sia stato pi che sufficiente per poter capire loperazione
che Tertuliano Mximo Afonso aveva delineato in quel suo arduo cavillare,
ossia, procedere allidentificazione dellimpiegato della reception dellalbergo,
quello che era il suo ritratto sputato al tempo in cui portava i baffi, che
certamente lo ancora adesso, senza i baffi, e magari lo sar pure domani,
quando le stempiature di uno cominceranno a farsi strada verso la calvizie
dellaltro. Ci che Tertuliano Mximo Afonso si proposto, in fin dei conti,
una modesta ripetizione dellillusionistico uovo di colombo, prendere nota di
tutti i nomi degli attori secondari, tanto nei film ai quali abbia preso parte
limpiegato della reception dellalbergo come in quelli a cui non sia stato
chiamato. Se, per esempio, in questo film che ha appena introdotto nel
lettore, Il codice maledetto, non gli apparir la sua copia umana, potr
cancellare dal primo elenco tutti quei nomi che in Chi cerca trova si ripetono.
Sappiamo gi che a un uomo di neanderthal non servirebbe a niente la testa
se si trovasse in una situazione del genere, ma per un professore di Storia,
abituato ad avere a che fare con figure di epoche e luoghi fra i pi sballati, si
consideri che ancora ieri stava leggendo nellerudito libro sulle antiche civilt
mesopotamiche il capitolo che tratta dei semiti amorrei, questa versione
povera della caccia al tesoro non che un giochetto da bambini che forse
non avrebbe dovuto meritare da parte nostra una tanto minuziosa e
circostanziata spiegazione. In definitiva, al contrario di quanto avevamo
supposto prima, limpiegato della reception dellalbergo ricomparso proprio
ne Il codice maledetto, ora nella figura di un cassiere di banca che, sotto la
minaccia di una pistola ed esagerando la tremarella per la paura, certo per
rendersi pi convincente agli occhi insoddisfatti del regista, non ha potuto far
altro che trasferire il contenuto della cassaforte in una borsa che il rapinatore
gli aveva lanciato allinterno dello sportello, mentre gli ringhiava con quella
bocca storta che caratterizza il genere gangsteriano, O mi riempi il sacco, o
ti riempio di piombo, scegli tu. Faceva buon uso dei verbi e delle
coniugazioni riflessive, questo bandito. Il cassiere intervenuto nellazione
altre due volte, la prima per rispondere alle domande della polizia, la
seconda quando il direttore dellagenzia ha deciso di toglierlo dallo sportello
perch, traumatizzato dallaccaduto, tutti i clienti avevano cominciato a
sembrargli dei ladri. C ancora da dire che questo cassiere aveva lo stesso
tipo di baffi sottili e lucidi dellimpiegato della reception dellalbergo. Questa
volta, Tertuliano Mximo Afonso non ha pi sentito i sudori freddi scorrergli
gi per la schiena, le mani non gli tremavano, fermava limmagine per alcuni
secondi, la osservava con una fredda curiosit e andava avanti. Trattandosi
di un film a cui aveva partecipato luomo identico, il ssia, il siamese
staccato, il prigioniero del castello di zenda o qualcosa ancora in attesa di
classificazione, il metodo per proseguire nella ricerca della sua identit reale
sarebbe dovuto essere naturalmente diverso, segnalando adesso tutti i nomi
che, nel confronto con la prima lista, apparissero ripetuti nella seconda.
Sono stati due, soltanto due, quelli che Tertuliano Mximo Afonso ha indicato
con una croce. Era ancora lontana lora di cena, lappetito non dava il
minimo accenno dimpazienza, avrebbe dunque potuto vedere il film che
cronologicamente veniva dopo, Passeggero senza biglietto era il suo titolo, e
avrebbero ben potuto intitolarlo Tempo perduto, che luomo della maschera
di ferro non lo avevano assunto. Tempo perduto, si dice, ma in definitiva non
tanto, perch grazie a lui s potuto cancellare qualche altro nome nel primo
e nel secondo elenco, Per esclusione di parti, dovr pure arrivarci, ha detto a
voce alta Tertuliano Mximo Afonso, come se allimprovviso avesse sentito il
bisogno di una compagnia. Il telefono squill. La meno probabile di tutte le
possibilit era che si trattasse del collega di Matematica, la pi possibile di
tutte le probabilit era che fosse la stessa donna che aveva fatto prima le
due chiamate. Poteva anche essere la madre che sinformava, da laggi
dove stava, della salute dellamato figlio. Dopo un certo numero di squilli, il
telefono tacque, segnale che il meccanismo di registrazione era entrato in
funzione, dora in poi le parole registrate resteranno in attesa di quando e di
chi le vorr ascoltare, la madre che domanda, Come stai, figlio mio, lamico
che insiste, Non credo di aver fatto nulla di sbagliato, lamante che si
dispera, Da te non me lo meritavo. Qualunque sia il messaggio che c
dentro, a Tertuliano Mximo Afonso non gli va di sentirlo. Per distrarsi, pi
che per il fatto che lo stomaco avesse reclamato nutrimento, andato in
cucina a prepararsi un panino e aprire unaltra birra. Si seduto su uno
sgabello, ha masticato senza gusto quel po di cibo, mentre il pensiero,
lasciato in libert, si abbandonava ai suoi vaneggiamenti. Avvertendo che la
vigilanza cosciente era scemata in una specie di deliquio, il senso comune,
che dopo quel suo energico primo intervento era andato non si sa dove, si
insinuato tra due frammenti di quel vago discorrere e ha domandato a
Tertuliano Mximo Afonso se era felice della situazione che aveva creato.
Riconsegnato al sapore amaro di una birra che aveva perduto rapidamente la
freschezza e alla molle e umida consistenza di un prosciutto di scarsa qualit
strizzato tra due fette di pane, il professore di Storia ha risposto che la
felicit non aveva niente a che vedere con quello che stava succedendo l e,
quanto alla situazione, si permetteva di rammentare che non era stato lui a
crearla. Daccordo, non lhai creata tu, ha risposto il senso comune, ma la
maggior parte delle situazioni in cui ci mettiamo non si sarebbero mai spinte
tanto lontano se non le avessimo aiutate, e tu non vorrai negarmi di avere
aiutato questa, Si trattato di pura curiosit, nientaltro, Ne abbiamo gi
discusso, Hai qualche cosa contro la curiosit, Quello che sto osservando
che la vita, fino a ora, non ti ha insegnato a capire che il nostro miglior dono,
nostro del senso comune, stato proprio, e da sempre, la curiosit, A mio
parere, senso comune e curiosit sono incompatibili, Come ti sbagli, ha
sospirato il senso comune, Dimostramelo, Chi credi abbia inventato la ruota,
Non lo sappiamo, Invece s che lo sappiamo, la ruota fu inventata dal senso
comune, solo unenorme quantit di senso comune sarebbe stata capace di
inventarla, E la bomba atomica, stato sempre il tuo senso comune a
inventarla, ha domandato Tertuliano Mximo Afonso nel tono trionfante di
chi ha appena colto lavversario in braghe di tela, No, quella no, la bomba
atomica lha inventata sempre un senso, ma quello l, di comune non aveva
niente, Il senso comune, perdona se te lo dico, conservatore, oserei
addirittura affermare che reazionario, Certe lettere accusatorie arrivano
sempre, prima o poi le scrivono tutti e tutti le ricevono, Allora sar giusto, se
sono poi cos tanti coloro che si sono trovati daccordo nello scriverle e coloro
che non hanno altre alternative che riceverle, se non quella di scriverle
anchessi, Dovresti sapere che trovarsi daccordo non sempre significa
condividere una ragione, la cosa pi abituale che un gruppo di persone si
riuniscano allombra di unopinione come se fosse un parapioggia. Tertuliano
Mximo Afonso ha aperto la bocca per rispondere, ammesso che
lespressione ha aperto la bocca sia consentita trattandosi di un dialogo del
tutto silenzioso, del tutto mentale, come lo stato in questo caso, ma il
senso comune non cera pi, si era ritirato senza far rumore, non
propriamente sbaragliato, ma indispettito con se stesso per aver permesso
alla conversazione di deviare dallargomento che lo aveva fatto ricomparire.
A meno che non sia stata semplicemente colpa sua se era andata cos. Di
fatto, non raro che il senso comune si equivochi nelle sequenze, in male
dopo avere inventato la ruota, in peggio dopo avere inventato la bomba
atomica. Tertuliano Mximo Afonso ha guardato lorologio, ha calcolato il
tempo che gli ci sarebbe voluto per un altro film, per la verit cominciava a
sentire gli effetti della notte precedente passata in bianco, le palpebre, con
laiuto ulteriore della birra, gli pesavano come piombo, perfino lastrazione in
cui era caduto poco prima non doveva avere avuto altra causa. Se vado a
letto subito, ha riflettuto, probabilmente mi sveglier fra due o tre ore, e poi
sar peggio. Decise di cominciare a vedere La morte attacca allalba, poteva
anche darsi che nel film il tipo non ci fosse, questo avrebbe semplificato
tutto, sarebbe saltato alla fine, avrebbe preso nota dei nomi, e allora, s,
sarebbe andato a letto. I suoi calcoli andarono in fumo. Il tipo cera, faceva
la parte di un portantino e non aveva i baffi. I peli di Tertuliano Mximo
Afonso si rizzarono di nuovo, stavolta solo quelli delle braccia, il sudore gli
diede tregua alle spalle e, normale, non freddo, si accontent di inumidirgli
leggermente la fronte. Vide il film per intero, mise la crocetta su un altro
nome che si ripeteva e and a coricarsi. Lesse ancora due pagine del capitolo
sui semiti amorrei, poi spense la luce. Il suo ultimo pensiero cosciente fu per
il collega di Matematica. Non sapeva davvero quali motivi avrebbe potuto
fornirgli che spiegassero la subitnea freddezza con cui lo aveva trattato nel
corridoio della scuola. Che mi abbia messo la mano sulla spalla, si domand,
e subito dopo si diede la risposta, Ci farei la figura dello scemo se lo dicessi,
e lui mi volterebbe le spalle, come del resto farei io se fossi al suo posto.
Lultimo secondo prima di addormentarsi lo us per mormorare, forse
parlando fra s e s, forse con il collega, Ci sono cose che non si potranno
mai spiegare a parole.

4.
Non proprio cos. Cera un tempo in cui le parole erano talmente
poche che non ne avevamo neppure per esprimere qualcosa di tanto
semplice come Questa bocca mia, o Codesta bocca tua, e tanto meno per
domandare Perch abbiamo le bocche unite. Gli uomini di oggi non
immaginano neppure il lavoro che hanno dato questi vocaboli per essere
creati, in primo luogo, e chiss che non sia stato, nel complesso, il pi
difficile, fu necessario capire che ce nera bisogno, poi si dovette arrivare a
un consenso sul significato dei loro effetti immediati e, infine, compito che
non sarebbe mai giunto a concludersi completamente, immaginare le
conseguenze che sarebbero potute derivare, a medio e a lungo termine, dai
suddetti effetti e dai suddetti vocaboli. A paragone di ci, e al contrario di
quanto ha affermato tanto perentoriamente il senso comune ieri sera,
linvenzione della ruota fu un mero colpo di fortuna, come lo sarebbe stata la
scoperta della legge di gravit universale solo perch una mela pens bene
di andare a cadere sulla testa di Newton. La ruota sinvent e l rimasta
inventata per sempre, mentre le parole, quelle e tutte le altre, loro s, sono
venute al mondo con un destino nebuloso, vago, quello di essere
organizzazioni fonetiche e morfologiche di carattere eminentemente
provvisorio, ancorch, grazie, per puro caso, allaurola ereditata dalla loro
creazione aurorale, si ostinino a voler passare, non tanto per se stesse, ma
per quello che in modo variabile continuano a significare e a rappresentare,
come immortali, imperiture, o eterne, secondo i gusti del classificatore.
Questa tendenza congenita, cui non sapremmo n potremmo resistere, si
trasformata, con il trascorrere del tempo, in un gravissimo e forse insolubile
problema di comunicazione, sia la collettiva di tutti, sia la privata del tu per
tu, per cui hanno finito per confondersi i fischi e i fiaschi, le lucciole e le
lanterne, e le parole hanno usurpato il posto di quello che prima, meglio o
peggio, pretendevano di esprimere, dal che ne derivata, infine, io ti
conosco mascherina, questa assordante baraonda di scatolette vuote, questo
corteo carnascialesco di lattine etichettate ma senza niente dentro, o appena
ormai in via di stemperarsi, lodore evocativo dei nutrimenti per il corpo e
per lo spirito che un tempo contenevano e serbavano. Tanto lontano dai
nostri temi ci ha condotto questa fronzuta riflessione sulle origini e i destini
delle parole che adesso non possiamo far altro che tornare al principio.
Al contrario di quanto possa sembrare, non la mera casualit che ci
ha condotto a scrivere Questa bocca mia, n Codesta bocca tua, e tanto
meno Perch abbiamo le bocche unite. Se Tertuliano Mximo Afonso avesse
impiegato un po del suo tempo anni addietro, a condizione per che lo
avesse fatto al momento giusto, a pensare alle conseguenze e agli effetti, a
medio e a lungo termine, di frasi come quelle e come altre che tendono e
propendono per lo stesso fine, molto probabilmente ora non se ne starebbe l
a guardare il telefono, a grattarsi perplesso la testa e a domandarsi che
diavolo potr mai dire alla donna che per due volte, a meno che non siano
state tre, ha lasciato registrate ieri la sua voce e le sue querimonie. Il mezzo
sorriso compiacente e lespressione sognante che avevamo notato in lui
quando ieri sera ha ripetuto lascolto delle chiamate non erano altro, fatti i
debiti conti, che un biasimevole segnale di presunzione, e la presunzione,
soprattutto quella della met mascolina del mondo, come quei finti amici
che alla minima contrariet nella nostra vita se la squagliano o guardano
altrove e fischiettano indifferenti. Maria da Paz, questo il nome dolce e
speranzoso della donna che ha telefonato, non tarder a uscire per andare al
lavoro, e, se Tertuliano Mximo Afonso non le parla allistante, la povera
donna dovr vivere un altro giorno in ansia, il che, quali che siano stati i suoi
errori o i suoi peccati, se davvero li ha commessi, non sarebbe davvero
giusto. O meritato, il termine che ha preferito usare lei. Va detto, per,
rispettando e obbedendo al rigore dei fatti, che la contrariet in cui
Tertuliano Mximo Afonso si dibatte in questo momento non deriva da
stimabili questioni di ordine morale, da suscettibilit di giustizia o ingiustizia,
bens dal sapere che se lui non le telfona, telefoner lei, e questa nuova
chiamata implicher un pi che probabile aumento nel peso delle
recriminazioni precedenti, lagnose o meno. Il vino stato servito e a suo
tempo assaporato, ora bisogna bere il resto dellaceto rimasto in fondo al
bicchiere. Come non ci mancheranno le occasioni di comprovare nel futuro, e
per giunta in frangenti che lo sottoporranno a dure lezioni, Tertuliano
Mximo Afonso non quello che si suol definire un brutto ceffo, anzi,
potremmo addirittura ritrovarlo degnamente classificato in un elenco di
gente dalle buone qualit che qualcuno avesse deciso di elaborare in accordo
con criteri non troppo esigenti, ma, oltre a essere, come si visto,
eccessivamente suscettibile, il che un indizio flagrante di poca fiducia in se
stesso, gravemente carente dal lato dei sentimenti, che in tutta la sua vita
non sono mai stati n forti n duraturi. Il suo divorzio, per esempio, non
stata una di quelle cose classiche, di coltelli, piatti rotti e botte da orbi, con
tradimenti, abbandoni o violenze, stato piuttosto leplogo di un processo di
consunzione continua del proprio sentimento amoroso, che a lui, per
distrazione o indifferenza, forse non importava di star l a vedere fino a quali
aridi deserti sarebbe potuto giungere, ma che la donna con cui era sposato,
pi retta e integra di lui, fin per considerare insopportabile e inammissibile.
Ti ho sposato perch ti amavo, gli disse lei un famoso giorno, oggi soltanto
la vigliaccheria potrebbe costringermi a tenere in piedi questo matrimonio, E
tu non sei vigliacca, aveva detto lui. No, non lo sono, aveva risposto lei. Le
probabilit che questa persona, per diverse considerazioni attraente, venga
ad assumere un ruolo nella storia che stiamo narrando sono purtroppo molto
ridotte, per non dire inesistenti, dipenderebbero da unazione, da un gesto,
da una parola di questo suo ex marito, parola, gesto o azione che
certamente sarebbero determinati da una necessit o un interesse suo, ma
che, in questo momento, non abbiamo modo di intravvedere. questa la
ragione per cui non pensiamo sia necessario darle un nome. Quanto a Maria
da Paz, se in queste pagine persister o meno, per quanto tempo e a quale
fine, argomento che attiene alle competenze di Tertuliano Mximo Afonso,
lo sapr lui cosa le dir quando si decider ad alzare la cornetta del telfono
e a comporre un numero che sa a memoria. Non sa a memoria il numero del
collega di Matematica, ecco perch lo sta cercando sullagenda, a quanto
pare, in definitiva, non telefoner a Maria da Paz, ha pensato sia pi
importante e urgente chiarire un insignificante controversia che
tranquillizzare unanima femminile in pena o sferrarle il colpo misericordioso.
Quando la ex moglie di Tertuliano Mximo Afonso aveva detto che lei non
era vigliacca, si era premurata di non offenderlo con laffermazione o la
semplice insinuazione che lo fosse lui, ma, in questo caso, come in tanti altri
nella vita, a buon intenditor poche parole son bastate, e, tornando allattuale
scena emotiva e contestuale, questa sofferente e paziente Maria da Paz non
avr diritto neppure a met di una parola, bench abbia gi capito quasi
tutto quanto cera da capire, cio che il suo fidanzato, amante, amico di
letto, o come lo si voglia chiamare al giorno doggi, si prepara a darle il
benservito. Fu la moglie del professore di Matematica a rispondere allaltro
capo del telefono, domand Chi parla con una voce che mascherava a stento
lirritazione causatale dalla chiamata a unora del genere, ancora mattutina,
e lo diede a intendere non a mezze parole, bens con un vibrante e finissimo
sottotono, non c dubbio che ci troviamo di fronte a una materia che
reclama lattenzione di studiosi di diverse aree della conoscenza, in
particolare quella dei teorici del suono, convenientemente assistiti da coloro
che da secoli ne sanno di pi sullargomento, ci riferiamo, chiaro, alla
gente della musica, ai compositori in primo luogo, ma anche agli interpreti,
che sono poi loro a dover sapere come ottenerlo. Tertuliano Mximo Afonso
cominci con lo scusarsi, poi disse il proprio nome e domand se poteva
parlare con, Un momento, vado a chiamarlo, tagli corto la donna, di l a
poco cera il collega di Matematica che diceva Buongiorno e lui che
rispondeva Buongiorno, di nuovo chiese scusa, aveva appena sentito il
messaggio, Avrei potuto riservarmi di parlarle a scuola, ma ho pensato che
dovevo chiarire lequivoco il pi rapidamente possibile per non far nascere
malintesi che poi si aggravano, anche senza volerlo, Per quanto mi riguarda,
non c alcun malinteso, rispose il collega di Matematica, ho la coscienza
tranquilla come quella di un neonato, Lo so, lo so, soggiunse Tertuliano
Mximo Afonso, la colpa solo mia, di questo marasma, di questa
depressione che mi scombussola i nervi, sono suscettibile, sospettoso,
immagino cose, Che cosa, domand il collega, E che ne so, per esempio, che
non sono considerato come ritengo di meritare, a volte ho limpressione di
non sapere esattamente che cosa sono, so chi sono, ma non so che cosa
sono, non so se mi spiego, Pi o meno, solo che non mi sta dicendo qual
stata la causa della sua, non saprei come chiamarla, reazione, s, reazione,
Per dirgliela francamente, neanche io, stata unimpressione momentanea,
come se lei mi avesse trattato in maniera, come dire, paternalistica, E
quand che lavrei trattata in questa maniera paternalistica, per usare i suoi
termini, Eravamo nel corridoio, ci stavamo separando per andare a far
lezione e lei mi ha posato la mano sulla spalla, poteva essere solo un gesto
di amicizia, ma in quel momento lho presa male, come unaggressione, Ora
ricordo, Sarebbe impossibile che non se ne ricordasse, se avessi avuto nello
stomaco un generatore elettrico lei mi sarebbe caduto allistante, fulminato,
E stato cos tanto forte il rigetto, Forse rigetto non la parola pi
appropriata, la lumaca non rigetta il dito che la tocca, si rinchiude, Sar il
suo modo di rigettare, Sar, Comunque lei, a occhio nudo, non ha niente
della lumaca, A volte penso che ci somigliamo molto, Chi, lei e io, No, io e la
lumaca, Si tiri fuori da questa depressione e vedr come tutto cambier
aspetto, curioso, Che cosa, Che mi abbia detto ora queste parole, Che
parole ho detto, Cambiare aspetto, Suppongo che il senso della frase sia
stato alquanto chiaro, Senza dubbio, e lho compreso, ma ci che ha appena
detto corrisponde proprio a certe mie inquietudini recenti, Perch possa
continuare a seguirla, lei dovrebbe essere pi esplicito, Ancora troppo
presto, un giorno, forse, Star in attesa. Tertuliano Mximo Afonso pens,
Aspetterai tutta la vita, e poi, Tornando a ci che realmente importa, mio
caro, le sto chiedendo di scusarmi, scusato, amico, scusato, anche se
non era davvero il caso di arrivare a tanto, successo solo che lei si creato
nella mente quella che si suole definire una tempesta in un bicchier dacqua,
per fortuna in questi casi i naufragi accadono sempre in vista della spiaggia,
nessuno muore annegato, Grazie per avere accettato lincidente con buon
umore, Non c da ringraziare, lo faccio con piacere, Se il mio senso comune
non fosse distratto da fantasie, fantasmi e affermazioni che nessuno gli ha
chiesto, mi avrebbe fatto notare subito che il modo in cui ho risposto al suo
generoso impulso era stato, pi che esagerato, spropositato, Non si lasci
ingannare, il senso comune troppo buono per essere davvero un senso, in
fondo non che un capitolo della statistica, e il pi banale di tutti,
interessante quel che dice, non avevo mai pensato al vecchio e sempre
applaudito senso comune come a un capitolo della statistica, ma, pensandoci
bene, proprio quello che , e nientaltro, Noti che potrebbe essere anche
un capitolo della Storia, daltronde, ora che ne stiamo parlando, c un libro
che avrebbe gi dovuto essere scritto, ma che, a quanto credo di sapere,
non esiste, proprio quello, Quale, Una storia del senso comune, Mi lascia
senza parole, non mi dica che sua abitudine produrre a questora mattutina
idee di portata simile a quelle che ho appena ascoltato, disse con aria
interlocutoria Tertuliano Mximo Afonso, Se mi stimolano, s, ma sempre
dopo aver fatto colazione, rispose il professore di Matematica, ridendo,
Comincer a telefonarle tutte le mattine, Attento, si ricordi cosa accaduto
alla gallina dalle uova doro, Ci vediamo presto, S, ci vediamo presto, e le
prometto che non le sembrer pi paternalistico, Let per essere mio padre,
ce lha quasi, Una ragione in pi. Tertuliano Mximo Afonso pos il ricevitore,
si sentiva soddisfatto, sollevato, e per giunta la conversazione era stata
importante, intelligente, non capita tutti i giorni che vengano a dirci che il
senso comune non altro che un capitolo della statistica e che nelle
biblioteche di tutto il mondo manca un libro che dovrebbe narrarne la storia
da quando Adamo ed Eva furono cacciati dal paradiso.
Uno sguardo allorologio lo ha informato che Maria da Paz ormai
doveva essere uscita per andare nella banca dove lavora, che la faccenda
poteva pi o meno aggiustarsi, ancorch temporaneamente, con un
simpatico messaggio nella sua segreteria telefonica, Poi vedr. Per
prudenza, non sia mai che il diavolo possa metterci la coda, ha deciso di
lasciar passare mezzora. Maria da Paz vive con la madre e la mattina escono
sempre insieme, una va al lavoro, laltra a messa e a fare la spesa
quotidiana. La madre di Maria da Paz si messa a frequentare chiese da
quando rimasta vedova. Privata della maest maritale, alla cui ombra,
credendo di ripararsi, era appassita per anni e anni, andata in cerca di un
altro signore da servire, uno di quei signori che sono per la vita e per la
morte, un signore che, oltre a tutto il resto, le offriva linestimabile vantaggio
che non lavrebbe lasciata vedova di nuovo. Trascorsa la mezzora di attesa,
Tertuliano Mximo Afonso ancora non vedeva con chiarezza i termini nei
quali sarebbe stato conveniente lasciare il messaggio, aveva cominciato col
pensare che ce ne sarebbe voluto uno semplice, in stile simpatico e naturale,
ma, come tutti sappiamo, le sfumature tra simpatico e antipatico e tra
naturale e artificiale sono poco meno che infinite, generalmente il tono
giusto per ogni circostanza ci viene fuori in modo spontaneo, per, quando
gi si prevenuti, come nel presente caso, tutto quello che in un primo
momento ci si era figurato adeguato e sufficiente, ci sembrer corto o
eccessivo il momento dopo. Quel che per lungo tempo una certa letteratura
neghittosa ha chiamato silenzio eloquente non esiste, i silenzi eloquenti sono
soltanto parole che son rimaste l di traverso in gola, parole strozzate che
non sono riuscite a sfuggire alla stretta della glttide. Dopo essersi spremuto
a lungo le meningi, Tertuliano Mximo Afonso ha pensato che, per maggior
sicurezza, sarebbe stato pi prudente scrivere il messaggio e leggerlo al
telfono. Ecco cosa gli venuto fuori dopo un po di fogli stracciati, Maria da
Paz, ho sentito i tuoi messaggi, e quel che ho da dirti che dobbiamo agire
con calma, prendere le decisioni giuste per luno e per laltra, sapendo che
lunica cosa che dura tutta la vita la vita, il resto sempre precario,
instabile, fugace, il tempo mi ha insegnato questa grande verit, ma una
cosa so per certo, che siamo amici e amici continueremo a essere, abbiamo
per bisogno di una lunga chiacchierata, allora vedrai come tutto si risolver
per il meglio, uno di questi giorni ti telfono. Ha avuto un secondo di
esitazione, quello che stava per dire non era scritto, e ha concluso, Un bacio.
Dopo avere riagganciato, ha riletto quanto aveva scritto e si accorto della
presenza importuna di alcune sfumature cui non aveva prestato molta
attenzione, talune meno sottili di altre, per esempio, quellinsopportabile
cappello di amici siamo, amici saremo, la cosa peggiore per chi voglia
mettere un punto finale in una relazione di tipo amoroso, di contro riteniamo
di aver chiuso la porta e in definitiva ci ritroviamo l incastrati, e poi, per non
citare il bacio con cui ha avuto la debolezza di congedarsi, quel crasso errore
di ammettere che avevano bisogno di una lunga chiacchierata, aveva pi che
il dovere di saperlo, lui, per esperienza acquisita e continua lezione della
Storia della Vita Privata Attraverso i Secoli, che le lunghe chiacchierate, in
situazioni come queste, sono terribilmente pericolose, quante volte si era
iniziato con la voglia di ammazzare laltro e si finiti tra le sue braccia.
Cosaltro potrei fare, si lagnato, chiaro che non potrei dirle che fra noi
tutto continuer come prima, amore eterno e cose del genere, ma non potrei
nemmeno, cos, per telefono e senza che lei mi stia ascoltando, sferrare il
colpo finale, zac, finita, bellezza, sarebbe un atteggiamento troppo
vigliacco, e a tal punto spero di non arrivarci mai. Con questa riflessione
conciliatoria, sul tipo un colpo al cerchio e una alla botte, Tertuliano Mximo
Afonso ha deciso di accontentarsi, sapendo tuttavia, povero lui, che il pi
difficile aveva ancora da venire. Ho fatto del mio meglio, ha concluso.
Fino a ora non avevamo avuto necessit di sapere in che giorni della
settimana stanno succedendo questi intriganti avvenimenti, ma le prossime
mosse di Tertuliano Mximo Afonso, per poter essere comprese appieno,
richiedono linformazione che il giorno in cui ci troviamo venerd, per cui se
ne trarr facilmente la conclusione che la giornata di ieri era gioved e
dellaltroieri mercoled. A molti sembreranno probabilmente superflue, ovvie,
inutili, assurde, e addirittura stupide, le informazioni complementari con cui
abbiamo deciso di beneficiare le giornate di ieri e dellaltroieri, ma fin da
subito ci affrettiamo a eccepire che qualsiasi critica venisse a esprimersi in
codesti termini lo farebbe solo per malafede o ignoranza, posto che, com
generalmente noto, ci sono lingue nel mondo che il mercoled lo chiamano,
per esempio, quarta-feira, mercredi, mircoles o wednesday, il gioved
quinta-feira, jeudi, jueves, o thursday, e il venerd stesso, se non fossimo
stati cauti a proteggerne frontalmente il nome, non mancherebbe chi
cominciasse gi a chiamarlo freitag. Non che non possa accadere nel futuro,
ma ogni cosa a suo tempo, arriver pure la sua ora. Illuminato questo punto,
appurato che siamo in un venerd, riferito che il professore di Storia, oggi,
avr lezione solo nel pomeriggio, rammentato che domani, sabato, sbado,
samedi, saturday, non ci saranno lezioni, e che dunque ci troviamo alla
vigilia di un fine settimana, ma soprattutto perch non si deve rimandare a
domani ci che dovr esser fatto oggi, comprensibile che Tertuliano
Mximo Afonso abbia dalla sua tutte le ragioni per andare stamattina stessa
al negozio di video per noleggiare quanto ancora vi sia rimasto dei film che
gli interessano. Restituir allorigine, in quanto inutile per la sua indagine, Il
Passeggero senza biglietto, e comprer sicuramente La morte attacca allalba
e Il codice maledetto. Dellordinazione di ieri gliene restano ancora tre, che
rappresentano per lo meno quattro ore e mezza di visione, e, con quantaltro
si porter a casa dal negozio, tutto annuncia che lo aspetti un fine settimana
indimenticabile, una di quelle spanciate di cinema da leccarsi i baffi, come
dicevano i rustici, fintanto che ce ne sono stati. Si prepar, fece colazione,
introdusse le cassette nelle rispettive scatole, le chiuse a chiave in uno dei
cassetti della scrivania e usc, primo per avvisare la vicina del piano di sopra
che da quel momento poteva scendere quando voleva a pulire e riordinare la
casa, Faccia con comodo, io torner solo nel tardo pomeriggio, disse, e poi,
assai meno agitato del giorno precedente, ma ancora con qualcosa del
nervosismo tipico di chi si avvia a un incontro che, non essendo il primo,
proprio perci non si potr tollerare che fallisca, mont in auto diretto al
negozio di video. il momento di informare quei lettori che, giudicando dal
carattere pi che succinto delle descrizioni urbane fatte sino a ora, si siano
creati nello spirito lidea che tutto questo si stia svolgendo in una citt di
dimensioni medie, cio, al di sotto del milione di abitanti, il momento di
informare, dicevamo, che, decisamente al contrario, questo professore
Tertuliano Mximo Afonso uno dei cinque milioni e passa di esseri umani
che, con differenze considerevoli di benessere e altre al di fuori della
possibilit di reciproche comparazioni, vivono nella gigantesca metropoli che
si estende l dove anticamente cerano monti, valli e pianure, e ora una
successiva duplicazione orizzontale e verticale di un labirinto, allinizio
aggravata da componenti che designeremo come diagonali, ma che,
tuttavia, con il trascorrere del tempo, si sono rivelate fino a un certo punto
fattori di equilibrio nella caotica trama urbana, poich hanno stabilito delle
linee di frontiera che, paradossalmente, invece di separare, hanno
avvicinato. Listinto di sopravvivenza, perch anche di questo si tratta
quando parliamo della citt, vale tanto per gli animali quanto per gli
inanimali, un termine notoriamente astruso che non risulta nei dizionari e
che abbiamo dovuto inventare per potere, con sufficienza e propriet,
rendere trasparenti, a occhio nudo, vuoi per il significato corrente della
prima parola, animali, vuoi per linopinata grafa della seconda, inanimali, le
differenze e le somiglianze tra le cose e le non cose, tra linanimato e
lanimato. Dora in poi, nel pronunciare la parola inanimale, saremo
altrettanto chiari e precisi di quando, nellaltro regno, ormai del tutto perduta
la novit dellessere e delle sue designazioni, indifferentemente chiamavamo
luomo animale e animale il cane. Tertuliano Mximo Afonso, nonostante che
insegni Storia, non ha mai capito che tutto ci che animale destinato a
diventare inanimale e che, per quanto grandi siano i nomi e le imprese che
gli esseri umani abbiano lasciato iscritte nelle loro pagine, dallinanimale
che veniamo ed verso linanimale che cincamminiamo. Frattanto, per,
mentre la mazza va e viene, come dicevano anticamente i gi citati rustici,
volendo credere che nel brevissimo intervallo tra landare e venire del
randello le spalle avessero il tempo di riposare, Tertuliano Mximo Afonso si
dirige al negozio di video, una delle tante mete intermedie che lo aspettano
nella vita. Il commesso che lo aveva servito le due volte precedenti era
occupato con un altro cliente. Fece, tuttavia, un cenno di riconoscimento e
mostr i denti in un sorriso che, senza alcun apparente significato
particolare, poteva mascherare qualche torva intenzione. Una commessa che
accorse a informarsi cosa desiderasse il nuovo arrivato fu bloccata strada
facendo da tre secche ma imperiose parole, Lo servo io, e dovette fare
marcia indietro dopo avere abbozzato un sorrisino che era, al tempo stesso,
di comprensione e di scusa. Essendo nuova nella professione e nel locale,
dunque senza esperienza delle sofisticate arti della buona vendita, non era
ancora autorizzata a trattare con i clienti di prima classe. Non
dimentichiamoci che Tertuliano Mximo Afonso, oltre a essere il noto
professore di Storia che sappiamo e un apprezzato studioso delle grandi
questioni dellaudiovisione, anche un noleggiatore di video a partite e
allingrosso, come si visto ieri e oggi si vedr meglio. Liberatosi del primo
cliente, il commesso, animato e premuroso, si avvicin, Buongiorno, signor
professore, un piacere rivederla in questa sua casa, disse. Senza
pretendere di mettere in dubbio la sincerit e la cordialit dellaccoglienza,
impossibile, tuttavia, lasciar passare inosservata la forte e apparentemente
insanabile contraddizione che si osserva fra queste e le ultime parole
mormorate ieri da questo stesso commesso dopo che questo stesso cliente
se nera andato, Chi ti ha messo il nome di Tertuliano sapeva bene cosa
faceva. La spiegazione, anticipiamo noi, la dar la pila di video che si trova
sul banco, una trentina, almeno. Esperto nelle suddette arti della buona
vendita, il commesso, subito dopo aver lanciato sottovoce quel veemente
sfogo, ha pensato che sarebbe stato un errore lasciarsi accecare dalla
delusione e che, non potendo concludere leccellente affare di vendita che
allinizio gli era balenato, gli rimaneva ancora la possibilit di portare il
famoso Tertuliano a noleggiare tutto quanto fosse possibile reperire della
stessa casa di produzione, conservando, altres, con qualche indizio di
fondamento, la speranza di riuscire a vendergli una buona parte dei video
che avesse noleggiato. Il mondo degli affari pieno di trabocchetti e porte
finte, unautentica scatola delle sorprese non sempre facili, c da girare
sempre con una mano avanti e una dietro, giocare con calcolo e malizia
senza che lavventore possa accorgersi della sottile manovra, limare le idee
preconcette che egli abbia portato per proteggersi, aggirare le sue
resistenze, sondarne i desideri occulti, insomma, la nuova impiegata dovr
mangiare ancora molto pane e molto sale per essere allaltezza. Ci che il
commesso del negozio ignora che Tertuliano Mximo Afonso era andato l
proprio con lobiettivo di rifornirsi di film per tutto il fine settimana, deciso
come a sgrossare tutti i video che gli si presentino, invece di accontentarsi
di quella scarsa mezza dozzina che era sua intenzione noleggiare ancora ieri.
In tal modo, una volta ancora, il vizio ha reso omaggio alla virt, proprio cos
lha magnificata quando pensava che lavrebbe calpestata. Tertuliano
Mximo Afonso mise Il Passeggero senza biglietto sul banco e disse, Questo
non minteressa, E gli altri che ha preso, ha deciso cosa ne far, domand il
commesso, Trattengo La morte attacca allalba e Il codice maledetto, gli altri
tre non li ho ancora visti, Sono, se non mi sbaglio, La dea del palcoscenico,
Lallarme ha suonato due volte e Telefonami un altro giorno, sciorin il
commesso, dopo avere consultato la rispettiva scheda, Esattamente, Vuol
dire, professore, che noleggia Il Passeggero e compra La Morte e Il Codice?
Esattamente, Benissimo, allora vediamo per oggi, ho qui, ma Tertuliano
Mximo Afonso non gli diede il tempo di terminare la frase, Immagino che i
video che vedo l siano stati selezionati per me, Esattamente, gli fece eco il
commesso, esitando mentalmente tra la contentezza di avere vinto senza
lotta e la delusione di non aver avuto bisogno di lottare per vincere, Quanti
sono, Trentasei, E quante ore saranno, Se continuiamo a far conto su una
media di unora e mezza per ogni film, mi lasci vedere, disse il commesso,
avvalendosi stavolta della calcolatrice, Eviti pure di affannarsi, glielo dico io,
sono cinquantaquattro ore, Come ci riuscito cos in fretta, domand il
commesso, io, da quando sono comparse queste macchine, bench non
abbia perso la capacit di fare i calcoli a mente, le uso per le operazioni pi
complicate, facilissimo, disse Tertuliano Mximo Afonso, trentasei mezzore
sono diciotto ore, quindi, la somma delle trentasei ore intere che avevamo
gi con le diciotto mezze che abbiamo ottenuto fa cinquantaquattro, Lei
professore di Matematica, Di Storia, non di Matematica, i numeri non sono
mai stati il mio forte, Ah, mi era parso, il sapere davvero una bellissima
cosa, Dipende da quel che si sa, Dovr dipendere anche da chi sa, credo, Se
stato capace di giungere da solo a questa conclusione, disse Tertuliano
Mximo Afonso, non ha affatto bisogno di calcolatrici. Il commesso non era
sicuro di aver colto nella sua totalit il significato delle parole del cliente, ma
gli parvero gradevoli, simpatiche, addirittura adulatrici, non appena giunto a
casa, se nel frattempo non le avesse dimenticate, non avrebbe mancato di
ripeterle alla moglie.
Si azzard a fare loperazione di moltiplicare con carta e penna, tanti
video a tanto, perch aveva deciso che almeno davanti a questo cliente non
avrebbe mai pi usato la calcolatrice. Il risultato fu una somma discreta, non
quanto lo sarebbe stata se invece di un noleggio avesse fatto una vendita,
ma questo pensiero interessato, cos comera venuto, se ne and, la pace
era definitivamente firmata. Tertuliano Mximo Afonso pag, poi lo preg, Mi
faccia per favore due pacchi con diciotto cassette ciascuno mentre io vado a
prendere lauto, troppo lontana per trasportarle fin laggi. Un quarto dora
dopo, era lo stesso commesso del negozio che usciva per mettere i pacchi
nel portabagagli, chiudeva lo sportello dellautomobile dopo che Tertuliano
Mximo Afonso vi era salito, salutava con un sorriso e un gesto della mano
che erano laffetto personificato in gesto e sorriso, e mormorava tornando
verso il banco, E poi dicono che sono le prime impressioni quelle che
contano, ecco qui uno che allinizio non mi garbava affatto, e alla fin fine. Le
idee di Tertuliano Mximo Afonso seguivano direzioni molto diverse, Due
giorni sono quarantottore, chiaro che matematicamente non sono
sufficienti per vedere tutti i film, anche se in questi due giorni non dormissi,
ma, se comincio stasera stessa, con tutto il sabato e tutta la domenica
davanti, e prendendo seriamente come regola il non visionare sino alla fine
quei video in cui il tipo non compaia entro la met della storia, sono convinto
che prima di luned ce la far. Il piano dazione era stato completato nel
senso e rifinito nella forma, non avrebbe richiesto aggiunte, appendici o note
a pi di pagina, ma Tertuliano Mximo Afonso insisteva, Se non compare
entro la prima met, non comparir neppure dopo. S, dopo. questa la
parola che sta girando l in attesa da quando lattore che interpretava il
personaggio di un impiegato della reception dellalbergo era comparso per la
prima volta nellinteressante e divertente film Chi cerca trova. E dopo,
domand il professore di Storia, come un bambino ignaro che non serve a
niente domandare qualcosa che ancora non successo, cosa far dopo, cosa
far dopo aver scoperto che quelluomo ha partecipato a quindici o venti
film, che, a quanto ho potuto verificare fino a ora, oltre che impiegato della
reception dellalbergo, stato cassiere di banca e portantino, cosa far.
Aveva la risposta sulla punta della lingua, ma la diede solo un minuto pi
tardi. Conoscerlo.

5.
Per casualit o intenzione sconosciuta, qualcuno devessere andato a
dire al preside della scuola che il dottor Tertuliano Mximo Afonso si trovava
in sala professori, aspettando lora del pranzo secondo tutte le apparenze,
visto che la sua unica occupazione da quando vi era entrato era quella di
leggere i giornali. Non rivedeva compiti, non dava gli ultimi ritocchi alla
preparazione di una lezione, non prendeva appunti, si limitava a leggere i
giornali. Aveva cominciato col tirare fuori dalla cartella la fattura relativa al
noleggio dei trentasei video, laveva ben spianata sul tavolo e aveva cercato
nel primo giornale la pagina degli spettacoli, sezione cinema. Avrebbe poi
fatto lo stesso con altri due giornali. Anche se, come sappiamo, la sua
dipendenza dalla settima arte di fresca data e la sua ignoranza circa tutte
le questioni attinenti lindustria dellimmagine continua a essere
praticamente inalterabile, sapeva, calcolava, immaginava o intuiva che i film
in proiezione non sarebbero stati immessi immediatamente nel mercato del
video. Per arrivare a questa conclusione non era necessario essere dotati di
una portentosa intelligenza deduttiva o di mirabolanti vie daccesso alla
conoscenza che prescindessero dal ragionamento, si trattato di una
semplice e ovvia applicazione del pi triviale senso comune, sezione
mercato, sottosezione vendita e noleggio.
Cerc le seconde visioni e, uno per uno, penna biro in pugno, si mise a
confrontare i titoli dei film che vi si proiettavano con quelli risultanti dalla
fattura, segnando questultima con una crocetta ogni volta che coincidevano.
Se a Tertuliano Mximo Afonso avessimo domandato per quale motivo lo
stava facendo, se aveva in mente di andare a vedere in quei cinema i film
che gi possedeva in video, sicuramente ci avrebbe guardati sorpreso,
stupefatto, forse anche offeso per essere giudicato capace di unazione tanto
assurda, ma non ci avrebbe dato una spiegazione accettabile, salvo quella
che erige un muro davanti alla curiosit altrui e che in due parole dice,
Perch s. Eppure, noi, che finora abbiamo condiviso le confidenze e ci siamo
insinuati nei segreti del professore di Storia, possiamo informare che la
spropositata operazione non ha altra finalit se non quella di mantenere fissa
la sua attenzione sullunico obiettivo che da tre giorni gli interessa, quello di
impedire che si distragga, per esempio, con le notizie dei giornali, come
probabilmente gli altri professori presenti nella sala suppongono sia la sua
occupazione in questo preciso momento. La vita, per, fatta in maniera
che persino delle porte che consideravamo saldamente chiuse e sprangate al
mondo si trovino alla merc di questo modesto e sollecito bidello che
appena entrato per comunicare che il signor preside prega il signor dottore
di passare nel suo ufficio. Tertuliano Mximo Afonso si alzato, ha ripiegato
i giornali, ha conservato la fattura nella cartella ed uscito nel corridoio
dove si trovavano alcune delle aule. Lufficio del preside era al piano di
sopra, le scale di accesso presentavano nel soffitto un lucernario talmente
appannato dentro e talmente sporco fuori che, sia in inverno che in estate,
solo avaramente lasciava penetrare un po di luce naturale. Ha imboccato un
altro corridoio e si fermato davanti alla seconda porta. Cera una luce
verde accesa e, quindi, buss con le nocche delle dita e apr quando, da
dentro, sent, Avanti, rivolse il buongiorno, strinse la mano che il preside gli
porgeva e, a un suo cenno, si sedette. Ogni qualvolta entrava qui dentro
aveva limpressione di avere gi visto questo ufficio altrove, era come uno di
quei sogni che sappiamo di aver sognato, ma che al risveglio non riusciamo
a rammentare. Sul pavimento cera la moquette, alla finestra un tendaggio
spesso, la scrivania era ampia, in stile antico, moderna la poltrona di pelle
nera. Tertuliano Mximo Afonso conosceva questi mobili, queste tende,
questa moquette, o credeva di conoscerli, era possibile che gli fosse capitato
di aver letto in passato in qualche romanzo o in qualche racconto la laconica
descrizione di un altro ufficio di un altro preside di unaltra scuola, il che, in
tal caso, e qualora venga a dimostrarsi con il testo a fronte, lo costringer a
sostituire con una banalit alla portata di chiunque abbia una memoria
discreta ci che fino a oggi aveva pensato fosse unintersezione fra la sua
vita di tutti i giorni e il maestoso flusso circolare delleterno ritorno. Fantasie.
Assorto nella sua onirica visione, il professore di Storia non aveva udito le
prime parole del preside, ma noi, che saremo sempre presenti per le
mancanze, possiamo dire che non aveva perduto granch, solo il ricambio
dei saluti, la domanda Come va, il preambolare Le ho chiesto di venire qui
per, e da quel punto Tertuliano Mximo Afonso cominci a essere presente
nel corpo e nello spirito, con la luce degli occhi desta e quella dellintelletto
pure. Le ho chiesto di venire qui, ripet il preside giacch gli era parso di
cogliere una certa aria di distrazione sul viso dellinterlocutore, per parlare
con lei di quello che ci ha detto ieri nella riunione circa linsegnamento della
Storia, Che cosa ho detto ieri nella riunione, domand Tertuliano Mximo
Afonso, Non si ricorda, Ho una vaga idea, ma la mia testa un po in
subbuglio, quasi non ho dormito questa notte, forse malato, Malato, no,
inquietudini, nientaltro, gi abbastanza, Non importa, signor preside, non
si preoccupi, Quello che lei ha detto, parola per parola, ce lho appuntato qui,
su questo foglio, che lunica decisione che sar necessario prendere per
quanto riguarda la conoscenza della Storia se dovremo insegnarla
dallindietro in avanti o da avanti allindietro, Non la prima volta che lo
dico, Proprio cos, lo ha detto tante volte che i suoi colleghi non la prendono
pi sul serio, cominciano a sorridere fin dalle prime parole, I miei colleghi
sono persone fortunate, hanno il sorriso facile, e lei, signor preside, Io, che
cosa, Mi domando se anche lei non mi prende sul serio, se anche lei sorride
alle prime parole che dico, o alle seconde, Mi conosce abbastanza per sapere
che non sorrido facilmente, tanto meno in un caso del genere, quanto al
prenderla sul serio, fuori discussione, lei uno dei nostri migliori
professori, gli allievi la stimano e la rispettano, il che un miracolo con i
tempi che corrono, Allora non vedo il motivo per cui mi ha fatto chiamare,
Unicamente per chiederle di non rifarlo, Di non tornare a dire che lunica
decisione seria, S, Quindi non aprir pi bocca durante le riunioni, se uno
ritiene di aver qualcosa di importante da comunicare e gli altri non lo
vogliono sentire, preferibile se ne stia zitto, Personalmente ho sempre
trovato interessante la sua idea, Grazie, signor preside, ma non lo dica a me,
lo dica ai miei colleghi, lo dica soprattutto al ministero, lidea, peraltro, non
mi appartiene neppure, io non ho inventato niente, gente pi competente di
me lha proposta e la sostiene, Senza risultati apprezzabili, Si capisce, signor
preside, parlare del passato quanto di pi facile vi sia, sta tutto scritto,
basta solo ripetere, spappagallare, controllare sui libri ci che gli allievi
scrivono negli esercizi o dicono nelle interrogazioni orali, mentre parlare di
un presente che ogni minuto ci scoppia in faccia, parlarne tutti i giorni
dellanno mentre si risale navigando nel fiume della Storia fino alle origini, o
l nei pressi, sforzarci di comprendere sempre meglio la catena di
avvenimenti che ci ha portato dove stiamo ora, questa ben altra musica,
d un mucchio di daffare, richiede costanza nellapplicazione, bisogna
mantenere sempre la corda tesa, senza rotture, Trovo sorprendente quanto
ha appena detto, credo che persino il ministro si farebbe convincere dalla
sua eloquenza, Ne dubito, signor preside, i ministri li mettono l apposta per
convincere noi, Ritiro quel che le ho detto prima, da oggi in poi lappogger
senza riserve. Grazie, ma meglio non creare illusioni, il sistema deve ben
rendere i conti a chi di diritto e questa unaritmetica che a loro non piace,
Insisteremo, C gi chi ha affermato che tutte le grandi verit sono
assolutamente triviali e che dovremo esprimerle in maniera nuova e, se
possibile, paradossale, perch non finiscano per cadere nelloblo, Chi lo ha
detto, Un tedesco, un certo Schlegel, ma pi che sicuro che prima di lui lo
abbiano detto anche altri, Fa riflettere, S, ma, quanto a me, ci che
soprattutto mi attira laffascinante dichiarazione che le grandi verit non
sono altro che trivialit. il resto, lipotetica necessit di unespressione nuova
e paradossale che ne prolunghi lesistenza e le concretizzi, gi non mi
riguarda, io sono soltanto un professore di Storia delle medie, Dovremmo
conversare un po di pi, mio caro, Il tempo non basta per tutto, signor
preside, e inoltre ci sono i miei colleghi, che avrebbero certamente cose
migliori da dirle, per esempio, come si risponde con un sorrisetto a parole
serie, e poi gli studenti, non dimentichiamo gli studenti, poverini, che non
avendo nessuno con cui parlare finiranno un giorno per non aver niente da
dire, immagini cosa sarebbe la vita nella scuola se tutti stessero l a
conversare, non faremmo nientaltro, e il lavoro ad aspettare. Il preside
guard lorologio e disse, Il pranzo pure, andiamo a pranzare. Si alz, gir
intorno alla scrivania e, in una spontanea dimostrazione di stima, and a
posare la mano sulla spalla del professore di Storia, che pure si era alzato in
piedi. Inevitabilmente si osservato in questo gesto un che di sentimento
paternalistico, ma questo, provenendo da parte di un preside, era la cosa pi
naturale, la pi appropriata addirittura, visto che i rapporti umani sono
quello che sappiamo. Il suscettibile generatore elettrico di Tertuliano Mximo
Afonso non reag al contatto, segno che non cera stato nessun eccesso
molesto nella manifestazione di apprezzamento che aveva ricevuto, oppure,
chiss, forse lo aveva semplicemente staccato la chiarificatrice
conversazione mattutina con il professore di Matematica. Non si ripeter mai
troppo quellaltra trivialit che le piccole cause possono produrre grandi
effetti. In un momento in cui il preside si riavvicin alla scrivania per
recuperare gli occhiali, Tertuliano Mximo Afonso si guard intorno, vide le
tende, la poltrona di pelle nera, la moquette, e di nuovo pens, Qui ci sono
gi stato.
Poi, forse perch qualcuno aveva ventilato che poteva solo aver letto
da qualche parte la descrizione di un ufficio simile a questo, aggiunse un
altro pensiero a quello che aveva pensato, Probabilmente, anche leggere
una maniera di esserci.
Gli occhiali del preside erano gi nella tasca superiore della giacca e lui
stava dicendo, sorridente, Andiamo, e Tertuliano Mximo Afonso non potr
spiegare ora n mai sapr spiegarlo il perch allimprovviso gli parso che
latmosfera fosse divenuta pi densa, come impregnata da una presenza
invisibile, altrettanto intensa, altrettanto potente di quella che lo aveva
risvegliato bruscamente nel suo letto dopo il primo video. Pens, Se fossi
stato qui prima di essere professore nella scuola, questo che sto sentendo
ora potrebbe non essere altro che una memoria di me stesso istericamente
attivata. Il resto del pensiero, se ancora cera qualcosa, rimasto da
sviluppare, il preside lo stava gi conducendo per il braccio, diceva qualche
cosa che aveva a che fare con le grandi menzogne, se non fossero anchesse
triviali, se, nel loro caso, anche i paradossi non avrebbero potuto impedire
che cadessero nelloblo. Tertuliano Maximo Afonso ne afferr lidea per un
pelo, allultimo istante, Grandi verit, grandi menzogne, suppongo che con il
tempo tutto diventi triviale, i soliti piatti con il condimento di sempre,
rispose, Spero non sia una critica alla nostra cucina, scherz il preside, Sono
un avventore abituale, rispose Tertuliano Mximo Afonso nello stesso tono.
Stavano scendendo le scale verso il refettorio, poi, via facendo, a loro si
unirono il collega di Matematica e una professoressa dInglese, per questo
pranzo il tavolo del preside era ormai al completo. Allora, domand quello di
Matematica a voce bassa, in un momento in cui il preside e quella dInglese
erano pi avanti, come si sente adesso, Bene, molto bene davvero, Avete
parlato, S, mi ha fatto chiamare nel suo ufficio per chiedermi di non
riprendere quella faccenda di insegnare la Storia a gambe allaria. A gambe
allaria, Si fa per dire, E lei, che gli ha risposto, Gli ho spiegato per la
centesima volta il mio punto di vista e credo di essere riuscito finalmente a
convincerlo che la stravaganza era un po meno stupida di quanto gli era
parsa fino a ora, Una vittoria, Che non servir a niente, In effetti, non si sa
mai molto bene a che servono le vittorie, sospir il professore di Matematica,
Ma le sconfitte si sa benissimo a che servono, lo sanno soprattutto coloro
che nella battaglia hanno investito tutto ci che erano e tutto quanto
possedevano, ma a questa lezione permanente della Storia nessuno fa caso,
Si direbbe che lei sia stanco del suo lavoro, Forse, forse, andiamo a mettere
un po del condimento di sempre nei soliti piatti, nulla cambia, Pensa di
abbandonare linsegnamento, Non so di preciso, e neppure vagamente, che
cosa penso o che cosa voglio, ma immagino che sarebbe una buona idea,
Abbandonare linsegnamento, Abbandonare qualsiasi cosa. Entrarono nel
refettorio, si sedettero a tavola tutti e quattro, e il preside, mentre
dispiegava il tovagliolo, chiese a Tertuliano Mximo Afonso, Vorrei che
ripetesse ai nostri colleghi quello che mi ha detto poco fa, Su che, Sulla sua
originale concezione dellinsegnamento della Storia. La professoressa
dInglese cominci a sorridere, ma locchiata che il suddetto le lanci, fissa,
assente e nello stesso tempo fredda, paralizz il movimento che aveva
iniziato ad accennarsi sulle labbra. Ammettendo che concezione sia il
termine appropriato, signor preside, di originale non ha niente, una corona
dalloro che non stata fatta per il mio capo, disse Tertuliano Mximo Afonso
dopo una pausa, S, ma il discorso che mi ha convinto era suo, ribatt il
preside. Per un attimo lo sguardo del professore di Storia si allontan, usc
dal refettorio, percorse il corridoio e sal al piano superiore, attravers la
porta chiusa dellufficio del preside, vide quanto gi si aspettava di vedere,
poi fece a ritroso lo stesso cammino, fu di nuovo presente, ma ora con
unespressione di perplessit turbata, un fremito di inquietudine che sfiorava
il timore. Era lui, era lui, era lui, ripeteva Tertuliano Mximo Afonso fra s e
s, mentre, con gli occhi fissi sul collega di Matematica, parola pi parola
meno, rimembrava le circostanze della sua metaforica navigazione per
risalire il fiume del Tempo. Stavolta non aveva detto fiume della Storia, ha
pensato che il fiume del Tempo avrebbe fatto pi impressione. La
professoressa dInglese aveva lespressione seria. Va per i sessantanni,
madre e nonna, e, al contrario di quanto forse era parso allinizio, non una
di quelle persone che si dedicano a passeggiare per la vita distribuendo
sorrisi di beffa a destra e a manca.
successo a lei come a tanti di noi, di sbagliare non perch fosse
quello il nostro proposito, ma perch lerrore si confuso con un trattino di
unione, con una comoda complicit, con la strizzatina docchio di chi credeva
di sapere di cosa si trattasse solo perch lo affermavano gli altri. Quando
Tertuliano Mximo Afonso termin il suo breve discorso, si accorse di aver
convinto unaltra persona. Timidamente, la professoressa dInglese
mormorava, Si potrebbe fare lo stesso con le lingue, insegnarle in questa
maniera, navigando fino alla sorgente del fiume, cos arriveremmo forse a
capire meglio questa faccenda del parlare, Non mancano specialisti che lo
sappiano, ricord il preside, Ma non questa professoressa a cui hanno fatto
insegnare lInglese come se non esistesse niente prima. Il collega di
Matematica disse, sorridendo, Ho il dubbio che questi metodi non darebbero
alcun risultato con laritmetica, il numero dieci caparbiamente invariabile,
non ha avuto nessun bisogno di passare per il nove n lo divora lambizione
di diventare undici. Il cibo era servito in tavola, si parl daltro. Tertuliano
Mximo Afonso non era pi tanto sicuro che il responsabile del plasma
invisibile che si era stemperato nellatmosfera dellufficio del preside fosse il
cassiere della banca. N lui n limpiegato della reception dellalbergo. E per
giunta con quei ridicoli baffetti, pens, e poi, sorridendo tristemente fra s e
s, Mi sa che sto perdendo il senno. Nella lezione che and a fare dopo
pranzo, totalmente fuori tono e proposito, visto che largomento non faceva
parte del programma, pass tutto il tempo a discorrere sui semiti amorrei,
sul Codice di Hammurabi, sulla legislazione babilonese, sul dio Marduk,
sullidioma accadico, col risultato di far cambiare opinione allo studente che
laltro giorno aveva sussurrato al compagno di banco che il tipo aveva la luna
storta. Ora, la diagnosi, ben pi radicale, fu che aveva una rotella fuori posto
o che si era bevuto il cervello. Fortunatamente, la lezione seguente, a
studenti pi giovani, decorse normalmente. Un riferimento avulso, di
passaggio, al cinema storico fu pure accolto con interesse appassionato dalla
classe, ma il divertimento si ferm l, non si parl di Cleopatra, n di
Spartaco, n del gobbo di Notre-dame, e neppure dellimperatore napoleone
bonaparte, che come il prezzemolo. Un giorno da dimenticare, pensava
Tertuliano Mximo Afonso quando sal in auto per rientrare a casa.
Adesso era ingiusto con la giornata e con se stesso, in definitiva aveva
conquistato alle sue idee riformatrici il preside e la professoressa dInglese,
uno in meno a sorridere al prossimo consiglio dei docenti, dallaltro non c
nulla da temere, siamo venuti a sapere poche ore fa che non ha il sorriso
facile .
La casa era ordinata, pulita, il letto sembrava da novelli sposi, la
cucina era un gioiello e il bagno olezzava delle fragranze del detergente,
qualcosa tipo lodore di limone, che al solo respirarlo ti si purifica il corpo e si
sublima lanima.
Nei giorni in cui la vicina di sopra scende a riordinare questa casa da
uomo solo, il suo abitante va a mangiare fuori, sente che sarebbe una
mancanza di rispetto sporcare piatti, accendere fiammiferi, sbucciare patate,
aprire scatolette, e poi, mettere sul fuoco una padella, neanche per sogno,
che lolio schizza dappertutto. Il ristorante l vicino, lultima volta che c
stato ha mangiato carne, oggi manger pesce, bisogna variare, se non
facciamo attenzione la vita diviene rapidamente prevedibile, monotona, una
scocciatura. Tertuliano Mximo Afonso ha sempre fatto molta attenzione.
Sul tavolinetto al centro, nella sala, ci sono gi impilati i trentasei
video che ha preso nel negozio, in un cassetto della scrivania sono ben
custoditi i tre avanzati dal noleggio precedente e che ancora non sono stati
visti, la magnitudine del compito che ha davanti semplicemente
scoraggiante, Tertuliano Mximo Afonso non laugurerebbe neppure al suo
peggior nemico, che peraltro non sa chi sia, forse perch ancora giovane,
forse perch nella vita stato tanto attento.
Per intrattenersi fino allora della cena si messo a ordinare le cassette
secondo la data di produzione del film originale, e, siccome non bastavano il
tavolo e la scrivania, ha deciso di allinearle per terra, lungo uno degli
scaffali, la pi antica, a sinistra, sintitola Un uomo come tanti, la pi
recente, a destra, La dea del palcoscenico. Se Tertuliano Mximo Afonso
fosse coerente con le idee che va difendendo sullinsegnamento della Storia
al punto di applicarle, ogni qualvolta ci fosse possibile, alle correnti attivit
del suo quotidiano, visionerebbe questa sfilza di video da avanti allindietro,
comincerebbe cio da La dea del palcoscenico e finirebbe con Un uomo come
tanti. noto a tutti, per, che lenorme carico di tradizioni, abitudini e
costumi che occupa la maggior parte del nostro cervello zavorra
impietosamente le idee pi brillanti e innovative di cui la parte restante
ancora sia capace, e se vero che in alcuni casi questo carico riesce a
equilibrare sregolatezze e indiscipline dellimmaginazione che Dio sa dove ci
condurrebbero se fossero lasciate in libert, non men vero che tale carico
possiede, spesso, le arti di sottomettere sottilmente a inconsapevoli tropismi
ci che credevamo fosse la nostra libert di agire, come una pianta che non
sa perch dovr inclinarsi sempre verso il lato da cui proviene la luce. Il
professore di Storia seguir pertanto fedelmente il programma
dinsegnamento che gli hanno messo in mano, vedr dunque i video
dallindietro in avanti, dal pi antico fino al pi recente, dal tempo degli
effetti che non avevamo bisogno di chiamare naturali fino a questaltro
tempo di effetti che chiamiamo speciali perch, non sapendo come si creano,
fabbricano e producono, un qualsiasi nome indifferente dovevamo pur
darglielo. Tertuliano Mximo Afonso ormai tornato a casa dalla cena, alla
fin fine non ha mangiato pesce, cera la rana pescatrice, e a lui non piace la
rana pescatrice, questo bentonico animale marino che vive in fondali arenosi
o fangosi, dal litorale fino ai mille metri di profondit, una bestia dal
capoccione enorme, schiacciato e armato di denti fortissimi, di due metri di
lunghezza e pi di quaranta chili di peso, insomma, un animale poco
gradevole da vedere e che il palato, il naso e lo stomaco di Tertuliano
Mximo Afonso non sono mai riusciti a sopportare. Tutte queste informazioni
le sta raccogliendo proprio in questo momento in unenciclopeda, mosso
infine dalla curiosit di sapere qualche cosa circa un animale che fin dal
primo giorno ha detestato. Era una curiosit di lunga data, di tanto tempo fa,
ma solo oggi, inspiegabilmente, le stava dando completa soddisfazione.
Inspiegabilmente, dicevamo, eppure dovremmo saperlo che non cos,
dovremmo sapere che non c alcuna spiegazione logica, oggettiva, per il
fatto che Tertuliano Mximo Afonso abbia passato anni e anni senza
conoscere della rana pescatrice altro che laspetto, il sapore e la consistenza
dei pezzi che gli mettevano nel piatto, e tutta un tratto, a un certo punto di
un certo giorno, come se non avesse niente di pi urgente da fare, ecco che
apre lenciclopeda e sinforma. Strano rapporto quello che abbiamo con le
parole. Ne impariamo da piccoli un certo numero, nel corso dellesistenza, ne
raccogliamo altre che ci arrivano dallistruzione, dalla conversazione, dal
rapporto con i libri, eppure, a paragone, sono pochissime quelle sui cui
significati, accezioni e sensi non avremmo alcun dubbio se un giorno ci
domandassero seriamente se ne abbiamo. cos affermiamo e neghiamo, cos
convinciamo e siamo convinti, cos argomentiamo, deduciamo e
concludiamo, discorrendo impvidi alla superficie di concetti sui quali non
solo abbiamo idee molto vaghe, e, malgrado la falsa sicurezza che in genere
ostentiamo quando tastiamo il cammino in mezzo alla nebulosit verbale,
meglio o peggio continuiamo a capirci, e a volte persino ad incontrarci. Se
avremo tempo e, impaziente, ci stuzzicher la curiosit, finiremo sempre per
sapere cos la rana pescatrice. Dora in poi, quando il cameriere del
ristorante torner a suggerirgli linelegante lofideo, il professore di Storia
sapr rispondergli, Cosa, quellorrendo bentonico che vive in fondali arenosi
e fangosi, e soggiunger, definitivo, Neanche per sogno. La responsabilit di
questa fastidiosa digressione pisccola e linguistica ce lha tutta Tertuliano
Mximo Afonso perch ha tardato tanto a mettere Un uomo come tanti nel
lettore, come se stesse l, impuntato alle falde di una montagna, calcolando
le forze di cui avr bisogno per arrivare in vetta. Proprio come sembra si dica
della natura, anche la narrativa ha orrore del vuoto, e perci, visto che
Tertuliano Mximo Afonso, in questo intervallo, non ha fatto nulla che
valesse la pena di riferire, non abbiamo potuto far altro che improvvisare
una zeppa che pi o meno adattasse il tempo alla situazione. Ora che si
deciso a tirar fuori dalla scatola la cassetta e lha introdotta nel lettore,
possiamo metterci tranquilli.
Trascorsa unora, lattore non era ancora comparso, sicuramente non
doveva aver partecipato a questo film. Tertuliano Mximo Afonso fece
scorrere il nastro sino alla fine, lesse i nomi con la massima attenzione e
stralci nellelenco dei partecipanti quelli che si ripetevano. Se gli
chiedessimo di spiegarci con parole sue quello che aveva appena visto, la
cosa pi probabile sarebbe che ci lanciasse quellocchiata infastidita che si
riserva agli impertinenti e ci rispondesse con una domanda, Ho forse la
faccia di chi sinteressa di simili banalit. Una certa ragione dovremmo pur
riconoscergliela, perch, in verit, i film che ha visto fino a ora appartengono
alla cosiddetta serie b, prodotti rapidi per un consumo rapido che non
aspirano ad altro se non a intrattenere senza turbare lo spirito, come assai
bene aveva espresso, sia pure con altri termini, il professore di Matematica.
Unaltra cassetta gi stata inserita nel lettore, questa sintitola La vita
allegra e far comparire il sosia di Tertuliano Mximo Afonso nel ruolo di un
portiere di cabaret, o di discoteca, non si riuscir a capire con chiarezza
sufficiente quale delle due definizioni si adatti meglio al locale di mondane
divagazioni in cui trascorrono giovialit copiate spudoratamente dalle diverse
versioni de La vedova allegra. Tertuliano Mximo Afonso ha pure pensato
che non valesse la pena di vedere tutto il film, quello che gli importava, e
cio se il suo altro io entrava o meno nella storia, gi lo sapeva, ma la trama
era tanto gratuitamente intricata che si lasciato trasportare sino alla fine,
sorprendendosi quando ha cominciato ad avvertire nel proprio intimo un
sentimento di compassione per quel povero diavolo che, oltre ad aprire e
chiudere gli sportelli delle automobili, non faceva che levarsi e mettersi il
berretto a visiera per salutare con un misto non sempre sottile di rispetto e
complicit gli eleganti frequentatori che entravano e uscivano. Io, almeno,
sono professore di Storia, mormor. Una dichiarazione cos, che
provocatoriamente aveva inteso determinare ed enfatizzare la propria
superiorit, non solo professionale, ma anche morale e sociale, rispetto
allinsignificanza del ruolo del personaggio, richiedeva una risposta che
rimettesse al posto dovuto la cortesia, e questa lha data il senso comune
con unirona che non gli abituale, Attento alla superbia, Tertuliano, pensa
a cosa hai perduto non essendo attore, avrebbero potuto fare della tua
persona un preside di scuola, un professore di Matematica, per una
professoressa dInglese evidente che non saresti adatto, dovresti essere un
professore. Soddisfatto di se stesso per il tono di avvertimento, il senso
comune, approfittando che il ferro era caldo, di nuovo gli ha scaricato
addosso il maglio, Ovviamente, dovresti essere dotato di un minimo di
talento per la recitazione, e inoltre, mio caro, quant vero che mi chiamo
Senso Comune, ti obbligherebbero a cambiare nome, nessun attore che si
rispetti oserebbe presentarsi in pubblico con quel ridicolo Tertuliano, non
potresti far altro che adottare un bello pseudonimo, o forse, pensandoci
meglio, non sarebbe necessario, Mximo Afonso non ci starebbe male,
pnsaci. La vita allegra tornata nella sua custodia, il film seguente si
presentato con un titolo suggestivo, promettente al massimo per loccasione,
Dimmi chi sei sintitolava, ma alla fine non ha aggiunto nulla alla conoscenza
che Tertuliano Mximo Afonso ha gi di se stesso e niente alle indagini in cui
impegnato. Per svagarsi ha fatto andare il nastro sino alla fine, ha messo
qualche crocetta nellelenco e, dopo aver guardato lorologio, ha deciso di
andarsene a letto. Aveva gli occhi congestionati, unoppressione alle tempie,
un peso sullosso frontale, Non c da ammazzarsi, ha pensato, non finir il
mondo se non riuscir a vedere tutti i video nel fine settimana, e, seppure
finisse, non sarebbe questo lunico mistero a rimanere insoluto. Era gi a
letto, in attesa che il sonno accorresse al richiamo della compressa che
aveva preso, quando qualcosa che avrebbe potuto essere di nuovo il senso
comune, ma che non si presentato come tale, ha detto che, a suo parere,
sinceramente, la strada pi facile sarebbe stata quella di telefonare o andare
personalmente alla casa di produzione e domandare, cos, con la massima
naturalezza, il nome dellattore che nei film tale e talaltro ha interpretato i
ruoli di impiegato della reception, cassiere di banca, portantino e portiere di
discoteca, del resto, ci saranno abituati, forse troverebbero strano che la
domanda si riferisca a un attore secondarissimo, poco pi che una comparsa,
ma almeno eviterebbero la routine di parlare continuamente di stelle e astri.
Nebulosamente, coi primi viluppi del sonno che gi lo avvolgono, Tertuliano
Mximo Afonso ha risposto che lidea non era affatto divertente, troppo
semplice, alla portata di chiunque, Non per questo che ho studiato Storia,
ha concluso. Le ultime parole non avevano niente a che vedere con il caso,
erano unaltra manifestazione di superbia, ma dobbiamo scusarlo, la
compressa che sta parlando, non chi lha presa. Di Tertuliano Mximo Afonso
in persona stata, invece, gi sulla soglia del sonno, la considerazione
finale, insolitamente lucida come la fiamma della candela in procinto di
spegnersi, Voglio arrivare a lui senza che nessuno lo sappia e senza che lo
sospetti. Erano parole definitive, che non ammettevano sconti. Il sonno ha
chiuso la porta.
Tertuliano Mximo Afonso dorme.
6.
Alle undici del mattino Tertuliano Mximo Afonso aveva gi visto tre
film, anche se nessuno dallinizio alla fine. Si era alzato molto presto, aveva
limitato la colazione a due biscotti e una tazza di caff riscaldato e, senza
perdere tempo a farsi la barba, saltando le abluzioni che non fossero
strettamente indispensabili, in pigiama e vestaglia come chi non aspetta
visite, si era lanciato nellimpresa del giorno. I primi due film passarono
inutilmente, ma il terzo, che sintitolava Il parallelo del terrore, port sulla
scena del delitto un gioviale fotografo della polizia che masticava gomma
americana e ripeteva, con la voce di Tertuliano Mximo Afonso, che tanto
nella morte quanto nella vita tutta una questione di angolatura. Al finale
lelenco fu aggiornato di nuovo, fu cancellato un nome, segnate nuove croci.
Cerano cinque attori segnalati cinque volte, tante quanti erano i film a cui il
ssia del professore di Storia aveva preso parte, e i suoi nomi, in imparziale
ordine alfabetico, erano Adriano Maia, Carlos Martinho, Daniel Santa-Clara,
Lus Augusto Ventura e Pedro Flix. Fino a questo momento Tertuliano
Mximo Afonso aveva vagato smarrito nel mare magnum dei pi di cinque
milioni di abitanti della citt, ma dora in poi dovr solo preoccuparsi di meno
di una mezza dozzina, e addirittura di meno di meno di una mezza dozzina
se uno o pi di quei nomi giungeranno a essere eliminati perch mancanti
allappello, Unimpresa, mormor, ma subito dopo gli balz agli occhi
levidenza che questaltra fatica di Ercole in definitiva non lo era stata poi
tanto, visto che, per lo meno due milioni e cinquecentomila persone
appartenevano al sesso femminile e, dunque, non rientravano nel campo
della ricerca.
Non dovr sorprenderci che Tertuliano Mximo Afonso non ci abbia
pensato, perch, in quanto a calcoli che implichino grandi numeri, come nel
presente caso, la tendenza a non contare sulle donne irresistibile. Malgrado
la riduzione subta dalla statistica, Tertuliano Mximo Afonso and in cucina
a festeggiare con un altro caff i promettenti risultati.
Il campanello della porta suon alla seconda sorsata, la tazza rest a
mezzaria, a met strada nella discesa verso il ripiano del tavolo, Chi sar,
domand, mentre posava dolcemente la tazzina. Avrebbe potuto essere la
servizievole vicina del piano di sopra che voleva sapere se aveva trovato
tutto di suo gradimento, avrebbe potuto essere uno di quei giovani che
fanno pubblicit di enciclopede in cui si spiegano i costumi della rana
pescatrice, avrebbe potuto essere il collega di Matematica, no, questultimo
no, non si erano mai fatti visita, Chi sar, ripet. Fin rapidamente il suo
caff e and a vedere chi aveva suonato. Attraversando la sala, lanci uno
sguardo inquieto alle scatole dei video sparpagliate, alla fila impassibile di
quelle che, allineate per terra, lungo la libreria, aspettavano il loro turno, la
vicina di sopra, supponendo che fosse lei, non avrebbe gradito affatto di
vedere in questo stato deplorevole ci che ancora ieri le aveva dato tanto
lavoro per riordinare. Non ha importanza, non deve mica entrare, pens, e
apr la porta. Non era la vicina di sopra chi gli stava di fronte, non era la
giovane venditrice di enciclopede l a comunicargli che, finalmente, aveva a
portata di mano lenorme privilegio di conoscere i costumi della rana
pescatrice, era invece una donna che, fino a ora, non ci era ancora comparsa
davanti, ma della quale gi conoscevamo il nome, si chiama Maria da Paz,
impiegata di banca. Ah, sei tu, esclam Tertuliano Mximo Afonso, e subito
dopo, tentando di mascherare il turbamento, lo sconcerto, Evviva, che bella
sorpresa. Doveva dirle di entrare, Vieni, vieni, stavo proprio prendendo un
caff, oppure, Stupendo che tu sia venuta, accmodati mentre mi faccio la
barba e un bagno, e invece a stento si scostava per farla passare, ah, se
avesse potuto dirle, Tu aspetta qui mentre io vado a nascondere alcuni video
che non voglio tu veda, ah, se avesse potuto dirle, Scusa, sei venuta in un
brutto momento, ora non ti posso prestare attenzione, torna domani, ah, se
avesse potuto dirle qualcosaltro ancora, ma era troppo tardi, avrebbe
dovuto pensarci prima, era tutta colpa sua, luomo prudente dovr stare
continuamente sul chi vive, in allerta, dovr prevedere tutte le eventualit, e
soprattutto non dimenticare che il procedimento pi corretto in genere il
pi semplice, per esempio, non andare ingenuamente ad aprire la porta solo
perch ha suonato il campanello, la precipitazione d sempre origine a
complicazioni, lo dicono i libri. Maria da Paz entr con la disinvoltura di chi
conosce ogni angolo della casa, domand, Come stai, e subito dopo, Ho
sentito il tuo messaggio e penso, come te, che abbiamo bisogno di parlare,
spero di non essere venuta in un brutto momento, Che idea, disse Tertuliano
Mximo Afonso, ti prego piuttosto di scusarmi se ti ricevo in questa maniera,
spettinato, con la barba lunga e laspetto di chi si appena alzato dal letto,
Altre volte ti ho visto cos e non hai mai pensato ci fosse bisogno di chiedere
scusa, Il caso, oggi, diverso, Diverso, in che cosa, Sai bene cosa voglio
dire, non sono mai venuto ad accoglierti alla porta in questa tenuta, pigiama
e vestaglia, una novit, ora che ormai ce n ben poche fra di noi. La porta
della sala era a tre passi, non avrebbe tardato a manifestarsi lo stupore, Che
pandemonio mai questo, cosa fai con tutti quei video, ma Maria da Paz si
trattenne ancora un attimo per domandare, Non mi dai un bacio, Certo,
stata linfelice e imbarazzata risposta di Tertuliano Mximo Afonso, mentre
protendeva le labbra per baciarla sulla guancia. Il mascolino pudore, se lo
era, risultato inutile, la bocca di Maria da Paz era gi andata incontro alla
sua, e ora la succhiava, la spremeva, la divorava, mentre il suo corpo
sincollava tutto a quello di lui, come se non ci fossero gli abiti a separarli. Fu
Maria da Paz infine a staccarsi per mormorare, ansimante, una frase che non
riusc a concludere, Anche se dovr pentirmi di quello che ho appena fatto,
anche se dovr vergognarmi di averlo fatto, Non dire stupidaggini, disse
conciliante Tertuliano Mximo Afonso tentando di prendere tempo, che idee,
pentimento, vergogna, ci mancherebbe altro, vergognarsi, pentirsi di
esprimere ci che si sente, Sai benissimo a cosa mi riferisco, non fare finta
di non capire, Sei entrata, ci siamo baciati, niente di pi normale, di pi
naturale, Non ci siamo baciati, sono io che ti ho baciato, Ma anchio ho
baciato te, S, non hai avuto alternative, Stai esagerando come al solito,
drammatizzando, Hai ragione, esagero, drammatizzo, ho esagerato venendo
a casa tua, ho drammatizzato abbracciando un uomo a cui non piaccio pi,
avrei dovuto piuttosto andarmene allistante, pentita, s, vergognosa, s,
malgrado la tua carit di dire che non il caso.
La possibilit che lei se ne andasse, ancorch ovviamente remota,
proiett un raggio di luce speranzosa nei sinuosi cantucci della mente di
Tertuliano Mximo Afonso, ma le parole che gli uscirono di bocca, qualcuno
direbbe sfuggite alla sua volont, espressero un sentimento diverso,
Davvero, non so dove sei andata a pescare lidea peregrina che non mi piaci,
lhai spiegato con alquanta chiarezza lultima volta che siamo stati insieme,
Non ho mai detto che non mi piacevi, non ho mai detto che non mi piaci,
Negli affari di cuore, che conosci tanto poco, persino il pi ottuso intenditore
coglie la met che non si arrivati a dire. Immaginare che siano sfuggite alla
volont di Tertuliano Mximo Afonso le parole ora sotto analisi sarebbe come
dimenticare che il gomitolo dello spirito umano ha tante e svariate punte, e
che la funzione di alcuni dei suoi fili, pur sembrando che conducono
linterlocutore a conoscere cosa vi sia dentro, diffondere falsi orientamenti,
insinuare deviazioni che andranno a finire in vicoli ciechi, distrarre dalla
materia fondamentale, o, come nel caso che ci attiene, addolcire,
anticipandolo, il colpo che si avvicina. Nellaffermare di non avere mai detto
che Maria da Paz non gli piaceva, dando pertanto a intendere che invece gli
piaceva, Tertuliano Mximo Afonso intendeva piuttosto, chiedendo scusa per
la banalit delle immagini, avvolgerla nella bambagia, circondarla di cuscini
ammortizzanti, legarla a s con lemozione amorosa quando sarebbe stato
impossibile continuare a trattenerla fuori dalla porta che d nella sala.
Proprio quello che sta succedendo ora. Maria da Paz sta facendo i tre passi
che mancavano, entra, non vorrebbe pensare al dolce canto dusignolo che
lievemente le ha sfiorato le orecchie, ma non riesce a pensare ad altro,
sarebbe persino disposta a riconoscere, contrita, che la sua ironica allusione
a buoni e cattivi intenditori era stata non solo impertinente, ma anche
ingiusta, ed ormai con un sorriso che si gira verso Tertuliano Mximo
Afonso, pronta a cadergli fra le braccia e decisa a dimenticare torti e
lamentele. Volle, per, la casualit, ben pi esatto sarebbe stato dire che fu
inevitabile, visto che concetti tanto seducenti come fato, fatalit o destino
sarebbero pertinenti in questo discorso, che larco di circolo descritto dagli
occhi di Maria da Paz passasse, primo, per il televisore acceso, subito dopo
per le cassette che non erano state restituite al loro posto a terra e, infine,
proprio per la sfilza di video, una presenza inspiegabile, insolita, per
qualsiasi persona che, come lei, ntima di questi luoghi, avesse sufficiente
conoscenza dei gusti e delle abitudini del padrone di casa. Cos, che ci
fanno qui tutte quelle cassette, domand, materiale per un lavoro che sto
facendo, rispose Tertuliano Mximo Afonso sviando lo sguardo, Se non mi
sbaglio, il tuo lavoro, da quando ti conosco, consiste nellinsegnare Storia,
disse Maria da Paz, e questa cosa, guardava con curiosit il video, che si
chiama Parallelo del terrore, non mi sembra abbia molto a che vedere con la
tua specialit, Non c niente che mi obblighi a occuparmi solo di Storia per
tutta la vita, Certo che no, ma naturale che mi sia sentita sconcertata
vedendoti circondato da video, come se allimprovviso ti fosse venuta una
passione per il cinema, quando prima tinteressava tanto poco, Ti ho gi
detto che sono occupato con un lavoro, uno studio sociologico, diciamo, Non
sono che una semplice impiegata, una bancaria, ma i pochi lumi del mio
intelletto mi bastano per vedere che non sei sincero, Che non sono sincero,
esclam indignato Tertuliano Mximo Afonso, che non sono sincero, solo
questo mi mancava di sentire, Non vale la pena che ti irriti, ho detto ci che
mi parso, So di non essere la perfezione fatta uomo, ma la mancanza di
sincerit non uno dei miei difetti, dovresti conoscermi meglio, Ti chiedo
scusa, Benissimo, sei scusata, non se ne parli pi, argomento chiuso.
Fu ci che disse, ma avrebbe preferito continuarlo per non dover
entrare nellaltro che temeva. Maria da Paz si accomod sulla sedia davanti
al televisore e disse, Sono venuta per parlare con te, i video non
minteressano. Il canto dellusignolo si era perduto nelle regioni
stratosferiche del soffitto, ormai era, come si soleva dire in tempi andati,
una nostalgica memoria, e Tertuliano Mximo Afonso, deplorevole figura,
infagottato nella vestaglia, in pantofole e con la barba lunga, e dunque in
flagrante situazione dinferiorit, era consapevole che una conversazione in
tono acre, anche se proprio per la contrattura delle parole poteva forse
convenire a quello che sappiamo essere il suo fine ultimo, e cio rompere la
relazione con Maria da Paz, sarebbe stata difficile da condurre e certamente
ben pi difficile da concludere. Si sedette quindi sul divano, si accomod la
vestaglia sulle gambe e attacc, conciliante, La mia idea, Di che stai
parlando lo interruppe Maria da Paz, di noi, o dei video, Di noi parleremo
dopo, ora ti voglio spiegare in che specie di studio sono impegnato, E sia, se
ci tieni, rispose Maria da Paz, dominando limpazienza. Tertuliano Mximo
Afonso allung pi che pot il silenzio che fece seguito, pesc nella memoria
le parole con cui aveva disorientato il commesso del negozio di video, nel
mentre che provava unimpressione strana e contraddittoria. Pur sapendo
che mentir, pensa comunque che la menzogna sar una forma tergiversata
della verit, in altre parole, anche se la spiegazione ridondantemente falsa,
il semplice fatto di ripeterla la render, in qualche modo, verosimile, e tanto
pi verosimile se Tertuliano Mximo Afonso non si limiter a questa prima
prova. Insomma, sentendosi gi padrone della materia, ha cominciato, Il mio
interesse nel vedere un certo numero di film di questa produzione, scelta a
caso, come potrai verificare sono tutti della stessa casa cinematografica,
nato da unidea che mi sovvenuta tempo fa, quella di fare uno studio sulle
tendenze, le inclinazioni, gli scopi, i messaggi, sia quelli espliciti che quelli
impliciti e subliminali, o, per essere pi preciso, i segnali ideologici che un
determinato produttore di film dissemina, immagine dopo immagine, fra i
consumatori, E come mai ti venuto questo interesse repentino, o come hai
detto tu, questa idea, cosha a che vedere tutto ci con il lavoro di un
professore di Storia, domand Maria da Paz, cui non sarebbe passato per la
testa che aveva appena offerto in maniera del tutto gratuita la risposta che
Tertuliano Mximo Afonso, nel momento di stretta dialettica in cui era, forse
non sarebbe stato capace di trovare da solo, molto semplice, rispose lui
con unespressione di sollievo che facilmente si sarebbe potuta confondere
con la virtuosa soddisfazione di qualsiasi buon professore nel rivedersi
nellatto stesso di trasmettere il proprio sapere alla classe, molto semplice,
ripet, proprio come la storia che scriviamo, studiamo o insegnamo fa
lentamente penetrare in ogni riga, in ogni parola, e persino in ogni data, ci
che ho designato come segnali ideologici, inerenti non solo allinterpretazione
dei fatti, ma altress al linguaggio attraverso cui li esprimiamo, e questo
senza dimenticare i diversi tipi e gradi dintenzionalit nelluso che di quello
stesso linguaggio facciamo, cos anche il cinema, un modo di raccontare
storie che, per una sua particolare efficacia, agisce sui contenuti stessi della
storia, in qualche modo contaminandoli e deformandoli, cos anche il cinema,
ripeto, partecipa, con ben maggiore rapidit e non minore intenzionalit, alla
propagazione generalizzata di tutta una rete di codesti segnali ideologici, di
norma interessatamente orientati. Fece una pausa e, con il mezzo sorriso
indulgente di chi si scusa per laridit di unesposizione che si era
dimenticato di prendere in considerazione linsufficiente capacit di
comprendonio dellauditorio, aggiunse, Spero di poter essere pi chiaro
quando metter queste riflessioni sulla carta.
Malgrado le sue pi che giuste riserve, Maria da Paz non ha potuto
esimersi dal guardarlo con una certa ammirazione, in definitiva un
professore di Storia abilitato, un professionista di ruolo di comprovata
competenza, si presume che sappia di cosa sta parlando anche quando gli
capita di abbordare argomenti al di fuori della sua diretta specialit, mentre
lei non che una semplice impiegata di banca di livello medio, senza
preparazione per captare in modo globale alcun tipo di segnale ideologico
che non abbia cominciato con lo spiegare, almeno, come si chiami e cosa
voglia. Eppure, in tutto il discorso di Tertuliano Mximo Afonso, si era
accorta di una specie di fastidioso attrito nella sua voce, una disarmona che
in certi momenti ne distorceva lelocuzione, proprio come il caratteristico
vibrato di un vaso crepato quando vi si picchi sopra con le nocche delle dita,
che qualcuno accorra ad aiutare Maria da Paz, a informarla che proprio con
quel suono che le parole ci escono di bocca quando la verit che sembra
stiamo dicendo la menzogna che nascondiamo. A quanto pare, s, a quanto
pare sono venuti ad avvisarla, o glielhan fatto capire con le solite mezze
parole, non c altra spiegazione per il fatto che, improvvisamente,
lammirazione nei suoi occhi si sia spenta e che al suo posto sia comparsa
unespressione addolorata, unaria di dolente compassione, resta da sapere
se di se stessa o delluomo seduto l davanti a lei. Tertuliano Mximo Afonso
ha capito che il discorso, oltre che inutile, era stato offensivo, ci sono tante
maniere di mancare al rispetto che si deve allintelligenza e alla sensibilit
degli altri e che questa era stata una delle pi grossolane. Maria da Paz non
venuta qui per farsi dare spiegazioni circa condotte senza capo n coda, da
qualsiasi punto le si affronti, venuta per sapere quanto dovr pagare
perch le sia restituita, ammesso che ancora sia possibile, la piccola felicit
in cui ha immaginato di aver vissuto negli ultimi sei mesi. Ma pur vero che
Tertuliano Mximo Afonso non le dir, come la cosa pi naturale di questo
mondo, Immagina te che ho scoperto un tipo che il mio esatto duplicato e
che quel tipo compare come attore in un certo numero di questi film, non
glielo direbbe in nessun caso, tanto meno, se consentito accostare queste
ultime parole a quelle immediatamente precedenti, quando la frase potrebbe
essere interpretata da Maria da Paz come unulteriore manovra diversiva, lei
che venuta qui solo per sapere quanto dovr pagare perch le sia restituita
la piccola felicit in cui immaginava di aver vissuto negli ultimi sei mesi, ci
sia perdonata questa ripetizione in nome del diritto che spetta a chiunque di
dire una prima e una seconda volta dov che gli duole. Si creato un
silenzio difficile, ora Maria da Paz avrebbe dovuto prendere la parola,
sfidarlo, Se hai finito il tuo stupido discorso su questa fandnia dei segnali
ideologici, parliamo di noi, ma la paura le ha provocato allimprovviso un
nodo in gola, il terrore che la minima parola potesse mandare in frantumi il
cristallo della sua fragile speranza, ecco perch sta zitta, ecco perch aspetta
che Tertuliano Mximo Afonso inizi, e Tertuliano Mximo Afonso tiene gli
occhi bassi, sembra assorto nella contemplazione delle sue pantofole e del
pallido bordo di pelle che spunta dove finiscono i pantaloni del pigiama, la
verit unaltra e ben diversa, Tertuliano Mximo Afonso non osa alzare gli
occhi per paura che vadano sui fogli di carta che sono sulla scrivania, la lista
dei film e dei nomi degli attori, con le sue crocette, le sue cancellature, i suoi
punti interrogativi, tutto tanto distante dal malaugurato discorso sui segnali
ideologici che in questo momento gli sembra sia stata opera di un altro. Al
contrario di quanto generalmente si pensa, le parole ausiliarie che aprono la
strada ai grandi e drammatici dialoghi sono in genere modeste, comuni,
banali, nessuno direbbe che domandare, Vuoi un caff, potrebbe servire a
introdurre un amaro dibattito su sentimenti che si sono persi o sulla dolcezza
di una riconciliazione cui non si sa come arrivare. Maria da Paz avrebbe
dovuto rispondere con la meritata durezza, Non sono venuta per prendere il
caff, ma, guardandosi dentro, ha visto che non era cos, ha visto che era
venuta davvero per prendere un caff, che addirittura la sua felicit,
simmagini, sarebbe dipesa da quel caff. Con voce che voleva mostrare solo
stanca rassegnazione, ma che il nervosismo faceva tremare, disse, S, e
aggiunse, Lo preparo io. Si alz dalla sedia, e non che abbia indugiato
mentre passava accanto a Tertuliano Mximo Afonso, come potremo mai
spiegare cos avvenuto, noi accostiamo parole, parole e parole, proprio
quelle di cui si gi detto altrove, un pronome personale, un avverbio, un
verbo, un aggettivo, e, per quanto tentiamo, per quanto ci sforziamo,
finiamo sempre per ritrovarci al di fuori dei sentimenti che ingenuamente
avevamo creduto di descrivere, come se un sentimento fosse qualcosa tipo
un paesaggio con le montagne in lontananza e gli alberi alle falde, ma
certissimo che lo spirito di Maria da Paz ha interrotto impercettibilmente il
movimento rettilineo del corpo, in attesa chiss di cosa, forse che Tertuliano
Mximo Afonso si alzasse per abbracciarla, o dolcemente le prendesse la
mano abbandonata, ed proprio quanto successo, per prima cosa la mano
che ha trattenuto laltra mano, poi labbraccio che non ha osato spingersi
oltre una prossimit discreta, lei non gli ha offerto la bocca, lui non lha
cercata, in certe occasioni mille volte preferibile fare di pi che fare di
meno, si mette tutto nelle mani della sensibilit e lei, meglio dellintelligenza
razionale, sapr procedere secondo ci che pi convenga alla completa
perfezione degli istanti seguenti, se per questo che sono nati. Si sono
separati lentamente, lei ha accennato un sorriso, lui ha accennato un sorriso,
ma noi sappiamo che Tertuliano Mximo Afonso ha unaltra idea in testa, e
cio sottrarre alla vista di Maria da Paz, il prima possibile, i fogli rivelatori,
per cui non c da stupirsi che labbia quasi spinta in cucina, Vai, vai a fare il
caff mentre io metto un po di ordine in questo caos, e allora accaduto
linaudito, come se non desse importanza alle parole che le uscivano di bocca
o come se non le capisse completamente, lei ha mormorato, Il caos un
ordine da decifrare, Cosa, coshai detto, domand Tertuliano Mximo Afonso,
che aveva gi la lista dei nomi in salvo, Che il caos un ordine da decifrare,
Dove lhai letto, da chi lhai sentito, Mi venuto in questo momento, non
credo di averlo mai letto, e, quanto ad averlo udito, sono sicura di no, Ma
come mai ti venuta una frase del genere, Cosha di speciale questa frase,
Moltissimo, Non so, forse perch il mio lavoro in banca si fa con cifre, e le
cifre, quando si presentano mescolate, confuse, possono apparire come
elementi caotici a chi non le conosca, eppure in loro c, latente, un ordine,
in realt credo che le cifre non abbiano senso al di fuori di un qualsiasi
ordine si dia loro, il problema sta nel saperlo trovare, Qui non ci sono cifre,
Ma c caos, sei stato tu a dirlo, Un po di video fuori posto, nientaltro, E
anche le immagini che vi sono dentro, le une accostate alle altre in modo da
raccontare una storia, cio, un ordine, e i successivi caos che formerebbero
se le disperdessimo prima di riaccostarle per organizzare storie diverse, e i
successivi ordini che cos otterremmo, sempre lasciando dietro un caos
ordinato, sempre avanzando in un caos da ordinare, I segnali ideologici, ha
detto Tertuliano Mximo Afonso, poco sicuro che il riferimento venisse a
proposito, S, i segnali ideologici, se vuoi, Dai limpressione di non credermi,
Non importa se ti credo o non ti credo, lo saprai tu cosa stai cercando, Ci
che stento a capire come tu abbia fatto questa scoperta, lidea di un ordine
contenuto nel caos e che al suo interno pu essere decifrato, Vuoi dire che in
tutti questi mesi, da quando iniziata la nostra relazione, non mi hai mai
considerato abbastanza intelligente da avere delle idee, Macch, non si tratta
di questo, tu sei una persona molto intelligente, eppure, Eppure, non hai
bisogno di terminare, meno intelligente di te, e, chiaramente, mi manca la
buona preparazione di base, sono una povera impiegata di banca, Smettila
di ironizzare, non ho mai pensato che fossi meno intelligente di me, voglio
solo dire che questa tua idea assolutamente sorprendente, In me
inaspettata, In un certo qual modo, s, Lo storico sei tu, ma credo di sapere
che i nostri antenati hanno cominciato a essere abbastanza intelligenti per
avere delle idee solo dopo aver avuto quelle idee che li resero intelligenti,
Ora te ne vieni fuori anche con i paradossi, passo da uno stupore allaltro,
disse Tertuliano Mximo Afonso, Prima che tu finisca per trasformarti in una
statua di sale, vado a fare il caff, sorrise Maria da Paz, e mentre
camminava nel corridoio che la conduceva in cucina stava dicendo, Metti in
ordine il caos, Mximo, metti in ordine il caos. La lista dei nomi fu infilata
rapidamente in un cassetto e chiusa a chiave, le cassette vaganti tornarono
nelle rispettive scatole, Il parallelo del terrore, che era rimasto nel lettore,
prese la stessa strada, non era mai stato tanto facile ordinare un caos da che
mondo mondo. Ci ha insegnato, per, lesperienza, che resta sempre
qualche punta da legare, un po di latte si versa sempre strada facendo, un
allineamento fa sempre una pancia in dentro o in fuori, il che, applicato alla
situazione sotto analisi, significa che Tertuliano Mximo Afonso
consapevole di aver perso la guerra gi prima di averla cominciata. Al punto
cui sono giunte le cose, per via della superiore stupidit del suo discorso sui
segnali ideologici, e ora con quel colpo da maestro che stata quella frase
sullesistenza di un ordine nel caos, un ordine decifrabile, impossibile dire
alla donna che sta facendo il caff l dentro, La nostra relazione giunta alla
fine, in futuro potremo continuare a essere amici, se vuoi, ma nientaltro,
oppure, Mi costa molto darti questo dispiacere, ma, soppesando i miei
sentimenti verso di te, non provo pi lentusiasmo del principio, o ancora,
stato bello, s, ma finita, bellezza, da oggi in poi tu fai la tua vita e io la
mia. Tertuliano Mximo Afonso gira e rigira intorno al discorso tentando di
scoprire dov che la sua tattica fallita, se mai ne ha avuta una, se non si
appena lasciato dirigere dai cambiamenti di umore di Maria da Paz, come se
si trattasse di improvvisi focolai dincendio che bisognava continuare a
spegnere a mano a mano che sorgevano, senza tuttavia rendersi conto che il
fuoco continuava a diffondersi sotto i suoi piedi. Lei sempre stata pi sicura
di me, pensava, e in quel momento vide distintamente le cause della sua
sconfitta, la figuraccia che faceva spettinato e con la barba lunga, le
pantofole scalcagnate, le pieghe dei pantaloni del pigiama che sembravano
frange avvizzite, la vestaglia mezza su mezza gi, ci sono decisioni nella vita
che, per prenderle consigliabile esser vestiti come per uscire, con la
cravatta e le scarpe lucide, questo significa essere un signore, esclamare in
tono offeso, Se la mia presenza la disturba, signora, non ho bisogno che me
lo dica, e allistante simbocca la porta, senza guardarsi indietro, guardarsi
indietro un rischio tremendo, ci si pu anche trasformare in una statua di
sale e restar l alla merc della prima pioggia. Ma ora Tertuliano Mximo
Afonso ha un altro problema da risolvere, un problema che richiede molto
tatto, molta diplomaza, unabilit di manovra che fino a questo momento gli
mancata, giacch, come abbiamo visto, liniziativa stata sempre nelle
mani di Maria da Paz, perfino quando allarrivo si buttata fra le braccia
dellamante come una donna sul punto di affogare. proprio questo che
Tertuliano Mximo Afonso ha pensato, diviso fra lammirazione, la
contrariet e una specie di pericolosa tenerezza, Sembrava che stesse
affogando e in definitiva aveva i piedi ben saldi a terra. Tornando al
problema, quel che Tertuliano Mximo Afonso non potr permettersi di
lasciare Maria da Paz da sola nello studio. Immaginiamo che si presenti con il
caff, peraltro non si capisce perch ci stia mettendo tanto, un caff si fa in
tre minuti, ormai siamo lontani dal tempo in cui bisognava colarlo,
immaginiamo che, dopo che lo abbiano bevuto in santa pace, lei gli dica con
secondi fini o pure senza primi, Vai a sistemarti mentre io metto uno di
questi video, vediamo se scopro qualcuno dei tuoi famosi segnali ideologici,
immaginiamo che una sorte maledetta volesse far comparire nella figura di
un portiere di discoteca o di un cassiere di banca il duplicato di Tertuliano
Mximo Afonso, immaginiamo lurlo di Maria da Paz, Mximo, Mximo, vieni,
corri, vieni a vedere un attore spiccicato a te, di un portantino si potr dire
davvero di tutto, buon samaritano, provvidenza divina, fratello di carit, ma
segnale ideologico, questo proprio no. Niente di tutto ci, per, succeder,
Maria da Paz porter il caff, gi si sentono i passi nel corridoio, il vassoio
con le due tazzine e la zuccheriera, qualche biscotto per tacitare lo stomaco,
e tutto si svolger come Tertuliano Mximo Afonso non avrebbe mai osato
sognare, hanno bevuto il caff in silenzio, ma era un silenzio di compagnia,
non ostile, quel perfetto benessere domestico che per Tertuliano Mximo
Afonso si convertito in gloria benedetta quando le ha sentito dire, Mentre
tu ti prepari, io metto in ordine il caos della cucina, poi ti lascio in pace con il
tuo studio, Via, via, lo studio, non parliamo pi dello studio, disse Tertuliano
Mximo Afonso per togliere questa pietra inopportuna dal cammino, ma
conscio di aver finito col metterne al suo posto unaltra, pi difficile da
rimuovere, come ben presto si verificher. Fosse come fosse, Tertuliano
Mximo Afonso non voleva lasciare niente in bala della casualit, si fece la
barba in un batter docchio, si lav in un amen, si vest in un sospiro, e tutto
questo lo fece tanto rapidamente che, quando entr in cucina, fu ancora
bene a tempo per asciugare le stoviglie. Si visse allora in questa casa il
quadro tanto teneramente familiare di un uomo che asciuga i piatti e della
donna che li mette a posto, poteva essere al contrario, ma il destino o il
caso, chiamatelo come volete, decise cos perch accadesse ci che accadde
in un momento in cui Maria da Paz alzava le braccia per sistemare un
vassoio su una mensola, offrendo senza accorgersene, o sapendolo
benissimo, la vita sottile alle mani di un uomo che non fu capace di resistere
alla tentazione.
Tertuliano Mximo Afonso mise da parte lo strofinaccio e, mentre la
tazza, che gli era sfuggita, si frantumava a terra, abbracci Maria da Paz, la
strinse furiosamente a s, lo spettatore pi obiettivo e imparziale non
avrebbe dubbi nellammettere che il cosiddetto entusiasmo dellinizio non
sarebbe mai potuto essere maggiore di questo. La questione, la dolorosa e
sempiterna questione sapere quanto durer, se veramente sar il
riaccendersi di un affetto che talvolta si sar confuso con lamore, o
addirittura con la passione, oppure se ci troviamo solo, una volta ancora,
davanti allarcinoto fenomeno della candela che, nellestinguersi, produce
una luce pi alta e insopportabilmente brillante, insopportabile perch
lultima, non perch lavrebbero respinta i nostri occhi, che invece
vorrebbero continuare a fissarla assorti. Si dice che mentre la mazza va e
viene le spalle se la spassano, questa poi, le spalle, propriamente dette,
sono quelle che in questo momento se la stanno spassando di meno,
potremmo addirittura dire, se accettassimo di essere volgari, che se la star
spassando molto di pi lei, ma di sicuro c, bench non si trovino qui grandi
ragioni per lirismi esaltati che la gioia, il piacere, il godimento di questi due,
buttati sul letto, uno sullaltra, con le gambe e le braccia letteralmente
agganciate, ci porterebbe a toglierci rispettosamente il cappello e ad
augurargli che sia cos per sempre, questi due insieme, o ciascuno con quello
che la sorte verr ad accoppiarlo nel futuro, a meno che la candela che ora
sta bruciando non duri pi del breve e ultimo spasmo, quello che proprio
nellistante in cui ci discioglie suole irrigidirci e separarci. I corpi, i pensieri.
Tertuliano Mximo Afonso pensa alle contraddizioni della vita, al fatto che
per vincere una battaglia talvolta potrebbe esser necessario perderla, si veda
il caso attuale, vincere sarebbe stato condurre la conversazione verso
lanelata, totale e definitiva rottura, e questa battaglia, almeno per i tempi
pi prossimi, ha dovuto darla per perduta, ma vincere sarebbe riuscire a
distrarre dai video e dallimmaginario studio sui segnali ideologici lattenzione
di Maria da Paz, e questa battaglia, per ora, lha vinta. Dice la saggezza
popolare che non si pu mai avere tutto, e avr certo ragione, il bilancio
delle vite umane gioca costantemente sul vinto e sul perdente, il problema
sta nellimpossibilit, altrettanto umana, di metterci daccordo sui meriti
relativi di quel che si dovrebbe perdere e quel che si dovrebbe vincere, ecco
perch il mondo nello stato in cui lo vediamo. Anche Maria da Paz pensa,
ma, essendo donna, e quindi pi vicina alle cose elementari ed essenziali,
rammenta langoscia che aveva nellanima quando entrata in questa casa,
la certezza che ne sarebbe uscita vinta e umiliata, e in definitiva era
accaduto ci che in nessun momento le aveva sfiorato la fantasia, trovarsi a
letto con luomo che amava, il che dimostra quanto ancora abbia da
imparare questa donna se ignora che molte situazioni drammatiche delle
coppie l che finiscono e si risolvono, non perch gli esercizi del sesso siano
la panaca di tutti i mali fisici e morali, anche se c pure chi lo pensa, ma
perch, esaurite le forze dei corpi, ne approfittano gli spiriti per alzare
timidamente il dito e chiedere lautorizzazione per entrare, domandano il
permesso di far sentire le proprie ragioni, e se loro, i corpi, siano preparati a
prestargli attenzione. allora che luomo dice alla donna, o la donna
alluomo, Che pazzi siamo, che stupidi siamo stati, e uno dei due,
misericordiosamente, tace la risposta giusta che sarebbe, Tu, forse, io stavo
solo ad aspettarti. Ancorch sembri impossibile, questo silenzio pieno di
parole non dette che salva quel che si credeva perduto, come una zttera
che avanza dalla nebbia reclamando i suoi marinai, coi loro remi e la loro
bussola, la loro candela e la madia del pane. Tertuliano Mximo Afonso ha
proposto, Potremmo pranzare insieme, non so se sei disponibile, S,
naturalmente, come sempre, Hai tua madre, volevo dire, Le ho spiegato che
avevo voglia di fare due passi da sola, che forse non sarei andata a
mangiare a casa, Una scusa per venire qui, Non proprio, ho deciso di venire
a parlare con te solo dopo essere uscita da casa, Ora hai parlato, Vuoi dire,
domand Maria da Paz, che fra noi tutto continuer come prima, Chiaro. Ci si
sarebbe aspettata un po pi di eloquenza da Tertuliano Mximo Afonso, ma
lui potr sempre difendersi, Non ho avuto il tempo, mi si aggrappata
baciandomi, e io mi sono aggrappato a lei, di l a niente eravamo di nuovo
avviluppati, stata la fine del mondo, Ed finito, ha domandato la voce
sconosciuta che non udivamo da tempo, Non lo so, ma ne valsa la pena,
eccome, E ora, Ora, andiamo a pranzo, E non parlate pi della faccenda,
Quale faccenda, La vostra, Se n gi parlato, No, S, Allora le nubi si sono
dissolte, Infatti, Vuol dire che non pensi pi a una rottura, Questa unaltra
cosa, lasciamo al domani le cose che appartengono al domani, una buona
filosofia, La migliore, Purch si sappia cos che appartiene a quel domani,
Fintanto che non ci arriviamo non si pu sapere, Hai una risposta per tutto,
Anche tu lavresti se ti trovassi nella necessit di mentire quanto ho mentito
io negli ultimi giorni, Allora, andate a pranzo, Infatti, andiamo, Buon pro vi
faccia, e poi, Poi laccompagno a casa e torno, A vedere i video, S, a vedere
i video, Buon pro ti faccia, Si congedata la voce sconosciuta. Maria da Paz
si era gi alzata, si udiva scorrere lacqua della doccia, in altri tempi si
alzavano sempre insieme dopo aver fatto lamore, ma questa volta non ci ha
pensato lei e non ci ha pensato lui, oppure ci hanno pensato tutti e due, ma
hanno preferito tacere, ci sono momenti in cui meglio accontentarsi di ci
che si ha, non sia mai che si perda tutto.
Erano ormai passate le cinque del pomeriggio quando Tertuliano
Mximo Afonso rientr a casa. Quanto tempo perduto, pensava mentre
apriva il cassetto dove aveva conservato la lista ed era in dubbio fra A
braccetto con la sorte e Anche gli angeli ballano. Non arriver a infilarli nel
lettore, perci non verr mai a sapere che il duplicato, quellattore spiccicato
a lui, come avrebbe potuto dire Maria da Paz, faceva il croupier nel primo
film e linsegnante di ballo nel secondo. Allimprovviso si era irritato con
lobbligo che si era imposto di seguire lordine cronologico di produzione,
partendo dal pi antico e arrivando al pi recente, pens che non sarebbe
stata una cattiva idea variare, spezzare la routine, Vedr La dea del
palcoscenico, disse. Dieci minuti non erano trascorsi quando il suo ssia
comparve interpretando il ruolo di un impresario teatrale. Tertuliano Mximo
Afonso sent un colpo alla bocca dello stomaco, un bel po di cose dovevano
essere cambiate nella vita di questo attore se ora rappresentava un
personaggio che acquistava sempre maggiore importanza dopo essere stato,
per anni, fugacemente, impiegato della reception di un albergo, cassiere di
banca, portantino, portiere di una discoteca e fotografo della polizia. Dopo
mezzora non ce la faceva pi, fece scorrere il nastro a tutta velocit sino al
finale, ma, al contrario di quanto si aspettasse, non trov nellelenco degli
attori nessuno dei nomi che aveva nella lista. Torn allinizio, allelenco
principale, a cui, per la forza dellabitudine, non aveva prestato attenzione, e
lo vide. Lattore che interpreta il ruolo dellimpresario teatrale nel film La dea
del palcoscenico si chiama Daniel Santa-Clara.

7.
Le scoperte nei fine settimana non sono meno valide e apprezzabili di
quelle che si producano o si manifestino in uno qualsiasi degli altri giorni, i
cosiddetti feriali. Nellun caso come nellaltro, lautore della scoperta
informer dellaccaduto gli assistenti, se questi stavano facendo gli
straordinari, o la famiglia, se ce laveva l vicino, in mancanza dello
champagne si brindato allavvenimento con la bottiglia di spumante che
aspettava in frigorfero il suo giorno, si sono rivolti e ricevuti i complimenti,
si sono annotati i dati per il brevetto, e la vita, imperturbabile, ha
proseguito, dopo aver dimostrato una volta ancora che lispirazione, il
talento o il caso non scelgono, per manifestarsi, n giorni n luoghi. Rari
saranno stati i casi in cui lo scopritore, vivendo da solo e lavorando senza
assistenti, non abbia avuto a portata di mano almeno una persona con cui
condividere la gioia di aver donato al mondo la luce di una nuova
conoscenza. Pi straordinaria ancora, pi rara, se non unica, la situazione
in cui si trova in questo momento Tertuliano Mximo Afonso, che non solo
non ha nessuno a cui comunicare di aver scoperto il nome dellattore che il
suo ritratto vivente, ma adotterebbe la massima cautela nel tacere
sullargomento. Di fatto, non immaginabile un Tertuliano Mximo Afonso
che corra a telefonare alla madre, o a Maria da Paz, o al collega di
Matematica, e dica, con frasi concitate, Lho scoperto, lho scoperto, si
chiama Daniel Santa-Clara. Se c un segreto nella vita che vuol tenere ben
custodito, di cui nessuno possa neppure sospettare lesistenza, proprio
questo. Per timore delle conseguenze, Tertuliano Mximo Afonso obbligato,
forse per sempre, a mantenere un silenzio assoluto sul risultato delle sue
indagini, sia quelle della prima fase, giunte oggi allpice, sia quelle che
svolger nel futuro. Ed anche obbligato, almeno fino a luned, alla pi
completa inattivit. Sa che il suo uomo si chiama Daniel Santa-Clara, ma
questo gli serve tanto quanto lessere in grado di dire che una certa stella si
chiama Aldebaran e ignorare tutto al suo riguardo. La casa di produzione
sar chiusa oggi e domani, non vale neppure la pena tentare di comunicare
per telefono, nella migliore delle iptesi gli risponderebbe un vigilante della
sicurezza che si limiterebbe a dire, Telefoni luned, oggi non si lavora,
Pensavo che per una casa di produzione cinematografica non ci fossero n
domeniche n festivi, che filmasse tutti i giorni che Nostro Signore ci manda,
soprattutto in primavera e in estate, per non perdere le ore di sole,
addurrebbe Tertuliano Mximo Afonso tentando di proseguire la
conversazione, Questi argomenti non sono della mia area, non sono di mia
competenza, io sono solo un impiegato della sicurezza, Una sicurezza ben
contemplata dovrebbe essere informata di tutto, Non mi pagano per questo,
Peccato, Desidera qualcosaltro, domanderebbe impaziente luomo, Mi dica
almeno se sa chi d informazioni circa gli attori, Non lo so, non so niente, le
ho gi detto che sono della sicurezza, telefoni luned, ripeterebbe esasperato
luomo, a meno che non gli scappasse qualcuna delle parolacce che
limpertinenza dellinterlocutore giustificava. Seduto sulla sedia imbottita
quella che sta di fronte alla televisione, circondato da cassette, Tertuliano
Mximo Afonso riconosceva fra s e s, Non c altro da fare, dovr
aspettare fino a luned per telefonare alla Casa di produzione. Nellistante
stesso in cui lo ha detto ha sentito un crampo alla bocca dello stomaco,
come una subitnea paura. stato rapido, ma il susseguente tremore si
prolungato per alcuni secondi, come la vibrazione inquietante di una corda di
contrabbasso. Per non pensare a quella che gli era sembrata una specie di
minaccia, si domandato cosa avrebbe potuto fare per il resto del fine
settimana, quanto ancora resta di oggi e tutto domani, come occupare tante
ore vuote, una risorsa sarebbe vedere i film che mancano, ma questo non gli
fornirebbe altre informazioni, vedrebbe soltanto la sua faccia in altri ruoli,
magari un insegnante di ballo, forse un pompiere, forse un croupier, un
borseggiatore, un architetto, un maestro elementare, un attore in cerca di
lavoro, la sua faccia, il suo corpo, le sue parole, i suoi gesti, fino alla
saturazione. Poteva telefonare a Maria da Paz, chiederle di venire a trovarlo,
domani se oggi non le era possibile, ma significherebbe legarsi con le proprie
mani, un uomo che si rispetti non chiede aiuto ad una donna, anche se lei
non lo sa, per poi mandarla a spasso. in quel momento che un pensiero
che aveva gi fatto capolino pi volte dietro gli altri con maggior fortuna, ma
a cui Tertuliano Mximo Afonso non aveva prestato attenzione, riuscito a
passare allimprovviso al primo posto, Se cerchi nellelenco telefonico, ha
detto, potrai sapere dove vive, non avrai bisogno di domandare alla casa di
produzione, e addirittura, qualora tu ne abbia voglia, potrai andare a vedere
la strada dove abita, e la casa, ma chiaro che dovrai adottare la prudenza
elementare di camuffarti, non domandarmi come, questo affar tuo. Lo
stomaco di Tertuliano Mximo Afonso si fatto sentire di nuovo, questuomo
si rifiuta di capire che le emozioni sono sagge, che si preoccupano di noi,
domani gli ricorderanno, Noi ti avevamo avvisato, ma a quel punto, con ogni
probabilit, ormai sar troppo tardi. Tertuliano Mximo Afonso ha lelenco fra
le mani che, trmule, cercano la lettera S, sfogliano avanti e indietro, ecco.
Sono tre i Santa-Clara, e non c nessun Daniel.
La delusione non stata grande. Una ricerca tanto laboriosa non
poteva concludersi cos, senza n a n ba, sarebbe stato ridicolmente
semplice. vero che gli elenchi telefonici sono sempre stati uno dei primi
strumenti dinvestigazione di qualsiasi detective privato o poliziotto di
quartiere dotato di lumi basilari, una specie di microscopio di carta capace di
portare il batterio sospetto fino alla curva di percezione visiva del
ricercatore, ma anche vero che questo metodo di identificazione ha avuto
le sue spine e i suoi fallimenti, sono i nomi che si ripetono, sono i registratori
impietosi, sono i silenzi diffidenti, quella frequente e scoraggiante risposta
Quel signore non abita pi qui. Il primo e, per la sua logicit, azzeccato
pensiero di Tertuliano Mximo Afonso stato che il tal Daniel Santa-Clara
non voleva che il proprio nome risultasse sullelenco telefonico. Alcune
persone influenti, di pi rilevante evidenza sociale, adottano tale
procedimento, si chiama difesa del sacro diritto alla privacy, lo fanno, per
esempio, gli imprenditori e i finanzieri, i politicanti di spicco, le stelle, i
pianeti, le comete e i meteoriti del cinema, gli scrittori geniali e meditabondi,
gli assi del calcio, i corridori di formula uno, le modelle dellalta moda e della
media, e pure della bassa, e, per ragioni alquanto comprensibili, anche i
delinquenti delle distinte specialit del crimine che preferiscono la cautela, la
discrezione e la modestia di un anonimato che fino a un certo punto li
protegge da curiosit malsane. Nel caso di questi ultimi, anche se le loro
prodezze dovessero renderli famosi, potremo star certi che non li troveremo
mai nellannuario telefonico. Orbene, non essendo Daniel Santa-Clara, a
quanto ne sappiamo fino a ora, un delinquente, e non essendo neppure, e su
questo punto non pu restarci alcun dubbio, nonostante che appartenga alla
stessa professione una stella del cinema, il motivo della non presenza del
suo nome nel gruppo ristretto di coloro che di cognome fanno Santa-Clara
dovrebbe causare una viva perplessit, dalla quale sar possibile uscire solo
riflettendo.
proprio questa loccupazione cui si dedicato Tertuliano Mximo
Afonso mentre noi, con riprovevole frivolezza, discorrevamo sulla variet
sociologica di quelle persone che, in fondo, gradirebbero essere presenti in
un elenco telefonico privato confidenziale, segreto, una specie di altro
almanacco del Gotha che registrasse le nuove forme di nobilitazione nelle
societ moderne. La conclusione a cui Tertuliano Mximo Afonso giunto,
sia pure appartenendo alla classe di quelle che balzano agli occhi, non per
questo meno meritevole di plauso, in quanto dimostra che la confusione
mentale che ha reso tormentati gli ultimi giorni del professore di Storia non
si ancora trasformata in impedimento a un libero e retto pensare. Di sicuro
il nome di Daniel Santa-Clara non si trova nellelenco telefonico, ma ci non
significa che non possa esserci un rapporto, diciamo cos, di parentela, fra
una delle tre persone che vi figurano e il Santa-Clara attore di cinema. Non
di meno ammissibile sar la probabilit che appartengano tutti alla stessa
famiglia, o addirittura, se procediamo per questa strada, che Daniel Santa-
Clara, in definitiva, abiti in una di quelle case e che il telefono di cui si serve
sia ancora, per esempio, a nome del suo defunto nonno. Se, come
anticamente si raccontava ai bambini, a illustrazione dei rapporti fra le
piccole cause e i grandi effetti, una battaglia fu perduta perch a un cavallo
gli si era staccato un ferro, la traiettoria delle deduzioni e induzioni che
hanno portato Tertuliano Mximo Afonso alla conclusione che abbiamo
appena esposto ci si figura pi dubbiosa e problematica di quelledificante
episodio della storia delle guerre il cui primo agente e responsabile finale
sarebbe stato, in fin dei conti e senza margine per alcuna obiezione,
lincompetenza professionale del maniscalco dellesercito sconfitto. Che
passo far ora Tertuliano Mximo Afonso, questa la rovente questione.
Forse lo soddisfa lavere sgrossato il problema in previsione dellulteriore
studio delle condizioni per la definizione di una tattica di avvicinamento non
frontale, di quelle prudenti che procedono a piccoli avanzamenti e si tengono
sempre sul chi vive. A vederlo ora, seduto sulla sedia su cui ha avuto inizio
questa che, a tutti i titoli, ormai una nuova fase della sua vita, con il dorso
curvo, i gomiti sulle ginocchia e il capo fra le mani, non simmagina il duro
lavoro che macina dentro quel cervello, soppesando alternative, valutando
opzioni, calcolando varianti, anticipando mosse, come un maestro di scacchi.
passata gi mezzora e non si muove.
E unaltra mezzora dovr passare ancora finch allimprovviso lo
vedremo alzarsi per andare a sedersi alla scrivania con lelenco telefonico
aperto alla pagina dellenigma. palese che ha preso una virile decisione,
ammiriamo il coraggio di chi in definitiva si buttato la prudenza dietro le
spalle e ha deciso di attaccare frontalmente. Compose il numero del primo
Santa-Clara e aspett. Non rispose nessuno e non cera segreteria. Compose
il secondo e rispose una voce di donna, S, Buonasera, signora, chiedo scusa
del disturbo, ma vorrei parlare con il signor Daniel Santa-Clara, ho
indicazione che vive in codesta abitazione, in errore, quel signore non abita
in questa casa, n mai ci ha abitato, Ma il cognome, Il cognome una
coincidenza, come tante altre, Credevo fosse almeno della sua famiglia e mi
potesse aiutare a trovarlo, Non lo conosco neppure, Lui, N lui n lei signore,
Mi perdoni avrei dovuto dirle il mio nome Non lo dica, non minteressa
saperlo, A quanto pare, mi hanno informato male, Infatti, a quanto pare,
Grazie molte per la cortesia, Di nulla, Buonasera, scusi se lho disturbata,
Buonasera. Sarebbe naturale, dopo questo scambio di parole,
inspiegabilmente teso, che Tertuliano Maximo Afonso facesse una pausa per
recuperare la serenit e la normalit del polso, ma non andata cos.
Ci sono situazioni nella vita in cui ci indifferente perdere per dieci o
perdere per cento, vogliamo solo conoscere rapidamente il risultato ultimo
del disastro per poi, se possibile, non tornare pi sullargomento. Il terzo
numero fu dunque composto senza esitazione, una voce duomo allaltro
capo domand, bruscamente Chi parla. Tertuliano Mximo Afonso si sent
come colto in fallo, balbett un nome, Che desidera, ribatt la voce. Il tono
era sempre brusco ma, curiosamente, non vi si percepiva alcuna ostilit,
certe persone sono cos, la voce gli viene fuori in modo tale che sembrano
irritate con il mondo e, in definitiva, quando si va a vedere hanno un cuore
doro. Stavolta, per via della brevit del dialogo, non giungeremo a sapere se
il cuore della persona realmente fatto di quel nobilissimo metallo.
Tertuliano Mximo Afonso manifest il suo desiderio di parlare con il signor
Daniel Santa-Clara, luomo dalla voce irritata rispose che l non abitava
nessuno con quel nome, e la conversazione non sembrava poter andare
molto oltre. non valeva la pena ricalcare la curiosa coincidenza dei cognomi,
n la possibile casualit di un rapporto familiare che inoltrasse linteressato a
destinazione, in casi del genere le domande e le risposte si ripetono, sono le
stesse di sempre, C Tizio? Tizio non abita qui, ma stavolta e sorta una
novit, ed che luomo dalle corde vocali stemperate si ricordato che pi o
meno una settimana prima unaltra persona aveva telefonato facendo
unidentica domanda, Suppongo non sia stato lei, signore, la voce almeno
non gli somiglia, ho buon orecchio, io, per distinguere le voci, No, non sono
stato io, disse Tertuliano Mximo Afonso, improvvisamente turbato, e chi
era, un uomo o una donna, Era un uomo, chiaro. Ma certo, un uomo, che
testa aveva, non forse evidente che per quante differenze possano esserci
fra le voci di due uomini, tante pi ce ne sarebbero fra una voce femminile e
una voce maschile, Anche se, aggiunse linterlocutore allinformazione, ora
che ci penso, c stato un momento in cui mi parso che si sforzasse di
mascherarla. Dopo avere ringraziato, come doveva, per la cortesia,
Tertuliano Mximo Afonso pos il ricevitore e rimase l a guardare i tre nomi
della lista. Se il famoso uomo aveva telefonato chiedendo di Daniel Santa-
Clara, la semplice logica di procedimento obbligava a che, proprio come
aveva appena fatto lui stesso, avesse telefonato ai tre numeri. Tertuliano
Mximo Afonso ignorava, ovviamente, se nella prima casa gli aveva risposto
qualcuno, e tutto indicava che la maldisposta donna con cui aveva parlato,
quella s, una villana, malgrado il tono neutro della voce, o non si ricordava o
non aveva considerato necessario menzionare il fatto, oppure, pi
naturalmente, non era stata lei a rispondere alla chiamata. Forse perch vivo
solo, disse fra s e s Tertuliano Mximo Afonso, ho la tendenza a
immaginare che gli altri vivano nello stesso modo. Del fortissimo turbamento
che gli aveva causato la notizia che uno sconosciuto andava anchegli in
cerca di Daniel Santa-Clara gli era rimasta uninquieta sensazione di
sconcerto, come se si trovasse davanti a unequazione di secondo grado
dopo aver dimenticato come si risolvono quelle di primo. Probabilmente sar
stato un creditore, pens, sicuro, un creditore, questi artisti e letterati sono
gente che conduce quasi sempre una vita irregolare, avr lasciato qualche
debito in uno di quei posti dove si gioca e ora vogliono che paghi. Tertuliano
Mximo Afonso aveva letto in passato che i debiti di gioco sono i pi sacri di
tutti, c addirittura chi li chiama debiti donore, e, bench non capisse
perch lonore dovesse entrarci in questi casi pi che in altri, aveva accettato
il codice e la prescrizione come qualcosa che non lo riguardava, Affari loro,
aveva pensato. Oggi, tuttavia, avrebbe preferito che di sacro quei famosi
debiti non avessero poi tanto, che fossero debiti comuni, di quelli che si
perdonano e si scordano, come nel vecchio padrenostro non solo si
supplicava, ma si prometteva pure. Per snebbiare lo spirito, and in cucina a
prepararsi un caff e, mentre lo beveva, fece un bilancio della situazione, Mi
manca ancora quella chiamata e quando la far potranno succedere due
cose, o mi dicono che ignorano il nome e la persona e largomento chiuso,
oppure mi rispondono che s, vive l, allora io riaggancio, a questo punto
mimporta solo di sapere dove abita.
Con lanimo fortificato dallimpeccabile ragionamento logico che aveva
appena prodotto e dalla sua non meno impeccabile conclusione, torn in
sala. Lelenco telefonico era ancora aperto sulla scrivania, i tre Santa-Clara
non avevano cambiato posto. Compose il numero del primo e aspett.
Aspett e continu ad aspettare anche quando ormai fu sicuro che non
avrebbero risposto. Oggi sabato, pens, probabilmente sono fuori.
Riagganci, aveva fatto tutto quello che era alla sua portata, di irrisolutezza
o timidezza nessuno potrebbe accusarlo. Guard lorologio, si era ben fatta
lora di uscire per cenare, ma la tetra memoria delle tovaglie del ristorante,
bianche come sudari, dei miseri vasi di fiorellini di plastica sopra i tavoli e,
soprattutto, la permanente minaccia della rana pescatrice, gli fecero
cambiare idea. In una citt di cinque milioni di abitanti ci sono, ovviamente,
ristoranti in proporzione, per lo meno alcune migliaia, e pur dovendo
escludere, per una ragione, quelli lussuosi, e per unaltra, quelli
insopportabili, gli resterebbe ancora un ampissimo campo di scelta, quel
simpatico posticino, per esempio, dove oggi ha pranzato con Maria da Paz,
scovato di passaggio, ma a Tertuliano Mximo Afonso non piaciuta affatto
la prospettiva che ora lo vedessero entrare da solo quando prima si era
presentato in cos bella compagnia. Ha deciso, dunque, di non uscire,
avrebbe mangiato, secondo lespressione consacrata, qualcosina, e sarebbe
andato a letto presto. E neppure avrebbe avuto bisogno di aprirlo, il letto,
era rimasto come lavevano lasciato, le lenzuola stropicciate, i cuscini
ammaccati, lodore dellamore freddo. Pens che sarebbe stato conveniente
telefonare a Maria da Paz, rivolgerle una parola simpatica, un sorriso che
certamente lei avrebbe colto allaltro capo del filo, vero che il loro rapporto
sta per finire, questione di giorni, ma ci sono taciti obblighi di delicatezza che
non si possono n si devono sottovalutare, sarebbe come dar mostra di una
grave insensibilit, per non dire di unimperdonabile villana morale,
comportarsi come se, in questa casa, questa mattina, non si fossero svolte
alcune di quelle azioni piacevoli, benefiche e sollazzanti che, oltre al dormire,
solitamente accadono nel letto. Lessere uomo non dovrebbe mai significare
impedimento a comportarsi da cavaliere. Non abbiamo dubbi che Tertuliano
Mximo Afonso avrebbe agito come tale se, per quanto singolare sembri a
prima vista, proprio il ricordo di Maria da Paz non lo avesse fatto tornare alla
sua ossessiva preoccupazione degli ultimi giorni, cio, come trovare Daniel
Santa-Clara. Il risultato nullo dei tentativi che aveva fatto al telefono non gli
aveva lasciato altra via che scrivere una lettera alla casa di produzione, dal
momento che sarebbe stato fuori questione presentarsi di persona, in carne
e ossa, rischiando che la persona cui stesse chiedendo linformazione gli
domandasse, Come sta, signor Daniel Santa-Clara. Il ricorso al
travestimento, ai classici barba, baffi e parrucca, oltre che superlativamente
ridicolo, sarebbe stato pi che stupido, lo avrebbe fatto sentire come un
cattivo interprete di un melodramma ottocentesco, un padre nobile o un
cinico da quarto atto, e siccome era sempre stato un suo timore che la vita
si ricordasse di lui come bersaglio delle partite di cattivo gusto in cui non
raro che si perfezioni, era sicuro che i baffi e la barba gli sarebbero caduti
proprio nel momento in cui avesse domandato del signor Daniel Santa-Clara
e che linterrogato sarebbe scoppiato a ridere e avrebbe chiamato anche i
colleghi a divertirsi, Buona questa, buona questa, venite a vedere il signor
Daniel Santa Clara che chiede di se stesso. La lettera, dunque, era lunico
mezzo, e credibilmente il pi sicuro, per realizzare i suoi cospiratori disegni,
con la condizione sine qua non di non iscrivervi il proprio nome n
menzionare il proprio indirizzo. Su questa matassa di tattiche possiamo
giurare che avesse riflettuto ultimamente, bench in maniera tanto vaga e
confusa da non poter definire pensiero, con piena propriet, tutto quel
lavoro mentale, si trattato piuttosto di un fluttuare, di un vagabondare di
frammenti vacillanti di idee che solo ora sono riuscite a organizzarsi con
pertinenza sufficiente, ragion per cui soltanto adesso si lasciano qui
registrate. La decisione che Tertuliano Mximo Afonso ha appena preso
realmente di una semplicit sconcertante, di una chiarezza meridiana e
trasparente. Non della stessa opinione il senso comune, che appena
entrato dalla porta, domandando, indignato, Com possibile che ti sia nata
nella testa una simile idea, lunica ed la migliore, ha risposto Tertuliano
Mximo Afonso freddamente, Forse lunica, forse la migliore, ma, se
tinteressa la mia opinione, sarebbe una vergogna se scrivessi quella lettera
con il nome di Maria da Paz e dando il suo indirizzo per la risposta,
Vergogna, perch, Povero te se c bisogno di spiegartelo, A lei non
importer, E come sai che non le importer, se ancora non gliene hai
parlato, Ho le mie ragioni, Le tue ragioni, mio caro amico sono oltremodo
note, si chiamano presunzione da maschio, vanit da seduttore, iattanza da
conquistatore, Maschio lo sono realmente, il mio sesso, ma quel famoso
seduttore non lho mai visto riflesso nello specchio, e, quanto al
conquistatore, meglio non parlarne, se la mia vita un libro, quello uno dei
capitoli che mancano, Una vera sorpresa, Io non conquisto, sono
conquistato, E che spiegazione le darai per il fatto che scrivi una lettera
chiedendo informazioni su un attore, Non dir che sono interessato a
conoscere i dati di un attore, Cosa dirai, allora, Che la lettera tratta dello
studio di cui le avevo parlato, Quale studio, Non mi costringere a ripeterlo,
Comunque sia, pensi forse che basti fare uno schiocco con le dita per far
correre Maria da Paz a soddisfare i tuoi capricci, Mi limito a chiederle un
favore, Al punto in cui si trova la vostra relazione hai perduto il diritto di
chiederle favori, Potrebbe essere sconveniente firmare la lettera con il mio
nome, Perch, Non si sa che conseguenze potrebbe avere in futuro, E perch
non usi un nome falso, Il nome sarebbe falso, ma lindirizzo dovrebbe essere
autentico, Continuo a pensare che dovresti smetterla con questa maledetta
storia di ssia, gemelli e duplicati, Forse dovrei, ma non ci riesco, pi forte
di me, Ho limpressione che hai messo in movimento una macchina
trituratrice che ti viene incontro, ha avvisato il senso comune, e, siccome
linterlocutore non gli rispondeva, si ritirato scuotendo il capo, rattristato
dallesito della conversazione. Tertuliano Mximo Afonso compose il numero
di telefono di Maria da Paz, probabilmente gli avrebbe risposto la madre e il
breve dialogo sarebbe stata unaltra piccola commedia di finzioni, grottesca e
con un leggero tocco di patetico, C Maria da Paz, avrebbe domandato, Chi
le vuole parlare, Un amico, Qual il suo nome, Le dica che un amico, lei
sapr di chi si tratta, Mia figlia ha altri amici, Non credo ne abbia poi tanti, O
tanti, o pochi, quelli che ha, hanno un nome, Daccordo, le dica allora che
sono Mximo. Nei sei mesi della sua relazione con Maria da Paz non sono
state tante le volte che Tertuliano Mximo Afonso ha avuto bisogno di
telefonarle a casa e meno ancora quelle in cui gli ha risposto la madre, ma
sempre, da parte dellanziana donna, il tenore delle parole e il tono della
voce erano stati di diffidenza, e sempre, da parte di lui, di una mal repressa
impazienza, lei, perch della loro storia non ne sapeva tanto quanto avrebbe
voluto, e lui, di sicuro per la contrariet che si sapesse troppo. I dialoghi
precedenti non erano stati molto differenti dallesempio qui di sopra
riportato, solo un campione un po pi inciprignito di come avrebbe potuto
essere e in definitiva non stato, visto che alla chiamata ha risposto Maria
da Paz, ma tutti quanti, sia gli uni che gli altri, senza eccezione, sarebbero
potuti benissimo rientrare alla voce Incomprensione Reciproca di un
breviario di Rapporti Umani. Pensavo che non mi avresti pi telefonato, disse
Maria da Paz, Come vedi, ti sei sbagliata, eccomi qui, Il tuo silenzio avrebbe
voluto dire che la giornata di oggi non aveva rappresentato per te quello che
ha significato per me, Ci che ha rappresentato, lo stato per entrambi, Ma
forse non nella stessa maniera n per le stesse ragioni, Ci mancano gli
strumenti per valutare queste differenze, ammesso che ce ne siano, Ti
piaccio ancora, S, mi piaci ancora, Non lo esprimi con molto entusiasmo, ti
sei limitato a ripetere le parole che ho pronunciato io, Spiegami perch non
dovrebbero servire a me, se a te sono servite, Perch quando vengono
ripetute perdono una parte del potere di convincimento che avrebbero se
fossero state dette in prima battuta, Chiaro, applausi allingegno e alla
sottigliezza dellanalista, Lo sapresti anche tu se ti dedicassi di pi a leggere
un po di narrativa, Come vuoi che mi metta a leggere un po di narrativa,
romanzi, racconti, o altra roba del genere, se il tempo non mi basta neanche
per la Storia, che il mio lavoro, sono giustappunto alle prese con un libro
fondamentale sulle civilt mesopotamiche, Lho notato, stava sul comodino,
Quindi, vedi, In ogni caso, non credo tu sia tanto a corto di tempo, Se
conoscessi la mia vita, non lo diresti, La conoscerei se mi dessi lopportunit
di conoscerla, Non di questo che stiamo parlando, bens della mia vita
professionale, Molto pi di un eventuale romanzo che stessi leggendo nel tuo
tempo libero, suppongo che la star pregiudicando quel famoso studio nel
quale sei impegnato, con tanti film da vedere. Tertuliano Mximo Afonso
aveva gi capito che la direzione presa dal discorso non gli conveniva, che si
stava allontanando sempre di pi dal suo obiettivo, inserirvi con la massima
naturalezza, la questione della lettera, e ora, per la seconda volta questoggi,
come se si trattasse di un gioco automatico di azioni e reazioni, la stessa
Maria da Paz gli aveva appena offerto lopportunit, praticamente in palmo di
mano. Avrebbe dovuto per andarci cauto, non condurla a pensare che il
motivo della chiamata era unicamente linteresse, che alla fin fine le aveva
telefonato non certo per parlarle di sentimenti, o magari dei bei momenti
passati insieme a letto, se la lingua si rifiutava di pronunciare la parola
amore. vero che largomento mi interessa, disse, conciliante, ma non al
punto che credi, Non lo direbbe nessuno vedendoti come ti ho visto io,
spettinato, in vestaglia e pantofole, la barba da fare, circondato da cassette
ovunque, non sembravi affatto quellassennato, sensatissimo uomo che
credevo di conoscere, Mi ero messo in libert, stando da solo a casa, si
capisce, ma, giacch ne hai parlato, mi venuta unidea che potrebbe
facilitare e affrettare il lavoro, Spero tu non intenda mettere anche me a
vedere i tuoi film non ho fatto niente per meritare questo castigo, Stai
tranquilla, i miei feroci istinti non arrivano a tanto, lidea sarebbe
semplicemente di scrivere alla casa di produzione chiedendo un insieme di
dati concreti, relativi in particolare, alla rete di distribuzione, alla
localizzazione delle sale cinematografiche e al numero di spettatori per film,
credo che mi sarebbe molto utile e mi aiuterebbe a trarre delle conclusioni,
Non vedo bene cosa questo abbia a che vedere con i segnali ideologici che
stai cercando, Pu darsi che non ce labbia tanto quanto immagino, in ogni
caso voglio tentare, Lo saprai tu, S, ma c un piccolo problema, Quale, Non
vorrei essere io a scrivere questa lettera, E perch non vai a parlarci
personalmente, certi argomenti si risolvono meglio faccia a faccia, e
scommetto che ne sarebbero lusingati, un professore di Storia che
sinteressa dei film che producono, proprio questo che non voglio,
mescolare la mia qualifica scientifica e professionale con uno studio al di
fuori della mia specialit, Perch, Non saprei spiegarlo, forse una questione
di scrupolo, Allora non vedo proprio come troverai soluzione per una
difficolt che stai creando da solo, Potresti essere tu a scrivere la lettera,
Ecco unidea assolutamente sballata, spiegami come far a scrivere una
lettera che tratta di un argomento per me misterioso quanto il cinese,
Quando dico che scriveresti tu la lettera, in realt voglio dire che sarei io a
scriverla a tuo nome e dando il tuo indirizzo, cos sarei al riparo da qualsiasi
indiscrezione, Che non sarebbe poi tanto grave, suppongo che in tal caso il
tuo onore non si ritroverebbe messo in causa n la tua dignit messa in
dubbio, Non essere ironica, ti ho gi detto che solo una questione di
scrupolo, S, me lo hai gi detto, E non ci credi, Certo che ci credo, non ti
preoccupare, Maria da Paz, S, Sai bene che ti amo, Credo di saperlo quando
me lo dici, poi mi domando se sar vero, vero, E questa telefonata lhai
fatta perch non vedevi lora di dirmelo, o per chiedermi di scrivere questa
lettera, Lidea della lettera venuta nel corso della conversazione, S, ma
non pretendere di convincermi che lhai avuta proprio mentre parlavamo,
Beh, certo, ci avevo gi pensato in modo vago, Vago, S, vago, Mximo,
Dimmi, tesoro, Puoi scrivere la lettera, Ti ringrazio di aver accettato, in
realt pensavo che non ti sarebbe dispiaciuto, una cosa tanto semplice, La
vita, caro Mximo, mi ha insegnato che nessuna cosa semplice, che a volte
lo sembra soltanto, e che tanto pi ci converr dubitare quanto pi lo
sembri, Ti stai dimostrando scttica, Nessuno nasce scttico, che io sappia,
Allora, visto che sei daccordo, scriver la lettera a tuo nome, Suppongo che
dovr firmarla, Non credo ne valga la pena, inventer io stesso una firma,
Che, almeno, sia un po simile alla mia, Non sono mai stato bravo a imitare
le calligrafie ma far del mio meglio, Stai attento, controllati, quando uno
comincia a falsare non si sa mai dove arriver, Falsare non sarebbe il
termine esatto, avresti dovuto dire falsificare, Grazie per la rettifica, mio
caro Mximo, stavo soltanto manifestando il desiderio che ci fosse una
parola in grado di esprimere, in un tuttuno, il senso di quelle due, A mia
conoscenza, una parola che riunisca e fonda in s il falsare e il falsificare non
esiste, Se latto esiste, dovrebbe esistere anche la parola, Quelle che
abbiamo si trovano nei dizionari, Tutti i dizionari insieme non contengono
neanche la met dei termini di cui avremmo bisogno per capirci gli uni con
gli altri, Per esempio, Per esempio, non so quale parola potrebbe esprimere
la sovrapposizione e confusione di sentimenti che sto notando dentro di me
in questo istante, Sentimenti, rispetto a che, Non a che, a chi, A me, S, a
te, Spero non sia niente di molto cattivo, C di tutto, come in farmacia, ma
stai tranquilla, non riuscirei a spiegartelo, per quanto ci provassi,
riprenderemo largomento un altro giorno, Vuol dire che la nostra
conversazione arrivata alla fine, Non sono state queste le mie parole n il
loro senso, Davvero no, scusa, In ogni caso, pensandoci bene, converrebbe
che ci fermassimo qui, evidente che c troppa tensione fra di noi,
sprizzano scintille a ogni frase che ci esce di bocca, Non era questa la mia
intenzione, Neanche la mia, Ma andata cos, S, andata cos, Perci
salutiamoci come quei bravi bambini che siamo, auguriamoci buonanotte e
sogni doro, arrivederci, Chiamami quando vuoi, Daccordo, Maria da Paz,
Sono sempre io, Ti voglio bene, Me lo hai gi detto.
Dopo aver lasciato cadere il ricevitore sul telefono, Tertuliano Mximo
Afonso si pass il dorso della mano sulla fronte bagnata di sudore. Aveva
raggiunto il suo obiettivo, i motivi dunque non dovevano mancargli per
essere soddisfatto, ma la conduzione di quel lungo e difficoltoso dialogo era
stata sempre a carico di lei anche quando non sembrava che cos stesse
accadendo, assoggettando lui a un continuo svilimento che non si
concretizzava esplicitamente nelle parole pronunciate dalluno e dallaltra,
ma che, per, una dopo laltra, gli lasciavano in bocca un gusto sempre pi
amaro, come comunemente si dice del sapore della sconfitta. Sapeva di
avercela fatta, ma si accorgeva pure che nella vittoria cera una parte di
illusione, come se ognuno dei suoi avanzamenti non fosse stato altro che la
conseguenza meccanica di un arretramento tattico del nemico, ponti doro
abilmente collocati per attirarlo, con le bandiere spiegate e al suono delle
trombe e dei tamburi, in un punto in cui forse si sarebbe scoperto assediato
senza scampo. Per raggiungere i suoi obiettivi aveva circondato Maria da Paz
con una rete di discorsi capziosi, calcolati, ma, in ultima analisi, erano i nodi
con cui supponeva di aver legato lei che limitavano la libert dei suoi stessi
movimenti. Durante i sei mesi della loro relazione, per non farsi imprigionare
troppo, aveva tenuto sapientemente Maria da Paz al margine della propria
vita privata, e ora che aveva deciso di concludere quel legame, per la qual
cosa aspettava unicamente il momento opportuno, si era visto costretto non
solo a chiederle aiuto, ma a renderla partecipe di atti di cui lei ignorava
totalmente tanto le origini e le cause, quanto le intenzioni finali. Il senso
comune lo avrebbe definito un approfittatore senza scrupoli, ma lui avrebbe
replicato che la situazione che stava vivendo era unica al mondo, che non
cerano precedenti che indicassero schemi di intervento socialmente
accettati, che nessuna legge prevedeva linaudito caso di duplicazione di
persona, e che, di conseguenza, era lui, Tertuliano Mximo Afonso, a dover
inventare, in ogni occasione, i procedimenti, regolari o irregolari, che lo
conducessero allobiettivo. La lettera era appena uno di essi, e se, per
scriverla, cera stato bisogno di abusare della fiducia di una donna che diceva
di amarlo, il delitto non era poi tanto grave, altri avevano fatto cose peggiori
e nessuno li indicava alla condanna pubblica.
Tertuliano Mximo Afonso ha infilato un foglio di carta nella macchina
per scrivere e si fermato a pensare. La lettera dovr sembrare opera di
unammiratrice, dovr essere entusiasta, ma senza esagerazioni, giacch
lattore Daniel Santa-Clara non proprio quel che si dice una stella del
cinema capace di strappare espressioni estasiate, teoricamente dovr
compiere il rituale della richiesta di una fotografia autografata, anche se quel
che principalmente importa a Tertuliano Mximo Afonso scoprire dove
abita, e il nome autentico, se, come tutto indica, Daniel Santa-Clara lo
pseudonimo di un uomo che forse si chiama, anche lui, chiss Tertuliano.
Spedita la lettera, due ipotesi conseguenti saranno possibili, o la casa di
produzione risponde direttamente dando le informazioni richieste, o dice che
non autorizzata a fornirle e, in tal caso, con ogni probabilit, trasmetter la
lettera al vero destinatario. Sar cos, si domandato Tertuliano Mximo
Afonso. Una rapida riflessione gli ha fatto vedere che lultima ipotesi fra
tutte la meno probabile perch dimostrerebbe pochissima professionalit e
ancor minore considerazione da parte della ditta sovraccaricare gli attori con
lincombenza e le spese di rispondere a lettere e inviare fotografe. Speriamo
sia cos, ha mormorato, crollerebbe tutto se lui inviasse a Maria da Paz una
risposta personale.
Per un attimo gli parso di veder cadere fragorosamente il castello di
carte che da una settimana sta costruendo con attenzioni millimetriche, ma
la logica amministrativa e, insieme, la consapevolezza che non c altra
strada lo hanno aiutato, a poco a poco, a ripristinare lanimo scosso. La
redazione della lettera non fu facile, il che spiega che la vicina del piano di
sopra avesse udito il rumore martellato della macchina per scrivere per pi
di unora. A un certo punto il telefono squill, squill con insistenza, ma
Tertuliano Mximo Afonso non rispose. Doveva essere Maria da Paz.

8.
Si svegli tardi. Era stata una notte scombussolata, percorsa da sogni
fugaci e inquietanti, una riunione del consiglio distituto in cui mancavano
tutti i professori, un corridoio senza uscita, una videocassetta che si rifiutava
di entrare nel lettore, un cinema con lo schermo nero dove si proiettava un
film nero, un intero elenco telefonico con lo stesso nome ripetuto su tutte le
righe, ma che lui non riusciva a leggere, un pacco postale con un pesce
dentro, un uomo che trasportava sulle spalle una pietra e diceva Sono
amorreo, unequazione algebrica con volti umani al posto delle lettere.
Lunico sogno che riusciva a rammentare con una certa precisione era quello
del pacco postale, e tuttavia non era stato in grado di identificare il pesce, e
adesso, ancora mezzo addormentato, si tranquillizzava da solo pensando
che, per lo meno, la rana pescatrice non poteva essere, perch una rana
pescatrice dentro la scatola non ci sarebbe stata. Si alz con difficolt, come
se per uno sforzo fisico eccessivo e non abituale gli si fossero bloccate le
articolazioni, e and in cucina a bere un po dacqua, un intero bicchiere
trangugiato con lingordigia di chi ha cenato con cibi salati. Aveva fame, ma
non gli andava di prepararsi la colazione. Torn in camera da letto per
indossare la vestaglia e poi and in sala. La lettera alla casa di produzione
era sulla scrivania, lultimo e definitivo tra i numerosi tentativi che
riempivano fin quasi allorlo il cestino della carta. La rilesse e gli parve che
servisse ai fini in vista, non si limitava a chiedere linvio di una fotografa
autografata dellattore del quale anche, quasi di sfuggita, si richiedeva
lindirizzo della casa in cui abitava.
Unallusione finale, che Tertuliano Mximo Afonso non aveva pudore
nel considerare un colpo dimmaginazione strategico di primordine,
insinuava qualcosa tipo lurgente necessit di uno studio sullimportanza
degli attori secondari altrettanto essenziale allo sviluppo dellazione
cinematografica, secondo lautrice della lettera, quanto quella dei piccoli
corsi dacqua affluenti nella formazione dei grandi fiumi.
Tertuliano Mximo Afonso era convinto che una conclusione tanto
metaforica e sibillina avrebbe eliminato del tutto la possibilit che la ditta
mandasse la lettera a un attore che, bench negli ultimi tempi avesse
cominciato a vedere il proprio nome nel cast dei film a cui prendeva parte,
non per questo aveva cessato di appartenere alla legione di quelli considerati
inferiori, subalterni e accessori, una specie di male necessario, una molestia
irrefutabile che, secondo il produttore, pesa sempre troppo nel bilancio. Se
Daniel Santa-Clara fosse giunto a ricevere una lettera redatta in questi
termini, pi che naturale che avrebbe cominciato a pensare a
rivendicazioni salariali e sociali in proporzione al proprio contributo come
affluente del Nilo e delle Amazzoni teste di cartellone. E se quella prima
azione individuale, iniziata per difendere il semplice benessere egoista del
rivendicatore, si fosse moltiplicata, ampliata, espansa in una copiosa e
solidale azione collettiva, allora tutta la struttura piramidale dellindustria del
cinema sarebbe crollata come un altro castello di carte e noi avremmo avuto
linaudita fortuna, o meglio ancora, il privilegio storico di testimoniare la
nascita di una nuova e rivoluzionaria concezione dello spettacolo e della vita.
Non c pericolo, per, che un tale cataclisma possa accadere. La lettera
firmata con il nome di una donna chiamata Maria da Paz sar inoltrata alla
sezione idonea, l un impiegato la sottoporr allattenzione del capo per
lominoso suggerimento contenuto nel suo ultimo paragrafo, il capo far
salire senza perdere tempo il pericoloso foglio di carta alla considerazione del
suo diretto superiore e, il giorno stesso, prima che il virus, inavvertitamente,
possa diffondersi allesterno, le poche persone che del caso sono venute a
conoscenza saranno allistante comminate a mantenere un silenzio assoluto,
ricompensato in anticipo con adeguate promozioni e sostanziali migliore di
stipendio. Rester da decidere cosa farne della lettera, se dare soddisfazione
alle richieste di fotografa autografata e informazioni sulla residenza
dellattore, di mera routine la prima, ma un po insolita la seconda, o
semplicemente procedere come se non fosse mai stata scritta o fosse andata
smarrita nella confusione delle poste. La discussione del consiglio di
amministrazione sullargomento occuper tutto il giorno seguente, non
perch fosse stato difficile raggiungere ununanimit di principio, ma per il
fatto che erano state oggetto di ponderata riflessione tutte le conseguenze
prevedibili, e non solo queste, poich lo sono state anche alcune altre che
erano parse piuttosto generate da immaginazioni inferme. La delibera finale
sar infine radicale e, nel contempo, abile. Radicale perch la lettera sar
consumata dal fuoco al termine della riunione, con tutto il consiglio di
amministrazione l a guardare tirando un sospiro di sollievo, abile perch
soddisfer le due richieste in modo da garantire una duplice gratitudine della
postulante, la prima di routine, come si detto, senza alcuna riserva la
seconda, In risposta alla particolare considerazione riservataci dalla sua
lettera, proprio in questi termini, ma facendo presente il carattere di
eccezionalit dellinformazione data. Non era esclusa la possibilit che questa
Maria da Paz, se un giorno dovesse conoscere Daniel Santa- Clara, ora che
avr il suo indirizzo, gli parli della sua tesi sui fiumi affluenti applicata alla
distribuzione di ruoli nellarte drammatica, ma, come del resto lesperienza
della comunicazione ha ampiamente dimostrato, il potere di mobilitazione
della parola orale, pur essendo, nellimmediato, in nulla inferiore a quello
della parola scritta, e addirittura, in un primo momento, forse pi atta della
prima a trascinare volont e folle, dotato di una portata storica alquanto
limitata, per via che, a forza di ripetere il discorso, rapidamente le viene a
mancare il fiato e le si sviano i propositi. Non si vede altra ragione del perch
le leggi che ci regolano siano tutte scritte. La cosa pi sicura, dunque, che
Daniel Santa-Clara, se tale incontro dovesse avvenire e tale questione vi
fosse sollevata, presti alle tesi affluenziali di Maria da Paz non pi che
unattenzione distratta e suggerisca di spostare la conversazione su temi
meno aridi, e scusateci una contraddizione tanto flagrante, considerando che
stavamo parlando di acqua e dei fiumi che la trasportano.
Tertuliano Mximo Afonso, dopo essersi messo davanti una delle
lettere che Maria da Paz gli aveva scritto tempo addietro e dopo un certo
numero di prove per sciogliere e allenare la mano, ha tratteggiato alla
meglio la sobria, ma elegante firma che la concludeva. Lo ha fatto per
rispettare linfantile e un po malinconico desiderio che lei aveva espresso e
non perch credesse che una maggiore perfezione nella falsificazione
potesse aumentare la credibilit di un documento che, com gi stato
debitamente anticipato, nel giro di pochi giorni sar scomparso da questo
mondo, disfatto in cenere. Vien voglia di dire, Tanta fatica per niente. La
lettera gi dentro la busta, il francobollo al suo posto, ora non resta altro
che uscire e infilarla nella cassetta postale allangolo. Oggi per domenica,
e il furgone delle poste non passer a ritirare la corrispondenza, ma
Tertuliano Mximo Afonso smania dalla voglia di liberarsi della lettera il pi
in fretta possibile. Fintanto che la lettera sar qui, questa la sua vivissima
impressione, il tempo si manterr immobile come un palcoscenico deserto. E
la stessa nervosa impazienza gliela sta provocando la fila di cassette per
terra. Vuole ripulire il campo, non lasciare tracce, il primo atto finito, ora
di togliere gli arredi di scena. Finiti i film di Daniel Santa-Clara, finita lansia,
In questo ci sar, Non ci sar, Avr i baffi, Avr la riga in mezzo, finite pure
le crocette davanti ai nomi, finito il rompicapo. Ma in quel momento gli
balzata alla memoria la chiamata che aveva fatto al primo dei Santa-Clara
dellelenco telefonico, quella casa dove non aveva risposto nessuno. Faccio
un nuovo tentativo, si domandato. Se lo avesse fatto, se gli avessero
risposto, se gli avessero detto che Daniel Santa-Clara abitava proprio l, la
lettera che tanto lavoro mentale gli aveva richiesto sarebbe diventata vana,
superflua, avrebbe potuto stracciarla e buttarla nel cestino della carta,
altrettanto inutile delle minute mancate che gli avevano aperto la strada
verso la redazione finale. Cap che aveva bisogno di una pausa, un intervallo
di riposo, sia pure di una o due settimane, finch non fosse arrivata la
risposta della casa di produzione, un periodo in cui far finta di non aver mai
visto Chi cerca trova, n limpiegato alla reception dellalbergo, sapendo
tuttavia che quella falsa quiete, quellapparenza di tranquillit avrebbero
avuto un limite, una scadenza in vista, e che il sipario, quando il momento
fosse giunto, inesorabilmente si sarebbe aperto per il secondo atto. Ma cap
anche che, se non avesse fatto unaltra telefonata, da quel momento in poi
sarebbe stato vincolato allossessione di essersi comportato vigliaccamente
in un duello a cui nessuno lo aveva sfidato e nel quale, dopo averlo
provocato, era entrato per sua unica ed esclusiva volont.
Andare in cerca di un uomo chiamato Daniel Santa-Clara che non
poteva immaginare di essere cercato, ecco lassurda situazione che
Tertuliano Mximo Afonso aveva creato, ben pi adatta agli intrecci di un
romanzo poliziesco senza criminale noto che giustificabile nella vita fin qui
senza scossoni di un professore di Storia. Messo cos fra lincudine e il
martello, fece allora un accordo con se stesso, Telfono ancora una volta, se
mi rispondono e dicono che abita l, butto via la lettera e mi fermo, poi vedr
se parlare o non parlare, ma, se non mi rispondono, la lettera va per la sua
strada e io non telefoner mai pi, succeda quel che succeda. La sensazione
di fame che aveva provato fino ad allora fu sostituita da una specie di
palpitazione nervosa alla bocca dello stomaco, ma la decisione era presa,
non avrebbe fatto marcia indietro. Il numero fu composto, si ud in
lontananza lo squillo, il sudore cominci lentamente a scorrergli sul viso, il
telfono continuava a squillare, ormai era evidente che in casa non cera
nessuno, ma Tertuliano Mximo Afonso sfidava la sorte, offriva allavversario
unultima opportunit non riagganciando, finch gli squilli si trasformarono in
un segnale stridente di vittoria e il telfono chiamato si azzitt da solo. Ecco,
disse a voce alta, e poi non si dica che non ho fatto ci che dovevo.
Allimprovviso si sent tranquillo come da tempo non gli accadeva. Era
cominciato il suo tempo di riposo, poteva entrare in bagno con la mente
snebbiata, farsi la barba, prepararsi senza fretta, vestirsi con accuratezza,
generalmente le domeniche sono giornate tristi, noiose, ma ce n alcune
che una fortuna siano venute al mondo. Era troppo tardi per fare
colazione, ancora presto per pranzare, doveva occupare il tempo in qualche
modo, poteva scendere a comprare il giornale e rientrare, poteva dare
unocchiata alla lezione dellindomani, poteva sedersi a leggere qualche altra
pagina della Storia delle Civilt Mesopotamiche, poteva, poteva, in quel
momento gli si acceso un lumino in un cantuccio della memoria, il ricordo
di uno dei sogni di stanotte, quello in cui luomo trasportava sulle spalle una
pietra e diceva Sono amorreo, sarebbe buffo se quella pietra fosse il famoso
codice di Hammurabi e non un masso qualunque raccolto a terra, la cosa
logica veramente, che i sogni storici li debbano sognare gli storici, che ci
hanno studiato apposta.
Che la Storia delle Civilt Mesopotamiche lo avesse condotto alla
legislazione del re Hammurabi non deve affatto sorprenderci, stato un
passaggio talmente naturale come aprire la porta che d nella stanza
accanto, ma che la pietra sulle spalle dellamorreo gli avesse fatto
rammentare che non telefonava alla madre da quasi una settimana, questo
neanche il pi dotto sonnlogo saprebbe spiegarcelo, escludendo senza
compassione n piet, perch abusiva e malintenzionata, la facile
interpretazione che Tertuliano Mximo Afonso, segretamente, non osando
confessarlo, considera la progenitrice come un pesante carico. Povera donna,
cos lontana, senza notizie, e cos discreta e rispettosa della vita del figlio,
figurarsi, un insegnante di liceo, che solo in casi estremi oserebbe
telefonare, interrompendo unattivit che in certo qual modo si trova al di l
della sua comprensione, e non che la donna non abbia i suoi rudimenti, non
che non abbia studiato Storia pure lei quandera ragazzina, ci che sempre le
ha creato confusione che la Storia si possa insegnare.
Quando sedeva sui banchi di scuola e sentiva linsegnante parlare degli
eventi del passato le sembrava non fossero altro che fantasticherie, e che,
se ce le aveva la maestra, avrebbe potuto avercele anche lei, proprio come
talvolta si scopriva a fantasticare sulla propria vita. Che gli avvenimenti le si
presentassero poi ordinati nel libro di Storia, questo non modificava affatto
la sua idea, il compendio in realt non faceva altro che raccogliere le libere
fantasie di chi lo aveva scritto, e dunque non sarebbe dovuta esserci una
differenza cos tanto grande fra queste fantasie e quelle che si potevano
leggere in un qualsiasi romanzo. La madre di Tertuliano Mximo Afonso, di
cui finalmente compare il nome, Carolina, insieme al cognome, Mximo,
unassidua e fervente lettrice di romanzi. Come tale, sa tutto di telfoni che
a volte squillano senza che uno se laspetti e di altri che a volte squillano
quando ci si aspettava disperatamente che squillassero. Non questo il
nostro caso, la madre di Tertuliano Mximo si era solo domandata, Quand
che mi telefona mio figlio, ed ecco che allimprovviso ne sente la voce l
vicino allorecchio, Buongiorno, cara mamma, come va, Bene, bene, al solito,
e tu, Anchio, come sempre, Hai avuto molto lavoro a scuola, La norma, gli
esercizi, le interrogazioni, qualche riunione di professori, E le lezioni, quando
finiscono questanno, Fra due settimane, poi avr ancora una settimana di
esami, Vuol dire che prima di un mese sarai qui con me, Verr a trovarti,
chiaro, ma non potr fermarmi pi di tre o quattro giorni, Perch, che
ancora ho delle cose da sistemare qui, dei giri da fare, Che sono queste
cose, che giri, la scuola chiude per le vacanze e le vacanze, che io sappia, ci
sono apposta perch la gente si riposi, Stai tranquilla, mi riposer, ma ci
sono alcune faccende che prima devo risolvere, E sono serie, queste tue
faccende, Penso di s, Non capisco, se sono serie, lo sono davvero, non si
tratta di pensare o non pensare che lo siano, un modo di dire, Ha qualcosa
a che vedere con la tua amica, quella Maria da Paz, Fino a un certo punto,
Sembri un personaggio di un libro che mi capitato di leggere, una donna
che quando le domandano qualcosa risponde sempre con unaltra domanda,
Bada che le domande le hai fatte tu, mamma, la mia, e lunica, era per
sapere come va, perch non mi parli in modo chiaro e diretto, dici penso di
s, dici fino a un certo punto, non ero abituata a vederti fare il misterioso con
me, Non ti arrabbiare, Non mi arrabbio, ma comprenderai che trovi strano
che, entrando in ferie, tu non venga subito qui, non ricordo sia mai successo,
Poi ti racconter tutto, Vai a fare un viaggio, Unaltra domanda, Ci vai, o non
ci vai, Se ci andassi te lo direi, Quello che non capisco perch hai detto che
Maria da Paz aveva a che vedere con codeste faccende che ti obbligano a
trattenerti l, Non proprio cos, avr esagerato, Stai pensando di sposarti di
nuovo, Che idea, mamma, invece forse dovresti, La gente ora si sposa poco,
di sicuro lavrai gi dedotto dai romanzi che leggi, Non sono stupida e so
benissimo in che mondo vivo, ma penso che tu non abbia il diritto di
continuare a tener bloccata quella ragazza, Non le ho mai promesso il
matrimonio n le ho proposto di vivere insieme, Per lei, una relazione che
dura da sei mesi come una promessa, non conosci le donne, Non conosco
quelle dei tuoi tempi, E conosci poco quelle dei tuoi, possibile, la mia
esperienza in fatto di donne non davvero granch, mi sono sposato una
volta e ho divorziato, il resto conta poco, C Maria da Paz, Anche lei non
conta molto, Non ti rendi conto che ora sei crudele, Crudele, che parola
solenne, Lo so che suona da romanzo rosa, ma le forme di crudelt sono
moltissime, alcune mascherate persino da indifferenza o da indolenza, se
vuoi ti faccio qualche esempio, non decidersi a tempo pu divenire unarma
consapevole di aggressione mentale contro gli altri, Sapevo che avevi delle
doti da psicologa, ma non che arrivassero a tanto, Di psicologa non so un
bel nulla, non ne ho mai studiato una riga, ma di persone credo di saperne
qualcosa, Ne parleremo quando sar l, non mi fare aspettare molto, dora in
poi non avr un istante di quiete, Tranquillzzati, per favore, in una maniera
o nellaltra tutto finisce per risolversi a questo mondo, A volte nella maniera
peggiore, Non sar questo il caso, Speriamo, Un bacio, mamma, Un bacio,
figliolo, abbi cura di te, Daccordo. Lagitazione della madre fece dissolvere
limpressione di benessere che aveva dato una vivacit nuova allo spirito di
Tertuliano Mximo Afonso dopo la chiamata fatta al Santa-Clara che non era
in casa. Parlare di argomenti seri che avrebbe dovuto affrontare una volta
terminate le lezioni era stato un errore imperdonabile. Certo che la
conversazione aveva deviato verso la sua relazione con Maria da Paz, e
addirittura, a un certo momento, era sembrata fissarsi l, ma quella frase
della madre, A volte nella maniera peggiore, quando per tranquillizzarla, lui
aveva detto che a questo mondo tutto si risolve, ora gli suonava come un
vaticinio di disastri, un annuncio di fatalit, come se, invece dellanziana
signora che si chiamava Carolina Mximo ed era sua madre, le fosse
spuntata allaltro capo del telfono una sibilla o una cassandra che gli diceva,
in altre parole, Sei ancora in tempo a fermarti. Per un attimo pens di
mettersi in macchina, fare quel viaggio di cinque ore che lo avrebbe portato
alla cittadina dove viveva la madre, raccontarle tutto e poi tornare con
lanimo purificato da miasmi malsani al suo lavoro di professore di Storia
poco amante del cinema, deciso a voltare questa pagina confusa della
propria vita e addirittura, chiss, disposto a considerare molto seriamente la
possibilit di sposarsi con Maria da Paz. Les jeux sont faits, rien ne va plus,
disse a voce alta Tertuliano Mximo Afonso, che in tutta la sua vita non
mai entrato in un casin, ma ha al suo attivo di lettore alcuni famosi romanzi
della belle poque.
Si infilato la lettera per la casa di produzione cinematografica in una
delle tasche della giacca ed uscito. Dimenticher di imbucarla, pranzer nei
dintorni e subito dopo rientrer a casa per bere sino alla fine il fiele di questa
domenica pomeriggio.

9.
La prima incombenza di Tertuliano Mximo Afonso il giorno seguente
fu di fare due pacchi con le cassette che avrebbe restituito al negozio. Poi
radun le restanti, le leg con uno spago e and a conservarle nellarmadio
della camera da letto, chiuse a chiave. Metodicamente, stracci i fogli di
carta su cui aveva annotato i nomi degli attori, fece lo stesso con le minute
della lettera dimenticata nella tasca della giacca e che dovr aspettare
ancora qualche minuto prima di fare il suo primo passo sul cammino che la
porter al destinatario, e infine, come se avesse qualche forte motivo per
cancellare le proprie impronte digitali, pul con un panno umido tutti i mobili
dello studio che aveva toccato in questi giorni.
Ha cancellato anche quelle che aveva lasciato Maria da Paz, ma a
questo non ha pensato. I segnali di un passaggio che voleva far sparire non
erano i suoi n quelli di lei, erano, piuttosto, quelli della presenza che lo
aveva strappato violentemente al sonno la prima notte. Non varrebbe la
pena fargli osservare che una simile presenza era esistita solo nel suo
cervello, che certamente laveva prodotta unangoscia generata nel suo
spirito da un sogno di cui si era dimenticato, non varrebbe la pena
suggerirgli che poteva essere, forse, e nulla di pi, la conseguenza
soprannaturale di una cattiva digestione dello stufato, non varrebbe la pena
dimostrargli, infine, con le ragioni della ragione, che, pur essendo noi
disposti ad accettare lipotesi di una certa capacit di materializzazione dei
prodotti della mente nel mondo esterno, ci che assolutamente non
possiamo ammettere che linafferrabile e invisibile presenza dellimmagine
cinematografica dellimpiegato alla reception dellalbergo avesse lasciato
sparse dappertutto in casa le tracce di sudore delle dita. A quanto si sappia
finora, lectoplasma non traspira. Terminato il lavoro, Tertuliano Mximo
Afonso si vest, prese la sua cartella da professore e i due pacchi e usc.
Incontr per le scale la vicina del piano di sopra che gli domand se aveva
bisogno di aiuto, e lui rispose no, signora, grazie mille, subito dopo, a sua
volta, si mostr interessato a sapere come le era andato il fine settimana, e
la donna rispose cos cos, al solito, e che lo aveva sentito lavorare alla
macchina per scrivere, e lui disse che prima o poi si sarebbe dovuto decidere
a comprare un computer, che quelli, almeno, sono silenziosi, e lei disse che il
rumore della macchina non la disturbava affatto, anzi, le faceva anche
compagnia. Siccome oggi sarebbe stato giorno di pulizie, lei gli ha
domandato se per caso tornava a casa prima di pranzo e lui ha risposto che
no, avrebbe pranzato a scuola e sarebbe rientrato solo nel pomeriggio. Si
salutarono, arrivederci, e Tertuliano Mximo Afonso, consapevole che la
vicina si era solo fermata a osservare commiserandolo, la sua mancanza di
destrezza nel trasportare i due pacchi e la cartella, scese le scale facendo
attenzione a dove metteva i piedi per non fare un capitmbolo e morire di
vergogna. Lauto si trovava dal lato opposto alla cassetta postale. And a
mettere i pacchi nel portabagagli e torn indietro, tirando fuori nel contempo
la lettera dalla tasca. Un ragazzino che pass correndo gli diede senza
volerlo uno spintone e la lettera gli sfugg dalle dita e cadde sul marciapiede.
Il ragazzo si ferm qualche passo pi avanti e chiese scusa, ma, forse per
timore di un rimprovero o di un castigo, non torn indietro per prenderla e
restituirla, comera suo dovere. Tertuliano Mximo Afonso fece un cenno
compiacente con la mano, il gesto di chi aveva deciso di accettare le scuse e
perdonare il resto, e si chin a raccogliere la lettera. Pens che avrebbe
potuto fare una scommessa con se stesso, lasciarla l dove stava e
consegnare nelle mani del caso i destini di entrambi, quello della lettera e il
proprio. Poteva succedere che la prossima persona l a passare prendesse la
lettera perduta, vedesse che cera il francobollo e, da buon cittadino,
andasse a imbucarla scrupolosamente nella cassetta postale, poteva
succedere che laprisse per vedere cosa cera dentro e dopo averla letta la
buttasse via, poteva succedere che non le prestasse attenzione e la
calpestasse, che nel corso della giornata tante altre persone la
calpestassero, sempre pi sporca e sgualcita, finch qualcuno decidesse una
volta per tutte di spingerla con la punta della scarpa nella cunetta, dove lo
spazzino lavrebbe trovata. La scommessa non stata fatta, la lettera
stata raccolta e infilata nella buca, la ruota del destino si messa finalmente
in movimento. Ora Tertuliano Mximo Afonso andr al negozio di video,
confronter con il commesso le cassette che ha riportato impacchettate e,
per esclusione di parti, quelle che ha lasciato a casa, pagher quanto deve e
magari dir fra s e s che l non entrer mai pi. In definitiva, con suo
sollievo, il commesso cerimonioso non cera, lo ha servito invece la ragazza
nuova e inesperta, ecco perch le operazioni hanno richiesto un po pi di
tempo, bench la facilit di calcolo mentale del cliente sia di nuovo servita a
qualcosa quando arrivato il momento dei conti. La commessa gli domand
se voleva noleggiare o comprare qualche altro video, lui rispose che no, che
era arrivato alla fine del lavoro, e lo disse senza ricordarsi che la ragazza non
era ancora nel negozio quando lui aveva fatto il suo famoso discorso sui
segnali ideologici presenti in ogni e qualsivoglia resoconto filmato, anche,
naturalmente, nelle grandi opere della settima arte, ma soprattutto nelle
produzioni di consumo corrente, serie b o c, quelle cui in genere non si
presta nessuna attenzione, ma che sono le pi efficaci perch colgono alla
sprovvista lo spettatore. Gli sembrava che il negozio fosse pi piccolo di
quando ci era entrato per la prima volta, neanche una settimana orsono, era
davvero incredibile come in cos poco tempo la sua vita si era trasformata, in
questo momento si sentiva come se fluttuasse in una specie di limbo, in un
corridoio di passaggio fra il cielo e linferno che lo portava a chiedersi, con un
certo senso di sgomento, da dove veniva e dove sarebbe andato ora, in
quanto, a giudicare dalle idee che corrono sullargomento, non pu essere la
stessa cosa che unanima sia trasportata dallinferno al cielo o spinta dal
cielo allinferno. Stava gi guidando lauto diretto a scuola quando queste
riflessioni escatologiche furono sostituite da unanaloga daltro tipo, colta
per nella storia naturale, sezione entomologa, la quale lo port a vedersi
come una crislide in stato di raccoglimento profondo e in segreto processo
di trasformazione. Malgrado lumore cupo che lo accompagnava da quando si
era alzato dal letto, sorrise al paragone pensando che, in questo caso,
entrato nel bzzolo come lucertola ne sarebbe uscito farfalla. Io, farfalla,
mormor, solo questo mi mancava da vedere. Posteggi la macchina non
molto lontano da scuola, consult lorologio, avrebbe avuto ancora il tempo
di bere un caff e dare unocchiata ai giornali, ammesso che ce ne fosse
qualcuno disponibile. Sapeva di aver trascurato di preparare la lezione, ma
lesperienza pluriennale avrebbe compensato la mancanza, altre volte aveva
dovuto improvvisare e nessuno si era accorto della differenza.
Ci che mai avrebbe fatto sarebbe stato di entrare in aula e sparare a
zero sugli innocenti infanti, Oggi interrogazione, Sarebbe stato un atto
sleale, la prepotenza di chi, avendo il coltello dalla parte del manico, ne fa
luso che pi gli aggrada e varia lo spessore delle fette di formaggio secondo
i capricci delloccasione e le preferenze stabilite. Quando entr in sala
professori, vide che cera ancora qualche giornale disponibile nella vetrina
ma per arrivarci sarebbe dovuto passare vicino a un tavolo dove, davanti a
tazzine di caff e bicchieri dacqua, tre colleghi stavano chiacchierando.
Sarebbe sembrato brutto proseguire diretto, tanto pi che uno di loro era il
suo amico professore di Matematica, a cui tanto era debitore in
comprensione e pazienza. Gli altri erano unanziana professoressa di
Letteratura e un giovane professore di Scienze Naturali con i quali non aveva
mai stabilito rapporti di prossimit affettiva. Salut, domand se poteva far
loro compagnia e senza attendere risposta, spinse una sedia e si sedette. A
una persona non informata dei costumi locali un tale procedimento potrebbe
sembrare alquanto prossimo alla maleducazione, ma cos si erano
organizzati i protocolli di rapporto in sala professori, in modo per cos dire
naturale, non erano stati messi per iscritto, ma poggiavano su solide
fondamenta di consenso, dal momento che, siccome a nessuno passava per
la testa di rispondere negativamente alla domanda, era meglio saltare
direttamente il coro di consensi, alcuni sinceri, altri non tanto, e dare la cosa
per fatta. Lunico punto delicato, questo, s, capace di creare tensione fra chi
cera gi e chi era appena arrivato, risiedeva nella possibilit che largomento
in discussione fosse di natura confidenziale, ma anche questo si era risolto
con il tacito ricorso a unaltra domanda, questultima retorica per eccellenza,
Interrompo qualcosa, alla quale era socialmente ammissibile solo una
risposta, Assolutamente no, si unisca a noi. Dire al nuovo arrivato, per
esempio, anche se con le migliori delle maniere, Sissignore, sta
interrompendo, vada a sedersi altrove, avrebbe causato un tale
sommovimento che la rete interrelazionale del gruppo sarebbe stata
gravemente scossa e messa in causa. Tertuliano Mximo Afonso torn col
caff che era andato a prendersi, si install e domand, Che novit ci sono,
Si riferisce a quelle di fuori o a quelle di dentro, domand a sua volta il
professore di Matematica, Quelle di dentro presto per saperle, mi riferivo a
quelle di fuori, non ho ancora letto i giornali, Le guerre che cerano ieri
continuano ancora oggi, disse la professoressa di Letteratura, Senza
dimenticare la probabilit altissima o addirittura la certezza che ce n
unaltra pronta a scoppiare, aggiunse il professore di Scienze Naturali come
se lo avessero combinato, E lei, com stato il suo fine settimana, indag il
professore di Matematica, Tranquillo, in pace, ho passato quasi tutto il
tempo a leggere un libro di cui credo di averle gi parlato, uno sulle civilt
mesopotamiche, il capitolo che tratta degli amorrei interessantissimo,
Invece io sono andato al cinema con mia moglie, Ah, fece Tertuliano Mximo
Afonso sviando lo sguardo, Il nostro collega qui poco estimatore di cinema,
interven quello di Matematica rivolto agli altri, Non ho mai affermato
apertamente che non mi piace, ci che ho detto e ripeto che il cinema non
fa parte dei miei affetti culturali, preferisco i libri, Mio caro, non vale la pena
accendersi, la questione non ha importanza, sa bene che le ho suggerito di
vedere quel film con la migliore delle intenzioni, Che significa esattamente
accendersi, domand la professoressa di Letteratura, tanto per curiosit
quanto per buttare acqua sul fuoco, Accendersi, rispose quello di
Matematica, significa irritarsi, arrabbiarsi, o, con maggiore precisione,
stizzirsi, E perch stizzirsi, secondo lei, pi preciso di arrabbiarsi o irritarsi,
domand il professore di Scienze Naturali, Sar pi che altro
uninterpretazione personale che ha a che vedere coi ricordi dinfanzia,
quando mia madre mi rimproverava o castigava per qualche monelleria, io
mettevo il broncio e rifiutavo di parlare, mantenevo un silenzio totale che
poteva durare per ore, allora lei diceva che ero stizzito, o acceso, Proprio
cos, A casa mia, quando avevo allincirca quellet, disse la professoressa di
Letteratura, la metfora per i miei malumori infantili era diversa, Diversa,
come, Diciamo asinina, Ce lo spieghi un po, Legare lasino, si diceva allora,
ed inutile che andiate a cercare lespressione nei dizionari perch non la
troverete, suppongo fosse esclusiva della famiglia.
Tutti risero, a eccezione di Tertuliano Mximo Afonso, che accenn un
sorrisetto contrariato per rettificare, Esclusiva non credo proprio, perch si
usava pure a casa mia. Altre risate, la pace era fatta. La professoressa di
Letteratura e il professore di Scienze Naturali si alzarono, salutarono con un
ci vediamo, probabilmente avevano le aule pi lontano, forse al piano di
sopra, i due rimasti qui seduti hanno ancora qualche minuto per quanto
rimasto da dire, Da uno che ha dichiarato di aver trascorso due giorni nella
serenit di una lettura storica, osserv il collega di Matematica, mi aspetterei
di tutto, tranne quella faccia tormentata, unimpressione sua, non ho nulla
che mi tormenti, avr piuttosto la faccia di chi ha dormito poco, Lei potr
darmi le ragioni che vuole, ma la verit che da quando ha visto quel film
non sembra pi lo stesso, Cosa vuol dire che non sembro pi lo stesso,
domand Tertuliano Maximo Afonso con un inaspettato tono di allarme,
Nientaltro se non ci che ho detto, che la noto cambiata, Sono la stessa
persona, Non ne dubito, Certo, sono un po apprensivo per via di certe
faccende di ordine sentimentale che ultimamente mi si sono complicate,
sono cose che possono succedere a chiunque, ma ci non significa che mi sia
trasformato in unaltra persona, N del resto lho detto, non ho alcun dubbio
che continui a chiamarsi Tertuliano Mximo Afonso e sia professore di Storia
in questa scuola, Allora non capisco perch insista nel dire che non sembro
pi lo stesso, Da quando ha visto il film, Non parliamo del film, conosce gi
la mia opinione al riguardo, Daccordo, Sono la stessa persona, Certo che s,
Dovrebbe ricordarsi che sono in depressione, O in marasma, per dirla con
laltro nome che usava lei, Esattamente, E che questo merita rispetto,
Rispetto ce lha completo da parte mia, lo sa bene, ma non era di questo che
parlavamo, Sono la stessa persona, Ora lei che insiste, Certo, lho detto
ancora pochi giorni fa, sto passando un periodo di forte tensione psicologica,
e dunque naturale che mi traspaia dal viso e si noti nei miei modi, Chiaro,
Ma ci non vuol dire che sia cambiato moralmente e fisicamente al punto di
sembrare unaltra persona, Io mi sono limitato a dire che lei non sembrava
lo stesso, non che sembrasse unaltra persona, La differenza non grande,
La nostra collega di Letteratura direbbe che, al contrario, enorme, e di
queste cose lei se nintende, credo che in quanto a sottigliezze e sfumature
la letteratura sia quasi come la matematica, E io, povero me, appartengo
allarea della Storia, dove le sfumature e le sottigliezze non ci sono, Ci
sarebbero se la Storia potesse essere, diciamo, il ritratto della vita, Mi
sorprende, non da lei essere tanto convenzionalmente retorico, Ha
perfettamente ragione, in tal caso la Storia non sarebbe la vita, solo uno dei
suoi possibili ritratti, somiglianti, s, ma mai uguali. Tertuliano Mximo
Afonso svi nuovamente gli occhi e subito dopo, con un difficile sforzo di
volont, torn a fissarli sul collega, come per indagare cosa poteva
nascondersi dietro lapparente serenit del suo viso. Il professore di
Matematica sostenne lo sguardo senza dar mostra di prestargli particolare
attenzione, poi, con un sorriso in cui cera un misto dironia simpatica e di
franca benevolenza, disse, Forse un giorno mi disporr a vedere di nuovo
quella commedia, pu darsi che riesca a scoprire cos che la scombussola
tanto, supponendo che risieda l lorigine del suo male. Tertuliano Mximo
Afonso rabbrivid dalla testa ai piedi, ma, in piena confusione, in pieno
pnico, riusc a dare una risposta plausibile, Non si affanni, quel che mi
scombussola, per usare la sua parola, un legame da cui non so come venir
fuori, se mai, in vita sua, si trovato in situazione simile, sa cosa si prova, e
ora devo andare a far lezione, sono gi in ritardo, Se non lo trova
sconveniente, e ancorch nella storia di questo posto ci sia almeno un
pericoloso precedente, laccompagno fino allangolo del corridoio, disse il
professore di Matematica, ma le prometto solennemente fin da ora che non
ripeter quellimprudente gesto di posarle la mano sulla spalla, Come vanno
le cose, oggi potrebbe addirittura darsi che non mi dispiacerebbe, Ma sono io
che non voglio correre rischi, lei ha tutta laria di avere le pile caricate al
massimo. Risero entrambi, senza riserve il professore di Matematica,
forzatamente Tertuliano Mximo Afonso, a cui risuonavano ancora nelle
orecchie le parole che lo avevano gettato nel pnico, la peggiore delle
minacce che a questo punto qualcuno avrebbe potuto fargli. Si separarono
allangolo del corridoio e ognuno prosegu per la sua meta. La comparsa in
aula del professore di Storia fece svanire negli allievi la carezzevole illusione
che il ritardo aveva gi fatto nascere, quella che questoggi non ci sarebbe
stata lezione. Ancor prima di sedersi, Tertuliano Mximo Afonso annunci
che di l a tre giorni, il gioved seguente, quindi, avrebbero avuto un nuovo e
ultimo compito scritto, Sappiate che si tratta di un esercizio decisivo per la
definizione finale dei voti, disse, visto che non intendo procedere a
interrogazioni orali nelle due settimane che mancano alla fine dellanno
scolastico, inoltre, questa lezione e le due seguenti saranno dedicate
esclusivamente a un ripasso degli argomenti dati, in modo che possiate
rinfrescarvi le idee per il giorno del compito. Lesordio fu ben accolto dalla
parte pi imparziale della classe, era evidente, grazie a Dio, che Tertuliano
non intendeva spargere altro sangue se non linevitabile. Da questo
momento, tutta lattenzione degli allievi sar rivolta allnfasi con cui il
professore tratter via via ciascuno degli argomenti del corso, in quanto, se
la logica dei pesi e delle misure veramente cosa umana e la sorte a favore
uno dei suoi fattori variabili, tali cambiamenti dintensit comunicativa
potrebbero preannunciare, senza che lui si accorga dellinconsapevole
rivelazione, la scelta dei temi su cui verter il compito. Se alquanto noto
che nessuno degli esseri umani, compresi quelli che hanno gi raggiunto le
et che chiamiamo vecchiezza, pu sussistere senza illusioni, quella strana
infermit psichica indispensabile a una vita normale, cosa non dire allora di
queste ragazze e di questi ragazzi che, dopo aver perso lillusione che
questoggi non ci sarebbe stata lezione, sono impegnati ora nellalimentare
unaltra illusione ben pi problematica, quella che il compito di gioved possa
essere per ciascuno, e dunque per tutti, il ponte doro su cui transiteranno
trionfalmente allanno seguente. La lezione stava ormai per finire quando un
bidello buss alla porta ed entr per comunicare al signor professore
Tertuliano Mximo Afonso che il signor preside lo pregava di passare
gentilmente nel suo ufficio non appena avesse terminato. La spiegazione in
corso, su un qualche trattato, fu sbrigata in meno di due minuti, e tanto
allacqua di rose che Tertuliano Mximo Afonso pens bene di dire, Di questo
non vi preoccupate molto, perch nel compito non ci sar. Gli allievi si
scambiarono occhiate dintesa complice, nelle quali era facilmente sottinteso
che le loro idee sulle valutazioni dellnfasi finivano per essere confermate in
un caso in cui, pi che il significato delle parole, contava il tono di
noncuranza con cui erano state pronunciate. Pochissime volte una lezione
giunta alla fine in una tale atmosfera di concordia.
Tertuliano Mximo Afonso infil le carte nella borsa e usc. I corridoi si
riempivano rapidamente di studenti che irrompevano da tutte le porte
chiacchierando gi di argomenti che non avevano niente a che vedere con
quanto gli era stato insegnato un minuto prima, qua e l un professore
tentava di passare inosservato nellincrespato mare di teste che lo
circondava dappertutto e, dribblando alla meglio gli scogli che gli spuntavano
davanti, sgusciava verso il suo porto di riparo naturale, la sala. Tertuliano
Mximo Afonso tagli verso il corpo delledificio dove si trovava lo studio del
preside, si ferm per dare attenzione alla professoressa di Letteratura che gli
sbarrava il passo, Ci manca un buon dizionario di espressioni colloquiali,
diceva lei tenendolo per la manica della giacca, Pi o meno, tutti i dizionari
generali solitamente le raccolgono, ricord lui, S, ma non in maniera
sistematica e analitica n con lambizione di esaurire il tema, registrare
quellespressione, legare lasino, per esempio, e dire cosa significa, non
basterebbe, bisognerebbe andare oltre, identificare nelle diverse componenti
dellespressione le analoge, dirette e indirette, con lo stato danimo che si
voluto rappresentare, Ha perfettamente ragione, rispose il professore di
Storia, pi per essere gentile che non perch il tema lo interessasse
veramente, e ora la prego di scusarmi, devo andare, il preside mi ha
chiamato, Vada, vada, far aspettare Dio il peggiore dei peccati. Tre minuti
dopo Tertuliano Mximo Afonso bussava alla porta dello studio, entr quando
si accese la luce verde, rivolse il saluto e ne fu ricambiato, si sedette a un
cenno del preside e attese. Non sentiva nessuna presenza intrusa, n
astrale, n daltro tipo. Il preside spost le carte che aveva sul tavolo e
disse, sorridente, Ho pensato molto alla nostra ultima conversazione, quella
sullinsegnamento della Storia, e sono giunto a una conclusione, Quale,
signor preside, Chiederle di farci un lavoro durante le vacanze, Che lavoro,
Ovviamente potr rispondermi che le vacanze ci sono apposta per riposare e
che tutto tranne che ragionevole chiedere a un professore, terminate le
lezioni di continuare a preoccuparsi di faccende scolastiche, Sa
perfettamente, signor preside, che non glielo direi con queste parole, Me lo
direbbe con altre che significherebbero la stessa cosa, S, comunque, e fino a
questo momento, non ne ho pronunciate, n queste n quelle, sicch devo
pregarla di concludere lesposizione della sua idea, Ho pensato che
potremmo tentare di convincere il ministero, non a capovolgere il
programma, questo sarebbe troppo, il ministro non mai stato tipo da
rivoluzioni, ma a studiare, organizzare e mettere in pratica un piccolo
esperimento, un esperimento pilota, limitato, per cominciare, a una scuola e
a un numero ridotto di studenti, preferibilmente volontari, in cui le materie
storiche fossero studiate dal presente al passato invece di esserlo dal
passato al presente, insomma, la tesi che lei sostiene ormai da tempo e della
cui bont ho avuto il piacere di essere da lei convinto, E questo lavoro di cui
vorrebbe incaricarmi, in che consisterebbe precisamente, domand
Tertuliano Mximo Afonso, Che elaborasse una proposta documentata da
inviare al ministero, Io, signor preside, Non per adularla, ma in verit non
trovo nella nostra scuola persona pi abilitata a farlo, ha dimostrato di avere
riflettuto molto sullargomento, ha le idee ben chiare, mi farebbe davvero un
grande piacere se accettasse il compito, lo dico con la massima sincerit,
inutile aggiungere che il lavoro sarebbe retribuito, certamente possibile
trovare nel nostro bilancio un capitolo in cui rientri la voce, Dubito che le mie
idee, sia in qualit, sia in quantit, anche la quantit conta, sarebbero
sufficienti a convincere il ministero, lei, signor preside, li conosce meglio di
me, Ahim, fin troppo, Allora, Allora, mi permetta di insistere, credo che
questa sarebbe per noi loccasione migliore per prendere posizione nei loro
confronti come una scuola capace di produrre idee innovative, Anche se
dovessero mandarci a spasso, Forse lo faranno, forse archivieranno la
proposta senza ulteriori considerazioni, ma almeno ci sar, qualcuno, un
giorno, se ne ricorder, E noi aspetteremo quel giorno, In un secondo
tempo, potremo chiamare altre scuole a partecipare al progetto, organizzare
dibattiti, conferenze, infilarci la comunicazione sociale, Fino a quando il
provveditore le scriver una lettera chiudendoci la bocca, Mi spiace
osservare che la mia richiesta non la entusiasma, Le confesso che ci sono
ben poche cose a questo mondo che mi entusiasmano, signor preside, ma il
problema non tanto questo quanto il fatto che non so cosa mi riserveranno
le prossime vacanze, Non capisco, Dovr affrontare alcune questioni
importanti che sono sorte recentemente nella mia vita e temo non mi resti il
tempo n lo stato danimo mi aiuti per dedicarmi a un lavoro che
richiederebbe da parte mia una dedizione totale, In tal caso, consideriamo
chiuso largomento, Mi ci lasci pensare un altro po, signor preside, mi
conceda qualche giorno, mi impegno a darle una risposta entro la fine di
questa settimana, Posso sperare che sar positiva, Forse, signor preside,
non glielo assicuro, La vedo davvero preoccupata, speriamo riesca a
risolvere al meglio codesti suoi problemi, Speriamo, Com andata la lezione,
Tutto liscio, la classe lavora, Magnifico, Gioved avremo un compito scritto, E
venerd mi dar la risposta, S, Rifletta bene, Rifletter, Suppongo sia inutile
dirle a chi penso per condurre lesperienza pilota, Grazie, signor preside.
Tertuliano Mximo Afonso scese in sala professori, andava a leggere i
giornali e a tirarla per le lunghe fino al pranzo. A mano a mano, per, che
lora si avvicinava lui cominci a rendersi conto che non avrebbe sopportato
di stare in mezzo alla gente, che non avrebbe sopportato unaltra
conversazione come quella del mattino, sia pure che non lo implicasse
direttamente, sia pure che si discorresse dallinizio alla fine di innocenti
espressioni colloquiali, come legare lasino, avere le candele al naso o ti ha
mangiato la lingua il gatto. Prima che suonasse la campanella, usc e and a
pranzare in un ristorante. Torn a scuola per la seconda lezione, non parl
con nessuno e prima che finisse il pomeriggio era a casa. Si distese sul
divano, chiuse gli occhi, tent di svuotare il cervello da ogni pensiero, di
dormire se ce la faceva, di essere come una pietra che resta l dove la
lasciano le onde, ma neppure lenorme sforzo mentale che fece poi, per
concentrarsi sulla richiesta del preside, riusc a dissolvere lombra con cui
avrebbe dovuto vivere finch non fosse giunta la risposta alla lettera che
aveva scritto con il nome di Maria da Paz.
Aspett quasi due settimane. Nel frattempo fece lezione, telefon due
volte alla madre, prepar il compito scritto per il gioved e butt gi a grandi
linee quello che avrebbe presentato agli allievi dellaltra classe, il venerd
inform il preside che accettava il suo gentile invito, nel fine settimana non
usc da casa, parl al telfono con Maria da Paz per sapere come stava e se
aveva ricevuto una risposta, prese una chiamata del collega di Matematica
che voleva sapere se cerano problemi, termin la lettura del capitolo sugli
amorrei e pass agli assiri, vide un documentario sulle glaciazioni in Europa
e un altro sugli antenati remoti delluomo, pens che quel momento della
sua vita avrebbe potuto essere il soggetto di un romanzo, pens che sarebbe
stata fatica sprecata perch nessuno avrebbe creduto a una storia simile,
telefon di nuovo a Maria da Paz, ma con una voce talmente abbacchiata che
lei si preoccup e domand se poteva aiutarlo in qualche cosa, lui le disse di
venire e lei ci and, e andarono a letto insieme, e poi a cena fuori, e il giorno
seguente fu lei che telefon per comunicare che la risposta della casa di
produzione era arrivata, Ti sto parlando dalla banca, se vuoi passa tu,
oppure te la porto io quando esco. Tremando tutto dentro, scosso
dallemozione, Tertuliano Mximo Afonso riusc a reprimere allultimo istante
linterrogazione che in nessun caso gli sarebbe convenuto fare, Lhai aperta,
e questo gli fece ritardare di due secondi la risposta conclusiva con cui
avrebbe dissipato qualsiasi dubbio potesse sussistere sulla propria
disponibilit o meno a condividere con lei la conoscenza del contenuto della
lettera, Vengo io l. Se Maria da Paz aveva immaginato una commovente
scena domestica in cui ascoltava la lettura sorseggiando il t che aveva
preparato lei stessa nella cucina delluomo amato, poteva toglierselo di
mente. Eccola l, seduta alla sua piccola scrivania da impiegata di banca, con
la mano ancora sul telfono che ha appena riagganciato, con la busta di
formato oblungo davanti a s e, dentro, la lettera che la sua onest non le
permetter di leggere perch non le appartiene, bench a suo nome sia stata
indirizzata. Non era ancora passata unora quando Tertuliano Mximo Afonso
entr frettolosamente nella banca e chiese di parlare con limpiegata Maria
da Paz. L nessuno lo conosceva, nessuno avrebbe sospettato che avesse
affari di cuore e segreti di alcova con la giovane che si sta dirigendo verso il
banco. Lei lo aveva visto dal fondo della grande sala dove c la sua
postazione di lavoratrice dei numeri, ecco perch ha gi la lettera in mano,
Tieni, dice, non si sono salutati, non si sono rivolti il buongiorno, non hanno
detto salve come stai, niente di tutto ci, cera una lettera da consegnare e
ora consegnata, lui dice, Arrivederci, poi ti telfono, e lei, compiuta la
parte che le toccava nelle operazioni di distribuzione postale urbana, torna al
proprio posto, indifferente allattenzione sospettosa di un collega pi anziano
che tempo addietro le ha fatto il filo senza risultato e che, da allora, per
dispetto, la tiene sempre docchio. In strada, Tertuliano Mximo Afonso
cammina rapidamente, quasi corre, ha lasciato lauto in un parcheggio
sotterraneo a tre isolati di distanza, non ha messo la lettera in cartella, ma
in una tasca interna della giacca, per paura che gliela possa trafugare
qualche scapestratello traviato, come in tempi ormai andati si chiamavano i
ragazzi cresciuti nel libertinaggio della strada, poi angeli dalla faccia sporca,
poi ribelli senza causa, e oggi semplicemente delinquenti senza il beneficio di
eufemismi n di metfore. Continua a ripetersi che non aprir la lettera
finch non sar arrivato a casa, che non ha pi let per comportarsi come
un adolescente ansioso, ma, nello stesso tempo, sa che questi suoi propositi
adulti svaniranno quando sar dentro lauto, nella penombra del parcheggio,
con lo sportello chiuso che lo difender dalle morbose curiosit del mondo.
Ha tardato a trovare il posto dove aveva lasciato lautomobile, il che ha
aggravato lo stato di angoscia nervosa in cui era, aveva tutta laria,
poveraccio, con un pessimo paragone, di un cane abbandonato nel deserto,
che guarda smarrito da una parte e dallaltra, senza un minimo odore che
possa guidarlo fino a casa, Il livello questo, ne sono sicuro, ma in realt
non lo era. Finalmente ha trovato lauto, ci era passato per ben tre volte a
una mezza dozzina di passi e non laveva vista. Vi salito rapidamente come
se fosse inseguito, ha chiuso lo sportello e abbassato la sicura, ha acceso la
luce interna. Tiene la busta fra le mani, finalmente, il momento di
conoscere cosa c dentro, proprio come il comandante di una nave che,
raggiunto il punto in cui le coordinate sincrociano, apre la lettera sigillata
con le istruzioni per sapere quale rotta dovr seguire dora innanzi. Dalla
busta escono una fotografia e un foglio di carta. La fotografia di Tertuliano
Maximo Afonso, ma sotto le parole Molto cordialmente c la firma di Daniel
Santa-Clara. Quanto al foglio di carta, non solo informa che Daniel Santa-
Clara il nome darte dellattore Antnio Claro, ma, in pi e in via del tutto
eccezionale d lindirizzo della sua residenza privata, In risposta alla
particolare considerazione riservataci dalla sua lettera, cos c scritto.
Tertuliano Mximo Afonso ripensa ai termini in cui lha redatta e si felicita
per la brillante idea di suggerire alla casa di produzione la realizzazione di
uno studio sullimportanza degli attori secondari, Ho buttato lamo e ha
abboccato, ha mormorato, rendendosi contemporaneamente conto senza
sorpresa, che il suo spirito aveva recuperato lantica calma, che il suo corpo
disteso, nessuna traccia di nervosismo, nessun segnale di angoscia,
laffluente venuto semplicemente a sfociare nel fiume, aumentandone la
portata, Tertuliano Mximo Afonso ora sa quale rotta deve seguire.
Ha tirato fuori dalla tasca laterale della macchina una pianta della citt
e ha cercato la via dove vive Daniel Santa-Clara. situata in un quartiere
che non conosce, almeno non ricorda di esserci mai passato, e per giunta si
trova lontano dal centro, come ha appena verificato sulla mappa che ha
aperto sopra il volante. Non importa, ha tempo, ha tutto il tempo del mondo.
sceso per pagare il posteggio, tornato allauto, ha spento la luce interna
ed partito. Il suo obiettivo, com facile indovinare, la via dove abita
lattore. Vuole vedere il palazzo, guardare dalla strada il piano in cui abita, le
finestre, il tipo di gente che vive nel quartiere, lambiente, lo stile, i modi. Il
traffico intenso, le automobili si muovono con lentezza esasperante, ma
Tertuliano Mximo Afonso non si spazientisce, non c alcun pericolo che la
via dove diretto cambi di posto, imprigionata nella rete stradale della
citt che la circonda dappertutto, come pu ben confermare questa cartina.
stato durante lattesa a un semaforo rosso, mentre Tertuliano Mximo
Afonso accompagnava con tocchi ritmati delle dita sullarco del volante una
canzone senza parole, che il senso comune salito in auto. Buon
pomeriggio, ha detto, Non ti ho chiamato, ha risposto il conducente,
Veramente non ricordo che tu mi abbia mai chiesto di venire, Lo farei pure
se non conoscessi in anticipo i tuoi discorsi, Come oggi, S, mi dirai di
pensarci bene, di non imbarcarmi in questa storia, che unimprudenza bella
e buona, che niente mi garantisce che il diavolo non sia l dietro la porta, il
solito discorso, Stavolta per ti sbagli, quello che stai per fare non
unimprudenza, una stupidaggine, Una stupidaggine, Sissignore, una
stupidaggine, e pure grossa, Non vedo perch, naturale, una delle forme
secondarie della cecit di spirito proprio la stupidaggine, Spiegati, Non c
bisogno che tu mi dica che sei diretto nella via dove abita il tuo Daniel
Santa-Clara, curioso, al gatto gli spuntava fuori la coda e tu non te ne sei
accorto, Che gatto, che coda, smettila con gli indovinelli e vai diritto al sodo,
molto semplice, dal cognome Claro che si creato lo pseudnimo Santa-
Clara, Non uno pseudnimo, un nome darte, Anche quellaltro non ha
voluto la volgarit plebea dello pseudnimo e lha chiamato eternimo, E a
cosa mi sarebbe servito aver visto la coda del gatto, Non a molto, lo
riconosco, avresti dovuto cercare lo stesso, ma, andando ai Claro dellelenco
telefonico, avresti finito per scoprirlo, Ormai ho quello che minteressa, E ora
stai andando nella via dove abita, vai a vedere il palazzo, a guardare dalla
strada il piano in cui abita, le finestre, il tipo di gente che vive nel quartiere,
latmosfera, lo stile, i modi, erano queste, se non erro, le tue parole, S,
Immagina ora che mentre stai guardando ti spunti a una delle finestre la
donna dellattore, insomma, parliamo con rispetto, la moglie di quellAntonio
Claro, e ti domandi perch non sali, oppure, peggio ancora, ne approfitti per
chiederti dandare in farmacia a comprare dellaspirina o uno sciroppo per la
tosse, Sciocchezze, Se ti sembrano sciocchezze, immagina ora che qualcuno
passi e ti saluti, non come il Tertuliano Mximo Afonso che sei, ma lAntonio
Claro che non sarai mai, Altra sciocchezza, Allora, se anche questa iptesi
una sciocchezza, immagina che mentre stai l sul marciapiede a guardare le
finestre o a studiare lo stile degli abitanti ti si presenti davanti, in carne e
ossa, il tal Daniel Santa Clara, e che restiate tutti e due l a guardarvi tali e
quali a due cagnolini di porcellana, ciascuno come riflesso dellaltro ma un
riflesso diverso, perch questo, al contrario di quanto fa lo specchio,
mostrerebbe il sinistro dove c il sinistro e il destro dove c il destro, come
reagiresti se ti accadesse una cosa del genere? Tertuliano Mximo Afonso
non ha risposto subito, stato zitto per due o tre minuti, poi ha detto, La
soluzione sar non scendere dallauto, Anche cos, se fossi al posto tuo non
mi fiderei, ha obiettato il senso comune, potresti aver necessit di fermarti a
un semaforo rosso, pu esserci un imbottigliamento, un furgoncino che sta
scaricando, unambulanza che sta caricando, e tu l bene in mostra, come un
pesce nellacquario, alla merc delladolescente cinfila e curiosa residente al
primo piano del palazzo dove abiti che ti domanda qual il tuo prossimo
film, Che far, allora, Questo non lo so, non di mia competenza, il ruolo del
senso comune nella storia della vostra specie umana non mai andato al di
l del consigliare cautela e piedi di piombo, principalmente nei casi in cui la
stupidit ha gi preso la parola e minaccia di prendere le redini dellazione, Il
rimedio sarebbe mascherarmi, Da che, Non so, dovr pensarci, A quanto
pare, per essere chi sei, lunica possibilit che ti resta quella che tu sembri
di essere un altro, Devo pensarci.
S, sarebbe ora, In tal caso, meglio andare a casa, Se non ti dispiace,
accompagnami fino alla porta, poi mi arranger, Non vuoi salire, Fino a oggi
non mi avevi mai invitato, Lo sto facendo adesso, Grazie, ma non devo
accettare, Perch, Perch altrettanto non salutare per lo spirito vivere
pappa e ciccia con il senso comune, mangiare alla stessa tavola, dormirci
insieme a letto, accompagnarlo al lavoro, chiedergli lapprovazione o il
consenso prima di fare un passo, qualcosa dovrete pur rischiarla per conto
vostro, A chi ti riferisci, A voi tutti, al genere umano, Mi sono arrischiato a
ottenere questa lettera e tu, allepoca, mi hai rimproverato, Non c niente di
cui tu possa essere orgoglioso nel modo in cui lhai ottenuta, puntare
sullonest di una persona come hai fatto tu una forma di ricatto alquanto
ripugnante, Parli di Maria da Paz, S, parlo di Maria da Paz, se fossi stato al
posto suo avrei aperto la lettera, lavrei letta e te lavrei sbattuta in faccia
fino a farti implorare perdono in ginocchio, Si comporta cos il senso comune,
cos dovrebbe comportarsi, Arrivederci, alla prossima, vado a pensare al mio
travestimento, Quanto pi ti travestirai, tanto pi assomiglierai a te stesso.
Tertuliano Mximo Afonso trov un posto quasi davanti alla porta del palazzo
dove abitava, posteggi lauto, ripieg la pianta e lo stradario e scese. Sul
marciapiede dallaltro lato della strada, cera un uomo col viso allins, che
guardava i piani alti davanti a s. Non cera alcuna somiglianza n di faccia
n daspetto, la sua presenza l non doveva essere altro che una casualit,
ma Tertuliano Mximo Afonso sent un brivido lungo la schiena quando gli
pass per la mente, non ha potuto evitarlo, la malsana immaginazione
stata pi forte di lui, la possibilit che Daniel Santa-Clara stesse cercando
lui, io cerco te, tu cerchi me. Subito rimosse limportuna fantasia, Comincio a
vedere i fantasmi, quel tipo non sa neppure che esisto, la verit, per, che
ancora gli tremavano le ginocchia quando entr in casa e si abbandon
esausto sul divano. Per alcuni minuti rimase l, immerso in una specie di
sopore, assente da se stesso, come un maratoneta la cui forza si sia
allimprovviso esaurita nel momento in cui mette piede sulla linea del
traguardo. Dellenergia tranquilla che lo animava quando era uscito dal
posteggio e mentre, poi, guidava lauto verso una meta che alla fine era
andata frustrata, non era rimasto altro che un ricordo vago, di qualcosa non
realmente vissuto, o che lo era stato da quella parte di s ora assente. Si
alz con difficolt, le gambe gli sembravano estranee, come se
appartenessero a un altro, e and in cucina a farsi un caff. Lo bevve a sorsi
lenti, cosciente del calore riconfortante che gli scendeva gi per la gola fino
allo stomaco, poi lav la tazza e il piattino e torn in sala. Tutti i suoi gesti si
erano fatti meditati, lenti, come se fosse intento a manipolare sostanze
pericolose in un laboratorio di chimica, eppure non doveva far altro che
aprire lelenco telefonico alla lettera C e confermare le informazioni che
risultavano dalla lettera. E dopo, che faccio, si domand, mentre sfogliava le
pagine fino a trovarla. Cerano molti Claro, ma gli Antonio non erano pi di
una mezza dozzina. Ecco, finalmente, ci che tanta fatica gli era costata,
talmente facile che avrebbe potuto farlo chiunque, un nome, un indirizzo, un
numero di telefono. Copi i dati su un foglio e ripet la domanda, E ora, che
faccio? Come di riflesso, port la mano destra sul ricevitore, ve la trattenne
sopra mentre leggeva e rileggeva quello che aveva annotato, poi la ritrasse,
si alz e fece un giro per la casa, discutendo fra s e s che la cosa pi
sensata era forse rimandare il prosieguo della faccenda a quando gli esami
fossero finiti, cos avrebbe dovuto far fronte a una preoccupazione in meno,
purtroppo si era impegnato con il preside a redigere il progetto di proposta
sullinsegnamento della Storia, un obbligo cui non poteva sottrarsi, Giorno
pi giorno meno non potr far altro che mettere mano a un lavoro al quale
nessuno prester attenzione, stata una stupidaggine madornale accettare
lincarico, per, non valeva la pena fingere che stava ingannando se stesso,
come se accettasse liptesi di rinviare a dopo il lavoro della scuola, il primo
passo nel cammino che avrebbe dovuto portarlo ad Antonio Claro, giacch
Daniel Santa-Clara, a rigore, non esiste, unombra, un burattino, una
sagoma variabile che si agita e parla in una videocassetta e che torna al
silenzio e allimmobilit quando finisce la parte che gli hanno insegnato,
mentre laltro, quellAntonio Claro, reale, concreto, altrettanto consistente
di Tertuliano Mximo Afonso, il professore di Storia che vive in questa casa e
il cui nome si pu trovare alla lettera A dellelenco telefonico, per quanto
alcuni affermino che Afonso non un cognome, ma un nome proprio. di
nuovo seduto alla scrivania, ha davanti a s il foglio con le annotazioni che
ha preso, di nuovo ha la mano destra sul ricevitore, d limpressione di
essersi finalmente deciso a telefonare, ma quanto tarda a decidersi
questuomo, com vacillante, com irresoluto, nessuno direbbe sia la stessa
persona che ancora non molte ore fa ha quasi strappato la lettera dalle mani
di Maria da Paz. Di getto, senza pensarci, come unica maniera di vincere la
vigliacchera paralizzante, il numero stato fatto. Tertuliano Mximo Afonso
ascolta gli squilli, uno, due, tre, tanti, e nel momento in cui sta per
riagganciare, pensando, con un misto di sollievo e delusione, che non c
nessuno, una donna, ansimando come se fosse arrivata di corsa dallaltra
estremit della casa, ha detto semplicemente, Pronto. Una subitanea
contrazione muscolare ha stretto la gola di Tertuliano Mximo Afonso, la
risposta ha tardato, ha dato il tempo alla donna di ripetere, impaziente,
Pronto, chi parla, alla fine il professore di Storia riuscito a pronunciare due
parole, Buonasera, signora, ma la donna, invece di rispondere col tono
riservato di chi si rivolge a uno sconosciuto del quale per giunta non pu
vedere la faccia, ha detto con un sorriso che traspariva in ogni parola, Se lo
fai per camuffarti, non ti affannare, Scusi, ha balbettato Tertuliano Mximo
Afonso, volevo solo chiederle uninformazione, Che informazione pu volere
uno che conosce tutto della casa dove ha chiamato, Quello che desideravo
sapere se lattore Daniel Santa-Clara abita l, Mio caro signore,
mincaricher io stessa di comunicare allattore Daniel Santa-Clara, quando
arriver, che Antonio Claro ha telefonato domandando se abitavano
entrambi qui, Non capisco, ha cominciato a dire Tertuliano Mximo per
prendere tempo, ma la donna lha anticipato bruscamente, Non ti riconosco,
non tua abitudine fare scherzetti del genere, dimmi subito cosa vuoi, le
riprese vanno per le lunghe, non vero, Scusi, signora, qui c un errore, io
non mi chiamo Antonio Claro, Non mio marito, ha domandato lei, Sono
solo una persona che desiderava sapere se lattore Daniel Santa-Clara abita
in codesta casa, Dalla risposta che le ho dato ormai lo sa che ci abita, S, ma
il modo in cui lo ha detto mi ha confuso, sconcertato, Non era mia
intenzione, credevo fosse uno scherzo di mio marito, Pu essere certa che
non sono suo marito, Stento a crederlo, Che io non sia suo marito, Mi
riferisco alla voce, la sua voce esattamente uguale a quella di mio marito,
E una coincidenza, Non esistono coincidenze del genere, due voci, proprio
come due persone, possono essere pi o meno simili, ma uguali fino a
questo punto, no, Forse soltanto una sua impressione, Ogni parola mi
giunge come se uscisse dalla sua bocca, Davvero stento a crederlo, Vuole
darmi il suo nome cos potr dirglielo quando arriver, Lasci perdere, non ne
vale la pena, peraltro suo marito neanche mi conosce, Lei un suo
ammiratore, Non precisamente, Comunque, lui vorr saperlo, Telefoner un
altro giorno, Ma senta. La comunicazione stata interrotta lentamente
Tertuliano Mximo Afonso aveva posato il ricevitore sul gancio.

10.
I giorni passarono e Tertuliano Mximo Afonso non telefon. Era
soddisfatto di comera andata la conversazione con la moglie di Antonio
Claro, si sentiva dunque abbastanza fiducioso per tornare alla carica, ma,
pensandoci bene, aveva deciso di optare per il silenzio. Per due ragioni. La
prima, perch aveva capito che gli piaceva lidea di protrarre e aumentare
latmosfera di mistero che la sua chiamata doveva aver creato, addirittura si
divertiva a immaginare il dialogo fra marito e moglie, i dubbi di lui
sullipotetica uguaglianza assoluta delle due voci, linsistenza di lei che non le
avrebbe mai confuse se tale uguaglianza non ci fosse stata, Speriamo che tu
sia in casa quando telefoner, giudicherai tu stesso, avrebbe detto lei, e lui,
Ammesso che telfoni, quello che voleva sapere glielo hai gi detto, che
abito qui, Ma non ti scordare che ha domandato di Daniel Santa-Clara, e non
di Antonio Claro, E questo in effetti strano. La seconda e pi forte ragione
il fatto di aver considerato definitivamente giustificata la propria
precedente idea sui vantaggi di spianare il campo prima di fare il secondo
passo, aspettare cio che siano finite le lezioni e gli esami per tracciare, con
mente tranquilla, nuove strategie di avvicinamento e di assedio.
Certo, lo aspetta quella scocciante incombenza di cui il preside lo ha
incaricato, ma, nei quasi tre mesi di vacanze che avr davanti, dovr pure
poter trovare un buco di tempo e lindispensabile disposizione di spirito per
degli aridi studi.
Compiendo la promessa che aveva fatto, addirittura probabile che
decida di andare a passare alcuni giorni, pochi, con la madre, a condizione,
tuttavia, di scoprire come poter confermare la sua quasi certezza che lattore
e la moglie non partiranno per le ferie tanto presto, ci baster ricordare la
domanda fatta da lei quando credeva di parlare con il marito, Le riprese
vanno per le lunghe, proprio questo, per concluderne, facendo a + b, che
Daniel Santa-Clara sta partecipando a un nuovo film e che, se la sua carriera
in fase ascendente come gi mostrava La dea del palcoscenico, il suo
tempo di occupazione professionale sar di gran lunga superiore per forza di
cose, a quello del poco pi che comparsa che era stato agli inizi. Le ragioni di
Tertuliano Mximo Afonso per ritardare la chiamata sono pertanto, come si
visto, convincenti e concrete. Non lo obbligano, per, n lo costringono
allinattivit. La sua idea di andare a vedere la via dove risiede Daniel Santa-
Clara, malgrado quella brutta doccia dacqua fredda lanciata dal senso
comune, non era stata messa da parte. Considerava anzi che tale
osservazione, per cos dire in prospettiva, sarebbe stata indispensabile al
buon esito delle operazioni seguenti, in quanto rappresentava quasi un
tastare il polso, qualcosa di simile, nelle guerre classiche o fuori moda,
allinvio di una pattuglia di ricognizione con la missione di valutare le forze
del nemico. Fortunatamente per la sua sicurezza, non erano stati spazzati
via dalla sua memoria i provvidenziali sarcasmi del senso comune sui pi che
probabili effetti di unapparizione a viso scoperto. Certo, avrebbe potuto farsi
crescere baffi e barba, inforcare sul naso un paio di occhiali scuri, mettersi
un berretto in testa, ma, escludendo il berretto e gli occhiali, che sono cose
leva e metti, aveva la certezza che gli ornamenti pelosi, la barba e i baffi,
vuoi per una capricciosa determinazione della casa cinematografica, vuoi per
una modifica allultimo momento del copione, avrebbero cominciato, in
quello stesso istante, a crescere sul viso di Daniel Santa-Clara. Di
conseguenza, il travestimento, indubbiamente forzoso, sarebbe dovuto
ricorrere ai soliti posticci di tutte le mascherate antiche e moderne, non
avendo alcun valore contro questa irrefutabile necessit i timori che aveva
provato laltro giorno, quando si era messo a immaginare le catastrofi che
potevano magari capitare se, cos dissimulato, fosse andato in casa di
produzione a chiedere informazioni sullattore Santa-Clara. Come tutti,
sapeva dellesistenza di negozi specializzati nella vendita e nel noleggio di
costumi, arredi e tutta quellaltra parafernalia indispensabile tanto alle arti
della finzione quanto alle proteiformi incarnazioni del mestiere di spia.
Liptesi di essere confuso con Daniel Santa-Clara in occasione dellacquisto
andrebbe presa seriamente in considerazione solo se fossero gli attori in
persona ad andare a comprare barba, baffi e sopracciglia finte, parrucche e
acconciature, montature per occhi falsamente ciechi, verruche e piccoli nei,
imbottiture interne per dilatare le guance, spalline di ogni tipo e per
entrambi i sessi, per non parlare dei cosmetici in grado di fabbricare
variazioni cromatiche a volont del cliente. Ci mancherebbe altro. Una casa
di produzione cinematografica che si rispetti dovr avere nei suoi depositi
tutto quanto necessiti, se qualcosa le manca andr a comprarla, e, in caso di
difficolt finanziarie, o semplicemente perch non ne vale la pena, allora far
bene a noleggiarla, non sar certo per questo che perder la sua classe.
Oneste casalinghe andavano a impegnarsi le coperte e i vestiti caldi quando,
con la primavera, arrivavano i primi tepori, ma non per questo la loro vita
avrebbe dovuto essere meno meritevole del rispetto della societ, che ha il
dovere di sapere cosa sia il bisogno. C qualche dubbio se quanto si
appena scritto, dalla parola Oneste fino alla parola bisogno, sia stata opera
effettiva del pensiero di Tertuliano Mximo Afonso, ma poich
rappresentano, quelle parole, come le altre che fra luna e laltra si possono
leggere, la pi sacrosanta verit, sembrava brutto lasciarsi sfuggire
loccasione. Ci che infine ci deve tranquillizzare, una volta chiariti i passi da
fare, la certezza che Tertuliano Mximo Afonso potr recarsi senza alcun
timore al negozio dei travestimenti e ornamenti, scegliere e acquistare il
modello di barba che meglio si addica alla sua faccia, osservando,
comunque, la clausola incondizionata che una barbetta del genere
comunemente noto come alla cavour, anche se lo trasformasse in un rbitro
di eleganza, dovrebbe essere fermamente rigettata, senza mercanteggiare
n cedere alle tentazioni di una riduzione nel prezzo, poich la sua foggia da
un orecchio allaltro e la relativa cortezza del pelo, per non dire della nudit
del labbro superiore, lascerebbero poco meno che alla cruda luce del giorno
proprio quei lineamenti che si vuole giustappunto mantenere occulti. Per
ragioni di ordine inverso, ossia, perch richiamerebbero troppo lattenzione
dei curiosi, altrettanto sar da escludere qualsiasi tipo di barba lunga, sia pur
non appartenendo al tipo apostolico. Sar conveniente, pertanto, una barba
piena, alquanto folta, che vada per pi sul lungo che sul corto. Tertuliano
Mximo Afonso passer ore a fare prove davanti allo specchio del bagno
attaccando e staccando la sottilissima pellicola su cui sono impiantati i peli,
adattandola con precisione alle basette naturali e al contorno delle mascelle,
delle orecchie e delle labbra, a queste ultime in particolare, perch dovranno
muoversi per parlare e magari, vai a saperlo, anche per baciare.
Quando per la prima volta ha guardato la sua nuova fisionoma ha
sentito un fortissimo impatto interiore, quellintima e insistente palpitazione
nervosa del plesso solare che conosce tanto bene, il colpo, per, non era
dovuto semplicemente al fatto di vedersi distinto da quello che era prima,
ma piuttosto, e questo molto pi interessante se teniamo conto della
peculiare situazione in cui ha vissuto negli ultimi tempi, a una coscienza ben
distinta da se stesso, come se, finalmente, si fosse appena ritrovato con la
sua vera e autentica identit.
Era come se, sembrando diverso, avesse accentuato se stesso.
Talmente intensa stata limpressione dello shock, talmente estrema la
sensazione di forza che si impossessata di lui, talmente esaltata
lincomprensibile gioia da cui stato pervaso, che un angoscioso bisogno di
conservare quellimmagine lo ha spinto a uscire da casa, adottando tutte le
cautele per non essere visto, e a dirigersi verso uno studio fotografico
lontano dal quartiere in cui viveva per farsi fare il ritratto. Non voleva
assoggettarsi alla mal studiata illuminazione e ai meccanismi ciechi di una
macchinetta automatica, voleva un ritratto accurato, che gli procurasse
piacere guardare e contemplare, unimmagine di cui potesse dire a se stesso
Questo sono io. Pag la sovrattassa per lurgenza e si sedette ad aspettare.
Allimpiegato che gli sugger di fare un giro, rispose che no, preferiva
aspettare l, e superfluamente aggiunse, per un regalo. Di tanto in tanto si
portava le mani alla barba, come se la carezzasse, si accertava al tatto che
tutto sembrasse a posto e si riconcentrava sulle riviste di fotografa in
esposizione l su un tavolo. Quando usc aveva con s una mezza dozzina di
ritratti di formato medio, che aveva gi deciso di distruggere per non doversi
vedere moltiplicato, e il rispettivo ingrandimento. Entr in un centro
commerciale vicino, sinfil in una toilette e l, al riparo da occhi indiscreti, si
tolse il posticcio. Se qualcuno avr visto entrare nei gabinetti un uomo
barbuto, difficilmente sar in grado di giurare che non fosse questo, col viso
rasato, che ne appena uscito, cinque minuti dopo. In genere, in un uomo
con la barba non si nota cosa si messo, e quella busta eventualmente
delatrice che allentrata era in mano, ora nascosta fra la giacca e la
camicia. Tertuliano Mximo Afonso, fino a questi giorni pacifico professore di
Storia di scuola media, dimostra di essere dotato di sufficiente talento per
lesercizio di una di queste due attivit professionali, o quella di dissimulato
delinquente, o quella del poliziotto che gli sta alle calcagna. Diamo tempo al
tempo e sapremo quale delle due vocazioni prevarr. Quando arriv a casa
cominci col bruciare nel lavello le sei copie pi piccole della fotografa
ingrandita, fece scorrere lacqua che trascin le ceneri nel tubo di scarico e,
dopo aver contemplato compiacente la sua nuova e clandestina immagine, la
restitu alla busta, che and a nascondere su un ripiano della libreria, dietro
a una Storia della Rivoluzione Industriale che neppure aveva mai letto.
Trascorse qualche altro giorno, lanno scolastico giunse alla fine con
lultimo esame e laffissione del tabellone dei risultati, il collega di
Matematica si conged, Vado in vacanza, ma poi, se avesse bisogno di
qualcosa, mi telfoni, e abbia cura di s, abbia molta cura, il preside gli
ricord, Non si dimentichi di quanto abbiamo combinato, al mio ritorno dalle
vacanze le telefoner per sapere come va il lavoro, se decide di partire, ha
diritto anche lei a riposarsi, mi lasci il suo numero in segreteria. Uno di
questi giorni, Tertuliano Mximo Afonso ha invitato Maria da Paz a cena,
finalmente gli pesava sulla coscienza la scorrettezza con cui si stava
comportando nei suoi confronti, senza neppure la formale gentilezza di un
ringraziamento, senza una spiegazione sui risultati della lettera, sia pure che
avesse dovuto inventarla.
Sincontrarono al ristorante, lei arriv un po in ritardo, si sedette
subito e mise la scusa della madre, nessuno direbbe, guardandoli, che sono
amanti, o forse si nota che lo sono stati fino a poco tempo fa e che ancora
non si sono abituati al loro nuovo stato di indifferenti luno nei confronti
dellaltra, o a fingere di esserlo. Pronunciarono alcune frasi di circostanza,
Come stai, Come va, Molto lavoro, Anchio, e quando Tertuliano Mximo
Afonso si trov ancora una volta a esitare sulla direzione che gli sarebbe
convenuto dare alla conversazione, lei lo anticip e balz a pie pari in
argomento, Ha soddisfatto i tuoi desideri la lettera, domand, ti ha dato
tutte le informazioni di cui avevi bisogno, S, disse lui troppo consapevole
che la risposta era, al tempo stesso, falsa e vera, A me, al momento, non mi
ha dato questa impressione, Perch, Cera da aspettarsi che fosse pi
voluminosa, Non capisco, Se non rammento male, i dati che ti servivano
erano tanti e talmente dettagliati che non poteva bastare un foglio di carta
solo, e nella busta non cera altro che questo.
E tu, come lo sai, lhai aperta, domand Tertuliano Mximo Afonso con
subitnea durezza e conoscendo in anticipo la risposta che avrebbe ricevuto
la provocazione gratuita. Maria da Paz lo fiss dritto negli occhi e disse
serena, No, e tu avresti lobbligo di saperlo, Ti prego di scusarmi, mi
sfuggito senza pensarci, disse lui, Potr anche scusarti, se ci tieni tanto, ma
temo di non poter andare oltre, Oltre dove, Dimenticare, per esempio, che
mi hai creduta capace di aprire una lettera indirizzata a te, Nel tuo intimo,
sai che non lo penso, Nel mio intimo, so che di me non sai niente, Se
diffidassi del tuo carattere, non ti avrei chiesto di mandare la lettera a tuo
nome, Il mio nome, l, non stato altro che una maschera, la maschera del
tuo nome, la maschera di te, Ti ho spiegato le ragioni per cui consideravo pi
appropriato il procedimento che abbiamo seguito, Certo, E tu eri daccordo,
Infatti, lo ero, Allora, Allora, da adesso in poi star ad aspettare che mi
mostri le informazioni che dici di aver ricevuto, e non perch ne abbia alcun
interesse, semplicemente perch ritengo sia tuo dovere mostrarmele, Ora
sei tu che diffidi di me, S, ma cesser di farlo se mi dirai com possibile che
possano entrare in un semplice foglio di carta tutti quei dati che hai chiesto,
Non me li hanno dati tutti, Ah, non te li hanno dati tutti, E quello che ho
detto, Allora dovrai mostrarmi quello che hai. I piatti si stavano
raffreddando, il sugo della carne si rapprendeva, il vino dormiva dimenticato
nei bicchieri e gli occhi di Maria da Paz erano pieni di lacrime. Per un attimo,
Tertuliano Mximo Afonso pens che gli avrebbe dato un grande sollievo
raccontarle tutta la storia dallinizio, questo stranissimo, singolare,
stupefacente e mai visto prima caso delluomo duplicato, linimmaginabile
convertito in realt, lassurdo conciliato con la ragione, la perfetta
dimostrazione che a Dio nulla impossibile e che la scienza di questo secolo
veramente, come ha detto qualcun altro, una forza. Se lo avesse fatto, se
avesse avuto questa franchezza, le sue sconcertanti azioni precedenti
avrebbero trovato spiegazione, comprese quelle che per Maria da Paz erano
state aggressive, villane o sleali, o che, in una parola, erano state offensive
del pi elementare senso comune, cio, quasi tutte.
Allora sarebbe tornata la concordia, gli errori e le mancanze sarebbero
stati perdonati senza condizioni n riserve, Maria da Paz gli avrebbe chiesto
Non proseguire con questa follia, potrebbe venirne fuori qualcosa di brutto, e
lui avrebbe risposto Sembri mia madre che parla, e lei avrebbe domandato,
Glielo hai gi raccontato, e lui avrebbe detto, Le ho solo fatto capire che
avevo certi problemi, e lei avrebbe concluso, Ora che ti sei sfogato con me, li
risolveremo insieme. Sono pochi i tavoli occupati, loro li hanno messi in un
angolo e nessuno gli presta particolare attenzione, situazioni del genere, di
coppie che vengono a schermagliare i loro conflitti sentimentali o domestici
fra il pesce e la carne o, peggio ancora, giacch impiegano pi tempo a
dirimerli, fra laperitivo e il pagamento del conto, fanno parte integrante del
quotidiano storico della ristorazione, modalit ristorante o trattoria. Il ben
intenzionato pensiero di Tertuliano Mximo Afonso, cos com spuntato, se
n andato, il cameriere venuto a domandare se avevano finito e ha tolto i
piatti, gli occhi di Maria da Paz sono quasi asciutti, si gi detto mille volte
che inutile piangere sul latte versato, in questo caso il peggio ci che ne
stato del recipiente che lo conteneva, finito in mille pezzi a terra. Il
cameriere ha portato il caff e il conto che Tertuliano Mximo Afonso aveva
chiesto, pochi minuti dopo erano gi in auto. Ti accompagno a casa, aveva
detto lui, S, per favore, aveva risposto lei. Non parlarono fino al momento in
cui imboccarono la strada dove abitava Maria da Paz. Prima di arrivare al
portone davanti al quale lei sarebbe dovuta scendere, Tertuliano Mximo
Afonso accost lauto al marciapiede e spense il motore. Sorpresa
dallinopinato gesto, lei gli lanci unocchiata, ma rimase in silenzio.
Senza girare il capo, senza guardarla, con voce decisa, ma tesa, lui
disse, Tutto quello che hai sentito dalla mia bocca nelle ultime settimane,
compresa la nostra conversazione di poco fa nel ristorante, una menzogna,
ma non perdere tempo a domandarmi qual la verit perch non ti potr
rispondere, Dunque, quello che in realt volevi dalla casa di produzione non
erano chiarimenti statistici, Esattamente, Presumo che sar inutile da parte
mia sperare che mi dica quale era il vero motivo del tuo interesse, Proprio
cos, Avr qualcosa a che vedere con i video che hai in casa, immagino,
Accontentati di quello che ti ho detto e smettila con le domande e le
supposizioni, Domande, posso promettere che non ne far, ma sono libera di
fare tutte le supposizioni che voglio, anche se dovessero sembrarti
strampalate, curioso che tu non sia rimasta sorpresa, Sorpresa di che, Sai
a cosa mi riferisco, non mi costringere a ripeterlo, Prima o poi dovrai
dirmelo, e non speravo certo che fosse oggi, E perch dovrei dirtelo, Perch
sei pi onesto di quanto non creda, In ogni caso, non quanto basta per
raccontarti la verit, Non credo che la ragione sia la mancanza di onest,
qualcosaltro a chiuderti la bocca. Che cosa? Un dubbio, unangoscia, un
timore, Cosa te lo fa pensare, lavertelo letto in faccia, laverlo percepito
nelle tue parole, Ti ho gi detto che mentivano, Loro, s, ma non come
suonavano, il momento di usare la frase dei politici, non confermo n
smentisco, Questo uno di quei trucchi di bassa retorica che non ingannano
nessuno, Perch? Perch chiunque vede subito che la frase tende pi verso
la conferma che non verso la smentita, Non me nero mai accorto, Neanche
io, mi venuto in mente proprio ora, e grazie a te, Non ho confermato n il
timore, n langoscia, n il dubbio, S, ma non li hai smentiti, Non il
momento di metterci a giocare con le parole, Meglio questo che avere le
lacrime agli occhi al tavolo di un ristorante, Scusa, Stavolta non ho niente di
cui scusarti, so gi met di quanto cera da sapere, non posso lamentarmi,
Ho confessato solo che era una menzogna ci che ti avevo detto, E questa
la met che conosco, dora in poi spero di dormire meglio, Se conoscessi
laltra met forse perderesti il sonno, Non mi spaventare, per favore, Non ce
n motivo, tranquillizzati, non morto nessuno, Non mi spaventare,
Calmati, com solita dire mia madre, tutto finisce per risolversi, Promettimi
che starai attento, Promesso, Molto attento, S, E che se in tutti questi
segreti che non riesco neanche a immaginare troverai qualcosa che potrai
dirmi, me lo dirai, anche se dovesse sembrarti insignificante, Te lo prometto,
ma, in questo caso, ci che non sia tutto, niente, Io, comunque, aspetter.
Maria da Paz si protese, gli diede un rapido bacio sulla guancia e fece per
scendere. Lui le afferr il braccio e la trattenne, Resta, andiamo a casa mia.
Lei si stacc dolcemente e disse, Oggi no, non potresti darmi di pi di quanto
mi hai gi dato, Salvo se ti raccontassi ci che manca, Neanche questo,
credici. Apr lo sportello, volt ancora il capo per congedarsi con un sorriso e
scese. Tertuliano Mximo Afonso accese il motore, aspett che lei entrasse
nel palazzo e poi, con un gesto stanco, mise lauto in movimento e se ne
and a casa, dove, paziente e sicura del proprio potere, lo stava aspettando
la solitudine.
Il giorno seguente, a met mattina, part per la prima ricognizione nel
territorio ignoto in cui Daniel Santa-Clara viveva con sua moglie. Si era
messo la barba finta, meticolosamente attaccata al viso, un berretto che
aveva lo scopo di proiettare unombra di protezione sugli occhi, che allultimo
momento decise di non occultare dietro un paio di occhiali scuri perch gli
davano, con il resto del travestimento, unaria da fuorilegge che avrebbe
potuto risvegliare tutti i sospetti del vicinato e causare un inseguimento
poliziesco in piena regola, con le prevedibili sequenze di cattura,
identificazione e obbrobrio pubblico. Non si aspettava di conseguire dei
risultati particolarmente rilevanti in questa incursione, al massimo avrebbe
appreso qualcosa dellesterno, la conoscenza topografica dei luoghi, la via, il
palazzo, e poco pi. Sarebbe stato il colmo delle casualit assistere
allentrata a casa di Daniel Santa-Clara, ancora con qualche rimasuglio di
trucco sul viso e laspetto irresoluto, perplesso, di chi sta tardando troppo a
uscire dai panni del personaggio che aveva interpretato unora prima. La vita
reale ci sembra sempre pi parca di coincidenze che non il romanzo e altri
tipi di narrativa, a meno di non ammettere che il principio della coincidenza
lautentico e unico reggitore del mondo, e in tal caso altrettanto dovrebbe
valere quello che si vive e quello che si scrive, e viceversa. Durante la
mezzora che Tertuliano Mximo Afonso rimasto in zona, fermandosi a
guardare le vetrine e a comprare un giornale, leggendo poi le notizie seduto
nel dehors di un bar proprio l a fianco del palazzo, Daniel Santa-Clara non si
visto n entrare n uscire. Forse sta riposando nella tranquillit del
focolare con la moglie, e con i figli, casomai ne abbia, forse, come laltro
giorno, ancora occupato con le riprese, forse per ora nellappartamento
non c nessuno, i figli perch sono andati a passare le vacanze a casa dei
nonni, la madre perch, come tante altre, lavora fuori casa, vuoi per il fatto
di voler salvaguardare uno statuto di reale o ipotetica indipendenza
personale, vuoi perch leconomia casalinga non pu fare a meno del suo
contributo materiale, in realt, i guadagni di un attore secondario, per
quanto si affanni a correre da una particina allaltra, per quanto la casa di
produzione che lo ha assunto in una sorta di tacita esclusiva ritenga di
utilizzarlo al meglio, saranno sempre, loro, i guadagni, subordinati alla
rigidit dei criteri di offerta e domanda che non sono mai scanditi dalle
necessit oggettive del soggetto, ma unicamente dai suoi ipotetici o autentici
talenti e capacit, quelli che gentilmente gli si voglia riconoscere oppure
quelli che, con intenzione riservata e quasi sempre negativa, gli sono
concessi, senza aver mai pensato che altri talenti e altre capacit, meno in
vista, meriterebbero di essere messi alla prova. Ci vuol dire che Daniel
Santa-Clara potrebbe forse arrivare a essere un grande artista se la fortuna
lo scegliesse perch sia guardato con occhi che vedono da un produttore
sagace e amante del rischio, di quelli che, se a volte gli viene il ghiribizzo di
distruggere stelle di prima grandezza, neppure raro che,
magnanimamente, tirino a lustro quelle di seconda e terza. Dar tempo al
tempo sempre stato il miglior rimedio per tutto da che mondo mondo,
Daniel Santa-Clara un uomo ancora giovane, dalla faccia simpatica, ha una
bella figura e innegabili doti di interprete, non sarebbe giusto che passasse il
resto della vita a fare ruoli di impiegato alla reception dellalbergo o similari
occupazioni.
Ancora non molto tempo orsono lo abbiamo visto fare limpresario
teatrale nel film La dea del palcoscenico, insomma, gi debitamente
identificato nei titoli di testa, e questo pu essere unindicazione che hanno
cominciato a notarlo. Dovunque esso si trovi, il futuro, ancorch non ci sia
niente di nuovo nel dirlo, aspetta. A chi non converr aspettare oltre, pena il
lasciare registrato nella memoria fotografica dei camerieri del bar
linquietante nerume del suo aspetto generale, non si era ancora accennato
che venuto in abito scuro e che adesso, per via dellintensa luce del sole,
ha dovuto ricorrere alla protezione degli occhiali, a Tertuliano Mximo
Afonso. Ha lasciato i soldi sul tavolo per non dover chiamare il cameriere e si
diretto rapidamente a una cabina telefonica nellaltro marciapiede. Ha
tirato fuori dal taschino della giacca un foglio con il numero di telefono di
Daniel Santa-Clara e lo ha composto. Non voleva parlare, voleva solo sapere
se avrebbe risposto qualcuno, e chi. Questa volta non venuta una donna di
corsa dallaltro estremo della casa, n un bambino ha detto La mia mamma
non c, n si udita una voce uguale a quella di Tertuliano Mximo Afonso
domandare Chi parla. Lei devessere al lavoro, ha pensato, e lui di sicuro
sar impegnato nelle riprese, a fare il poliziotto stradale o lappaltatore di
lavori pubblici. uscito dalla cabina e ha guardato lorologio. Si stava
avvicinando lora di pranzo, Non torneranno a casa nessuno dei due, ha
detto, e in quel momento gli passata accanto una donna, non riuscito a
vederne il viso, stava gi attraversando la strada diretta al bar, come se
stesse per andare a sedersi pure lei ai tavolini fuori, ma non andata cos,
ha fatto qualche altro passo ed entrata nel palazzo dove abita Daniel
Santa-Clara.
Tertuliano Mximo Afonso ha avuto un gesto di mal repressa
contrariet, Era lei di sicuro, ha mormorato, il peggior difetto di questuomo,
almeno da quando lo conosciamo, la troppa immaginazione, in verit
nessuno direbbe che si tratta di un professore di Storia a cui dovrebbero
interessare unicamente i fatti, solo perch ha visto di spalle una donna che
appena passata ce lo ritroviamo qui a fantasticare identit, per giunta quella
di una persona che non conosce, che non ha mai visto prima, n di spalle n
di faccia. Giustizia va resa tuttavia a Tertuliano Mximo Afonso perch,
malgrado la sua tendenza al farneticamento immaginativo, riesce ancora, nei
momenti decisivi, a sovrapporgli una freddezza di calcolo che farebbe
impallidire di gelosia professionale il pi incallito degli speculatori di borsa.
Effettivamente, c una maniera semplice, elementare addirittura, ma, come
in tutte le cose, bisogna averne avuto lidea, di sapere se la meta della
donna che entrata nel palazzo era la casa di Daniel Santa- Clara, baster
aspettare qualche minuto, dare allascensore il tempo di salire al quinto
piano dove abita Antonio Claro, attendere poi che lei apra la porta ed entri,
due minuti ancora perch lasci la borsa sul divano e si metta in libert, non
sarebbe corretto costringerla a correre come laltro giorno, che ben le si
notava nel respiro. Il telefono ha squillato, ha squillato ed tornato a
squillare, ma non ha risposto nessuno. In definitiva, non era lei, ha detto
Tertuliano Mximo Afonso mentre riagganciava. Ormai non ha pi niente da
fare qui, la sua ultima azione preambolare di avvicinamento si conclusa,
molte delle precedenti erano state assolutamente indispensabili allesito
delloperazione, con altre non sarebbe valsa la pena di perder tempo, ma
quelle, almeno, erano servite per ingannare i dubbi, le angosce, i timori, per
far finta che segnare il passo era come avanzare e che il significato migliore
di retrocedere era pensarci meglio. Aveva lasciato lauto in una strada vicina
e ora vi si stava avviando, il suo lavoro di spia era terminato, o almeno cos
crederemmo noi, ma Tertuliano Mximo Afonso, cosa mai potranno pensare,
non pu impedirsi di guardare con ardente intensit tutte le donne che
incrocia, non proprio tutte, sono fuori campo quelle troppo vecchie o troppo
giovani per essere sposate con un uomo di trentotto anni, let che ho io, e
dunque devessere let che ha lui, a questo punto i pensieri di Tertuliano
Mximo Afonso si sono, per cos dire, biforcati, alcuni per andare a mettere
in causa la discriminatoria idea soggiacente nella sua allusione alle differenze
di et in matrimoni o unioni simili, profilando in tal modo i pregiudizi di
consenso sociale in cui si sono generati i fluttuanti ma radicati concetti di
proprio e improprio, e il resto, ci riferiamo ai pensieri, per confutare la
possibilit poi arrischiata, e cio che il professore di Storia e lattore abbiano
lo stesso preciso numero di anni, basandosi sul fatto che ognuno di loro sia il
ritratto vivissimo dellaltro, come a suo tempo hanno dimostrato le prove
videografiche. Per quanto riguarda la prima diramazione di riflessioni,
Tertuliano Mximo Afonso non ha potuto far altro che riconoscere che ogni
essere umano, salvo insormontabili e privati impedimenti morali, ha il diritto
di unirsi a chi vuole, dove vuole e come vuole, purch laltra parte
interessata voglia la stessa cosa. Quanto alla seconda diramazione pensante,
servita a far bruscamente risuscitare nello spirito di Tertuliano Mximo
Afonso, ora con pi forti motivazioni, linquietante questione del sapere chi
sia il duplicato di chi, tralasciando perch inverosimile lipotesi che siano nati
entrambi, non solo nello stesso giorno, ma anche alla stessa ora, nello
stesso minuto e nella stessa frazione di secondo, in quanto ci implicherebbe
che, oltre al fatto di aver visto la luce nello stesso preciso istante, nello
stesso preciso istante avrebbero conosciuto il pianto. Coincidenze,
sissignore, ma a condizione solenne di onorare i minimi di verosimiglianza
reclamati dal senso comune. A Tertuliano Mximo Afonso lo inquieta ora la
possibilit di essere lui il pi giovane dei due, che loriginale sia laltro e lui
soltanto una semplice e anticipatamente svalutata ripetizione. Com ovvio, i
suoi nulli poteri divinatori non gli permettono di distinguere nella bruma del
futuro se questo avr una qualche influenza in un avvenire che abbiamo
tutte le ragioni per classificare come impenetrabile, ma il fatto che sia stato
lui lo scopritore del sovrannaturale portento che conosciamo gli aveva fatto
nascere nella mente, senza che se ne fosse accorto, una sorta di coscienza di
primogenitura che in questo momento si sta ribellando contro la minaccia,
come se un ambizioso fratello bastardo minacciasse di detronizzarlo. Assorto
in questi ponderosi pensieri, roso da queste insidiose inquietudini, Tertuliano
Mximo Afonso ha imboccato con la barba ancora al suo posto la via dove
abita e dove tutti lo conoscono, rischiando che qualcuno si metta
allimprovviso a urlare che hanno rubato la macchina del signor dottore e
che un vicino deciso gli tagli la strada con la propria automobile. La
solidariet, per, ha perso molte delle sue antiche virt, in questo caso
lecito dire, per fortuna Tertuliano Maximo Afonso ha proseguito senza
impedimenti, senza che nessuno desse a vedere di avere riconosciuto lui o
lauto che guidava, ha lasciato il quartiere e i suoi paraggi, dopo di che, visto
che la necessit lo aveva reso un assiduo frequentatore di centri
commerciali, entrato nel primo che gli si parato dinanzi. Dieci minuti
dopo ne era di nuovo fuori, perfettamente rasato, salvo quel pochissimo che
dal mattino erano cresciuti i peli della sua barba personale.
Quando arrivato a casa cera una chiamata di Maria da Paz nella
segreteria, niente di importante, solo per sapere come stava. Sto bene, ha
mormorato, sto proprio benissimo. Si ripromesso di parlarle la sera stessa,
ma molto probabile che non lo faccia, se si decider a fare il passo che
manca, quel passo che non pu tardare neanche una pagina, telefonare a
Daniel Santa-Clara.
11.
Potrei parlare con il signor Daniel Santa-Clara? domand Tertuliano
Mximo Afonso quando la moglie rispose, Suppongo sia la stessa persona
che ha telefonato laltro giorno, la riconosco dalla voce, disse lei, S, sono io,
Il nome, per favore, Non credo ne valga la pena, suo marito non mi conosce,
Anche lei, signore, non conosce lui, e malgrado ci sa come si chiama,
naturale, lui un attore, dunque una figura pubblica, Tutti quanti siamo in
circolazione, pi o meno siamo tutti figure pubbliche, solo il numero di
spettatori che differisce, Il mio nome Mximo Afonso, Un momento. Il
ricevitore fu posato sul tavolo, subito dopo ripreso, la voce dei due si
ripeter come uno specchio si ripete davanti a un altro specchio, Sono
Antonio Claro, cosa desidera, Mi chiamo Tertuliano Mximo Afonso e sono
professore di Storia nella scuola media, Ha detto a mia moglie di chiamarsi
Mximo Afonso, Per abbreviare, il nome completo questo, Benissimo, cosa
desidera, Avr certamente notato che le nostre voci sono uguali, S,
Esattamente uguali, cos pare, Ho avuto ripetute occasioni di confermarlo,
Come, Ho visto alcuni dei film a cui ha partecipato negli ultimi anni, il primo
era una commedia ormai vecchia dal titolo Chi cerca trova, lultimo stato
La dea del palcoscenico, calcolo di averne visti, in tutto, un otto o dieci,
Confesso che mi sento un po lusingato, non immaginavo che il genere di
film a cui per alcuni anni non ho potuto far altro che partecipare potesse
suscitare un tale interesse in un professore di Storia, c da dire, comunque,
che i ruoli che sto interpretando ora sono ben diversi, Ho una buona ragione
per averli visti ed proprio di questa che vorrei parlarle personalmente,
Perch personalmente, Non solo nelle voci che siamo somiglianti, Che
vuole dire, Chiunque ci vedesse insieme potrebbe giurare sulla vita che
siamo gemelli, Gemelli, Pi che gemelli, uguali Uguali, come, Uguali,
semplicemente uguali, Mio caro signore, io non la conosco, n posso essere
sicuro che il suo nome sia davvero questo e che la sua professione sia quella
di storico, Non sono uno storico, sono solo un professore di Storia, quanto al
nome non ne ho mai avuto altri, nellinsegnamento non usiamo pseudnimi,
bene o male insegniamo a viso scoperto, Considerazioni del genere sono
fuori luogo, concludiamo qui la nostra conversazione, ho da fare, Dunque
non mi crede, Non credo alle cose impossibili, Ha due nei sullavambraccio
destro, uno accanto allaltro, in senso longitudinale, Infatti, Anchio, Questo
non prova niente, Ha una cicatrice sotto la rotula sinistra, S, Anchio, E
come sa tutto questo se non ci siamo mai incontrati, Per me stato facile,
lho vista in una scena su una spiaggia, ora non ricordo in quale film, era un
primo piano, E come faccio a sapere che ha gli stessi nei che ho io, e la
stessa cicatrice? Saperlo dipende solo da lei, Le impossibilit di una
coincidenza sono infinite, Anche le possibilit, certo, i nei delluno e dellaltro
potrebbero esserci dalla nascita o essere comparsi dopo, con il tempo, ma
una cicatrice sempre la conseguenza di un incidente che ha colpito una
parte del corpo, abbiamo avuto tutti e due quellincidente, e, con ogni
probabilit, nella stessa occasione, Ammettendo che ci sia questa
somiglianza assoluta, badi che lo sto ammettendo solo per ipotesi, non vedo
alcuna ragione per incontrarci, n capisco il perch mi abbia telefonato, Per
curiosit, nientaltro che per curiosit, non da tutti i giorni che sincontrino
due persone uguali, Ho vissuto tutta la vita senza saperlo e non ne ho
sentito la mancanza, Ma da ora in poi lo sa, Far finta di ignorarlo, Le
capiter la stessa cosa che capita a me, ogni volta che si guarder in uno
specchio non avr mai la certezza se ci che sta vedendo la sua immagine
virtuale, o la mia immagine reale, Comincio a pensare che sto parlando con
un matto, Si ricordi della cicatrice, se fossi matto, molto probabilmente lo
saremmo entrambi, Chiamer la polizia, Dubito che questa faccenda possa
interessare alle autorit poliziesche, mi sono limitato a fare due chiamate
telefoniche domandando dellattore Daniel Santa-Clara, che non ho n
minacciato n insultato, e che neppure ho danneggiato in alcun modo, mi
domando dove sia il mio delitto, Ha disturbato mia moglie e me, dunque
piantimola, ora riaggancio, sicuro di non volermi incontrare, non sente
almeno un po di curiosit, Non sento nessuna curiosit e non voglio neppure
incontrarla, la sua ultima parola, La prima e lultima, In tal caso, devo
chiederle scusa, le mie intenzioni non erano cattive, Mi promette che non
ritelefoner, Lo prometto, Abbiamo diritto alla nostra tranquillit, alla privacy
del focolare, Infatti, Mi fa piacere che sia daccordo, In tutto questo, mi
permetta di dirglielo, ho solo un dubbio, Quale, Se, visto che siamo uguali,
moriremo nello stesso istante, Tutti i giorni muoiono nello stesso istante
persone che non sono uguali n abitano nella stessa citt, In quei casi si
tratta solo di una coincidenza, di una semplice e banale coincidenza, Questa
conversazione giunta alla fine, non abbiamo altro da dirci, ora spero che
abbia la decenza di rispettare la parola, Le ho promesso che non avrei pi
ritelefonato a casa sua e lo far, Benissimo, Le chiedo ancora una volta di
scusarmi, scusato, Buonasera, Buonasera. una strana serenit, quella di
Tertuliano Mximo Afonso quando la cosa naturale, logica, umana sarebbe
stata, in questordine di gesti, posare con violenza il ricevitore, sferrare un
pugno sul tavolo per sfogare la giusta irritazione e subito dopo esclamare
con amarezza Tanta fatica per niente. Settimana dopo settimana a delineare
stratege, a elaborare tattiche, a calcolare ogni nuovo passo, a ponderare gli
effetti del precedente, a manovrare le vele per approfittare delle brezze
favorevoli, da qualsiasi lato venissero, e tutto per arrivare alla fine a
chiedere umilmente scusa e a promettere, come un bambino colto in fallo
nella dispensa, che non lo avrebbe fatto pi. Contrariamente a qualsiasi
ragionevole aspettativa, per, Tertuliano Mximo Afonso soddisfatto. In
primo luogo, perch considera che durante tutto il dialogo era stato
allaltezza di quanto la situazione richiedeva, non intimorendosi mai,
discutendo, ora s che il caso di dirlo, da pari a pari, e addirittura, qua e l,
passando gagliardamente alloffensiva. In secondo luogo, perch considera
che semplicemente impensabile che le cose si fermino qui, una ragione,
senza il minimo dubbio, della sfera pi soggettiva, ma che avallata
dallesperienza di tante e tante azioni che, malgrado la forza della curiosit
che prontamente avrebbe dovuto muoverle, si sono attardate al punto, in
certi casi, di sembrare per sempre dimenticate. Anche nellipotesi che
leffetto immediato della rivelazione non sar poi cos tanto sconvolgente per
Daniel Santa-Clara come lo era stato per Tertuliano Mximo Afonso,
impossibile che Antonio Claro, uno di questi giorni, non faccia un passo,
franco o dissimulato, per confrontare una faccia con laltra faccia e una
cicatrice con laltra cicatrice. Non so davvero che fare, ha detto alla moglie
dopo aver concluso la propria parte nella conversazione con la parte
dellinterlocutore, che lei non aveva potuto sentire, questo individuo parla
con una tale sicurezza che ti vien voglia di sapere se la storia che racconta
sia realmente vera, Se fossi al posto tuo, spazzerei via dalla mente
largomento, direi cento volte al giorno che al mondo non possono esserci
due persone uguali, fino a convincermene e a dimenticare, E non faresti
nessun tentativo per comunicare con lui, Credo di no, Perch, Non so,
suppongo per paura, Ovviamente, la situazione non comune ma non vedo
il motivo di arrivare a tanto, Laltro giorno ho avuto una specie di vertigine
quando ho avvertito che non eri tu al telefono, Lo capisco, udire lui come
udire me, Quello che ho pensato, no, non pensato, stato piuttosto qualcosa
che ho sentito, come unondata di pnico che mi incalzava, mi corrugava la
pelle, ho sentito che se la voce era uguale, lo sarebbe stato anche tutto il
resto, Non devessere necessariamente cos, forse la coincidenza non
totale, Lui dice di s, Dovremmo comprovarlo, E come, lo chiamiamo qui,
spogliato tu e spogliato lui affinch io, da entrambi nominata giudice,
pronunci la sentenza, oppure non possa pronunciarla per via che
luguaglianza assoluta, e se mi allontanassi e tornassi subito dopo non
saprei chi luno e chi laltro, e se uno dei due uscisse, se ne andasse via,
con chi sarei rimasta io, dimmelo, sarei rimasta con te o sarei rimasta con
lui, Ci distingueresti dai vestiti, S, se non li avreste scambiati, Calma,
stiamo solo parlando, non succeder niente di tutto ci, Pensa un po,
decidere in base a quello che c fuori e non a quello che c dentro,
Tranquillizzati, E ora mi domando cosa avr voluto dire quando ha buttato l
quella frase, che siete uguali e quindi potreste morire nello stesso istante,
Non lo ha affermato, ha solo espresso un dubbio, una supposizione, come si
se stesse interrogando, In ogni modo, non capisco perch ha ritenuto
necessario dirlo, se non centrava, Sar stato per impressionarmi, Chi
questuomo, che vorr da noi, Ne so quanto te, niente, n chi sia n cosa
voglia, Ha detto di essere professore di Storia, Sar la verit, non lavrebbe
inventato, per lo meno mi parsa una persona colta, quanto allaverci
telefonato, credo che sarebbe successo lo stesso se, invece che lui, fossi
stato io a scoprire la somiglianza, E come ci sentiremo noi dora in avanti,
con questa specie di fantasma in giro per la casa, avr limpressione di
vedere lui ogni volta che guarder te, Siamo ancora sotto leffetto dello
shock, della sorpresa, domani tutto ci sembrer semplice, una curiosit
come tante altre, non sar un gatto con due teste n un vitello con una
zampa in pi, solo una coppia di siamesi che sono nati separati, Poco fa ti ho
parlato di paura, di pnico, ma ora capisco che ben altro ci che sto
sentendo, Che cosa, Non so spiegarlo, forse un presentimento, Cattivo, o
buono, solo un presentimento, come una porta chiusa dietro a unaltra
porta chiusa, Stai tremando, Sembra di s. Helena, questo il suo nome, che
ancora non conoscevamo, ha ricambiato assente labbraccio del marito, poi
si rincantucciata sul divano dove si era seduta e ha chiuso gli occhi.
Antonio Claro tent di distrarla, di incoraggiarla con una battuta, Se un
giorno arriver a essere un attore importante, questo Tertuliano potr
servirmi come doppio, come controfigura, faccio fare a lui le scene pericolose
e noiose e io me ne resto a casa, nessuno si accorgerebbe dello scambio. Lei
apr gli occhi, accenn un pallido sorriso e rispose, Un professore di Storia
che fa la controfigura sarebbe davvero qualcosa da vedere, la differenza
che le controfigure del cinema vengono solo quando sono chiamate, e questo
qui ci ha invaso la casa, Non pensarci pi, leggi un libro, vedi la televisione,
svagati, Non mi va di leggere, tanto meno di guardare la televisione, vado a
coricarmi. Quando Antonio Claro, unora pi tardi, and a letto, Helena
sembrava addormentata. Lui finse di crederci e spense la luce, sapendo in
anticipo che gli ci sarebbe voluto del tempo per prendere sonno. Ripensava
allinquietante dialogo che aveva avuto con lintruso, ricercava intenzioni
occulte nelle frasi che gli aveva sentito pronunciare, finch le parole, stanche
quanto lui, cominciarono a diventare neutre, perdendo il loro significato,
come se ormai non avessero pi niente a che vedere con il mondo mentale
di chi in silenzio e disperatamente continuava a pronunciarle. Linfinitezza di
possibilit di una coincidenza, Muoiono insieme coloro che sono uguali,
aveva detto lui, e anche, Limmagine virtuale di quello che si guarda allo
specchio, Limmagine reale di quello che dallo specchio lo guarda, poi la
conversazione con la moglie, i suoi presentimenti, la paura, fra s e s prese
la risoluzione, era ormai notte fonda, che in bene o in male la faccenda
andava risolta, fosse come fosse, e rapidamente, Andr a parlare con lui. La
decisione ingann il suo spirito, illuse le tensioni del suo corpo e il sonno,
trovando la strada libera, avanz piano piano e si mise a dormire. Stanca per
essersi costretta a unimmobilit contro la quale tutti i suoi nervi
protestavano, Helena si era finalmente addormentata, per due ore riusc a
riposare accanto a suo marito Antonio Claro come se nessun uomo fosse
venuto a frapporsi fra loro due, e cos avrebbe probabilmente continuato a
essere fino allalbeggiare se un sogno non lavesse risvegliata di soprassalto.
Apr gli occhi nella stanza immersa in una penombra che era quasi
oscurit, ud il respiro lento e cadenzato del marito e allimprovviso, avvert
che in casa cera un altro respiro, qualcuno che era entrato, che si muoveva
l fuori, forse in salotto, forse in cucina, ora dietro questa porta che d nel
corridoio, da qualche parte, proprio qui. Rabbrividendo per la paura, Helena
allung il braccio per svegliare il marito, ma, allultimo istante, la ragione la
costrinse a trattenersi, Non c nessuno, pens, non possibile che ci sia
qualcuno, sono immaginazioni mie, a volte capita che i sogni escano fuori dal
cervello che li sognava, allora li chiamiamo visioni, fantasmagorie,
premonizioni, avvertenze, avvisi dellaldil, chi respira e gira per la casa, chi
si seduto poco fa sul mio divano, chi l nascosto dietro la tenda della
finestra non quelluomo, la fantasia che ho nella testa, questa figura che
mi viene incontro, che mi tocca con mani uguali a quelle di questaltro uomo
addormentato al mio fianco, che mi guarda con gli stessi occhi, che con le
stesse labbra mi bacerebbe, che con la stessa voce pronuncerebbe le parole
di ogni giorno, e altre, parole prossime, parole intime, le parole dello spirito
e della carne, una fantasia, nientaltro che una folle fantasia, un incubo
notturno nato dalla paura e dallangoscia, domani tutte le cose torneranno a
posto, non ci sar bisogno del canto di un gallo per fugare i brutti sogni,
baster che suoni la sveglia, lo sanno tutti che nessun uomo pu essere
esattamente uguale a un altro in un mondo in cui si fabbricano meccanismi
per svegliare. La conclusione era abusiva, offendeva il buon senso, il
semplice rispetto per la logica, ma a questa donna, che aveva vagato tutta la
notte fra le imprecisioni di un oscuro pensare fatto di mutevoli brandelli di
bruma che cambiavano forma e direzione continuamente, parsa niente di
meno che incontestabile e irrefutabile. Perfino ai ragionamenti assurdi
dovremmo essere grati se sono in grado, nel cuore dellamara notte, di
restituirci un po di serenit, sia pure fraudolenta come questa, e ci danno la
chiave con cui finalmente varcheremo titubanti la porta del sonno. Helena
apr gli occhi prima dellorario in cui doveva suonare la sveglia, la blocc per
non disturbare il marito e, supina a letto, con gli occhi fissi sul soffitto, lasci
che a poco a poco le sue idee confuse si andassero ordinando e prendessero
quel cammino dove si sarebbero riunite in un pensare ormai razionale, ormai
coerente, libero da spettri inesplicabili e da fantasie dalla spiegazione troppo
facile. A stento riusciva a credere che fra le chimere, quelle autentiche,
quelle mitologiche, che vomitavano fiamme e avevano la testa di un leone,
la coda di un drago e il corpo di una capra, perch potrebbe essere stata
anche questa la figura in cui si erano mostrati i flaccidi mostri dellinsonnia, a
stento riusciva a credere di essere stata tormentata, come una tentazione
impropria, per non dire indecente, dallimmagine di un altro uomo che non
avrebbe avuto bisogno di spogliare per sapere comera fisicamente, dalla
testa ai piedi, tutto intero, al suo fianco ne dorme uno uguale. Non si
biasimata perch in realt quelle idee non le appartenevano, erano state il
frutto equivoco di unimmaginazione che, scossa da unemozione violenta e
fuori del comune, era uscita dai binari, ci che conta che sia lucida e allerta
in questo momento, padrona dei propri pensieri e del proprio volere, le
allucinazioni della notte, siano esse della carne, siano dello spirito, si sono
sempre dissolte nellaria ai primi chiarori del mattino, quei chiarori che
riordinano il mondo e lo rimettono nella sua orbita di sempre, riscrivendo
ogni volta i libri della legge. tempo di alzarsi, lagenzia turistica dove
lavora si trova allaltro capo della citt, sarebbe stupendo, lo pensa tutte le
mattine via facendo, se ottenesse di farsi trasferire in una delle agenzie
centrali, e quel maledetto traffico, a questora di punta, giustifica
copiosamente la designazione di infernale che qualcuno, in un felice
momento di ispirazione, gli ha dato non si sa quando n in che paese. Il
marito rester a letto ancora per unora o due, oggi non ha riprese che
richiedano la sua presenza, e le attuali, a quanto pare, stanno per giungere
alla fine. Helena scivolata fuori dal letto con una delicatezza che pur
essendole naturale, si perfezionata nei dieci anni che ha gi vissuto come
moglie attenta e devota, subito dopo si mossa senza far rumore nella
stanza mentre sganciava e indossava la vestaglia, poi uscita nel corridoio.
Qui si era aggirato il visitatore notturno, allo spiraglio di questa porta aveva
respirato prima di entrare per andare a nascondersi dietro la tenda, no, non
c da temere, non si tratta di un vizioso secondo assalto dellimmaginazione
di Helena, lei stessa a ironizzare con le proprie tentazioni, ben poca cosa,
in definitiva, ora che pu confrontarle al chiarore rosato che entra dalla
finestra, quella del soggiorno dove ieri sera si sentita tanto accorata come
la bimba della favola abbandonata nel bosco. Ecco il divano dove il visitatore
si seduto, e certo non lavr fatto per caso, fra tutti i posti dove poteva
riposare, se era ci che voleva, ha scelto proprio questo, il divano di Helena,
come per condividerlo con lei o per appropriarsene. Non mancano i motivi
per pensare che quanto pi sia nostra intenzione respingere le
immaginazioni, tanto pi quelle si divertiranno a cercare e ad attaccare i
punti dellarmatura che consapevolmente o meno avevamo lasciato
sguarniti. Un giorno, questa Helena, che ha fretta e un orario professionale
da rispettare, ci dir per quale ragione sia andata a sedersi anche lei sul
divano, per quale ragione vi sia rimasta rannicchiata per un lungo minuto,
per quale ragione lei, che stata tanto decisa nello svegliarsi, ora si
comporta come se il sogno lavesse presa di nuovo fra le braccia e la cullasse
dolcemente. Ed anche perch, gi vestita e pronta per uscire, abbia aperto
lelenco telefonico e copiato su un foglio lindirizzo di Tertuliano Mximo
Afonso. Ha socchiuso la porta della stanza, il marito sembrava
addormentato, ma il suo sonno ormai non era altro che lultima e vaga soglia
della veglia, poteva dunque avvicinarsi al letto, dargli un bacio sulla fronte e
dire, Io vado, e poi ricevere sulla bocca il bacio di lui e le labbra dellaltro,
mio Dio, questa donna devessere matta, le cose che fa, le cose che le
passano per la testa.
Sei in ritardo, ha domandato Antonio Claro strofinandosi gli occhi, Ho
ancora due minuti, ha risposto lei, e si seduta sul bordo del letto, Che
faremo con quelluomo, Che intendi fare tu, Stanotte, mentre aspettavo il
sonno, pensavo che dovrei parlargli, ma ora non so se sar la cosa pi
conveniente, O gli apriamo la porta, o gliela chiudiamo, non vedo altra
soluzione, in un modo o nellaltro la nostra vita cambiata, non torner pi
come prima, Sta nelle nostre mani deciderlo, Ma non sta nelle nostre mani, o
di chicchessia, obbligare ci che stato a non esserlo pi, la comparsa di
quelluomo un fatto che non possiamo cancellare o rimuovere, anche se
non lo facciamo entrare, anche se gli chiudiamo la porta, rester ad
aspettare fuori finch non riusciremo pi a sopportarlo, Ora la vedi troppo
nera, forse, in fin dei conti, tutto si potrebbe risolvere con un semplice
incontro, lui mi dimostra che uguale a me, io gli dico sissignore ha ragione,
dopo di che, addio, faccia il favore di non disturbarci pi, Continuerebbe ad
aspettare fuori della porta, Non gli apriremmo, Ormai entrato, dentro la
tua testa e la mia testa, Finiremo per dimenticare, possibile, non sicuro.
Helena si alz, guard lorologio e disse, Devo andare, sono in ritardo, fece
due passi per uscire, domand ancora, Gli telefonerai, prenderai un
appuntamento, Oggi no, rispose il marito, sollevandosi su un gomito, e
neanche domani, aspetter qualche giorno, forse non una cattiva idea
puntare sullindifferenza, sul silenzio, dar tempo alla faccenda di consumarsi
da sola, Come credi, arrivederci. La porta dingresso si apr e si richiuse,
nessuno ci dir se Tertuliano Mximo Afonso stava l seduto su un gradino, in
attesa. Antonio Claro si distese di nuovo nel letto, se la vita non fosse
realmente cambiata, come aveva detto la moglie, si sarebbe girato dallaltro
lato e avrebbe dormito unaltra ora, sembra sia vero quanto affermano gli
invidiosi, che gli attori hanno bisogno di dormire molto, sar una
conseguenza della vita irregolare che conducono, anche se la sera escono
tanto poco, come Daniel Santa-Clara. Cinque minuti dopo Antonio Claro era
gi in piedi, un po strano a quellora, anche se per giustizia bisogna dire che
quando i doveri della professione lo prescrivono questo attore, a tutta
levidenza pigro, ben capace di svegliarsi allalba quanto la pi mattiniera
delle allodole. Sbirci il cielo dalla finestra della stanza, non era difficile
prevedere che sarebbe stata una giornata calda, e and in cucina a
prepararsi la colazione. Pensava a quello che la moglie aveva detto, Ce
labbiamo dentro la testa, lei fatta cos, perentoria, beh, non proprio
perentoria, in realt ha il dono delle frasi corte, condensate, dimostrative,
quattro parole per dire quello che gli altri non sarebbero capaci di esprimere
neanche con quaranta, e restando comunque a met strada. Non era sicuro
che la miglior soluzione fosse quella che aveva avanzato, aspettare un po
prima di passare alloffensiva, sia che questo dovesse accadere in un
incontro personale e segreto, senza testimoni che potessero poi andare a
spiattellarlo, sia con una telefonata secca, di quelle che lasciano
linterlocutore interdetto, senza fiato e senza replica. Dubitava piuttosto,
per, dellefficacia della propria capacit dialettica per troncare di netto, e
senza differimenti, a quel Tertuliano Mximo Afonso della malora, qualsiasi
velleit, presente o futura, di scatenare nella vita delle due persone che
vivono in questa casa fattori di turbamento psicologico e coniugale tanto
perversi come quelli di cui implicitamente aveva gi fatto sfoggio e quelli cui
esplicitamente aveva gi dato origine, come, per esempio, il fatto che Helena
abbia avuto laudacia, ieri sera, di dichiarare, Avr limpressione di vedere lui
ogni volta che guarder te. In effetti, solo una donna che fosse stata
seriamente toccata nei suoi fondamenti morali avrebbe potuto lanciare
parole del genere in faccia al proprio marito senza notare lelemento
adulterino che vi era presente, diafano, certo, ma rivelatore quanto basti.
Nel frattempo, ad Antonio Claro gli sta balenando nella mente, anche se
indubbiamente lo negherebbe, irritato, se glielo facessimo notare, un
abbozzo di idea che solo per cautela non ci spingeremo allestremo di
classificare come allaltezza di un Machiavelli, almeno fintanto che non se ne
siano manifestati gli eventuali effetti, con ogni probabilit negativi. Tale idea,
che per ora non altro che uno sbozzo mentale, consiste, n pi n meno, e
per quanto scandaloso ci sembri, nel valutare se sar possibile, con abilit e
astuzia, trarre dalla rassomiglianza, dalla somiglianza, dalluguaglianza
assoluta, qualora venissero a confermarsi, qualche vantaggio personale, se
Antonio Claro o Daniel Santa-Clara, cio, riusciranno a trovare la maniera di
uscire vittoriosi da un affare che al momento non ha nulla di favorevole da
presentare ai loro interessi. Se dallo stesso responsabile dellidea non
possiamo, in questo momento, aspettarci che ci illumini i cammini, senza
alcun dubbio tortuosi, attraverso cui vagamente star immaginando di
raggiungere i propri obiettivi, non si faccia conto su di noi, semplici
trascrittori di pensieri altrui e fedeli copisti delle sue azioni, per anticipare i
passi seguenti di una processione che ancora segna il passo sul sagrato. Ci
che invece sin da ora si pu escludere dellembrionario progetto la
ventilata servit di doppio, di controfigura che Tertuliano Mximo Afonso
dovesse putacaso venire a prestare allattore Daniel Santa-Clara, siamo
daccordo che significherebbe mancare al dovuto rispetto intellettuale
chiedere a un professore di Storia che accettasse di far da socio nelle pelose
frivolezze della settima arte. Mentre Antonio Claro stava bevendo lultimo
sorso di caff, unaltra idea gli ha attraversato le sinapsi del cervello, la
quale idea era poi di montare in auto e andare a dare uno sguardo alla via e
al palazzo dove Tertuliano Mximo Afonso risiede. Le azioni degli esseri
umani, malgrado non siano pi regolate da irresistibili istinti ereditari, si
ripetono con una tale stupefacente regolarit che crediamo sia lecito, senza
forzature, ammettere lipotesi di una lenta ma costante formazione di un
nuovo tipo di istinto, supponiamo che socioculturale sia la parola adatta, il
quale, indotto da varianti acquisite da tropismi ripetitivi, e purch in risposta
a stimoli identici, farebbe s che lidea nata in una persona debba
necessariamente nascere in unaltra. Prima stato Tertuliano Mximo Afonso
a venire in questa strada teatralmente camuffato, tutto vestito di scuro in
una luminosa mattinata destate, ora Antonio Claro che si accinge ad
andare nella strada dellaltro senza preoccuparsi delle complicazioni che
potranno decorrere dal presentarsi in quei posti a faccia scoperta, a meno
che, mentre si sta facendo la doccia, la barba e preparandosi, il dito
dellispirazione non venga a sfiorargli la fronte, ricordandogli che ha
conservato in uno dei cassetti dove tiene la biancheria, dentro una scatola di
sigari vuota, a mo di sensibilizzante rimembranza professionale, i baffi con
cui Daniel Santa-Clara ha interpretato cinque anni addietro la parte
dellimpiegato alla reception dellalbergo nella commedia Chi cerca trova.
Come saggiamente insegna lantico detto, troverai ci che ti serve se hai
conservato ci che non serviva. Dove risieda il tal professore di Storia verr
a saperlo fra non molto Antonio Claro grazie al benemerito elenco telefonico,
oggi l un po di sbieco sulla mensola dove lo tengono sempre, come se vi
fosse stato rimesso in fretta da una mano nervosa dopo essere stato
nervosamente consultato. Ha gi annotato sullagendina lindirizzo, anche il
numero di telefono, bench il farne uso non sia incluso nelle sue intenzioni
odierne, se un giorno dovesse telefonare a casa di Tertuliano Mximo Afonso
vuole poterlo fare da qualsiasi punto in cui si trovi, senza dover dipendere da
un elenco telefonico che si era dimenticato di mettere a posto e che perci
non trova quando sarebbe tanto necessario. Ora pronto per uscire, i baffi
sono appiccicati in loco, non molto saldi perch con gli anni hanno perduto
un po delladerenza, in ogni caso non c da temere che cadano al momento
giusto, passare davanti alla casa e darle unocchiata solo questione di
secondi. Mentre se li stava mettendo, orientandosi con lo specchio, si
ricordato che, cinque anni prima, si era dovuto tagliare i baffi naturali che
allora gli ornavano lo spazio fra il naso e il labbro superiore, solo perch al
regista del film non sembravano adatti ai fini in vista n il profilo n il
disegno rispettivi. Giunti a questo punto, prepariamoci a che uno dei lettori
attenti, discendente in linea retta da quegli ingenui ma furbissimi monelli che
ai tempi del vecchio cinema urlavano dalla platea al ragazzo della pellicola
che la mappa della miniera era nascosta nel nastro del cappello del cinico e
malvagio nemico caduto ai suoi piedi, prepariamoci a che ci chiedano conto e
denuncino, come una distrazione imperdonabile, la nostra disuguaglianza di
procedimento fra il personaggio Tertuliano Mximo Afonso e il personaggio
Antonio Claro, la quale, in situazioni del tutto somiglianti, vuole che il primo
entri in un centro commerciale per potersi mettere e togliere la sua barba e i
suoi baffi finti, mentre il secondo si accinge a uscire da casa con la massima
disinvoltura e in piena luce del giorno con un paio di baffi in faccia che,
appartenendogli di diritto, di fatto non sono suoi.
Dimentica codesto lettore attento ci che varie volte si gi segnalato
nel corso di questo racconto, e cio che, proprio come Tertuliano Mximo
Afonso , a tutti i lumi, laltro dellattore Daniel Santa-Clara, cos anche
lattore Daniel Santa- Clara, bench per diverso ordine di motivi, laltro di
Antonio Claro. A nessuna vicina del palazzo o della strada sembrer strano
che ora stia uscendo con i baffi chi ieri vi entrato senza, al massimo dir,
qualora notasse la differenza, E gi pronto per le riprese. Seduto nellauto,
con il finestrino abbassato, Antonio Claro consulta lo stradario e la carta,
apprende ci che noi sapevamo gi, che la strada dove abita Tertuliano
Mximo Afonso si trova allaltro capo della citt, e, dopo aver ricambiato
gentilmente i saluti rivoltigli da un vicino, si messo in marcia. Impiegher
quasi unora per giungere a destinazione, tentando la fortuna passer tre
volte davanti al palazzo a intervalli di dieci minuti come se fosse in cerca di
un posto libero per la macchina, poteva darsi che una fortunata coincidenza
facesse scendere Tertuliano Mximo Afonso in strada, coloro, per, che sono
in possesso di informazioni sui doveri che il professore di Storia deve
compiere sanno che lui, in questo preciso istante, si trova tranquillamente
seduto alla scrivania e sta lavorando con applicazione alla proposta che il
preside gli ha commissionato, come se dal risultato di tale sforzo dipendesse
il suo futuro, quando certo, questo s, possiamo gi anticiparlo, che il
professore Tertuliano Mximo Afonso non entrer mai pi in unaula, n nella
scuola dove abbiamo dovuto accompagnarlo qualche volta, n in
nessunaltra. A suo tempo si sapr perch. Antonio Claro ha visto quello che
cera da vedere, una strada secondaria, un palazzo uguale a tanti, nessuno
potrebbe immaginare che in quel secondo piano a destra dietro quelle tende
innocenti, stia vivendo un fenomeno della natura non meno straordinario
delle sette teste dellidra di Lerna e altre meraviglie analoghe. Che Tertuliano
Mximo Afonso meriti in verit un qualificativo che lo estrometterebbe dalla
normalit umana una questione ancora da elucidare, visto che continuiamo
a ignorare quale di questi due uomini sia stato il primo a nascere. Se stato
Tertuliano Mximo Afonso, allora ad Antonio Claro che spetta la
designazione di fenomeno della natura, visto che, comparso in secondo
luogo, si presentato per occupare in questo mondo, abusivamente, proprio
come lidra di Lerna, ed per questo che Ercole la uccise, un posto che non
era il suo. In nulla il sovrano equilibrio delluniverso sarebbe stato turbato se
Antonio Claro fosse nato e facesse lattore di cinema in un qualsiasi altro
sistema solare, ma qui, in questa stessa citt, per cos dire porta a porta,
per un osservatore che ci guardasse dalla luna, tutti i disordini e tutte le
confusioni sono possibili, soprattutto le peggiori, soprattutto le pi terribili. E
affinch non si pensi che noi, perch lo conosciamo da pi tempo, nutriamo
qualche particolare preferenza per Tertuliano Mximo Afonso, ci affrettiamo
a rammentare che, matematicamente, sulla sua testa pendono le stesse
inesorabili probabilit che sia stato il secondo a nascere quanto Antonio
Claro. Dunque, per quanto strana possa risultare a occhi e orecchie sensibili
la costruzione sintattica, legittimo dire che ci che dovr essere, gi
stato, e non resta altro che scriverlo. Antonio Claro non pi ripassato per la
strada, quattro isolati pi avanti, celatamente, non sia mai dovesse capitare
che qualche buon cittadino fosse colpito dal movimento e chiamasse la
polizia, si tolto i baffi di Daniel Santa- Clara e, siccome non aveva altro da
fare, si avviato verso casa, dove lo aspettava, da studiare e annotare, il
copione del prossimo film. Sarebbe uscito per pranzare in un ristorante
vicino, avrebbe fatto un breve riposino e si sarebbe rimesso a lavorare fino
allarrivo della moglie. Non era ancora linterprete principale, ma il suo nome
sarebbe gi comparso nei cartelloni che al momento sarebbero stati affissi
strategicamente nella citt, ed era quasi certo che la critica non avrebbe
lasciato passare senza un commento elogiativo, ancorch breve,
linterpretazione del ruolo di avvocato che questa volta gli era stato
assegnato. La sua unica difficolt stava nellenorme quantit di avvocati di
tutti i tipi e caratteri che aveva visto al cinema e in televisione, accusatori
pubblici e privati con diversi stili di dibattimento forense, dal carezzevole
allaggressivo, difensori pi o meno eloquenti per cui lesser convinto
dellinnocenza del cliente non sempre sembrava la cosa pi importante.
Vorrei creare un tipo nuovo di causidico, una personalit che in ogni parola e
in ogni gesto fosse capace di sbalordire il giudice e incantare gli astanti con
lacutezza delle sue repliche, il suo implacabile potere di ragionamento, la
sua sovrumana intelligenza. Per la verit, niente di tutto ci si trovava nel
copione, ma forse il regista si sarebbe lasciato convincere a orientare in tal
senso lo sceneggiatore se allorecchio gli fosse stata sussurrata una parolina
interessata dal produttore. Doveva pensarci. Laver mormorato fra s e s
che doveva pensarci ha trasportato istantaneamente il suo pensiero ad altri
lidi, al professore di Storia, alla sua strada, al palazzo, alle finestre senza
tende, e da l, in retrospettiva, alla telefonata di ieri sera, alle conversazioni
con Helena, alle decisioni che prima o poi bisognava prendere, ora non era
pi tanto sicuro di poter trarre qualche profitto da questa storia, ma, come
aveva detto prima, doveva pensarci. La moglie arrivata un po pi tardi del
solito, no, non era andata a fare spese, colpa del traffico, con questo
traffico non si sa mai cosa pu capitare, lo sapeva benissimo Antonio Claro,
che ci aveva messo unora per arrivare nella strada di Tertuliano Mximo
Afonso, ma di questo non conviene che si parli oggi, sono sicuro che lei non
capirebbe perch lho fatto. Anche Helena se ne star zitta, altrettanto
sicura che il marito non capirebbe perch lo aveva fatto pure lei.

12.
Tre giorni dopo, a met mattina, il telefono di Tertuliano Mximo
Afonso squill. Non era la madre per nostalgia, non era Maria da Paz per
amore, non era il professore di Matematica per amicizia, e non era neppure il
preside per informarsi di come andava il lavoro. Sono Antonio Claro, ecco ci
che hanno detto, Buongiorno, Forse ho chiamato troppo presto, Non si
preoccupi, sono gi alzato e sto lavorando, Se lho interrotta, telefoner pi
tardi, Quello che stavo facendo pu aspettare unora, non c pericolo di
perderne il filo, Entrando direttamente in argomento, ho pensato molto
seriamente in questi giorni e sono giunto alla conclusione che dovremmo
incontrarci, anche la mia opinione, non avrebbe senso che due persone
nella nostra situazione non volessero conoscersi, Mia moglie aveva qualche
dubbio, ma ha finito per riconoscere che le cose non potrebbero restare cos,
Meno male, Il problema che presentarsi insieme in pubblico fuori
questione, non ci guadagneremmo niente nel fare notizia, finire in
televisione e sui giornali, specialmente io, potrebbe pregiudicare la mia
carriera se si sapesse che ho un ssia tanto somigliante, persino nella voce,
Pi che un ssia, O un gemello, Pi che un gemello, proprio questo che
voglio confermare, anche se, le confesso, stento a credere che fra noi vi sia
questa uguaglianza assoluta che dice, Sta a lei chiarire il caso, Dovremo
incontrarci, dunque, S, ma dove, Ha qualche idea, Unipotesi sarebbe che
venisse a casa mia, ma c linconveniente dei vicini, la signora che abita al
piano di sopra, per esempio, sa che non sono uscito, immagini come ci
resterebbe se mi vedesse entrare dove gi mi trovo, Ho un posticcio, potrei
camuffarmi, Che posticcio, Un paio di baffi, Non sarebbe sufficiente, o
magari le domanderebbe, o meglio, lo domanderebbe a me, perch
crederebbe di parlare con me, se per caso, non sto scappando dalla polizia,
Ha cos tanta confidenza, lei che mi pulisce e ordina la casa, Capisco, in
effetti non sarebbe prudente, e poi ci sono anche gli altri vicini, Infatti,
Allora, credo che dovr essere fuori in un luogo deserto, in campagna, dove
non ci veda nessuno e dove potremo conversare a nostro agio, Mi sembra
una buona idea, Conosco un posto che andr bene, a una trentina di
chilometri fuori citt, In che direzione, Spiegarglielo cos non possibile,
oggi stesso le invier uno schizzo con tutte le indicazioni, cincontreremo fra
quattro giorni cos avr il tempo di ricevere la lettera, Fra quattro giorni
domenica, Un giorno buono quanto un altro, E perch a trenta chilometri, Sa
come sono le citt, ci vuole tempo per uscirne, quando finiscono le strade
iniziano le fabbriche, e quando le fabbriche finiscono iniziano le baracche,
per non parlare di quei paesucoli che sono ormai dentro la citt e ancora non
lo sanno, Lo ha descritto bene, Grazie, sabato le telefoner per confermare
lappuntamento, Benissimo, C ancora una cosa che voglio lei sappia, Di che
si tratta? Verr armato, Perch, Non la conosco, non so quali altre intenzioni
potranno essere le sue, Se ha paura che la sequestri, per esempio, o che la
elimini per rimanere lunico al mondo con la faccia che abbiamo entrambi, le
dico subito che io non porter con me nessuna arma, neppure un semplice
temperino, Non sospetto di lei a tal punto, Ma verr armato, Precauzione,
nientaltro, La mia unica intenzione dimostrarle che ho ragione, e quanto a
ci che dice, di non conoscermi, mi permetto di obiettare che ci troviamo
nella stessa posizione, certo, lei non mi ha mai visto, ma io, fino a ora, ho
visto lei solo come quello che non , nellinterpretazione di alcuni
personaggi, dunque siamo pari, Non discutiamo, dobbiamo arrivare calmi al
nostro appuntamento, niente dichiarazioni di guerra anticipate, Non sono
mica io a portare larma, Sar scarica, A che le serve allora portarla, se
scarica, Faccia finta che stia rappresentando un altro dei miei ruoli, quello di
un personaggio attirato in unimboscata dalla quale sa che uscir vivo perch
gli hanno fatto leggere il copione, insomma, cinema, Nella Storia
esattamente il contrario, si viene a sapere solo dopo, Interessante
osservazione, non ci avevo mai pensato, Neanche io, me ne sono appena
reso conto, Allora siamo daccordo, ci troviamo domenica, Aspetto la sua
chiamata, Non me ne dimenticher, stato un piacere parlare con lei,
Altrettanto, Buongiorno, Buongiorno, porga i miei saluti a sua moglie.
Proprio come Tertuliano Mximo Afonso, Antonio Claro era solo in casa.
Aveva avvisato Helena che avrebbe telefonato al professore di Storia, ma
preferiva che lei non fosse presente, poi le avrebbe raccontato la
conversazione.
La moglie non si opposta, ha detto che andava bene, che
comprendeva che volesse sentirsi a proprio agio per un dialogo che
certamente non sarebbe stato facile, ma quello che lui non verr mai a
sapere che Helena ha fatto due chiamate dallagenzia turistica dove lavora,
la prima al proprio numero, la seconda a quello di Tertuliano Mximo Afonso,
caso ha voluto che sia stato mentre il marito e laltro erano gi in
comunicazione, quindi ha avuto la certezza che la faccenda era andata
avanti, anche in questo caso non saprebbe dire perch lha fatto, sta
diventando sempre pi evidente che, dopo tanti tentativi pi o meno
frustrati, saremmo finalmente sul punto di raggiungere la spiegazione
completa dei nostri atti se ci fossimo prefissi di dire perch facciamo quello
che diciamo di non sapere perch lo abbiamo fatto. da spiriti fiduciosi e
concilianti presumere che, qualora avesse trovato libero il telefono di
Tertuliano Mximo Afonso, la moglie di Antonio Claro avrebbe troncato la
comunicazione senza attendere una risposta, di certo non si sarebbe
presentata, Sono Helena, la moglie di Antonio Claro, non avrebbe
domandato Volevo sapere come sta, parole del genere, nella situazione
attuale, sarebbero in qualche modo improprie, se non addirittura del tutto
sconvenienti, in quanto tra queste persone, ancorch si siano gi parlate per
ben due volte, non c intimit sufficiente perch sia naturale interessarsi
ciascuna dello stato danimo o della salute dellaltra, n si potrebbe del resto
accettare quale ragione per scusare un eccesso di confidenza che balza agli
occhi, la circostanza che si tratti di espressioni normali, correnti, espressioni
che teoricamente non obbligano o impegnano a nulla, salvo se volessimo
affinare il nostro organo delludito alla complessa gamma di sottotoni che
magari le avessero sostenute, come dallesaustiva dimostrazione che altrove
in questo racconto abbiamo lasciato a elucidazione dei lettori interessati pi
a ci che si nasconde che non a quello che si mostra. Quanto a Tertuliano
Mximo Afonso, stato palese il sollevo con cui si riappoggiato alla sedia e
ha tirato un respiro profondo quando la conversazione con Antonio Claro
giunta alla fine. Se gli domandassero quale dei due, secondo lui, al punto in
cui ci troviamo, stia conducendo il gioco, si sentirebbe propenso a
rispondere, Io, sia pur non dubitando che laltro penserebbe di avere motivi
sufficienti per dare la stessa risposta se la domanda fosse stata fatta a lui.
Non lo preoccupava che il posto scelto per lincontro fosse tanto distante
dalla citt, non lo inquietava il sapere che Antonio Claro si preparava ad
andare armato, nonostante fosse convinto che al contrario di quanto gli era
stato assicurato, la pistola, con ogni probabilit doveva essere una pistola,
sarebbe stata carica. In un modo che egli stesso capiva essere del tutto
carente di logica, di razionalit, di senso comune, credeva che la barba finta
che si sarebbe messo lo avrebbe protetto fintanto che lavesse mantenuta,
basando questa assurda convinzione nella ferma idea che non se la sarebbe
tolta al primo istante dellincontro, ma solo dopo, quando luguaglianza
assoluta di mani, occhi, sopracciglia, fronte, orecchie, naso, capelli, fosse
stata riconosciuta senza discrepanza da entrambi. Porter con s uno
specchio di grandezza sufficiente affinch, tolta finalmente la barba, le due
facce, una accanto allaltra, si possano confrontare direttamente, in cui gli
occhi possano passare dal viso al quale appartenevano al viso cui sarebbero
potuti appartenere, uno specchio che dichiari la sentenza definitiva. Se
quello che in vista uguale, dovr esserlo anche il resto, non credo sia
necessario mettersi in tenuta adamitica per continuare con i paragoni, non
siamo mica in una spiaggia per nudisti o a un concorso di pesi e misure.
Tranquillo, sicuro di s come se questa mossa di scacchi fosse stata prevista
fin dallinizio, Tertuliano Mximo Afonso tornato al lavoro, pensando che,
proprio come nella sua ardita proposta per lo studio della Storia, anche le
vite delle persone si potrebbero raccontare da davanti allindietro, aspettare
che giungano al termine per poi, a poco a poco, risalire la corrente fino allo
sbocco della sorgente, identificando via facendo gli affluenti e navigarli,
comprendere come ognuno di essi, perfino i pi limitati e poveri di flusso,
sarebbe, a sua volta, e di per s, un fiume principale, e in questa maniera
lenta, cadenzata, attenta a ogni scintillo dellacqua, a ogni gorgoglo che
sale dal fondo, a ogni accelerazione in pendenza, a ogni pantanoso arresto,
per raggiungere la conclusione del racconto e mettere al primo di tutti gli
istanti lultimo punto finale, impiegarci lo stesso tempo che fossero
effettivamente durate le vite cos narrate. Non affrettiamoci, tanto quel che
abbiamo da dire quando taciamo, ha mormorato Tertuliano Mximo Afonso,
e ha continuato a lavorare. A met pomeriggio ha telefonato a Maria da Paz
e le ha domandato se uscendo dalla banca voleva passare l da lui, lei ha
risposto di s, ma non poteva trattenersi perch la madre non si sentiva
bene, e allora lui le ha detto di non venire, che al primo posto cera il dovere
familiare, e lei ha insistito, Almeno per vederti, e lui ha acconsentito, ha
detto, Almeno per vederci, come se lei fosse la donna amata, e noi sappiamo
che non lo , o forse lo e lui non lo sa, o forse, a questa parola si fermato
perch non avrebbe saputo come terminare la frase onestamente, quale
menzogna o finta verit si sarebbe detto, certo che la commozione gli
aveva sfiorato leggermente gli occhi, lei voleva vederlo, s, a volte bello
che ci sia qualcuno che vuole vederci e lo dice, ma la lacrima delatrice, gi
asciugata col dorso della mano, se spuntata soltanto perch era solo e
perch la solitudine, tutta un tratto, gli pesava come non mai. Maria da Paz
venuta, si sono dati due baci sulla guancia, poi si sono seduti a
chiacchierare, lui le ha domandato se era grave la malattia della madre, lei
ha risposto per fortuna no, sono i problemi dellet, vanno e vengono, vanno
e vengono, finch restano definitivamente. Lui ha domandato poi quando
iniziava le ferie, lei ha detto fra due settimane, ma che molto probabilmente
non sarebbero potute partire, dipendeva dallo stato della madre. Lui si
informato su come andava il lavoro in banca e lei ha risposto al solito, alcuni
giorni meglio di altri. Poi lei gli ha domandato se non si annoiasse molto, ora
che le lezioni erano terminate, e lui ha detto no, che il preside lo aveva
incaricato di un lavoro, redigere una proposta per il ministero sui metodi di
insegnamento della Storia.
Lei ha detto, interessante, e poi sono rimasti in silenzio, fino a quando
lei ha domandato se non avesse niente da dirle e lui ha risposto che non era
ancora il momento e lha pregata di avere un altro po di pazienza. Lei ha
detto che avrebbe aspettato tutto il tempo necessario, che la conversazione
che avevano avuto in auto quella sera dopo cena, quando lui le aveva
confessato di aver mentito, era stata come una porta che si era aperta un
attimo per richiudersi subito dopo, ma almeno era venuta a sapere che a
separarli era solo una porta, non un muro. Lui non ha risposto, si limitato
ad annuire con il capo, mentre pensava che il peggiore di tutti i muri una
porta di cui non si mai avuta la chiave, e lui non sapeva dove trovarla, e
non sapeva neppure se quella chiave esistesse. Allora, siccome lui non
parlava, lei ha detto, tardi, me ne vado, e lui ha detto, Non andare ancora,
Devo, mia madre mi sta aspettando, Scusa. Lei si alzata, e lui pure, si
sono guardati, si sono baciati sulla guancia, come allarrivo, Allora, ciao, ha
detto lei, Allora, ciao, ha detto lui, quando arrivi a casa telefonami, S, si
sono scambiati ancora uno sguardo, poi lei gli ha afferrato la mano che lui
stava portando sulla spalla di lei per congedarla e, dolcemente, come se
guidasse un bambino, lha condotto in camera.
La lettera di Antonio Claro arriv il venerd. Insieme allo schizzo cera
un appunto manoscritto, non firmato e senza vocativo, che diceva, Ci
troviamo alle diciotto, spero riesca a trovare il posto senza difficolt. La
calligrafia non perfettamente uguale alla mia, ma la differenza minima, si
nota soprattutto nella maiuscola, mormor Tertuliano Mximo Afonso. Lo
schizzo mostrava unuscita dalla citt, indicava due abitati separati da otto
chilometri, ai due lati della strada, e, fra luno e laltro, una deviazione a
destra che attraversava la campagna fino a un altro abitato, meno
importante degli altri a giudicare dallo schizzo. Da l, unaltra strada, pi
stretta, andava a finire, a circa un chilometro di distanza, in una casa.
Questa era indicata dalla parola casa, non da un disegno rudimentale, quel
semplice abbozzo che la pi inabile delle mani capace di tracciare, un tetto
col suo comignolo, una facciata con la porta nel mezzo e una finestra per
lato.
Al di sopra della parola, una freccia rossa eliminava qualsiasi possibilit
di errore, Non vada oltre. Tertuliano Mximo Afonso apr un cassetto, ne tir
fuori una carta della citt e delle aree limitrofe, cerc e identific luscita
conveniente, ecco il primo abitato, la strada che taglia a destra prima di
arrivare al secondo, il piccolo paese pi avanti, gli manca solo laccesso
finale. Tertuliano Mximo Afonso consult di nuovo lo schizzo, Se una casa,
pens, non vale la pena trasportarsi appresso lo specchio, ce ne sono in
tutte le case.
Aveva immaginato che lincontro sarebbe avvenuto in un posto
deserto, lontano dalla vista dei curiosi, magari sotto la protezione di un
albero frondoso, e in definitiva si sarebbero trovati sotto un tetto, tipo un
incontro fra conoscenti, con un bicchiere in mano e noccioline a volont. Si
domand se ci sarebbe andata anche la moglie di Antonio Claro, se sarebbe
stata presente per confrontare la grandezza e la configurazione delle cicatrici
al ginocchio sinistro, per misurare lo spazio fra i due nei dellavambraccio
destro e la distanza che li separa, uno, dallepicondilo, laltro, dalle ossa del
capo, e poi dire Restatemi sottocchio altrimenti vi confondo. Pens che no,
non avrebbe avuto senso per un uomo degno di tal nome andare a un
incontro potenzialmente conflittuale, per non dire francamente rischioso,
basti rammentare che Antonio Claro ha usato lattenzione cavalleresca di
avvisare Tertuliano Mximo Afonso che si sarebbe presentato armato, e
portarsi appresso la moglie, come a doversi nascondere sotto le sue gonne al
minimo segnale di pericolo. Verr da solo, anchio non porto Maria da Paz,
queste parole sconcertanti Tertuliano Mximo Afonso le ha pronunciate
senza tener conto dellabissale differenza che c fra una consorte legittima,
esonerata di tutti i diritti e doveri inerenti, e un legame sentimentale
stagionale, per quanto saldo ci sia sempre sembrato laffetto della suddetta
Maria da Paz, giacch dallaltro lato lecito, se non obbligatorio, dubitarne.
Tertuliano Mximo Afonso ripose la carta e lo schizzo nel cassetto, ma non il
biglietto manoscritto. Se lo mise davanti, prese la penna e scrisse tutta la
frase su un foglio, con una calligrafia che cercava di imitare al meglio laltra,
specialmente la maiuscola, dove pi si notava la differenza. Continu a
scrivere, ripet la frase fino a coprire tutto il foglio di carta, allultimo
neanche il grafologo pi esperto sarebbe stato in grado di scoprire il bench
minimo indizio di falsificazione, quello che Tertuliano Mximo Afonso
riuscito a fare in quella rapida copia della firma di Maria da Paz non
minimamente paragonabile allopera darte che ha appena prodotto. Dora in
poi dovr solo appurare com che Antonio Claro verga le maiuscole dalla A
alla D e dalla F alla Z, e poi imparare a imitarle. Ci non significa, per, che
Tertuliano Mximo Afonso stia nutrendo nel proprio spirito progetti futuri che
mplichino la persona dellattore Daniel Santa-Clara, si tratta unicamente di
dare soddisfazione, in questo caso particolare, a un gusto per lo studio che
lo ha portato, ancora giovane, allesercizio pubblico della benemerita attivit
di magister. Proprio come sempre possibile che possa risultare utile sapere
come si pu tenere un uovo in piedi, neppure sar da escludere che una
corretta imitazione delle maiuscole di Antonio Claro possa mai servire a
qualcosa nella vita di Tertuliano Mximo Afonso. Come insegnavano gli
antichi, non dire mai che di questacqua non berrai, soprattutto,
aggiungiamo noi se altra non ne hai. Non essendo state queste
considerazioni formulate da Tertuliano Mximo Afonso, non in nostro
potere setacciare il rapporto che comunque potrebbe esserci fra loro e la
decisione che lui ha appena preso e che certamente lo ha condotto a una
qualche riflessione che non abbiamo colto. Tale decisione manifesta il
carattere per cos dire inevitabile dellovvio, in quanto, disponendo Tertuliano
Mximo Afonso dello schizzo che lo guider al luogo dove si svolger
lincontro, niente di pi naturale che gli sia balenata lidea di andare a
ispezionare in anticipo il posto, di studiarne le entrate e le uscite, di
prenderne le misure, se ci si autorizza lespressione, con lulteriore vantaggio
nientaffatto disprezzabile che, facendolo, eviter il rischio di perdersi
domenica. La prospettiva che il viaggetto lo avrebbe distratto per qualche
ora dal penoso obbligo di redigere la proposta per il ministero, non solo gli
ha schiarito i pensieri, ma anche, in maniera davvero sorprendente, gli ha
rasserenato lespressione. Tertuliano Mximo Afonso non appartiene a quel
numero di persone straordinarie che son capaci di sorridere anche quando
sono sole, la sua indole piuttosto incline alla malinconia, al raccoglimento,
a unesagerata consapevolezza della transitoriet della vita, a uninguaribile
perplessit dinanzi a quegli autentici labirinti cretesi che sono i rapporti
umani. Non comprende a sufficienza le ragioni del misterioso funzionamento
di un alveare n cosa mai abbia fatto germogliare il ramo di un albero o
come sia germogliato, vale a dire non pi su, n pi gi, non pi grosso n
pi sottile, ma attribuisce questa sua difficolt di intendimento al fatto di
ignorare i codici di comunicazione genetica e gestuale in vigore fra le api e,
pi ancora, i flussi informativi che pi o meno alla cieca circolano nelle
maglie della rete di autostrade vegetali che collegano le radici affondate nel
terreno alle foglie che rivestono lalbero e nella calma riposano o si
dondolano al vento. Quello che proprio non riesce a capire, per quanto abbia
fatto lavorare il cervello, che, sviluppandosi in unautentica progressione
geometrica, di migliora in migliora, le tecnologe della comunicazione, laltra
comunicazione, quella propriamente detta, la reale, quella da me a te, da noi
a voi, continui a essere questa confusione attraversata da vicoli ciechi, tanto
ingannevole con illusorie spianate, altrettanto dissimulata quando esprime
come quando vuole occultare. A Tertuliano Mximo Afonso forse non
dispiacerebbe di arrivare a essere un albero, ma non ci riuscir mai, la sua
vita, come quella di tutti gli esseri umani che hanno vissuto e vivranno, non
prover mai la suprema esperienza del vegetale. Suprema, immaginiamo
noi, ch fino a ora a nessuno stato dato di leggere la biografa o le
memorie di una quercia, scritte di suo pugno. Si preoccupi dunque,
Tertuliano Mximo Afonso, delle cose del mondo cui appartiene, questo
mondo di uomini e donne che sbraitano e sfoggiano con tutti i mezzi naturali
e artificiali, e lasci in pace gli arbrei, che ne hanno gi fin troppo con le
piaghe fitopatologiche, la sega elettrica e gli incendi delle foreste. E si
preoccupi anche di guidare lauto che lo porta in campagna, che lo trasporta
fuori da una citt che il modello perfetto delle moderne difficolt di
comunicazione, nella versione traffico di veicoli e pedoni, soprattutto in
giornate come oggi, venerd pomeriggio, quando tutti vanno fuori per il fine
settimana. Anche Tertuliano Mximo Afonso va fuori, ma torner ben presto.
Il peggio del traffico, ormai se l lasciato dietro, la strada su cui dovr
proseguire non molto frequentata, fra poco si trover davanti alla casa in
cui Antonio Claro, dopodomani, star ad aspettarlo. Si messa e ben
sistemata la barba, non sia mai che attraversando lultimo abitato qualcuno
lo chiamasse col nome di Daniel Santa-Clara e lo invitasse a bere una birra,
se, com presumibile, la casa che viene a esaminare di propriet di
Antonio Claro o labbia affittata, casale di campagna, seconda casa, fanno
davvero una gran bella vita gli attori secondari di cinema se hanno gi
accesso a certi conforti che ancora non molti anni fa erano privilegio di
pochi. Teme tuttavia Tertuliano Mximo Afonso che la stradina stretta da cui
arriver alla casa e che ora gli si parata dinanzi non abbia che questo solo
uso, vale a dire che, se non prosegue oltre la casa o se vicino non ci sono
altre abitazioni, allora la donna che spuntata alla finestra star
domandando a se stessa, o a voce alta alla vicina a fianco, Dove andr
quella macchina, che io sappia non c nessuno a casa del signor Antonio
Claro, e la faccia di quelluomo non mi piace niente, chi porta la barba di
sicuro ha qualcosa da nascondere, meno male che Tertuliano Maximo Afonso
non lha sentita, avrebbe avuto unaltra seria ragione per allarmarsi. Nella
strada di macadam due auto quasi non centrano, non deve esserci molto
transito da queste parti. Sulla sinistra, il terreno sassoso digrada dolcemente
in una valle dove un esteso ed ininterrotto filare di alberi che a questa
distanza si direbbe formato da frassini e pioppi, segnala probabilmente la
sponda di un fiume. Sia pure alla velocit prudente cui procede Tertuliano
Mximo Afonso, non sia mai che gli si pari davanti unaltra macchina, un
chilometro si percorre in un niente, e questo gi percorso, la casa deve
essere quella. La strada continua, serpeggia nel pendo di due colline
accavallate e scompare al di l, molto probabile che serva altre case che
da qui non si riescono a vedere, in definitiva la donna diffidente sembra
preoccuparsi solo di quello che c vicino allabitato dove vive, qualsiasi cosa
al di l delle sue frontiere non le interessa. Dal terrapieno che si allarga
davanti alla casa scende verso la valle unaltra strada ancora pi stretta e
con il fondo in uno stato ben peggiore, Sar unaltra maniera per arrivare
qua, ha pensato Tertuliano Mximo Afonso. consapevole che non dovr
avvicinarsi troppo al casale, non sia mai che un passante, o un pastore di
capre, e qui c tutta laria che ce ne siano, lanci lallarme, Aiuto un ladro, e
in quattro e quattrotto ti spunti la polizia, o, in sua mancanza, un drappello
di vicini armati di picche e falci, allantica. Deve comportarsi come un
viaggiatore di passaggio che si fermato un minuto per contemplare il
panorama e, visto che ci si trova, lancia uno sguardo di ammirazione a una
casa i cui padroni, ora assenti, hanno la fortuna di godersi questa magnifica
vista. Il casale semplice, a un solo piano, una tipica abitazione rurale, che
ha tutto laspetto di aver beneficiato di un restauro ponderato, ma che
presenta alcuni segni di abbandono, come se i proprietari ci venissero poco e
ogni volta per poco tempo. Da una casa di campagna ci si aspetta che abbia
un po di piante davanti alla porta e sui davanzali delle finestre, e questa
riesce a stento a mostrarne qualcuna, qualche stelo rinsecchito, un fiore che
si accomiata, solo un coraggioso geranio lotta ancora contro lassenza. A
separare la casa dalla strada c un muretto, e dietro la casa, innalzando i
suoi rami frondosi sopra il tetto, ci sono due castagni che, a giudicare
dallaltezza e dalla longevit che non difficile presumere, devono essere di
molto precedenti alla costruzione. Un posto solitario, ideale per delle persone
contemplative, che amano la natura per quello che , senza fare altra
differenza fra il sole e la pioggia, fra il caldo e il freddo, se non la comodit
che ci danno gli uni e gli altri ci rifiutano. Tertuliano Mximo Afonso andato
verso il retro della casa, attraversando un giardino che in altri tempi si era
forse meritato questo nome e che ora solo uno spazio appena recintato,
invaso dai cardi e da un groviglio di piante selvatiche che affogano un melo
atrofizzato e un pesco dal tronco coperto di licheni, un po di fichi
dellinferno, o stramoni, che il termine colto.
Per Antonio Claro, forse anche per la moglie, la casa rurale devessere
stato un amore di breve durata, una di quelle passioncine bucoliche che a
volte simpossessano dei cittadini e che, come la paglia, ardono con vigore
appena vi si avvicini un fiammifero e poco dopo non sono altro che ceneri
nere.
Tertuliano Mximo Afonso ormai pu rientrare nel suo secondo piano
con vista sulla strada e aspettare la chiamata telefonica che lo far tornare
qui domenica. salito in auto, riandato verso dove era venuto e, per
dimostrare alla donna alla finestra che non aveva sulla coscienza nessun
delitto contro la propriet altrui, ha attraversato con serena lentezza
labitato, guidando come se stesse facendosi strada in mezzo a un gregge di
capre abituate a usare le strade con la stessa tranquillit con cui vanno a
pascolare nei campi, fra ginestre e timo. Tertuliano Mximo Afonso ha
riflettuto se non valesse la pena, solo per soddisfare la curiosit, di cercare il
sentiero che, davanti alla casa, sembrava scendere verso il fiume, ma ha
riconsiderato a tempo lidea, quanta meno gente lavesse visto da quelle
parti, tanto meglio. anche vero che, passata domenica, qui non ci torner
mai pi, ma sarebbe sempre preferibile che nessuno potesse ricordarsi
delluomo con la barba. Alluscita dallabitato ha accelerato, in pochi minuti
era gi sulla strada principale e, meno di unora dopo, entrava in casa. Ha
fatto un bagno che lo ha ritemprato dalla calura del viaggio, si cambiato
dabito e, in compagnia di una limonata che aveva preso nel frigorfero, si
seduto alla scrivania. Non continuer a lavorare alla proposta per il
ministero, telefoner piuttosto, da buon figlio, alla madre. Le domander
come sta, lei risponder bene, e tu, come stai, come al solito, non mi posso
lamentare, cominciavo a stupirmi del tuo silenzio, scusa, ma ho avuto molto
da fare, si suppone che queste parole, negli esseri umani, siano lequivalente
di quei rapidi tocchi di riconoscimento che si scambiano con le antenne le
formiche quando sincontrano come se dicessero, Sei uno dei miei, ora
possiamo cominciare a trattare di cose serie. E come vanno i tuoi problemi,
ha domandato la madre, In via di risoluzione, non ti preoccupare, Che idea,
come se io non avessi altro da fare nella vita se non preoccuparmi, Meno
male che non te la prendi troppo a cuore, Solo perch non vedi la mia faccia,
Andiamo, mamma, stai tranquilla, Spero di tranquillizzarmi quando sarai qui,
Ormai non manca pi molto, E la tua relazione con Maria da Paz, a che punto
in questo momento, Non facile spiegarlo, Potresti almeno provarci, La
verit che mi piace e ho bisogno di lei, Altri si sono sposati con meno
ragioni, S, ma capisco che la necessit solo questione di un momento, e
nientaltro, se un domani non la provassi pi, cosa dovrei fare, E il fatto che
ti piace, Il piacere naturale in un uomo che viveva da solo e ha avuto la
fortuna di conoscere una donna simpatica, daspetto gradevole, con una
bella figura e, come si suol dire, di buoni sentimenti, Dunque, poco, Non dico
che sia poco, dico che non abbastanza, Amavi tua moglie, Non lo so, non
ricordo, ormai sono passati sei anni, Sei anni non bastano per dimenticare
cos tanto, Pensavo di amarla, lei deve aver pensato la stessa cosa nei miei
confronti, in definitiva avevamo equivocato tutti e due, succede molto di
frequente, E tu non vuoi che con Maria da Paz si verifichi uno sbaglio
identico, No, non voglio, Per te, o per lei, Per entrambi, Pi per te che per
lei, in ogni caso, Non sono perfetto, baster che risparmi a lei ci che di male
non voglio succeda a me, il mio egoismo, in questo caso, non arriva al punto
di non essere capace di difendere anche lei, Forse a Maria da Paz non
dispiacerebbe rischiare, Un altro divorzio, il mio secondo, il primo per lei, no,
mamma, neanche a pensarci, Potrebbe anche andare a finire bene, non
conosciamo tutto quello che ci aspetta al di l di ogni nostra azione, Proprio
cos, Perch lo dici in quella maniera, Che maniera, Come se fossimo al buio
e tu avessi acceso e spento una luce allimprovviso, stata una tua
impressione, Ripetilo, Ripeto, che cosa, Quello che hai detto, Perch, ripetilo,
ti prego, Come vuoi tu, proprio cos, Pronuncia solo le due parole, Proprio
cos, Non stato lo stesso, Come non stato lo stesso, Non stato lo
stesso, Insomma, mamma, smettila con le fantasie, per favore, fantasticare
troppo non il miglior cammino per la pace dello spirito, le parole che ho
pronunciato non significano altro che assenso, concordanza, Fin l ci arrivano
i miei lumi, quando ero giovane consultavo anche i dizionari, Non ti
arrabbiare, Quando vieni, Te lho gi detto, presto, Abbiamo bisogno di fare
una chiacchierata, Faremo tutte le chiacchierate che vuoi, Ne voglio solo
una, Quale, Non fingere di non capire, voglio sapere cosa ti sta succedendo
e, per favore, non te ne venire con delle storie belle pronte, gioco leale e
carte in tavola, ecco cosa mi aspetto da te, Non sembrano neanche parole
tue, Erano molto di tuo padre, ti ricordi, Metter tutte le carte in tavola, E
promttimi che il gioco sar leale, senza trucchi.
Sar leale, non ci saranno trucchi, Ecco come voglio mio figlio,
vedremo cosa avrai da dirmi quando ti metter davanti la prima carta di
questo mazzo, Credo di aver gi visto tutto quanto cera da vedere nella
vita, Resta pure con questa illusione fintanto che non parleremo, Si tratta di
una cosa tanto seria, Lo dir il futuro quando ci arriveremo, Non tardare, per
favore, Forse sar l a met della settimana entrante, Speriamo, Un bacio,
mamma, Un bacio, figlio mio.
Tertuliano Mximo Afonso ha posato il ricevitore, poi ha lasciato vagare
il pensiero in libert, come se continuasse a parlare con la madre. Le parole
sono il diavolo, noi l a credere di lasciarci uscire dalla bocca solo quelle che
ci convengono e, tutta un tratto, ce n una che sintrufola, non abbiamo
visto da dove sia spuntata, nessuno laveva chiamata, e, a causa di quella
parola, che non di rado avremo poi difficolt a ricordare, la rotta della
conversazione cambia bruscamente quadrante, ci mettiamo ad affermare ci
che prima negavamo, o viceversa, quanto appena accaduto qui ne il
migliore degli esempi, non era mia intenzione parlare a mia madre tanto
presto di questa storia da pazzi, ammesso che abbia mai pensato realmente
di farlo, e da un istante allaltro, senza che si capisse come, si ritrovata con
la promessa formale che gliela racconter, in questo momento,
probabilmente star segnando una crocetta sul calendario, a luned della
settimana entrante, non sia mai che le dovessi comparire senza essere
atteso, io la conosco, ogni giorno che segna quello in cui avrei lobbligo di
arrivare, se manco non sar certo colpa sua. Tertuliano Mximo Afonso non
contrariato, anzi, sta provando unindescrivibile sensazione di sollievo,
come se allimprovviso gli avessero tolto un peso dalle spalle, si domanda
cosa mai ci abbia guadagnato in definitiva nellaver mantenuto il silenzio per
tutti questi giorni e non trova una sola risposta giusta, fra poco sar magari
capace di dare mille spiegazioni, ognuna pi plausibile dellaltra, ora pensa
solo che ha bisogno di sfogarsi il pi rapidamente possibile, avr lincontro
con Antonio Claro domenica, fra due giorni, soltanto se non vuole non
prende la macchina immediatamente il luned mattina e va a mostrare alla
madre tutte le carte che compongono questo rompicapo, veramente tutte,
perch un conto sarebbe se tempo addietro le avesse detto, Esiste un uomo
talmente somigliante a me che perfino la madre ci confonderebbe, e un
altro, ben diverso, sar doverle dire, Lho incontrato, e ora non so chi sono.
In questo stesso istante, svanita la breve consolazione che
caritatevolmente lo stava cullando e, al suo posto, come un dolore che
allimprovviso si facesse risentire, ricomparsa la paura. Noi non sappiamo
tutto di quello che ci aspetta al di l di ogni nostra azione, aveva detto la
madre, e questa verit banale, alla portata di una semplice casalinga di
provincia, questa verit triviale che fa parte dellinfinita lista di quelle che
non vale la pena di perder tempo a enunciare perch non tolgono pi il
sonno a nessuno, questa verit di tutti e uguale per tutti pu, in alcune
situazioni, affliggere e spaventare quanto la peggiore delle minacce. Ogni
secondo che passa come una porta che si apre per far entrare ci che
ancora non successo, quello a cui diamo il nome di futuro, ma, sfidando la
contraddizione con quanto si appena detto, lidea corretta sarebbe forse
che il futuro solo un immenso vuoto, che il futuro non altro che il tempo
di cui leterno presente si alimenta. Se il futuro vuoto, ha pensato
Tertuliano Mximo Afonso, allora non esiste nulla che si possa chiamare
domenica, la sua eventuale esistenza dipende dalla mia esistenza, se morissi
in questo momento, una parte del futuro o dei futuri possibili sarebbe
cancellata per sempre.
La conclusione a cui Tertuliano Mximo Afonso stava arrivando, Perch
la domenica esista nella realt necessario che io continui a esistere, stata
bruscamente interrotta dallo squillo del telefono. Era Antonio Claro che
domandava, Ha ricevuto lo schizzo, Lho ricevuto, Ha qualche dubbio,
Nessuno, Avrei dovuto telefonarle domani, ma ho pensato che la lettera
doveva essere gi arrivata, e quindi sono qui per confermare
lappuntamento, Benissimo, sar l alle sei, Non si preoccupi se dovr
attraversare labitato, io far una scorciatoia che mi conduce direttamente a
casa, cos nessuno dovr stupirsi del passaggio di due persone con la faccia
uguale, E lautomobile, Quale, La mia, Non ha importanza, se qualcuno la
confonder con me penser che ho cambiato macchina, peraltro,
ultimamente, ci sono andato poche volte in quella casa, Benissimo, A
dopodomani, A domenica. Dopo avere riagganciato, Tertuliano Mximo
Afonso ha pensato che avrebbe potuto dirgli che si sarebbe messo una barba
finta.
Non ha importanza neanche questo, se la toglier subito dopo. La
domenica ha fatto un grande passo avanti.

13.
Erano le sei e cinque quando Tertuliano Mximo Afonso posteggi
lauto davanti alla casa, al di l della strada. Lautomobile di Antonio Claro
gi l, vicino allingresso, accostata al muro. Fra luna e laltra c la
differenza di una generazione meccanica, Daniel Santa-Clara non avrebbe
mai scambiato la propria macchina con qualcosa che assomigliasse a questa
di Tertuliano Mximo Afonso. Il cancello aperto, la porta della casa pure,
ma le finestre sono chiuse. Nellinterno si scorge una sagoma che da fuori si
distingue a stento, ma la voce che proviene da dentro nitida e precisa,
come devessere quella di un artista di scena, Entri, faccia come se fosse a
casa sua. Tertuliano Mximo Afonso sal i quattro gradini della scala di
accesso e si ferm sulla soglia. Entri, entri, ripet la voce, non faccia
complimenti, anche se, a quanto vedo, non mi sembra sia la persona che
stavo aspettando, supponevo di essere io lattore, ma mi sono sbagliato.
Senza dire una parola, con la massima cautela, Tertuliano Mximo Afonso si
stacc la barba ed entr. Ecco quello che si dice avere il senso teatrale del
drammatico, mi ha fatto venire in mente quei personaggi che irrompono
sulla scena esclamando Eccomi, come se questo avesse qualche importanza,
disse Antonio Claro, mentre emergeva dalla penombra e compariva nella
luce piena che entrava dalla porta aperta. Restarono l fermi a guardarsi.
Lentamente, come se le fosse penoso staccarsi dal pi profondo
dellimpossibile, la stupefazione si disegn sul volto di Antonio Claro, non su
quello di Tertuliano Mximo Afonso, che sapeva gi cosa avrebbe trovato.
Sono la persona che le ha telefonato, disse, sono qui perch lei si accerti,
con i suoi stessi occhi, che non intendevo divertirmi a sue spese quando le
dicevo che eravamo uguali, Effettivamente, balbett Antonio Claro con una
voce che non sembrava pi quella di Daniel Santa-Clara, immaginavo, per
via della sua insistenza, che tra noi ci fosse una grande somiglianza, ma le
confesso che non ero preparato a quello che mi trovo davanti, il mio stesso
ritratto, Ormai che ne ha la prova, posso ritirarmi, disse Tertuliano Mximo
Afonso, No, questo no, le ho chiesto di entrare, ora le chiedo di sederci a
chiacchierare, la casa un po trascurata, ma questi divani sono in buono
stato e credo di avere ancora qualcosa da bere, ghiaccio per non ce n,
Non voglio darle lavoro, Si figuri, sarebbe stato pi ben accolto se fosse
venuta mia moglie, ma non difficile immaginare come si sentirebbe in
questo momento, pi confusa e turbata di me, questo di sicuro, A giudicare
da me stesso, non ne ho alcun dubbio, quello che ho dovuto vivere in queste
settimane non lo augurerei al mio peggior nemico, Si accomodi per favore,
cosa preferisce bere, whisky o cognac, Non sono un grande bevitore, ma
comunque preferisco il cognac, solo un goccio, non di pi. Antonio Claro
port le bottiglie e i bicchieri, serv lospite, si vers tre dita di whisky
senzacqua, poi si sedette dallaltro lato del tavolinetto che li separava. Non
sto in me dallo stupore, disse, Per questa fase ci sono gi passato, rispose
Tertuliano Mximo Afonso, ora mi domando solo cosa accadr dopo, Ma
come lo ha scoperto? Glielho detto quando le ho telefonato, lho vista in un
film, S, ora ricordo, quello in cui facevo limpiegato alla reception
dellalbergo, Esattamente, Poi mi ha visto in altri film, Esattamente, E come
ha fatto ad arrivare fino a me, se il nome di Daniel Santa-Clara non risulta
nellelenco telefonico, Ho dovuto, prima, trovare il modo di identificarla fra i
diversi attori secondari che compaiono nei titoli di testa e di coda senza
riferimento al personaggio che interpretano, Ha ragione, C voluto tempo,
ma ho ottenuto quello che volevo, E perch si preso questa briga, Credo
che chiunque altro al mio posto avrebbe fatto lo stesso, Suppongo di s, era
un caso troppo straordinario per non dargli importanza, Ho telefonato a tutte
le persone col cognome Santa-Clara che cerano nellelenco, Le hanno detto
che non mi conoscevano, ovviamente, S, una per si ricordata che era la
seconda volta che qualcuno telefonava chiedendo di Daniel Santa-Clara, Che
un altro, prima di lei, aveva chiesto di me, S, Sar stata unammiratrice, No,
un uomo, strano, Pi strano ancora che mi abbiano detto che luomo
sembrava voler contraffare la voce, Non capisco, perch avrebbe dovuto
contraffarla, Non ne ho la minima idea, Pu essere stata unimpressione
della persona con cui ha parlato, Forse, E com che alla fine mi ha scovato,
Ho scritto alla casa di produzione, Mi sorprende che le abbiano comunicato il
mio indirizzo, Mi hanno dato anche il suo vero nome, Ritenevo fosse venuto
a saperlo solo nella prima conversazione che ha avuto con mia moglie, Me lo
ha detto la casa di produzione, Per quanto mi riguarda, almeno che sia a mia
conoscenza, la prima volta che lo fanno, Ho inserito nella lettera un
paragrafo sullimportanza degli attori secondari, suppongo che questo li avr
convinti, La cosa pi naturale sarebbe stata proprio il contrario, Comunque,
ce lho fatta, E ora ci troviamo qui, S, qui ci troviamo. Antonio Claro bevve
un sorso di whisky, Tertuliano Mximo Afonso si bagn le labbra nel cognac,
poi si guardarono e, nello stesso istante, sviarono lo sguardo. Dalla porta
che era rimasta aperta entrava la luce calante del pomeriggio. Tertuliano
Mximo Afonso spost il bicchiere di lato e apr tutte e due le mani sul
ripiano del tavolo, con le dita tese, a stella, Confrontimole, disse. Antonio
Claro prese un altro sorso di whisky e colloc le proprie in simmetria con le
mani di lui, premendole contro il tavolo perch non se ne avvertisse il
tremore. Tertuliano Mximo Afonso dava limpressione che stesse facendo lo
stesso. Le mani erano in tutto uguali, ogni vena, ogni ruga, ogni pelo, le
unghie una per una, tutto si ripeteva come se fosse uscito da uno stampo.
Lunica differenza era la fede doro che Antonio Claro portava allanulare
sinistro. Ora vediamo i nei che abbiamo sullavambraccio destro, disse
Tertuliano Mximo Afonso.
Si alz, si tolse la giacca, che lasci cadere sul divano, e si arrotol la
manica della camicia fino al gomito. Anche Antonio Claro si era alzato, ma
and prima a chiudere la porta e ad accendere le luci della sala. Nel posare
la giacca sulla spalliera di una sedia, non pot evitare un rumore sordo. la
pistola, domand Tertuliano Mximo Afonso, S, Pensavo che avesse deciso
di non portarla, Non carica, Non carica sono solo tre parole che dicono
non carica, Vuole che gliela mostri, visto che a quanto pare non mi crede,
Faccia come vuole. Antonio Claro infil la mano in una tasca interna della
giacca e fece vedere larma, Eccola. Con movimenti rapidi, decisi, estrasse il
caricatore vuoto, tir la culatta e mostr linterno, anchesso vuoto. Ora
convinto, domand, S, E non sospetta che abbia unaltra pistola nellaltra
tasca, Sarebbero troppe pistole, Sarebbero quelle necessarie se avessi
progettato di liberarmi di lei, E perch mai lattore Daniel Santa-Clara
dovrebbe volersi liberare del professore di Storia Tertuliano Mximo Afonso,
Ha messo lei stesso il dito sulla piaga quando si domandato cosa succeder
dopo di oggi, Io ero pronto ad andarmene via, stato lei a dirmi di restare,
Certo, ma il suo ritiro non avrebbe risolto nulla, qui, o a casa sua, o dando le
sue lezioni, o dormendo con sua moglie, Non sono sposato, Lei sarebbe
sempre la mia copia, il mio duplicato, unimmagine permanente di me stesso
in uno specchio in cui non mi stia guardando, qualcosa probabilmente di
insopportabile, Due pallottole risolverebbero la questione prima che si
presentasse, Infatti, Ma la pistola scarica, Esatto, E nellaltra tasca non ce
n unaltra, Proprio cos, Dunque siamo daccapo, non sappiamo cosa
succeder dopo di questo. Antonio Claro si era gi tirato su la manica della
camicia, alla distanza a cui si trovavano luno dallaltro non si scorgevano
bene i nei della pelle, ma, quando si avvicinarono alla luce, questi
comparvero, nitidi, precisi, uguali. Sembra un film di fantascienza scritto,
diretto e interpretato da cloni agli ordini di uno scienziato pazzo, disse
Antonio Claro, Dobbiamo ancora vedere la cicatrice al ginocchio, ricord
Tertuliano Mximo Afonso, Non credo ne valga la pena, la prova pi che
fatta, mani, braccia, volti, voci, tutto in noi uguale, ci mancherebbe solo di
spogliarci completamente.
Si vers dellaltro whisky, guard il liquido come se si aspettasse che
potesse emergerne qualche idea e, tutta un tratto domand, E perch no,
certo, e perch no, Sarebbe eccessivo, ha appena detto lei stesso che la
prova ormai fatta, Eccessivo, perch, dalla vita in su o dalla vita in su e in
gi, noi, attori di cinema, e pure di teatro, quasi non facciamo altro che
spogliarci, Io non sono un attore, Non si spogli, se non vuole, ma io lo far,
non mi costa niente, ci sono pi che abituato, e, se luguaglianza si ripeter
in tutto il corpo, quando lei guarder me star vedendo se stesso, disse
Antonio Claro. Si tolse la camicia con un sol gesto, poi le scarpe e i
pantaloni, poi la biancheria intima, infine i calzini. Era nudo dalla testa ai
piedi ed era, dalla testa ai piedi, Tertuliano Mximo Afonso, professore di
Storia. Allora Tertuliano Mximo Afonso pens che non poteva esser da
meno, che doveva accettare la provocazione, si alz dal divano e cominci a
spogliarsi pure lui, con gesti pi contenuti per via del pudore e della
mancanza di abitudine, ma, quando ebbe finito, con il corpo un po contratto
per limbarazzo, si era trasformato in Daniel Santa-Clara, attore di cinema,
con lunica eccezione visibile dei piedi, perch ancora non si era tolto i
calzini. Si guardarono in silenzio, consapevoli della totale inutilit di qualsiasi
parola proferissero, in preda a un sentimento confuso di umiliazione e
perdita che rimuoveva lo sgomento che sarebbe stata la manifestazione
naturale, come se la shoccante conformit delluno avesse rubato qualche
cosa allidentit propria dellaltro. Il primo a finire di vestirsi fu Tertuliano
Mximo Afonso. Rimase l in piedi, con latteggiamento di chi pensa che sia
arrivato il momento di ritirarsi, ma Antonio Claro disse, La prego di sedersi,
c ancora un ultimo punto che vorrei chiarire con lei, non la tratterr ancora
per molto, Di che si tratta, domand Tertuliano Mximo Afonso mentre, con
riluttanza, tornava a sedersi, Mi riferisco alle date in cui siamo nati, e pure
agli orari, disse Antonio Claro, mentre tirava fuori dalla tasca della giacca il
portafoglio e, da questultimo, un documento didentit, che porse a
Tertuliano Mximo Afonso sopra il tavolo. Questi gli diede uno sguardo
rapido, glielo restitu e disse, Sono nato nella stessa data, anno, mese e
giorno, Non si offender se le chiedo di mostrarmi la sua, Assolutamente no.
Il documento di Tertuliano Mximo Afonso pass nelle mani di Antonio Claro,
dove si trattenne una decina di secondi, e torn al suo proprietario, che
domand, Si ritiene soddisfatto, Ancora no, resta da sapere lora, la mia idea
di scriverla tutti e due su un foglietto, ciascuno sul proprio, Perch, Perch
il secondo a parlare, se fosse questa la maniera scelta, non cedesse alla
tentazione di sottrarre quindici minuti allora dichiarata dal primo, E perch
non aggiungerli quei quindici minuti, Perch qualsiasi aggiunta andrebbe
contro gli interessi del secondo a parlare, Il foglietto non garantisce la
seriet del procedimento, nessuno potrebbe impedirmi di scrivere, badi che
solo un esempio, che sono nato nel primo minuto del giorno, quando in
realt non cos, Avrebbe mentito, Infatti, ma chiunque di noi, purch lo
voglia, pu sempre venir meno alla verit anche se ci limitiamo,
semplicemente, a dire a voce alta lora in cui siamo nati, Ha ragione, una
questione di rettitudine e buona fede.
Tertuliano Mximo Afonso tremava dentro, fin da quando era
cominciata tutta quella storia era sicuro che questo momento sarebbe
arrivato, solo che non aveva immaginato che sarebbe stato proprio lui a
invitarlo a manifestarsi, a spezzare lultimo sigillo, a rivelare lunica
differenza. Sapeva in anticipo quale sarebbe stata la risposta di Antonio
Claro, e tuttavia domand, E che importanza avr comunicarci a vicenda
lora in cui siamo venuti al mondo, Limportanza che avr che verremo a
sapere quale di noi due, lei o io, il duplicato dellaltro, E che succeder
alluno e allaltro per il fatto di saperlo, Non ne ho la minima idea, per, la
mia immaginazione, che anche gli attori ne hanno, mi dice che, come
minimo, non dovr essere comodo vivere sapendosi il duplicato di unaltra
persona, E lei disposto, per quanto la riguarda, a rischiare, Pi che
disposto, Senza mentire, Spero non sia necessario, rispose Antonio Claro con
un sorriso artefatto, una composizione plastica di labbra e denti dove, in dosi
identiche e indiscernibili, si riunivano franchezza e malvagit, innocenza e
sfacciataggine. Poi aggiunse, Naturalmente, se preferisce, potremo tirare a
sorte a chi toccher parlare per primo, Non c bisogno, comincio io, ha
ricordato lei stesso che una questione di rettitudine e buona fede disse
Tertuliano Mximo Afonso, Allora, a che ora nato, Alle due del pomeriggio.
Antonio Claro assunse unespressione dispiaciuta e disse, Io sono nato
mezzora prima, o, per dirla con assoluta precisione cronometrica, ho messo
fuori la testa alle tredici e ventinove minuti, sono spiacente, mio caro, ma io
cero gi quando lei nato, il duplicato lei. Tertuliano Mximo Afonso
trangugi con un sorso il resto del cognac, si alz e disse, la curiosit che
mi ha portato a questo incontro, ora che lho soddisfatta, mi ritiro, Ehi, non
se ne vada via tanto presto, chiacchieriamo un altro po, ancora non tardi,
anzi, se non ha altri impegni che la reclamino, potremmo cenare insieme,
qui vicino c un buon ristorante, con la sua barba non dovrebbe esserci
pericolo, Grazie per linvito, ma non accetto, avremmo di sicuro ben poche
cose da dirci, a lei non credo interessi la Storia, e io sono guarito dal cinema
per i prossimi anni, contrariato che non sia stato lei il primo a nascere, che
sia io loriginale e lei il duplicato, Contrariato non la parola giusta,
semplicemente avrei preferito non fosse andata cos, ma non mi domandi
perch, comunque sia non ho perduto tutto, anzi, ci ho guadagnato un
piccolo compenso, Quale compenso? Quello che lei non otterrebbe un bel
niente ad andarsene in giro vantandosi di essere loriginale di noi due se il
duplicato che sono io non fosse l visibile per le necessarie riprove, Non
intendo spargere ai quattro venti questa storia incredibile, io sono un artista
di cinema, non un fenomeno da baraccone, E io un professore di Storia, non
un caso teratologico, Siamo daccordo, Dunque, non c ragione per
incontrarci di nuovo, Anchio credo di no, Non mi resta altro, di conseguenza,
che farle i miei pi fervidi auguri nellinterpretazione di un ruolo da cui non
trarr alcun vantaggio, visto che non ci sar un pubblico ad applaudirla, e
prometterle che questo duplicato si terr fuori dalla portata della curiosit
scientifica, pi che legittima, e dal pettegolezzo giornalistico, che non lo
meno, in quanto proprio di questo vive, suppongo abbia sentito dire che il
costume fa legge, se cos non fosse, le posso assicurare che il codice di
Hammurabi non sarebbe stato scritto, Ci terremo a distanza, In una citt
grande come questa in cui viviamo non sar affatto difficile, e inoltre le
nostre vite professionali sono talmente differenti che non avrei mai saputo
della sua esistenza se non fosse stato per quel malaugurato film, e quanto
alla probabilit che un attore di cinema dovesse interessarsi di un professore
di Storia, questa probabilmente non ha neppure unespressione matematica,
Non si sa mai, la probabilit che esistessimo tali e quali siamo era zero,
eppure ci troviamo qui, Tenter di immaginare di non aver visto il film, n
quello n i seguenti, oppure di rammentare solo che ho patito un lungo e
angoscioso incubo, per capire infine che non era poi tanto il caso, un uomo
uguale a un altro, che importanza ha, se vuole che glielo dica francamente,
lunica cosa che in questo momento mi preoccupa per davvero se, visto
che siamo nati nello stesso giorno, in uno stesso giorno moriremo pure, Non
vedo a che proposito ora le venga una preoccupazione del genere, La morte
viene sempre a proposito, Si ha limpressione che lei soffra di unossessione
morbosa, quando mi ha telefonato ha detto le stesse parole, neppure allora
a proposito, In quel momento mi sono uscite senza pensarci, stata una di
quelle frasi fuori luogo e fuori contesto che sintromettono nella
conversazione senza essere chiamate, questo il caso, La disturba, Non mi
disturba affatto, Forse comincerebbe a disturbarla se la mettessi al corrente
di unidea che mi appena sovvenuta, Qual questa idea, Che, se siamo
tanto uguali quanto oggi abbiamo avuto loccasione di verificare, la logica
identificatoria che sembra unirci decreter che lei dovr morire prima di me,
esattamente trentuno minuti prima di me, e per trentuno minuti il duplicato
occuper lo spazio delloriginale, sar loriginale in persona, Le auguro di
vivere bene quei trentuno minuti di identit personale, assoluta ed esclusiva,
perch dora in poi non ne avr altri, simpatico da parte sua, ringrazi
Tertuliano Mximo Afonso. Si appiccic la barba con la massima cura,
comprimendola delicatamente con la punta delle dita, le mani non gli
tremavano pi, rivolse il saluto e sincammin verso la porta. L si ferm
allimprovviso, si volt e disse, Ah, dimenticavo la cosa pi importante, tutte
le prove sono state fatte, eccetto una, Quale, domand Antonio Claro, La
prova del DNA, lanlisi del codice della nostra informazione genetica, o, in
parole pi semplici, alla portata di qualsiasi intelligenza, il cavadubbi, la
prova del nove, Neanche a pensarci, Ha ragione, dovremmo andare tutti e
due nel laboratorio di genetica, tenendoci per mano, per farci tagliare le
unghie o cavarci una goccia di sangue, e allora, s, sapremmo se questa
uguaglianza non altro che una casuale coincidenza di colori e forme
esteriori, oppure se siamo la dimostrazione duplicata, in originale e in
duplicato, voglio dire, che limpossibile era lultima illusione che ci restava, Ci
guarderebbero come dei casi teratologici, O come fenomeni da baraccone, E
questo sarebbe insopportabile per entrambi, Niente di pi esatto, Meno male
che siamo daccordo, In qualcosa dovevamo pur esserlo, Buonasera,
Buonasera.
Il sole si era ormai nascosto dietro le montagne che chiudevano
lorizzonte al di l del fiume, ma la luminosit del cielo senza nuvole quasi
non era diminuita, solo lintensit cruda dellazzurro si era stemperata in un
pallido tono rosato che lentamente si espandeva. Tertuliano Mximo Afonso
mise in moto lauto e gir il volante per imboccare la strada che attraversava
labitato. Guardando in direzione della casa, vide Antonio Claro sulla soglia,
ma tir diritto. Non ci furono cenni di saluto, n da un lato, n dallaltro.
Continui a usare quella barba ridicola, ha detto il senso comune, Appena
arriviamo alla statale me la tolgo, questa sar lultima volta che me la
vedrai, dora in poi andr a faccia scoperta, si camuffi qualcun altro, Come lo
sai, Saperlo, quel che si dice propriamente saperlo, non lo so, solo unidea,
una supposizione, un presentimento, Devo confessare che da te non mi
aspettavo tanto, ti sei comportato molto bene, da uomo, Io sono un uomo,
Non negher che tu lo sia, ma il costume stato quello di vedere le tue
debolezze sovrapporsi alle tue forze, uomo, dunque, chi non sia soggetto a
debolezze, Lo anche colui che riesce a dominarle, In tal caso, una donna
che sia capace di vincere le proprie debolezze femminili un uomo, come
un uomo, In senso figurato, s, possiamo dirlo, Allora io ti dico che il senso
comune si esprime da maschilista nel suo significato pi rigoroso, Non
colpa mia, mi hanno fatto cos, Non una buona scusa per chi nella vita non
fa altro che dare consigli e opinioni, Non sempre sbaglio, Questa subitanea
modestia ti sta bene, Sarei migliore di quello che sono, pi efficiente, pi
utile, se mi aiutaste, Chi, Voi tutti, uomini, donne, il senso comune non
altro che una forma di media aritmetica che sale o scende secondo la marea,
Prevedibile, dunque, Effettivamente, sono la pi prevedibile di tutte le cose
che ci siano al mondo, Per questo mi stavi aspettando in auto, Ormai era
tempo che mi facessi rivedere, avresti persino potuto accusarmi che stavo
tardando troppo, Hai sentito tutto, Da capo a fondo, Credi che ho fatto male
a venire a parlare con lui? Dipende da ci che sintenda per male o per bene,
peraltro, indifferente, vista la situazione a cui eri arrivato non cera altra
alternativa, Questa era lunica maniera, se volevo mettere un punto finale
alla faccenda, Che punto finale, Si stabilito che fra noi non ci saranno altri
incontri, Mi stai forse dicendo che tutto il casino che hai armato finir cos,
che tu torni al tuo lavoro e lui al suo, tu alla tua Maria da Paz, fintanto che
durer, e lui alla sua Helena, o come si chiama, e dora in poi, ma chi ti
conosce, questo che mi stai dicendo, Non c nessun motivo per cui sia
altrimenti, Ci sono tutti i motivi per cui sia altrimenti, parola del senso
comune, Ci basta non volerlo, Se spegni il motore, lauto continuer ad
andare, Siamo in discesa, Continuerebbe comunque ad andare, sia pure,
certo, per molto meno tempo, se ci trovassimo su una superficie orizzontale,
si chiama forza dinerzia, come hai il dovere di sapere, anche se non si tratta
di una materia che appartenga alla Storia, o forse s, ora che ci penso, credo
sia proprio nella Storia che la forza dinerzia si nota di pi, Non dare opinioni
su ci che non hai appreso, una partita a scacchi si pu interrompere in
qualsiasi momento, Io stavo parlando della Storia, E io sto parlando degli
scacchi, Benissimo, si attacchi lasino dove vuole il padrone, uno dei giocatori
pu continuare a giocare da solo se gli va, e quel giocatore, anche senza
bisogno di barare, vincer in ogni caso, sia che giochi con le pedine bianche,
sia che giochi con le pedine nere, perch gioca con tutte, Io mi sono alzato
dal tavolo, sono uscito dalla sala, non ci sono pi, Ci sono rimasti ancora tre
giocatori, Suppongo tu voglia dire che c rimasto quellAntonio Claro, E pure
sua moglie, e pure Maria da Paz, Che centra Maria da Paz con questo, Hai la
memoria debole, mio caro, sembri aver dimenticato che ti sei servito del suo
nome per le tue indagini, prima o poi, o da te, o da qualcun altro, Maria da
Paz verr a conoscenza della trama in cui implicata senza saperlo, e
quanto alla moglie dellattore, supponendo che ancora non abbia fatto
mosse, domani potr finire per essere la regina trionfante, Come senso
comune hai troppa immaginazione, Ricordati di quello che ti avevo detto
alcune settimane fa, solo un senso comune con unimmaginazione da poeta
potrebbe essere stato linventore della ruota, Non questo che hai detto
esattamente, Tant, lo sto dicendo in questo momento, Saresti una
compagnia migliore se non volessi sempre avere ragione, Non ho mai
supposto di aver sempre ragione, se talvolta ho sbagliato sono stato il primo
a porgere la mano al castigo, Forse, ma con la faccia di chi appena stato
vittima di un clamoroso errore giudiziario, E il ferro di cavallo, Il ferro di
cavallo, che, Io, il senso comune, ho inventato anche il ferro di cavallo, Con
limmaginazione di un poeta, I cavalli sarebbero pronti a giurare che s,
Addio, addio, ormai siamo sulle ali della fantasia, Che pensi di fare ora, Due
telefonate, una a mia madre per dirle che andr a trovarla dopodomani e
laltra a Maria da Paz per dirle che dopodomani andr a trovare mia madre e
che mi tratterr una settimana, come vedi, niente di pi semplice, niente di
pi innocente, niente di pi familiare e domestico. In quel momento
unautomobile li ha superati a grande velocit, il guidatore ha fatto un cenno
con la mano destra. Conosci quel tipo, chi , ha domandato il senso comune,
E luomo con cui sono andato a parlare, quellAntonio Claro, quel Daniel
Santa-Clara, loriginale di cui sono il duplicato, credevo lo avessi
riconosciuto, Non posso riconoscere una persona che non ho mai visto
prima, Vedere me come vedere lui, Ma non dietro una barba del genere,
Chiacchierando mi sono dimenticato di toglierla, ecco fatto, che te ne pare
adesso, La sua macchina pi potente della tua, Molto di pi, scomparsa
in un attimo, Sta andando di corsa a raccontare alla moglie il nostro
incontro, possibile, non sicuro, Sei un incrdulo sistematico, No, sono
soltanto quello che chiamate senso comune non sapendo quale nome
migliore potreste dargli, Linventore della ruota e del ferro di cavallo, Nei
momenti poetici, Magari fossero di pi, Quando arriviamo lasciami allinizio
della tua strada, se non ti dispiace, Non vuoi salire, riposarti un po, No,
preferisco andare a far funzionare limmaginazione, che ne avremo davvero
bisogno.

14.
Quando Tertuliano Mximo Afonso si svegli la mattina del giorno
seguente seppe perch aveva detto al senso comune, appena questi era
salito in auto, che quella era lultima volta che lo vedeva con la barba finta e
che da allora in poi sarebbe andato a viso scoperto, alla vista di tutti quanti.
Si camuffi qualcun altro, erano state, conclusive, le sue parole.
Ci che allora, a uno sprovveduto, poteva non esser sembrato altro
che una caratteriale dichiarazione di intenti motivata dalla giustificata
impazienza di chi stato sottoposto a una successione di dure prove, era, in
definitiva, senza che lo sospettassimo, il seme di unazione pregna di
conseguenze future, come spedire un cartello di sfida al nemico sapendo
anticipatamente che le cose non sarebbero finite l. Prima di continuare,
per, converr alla buona armonia del racconto che dedichiamo alcune righe
allanalisi di una qualche inosservata contraddizione che vi sia fra lazione di
cui pi avanti daremo informazione e le risoluzioni annunciate da Tertuliano
Mximo Afonso durante il breve viaggio con il senso comune. Un rapido
excursus alle pagine finali del capitolo precedente mostrer allistante
lesistenza di una contraddizione di base manifestata in varianti espressive
distinte, come lo sono state quelle che Tertuliano Mximo Afonso abbia
detto, di fronte al prudente scetticismo del senso comune, in primo luogo,
che aveva messo un punto finale alla faccenda dei due uomini uguali, in
secondo luogo, che si era stabilito che Antonio Claro e lui non si sarebbero
mai pi incontrati, e, in terzo luogo, con lingenua retorica di un finale datto,
che si era alzato dal tavolo da gioco, che era uscito dalla sala, che lui non ci
stava pi. Ed ecco la contraddizione. Come pu affermare Tertuliano Mximo
Afonso che non ci sta pi, che uscito, che ha abbandonato il tavolo se, a
stento ingollata la colazione, lo abbiamo visto precipitarsi nella cartoleria pi
vicina a comprare una scatola di cartone dentro la quale spedir ad Antonio
Claro, via posta, niente di pi, niente di meno che quella stessa barba con la
quale negli ultimi tempi lo abbiamo visto camuffato. Immaginando che
Antonio Claro possa giungere uno di questi giorni ad aver motivo di usare un
travestimento, questo sar affar suo, non avr niente a che vedere con un
Tertuliano Mximo Afonso che se n andato sbattendo la porta e dicendo
che non torner pi. Quando, fra due o tre giorni, Antonio Claro aprir la
scatola a casa sua e si trover davanti una barba finta che riconoscer
immediatamente, inevitabile che dica alla moglie, Questa che vedi, pur
sembrando una barba, un cartello di sfida, e la moglie domander, Ma
come pu essere, se tu non hai nemici. Antonio Claro non perder tempo a
risponderle che impossibile non avere nemici, che i nemici non nascono
dalla nostra volont di averli, ma dal loro irresistibile desiderio di avere noi.
Nella cerchia degli attori, per esempio, parti di dieci righe ridestano con
scoraggiante frequenza linvidia delle parti di cinque, si comincia sempre da
l, dallinvidia, e se poi le parti di dieci righe sono passate a venti e quelle di
cinque hanno dovuto accontentarsi di sette, allora terreno fertile perch vi
si sviluppi una rigogliosa, prospera e duratura inimicizia. E questa barba,
domander Helena, qual il suo ruolo in tutta questa faccenda, Questa
barba, mi ero dimenticato di dirtelo laltro giorno, quella che usava
Tertuliano Mximo Afonso quando venuto a incontrarmi, comprensibile
che se la sia messa e confesso che gli sono anche grato per lidea, immagina
se qualcuno lo avesse visto attraversare labitato e lavesse confuso con me,
quante complicazioni ne sarebbero potute nascere, Che ne farai? Potrei
restituirgliela con un biglietto secco che rimettesse questo impiccione al suo
posto, ma significherebbe imbarcarsi in un battibecco dalle conseguenze
imprevedibili, si sa come comincia, ma non si sa come andr a finire, e io ho
una carriera da difendere, ora che le mie parti sono passate a cinquanta
righe, con la possibilit che aumentino se tutto continuer ad andarmi bene,
come promette quel copione l, Se io mi vedessi nella tua situazione, la
strapperei, la butterei via, la brucerei, morta la bestia, fine della pestilenza,
Non mi pare sia un caso di morte, e inoltre ho limpressione che la barba non
ti starebbe bene, Non scherzare, tanto per parlare, quel che so che mi
sconvolge lo spirito, che addirittura mi inquieta il corpo sapere che in questa
citt c un uomo esattamente uguale a te, anche se ancora non riesco a
convincermi che le somiglianze giungano a tal punto, Ti ripeto che sono
totali, che sono assolute, persino le impronte digitali delle nostre carte
didentit sono identiche, ho avuto modo di confrontarle, Mi d una vertigine
il solo pensarlo, Non ti fare ossessionare, prendi un tranquillante, Lho gi
preso, lo sto prendendo da quando quelluomo ha telefonato, Non me nero
accorto, che non mi dai molta attenzione, Non vero, come potrei sapere
che prendi delle compresse, se lo fai di nascosto, Scusa, sono un po
nervosa, ma non ha importanza, passer, Arriver un giorno in cui non ci
ricorderemo neppure di questa maledetta storia, Fintanto che non arriva devi
decidere cosa farne di quei peli ripugnanti, Li conserver insieme ai baffi che
ho usato in quel film, Che tinteressa di conservare una barba che stata
usata sulla faccia di unaltra persona, La questione proprio l, di fatto la
persona unaltra, ma la faccia no, la faccia la stessa, Non la stessa, S
che lo , Se vuoi farmi impazzire, continua pure a dire che la tua faccia
uguale alla faccia di quelluomo, Per favore, calmati, E inoltre, come fai a
mettere nello stesso sacco questa tua intenzione di conservare la barba,
come se si trattasse di una reliquia, e definirla n pi n meno che un
cartello di sfida inviato da mano nemica, lhai detto quando hai aperto la
scatola, Non ho detto che veniva da un nemico, Ma lo hai pensato, Forse s,
pu darsi che lo abbia pensato, ma non sono sicuro che sia questa la parola
giusta, quelluomo non mi ha fatto niente di male, Esiste, Esiste per me
proprio come io esisto per lui, Non sei stato tu a cercarlo, suppongo, Se mi
fossi trovato al posto suo, non avrei adottato un comportamento diverso,
Giuro che lo avresti fatto se ti fossi consigliato con me, Mi rendo conto che la
situazione non piacevole, non lo per nessuno di noi, ma non riesco a
capire perch tinfiammi tanto, Io non minfiammo, Poco ci manca che
cominci a lanciare fiamme dagli occhi. A Helena non spuntarono le fiamme,
ma, inaspettatamente, le lacrime. Volt le spalle al marito e corse a rifugiarsi
in camera, chiudendo la porta con pi forza di quanta era necessaria.
Qualcuno che fosse propenso alla superstizione e fosse stato testimone della
deplorevole scena coniugale appena descritta, forse non perderebbe
loccasione di attribuire la causa del conflitto a una qualche influenza maligna
dellappendice posticcia che Antonio Claro si ostiner a conservare accanto ai
baffi con cui praticamente ha avuto inizio la sua carriera di attore. Ed pi
che sicuro che tale persona scuoterebbe il capo con aria di falsa compassione
e pronuncerebbe loracolo, Chi si messo il nemico in casa con le proprie
mani, non venga poi a lamentarsi, era avvisato e non ci ha badato.
A pi di quattrocento chilometri da qui, nella sua antica stanza da
ragazzo, Tertuliano Mximo Afonso si prepara per andare a dormire. Dopo
essere uscito dalla citt, la mattina del marted, ha trascorso tutto il viaggio
rimuginando se avrebbe dovuto raccontare alla madre qualcosa di quello che
stava accadendo o se, al contrario, sarebbe stato pi prudente tenere la
bocca saldamente sigillata. Ai cinquanta chilometri ha deciso che sarebbe
stato meglio vuotare il sacco, ai centoventi si indignato con se stesso per
aver potuto concepire una simile idea, ai duecentodieci ha immaginato che
una spiegazione vaga e in tono aneddotico forse sarebbe stata sufficiente a
soddisfare la curiosit della madre, ai trecentoquattordici si dato dello
stupido e ha detto che era come non conoscerla, ai
quattrocentoquarantasette, quando si fermato davanti alla porta della casa
di famiglia, non sapeva che fare. E ora, mentre indossa il pigiama, pensa che
questo viaggio sia stato un grave errore, da bacchettare, che meglio sarebbe
stato non uscire da casa, starsene l rimpannucciato nel suo guscio
protettivo, in attesa. pur vero che qui si trova fuori portata, ma, senza con
ci voler offendere la signora Carolina, che tanto nellaspetto fisico quanto
nelle consideranze morali non meriterebbe simili paragoni, Tertuliano
Mximo Afonso sente di esser finito nella bocca del lupo come un incauto
passerotto che fosse volato verso la trappola senza pensare alle
conseguenze. La madre non gli fa domande, si limita a guardarlo di tanto in
tanto con unespressione di aspettativa per poi sviare lentamente lo sguardo,
un gesto che dice, Non intendo essere indiscreta, ma il messaggio te lho
dato, Se credi di andartene via senza parlare, levatelo di mente. Sdraiato a
letto, Tertuliano Mximo Afonso gira e rigira largomento e non trova
soluzione. La madre non della stessa pasta di Maria da Paz, che si ritiene
soddisfatta, o perlomeno lo fa credere, di qualsiasi spiegazione le sia data, a
lei non importer di aspettare tutta la vita, se necessario, il momento delle
rivelazioni. La madre di Tertuliano Mximo Afonso, in ogni atteggiamento, in
ogni movimento, quando gli mette un piatto davanti, quando lo aiuta a
indossare la giacca, quando gli consegna una camicia lavata, gli sta dicendo,
Non ti chiedo di raccontarmi tutto, hai il diritto di serbare i tuoi segreti, ma
con ununica e irrinunciabile eccezione, quella dei segreti da cui dipendano la
tua vita, il tuo futuro, la tua felicit, quelli voglio conoscerli, mio diritto, e
tu non puoi negarmelo. Tertuliano Mximo Afonso ha spento la luce del
comodino, aveva portato con s alcuni libri ma lo spirito, stanotte, non gli
chiede letture, e quanto alle civilt mesopotamiche, che senza dubbio lo
condurrebbero dolcemente alle diafane soglie del sonno, quelle sono rimaste
a casa perch troppo pesanti, anche l sul comodino, con il segnalibro a
indicare linizio dellillustrativo capitolo in cui si tratta del re Tukulti-Ninurta
Primo, che prosper, come si soleva dire delle figure storiche, fra il
dodicesimo e il tredicesimo secolo avanti Cristo. La porta della stanza, che
era solo accostata, si aperta silenziosamente nella penombra. Tomarctus, il
cane di casa, era entrato. Veniva a indagare se questo padrone, che
compare solo ogni tanto, cera ancora. di taglia media, un tizzone tutto
nero, non come altri che quando li guardiamo da vicino si nota subito che
tendono verso il grigio. Lo strano nome glielo ha dato Tertuliano Mximo
Afonso, ecco cosa succede quando si ha un padrone erudito, invece di
battezzare lanimale con un appellativo che lui potesse captare senza
difficolt per le vie dirette della genetica, come nel caso di Fido, Pilota,
Sultano o Ammiraglio, ereditati e successivamente trasmessi generazioni
dopo generazioni, gli stato messo piuttosto il nome di un canide che si dice
sia vissuto quindici milioni di anni fa e che, secondo quanto certificano i
paleontlogi, il fossile Adamo di questi animali a quattro zampe che
corrono, fiutano e si grattano le pulci e che, com naturale negli amici, di
tanto in tanto mordono.
Tomarctus non venuto qui per trattenersi a lungo, dormir qualche
minuto rannicchiato ai piedi del letto, poi si alzer per andare a fare un giro
per la casa, a vedere se tutto in ordine, e alla fine, per il resto della notte,
sar vigile compagno della sua padrona di tutte le ore, salvo se dovr uscire
per andare ad abbaiare nel cortile e via facendo bere un po dacqua nella
sua ciotola e alzare la zampa nellaiuola dei gerani o nel cespuglio del
rosmarino. Torner nella stanza di Tertuliano Mximo Afonso alle prime luci
dellalba, appurer che anche questa parte della terra non ha cambiato
posto, ci che i cani apprezzano di pi nella vita, che nessuno se ne vada
via. Quando Tertuliano Mximo Afonso si sveglier, la porta sar chiusa,
segno che la madre si gi alzata e che Tomarctus uscito per
accompagnarla. Tertuliano Mximo Afonso guarda lorologio, dice fra s e s,
Ancora presto, per quanto duri questo vago e ultimo sonno le
preoccupazioni possono aspettare.
Si sarebbe svegliato di soprassalto se un folletto malizioso fosse
venuto a sussurrargli allorecchio che qualcosa della massima importanza si
sta generando in questo stesso momento nella casa di Antonio Claro, o, per
dirla con precisione ed esattezza, nel travagliato interno del suo cervello. A
Helena lhanno aiutata molto i tranquillanti, prova ne sia il vedere come sta
dormendo, con il respiro regolare, il viso pacifico e assente di un bambino,
ma certo che del marito non potremo dire lo stesso, costui non ha messo a
buon profitto le notti, sempre l a girare e rigirare la faccenda della barba
finta, a domandarsi con quali intenzioni poteva avergliela mandata Tertuliano
Mximo Afonso, a sognare lincontro nella casa di campagna, a svegliarsi
angosciato, talvolta in un bagno di sudore. Oggi non andata cos. Nemica
la notte, quanto le precedenti, ma salvatrice lalba, come dovrebbero esserlo
tutte. Ha aperto gli occhi e aspettato, sorpreso di cogliersi l a sbirciare
qualcosa che doveva essere sul punto di manifestarsi e che allimprovviso si
manifestato davvero, stato un bagliore, un lampo che ha riempito di luce
tutta la stanza, il ricordo di quello che Tertuliano Mximo Afonso aveva detto
allinizio della conversazione, Ho scritto alla casa di produzione, era questa la
risposta che aveva dato alla domanda che lui gli aveva rivolto, E come ha
fatto alla fine a trovarmi. Ha sorriso di puro godimento come dovranno aver
sorriso tutti i naviganti alla vista dellisola sconosciuta, ma il piacere
esaltante della scoperta non durato molto, queste idee mattutine hanno in
genere un difetto di fabbricazione, ci sembra di avere appena inventato il
moto perpetuo e neanche voltiamo le spalle che la macchina si ferma.
Lettere con la richiesta di fotografe e autgrafi di artisti non mancano
davvero nelle case cinematografiche, le grandi stelle, fintanto che godono
del favore del pubblico, ne ricevono migliaia a settimana, o meglio, riceverle,
quello che definiamo propriamente ricevere, non le ricevono, n del resto
perderebbero tempo a posarci gli occhi sopra, per questo ci sono gli
impiegati della casa di produzione che vanno a prendere nello scaffale la
fotografa desiderata, la infilano in una busta, con la dedica gi stampata,
uguale per tutti, e avanti il prossimo, che si fa tardi. evidente che Daniel
Santa-Clara non per niente una stella, che se un giorno fossero arrivate in
ditta tre lettere insieme chiedendo il favore di una sua foto sarebbe stato il
caso di correre a mettere una bandiera alla finestra e dichiarare festa
nazionale, e questo senza dimenticare che lettere del genere non si
conservano, passano subito al trituratore, senza eccezione, ridotte a un
misero mucchietto di indecifrabili striscioline tutte quelle ansie, tutte quelle
emozioni. Supponendo, per, che gli archivisti della casa di produzione
avessero istruzioni di registrare, ordinare e classificare giudiziosamente, cos
da non perdere neppure una di tante testimonianze dellammirazione del
pubblico per i suoi artisti, inevitabile domandare a cosa gli servirebbe ad
Antonio Claro la lettera scritta da Tertuliano Mximo Afonso, o, pi
precisamente, in cosa potrebbe tale lettera contribuire per scoprire una via
duscita, ammesso che esista, al complicato, allinsolito, al mai visto caso dei
due uomini uguali. C da dire che questa stralunata speranza, ben presto
ridotta a un bruscolo dalla logica dei fatti, ci che ha animato tanto
palesemente il risveglio di Antonio Claro, e se ancora ne resta qualcosa
appena la possibilit remota che quella parte della lettera che Tertuliano
Mximo Afonso ha detto di aver scritto sullimportanza degli attori secondari
sia stata trovata sufficientemente interessante da meritare lonore di un
posto nellarchivio e addirittura, chiss, lattenzione di qualche specialista in
mercatistica al quale i fattori umani non fossero del tutto estranei. In fondo,
ci che siamo giunti a trovare qui ormai solo la necessit della minuscola
soddisfazione che offrirebbe allego di Daniel Santa-Clara, tramite la penna
di un professore di Storia, il riconoscimento dellimportanza dei mozzi nella
navigazione della portaerei, sia pur che altro non avessero fatto durante il
periplo che tirare a lustro gli ottoni. Che ci sia sufficiente perch Antonio
Claro decida di andare stamattina in casa di produzione a indagare
sullesistenza di una lettera scritta da un certo Tertuliano Mximo Afonso,
francamente discutibile, vista lincertezza di trovarci quel che tanto
illusoriamente ha immaginato, ma ci sono occasioni nella vita in cui
unurgente necessit di sottrarsi al marasma dellindecisione, di fare
qualcosa, una cosa qualsiasi, anche se inutile, anche se superflua,
lestremo segnale di capacit volitiva che ci rimasta, come sbirciare dal
buco della serratura di una porta che ci hanno proibito di varcare. Antonio
Claro si gi alzato, lo ha fatto con mille cautele per non svegliare la moglie,
ora l sdraiato sul divano del salotto e tiene sulle ginocchia il copione del
prossimo film, sar la sua giustificazione per andare in casa di produzione,
lui che non aveva mai avuto bisogno di darne, n del resto in questa casa
gliene hanno mai chieste, ecco cosa succede quando non si ha la coscienza
del tutto tranquilla, C un dubbio che devo chiarire, dir quando Helena
comparir, manca per lo meno una replica, a leggerla cos questa battuta
non ha senso. Alla fine, quando la moglie entrer nella stanza, lui star
dormendo, ma leffetto non andato del tutto perduto, lei ha creduto si
fosse alzato per studiare la parte, certe persone sono fatte cos, gente che
un perfetto senso della responsabilit mantiene perennemente inquiete,
come se stessero continuamente venendo meno a un dovere e se ne
accusassero. Si svegli di soprassalto, spieg, balbettando, che aveva
passato male la notte e lei gli domand perch non tornava a letto, e allora
lui spieg che aveva trovato un errore nel copione che solo in casa di
produzione potevano correggere, e lei disse che questo non lo obbligava ad
andarci di corsa, poteva farlo dopo pranzo, e che ora si mettesse a dormire.
Lui insistette, lei lasci perdere, disse che a lei, invece, andava solo di
rinfilarsi fra le lenzuola, Fra due settimane cominciano le ferie, vedrai quanto
dormir, e per giunta con queste compresse, sar un paradiso, Non passerai
mica le ferie a letto, disse lui, Il mio letto il mio castello, rispose lei, dietro
le sue mura sono in salvo, Hai bisogno di andare da un medico, tu non eri
cos, Si capisce, fino a oggi non ero mai andata con due uomini nel pensiero,
Suppongo non lo stia dicendo sul serio, Nel senso che gli stai dando tu,
ovviamente no, e inoltre devi ammettere che saresti alquanto ridicolo a
essere geloso di una persona che neppure conosco e che, per mia volont,
non conoscer mai. Per Antonio Claro, sarebbe il momento migliore di
confessare che alla casa di produzione non ci va per via delle ipotetiche
deficienze del copione, ma per leggere, se possibile, una lettera scritta
proprio dal secondo degli uomini che occupano il pensiero della moglie,
ancorch sia lecito presumere, vista la maniera in cui il cervello umano suole
funzionare, sempre pronto a slittare verso qualche forma di delirio, che,
almeno in questi giorni agitati, questo secondo uomo sar passato in testa al
primo.
Si riconosca, per, che una tale spiegazione, oltre a richiedere troppo
sforzo alla testa confusa di Antonio Claro, verrebbe solo a intrigare ancor pi
la situazione e, con alta probabilit, non sarebbe accolta da Helena con
sufficiente simpatia ricettiva. Antonio Claro si limit a rispondere che non era
geloso, che sarebbe stato stupido esserlo, era invece preoccupato per la sua
salute, Dovremmo approfittare delle tue ferie e allontanarci da qui, disse,
Preferisco rimanere a casa, e inoltre tu hai questo film, C tempo, non
mica ora, Comunque sia, Potremmo andare nella casa in campagna, chiedo a
qualcuno del paese di andare a pulire il giardino, In quella solitudine soffoco,
Allora andiamo in un altro posto, Ti ho gi detto che preferisco rimanere a
casa, Sar unaltra solitudine, Ma in questa mi sento bene, Se questo che
vuoi davvero, S, questo che voglio davvero. Non cera altro da dire. La
colazione fu consumata in silenzio e, mezzora pi tardi, Helena era gi per
strada, diretta al lavoro. Antonio Claro non aveva la stessa fretta, ma non
tard a uscire neppure lui. Mont in auto pensando che doveva passare
allattacco. Solo che non sapeva perch.
Non frequente che negli uffici della casa di produzione si presentino
gli attori, e questa dev essere la prima volta che uno di loro viene a fare
domande circa la lettera di un ammiratore, bench questa sembri
distinguersi dalle altre per linusuale fatto che non chiede n una fotografa
n un autografo, ma solo lindirizzo. Antonio Claro non sa cosa dice la
lettera, suppone chieda solo lindirizzo della casa dove vive. Probabilmente,
Antonio Claro non avrebbe un compito facile se non si desse la fortunata
circostanza che conosce uno dei capiservizio che era stato suo compagno ai
tempi della scuola e che lo ha accolto a braccia aperte, con la frase di prassi,
Allora, qual buon vento ti porta, So che una persona ha scritto una lettera
chiedendo il mio indirizzo e vorrei leggerla, ha detto lui, Queste faccende non
le tratto io, ma chieder a qualcuno di riceverti. Ha chiamato con linterfono,
ha spiegato in modo sommario cosa voleva e, qualche minuto dopo,
comparsa una giovane donna che si avvicinata sorridendo, con le parole
gi pronte, Buongiorno, mi ha fatto molto piacere vederla nel suo ultimo
film, molto gentile, Che cosa vuole sapere? Si tratta di una lettera scritta
da una persona che si chiama Tertuliano Mximo Afonso, Se era per chiedere
una foto, non esiste pi, quelle lettere l non le teniamo, i nostri archivi
scoppierebbero se le conservassimo, A quanto credo di sapere, chiedeva il
mio indirizzo e faceva un commento su qualcosa che minteressa, ecco
perch sono venuto, Come ha detto che si chiamava, Tertuliano Mximo
Afonso, professore di Storia, Lo conosce, S e no, Cio, me ne hanno
parlato, Quanto tempo fa stata scritta la lettera, Forse da pi di due
settimane e meno di tre, ma non ne sono sicuro, Comincer col vedere nel
registro delle entrate, anche se, in verit, questo nome non mi dice niente,
E lei lincaricata del registro? No, una collega che in ferie, ma con un nome
del genere i commenti non sarebbero mancati, i Tertuliano saranno pochi
oggigiorno, Suppongo di s, Venga con me, per favore, ha detto la donna.
Antonio Claro si conged dallamico e la segu, era tuttaltro che sgradevole,
aveva una bella figura e usava un buon profumo. Attraversarono una sala
dove lavoravano varie persone, due accennarono un sorriso quando lo videro
passare, il che dimostra, nonostante opinioni contrarie che per lo pi si
reggono su antiquati preconcetti di classe, che c ancora chi si concentri
sugli attori secondari. Entrarono in un ufficio circondato da scaffalature,
quasi tutte cariche di registri di grande formato. Un libro identico era l
aperto sopra lunico tavolo presente. C unaria da ricostruzione storica,
disse Antonio Claro, sembra larchivio di una Conservatora, Archivio lo , ma
temporaneo, quando quel libro sul tavolo arriva alla fine, il pi antico degli
altri finisce nella spazzatura, non proprio come in una Conservatora, dove
si tiene tutto, vivi e morti, A paragone con la sala da cui siamo venuti,
questo un altro mondo, Immagino che anche negli uffici pi moderni si
debbano trovare posti simili a questo, come unncora ferruginosa legata al
passato e senza utilit. Antonio Claro la guard con attenzione e disse, Da
quando sono entrato le ho gi sentito una quantit di idee interessanti, Lo
crede? quel che penso, Forse qualcosa tipo un passerotto che
inaspettatamente avesse cominciato a cantare come un canarino, Anche
questa idea mi piace. La donna non rispose, sfogli un bel po di pagine,
and indietro di tre settimane e, con lindice della mano destra, cominci a
scorrere i nomi uno per uno. La terza settimana passata, la seconda pure,
ci troviamo nella prima, siamo appena arrivati a oggi, e il nome di Tertuliano
Mximo Afonso non spuntato. Devono averla informata male, disse la
donna, questo nome qui non c, il che significa che quella lettera, se stata
scritta, qui non entrata, si sar perduta via facendo, Le sto dando troppo
lavoro, sto abusando del suo tempo, ma, soggiunse insinuante Antonio
Claro, forse se andassimo indietro di una settimana, Daccordo. La donna
ripass nuovamente le pagine e sospir. La quarta settimana era stata
abbondantissima in richieste di fotografe, ci sarebbe voluto un bel po per
arrivare a sabato, e grazie a Dio, alziamo le mani al cielo che le richieste
riguardanti gli attori pi importanti siano evase in un settore dei servizi
attrezzato con sistemi informatici, niente a che vedere con larcaismo
incunabulare di questa montagna di in-folio riservati al volgo. La coscienza di
Antonio Claro impiegher del tempo a capire che il lavoro di ricerca che
lamabile donna stava eseguendo avrebbe potuto farlo lui e che, anzi,
sarebbe stato suo dovere offrirsi di sostituirla, tanto pi che i dati registrati
l, per il loro carattere elementare, non pi che una lista di nomi e indirizzi,
lo stesso che chiunque pu trovare in un banale elenco telefonico, non
implicavano il minimo grado di confidenzialit, nessuna pretesa di
discrezione che imponesse di mantenerli al riparo dalle chiacchiere di
estranei al servizio. La donna ringrazi per lofferta con un sorriso, ma non
accett, non sarebbe certo rimasta l a braccia conserte a guardarlo lavorare,
disse. I minuti passavano, le pagine scorrevano, era gi gioved e Tertuliano
Maximo Afonso non spuntava. Antonio Claro cominci a innervosirsi, a
imprecare contro lidea che aveva avuto, a domandarsi a cosa gli sarebbe poi
servita quella maledetta lettera se alla fine fosse venuta fuori, e non trovava
una risposta che fosse allaltezza dello sconforto della situazione, perfino la
minima soddisfazione che il suo ego, come un gatto goloso, era venuto a
cercare si stava trasformando rapidamente in vergogna. La donna chiuse il
libro, Mi spiace molto, ma non c, E io devo pregarla vivamente di
perdonarmi per il lavoro che le ho dato per una cosa insignificante, Se tanto
si dato da fare per vedere la lettera, non dovrebbe essere una cosa
insignificante, edulcor la donna, generosa, Mi hanno detto che cera un
passaggio che forse mi poteva interessare, Quale passaggio, Non ne sono
ben sicuro, credo fosse sullimportanza degli attori secondari per il successo
dei film, qualcosa di questo genere. La donna fece un movimento brusco,
come se la memoria lavesse scossa violentemente dentro e domand, Sugli
attori secondari, ha detto cos, S, rispose Antonio Claro, senza voler credere
che potesse venirne ancora un briciolo di speranza, Ma quella lettera stata
scritta da una donna, Da una donna, ripet Antonio Claro, sentendo un
capogiro, Ma certo, da una donna, E che ne stato, mi riferisco alla lettera,
ovviamente, La prima persona che lha letta ha ritenuto si trattasse di
qualcosa assolutamente fuori dalle regole ed corso a mettere al corrente
del caso il vecchio capo dipartimento, il quale, a sua volta, ha fatto salire il
foglio in amministrazione, E poi, Ai servizi non ci mai tornato, o lhanno
messo in cassaforte o lhanno triturato nel tritadocumenti della segretaria del
presidente del consiglio di amministrazione, Ma perch, perch, Le domande
sono due, ed entrambi pertinenti, probabilmente per via di quel famoso
passaggio, probabilmente perch lamministrazione non ha visto di buon
occhio la possibilit che cominciasse a circolare, dentro e fuori la ditta, in
tutto il paese, una petizione per reclamare equit e giustizia per gli attori
secondari, sarebbe una rivoluzione nellindustria, e immagini cosa potrebbe
seguirne se la rivendicazione fosse ripresa dalle classi inferiori, dai secondari
della societ in generale, Ha parlato di un vecchio capo dipartimento, perch
vecchio, Perch, grazie alla sua geniale intuizione, stato subito promosso,
Allora la lettera sparita, scomparsa, mormor Antonio Claro, scoraggiato,
Loriginale, s, ma io ne avevo conservato una copia per mio uso, un
duplicato, Ne ha conservato una copia, ripet Antonio Claro, sentendo nel
contempo che il brivido che gli aveva appena percorso il corpo era stato
causato non dalla prima, ma dalla seconda delle due parole, Lidea mi
parsa a tal punto straordinaria che ho deciso di commettere una piccola
infrazione ai regolamenti interni del personale, E la lettera, ce lha con s, Ce
lho a casa, Ah, ce lha a casa, Se ne vuole un duplicato, non ho alcuna
esitazione a darglielo, in definitiva il vero destinatario della lettera lattore
Daniel Santa-Clara, qui legalmente rappresentato, Non so come ringraziarla,
e, fin da ora, mi permetta di ripeterle quanto le ho detto prima, stato un
piacere conoscerla e conversare con lei, Va a giorni, oggi mi ha trovata con
la luna buona, o forse perch mi sono sentita nei panni del personaggio di un
romanzo, Che romanzo, che personaggio, Non ha importanza, torniamo alla
vita reale, lasciamo perdere fantasie e letterature, domani le faccio una
fotocopia della lettera e gliela spedisco a casa, Non voglio che si disturbi,
ripasser io, Neanche per sogno, immagini cosa si penserebbe qui dentro se
qualcuno mi vedesse mentre le consegno un foglio di carta, Sarebbe in
pericolo la sua reputazione, domand Antonio Claro cominciando ad
accennare un sorriso discretamente malizioso, Peggio ancora, tagli corto lei,
sarebbe in pericolo il mio impiego, Scusi, devo esserle sembrato
sconveniente, ma non avevo intenzione di ferirla, Suppongo di no, ha
soltanto confuso il senso delle parole, succede sempre, quel che vale sono i
filtri che con il tempo e la continuit nellascoltare si vanno tessendo in noi,
Che sono questi filtri, Sono come una sorta di colini della voce, le parole,
quando passano, lasciano sempre dei fondi, per sapere cosa in effetti
volevano comunicarci bisogna analizzare questi fondi minuziosamente,
Sembra un processo complicato, Al contrario, le operazioni necessarie sono
istantanee, come in un computer, ma non si accalcano mai luna sullaltra,
tutto procede nel giusto ordine, per benino, questione di allenamento, A
meno che non sia piuttosto un dono naturale, come lavere un orecchio
assoluto, In questo caso non c bisogno di tanto, basta saper udire la
parola, lacutezza sta altrove, ma non pensi che siano tutte rose e fiori a
volte, e parlo per me, agli altri non so cosa accada, arrivo a casa ed come
se i miei filtri fossero otturati, un peccato che le docce che facciamo fuori
non ci possano ripulire dentro.
Sto giungendo alla conclusione che il passerotto non canta come un
canarino, ma come un usignolo, Mio Dio, quanti fondi ci sono, esclam la
donna, Mi piacerebbe rivederla, Immagino di s, il mio filtro me lo ha appena
detto, Sto parlando sul serio, Ma non con seriet, Non conosco neppure il
suo nome, Perch lo vuole, Non si irriti, di solito ci si presenta. Quando
esiste un motivo, E in questo caso non c, domand Antonio Claro,
Sinceramente, non lo vedo, Immagini che abbia bisogno di nuovo del suo
aiuto, Semplice, chieda al mio capo di chiamare quellimpiegata che lha
aiutata questa volta, anche se molto probabilmente verrebbe a riceverla la
mia collega che ora in ferie, Allora non avr pi sue notizie, Rispetter
quanto promesso, ricever la lettera della persona che ha voluto conoscere il
suo indirizzo, Nientaltro, Nientaltro, rispose la donna. Antonio Claro and a
ringraziare il vecchio compagno, chiacchierarono un po e, alla fine, lui
domand, Come si chiama limpiegata che mi ha ricevuto? Maria, perch?
Veramente, pensandoci bene, per niente, non sono venuto a sapere niente
pi di quanto gi non sapessi, E che hai saputo? Niente.

15.
I conti erano presto fatti. Se qualcuno ci assicura che ha scritto una
lettera e poi la lettera ci spunta con la firma di unaltra persona, per una
delle due ipotesi bisogner optare, o questa seconda persona lha scritta su
richiesta della prima, o quella prima, per ragioni che ad Antonio Claro sono
ignote, ha falsato il nome della seconda. Da qui non si scappa. Comunque
sia, considerando che il recapito iscritto nel mittente della lettera non
quello della prima persona, bens quello della seconda, a cui la risposta della
casa di produzione doveva evidentemente essere indirizzata, considerando
che tutti i passi risultanti dalla conoscenza del suo contenuto sono stati fatti
dalla prima e neanche uno dalla seconda, le conclusioni da trarre in questo
caso sono, pi che logiche, trasparenti. In primo luogo, ovvio, palese e
manifesto che le due parti si sono messe daccordo per condurre a termine la
mistificazione epistolare, in secondo luogo, per ragioni che Antonio Claro
altrettanto ignora, che lobiettivo della prima persona era restare nellombra
fino allultimo momento, e lha raggiunto. cos, girando e rigirando queste
induzioni elementari, Antonio Claro spese i tre giorni che la lettera inviatagli
dallenigmatica Maria tard ad arrivare. Era accompagnata da un biglietto
con le seguenti parole, manoscritte, ma senza firma, Spero che le serva a
qualche cosa. Era proprio questa la domanda che Antonio Claro rivolgeva ora
a se stesso, E dopo, che faccio? C da dire, tuttavia, che, se alla presente
situazione avessimo applicato la teoria dei filtri o colini di parole, avremmo
percepito qui la presenza di un deposito, di una vinaccia, di un sedimento, o
semplicemente di certi fondi, come preferisce classificarli anche Maria che
Antonio Claro ha avuto lardire di chiamare, con quali intenzioni lo sapr lui
solo, prima canarino, e poi usignolo, i quali fondi, dicevamo, ora che siamo
edotti sul rispettivo processo di analisi, denunciano lesistenza di un
proposito, forse ancora impreciso, vago, ma che, ci scommettiamo la testa,
non si sarebbe presentato se la lettera ricevuta fosse stata firmata, non da
una donna, ma da un uomo. Vogliamo dire che se Tertuliano Mximo Afonso
avesse, per esempio, un amico di fiducia, e avesse combinato con lui il
tortuoso stratagemma, Daniel Santa-Clara avrebbe semplicemente stracciato
la lettera perch lavrebbe considerata un particolare senza importanza
rispetto al succo della questione, cio, luguaglianza assoluta che li avvicina
e che, di questo andazzo, molto probabilmente li separer. Ma, ahinoi, la
lettera firmata da una donna, che fa Maria da Paz di nome, e Antonio
Claro, che nellesercizio della professione non mai stato approvato per
recitare nel ruolo di primo amoroso seduttore, neppure in uno di quelli di
livello subalterno, si sforza pi che pu di trovare qualche compenso
equilibratore nella vita pratica, ancorch non sempre con auspicati risultati,
come ancora recentemente abbiamo avuto occasione di verificare in
quellepisodio con limpiegata della casa di produzione, essendo conveniente
chiarire, fin da subito, che, se non si fatto riferimento prima a queste sue
propensioni amatorie, stato solo perch non centrava con gli eventi allora
narrati. Siccome, per, le azioni umane sono determinate, in genere, da una
convergenza di impulsi provenienti da tutti i punti cardinali e collaterali del
soggetto dotato di istinti che fino a ora non abbiamo cessato di essere, al
pari, ovviamente, di alcuni fattori razionali che, nonostante tutte le difficolt,
riusciamo ancora a introdurre nella tela motivante, e, visto che nelle
suddette azioni entra tanto il pi puro quanto il pi sordido e tanto conta
lonest quanto la prevaricazione, non ci staremmo comportando con
giustizia nei confronti di Antonio Claro se non accettassimo, ancorch a titolo
provvisorio, la spiegazione che senza dubbio ci fornirebbe circa il percettibile
interesse che sta dimostrando per la firmataria della lettera, vale a dire, la
naturale curiosit, anche molto umana, di sapere che tipo di rapporti
esistano fra un Tertuliano Mximo Afonso, suo autore intellettuale, e, cos
pensa lui, la sua autrice materiale, tale Maria da Paz. Nutrite occasioni
abbiamo avuto per riconoscere che perspicacia e colpo docchio sono qualit
che ad Antonio Claro non mancano, ma certo che neanche il pi acuto
degli investigatori che nella scienza della criminologa hanno lasciato il segno
sarebbe capace di immaginare che, in questo irregolare assunto, e contro
tutte le prove, soprattutto le documentarie, lautore morale e lautore
materiale dellinganno siano una, e una stessa persona.
Due iptesi ovvie richiedono di essere considerate, in questordine e
salendo dal meno al pi, quella che siano semplicemente amici e quella che
siano semplicemente amanti.
Antonio Claro propende per questultima iptesi, in primo luogo perch
la pi conforme alle trame sentimentali di cui si limita a essere testimone
nei film ai quali suole partecipare, in secondo luogo, e di conseguenza,
perch l si trova in un territorio conosciuto e con le rotte tracciate. il
momento di domandarsi se Helena sia a conoscenza di quanto sta
succedendo qui, se Antonio Claro abbia avuto lattenzione, uno di questi
giorni, di informarla della sua visita in casa di produzione, della ricerca nel
registro e del dialogo con lintelligente e aromatica impiegata Maria, se le
abbia mostrato o le mostrer la lettera firmata da Maria da Paz, se,
insomma, quale consorte, la render partecipe del pericoloso viavai di
pensieri che gli sincrocia nella testa. La risposta no, tre volte no. La lettera
arrivata ieri mattina, e lunica preoccupazione che Antonio Claro ha avuto
in quel momento stata di andare a cercare un posto dove nessuno potesse
scoprirla.
Eccola l, appiattita fra le pagine di una Storia del Cinema che non ha
pi ridestato linteresse di Helena dopo che, saltando a pi pari, lha letta nei
primi mesi di matrimonio. Per rispetto della verit, dobbiamo dire che
Antonio Claro, fino a ora, e malgrado le innumerevoli giravolte date
allargomento, non riuscito a giungere a un tracciato ragionevolmente
soddisfacente di un piano dazione meritevole di tal nome.
Tuttavia, il privilegio di cui godiamo, e cio di sapere tutto quanto
dovr succedere fino alle ultime pagine di questo racconto, a eccezione di
quel che ancora sar necessario inventare nel futuro, ci permette di
anticipare che lattore Daniel Santa-Clara far domani una chiamata
telefonica a casa di Maria da Paz, non pi che per sapere se c qualcuno, da
non dimenticare che siamo in estate, tempo di ferie, ma non pronuncer una
sola parola, dalla sua bocca non uscir un unico suono, silenzio totale,
perch non succeda che si crei confusione, da parte di chi si trovi allaltro
capo del filo, tra la sua voce e quella di Tertuliano Mximo Afonso, nel qual
caso probabilmente non potrebbe far altro, per camuffare, che assumerne
lidentit, con conseguenze imprevedibili allo stato attuale delle cose. Per
quanto inatteso possa sembrare, fra pochi minuti, prima che Helena rincasi
dal lavoro, e anche per sapere se assente, telefoner a casa del professore
di Storia, ma questa volta le parole non mancheranno, Antonio Claro ha gi
il discorso pronto, sia per chi eventualmente lo stia ascoltando, sia che
debba parlare al registratore. Ecco ci che dir, ecco ci che sta dicendo,
Buonasera, sono Antonio Claro, immagino che non si aspetti una mia
chiamata, per la verit sarebbe il contrario a sorprendermi, suppongo non si
trovi in casa, magari se la sta spassando in vacanza nella provincia,
naturale, siamo nel periodo, comunque sia, assente o no, sto per chiederle
un grande favore, il favore di telefonarmi appena rientra, sinceramente
penso che abbiamo ancora molte cose da dirci, credo che dovremmo
incontrarci, non nella mia casa di campagna, che francamente fuori mano,
ma in un altro posto, in un luogo discreto dove poter stare al riparo da occhi
curiosi che non ci gioverebbero affatto, spero sia daccordo, le ore migliori
per telefonarmi sono fra le dieci del mattino e le sei del pomeriggio, tutti i
giorni tranne sabato e domenica, ma, prenda nota, solo sino alla fine della
prossima settimana. Non ha aggiunto, Perch dopo di allora, Helena, mia
moglie si chiama cos, non so se glielho gi detto, sar a casa, sono le sue
ferie, in ogni caso, malgrado io non sia occupato con le riprese, non andremo
fuori. Sarebbe come confessare che lei non al corrente di quanto accade, e
quando manca la fiducia, che nellattuale circostanza nulla, una persona
sensata ed equilibrata non si mette certo a divulgare le intimit della propria
vita coniugale, soprattutto in un caso di tanta vaglia come questo.
Antonio Claro, la cui acutezza dingegno dimostrato non sia per nulla
da meno di quella di Tertuliano Mximo Afonso, capisce che i ruoli che fino
adesso avevano impersonato entrambi si sono scambiati, che dora in poi
sar lui a doversi camuffare, e che quella che era cominciata col sembrare
una provocazione gratuita e tardiva del professore di Storia, inviargli, come
uno schiaffo, la barba finta, aveva in definitiva unintenzione, era nata da
una prescienza, annunciava un significato. Al posto dove Antonio Claro
sincontrer con Tertuliano Mximo Afonso, qualunque esso sia, Antonio
Claro che dovr andare camuffato, e non Tertuliano Mximo Afonso. E
proprio come Tertuliano Mximo Afonso venuto in questa via con la barba
finta per tentare di vedere Antonio Claro e sua moglie, cos con una barba
finta andr pure Antonio Claro nella via dove risiede Maria da Paz per
scoprire che donna sia, cos la seguir fino alla banca e talvolta fin quasi alla
casa di Tertuliano Mximo Afonso, cos sar la sua ombra per il tempo
necessario e finch la forza compulsiva di quello che scritto e di quello che
si andr scrivendo disporr altrimenti. Dopo quanto si detto,
comprensibile che Antonio Claro sia andato ad aprire il cassetto del com
dove si trova la scatola coi baffi che in tempi ormai andati hanno adornato la
faccia di Daniel Santa-Clara, un travestimento ovviamente insufficiente per
le necessit attuali, quella scatola di sigari vuota che da alcuni giorni
custodisce anche la barba finta che Antonio Claro user. In tempi altrettanto
andati, cera nel paese un re considerato di grande saggezza che, in un
momento di facile ispirazione filosofica, afferm, ipotizzabile con la
solennit inerente al trono, che sotto il sole non cera nulla di nuovo. Queste
frasi non conviene prenderle mai troppo sul serio, non si dia il caso che
dovessimo continuare a ripeterle quando tutto intorno a noi ormai
cambiato e anche il sole non pi quello che era. In compenso, non sono
variati molto i movimenti e i gesti degli uomini, non solo dal terzo re
dIsraele ma anche da quel giorno immemorabile in cui un volto umano si
rese conto per la prima volta di se stesso nella superficie liscia di una pozza
dacqua e pens, Questo sono io. Ora, dove ci troviamo, qui, dove siamo,
trascorsi ormai quattro o cinque milioni di anni, i gesti primevi continuano a
ripetersi monotonamente, estranei ai mutamenti del sole e del mondo dal
sole illuminato, e se ancora di qualcosa abbisognassimo per esser sicuri che
cos, ci basterebbe osservare come, davanti alla superficie liscia dello
specchio del suo bagno, Antonio Claro si adatta la barba che era stata di
Tertuliano Mximo Afonso con la stessa cura, la stessa concentrazione di
spirito, e forse un timore simile a quelli con cui ancora non molte settimane
fa Tertuliano Mximo Afonso, in un altro bagno e davanti a un altro specchio,
si era disegnato i baffi di Antonio Claro sulla propria faccia. Meno sicuri per
di se stessi del loro bruto antenato comune, non sono caduti nellingenua
tentazione di dire, Questo sono io, che da allora le paure sono cambiate
molto e i dubbi ancor di pi, ora, qui, invece di unaffermazione fiduciosa,
lunica che ci esce dalla bocca la domanda, Questo chi , e neppure altri
quattro o cinque milioni di anni riusciranno probabilmente a darvi risposta.
Antonio Claro si staccato la barba ed andato a conservarla nella
scatola, Helena non tarder, stanca per il lavoro, ancora pi silenziosa del
solito, sembrer muoversi per la casa come se non le appartenesse, come se
i mobili le fossero estranei, come se i loro angoli e gli spigoli non la
riconoscessero e, tali e quali a gelosi cani da guardia, ringhiassero
minacciosamente al suo passaggio. Una parolina del marito potrebbe forse
cambiare le cose, ma sappiamo gi che n Antonio Claro n Daniel Santa-
Clara giungeranno a pronunciarla.
Forse non vogliono, forse non possono, tutte le ragioni del destino
sono umane, unicamente umane, e se qualcuno, basandosi sulle lezioni del
passato, preferisce dire il contrario sia in prosa sia in verso, non sa di cosa
parla, con mille scuse per lazzardato giudizio.
Il giorno seguente, dopo che Helena era uscita, Antonio Claro ha
telefonato a casa di Maria da Paz. Non si sentiva particolarmente nervoso o
eccitato, il silenzio sarebbe stato il suo scudo protettivo. La voce che gli ha
risposto era fioca con la fragilit esitante di chi convalescente da un
disturbo fisico, e sia pur essendo, a tutti gli indizi, la voce di una donna gi
di una certa et, non suona tanto flbile come quella di una vecchia, o di
unanziana, per chi preferisca gli eufemismi. Non sono molte le parole che ha
pronunciato, Pronto, pronto, chi parla, risponda per favore, pronto, pronto,
che mancanza di rispetto, nemmeno a casa propria si pu stare tranquilli, e
ha riagganciato, ma Daniel Santa-Clara, nonostante che non orbiti nel
sistema solare degli attori di prima grandezza, ha un eccellente orecchio, in
questo caso per le parentele, perci non ha fatto nessuna fatica a dedurre
che lattempata signora, se non la madre, la nonna, e se non la nonna,
la zia, con esclusione radicale, perch francamente al di fuori delle realt
attuali, di quel logoro topos letterario della vecchia-domestica-che-per-
amore-dei-suoi-padroni-non-si-spos. Ovviamente, solo per una questione di
metodo, manca ancora da appurare se nella casa vi siano degli uomini, un
padre, un nonno, qualche zio, qualche fratello, ma di tale possibilit non
dovr preoccuparsi molto Antonio Claro, visto che, in tutto e per tutto, in
salute e in malattia, per la vita e per la morte, non come Daniel Santa-
Clara che si presenter a Maria da Paz, ma come Tertuliano Mximo Afonso,
e questi, vuoi come amico, vuoi come amante, se non gli hanno spalancato
la porta, dovr per lo meno godere dei vantaggi di uno statuto relazionale
tacitamente riconosciuto. Se domandassimo ad Antonio Claro quale sarebbe
la sua preferenza, secondo gli scopi che ha in vista, quanto alla natura del
rapporto fra Tertuliano Mximo Afonso e Maria da Paz, se da amanti, o da
amici, non abbiamo dubbi che ci risponderebbe che se tale rapporto fosse
semplicemente di amicizia non avrebbe, per lui, neanche la met
dellinteresse che se fossero amanti. Come si pu vedere, il piano dazione
che Antonio Claro aveva a poco a poco delineato non solo andato molto
avanti nella localizzazione degli obiettivi, ma inizia ad acquistare quella
consistenza di motivi che gli mancava, bench tale consistenza, salvo un
grave equivoco di interpretazione da parte nostra, sembra sia stata ottenuta
grazie alle malevole idee di rivincita personale che la situazione, quale ci si
presentava, non prometteva n in alcun modo giustificava. vero che
Tertuliano Mximo Afonso ha sfidato apertamente Daniel Santa-Clara
quando, senza una parola, e questo forse stato il peggio, gli ha fatto
recapitare la barba finta, ma con un po di senso comune le cose si
sarebbero potute fermare l, Antonio Claro avrebbe potuto fare spallucce e
dire alla moglie, Quel tipo un imbecille, se pensava che mi sarei fatto
trascinare dalla provocazione, si sbagliava di grosso, butta un po questa
porcheria nel secchio della spazzatura, e se ricade nella fesseria di insistere
con balordaggini di questo genere, si chiama la polizia e si finisce con questa
storia una volta per tutte, quali che siano le conseguenze. Purtroppo, il
senso comune non sempre compare quando necessario, e non poche sono
le volte in cui da una sua assenza momentanea sono derivate le pi grandi
tragedie e le catastrofi pi terrificanti. La prova che luniverso non stato poi
cos ben pensato sta nel fatto che il Creatore abbia fatto chiamare sole la
stella che ci illumina.
Se lastro re avesse il nome di Senso Comune, allora s che vedremmo
come oggigiorno lo spirito umano sarebbe schiarito, e questo tanto in ci che
si riferisce al diurno quanto al notturno, perch, non c nessuno che lo
ignori, la luce che diciamo della luna, sicuramente luce della luna non , ma
sempre, e unicamente, luce del sole. C da pensare che se le cosmogone
create fin dalla nascita del parlare e della parola sono tante perch tutte,
luna dopo laltra, sono fallite miseramente, una regolarit, questa, che non
augura nulla di buono a quella che, con alcune variazioni, continua
consensualmente a regolarci. Torniamo, per, ad Antonio Claro. evidente
che vuole, e il pi in fretta possibile, conoscere Maria da Paz, per cattive
ragioni gli si piazzata in testa questa ossessiva rivendicazione e, come
certo ormai si sar capito, non ci sono forze n in cielo n in terra che
riescano a schiodarlo da l. Non potr, ovviamente, andare ad appostarsi alla
porta del palazzo dove lei vive e domandare a ogni donna che entri o esca,
E lei Maria da Paz? e neppure potr affidarsi alle mani delle fortite casualit
della sorte, passare per esempio una, due, tre volte nella via dove lei abita,
e la terza volta dire alla prima donna che gli si pari dinanzi, Lei ha la faccia di
essere Maria da Paz, non pu immaginare lenorme piacere che provo nel
conoscerla finalmente, sono un attore di cinema e mi chiamo Daniel Santa-
Clara, mi permetta di invitarla a prendere un caff, c solo da attraversare
la strada, sono convinto che avremo molto da dirci, la barba, ah s, la barba,
mi congratulo con lei per essere tanto arguta e non essersi lasciata
ingannare, ma la prego vivamente di non spaventarsi, stia tranquilla, quando
ci troveremo in un posto discreto, un posto dove io possa togliermela senza
pericolo, vedr come le comparir davanti una persona che conosce bene,
addirittura intimamente, credo, e a cui io stesso, senza la minima invidia,
farei i complimenti allistante se fosse qui, ora, il nostro Tertuliano Mximo
Afonso. La povera signora si ritroverebbe terribilmente confusa di fronte alla
prodigiosa trasmutazione, a tutti gli effetti inspiegabile a questo punto del
racconto, indispensabile tener sempre presente lidea conduttrice
fondamentale che le cose dovranno attendere il loro momento con pazienza,
non spingere n allungare il braccio sopra la spalla di quelle che sono
arrivate prima, non urlare, Ci sono io, ancorch non sia del tutto da
disprezzare lipotesi che, se ogni tanto le lasciassimo passare avanti, certi
mali che si immaginano forse perderebbero parte della virulenza, o si
dissiperebbero come fumo nellaria, per il banalissimo motivo di aver perduto
il proprio turno.
Questo sciorinare di considerazioni e analisi, questo profondere
compiacente di riflessioni e derivati in cui ultimamente ci siamo dilungati,
non dovranno far perdere di vista la prosaica realt che, in fondo in fondo,
ci che Antonio Claro vuole sapere se Maria da Paz ne varr la pena, se
realmente varr il daffare che gli sta dando. Se fosse una donna sgraziata,
un sacco di ossa, o, al contrario, soffrisse di uneccessiva abbondanza di
volumi, il che, tanto in un caso quanto nellaltro, affrettiamoci subito a dirlo,
non costituirebbe un grande ostacolo se lamore ci avesse messo il resto,
allora s che vedremmo Daniel Santa-Clara fare rapidamente marcia indietro,
come tante volte sar accaduto in passato, in quegli incontri che si
combinavano per lettera, le stratege ridicole, le identificazioni ingenue, io
avr un ombrello azzurro nella mano destra, io avr un fiore bianco
allocchiello, e alla fine n ombrello n fiore, con uno dei due che forse
aspetta invano nel luogo combinato, oppure n una cosa n laltra, il fiore
lanciato precipitosamente nella cunetta, lombrello l a nascondere un volto
che in definitiva non vuole essere visto. Che Daniel Santa-Clara, per, vada
tranquillo, Maria da Paz una donna giovane, bella, elegante, ben tornita nel
corpo e ben fatta nel carattere, un attributo, questo, in ogni caso non
determinante nella materia in esame, visto che la bilancia su cui prima si
decideva la sorte dellombrello e del fiore non oggi particolarmente
sensibile a ponderazioni di questa natura. Antonio Claro, tuttavia, ha ancora
una questione importante da risolvere se non vuole passare ore e ore
inchiodato sul marciapiede di fronte alla casa di Maria da Paz in attesa che
lei si faccia vedere, con le fatali e pericolose conseguenze risultanti dalla
naturale diffidenza dei vicini, che non ci metterebbero molto a telefonare alla
polizia avvisando della presenza sospetta di un uomo con la barba che di
sicuro non venuto qui per sorreggere il palazzo con le spalle. Bisogna
ricorrere, di conseguenza, al ragionamento e alla logica. La cosa pi
probabile, ovviamente, che Maria da Paz lavori, che abbia un impiego
regolare e orari fissi per entrare e uscire. Come Helena. Antonio Claro non
vuole pensare a Helena, si ripete che una cosa non ha niente a che vedere
con laltra, che quanto accadr con Maria da Paz non metter in pericolo il
suo matrimonio, lo si potrebbe addirittura definire un mero capriccio, di
quelli a cui si dice siano facilmente soggetti gli uomini, se le parole pi
esatte, nel caso attuale, non fossero piuttosto rivalsa, ritorsione, ripicca,
riparazione, soddisfazione, rappresaglia, rancore, vendetta, se non persino la
peggiore di tutte, odio. Mio Dio, che esagerazione, ma che roba,
esclameranno le persone felici che non si sono mai trovate davanti a una
copia di se stesse, che non hanno mai ricevuto linsolente ingiuria di una
barba finta dentro una scatola e senza neppure un biglietto con una parola
simpatica o spiritosa che mitigasse il colpo.
Quel che sta passando in questo momento nella testa di Antonio Claro
dimostrer fino a qual punto, contro il pi elementare buon senso, una
mente dominata da sentimenti inferiori sia capace di costringere persino la
coscienza a venire a patti, forzandola, scaltramente, ad armonizzare le
peggiori azioni con le migliori ragioni e a giustificarle le une con le altre, in
una specie di gioco incrociato in cui sar sempre lo stesso a vincere o a
perdere. Quello che Antonio Claro ha appena pensato, per quanto incredibile
ci sembri, che portarsi a letto lamante di Tertuliano Mximo Afonso
slealmente, oltre a rispondere allo schiaffo con uno schiaffo pi sonoro, sar,
simmagini lassurdo proposito, la pi drastica maniera di riparare la dignit
offesa di Helena, sua moglie. Anche se glielo implorassimo con tutto
limpegno, Antonio Claro non ci saprebbe spiegare quali offese tanto singolari
potrebbero mai essere state queste che solo una nuova e non meno
shoccante offesa potrebbe ipoteticamente riparare. Lui ha questa idea fissa,
per ora non c niente da fare. Gi non poco se riesce ancora a tornare al
ragionamento interrotto, quello in cui aveva pensato a Helena come simile a
Maria da Paz nei rispettivi obblighi di impiegate, quella faccenda del lavoro
regolare e delle entrate e uscite a orari fissi. Al posto di andare su e gi per
la via, nellaspettativa di un pi che improbabile incontro occasionale, dovr
piuttosto recarvisi molto presto, piazzarsi in un posto dove non sia notato,
aspettare che Maria da Paz esca e poi seguirla fino allufficio. Niente di pi
facile, si dir, e, nondimeno, uno sbaglio enorme. La prima difficolt sta nel
fatto che ignora se Maria da Paz, uscendo da casa, svolter a sinistra o
svolter a destra, e dunque fino a che punto la sua posizione di sorvegliante,
rispetto vuoi alla direzione che lei sceglier, vuoi al luogo dove egli stesso
lascer lauto, verr a complicare o a facilitare il pedinamento, senza
dimenticare poi, e qui si presenta il secondo e non minore intralcio, la
possibilit che la donna abbia lauto posteggiata davanti alla porta, non
dando a lui il tempo di correre alla propria e immettersi nel traffico senza
perderla di vista. La cosa pi probabile sar che fallisca in pieno il primo
giorno, che torni il secondo per fallirne una e azzeccare laltra, e confidare
che il patrono dei detective, colpito dalla pertinacia di questo, si prenda cura
di fare del terzo giorno una perfetta e definitiva vittoria nellarte di seguire
una pista. Antonio Claro avr ancora un problema da risolvere, certo,
relativamente insignificante a paragone con le ingenti difficolt gi risolte,
ma il cui trattamento richiede un tatto e una naturalezza a prova di bomba.
Tranne quando gli obblighi di lavoro, riprese mattutine o in luoghi distanti
dalla citt, gli impongono di sottrarsi presto al conforto delle lenzuola, Daniel
Santa-Clara, come si sar gi notato, propenso a restarsene nel calduccio
del letto una o due ore dopo che Helena uscita per andare al lavoro. Dovr
dunque inventare una buona spiegazione per linsolita levataccia che dovr
fare, non un giorno, ma due, e forse anche tre, quando, come sappiamo, si
trova in un periodo di maggese professionale, aspettando il ciak del Processo
del ladro gentiluomo, dove interpreter il ruolo di un praticante avvocato.
Dire a Helena che ha una riunione con i produttori non sarebbe del tutto una
cattiva idea se le investigazioni su Maria da Paz si concludessero in un solo
giorno, ma la probabilit che capiti una tale fortuna , viste le circostanze,
pi che remota.
Daltro canto, i giorni necessari alle sue indagini non dovranno essere
per forza successivi, n del resto sarebbe conveniente, pensandoci bene, al
fine che si propone, in quanto la comparsa di un uomo barbuto tre giorni di
fila nella via dove abita Maria da Paz, oltre a destare sospetti e allarme nel
vicinato, come abbiamo gi detto, potrebbe dar addito al risorgere di incubi
infantili storicamente fuori tempo, quindi doppiamente traumatici, quando
eravamo talmente sicuri che lavvento della televisione avesse spazzato via
dallimmaginazione dei bambini moderni, e una volta per tutte, la terribile
minaccia che luomo barbuto ha rappresentato per generazioni e generazioni
di infanti innocenti. Imboccata questa via di pensiero, Antonio Claro giunto
rapidamente alla conclusione che non aveva senso star l a preoccuparsi di
ipotetici secondi e terzi giorni ancor prima di sapere cosa avrebbe avuto da
offrirgli il primo. Dir dunque a Helena che domani dovr andare alla
produzione per una riunione di lavoro, Dovr star l al pi tardi alle otto, cos
presto, si stupir lei, senza troppa nfasi, Poteva essere solo a questora, il
regista deve andare allaeroporto a mezzogiorno, Molto bene, ha detto lei, e
se n andata in cucina, chiudendo la porta, per decidere cosa fare per cena.
Di tempo ne aveva davanzo, ma voleva star sola. Laltro giorno aveva detto
che il suo letto era il suo castello, avrebbe pure potuto dire che la cucina era
il suo baluardo. Agile e silenzioso come il ladro gentiluomo, Antonio Claro
andato ad aprire il cassetto del mobile dove era conservata la scatola coi
posticci, ha preso la barba e, silenzioso e agile, lha nascosta sotto uno dei
cuscini del divano del salotto, dal lato dove non si siede quasi mai nessuno.
Per non ammaccarla troppo, ha pensato.
Erano da pochi minuti passate le otto del mattino seguente quando ha
posteggiato lauto quasi davanti alla porta da cui si aspettava di veder uscire
Maria da Paz, dallaltro lato della via. Sembrava che il patrono dei detective
fosse rimasto l tutta la notte a tenergli il posto. La maggior parte dei locali
commerciali sono ancora chiusi, qualcuno per ferie del personale come
spiegano i cartelli affissi, si vedono poche persone, una fila, pi corta che
lunga, aspetta lautobus.
Antonio Claro non ha tardato a rendersi conto che le sue laboriose
congetture su come e dove avrebbe dovuto mettersi per spiare Maria da Paz
erano state non solo una perdita di tempo, ma un inutile spreco di energia
mentale. Nellauto, a leggere il giornale, dove meno si rischia di richiamare
lattenzione, sembrer in attesa di qualcuno, e questa una pura verit, ma
non si pu dire a voce alta. Dal palazzo sotto sorveglianza, a intervalli, sono
uscite un certo numero di persone, quasi tutti uomini, ma fra le donne
nessuna corrispondente allimmagine che Antonio Claro, senza accorgersene,
si era via via formato nella mente con laiuto di alcune figure femminili dei
film a cui ha partecipato. Erano le otto e mezza in punto quando il portone
del palazzo si aperto e una donna giovane e bella, gradevole da vedere
dalla testa ai piedi, uscita accompagnata da una signora attempata. Sono
loro, ha pensato. Ha posato il giornale, ha messo in moto e ha aspettato,
inquieto come un cavallo al nastro, in attesa dello sparo di partenza.
Lentamente, le due donne si sono incamminate sul marciapiede verso
destra, la pi giovane dando il braccio alla pi vecchia, qui non c altro da
sapere, sono madre e figlia, e probabilmente vivono da sole, La vecchia
quella che ha risposto ieri al telefono, da come cammina devessere stata
malata, e laltra, laltra ci scommetto la testa che la famosa Maria da Paz, e
non niente male quanto a fisico, nossignore, il professore di Storia ha buon
gusto.
Le due donne si stavano allontanando e Antonio Claro non sapeva cosa
fare. Poteva seguirle e tornare indietro quando fossero montate in auto, ma
avrebbe forse rischiato di perderle. Cosa faccio, scendo, non scendo, dove
staranno andando quelle due tipe, la colpa dellespressione volgare del
nervosismo, non abitudine di Antonio Claro usare questo genere di
linguaggio, gli scappata senza volerlo. Disposto a tutto, sceso dallauto e,
allungando il passo, ha raggiunto le due donne. Quando le ha avute alla
distanza di una trentina di metri, ha rallentato e cercato di regolare
landatura su di loro. Per evitare di avvicinarsi troppo, tanto la madre di
Maria da Paz camminava lentamente, ha dovuto fermarsi di tanto in tanto
fingendo di guardare le vetrine dei negozi. Si stupito nel notare che la
lentezza cominciava a irritarlo, come se vi pronosticasse un ostacolo ad
azioni future che, malgrado nella sua testa non fossero ancora del tutto
definite, non avrebbero potuto, in ogni caso, tollerare il minimo intoppo. La
barba finta gli prudeva, il percorso non sembrava finire mai pi, e in verit
non aveva poi camminato cos tanto, in tutto un trecento metri, al prossimo
angolo, fine del viaggio, Maria da Paz aiuta la madre a salire la scalinata
della chiesa, la saluta con un bacio, e ora sta tornando indietro sullo stesso
marciapiede, col passo lesto che hanno alcune donne, che camminano come
se ballassero. Antonio Claro ha attraversato la strada, si fermato una volta
ancora davanti a una vetrina su cui fra poco si dovrebbe riflettere la figura
snella di Maria da Paz. Ora ogni attenzione sar poca, unindecisione potr
mandare tutto allaria, se lei sale su una di queste auto e lui non riesce ad
arrivare in tempo alla propria, ti saluto, ci rivediamo il secondo giorno.
Quello che Antonio Claro non sa che Maria da Paz non ha lautomobile, che
va tranquillamente ad aspettare lautobus che la porter vicino alla banca
dove lavora, in definitiva, il compendio del perfetto detective, aggiornato per
quanto riguarda le tecnologe di punta, si era dimenticato che, dei cinque
milioni di abitanti della citt, alcuni dovranno pur essere rimasti indietro
nellacquisto di mezzi di locomozione propri. La fila era aumentata poco,
Maria da Paz vi si accodata, e Antonio Claro, per non starle troppo vicino,
ha fatto passare avanti tre persone, certo, la barba finta gli copre la faccia,
ma gli occhi no, e neppure il naso, n le sopracciglia, n la fronte, n i
capelli, n le orecchie. Qualcuno laureato in dottrine esoteriche ne
approfitterebbe per aggiungere lanima alla lista di ci che una barba non
copre, ma su questo punto faremo silenzio, per causa nostra non si
aggraver un dibattito inaugurato pi o meno al principio dei tempi e che
non finir poi tanto presto. Lautobus arrivato, Maria da Paz riuscita
anche a trovare un posto a sedere, Antonio Claro rester in piedi, verso il
fondo. Meglio cos, ha pensato, viaggeremo insieme.

16.
Quello che Tertuliano Mximo Afonso ha raccontato alla madre che
aveva conosciuto una persona, un uomo, le cui somiglianze con se stesso
giungevano a un punto tale che chi non li avesse conosciuti perfettamente di
sicuro li avrebbe confusi, che lo aveva incontrato e che si era pentito di aver
fatto quel passo, perch vedersi ripetuto, con piccole differenze, in uno o due
autentici fratelli gemelli potrebbe ancora passare, in quanto tutta una
stessa famiglia, ma non certo trovarsi di fronte a un estraneo mai visto
prima e per un attimo sentirsi in dubbio su chi era luno e chi era laltro,
Sono convinto che tu, mamma, per lo meno a prima vista, non avresti
saputo indovinare quale dei due era tuo figlio, e se ci avessi azzeccato
sarebbe stato un puro caso, Anche se me ne portassero qui dieci uguali a te,
vestiti nella stessa maniera, e tu fossi tra loro, mio figlio che indicherei
immediatamente, listinto materno non singanna, Non c niente al mondo
che si possa chiamare con propriet istinto materno, se ci avessero separato
quando sono nato e ventanni dopo dovessimo incontrarci di nuovo, sei
sicura che sapresti riconoscermi? Riconoscerti, non dico tanto, perch non
sono mica la stessa cosa il faccino rugoso di un neonato e il volto di un uomo
di ventanni, ma scommetto quello che vuoi che qualcosa dentro di me mi
spingerebbe a guardarti due volte, E alla terza, magari, svieresti lo sguardo
dallaltro lato, Pu darsi di s, ma da quel momento forse con un dolore nel
cuore, E io, ti guarderei due volte, ha domandato Tertuliano Mximo Afonso,
Di sicuro no, ha detto la madre, ma perch i figli sono tutti degli ingrati.
Hanno riso entrambi, e lei ha domandato, Ed era questa la causa di tanta
preoccupazione? S, il colpo stato fortissimo, non posso credere sia mai
successo un altro caso simile, suppongo che persino la genetica lo
contrasterebbe, le prime notti ho avuto addirittura degli incubi, era come
unossessione, E ora, a che punto stanno le cose, Per fortuna, il senso
comune ci venuto in aiuto, ci ha fatto capire che se avevamo vissuto fino
ad allora ignorando ciascuno lesistenza dellaltro, con ben maggiore ragione
avremmo dovuto tenerci alla larga dopo esserci conosciuti, bada che non
potremmo neppure stare insieme, non potremmo essere amici, Pi
probabilmente nemici, C stato un momento in cui sono giunto a pensare
che magari poteva succedere, ma i giorni sono passati, i fiumi sono rientrati
nel loro letto, quel che ancora resta di tutta la faccenda come il ricordo di
un brutto sogno che il tempo estinguer piano piano dalla memoria,
Speriamo che in questo caso sia cos. Tomarctus era sdraiato ai piedi della
signora Carolina, il collo disteso e il capo posato sulle zampe incrociate,
come se dormisse. Tertuliano Mximo Afonso lo ha guardato per qualche
istante e ha detto, Mi domando cosa farebbe questa bestia se si trovasse
davanti a quel famoso uomo e a me, in quale di noi due vedrebbe il padrone,
Ti conoscerebbe dallodore, Questo significa supporre che non odoriamo allo
stesso modo, e non ne sono poi sicuro, Qualche differenza dovr pur esserci,
E possibile, Le persone potranno essere molto somiglianti di faccia, ma non
di corpo, immagino che non vi siate messi nudi davanti a uno specchio, a
confrontare tutto, perfino le unghie dei piedi, Ovviamente no, mamma, si
affrettato a rispondere Tertuliano Mximo Afonso, e a rigore non era una
menzogna, che davanti a uno specchio, veramente davanti a uno specchio,
lui con Antonio Claro non cera mai stato. Il cane ha aperto gli occhi, li ha
richiusi, li ha aperti di nuovo, doveva aver pensato che era arrivata lora di
alzarsi e andare a vedere in cortile se i gerani e il rosmarino erano cresciuti
molto dallultima volta. Si stiracchiato, prima le zampe anteriori e poi
quelle di dietro, allungando il dorso pi che poteva, e poi si avviato verso
la porta. Dove vai, Tomarctus, ha domandato quel padrone che solo di tanto
in tanto si fa vedere. Il cane si fermato sulla soglia, ha voltato il capo in
attesa di un ordine comprensibile e, siccome non arrivava, uscito. E Maria
da Paz, le hai detto cosa stava succedendo, ha domandato la signora
Carolina, No, non intendevo sovraccaricarla con preoccupazioni che gi a me
costava tanto sopportare, Lo capisco, ma avrei capito anche se glielo avessi
detto, Ho considerato che era meglio non parlargliene, E ora che tutto
passato, non glielo dirai, Non ne vale la pena, un giorno in cui mi ha visto
pi inquieto le ho promesso che s, che le avrei detto cosa mi stava
succedendo, che in quel momento non potevo, ma che un giorno le avrei
raccontato tutto, E a quanto pare quel giorno non arriver, preferibile
lasciare le cose come stanno, Ci sono situazioni in cui la cosa peggiore che si
pu fare lasciare le cose come stanno, serve solo a rafforzarle, Potr anche
servire a far s che si stanchino e ci lascino tranquilli, Se volessi bene a Maria
da Paz, glielo racconteresti, Certo che le voglio bene, Gliene vorrai pure, ma
non quanto basta, se dormi nello stesso letto con una donna che ti ama e
non ti apri con lei, mi domando cosa ci stia a fare l, La difendi come se la
conoscessi, Non lho mai vista, ma la conosco, Solo quello che hai saputo da
me, e non pu essere poi molto, Le due lettere in cui mi hai parlato di lei,
qualche commento al telefono, non mi servito altro, Per sapere che era la
donna adatta a me, Potrei anche averlo detto con queste parole se avessi
potuto dire altrettanto di te, che saresti luomo adatto a lei, E non credi che
lo sia stato, o che lo sia, Forse no, La soluzione migliore, dunque, la pi
semplice, concludere la nostra relazione, Questo lo dici tu, non io, Bisogna
essere logici, mamma, se lei adatta a me, ma non io a lei, che senso ha
augurarsi tanto che ci sposiamo, Perch lei ci fosse ancora quando tu ti
svegliassi, Non sto mica dormendo, non sono un sonnambulo, ho la mia vita,
il mio lavoro, C una parte di te che dorme da quando sei nato, e la mia
paura che uno di questi giorni tu sia costretto a svegliarti di colpo, Quello
che hai, mamma, la vocazione da Cassandra, Che roba , La domanda non
devessere che roba , ma chi , Allora insegnamelo, ho sempre sentito dire
che insegnare a chi non sa unopera di misericordia, Questa famosa
Cassandra era figlia del re di Troia, uno che si chiamava Priamo, e quando i
greci andarono a mettere il cavallo di legno davanti alle porte della citt, lei
cominci a gridare che la citt sarebbe andata distrutta se il cavallo fosse
stato portato dentro, tutto spiegato in dettaglio nellIliade di Omero,
lIliade un poema, Ne ho sentito parlare, e dopo che successo? I troiani
pensarono che fosse matta e non badarono ai vaticini, E poi? Poi la citt fu
assalita, saccheggiata, ridotta in cenere, Dunque quella Cassandra di cui
parli aveva ragione, La Storia mi ha insegnato che Cassandra ha sempre
ragione, E tu hai dichiarato che io ho la vocazione della Cassandra, Lho
detto e lo ripeto, con tutto lamore di un figlio che ha una madre strega,
Insomma, tu sei uno di quei troiani che non le credettero, e perci Troia fu
bruciata, In questo caso non c nessuna Troia da bruciare, Quante Troie con
altri nomi e in altri luoghi sono state bruciate dopo quella, Innumerevoli,
Allora non vorrai essere tu una in pi, Non ho nessun cavallo di legno
davanti alla porta di casa, E se ce lhai, ascolta la voce di questa vecchia
Cassandra, non farlo entrare, Star attento ai nitriti, Ti chiedo unicamente di
non incontrarti di nuovo con quelluomo, promettimelo, Lo prometto. Il cane
Tomarctus ha pensato fosse il momento di rientrare, era andato in giro a
fiutare il rosmarino e i gerani del cortile, ma non era da l che stava
arrivando. Il suo ultimo passaggio era stato nella stanza di Tertuliano
Mximo Afonso, ha visto sul letto la valigia aperta e aveva gi abbastanza
anni da cane per sapere cosa significava, ecco perch stavolta non andato
a sdraiarsi ai piedi della padrona che non esce mai, bens di questaltro che
sta per andarsene via.
Dopo tutti i dubbi che aveva avuto sulla maniera pi cauta di informare
la madre dello spinoso caso del gemello assoluto, o, per usare queste parole
forti e popolari, del ssia nato e sputato, adesso Tertuliano Mximo Afonso
era abbastanza convinto di essere riuscito ad aggirare la difficolt senza
lasciarsi dietro troppe preoccupazioni. Non aveva potuto evitare che la
faccenda di Maria da Paz affiorasse ancora una volta in superficie, ma si
stupiva nel rammentare qualcosa che era successo durante la conversazione,
nel momento in cui aveva detto che sarebbe stato meglio finirla una volta
per tutte con quella relazione, e cio che proprio in quellistante, non appena
pronunciata la sentenza apparentemente irremissibile, aveva provato una
specie di lassezza interiore, un ardente desiderio quasi cosciente di
abdicazione, come se una voce nella sua testa stesse lavorando per fargli
vedere che forse la sua ostinazione non era altro che lultimo fortino dietro il
quale tentava ancora di soffocare la propria volont di issare la bandiera
bianca delle rese incondizionate. In tal caso cogit, ho il preciso obbligo di
riflettere sul serio sullargomento, analizzare timori e indecisioni che molto
probabilmente saranno eredit dellaltro matrimonio, e soprattutto di
risolvere definitivamente, per sapermi regolare, cosa significa voler bene a
una persona al punto di volerci vivere insieme, poich la verit mi costringe
a riconoscere che non ci ho pensato neanche quando mi sono sposato, e la
stessa verit, proprio ora, mi costringe a confessare che, in fondo, ci che mi
spaventa la possibilit di fallire di nuovo. Questi lodevoli propositi hanno
occupato il viaggio di Tertuliano Mximo Afonso, alternandosi a immagini
fugaci di Antonio Claro che il pensiero, curiosamente, si negava a raffigurare
nella somiglianza totale che gli corrispondeva, come se, contro la stessa
evidenza dei fatti, si rifiutasse di ammetterne lesistenza. Rammentava
altres frammenti di conversazioni che aveva avuto con lui, soprattutto quella
nella casa di campagna, ma con una singolare impressione di distanza e
straniamento, come se nulla di tutto quello avesse realmente a che vedere
con se stesso, come se si trattasse di una storia letta anticamente in un libro
e della quale non restassero altro che alcune pagine isolate. Ha promesso
alla madre che non sincontrer mai pi con Antonio Claro e cos sar,
nessuno un domani potr accusarlo di aver fatto un solo passo in tal senso.
La vita cambier. Telefoner a Maria da Paz appena giunto a casa, Avrei
dovuto chiamarla da l, ha pensato, stata una mancanza di attenzione che
non ha scuse, sia pure soltanto per informarmi dello stato di salute della
madre, era il minimo, tanto pi che pu ben accadere che diventi mia
suocera. Tertuliano Mximo Afonso ha sorriso a una prospettiva che
ventiquattrore prima gli avrebbe fatto aggricciare i nervi, evidente che le
ferie gli hanno fatto bene al corpo e allo spirito, e soprattutto gli hanno
schiarito le idee, un altro uomo. arrivato nel tardo pomeriggio, ha
posteggiato lauto davanti alla porta di casa e, agile, flessibile, ben disposto,
come se non avesse appena fatto, senza neanche una sosta, pi di
quattrocento chilometri, ha salito le scale con la leggerezza di un
adolescente, non si accorgeva neppure del peso di una valigia che, com
naturale, pesava pi al ritorno che allandata, e poco ci mancava che
entrasse in casa a passo di danza. Secondo le convenzioni tradizionali del
genere letterario cui si dato il nome di romanzo e che continuer a
chiamarsi cos fintanto che non si inventer una designazione pi conforme
alle sue attuali configurazioni, questa gioiosa descrizione, organizzata in una
sequenza semplice di dati narrativi in cui, deliberatamente, non si
consentita lintroduzione di un solo elemento di tenore negativo, dovrebbe
star preparando, scaltramente, unoperazione di contrasto che, a seconda
degli obiettivi del narratore, tanto potrebbe essere drammatica come brutale
o terrorizzante, per esempio, una persona assassinata l per terra e in un
lago di sangue, una riunione concistoriale di anime dellaltro mondo, un
furioso sciame dapi in frgola che confondessero un professore di Storia con
lape regina, o, peggio ancora, il tutto riunito in un solo incubo, visto che,
come si dimostrato a saziet, non esistono limiti allimmaginazione dei
romanzieri occidentali, per lo meno fin dal gi citato Omero che, a ben
pensarci, stato il primo di tutti quanti. La casa di Tertuliano Mximo Afonso
gli ha aperto le braccia come unaltra mamma, con la voce dellaria ha
mormorato, Vieni, figlio mio, eccomi qui ad aspettarti, io sono il tuo castello
e tuo baluardo, contro di me non vale nessun potere, perch sono tua anche
quando sei assente, e sia pur distrutta sar sempre il luogo che fu tuo.
Tertuliano Mximo Afonso ha posato la valigia per terra e acceso le luci del
soffitto. La sala era in ordine, sui ripiani dei mobili non cera un granello di
polvere, una grande e solenne verit che gli uomini, pur vivendo da soli,
non riescono mai a separarsi completamente dalle donne, e ora non stavamo
pensando a Maria da Paz, che per sue personali e dubbiose ragioni
nonostante tutto lo confermerebbe, ma alla vicina del piano di sopra, che ieri
ha passato qui tutta la mattinata a pulire, con tanta cura e attenzione come
se la casa fosse sua, o pi ancora, probabilmente, che se lo fosse. Nella
segreteria telefonica c la luce accesa, Tertuliano Mximo Afonso si siede ad
ascoltare. La prima chiamata che ne balzata fuori era del preside della
scuola che gli augurava buone vacanze e voleva sapere se la redazione della
proposta per il ministero andava avanti, Senza voler interferire, inutile dirlo,
nel suo legittimo diritto al riposo dopo un anno scolastico tanto laborioso, la
seconda gli ha fatto sentire la voce flemmatica e paternalistica del collega di
Matematica, niente di importante, solo per domandare come andava col
marasma e suggerire che un bel viaggio nel paese, senza nessuna fretta e in
buona compagnia, era forse la migliore terapa per le sue sofferenze, la terza
chiamata era quella che Antonio Claro ha lasciato laltro giorno, e che
cominciava cos, Buonasera, sono Antonio Claro, immagino non si aspetti
una mia chiamata, bastato che la voce risuonasse in quella che fino ad
allora era una stanza tranquilla perch diventasse evidente che le
convenzioni tradizionali del romanzo sopra citate non sono, in fin dei conti,
una mera e logora risorsa di narratori occasionalmente scarsi di
immaginazione, bens una risultante letteraria del maestoso equilibrio
cosmico, visto che luniverso, sia pur essendo, fin dalle sue origini, un
sistema manchevole di qualsiasi tipo di intelligenza organizzativa, ha avuto
comunque a disposizione del tempo pi che sufficiente per apprendere con
linfinita moltiplicazione delle proprie esperienze, in modo da culminare,
come continua a dimostrare lincessante spettacolo della vita, in un infallibile
macchinario di compensazioni che avr bisogno solo, anchesso, di un po di
tempo in pi per dimostrare che qualche piccolo ritardo nel funzionamento
dei suoi ingranaggi non ha la minima importanza per lessenziale, tant che
debba aspettare un minuto o unora, come un anno o un secolo.
Rammentiamo leccellente disposizione con cui il nostro Tertuliano Mximo
Afonso entrato in casa, rammentiamo, ancora una volta, che, secondo le
convenzioni tradizionali del romanzo, rafforzate dalleffettiva esistenza del
macchinario di compensazione universale a cui abbiamo appena fatto
fondato riferimento, avrebbe dovuto scontrarsi con qualcosa che allistante
gli distruggesse la gioia e lo facesse sprofondare negli spasimi della
disperazione, del tormento, della paura, di tutto quanto sappiamo si pu
trovare dietro un angolo o infilando la chiave nella toppa della porta. I
mostruosi terrori che allora abbiamo descritto non sono altro che semplici
esempi, potrebbero essere stati quelli, potrebbero essere stati altri ben
peggiori, e in definitiva n questi n quelli, la casa ha aperto maternamente
le braccia al suo proprietario, gli ha rivolto tante belle parole, di quelle che
sanno dire tutte le case, ma che la maggior parte delle volte i loro abitanti
non hanno imparato a udire, insomma, per non dover usare altre parole,
sembrava che nulla potesse guastare il felice rientro di Tertuliano Mximo
Afonso nel focolare. Puro inganno, pura confusione, illusione pura. Le ruote
dentate del macchinario cosmico si erano trasportate negli intestini
elettronici della segreteria telefonica, in attesa che un dito venisse a premere
il pulsante che avrebbe aperto la porta della gabbia allultimo e pi temibile
dei mostri, non gi il cadavere insanguinato per terra, non gi linconsistente
concistoro di fantasmi, non gi la nuvola ronzante e libidinosa delle api, ma
la voce studiata e insinuante di Antonio Claro, queste sue pressanti
suppliche, per favore, vediamoci di nuovo, per favore, abbiamo molte cose
da dirci, quando noi, che stiamo da questo lato, siamo buoni testimoni che
ancora ieri, in queste stesse ore Tertuliano Mximo Afonso stava
promettendo alla madre che non avrebbe mai pi avuto a che fare con
quelluomo, n per incontrarsi con lui di persona, e neppure per telefonargli
dicendo che cosa fatta, capo ha, e che per favore lo lasciasse in buona pace.
Applaudiamo energicamente la decisione, per, e per questo baster
metterci al suo posto, partecipiamo per un momento dello stato di
nervosismo in cui la chiamata ha lasciato il povero Tertuliano Mximo
Afonso, la fronte di nuovo madida di sudore, le mani di nuovo tremanti, la
sensazione finora sconosciuta che il soffitto gli croller sulla testa da un
momento allaltro. La luce della segreteria rimasta accesa, segnale che
dentro ci sono ancora una o pi chiamate. Sotto la violenta impressione dello
shock che il messaggio di Antonio Claro gli aveva causato, Tertuliano
Mximo Afonso aveva bloccato il meccanismo di ascolto e ora trema allidea
di sentire il resto, non sia mai gli rispunti quella voce che, disprezzando il
suo assenso, indichi il giorno, lora e il posto del nuovo incontro. Si rialzato
dalla sedia e dallabbattimento in cui era caduto, si diretto in camera per
mettersi in libert, ma l ha cambiato idea, in questo momento gli serve
soprattutto una doccia fredda che lo scuota e rinvigorisca, che faccia scolar
via le nuvole nere che gli offuscano la mente e gli hanno ottenebrato il
ragionamento al punto che non ha minimamente pensato prima che molto
probabilmente la chiamata, o almeno una delle chiamate, ammesso che ce
ne siano altre, sia di Maria da Paz. Gli sovvenuto proprio ora, ed come se
una benedizione ritardata fosse finalmente venuta gi dalla doccia, come se
un altro bagno lustrale, non quello delle tre donne nude nel balcone, ma il
bagno di questuomo solo e chiuso nella precaria sicurezza della propria
casa, misericordiosamente, nel contemporaneo scorrere di acqua e schiuma,
lo liberasse dalle sporcizie del corpo e dai timori dellanima. Ha pensato a
Maria da Paz con una sorta di nostalgica serenit, come avrebbe pensato al
porto da cui partita una barca che stesse navigando intorno al mondo.
Lavato e asciugato, rinfrescato e vestito con abiti puliti, tornato in sala per
ascoltare il resto dei messaggi. Ha cominciato col cancellare quelli del
preside e del professore di Matematica, che non valeva la pena conservare,
scuotendo il capo ha ascoltato di nuovo quello di Antonio Claro, che ha fatto
sparire con un colpo secco sul tasto rispettivo, e si accinto a prestare
attenzione a quanto sarebbe seguito. La quarta chiamata era di qualcuno
che non ha voluto parlare, la telefonata durata leternit di trenta secondi,
ma dallaltro capo non uscito neanche un sussurro, non si avvertita
nessuna musica in sottofondo, e neppure si lasciato captare per distrazione
un leggerissimo respiro, tanto meno se ansimante apposta, come si usa nel
cinema quando si vuole far culminare nellangoscia la tensione drammatica.
Non ditemi che di nuovo quel tipo, pensava Tertuliano Mximo Afonso,
furioso, mentre aspettava che riagganciassero. Non era lui, non poteva
essere, chi prima aveva lasciato un discorso tanto completo non avrebbe
certo fatto unaltra chiamata per starsene zitto. La quinta e ultima telefonata
era di Maria da Paz, Sono io, ha detto, come se al mondo non esistesse
nessunaltra persona che potesse dire, Sono io, sapendo in anticipo di essere
riconosciuta, Immagino che starai per arrivare, spero ti sia riposato un bel
po, pensavo che mi avresti telefonato da casa di tua madre, ma dovevo
saperlo che con te non si pu contare su queste cose, comunque, non
importa, solo qualche parola di bentornato da unamica, chiamami quando ti
va, quando ne hai voglia, ma non come chi si sente obbligato a farlo, questo
non sarebbe bene n per te n per me, a volte mi metto a immaginare
quanto sarebbe meraviglioso se mi telefonassi solo perch s, semplicemente
come uno che ha avuto sete ed andato a bere un bicchiere dacqua, ma so
gi che sarebbe chiederti troppo, con me non dovrai fingere mai una sete
che non senti, scusa, non era questo che volevo dirti, ma solo augurarti di
tornare a casa in salute, ah, a proposito di salute, mia madre sta molto
meglio, gi esce per andare a messa e fare le sue spese, in pochi giorni star
bene quanto prima, un bacio, un altro, ancora un altro. Tertuliano Mximo
Afonso ha fatto scorrere allindietro la cassetta e ripetuto laudizione,
dapprima con il sorriso convinto di chi ascolta elogi e lusinghe del cui merito
non sembra avere dubbi, a poco a poco lespressione gli si fatta seria, poi
riflessiva, poi inquieta, gli era sovvenuto nel ricordo quello che aveva detto
la madre, Speriamo che lei sia ancora l quando ti sveglierai, e queste parole
gli risuonavano ora nella mente come lultimo avvertimento di una
Cassandra ormai stanca di non essere ascoltata. Ha guardato lorologio,
Maria da Paz doveva essere tornata dalla banca. Le ha dato ancora un
quarto dora, poi ha telefonato. Chi parla, ha domandato lei, Sono io, ha
risposto lui, Finalmente, Sono rientrato neanche unora fa, giusto il tempo di
fare un bagno e arrivare allora in cui ero sicuro di trovarti a casa, Hai sentito
il messaggio che ti ho lasciato, S, lho sentito, Ho limpressione di aver detto
cose che avrei dovuto tacere, Come per esempio, Ora non riesco a ricordarle
esattamente, ma era come se ti stessi chiedendo per la millesima volta di
darmi attenzione, giuro sempre che non succeder pi e ricado sempre nella
stessa umiliazione, Non dire quella parola, non giusta per te, e non lo
neppure per me, nonostante tutto, Chiamala pure come vuoi, quello che
vedo chiaramente che questa situazione non potr andare avanti, o finir
per perdere quel poco di rispetto per me stessa che ancora mi rimane, Ci
andr, Ma come, stai forse dicendomi che i nostri incontri continueranno
come sono stati fino a ora, che non avr fine questo mio misero parlare a un
muro che non mi rimanda neppure gli echi, Ti dico che ti amo, Te le ho gi
sentite altre volte queste parole, soprattutto a letto, prima, durante, ma
dopo mai, Eppure vero, ti amo. Per favore, per favore, non mi tormentare
pi, Ascoltami, Ti sto ascoltando, non ho mai voluto tanto qualcosa come
ascoltarti, La nostra vita cambier, Non ci credo, Credici, devi crederci, E tu
stai attento a quello che mi dici, non darmi oggi delle speranze che poi non
possa o non voglia mantenere, Non sappiamo n tu n io cosa ci porter il
futuro, e proprio per ci ti chiedo di darmi la tua fiducia per il presente, E
perch vieni a chiedermi oggi una cosa che hai sempre avuto, Per vivere con
te, perch viviamo insieme, Mi sa che sto sognando, impossibile che sia
vero ci che ho appena udito, Non ho alcun dubbio nel dirlo di nuovo, se
vuoi, A condizione che sia con le stesse parole, Per vivere con te, perch
viviamo insieme, Ripeto che non possibile, non si cambia cos, da unora
allaltra, cosa mai pu esser passato in codesta testa o in codesto cuore
perch tu mi stia chiedendo di venire a vivere con te, quando fino a oggi
tutta la tua preoccupazione era di farmi capire che unidea del genere non
rientrava nei tuoi piani e che era meglio non nutrire illusioni, Si pu
cambiare da unora allaltra pur continuando a essere se stessi, Allora vero
che vuoi che viviamo insieme, S, Che ami Maria da Paz quanto basta per
voler vivere con lei, S, Dimmelo di nuovo, S, s, s, Basta, non mi soffocare,
sto per scoppiare, Attenta, ti voglio tutta intera, Ti dispiace se lo dico a mia
madre, ha passato la vita in attesa di questa gioia, Certo che non mi
dispiace, bench lei non stia propriamente spasimando per me, Aveva pure
le sue ragioni, tu stavi l a impattare, non ti decidevi, lei voleva vedere la
figlia felice, e io di felicit non davo grandi mostre, le madri sono tutte
uguali, Vuoi sapere cosa ha detto mia madre ieri, in un momento in cui
stavamo parlando di te, Che cosa, Speriamo che lei ci sia ancora quando ti
sveglierai, Suppongo fossero proprio le parole che avevi bisogno di sentire.
Infatti, Ti sei svegliato e io stavo qui, non so per quanto tempo ancora,
ma cero, Di pure a tua madre che dora in poi pu dormire tranquilla, Chi
non dormir sono io, Quando ci vediamo, Domani, appena esco dalla banca
prendo un tass e vengo, Vieni di corsa, Fra le tue braccia. Tertuliano
Mximo Afonso ha posato il telefono, ha chiuso gli occhi e udito Maria da Paz
che rideva e urlava, Mamma, mamma, poi ha visto le due che si
abbracciavano e, al posto delle urla, mormorii, al posto delle risate, lacrime,
a volte ci domandiamo perch la felicit abbia tardato tanto ad arrivare,
perch non sia venuta prima, ma se ci spunta davanti allimprovviso, come
in questo caso, quando ormai non laspettavamo, allora molto probabile
che non sappiamo cosa farcene, e non tanto questione di scelta fra il ridere
e il piangere, la segreta angoscia di pensare che forse non riusciamo a
esserne allaltezza. Come se stesse tornando ad abitudini dimenticate
Tertuliano Mximo Afonso e andato in cucina a vedere se trovava qualcosa
da mangiare. Le eterne scatolette, ha pensato. Attaccato al frigorfero cera
un foglietto che diceva a grandi lettere, rosse perch si vedessero meglio,
Nel frigo c del minestrone, era della vicina di sopra, che sia benedetta,
stavolta le scatolette aspetteranno. Affaticato dal viaggio, stanco per le
emozioni, Tertuliano Mximo Afonso andato a letto che non erano ancora
le undici. Ha tentato di leggere una pagina delle civilt mesopotamiche, per
ben due volte gli scappato il libro dalle mani, alla fine ha spento la luce e
deciso di dormire. Stava scivolando lentamente verso il sonno quando Maria
da Paz venuta a sussurrargli allorecchio, Come sarebbe meraviglioso se mi
telefonassi solo perch s. Probabilmente avrebbe proseguito la frase, ma lui
si era gi alzato, aveva gi indossato la vestaglia sul pigiama, stava gi
componendo il numero. Maria da Paz domand, Sei tu, e lui rispose, Sono io,
mi venuta sete, vengo a chiederti un bicchiere dacqua.

17.
Al contrario di quanto in genere si pensa, prendere una decisione una
delle decisioni pi facili di questo mondo, com pienamente dimostrato dal
fatto che non facciamo nientaltro che moltiplicarle durante tutto il
santissimo giorno, per, e qui ci scontriamo con il busillis della questione,
loro, le decisioni, ci tornano sempre a posteriori coi loro problemucci privati,
o, per intenderci, con le loro gatte da pelare, la prima delle quali il nostro
grado di capacit a mantenerle e la seconda il nostro grado di volont per
attuarle. Non che luna e laltra vengano a mancare a Tertuliano Mximo
Afonso nei suoi rapporti sentimentali con Maria da Paz, siamo stati noi stessi
testimoni che nelle ultime ore hanno subito unimportante alterazione
qualitativa, com venuto in uso di dire. Ha deciso che andr a vivere con lei
e l si mantenuto fermo, e se la risoluzione non ancora stata
concretizzata, o messa in pratica, come altrettanto si dice, perch anche
passare dalle parole ai fatti ha i suoi buoni risvolti, le sue gatte da pelare,
indispensabile, per esempio, che lo spirito si armi di forze sufficienti per
spingere lindolente corpo al rispetto del dovere, per non dire dei prosaici
argomenti di logistica che non si possono risolvere cos di punto in bianco,
come il sapere chi andr a vivere a casa di chi, se sar Maria da Paz a
trasferirsi nella piccola casa dellamato, o Tertuliano Mximo Afonso in quella
pi ampia dellamata. Appoggiati su questo divano o sdraiati su quel letto, le
ultime considerazioni dei promessi, malgrado la naturale resistenza di
ciascuno ad abbandonare il guscio domestico cui era abituato, hanno finito
per propendere per la seconda alternativa, visto che se a casa di Maria da
Paz ci sar spazio pi che sufficiente per i libri di Tertuliano Mximo Afonso,
a casa di Tertuliano Mximo Afonso non ce ne sarebbe per la madre di Maria
da Paz. Da questo verso, le cose non potrebbero andare meglio. Il brutto
che se Tertuliano Mximo Afonso, dopo aver tanto esitato fra vantaggi e
inconvenienti, ha finito per raccontare alla madre, certo, smussando gli
spigoli pi vivi e gli angoli pi taglienti, lo straordinario caso degli uomini
duplicati, qui non sintravvede quando si decider a compiere la promessa
che ha fatto a Maria da Paz in quelloccasione in cui, dopo aver riconosciuto
che era una menzogna tutto quanto le aveva detto sui motivi della famosa
lettera scritta alla casa di produzione cinematografica, ha rimandato ad altra
occasione ci che alla mezza confessione mancava per essere completa,
sincera e concludente.
Lui non lo ha detto, lei non glielo ha domandato, le poche parole che
aprirebbero questultima porta, Rammenti, amore, quando ti ho mentito,
Rammenti, amore, quando mi hai mentito, non hanno potuto essere
pronunciate, e sia questuomo sia questa donna, se fosse dato loro ancora il
tempo per concludere il doloroso argomento, pi che probabile che
giustificherebbero il loro silenzio adducendo di non aver voluto macchiare la
felicit di queste ore con una storia di malvagit e di perversione genetica.
Non tarderemo a conoscere le nefaste conseguenze del fatto di lasciar
sepolta dov caduta una bomba della seconda guerra mondiale, credendo,
perch passata la sua ora, che non esploder mai. Bene ha avvisato
Cassandra, i greci incendieranno Troia.
Sono due giorni che Tertuliano Mximo Afonso, determinato a finire
una volta per tutte il lavoro di cui stato incaricato dal preside per il
ministero dellistruzione, quasi non alza il capo dalla scrivania. Bench la
data in cui si trasferir a casa di Maria da Paz ancora non sia stata decisa,
vuole liberarsi dallimpegno il pi presto possibile per non dover avere
complicazioni nella sua nuova sistemazione, ne avr gi abbastanza con la
classificazione delle carte, con la quantit di libri che dovr mettere in
ordine. Per evitare di distrarlo Maria da Paz non telefona, e lui preferisce
cos, in qualche modo come se si stesse congedando dalla sua vita
precedente, dalla solitudine, dalla tranquillit, dal raccoglimento della casa
che il rumore della macchina per scrivere sorprendentemente non riesce a
turbare. andato a pranzo al ristorante e subito dopo rientrato, due o tre
giorni ancora e riuscir a portare a termine il suo compito, poi mancher solo
di correggere e passare in bella, scrivere di nuovo tutto, di sicuro c che, pi
prima che poi, dovr decidersi a comprare un computer e una stampante
come hanno gi fatto quasi tutti i suoi colleghi, una vergogna che continui
a scavare con una zappa quando gli aratri e i vmeri di ultima generazione
sono ormai diventati duso corrente. Maria da Paz lo inizier ai misteri
dellinformatica, lei ha studiato, se ne intende, nella banca dove lavora si
vedono computer su tutti i tavoli, non mica come nelle antiche
conservatore. Il campanello della porta ha suonato. Chi sar a questora, si
domandato spazientito per linterruzione, non il giorno della vicina di
sopra, il postino lascia la corrispondenza nella buca, gli addetti dellacqua,
del gas e della luce sono venuti solo pochi giorni fa a fare la lettura dei
rispettivi contatori, magari uno di quei giovani che vanno in giro a
pubblicizzare enciclopedie dove si spiegano i costumi della rana pescatrice. Il
campanello ha suonato di nuovo. Tertuliano Mximo Afonso and ad aprire,
davanti a lui cera un uomo con la barba, e quelluomo disse, Sono io,
quantunque possa non sembrarlo, Che vuole da me, domand Tertuliano
Mximo Afonso con voce bassa e tesa, Semplicemente parlare con lei,
rispose Antonio Claro, le ho chiesto di telefonarmi quando fosse rientrato
dalle ferie, e non lo ha fatto, Quanto avevamo da dirci gi stato detto,
Forse, ma manca quel che io ho da dire a lei, Non capisco, naturale, per
non si aspetter che venga a dirglielo qui, sul pianerottolo, davanti alla porta
di casa sua, col pericolo che i vicini ci sentano, Qualunque cosa sia, non
minteressa, Al contrario, sono sicuro che le interesser moltissimo, si tratta
della sua amica, credo che il suo nome sia Maria da Paz, Che successo, Per
ora, niente, ed proprio di questo che dobbiamo parlare, Se non successo
niente, non c niente di cui parlare, Ho detto per ora. Tertuliano Mximo
Afonso apr di pi la porta e si scost di lato, Entri, disse. Antonio Claro entr
e, siccome laltro non sembrava disposto a muoversi da l, domand, Non ha
una sedia da offrirmi, credo che seduti converseremmo meglio. Tertuliano
Mximo Afonso trattenne a stento un gesto di irritazione e, senza dire una
parola, entr nella stanza che gli serviva da studio. Antonio Claro lo segu, si
guard intorno come se stesse scegliendo il posto migliore e si decise per la
sedia dal sedile imbottito, poi disse, mentre si staccava accuratamente la
barba dal viso, Immagino fosse seduto in questo posto quando mi ha visto
per la prima volta. Tertuliano Mximo Afonso non rispose. Era rimasto in
piedi, la postura contratta del suo corpo era una protesta vivente, Di quello
che hai da dire e sparisci dalla mia vista, ma Antonio Claro non aveva fretta,
Se non si siede, disse, mi obbliga ad alzarmi, e non mi va davvero.
Serenamente vag con lo sguardo intorno, soffermandosi sui libri, sulle
stampe appese alle pareti, sulla macchina per scrivere, sulle carte sparse
sopra la scrivania, sul telefono, poi disse, Vedo che stava lavorando, che ho
scelto un brutto momento per venire a parlare con lei ma, data lurgenza di
quello che mi ha portato qui, non cera altra soluzione, E cosa mai lha
portata qui a casa mia senza essere chiamato? Glielho detto allingresso, si
tratta della sua amica, Cosha lei a che vedere con Maria da Paz, Pi di
quanto potrebbe immaginare, ma, prima che le spieghi come, perch e fino
a qual punto, mi permetta di mostrarle questo. Tir fuori dalla tasca interna
della giacca un foglio piegato in quattro, che apr e porse in punta di dita
come se fosse pronto a lasciarlo cadere, Le consiglio di prendere questa
lettera e leggerla, disse, se non vuole obbligarmi a essere maleducato e a
buttarla per terra, peraltro, per lei non una novit, di certo ricorder di
avermene parlato quando ci siamo incontrati nella mia casa di campagna,
lunica differenza che allepoca mi ha detto che era stata scritta da lei,
quando la firma della sua amica. Tertuliano Mximo Afonso lanci uno
sguardo rapido al foglio e glielo restitu, Com venuto a finire nelle sue
mani, domand, sedendosi, C voluto un bel daffare per trovarlo, ma ne
valsa la pena, rispose Antonio Claro, e soggiunse, In tutti i sensi, Perch,
Devo cominciare col riconoscere che stato un sentimento inferiore quello
che mi ha spinto ad andare negli archivi della casa di produzione, un granello
di vanit, di narcisismo, credo si chiamino cos, insomma, volevo vedere
cosa lei poteva aver scritto sugli attori secondari in una lettera di cui ero io il
soggetto, stato un pretesto, una scusa per sapere il suo vero nome, niente
di pi, E lha avuto, Meglio sarebbe stato se non mi avessero risposto,
Troppo tardi, mio caro, troppo tardi, lei ha scoperchiato il vaso di Pandora,
ora si arrangi, non c altro rimedio, Non c niente da arrangiarsi,
largomento morto e sepolto, Questo quanto sembra a lei, Perch, Si
dimentica della firma della sua amica, C una spiegazione, Quale, Ho
considerato che fosse pi conveniente se rimanevo fuori di vista, Ora tocca a
me domandare perch, Volevo rimanere nellombra fino allultimo momento,
comparire di sorpresa, Sissignore, e in maniera tale che da quel giorno
Helena non pi la stessa persona, la scossa che le ha causato stata
tremenda, sapere che esiste in citt un uomo uguale a suo marito le ha
stroncato i nervi, ora, a forza di tranquillanti, sta un po meglio, ma solo un
po, Mi spiace, non mi aspettavo che potesse accadere una tale contrariet,
Non avrebbe dovuto esserle difficile, bastava si fosse messo al mio posto,
Ignoravo che fosse sposato, Comunque, immagini, a titolo di esempio, che
andassi diritto filato a dire alla sua amica Maria da Paz che lei, Tertuliano
Mximo Afonso, e io Antonio Claro, siamo uguali, uguali e spiccicati in tutto,
perfino nella lunghezza del pene, pensi allo shock che subirebbe la povera
signora, Le proibisco di farlo, Tranquillo, non solo non glielho detto, ma
neppure glielo dir. Tertuliano Mximo Afonso si alz di scatto, Che significa
questo, non ho detto, non dir, che significano queste parole, Ecco una
domanda vana, retorica, di quelle fatte apposta per prendere tempo o
perch non si sa come reagire, La pianti con le stronzate e mi risponda,
Serbi la sua voglia di violenza per dopo, tuttavia, perch si sappia regolare,
lavviso che ho sufficienti nozioni di karate per metterla al tappeto in cinque
secondi, certo, negli ultimi tempi ho trascurato lallenamento, ma per uno
come lei ancora basto e avanzo, il fatto che siamo uguali nella dimensione
del pene non vuol dire che lo siamo anche nella forza, Esca da qui
immediatamente, o chiamo la polizia, Chiami pure le televisioni, i fotgrafi,
la stampa, in pochi minuti saremo un avvenimento mondiale, Le rammento
che se questo caso fosse conosciuto la sua carriera ne sarebbe pregiudicata,
si difese Tertuliano Mximo Afonso, Suppongo di s, ancorch la carriera di
un attore secondario non importi a nessuno, tranne a lui stesso, un motivo
sufficiente perch concludiamo la questione, lei se ne va, si dimentica quanto
successo, e io cercher di fare altrettanto, Daccordo, ma questa
operazione, potremmo chiamarla Operazione Oblo, comincer solo fra
ventiquattrore, Perch, La ragione si chiama Maria da Paz, quella stessa
Maria da Paz per la quale se l presa tanto poco fa e che ora sembra voler
mettere sotto il tappeto perch non se ne parli pi, Maria da Paz fuori da
questa faccenda, S, talmente fuori che potrei scommetterci la testa che
ignora la mia esistenza, Come lo sa, Non ne sono sicuro, una supposizione
ma ora lei non lo nega, Ho ritenuto preferibile cos, non volevo potesse
capitarle quello che successo a sua moglie, Un cuore doro, il suo, e ora sta
nelle sue mani che ci non venga ad accadere, Non capisco, Finiamola coi
giri di parole, lei mi ha fatto una domanda e da allora ci sta girando intorno
per non udire la risposta che ho da darle, Se ne vada, Non intendo restare,
Se ne vada subito, immediatamente, Molto bene, andr a presentarmi in
carne e ossa alla sua amica e le racconter ci che le ha nascosto per
mancanza di coraggio o per qualche ragione che solo lei conosce, Se avessi a
portata di mano unarma, lammazzerei, possibile, ma questo non un
film, mio caro, nella vita le cose sono molto pi semplici, anche quando ci
sono assassini e assassinati, Vuoti il sacco una volta per tutte, ha parlato con
lei, mi risponda una buona volta, Ci ho parlato, s, per telefono, E cosa le ha
detto, Lho invitata per oggi a venire a vedere una casa di campagna che si
trova in affitto, La sua casa di campagna, Esattamente, la mia casa di
campagna, ma stia tranquillo, chi ha parlato al telefono con la sua amica
Maria da Paz non Antonio Claro, bens Tertuliano Mximo Afonso, Lei
matto, che diabolico complotto mai questo, che intende fare? Vuole che
glielo dica? Lo esigo, Intendo passare questa notte con lei, nientaltro.
Tertuliano Mximo Afonso balz in piedi e fece per scagliarsi su Antonio
Claro coi pugni chiusi, ma inciamp nel tavolinetto che li separava e sarebbe
andato a finire per terra se laltro non lo avesse afferrato allultimo istante.
Si sbracci, si dibatt, ma Antonio Claro, agilmente, lo domin con una
rapida presa del braccio che lo immobilizz, Se lo metta in testa prima di
farsi male, disse, lei non alla mia altezza. Lo spinse verso il divano e torn
a sedersi. Tertuliano Mximo Afonso lo guard con risentimento, e intanto si
strofinava il braccio dolorante. Non volevo farle male, disse Antonio Claro,
ma era lunica maniera di evitare che ripetessimo qui la stravista e sempre
caricata scena di scazzottatura fra due maschi che si contendono la
femmina. Maria da Paz e io ci sposeremo, disse Tertuliano Mximo Afonso,
come se si trattasse di un argomento dallautorevolezza incontestabile, Non
mi sorprende, quando le ho parlato ho avuto limpressione che la vostra
relazione fosse realmente seria, ed sicuro che ho dovuto ricorrere alla mia
esperienza di attore per azzeccare il tono della conversazione, comunque le
posso assicurare che in nessun momento ha dubitato che stesse parlando
con lei, anzi, ora capisco meglio la gioia con cui ha accolto linvito ad andare
a vedere la casa, gi si vedeva a viverci dentro, La madre stata malata,
non credo che la lascer sola, In effetti, me ne ha parlato, ma non ci ha
impiegato molto a convincersi, una notte passa veloce. Tertuliano Mximo
Afonso si contorceva sul divano, esasperato con se stesso per aver dato
mostra di aver accettato con le sue ultime parole la possibilit di una
consumazione delle intenzioni di Antonio Claro. Perch fare questo,
domand, accorgendosi, ancora una volta troppo tardi, di avere appena fatto
un altro passo nel cammino della rassegnazione, Non facile spiegarlo, ma
tenter, rispose Antonio Claro, forse come una rivincita del turbamento che
la sua comparsa ha introdotto nel mio rapporto coniugale e di cui lei non pu
avere idea, forse per un capriccio dongiovannesco di un accanito
donnaiolo, o forse, e questa di sicuro la cosa pi probabile, per puro e
semplice rancore, Rancore, S, rancore, soltanto qualche minuto fa lei ha
detto che se avesse avuto a portata di mano unarma mi avrebbe
ammazzato, era il suo modo di dichiarare che uno di noi di troppo a questo
mondo, e io sono pienamente daccordo con lei, uno di noi di troppo a
questo mondo ed un peccato che non lo si possa dire a grandi lettere, il
problema sarebbe gi risolto se la pistola che ho portato con me quando ci
siamo incontrati fosse stata carica e io avessi avuto il coraggio di sparare,
ma si sa, noi siamo gente perbene, abbiamo paura della prigione, e dunque,
siccome non sono capace di ammazzarla, lammazzo in un altra maniera, mi
scopo sua moglie, il peggio che lei non verr mai a saperlo, creder tutto il
tempo di fare lamore con lei, tutto quello che di tenero e appassionato mi
dir sar a Tertuliano Mximo Afonso che lo dir e non ad Antonio Claro, le
serva almeno questo di consolazione.
Tertuliano Mximo Afonso non rispose, aveva abbassato gli occhi
rapidamente come per impedire che vi si potesse leggere il pensiero che gli
aveva appena attraversato il cervello da capo a capo. Da un momento
allaltro si era sentito come se stesse disputando una partita a scacchi, in
attesa della mossa seguente di Antonio Claro. Sembrava accasciato, vinto,
quando laltro disse, dopo aver guardato lorologio, ora di andare, devo
ancora passare a casa di Maria da Paz a prenderla, ma subito dopo si
raddrizz con rinata energia quando lo ud aggiungere, Ovviamente, non
posso andare cos come sto, mi servono i suoi vestiti e la sua auto, se devo
portare la sua faccia, dovr portare anche il resto, Non capisco, disse
Tertuliano Mximo Afonso assumendo unaria perplessa, e sbto dopo, Ah,
s, ovvio, non pu rischiare che lei trovi strano il vestito che indossa e le
domandi dove sia andato a pescare i soldi per comprare unauto del genere,
Esattamente, E quindi vuole che le presti vestito e auto, proprio quello che
ho detto, E cosa farebbe se rifiutassi, Una cosa semplicissima, prenderei quel
telefono e racconterei tutto a Maria da Paz, e se lei avesse linfelice idea di
cercare di impedirmelo stia pur certo che la manderei nel mondo dei sogni in
meno tempo di quanto ci vuole a dirlo, badi bene, sin qui siamo riusciti a
evitare la violenza, ma se sar necessaria non avr alcuna esitazione, Molto
bene, disse Tertuliano Mximo Afonso, e che tipo di vestiti le servono, un
completo con cravatta, o come la sto vedendo, destate, Vestiti leggeri, di
questo genere. Tertuliano Mximo Afonso si alz e and nella stanza da
letto, apr larmadio, apr cassetti, meno di cinque minuti dopo era gi di
ritorno con tutto quanto era necessario, una camicia, un paio di pantaloni,
maglietta, calze, scarpe. Si vesta pure in bagno, disse. Quando Antonio Claro
torn, vide al centro del tavolo un orologio da polso, un portafoglio e i
documenti, Il libretto dellauto si trova nel cassettino dei guanti, disse
Tertuliano Mximo Afonso, e qui ci sono anche le chiavi, e pure quelle di
questa casa nellipotesi che io non ci sia quando verr a cambiarsi dabito,
suppongo che verr a cambiarsi, Verr a met mattina, ho promesso a mia
moglie che non sarei arrivato dopo mezzogiorno, rispose Antonio Claro,
Immagino le avr dato una buona ragione per il fatto di passare la notte
fuori, Questioni di lavoro, non la prima volta, e Antonio Claro, confuso,
continuava a domandarsi perch accidenti stava l a dare tutte quelle
spiegazioni se lautorit e il perfetto dominio della situazione erano stati dalla
sua parte fin da quando era entrato. Disse Tertuliano Mximo Afonso, Non
deve portare i suoi documenti, n lorologio, n le chiavi di casa sua e
dellauto, nessun oggetto personale, niente che possa identificarla, le donne,
oltre a essere curiose per natura, per lo meno quanto si sempre detto,
notano molto i particolari, E le sue chiavi, di sicuro ne avr bisogno, Pu
prenderle, non si preoccupi, la vicina del piano di sopra ha i duplicati, o le
copie, se preferisce questa parola, lei che sincarica della pulizia della casa,
Ah, benissimo. Antonio Claro non riusciva a liberarsi dalla sensazione di
inquietudine che aveva preso il posto della ferma freddezza con cui prima
aveva condotto il sinuoso dialogo nella direzione che gli interessava.
Ce laveva fatta, ma ora gli sembrava di aver deviato in qualche punto
della discussione o di essere stato spinto fuori strada da una toccatina
laterale di cui non era arrivato ad accorgersi. Il momento in cui deve andare
a prendere Maria da Paz si avvicina, ma, oltre a questurgenza, per cos dire
dellorario stabilito, ce n unaltra, interiore, ancora pi distante, che lo
incalza, Vattene via, esci da qui, ricordati che persino dalle pi grandi vittorie
conveniente sapersi ritirare a tempo. Precipitosamente, ha posato al centro
del tavolo, fianco a fianco, i documenti, le chiavi di casa, quelle dellauto,
lorologio da polso, la fede, un fazzoletto con le iniziali, un pettine da tasca,
ha detto superfluamente che il libretto dellautomobile si trova nel
portaguanti e poi ha domandato, Conosce la mia auto, lho lasciata molto
vicino al portone, e Tertuliano Mximo Afonso ha risposto che s, Lho vista
davanti alla sua casa di campagna quando sono arrivato, E la sua, dov? La
trover proprio allangolo della strada, svolti a sinistra quando esce dal
palazzo, una due porte azzurra, ha detto Tertuliano Mximo Afonso, e, per
evitare confusioni, ha completato linformazione con la marca dellauto e il
numero di targa. La barba finta era l sul bracciolo della sedia su cui Antonio
Claro era seduto. Non la porta via, ha domandato Tertuliano Mximo Afonso,
lei che lha comprata, se la tenga, la faccia con cui uscir adesso la
stessa con cui dovr entrare domani quando verr a cambiarmi, ha risposto
Antonio Claro, recuperando un po della precedente autorit e, sarcastico, ha
aggiunto, Arrivederci, sar io il professore di Storia Tertuliano Mximo
Afonso. Si guardarono per alcuni secondi, ora s, erano giuste, giuste per
sempre, le parole con cui laltro Tertuliano Mximo Afonso aveva ricevuto al
suo arrivo Antonio Claro, Quanto avevamo da dirci stato detto. Tertuliano
Mximo Afonso ha aperto senza far rumore la porta dingresso, si scostato
per far uscire lospite e, lentamente, con le stesse cautele, lha richiusa. La
cosa pi naturale sar pensare che si comportato cos per non destare la
maliziosa curiosit dei vicini, ma Cassandra, se fosse qui, non mancherebbe
di rammentare che proprio cos che si chiude il coperchio di una bara.
Tertuliano Mximo Afonso tornato in salotto, si seduto sul divano e,
chiudendo gli occhi, si appoggiato allo schienale. Per unora non si
mosso, ma, al contrario di quanto si potrebbe giudicare, non ha dormito,
rimasto l semplicemente per dare il tempo alla sua vecchia auto di uscire
dalla citt. Ha pensato a Maria da Paz senza pena, solo come a qualcuno che
a poco a poco svanisse nella distanza, ha pensato ad Antonio Claro come a
un nemico che aveva vinto la prima battaglia, ma che finir per perdere la
seconda se a questo mondo c ancora un po di giustizia. La luce del
pomeriggio stava scemando, la sua auto doveva ormai aver abbandonato la
strada principale, la cosa pi probabile che lavesse immessa nella
deviazione che evita lattraversamento dellabitato, in questo momento
ferma davanti alla casa di campagna, Antonio Claro ha preso dalla tasca una
chiave, questa non avrebbe potuto lasciarla a casa di Tertuliano Mximo
Afonso, dir a Maria da Paz che glielha data il proprietario, ma, ovviamente,
lui non sa che passeremo la notte qui, un mio collega di scuola, persona di
tutta fiducia, ma non al punto che gli dia conto delle mie faccende private,
ora aspetta un momento, vado a vedere se dentro tutto in ordine. Maria da
Paz stava per domandarsi cosa mai poteva non essere in ordine in una casa
di campagna da affittare, ma un bacio di Tertuliano Mximo Afonso, un bacio
intenso, di quelli travolgenti, lha distratta, e poi, durante i minuti che lui si
assentato, stata attratta dalla bellezza del paesaggio, la valle, la linea
scura di pioppi e frssini che accompagna il letto del fiume, i monti nello
sfondo, il sole che ormai sfiora la cresta pi alta. Tertuliano Mximo Afonso,
questo che si appena alzato dal divano, congettura su cosa star facendo
Antonio Claro, passa freddamente in rivista tutto quanto potrebbe
denunciarlo, i manifesti di alcuni film, ma l non c pericolo, li lascer dove
stanno, un professore pu benissimo essere un cinfilo, il peggio sarebbe
quella fotografia sua, accanto a Helena, che sta su un tavolinetto
allingresso. Finalmente ricomparso sulla porta, lha chiamata, Ora puoi
venire, cerano delle vecchie tende cadute per terra che davano alla casa un
aspetto pessimo. Lei scesa dallauto, felice ha risalito correndo i gradini di
accesso, la porta si chiusa rumorosamente, a prima vista potr essere
sembrata una recriminabile mancanza di attenzione, ma bisogna tener conto
che la casa isolata, non ci sono vicini n l intorno n in lontananza, e
inoltre nostro dovere essere comprensivi, le due persone che sono appena
entrate hanno argomenti ben pi interessanti da risolvere che preoccuparsi
del fracasso che fa una porta quando si chiude.
Tertuliano Mximo Afonso ha raccolto dal pavimento, dovera caduta,
la fotocopia della lettera che aveva portato Antonio Claro, poi ha aperto il
cassetto della scrivania dove aveva conservato la risposta della casa di
produzione e con i due fogli in mano, pi la fotografia che si era fatto con la
barba finta, si diretto in cucina. Ha messo tutto nel lavello, ha avvicinato
un fiammifero acceso ed rimasto l a guardare il rapido lavoro del fuoco, la
vampa che masticava e inghiottiva i fogli e sbito dopo li vomitava ridotti in
cenere, le rapide scintille che si ostinavano a morderli quando la fiamma,
qua e l, sembrava estinta. Ha rimescolato quanto ancora restava perch
finisse di bruciare, poi ha fatto scorrere lacqua dal rubinetto finch lultima
particella di cenere fu scomparsa nello scolo. Sbito dopo andato nella sua
stanza, ha preso dallarmadio dove le aveva nascoste le videocassette ed
tornato in salotto. I vestiti di Antonio Claro, che lui stesso aveva portato via
dal bagno, erano ordinatamente posti sopra la sedia imbottita. Tertuliano
Mximo Afonso si spogliato.
Ha arricciato il naso per la ripugnanza quando si messo la biancheria
intima che era stata usata dallaltro, ma non cera altro da fare, a tanto lo
obbligava la necessit, che uno dei nomi che prende il destino quando gli
conviene camuffarsi. Ora che si vedeva convertito nella condizione di altro di
Tertuliano Mximo Afonso, non gli restava che diventare quellAntonio Claro
che lo stesso Antonio Claro aveva abbandonato. A sua volta, quando domani
torner per recuperare i vestiti, Antonio Claro potr uscire da casa solo come
Tertuliano Mximo Afonso, dovr essere Tertuliano Mximo Afonso per tutto
il tempo che i vestiti suoi, personali, questi che ha lasciato qui o altri,
tarderanno a restituirgli lidentit di Antonio Claro. Che lo si voglia o no,
labito quanto vi sia di meglio per fare il monaco. Tertuliano Mximo
Afonso si avvicinato al tavolo su cui Antonio Claro aveva lasciato gli effetti
personali e, metodicamente, ha concluso la sua opera di trasformazione. Ha
iniziato con lorologio da polso, si infilato la fede allanulare sinistro, si
messo in una delle tasche dei pantaloni il pettine e il fazzoletto con le iniziali
AC, nellaltra tasca le chiavi di casa e dellauto, in quella posteriore i
documenti che, in caso di dubbio, dovranno accreditarlo come indiscutibile
Antonio Claro. pronto per uscire, gli manca solo il tocco finale, la barba
finta che aveva Antonio Claro quando entrato, si direbbe che aveva
indovinato che sarebbe servita, invece no, la barba era rimasta solo in attesa
di una coincidenza, se a volte tardano anni ad arrivare, tante altre vengono
di corsa, tutte in fila, una dietro laltra. Tertuliano Mximo Afonso andato
nel bagno a ritoccare il travestimento, con tutto quel leva e metti, e passa
da una faccia allaltra, la barba non si attacca pi bene, rischia di
trasformarsi in sospetta alla prima occhiata di lince di un qualche agente
dellautorit o alla sistematica diffidenza di un qualche cittadino timorato.
Alla meno peggio, finalmente si aggrappata alla pelle, ora dovr reggersi
solo il tempo necessario affinch Tertuliano Mximo Afonso trovi un
cassonetto della spazzatura in un luogo non troppo frequentato. L culminer
la barba finta la sua breve ma agitata storia, l finiranno, fra avanzi ftidi e
tenebre, le videocassette. Tertuliano Mximo Afonso tornato in sala, si
dato unocchiata intorno per vedere se dimenticava qualcosa che potesse
servirgli, poi entrato nella sua stanza, sul comodino c il libro delle antiche
civilt mesopotamiche, non ha alcun motivo per portarlo con s, ma
nonostante ci lo prender, in verit non c nessuno che capisca lo spirito
umano, come potrebbe mai sentire Tertuliano Mximo Afonso la mancanza
della compagnia dei semiti amorrei e degli assiri, se fra meno di
ventiquattrore sar di nuovo in questa casa. Alea jacta est, ha mormorato a
mezza bocca, non c niente da discutere, quel che dovr accadere, accadr,
non potr sottrarsi a se stesso. Il rubicone questa porta che si chiude,
questa scala che si scende, questi passi che conducono a quellautomobile,
questa chiave che la apre, questo motore che dolcemente la fa scivolare via
sulla strada, la sorte ormai lanciata, che ora siano gli di a decidere. Il
mese agosto, il giorno venerd, c poco transito di veicoli e pedoni, la via
dov diretto era tanto lontana e tutta un tratto si fatta vicina. buio da
pi di mezzora. Tertuliano Mximo Afonso ha posteggiato lauto davanti al
palazzo. Prima di scendere ha guardato le finestre e ha visto che non cera
nessuna luce.
Esitante, si domandato, E ora, cosa faccio, al che gli ha risposto il
ragionamento, Andiamo a vedere, non capisco questa indecisione, se, come
vuoi sembrare, sei Antonio Claro, devi soltanto salire tranquillamente a casa
tua, e se le luci sono spente, ci sar qualche buon motivo, bada che non
sono le uniche in tutto il palazzo, e, siccome non sei un gatto, che puoi
vedere nelloscurit, non hai che da accenderle, e questo supponendo che,
per qualche causa che ignoriamo, ad aspettarti non ci sia nessuno, o meglio,
la causa la conosciamo tutti, ricordati che hai detto a tua moglie che, per
motivi di lavoro, stanotte saresti rimasto fuori, ora arrangiati.
Tertuliano Mximo Afonso ha attraversato la via con il libro dei
mesopotamici sottobraccio, ha aperto il portone del palazzo, entrato
nellascensore e ha visto che aveva compagnia, Buonasera, ti stavo
aspettando, ha detto il senso comune. Era inevitabile che spuntassi, Che
razza di idea questa di venire qui, Non fare lingenuo, lo saprai bene
quanto me, Vendicarti, rivalerti, dormire con la moglie del nemico, giacch la
tua a letto con lui, Esatto, E dopo, Dopo, niente, a Maria da Paz non le
passer mai per la testa che ha dormito con luomo scambiato, E questi qui,
Questi dovranno vivere la parte peggiore della tragicommedia, Perch, Se
sei il senso comune dovresti saperlo, Negli ascensori perdo qualche qualit,
Quando Antonio Claro entrer domani a casa avr le pi grandi difficolt a
spiegare alla moglie come riuscito a dormire con lei e nello stesso tempo a
star fuori citt per lavoro, Non immaginavo fossi capace di tanto, un piano
assolutamente diabolico, Umano, mio caro, semplicemente umano, il diavolo
non fa piani, peraltro, se gli uomini fossero buoni, lui non esisterebbe
neanche, E domani, Trover una scusa per uscire presto, Quel libro, Non so,
forse lo lascer qui come ricordo. Lascensore si fermato al quarto piano.
Tertuliano Mximo Afonso ha domandato, Vieni con me? Sono il senso
comune, l dentro non c posto per me, Allora, ci vediamo, Ne dubito.
Tertuliano Mximo Afonso ha accostato lorecchio alla porta.
Dallinterno non proveniva nessun rumore. Avrebbe dovuto comportarsi con
naturalezza, come se fosse il padrone di casa, ma sembrava che i battiti del
cuore, tanterano violenti, gli scuotessero tutto il corpo. Non avrebbe avuto il
coraggio di avanzare. Tutta un tratto lascensore ha cominciato a scendere,
Chi sar, ha pensato spaventato, e senza ulteriore esitazione ha infilato la
chiave ed entrato. La casa era al buio, ma una luminosit vaga, sfumata,
che doveva provenire dalle finestre, ha cominciato lentamente a disegnare i
contorni, a dar corpo alle sagome. Tertuliano Mximo Afonso ha tastato la
parete a fianco della porta finch ha trovato un interruttore. Nella casa non
si mosso niente. Non c nessuno, ha pensato, posso vedere tutto, s,
necessario che conosca urgentemente la casa che per una notte sar sua,
forse soltanto sua, forse da solo l dentro, immaginiamo, per esempio, che
Helena abbia parenti in citt e, approfittando dellassenza del marito, sia
andata a trovarli, immaginiamo che torni soltanto domani, allora quel
famoso piano che il senso comune aveva classificato come diabolico andr a
scatafascio come il pi banale degli artifici mentali, come un castello di carte
buttato gi dal soffio di un bambino. Che la vita ha le sue irone, si dice, ma
di sicuro c che la pi ottusa di tutte le cose conosciute proprio lei,
devesserci stato qualcuno che un giorno le ha detto, Vai avanti, sempre
avanti, non uscire fuori strada, e da allora, inetta, incapace di apprendere
dalle lezioni che si picca di darci, non ha fatto altro che eseguire alla cieca
lordine che le hanno dato, travolgendo chiunque si trovi davanti, senza
neppure fermarsi a valutare i danni, a chiederci scusa, almeno una volta.
Tertuliano Mximo Afonso aveva percorso la casa da un capo allaltro, aveva
acceso e spento luci, aveva aperto e chiuso porte, armadi, cassetti, ha visto
biancheria da uomo, biancheria da donna intima e perturbante, la pistola,
ma non ha toccato niente, voleva solo sapere dove si era ficcato, che
rapporto c fra gli spazi della casa e ci che dei suoi abitanti si mostra,
proprio come procedono le mappe, ti dicono dove dovrai andare, ma non ti
garantiscono che arriverai. Quando ha ritenuto conclusa lispezione, quando
ormai avrebbe potuto circolare a occhi chiusi per tutta la casa, andato a
sedersi sul divano che doveva essere quello di Antonio Claro e si messo ad
aspettare. Che arrivi Helena, tutto quanto chiede, che Helena entri da
quella porta e mi veda, che qualcuno possa testimoniare che ho osato venire
qui, in fondo vuole soltanto questo, un testimone. Erano le undici passate
quando arrivata. Spaventata nel vedere le luci accese, ha domandato
ancora fuori dalla porta, Sei tu, S, sono io, ha detto Tertuliano Mximo
Afonso con la gola secca. Un attimo dopo lei entrava nella sala, Che cosa
successo, ti aspettavo solo domani, si sono sfiorati con un bacio fra domanda
e risposta, Il lavoro stato rimandato, e subito dopo Tertuliano Mximo
Afonso ha dovuto sedersi perch gli tremavano le gambe, non si sa se per
nervosismo, o per effetto del bacio. A stento ha udito quel che gli ha detto la
moglie, Sono andata a trovare i miei genitori, Come stanno, riuscito a
domandare, Bene, stata la risposta, e subito dopo, Hai cenato, S, non ti
preoccupare, Sono stanca, me ne vado a letto, cos questo libro, Lho
comprato per via di un film storico a cui parteciper, usato, ci sono
appunti, Lho comprato su una bancarella. Helena uscita dalla sala, pochi
minuti dopo cera di nuovo silenzio.
Era tardi quando Tertuliano Mximo Afonso entrato nella camera.
Helena dormiva, sopra il guanciale cera il pigiama che lui doveva mettersi.
Due ore dopo luomo era ancora sveglio. Aveva il sesso inerte. Poi la moglie
ha aperto gli occhi, Non dormi, ha domandato, No, Perch, Non so. Allora lei
si voltata verso di lui e lo ha abbracciato.

18.
Il primo a svegliarsi fu Tertuliano Mximo Afonso. Era nudo. Il
copriletto e il lenzuolo erano scivolati per terra dalla sua parte, lasciando
scoperto un seno di Helena. Lei sembrava dormire profondamente. Il
chiarore del mattino, a stento spezzato dallo spessore delle tende,
diffondeva in tutta la stanza una penombra scintillante. Fuori doveva far
caldo. Tertuliano Mximo Afonso sent il sesso irrigidirsi, la sua durezza
nuovamente insoddisfatta. Fu allora che si ricord di Maria da Paz. Immagin
unaltra stanza, un altro letto, il corpo di lei sdraiato, quel corpo che
conosceva palmo a palmo, il corpo sdraiato di Antonio Claro, uguale al suo, e
tutta un tratto pens che era giunto alla fine del cammino, che aveva
davanti a s, a sbarrargli il passo, un muro con una iscrizione che diceva,
Abisso, Non Passare, e poi vide che non poteva tornare indietro, che la
strada da cui era venuto era scomparsa, che ne restava solo lo spazio ridotto
dove i suoi piedi poggiavano ancora. Sognava, e non lo sapeva. Unangoscia
che era gi terrore lo fece svegliare di colpo nel preciso momento in cui il
muro crollava, e le sue braccia, se n viste di cose ben peggiori che muri a
cui nascano le braccia, lo trascinavano nel precipizio. Helena gli stava
stringendo la mano, cercava di tranquillizzarlo, Calma, stato un incubo,
ormai passato, ora sei qui. Lui ansimava, come se la caduta gli avesse
svuotato di colpo i polmoni. Tranquillo, tranquillo, ripeteva Helena. Era
appoggiata su un gomito, con i seni scoperti, il sottile copriletto che le
disegnava la vita, il contorno dellanca, e le parole che pronunciava calavano
sul corpo delluomo tormentato come una pioggerellina sottile, di quelle che
ci sfiorano la pelle come una carezza, come un bacio dacqua. A poco a poco,
tale e quale a una nuvola di vapore che refluisse verso il luogo di origine, lo
spirito terrorizzato di Tertuliano Mximo Afonso ritorn alla sua mente
esausta, e quando Helena domand, Cos questo brutto sogno, raccontami,
questuomo confuso, autore di labirinti e in essi smarrito, e ora, qui, sdraiato
a fianco di una donna che, se non nella conoscenza dei sessi, in tutto gli
sconosciuta, parl di un cammino che non aveva pi inizio, come se i passi
stessi che si erano fatti ne avessero divorato le sostanze, quali esse fossero,
che danno o prestano durata al tempo e dimensioni allo spazio, e del muro,
che, nellimpedirne uno, ne impediva ugualmente laltro, e del luogo su cui
poggiano i piedi, quelle due piccole isole, quel minuscolo arcipelago umano,
uno qui, un altro l, e liscrizione in cui si diceva Abisso, Non Passare,
remember, chi ti avvisa tuo nemico, come potrebbe aver detto Amleto al
suo patrigno e zio Claudio. Lei lo aveva ascoltato sorpresa, in qualche modo
perplessa, il marito non laveva abituata a udire da lui riflessioni del genere,
tanto meno nel tono con cui le aveva espresse ora, come se ogni parola
venisse gi accompagnata dal suo doppio, una specie di rimbombo da
caverna popolata, in cui non possibile sapere chi stia respirando, chi abbia
appena mormorato, e chi sospirato. Le piacque pensare che anche i suoi
piedi erano due piccole isole cos, e che proprio l accanto altre due
riposavano, e che tutte e quattro insieme potevano comporre,
componevano, avevano composto un arcipelago perfetto, se la perfezione
gi di questo mondo e il lenzuolo del letto loceano dove voleva ancorarsi.
Sei pi tranquillo, domand, Pi di cos non credo sia possibile, disse lui,
strano, stanotte sei venuto in me come non era mai accaduto prima, ho
sentito che entravi con una dolcezza che poi ho pensato fosse impastata di
desiderio e lacrime, ed era anche una gioia, un gemito di dolore, una
richiesta di perdono, stato tutto cos, se lhai sentito, Purtroppo, ci sono
cose che succedono e non si ripetono, E altre che succedono e tornano a
succedere, Tu credi, qualcuno ha detto che chi una volta ha regalato delle
rose, non pu in seguito regalare meno che rose, Si tratta di provare, Ora,
S, visto che siamo gi spogliati, una buona ragione, Sufficiente, bench
non sia di sicuro la migliore di tutte. Le quattro isole si sono unite,
larcipelago si ricomposto, il mare s franto tumultuoso contro gli scogli,
se lass ci sono state grida le hanno lanciate le sirene che cavalcavano le
onde, se ci sono stati gemiti nessuno stato di dolore, se qualcuno ha
chiesto perdono, che sia stato perdonato, ora e per sempre. Riposarono
brevemente fra le braccia luno dellaltra, poi, con un ultimo bacio, lei scivol
fuori dal letto, Non ti alzare, dormi ancora un po, io vado a preparare la
colazione.
Tertuliano Mximo Afonso non dorm. Doveva andare via rapidamente
da questa casa, non poteva rischiare che Antonio Claro tornasse pi presto
di quanto aveva detto, prima di mezzogiorno erano state le sue parole
formali, immaginiamo che l nella casa di campagna le cose non siano
andate come lui si aspettava e che stia gi tornando a rotta di collo, irritato
con se stesso, nella fretta di nascondere la frustrazione nella pace del
focolare, mentre racconter alla consorte come gli era andato il lavoro,
inventando, per farsi passare il malumore, contrariet che non ci sono state,
discussioni che non sono avvenute, accordi che non si sono realizzati.
La difficolt di Tertuliano Mximo Afonso sta nel fatto che non pu
andarsene senza n a n ba, deve dare a Helena una giustificazione che non
si presti a sospetti, ricordiamoci che fino a questo momento lei non ha avuto
alcun motivo per pensare che luomo con cui ha dormito e goduto stanotte
non suo marito, e, in tal caso, con quale sfrontatezza andr a dirle ora, per
giunta dopo averle nascosto linformazione fino allultimo istante, che ci sono
questioni urgenti da trattare fuori casa in una mattina come questa, di un
sabato estivo, quando la cosa logica, tenendo conto che larmonia della
coppia ha raggiunto la sublimit cui abbiamo assistito, sarebbe che
rimanessero a letto per proseguire la conversazione interrotta, al pari di
quantaltro e di meglio potesse succedere. Ben presto Helena si presenter
con la colazione, ormai era da tempo che non la facevano cos, insieme,
nellintimit di un letto ancora odoroso delle particolari fragranze dellamore,
che sarebbe imperdonabile farsi scappare unoccasione che tutte le
probabilit, o per lo meno quelle a noi gi note, stanno espressamente
cospirando perch sia lultima. Tertuliano Mximo Afonso pensa, pensa e
torna a pensare, e, pensando, pensando, a tal punto estremo ha potuto
giungere nella sua persona ci che designamo come energia paradossale
dellanima umana, sempre pi fievole va diventando, meno imperiosa la
necessit di andare via e, nello stesso tempo, superando imprudentemente
tutti i prevedibili rischi, sempre pi va acquistando consistenza nel suo
spirito una folle volont di essere testimone oculare del proprio definitivo
trionfo su Antonio Claro. In carne e ossa, e assoggettandosi a tutte le
conseguenze. Che venga pure e lo trovi qui, che vada su tutte le furie, che
simbufalisca, che faccia ricorso alla violenza, niente potr diminuire,
qualsiasi cosa lui faccia, lestensione della sconfitta. Lui sa che lultima arma
ce lha in mano Tertuliano Mximo Afonso, baster che quello stramaledetto
professore di Storia gli domandi da dove viene a questora e che Helena,
finalmente, conosca il lato srdido della prodigiosa avventura dei due uomini
uguali nei loro nei sul braccio, nelle cicatrici del ginocchio e nelle dimensioni
del pene, e, da oggi in poi, uguali anche negli accoppiamenti. Forse ci sar
bisogno di unambulanza per raccogliere il corpo maltrattato di Tertuliano
Mximo Afonso ma la ferita del suo aggressore, quella, non si chiuder pi.
Avrebbero potuto fermarsi qui le meschine idee di vendetta prodotte
dal cervello delluomo coricato che aspetta la colazione, ma questo
significherebbe non tener conto della suddetta energia paradossale
dellanima umana, o, se preferiamo darle un altro nome, della possibilit
dellemergere di sentimenti di una nobilt desueta, di una cavalleria tanto
pi degna di plauso quanto vero che non abbonano a suo favore alcuni
precedenti personali del tutto passibili di censura. Per quanto incredibile ci
sembri, luomo che per vigliaccheria morale, per paura che si venisse a
conoscere la verit ha lasciato che Maria da Paz andasse fra le braccia di
Antonio Claro, lo stesso che, non solo pronto a beccarsi il pi grande
pestaggio della sua vita, ma ha anche cominciato a pensare che sia suo
rigoroso dovere non lasciare Helena da sola nella delicata situazione di
ritrovarsi con un marito a fianco e vederne entrare un altro dalla porta.
Lanima umana una scatola da cui pu sempre balzare fuori un pagliaccio
che ci fa le smorfie e la linguaccia, ma ci sono occasioni in cui quello stesso
pagliaccio si limita a guardarci dal bordo della scatola, e se vede che, per
caso, stiamo agendo secondo quanto giusto e onesto, annuisce con il capo
e scompare pensando che non siamo ancora un caso perduto. Grazie alla
decisione che ha appena preso, Tertuliano Mximo Afonso si ripulito la
fedina da alcune sue lievi mancanze, ma dovr ancora penare molto prima
che linchiostro con cui sono registrate le altre cominci a dissolversi dal foglio
grigiastro della memoria. Si suole dire, Diamo tempo al tempo, ma quello
che ci dimentichiamo sempre di domandare se ci sar tempo da dare.
Helena entrata con la colazione mentre Tertuliano Mximo Afonso si stava
alzando, Allora, non vuoi farla a letto, ha domandato, e lui ha risposto che
no, preferiva sedersi comodamente su una sedia invece di dover tenere
docchio un vassoio che scivola, una tazza che slitta, le scolature
impiastriccianti del burro, le briciole che sinsinuano nelle pieghe delle
lenzuola e vanno a conficcarsi nei punti pi sensibili della pelle. stato un
discorso che ha fatto il possibile per sembrare gentile e di buonumore, ma il
suo unico obiettivo era mascherare una nuova e pressante preoccupazione di
Tertuliano Mximo Afonso, cio, se Antonio Claro arriva, che almeno non ci
sorprenda nel talamo coniugale a mangiucchiare peccaminosamente biscotti
e fette di pane tostato, se Antonio Claro arriva, che almeno trovi il suo letto
gi fatto e la stanza arieggiata, se Antonio Claro arriva, che almeno possa
vederci lavati, pettinati e vestiti come Dio comanda, perch questa storia
delle apparenze simile a quanto succede col vizio, visto che c, e non
sintravvede maniera di evitarlo n alcun reale vantaggio a che ci accada,
che almeno presti di tanto in tanto omaggio alla virt, anche se lo faccia
semplicemente nelle forme, del resto, alquanto dubbio che varrebbe la
pena chiedergli qualcosa di pi.
mattina inoltrata, sono le dieci e mezza passate. Helena andata a
fare qualche spesa, ha detto Ciao con un bacio, residuo tiepido e ancora
consolante del fal di passione che nelle ultime ore aveva illecitamente unito
e infiammato questuomo e questa donna. Ora, seduto sul divano, con il libro
delle antiche civilt mesopotamiche aperto sulle ginocchia, Tertuliano
Mximo Afonso aspetta che Antonio Claro arrivi, e, siccome uno a cui di
solito facilmente si liberano i freni dellimmaginazione, si figurato che il
suddetto Claro e la moglie potrebbero essersi incontrati nella via ed essere
saliti insieme per chiarire limbroglio una volta per tutte, con Helena l a
protestare, Lei non mio marito, mio marito a casa, quello seduto l, lei
il professore di Storia che ci sta rendendo la vita impossibile, e Antonio
Claro l a giurare, Tuo marito sono io, il professore di Storia lui, guarda il
libro che stava leggendo, quellindividuo il pi grande impostore del
mondo, e lei, tagliente e ironica, S, s, ma prima mi faccia il favore di
spiegare perch la fede di matrimonio si trova al dito di lui e non al suo.
Helena appena rientrata da sola con la spesa e sono gi suonate le undici.
Fra poco domander, Hai qualche preoccupazione, e lui risponder che no,
Dove sei andata a pescare una simile idea, e lei dir che, in tal caso, Non
capisco perch guardi continuamente lorologio, e lui risponder che non sa il
perch, un vezzo, forse un po nervoso, Immagina se mi affidassero il
ruolo del re Hammurabi, la mia carriera avrebbe una svolta di centottanta
gradi. Sono passate le undici e mezza, manca un quarto alle dodici, e
Antonio Claro non arriva. Il cuore di Tertuliano Mximo Afonso sembra un
cavallo imbizzarrito che spara calci in tutte le direzioni, il pnico gli stringe la
gola e gli urla che ancora in tempo, Approfitta che lei sta di l e scappa,
hai ancora quasi dieci minuti, ma attento, non prendere lascensore, scendi
per le scale e guarda bene da un lato e dallaltro prima di mettere piede in
strada. mezzogiorno, lorologio della sala ha contato lentamente i rintocchi
come se ancora volesse dare ad Antonio Claro unultima opportunit per
comparire, per rispettare, fossanche allultimo secondo, quanto aveva
promesso, per non servir a niente che Tertuliano Mximo Afonso voglia
ancora ingannare se stesso, Se non arrivato fino a ora, non arriver pi.
Chiunque pu tardare, un guasto alla macchina, una ruota forata, sono
cose che cpitano tutti i giorni, nessuno ne esente. Dora in poi, ogni
minuto sar unagona, dopo sar la volta dello sconcerto, della perplessit
e, inevitabilmente, di un pensiero, Ammettiamo che abbia tardato,
sissignore, ha tardato, e i telefoni a che servono, perch non telefona per
dire che gli si rotto il differenziale, o la scatola del cambio, o la cinghia
della ventola, tutte cose che possono succedere a unauto vecchia e stanca
come quella. passata unaltra ora, di Antonio Claro neanche lombra, e
quando Helena venuta ad annunciare che il pranzo era in tavola, Tertuliano
Mximo Afonso ha detto che non aveva appetito, che mangiasse da sola e
che, oltretutto, aveva assolutamente bisogno di uscire. Lei ha voluto sapere
il perch e lui avrebbe potuto ribatterle che non erano mica sposati, e quindi
non aveva lobbligo di darle soddisfazione circa quello che faceva o non
faceva, ma il momento di mettere le carte in tavola e cominciare a giocare
pulito non era ancora arrivato, sicch si limitato a rispondere che in
seguito le avrebbe raccontato tutto, una promessa che Tertuliano Mximo
Afonso ha sempre sulla punta della lingua e che rispetta, quando la rispetta,
tardi e male, pu ben dirlo la madre, pu ben dirlo Maria da Paz, della quale
neppure ha notizie. Helena gli ha domandato se non pensasse conveniente
cambiarsi dabito, e lui ha detto s, quello che aveva indosso veramente non
era indicato per ci che doveva trattare, sarebbe stato pi adatto un normale
completo, pantaloni e giacca, non sono mica un turista n sto andando a
villeggiare in campagna. Quindici minuti dopo usciva, Helena lo ha
accompagnato fino alla porta dellascensore, cera nei suoi occhi quel
bagliore che preannuncia il pianto, Tertuliano Mximo Afonso non ha fatto in
tempo ad arrivare in strada che lei sar gi scoppiata in lacrime, ripetendo la
domanda fino a ora senza risposta, Che sta succedendo, che sta succedendo.
Tertuliano Mximo Afonso salito in auto, la prima idea allontanarsi
da qui, andare a fermarsi in un posto tranquillo per riflettere seriamente
sulla situazione, riordinare la confusione che da ventiquattrore gli si accalca
nella testa, e, finalmente, decidere cosa fare. Ha messo in moto lauto,
giusto il tempo di svoltare dietro langolo e ha capito che non aveva affatto
bisogno di pensare, in realt doveva semplicemente telefonare a Maria da
Paz, incredibile come non mi sia venuto in mente prima, forse perch ero
chiuso in quella casa e da l non potevo fare la chiamata. Poche centinaia di
metri pi avanti ha incontrato una cabina telefonica. Ha fermato lauto, ci si
precipitato e rapidamente ha composto il numero. Nella cabina cera un
caldo soffocante. La voce di donna che ha domandato, Chi parla, non gli era
nota, Desideravo parlare con Maria da Paz, ha detto, S, ma chi parla, Sono
un collega, della banca dove lavora, La signorina Maria da Paz morta
stamattina, un incidente dauto, era con il fidanzato e sono morti entrambi,
stata una disgrazia, una terribile disgrazia. In un attimo, dalla testa ai piedi,
il corpo di Tertuliano Mximo Afonso si inzuppato di sudore. Ha balbettato
alcune parole che la donna non riuscita a capire, Che ha detto, cos che
ha detto, alcune parole che non ricorda n ricorder pi, che gli si sono
obliate per sempre, e, senza rendersi conto di quel che faceva, come un
automa cui dimprovviso hanno interrotto lenergia, ha lasciato cadere il
ricevitore. Immobile nella fornace della cabina, udiva una parola, una sola,
che gli rimbombava nelle orecchie, Morta, ma subito dopo altre parole son
venute a prenderne il posto, e queste parole urlavano, Lhai ammazzata. Non
lha ammazzata Antonio Claro per guida spericolata, supponendo che fosse
stata questa la causa dellincidente, lha ammazzata lui, Tertuliano Mximo
Afonso, lha ammazzata la sua debolezza morale, lha ammazzata una
volont che lha reso cieco per tutto quanto non fosse rivalsa, si detto che
uno di loro, o lattore, o il professore di Storia, era in pi a questo mondo,
ma tu no, tu non eri in pi, di te non esiste un duplicato che possa sostituirti
accanto a tua madre, tu s, eri unica, come qualsiasi persona comune
unica, veramente unica. Si dice che odia il prossimo soltanto chi odia se
stesso, ma il peggiore di tutti gli odi devessere quello che spinge a non
sopportare luguaglianza dellaltro, e probabilmente sar anche peggio se
tale uguaglianza dovesse mai essere assoluta. Tertuliano Mximo Afonso
uscito dalla cabina barcollando come un ubriaco, salito in auto come se vi
si buttasse dentro, e l rimasto, guardando fisso davanti a s senza vedere,
finch non ce lha fatta pi e le lacrime e i singhiozzi gli hanno squassato il
petto. In questo momento ama Maria da Paz come non laveva mai amata
prima n mai arriver ad amarla in futuro. Il dolore che prova nasce dalla
sua perdita, ma la coscienza della propria colpa ci che sta spremendo una
ferita che secerner pus e merda per sempre. Alcune persone lo hanno
guardato con quella curiosit gratuita e impotente che non fa n bene n
male al mondo, ma una gli si avvicinata domandando se poteva essergli
utile in qualcosa, stato come se fossero venuti a mettergli una mano sulla
spalla e gli dicessero, Abbia pazienza, con il tempo il suo dispiacere passer,
vero, con il tempo tutto passa, ma ci sono casi in cui il tempo si attarda a
dar tempo al dolore di stancarsi, e altri casi ci sono stati e ci saranno,
fortunatamente pi rari, in cui il dolore non si stancato e il tempo non
passato. rimasto cos finch non ha avuto pi lacrime per piangere, finch
il tempo ha deciso di mettersi di nuovo in movimento e domandare, E ora,
dove pensi di andare, ed ecco che Tertuliano Mximo Afonso, con ogni
probabilit convertito in Antonio Claro per il resto della vita, ha compreso
che non aveva pi dove rifugiarsi. In primo luogo, la casa che prima
chiamava sua apparteneva a Tertuliano Mximo Afonso, e Tertuliano Mximo
Afonso morto, in secondo luogo, non pu andare diritto filato alla casa che
era di Antonio Claro e dire a Helena che suo marito morto perch, per lei,
Antonio Claro lui, e, infine, quanto alla casa di Maria da Paz, dove peraltro
non mai stato invitato, potrebbe andarci solo per presentare delle inutili
condoglianze alla povera madre orfana di sua figlia. La cosa naturale sarebbe
che in questo preciso momento Tertuliano Mximo Afonso pensasse a
unaltra madre che, se gi lhanno informata della triste novit, altrettanto
star piangendo le inconsolabili lacrime dellorfanezza materna, ma la ferma
coscienza che, tra s e se stesso, e sar sempre Tertuliano Mximo
Afonso, e che, di conseguenza, come tale vivo, doveva avergli bloccato
temporaneamente ci che di sicuro sarebbe stato, in altre circostanze, il suo
primo impulso. Per adesso dovr ancora trovare una risposta alla domanda
che era rimasta indietro, E ora, dove pensi di andare, una difficolt, a ben
vedere, tra le pi facili da risolvere in una citt che neppure avrebbe bisogno
di essere limmensa metropoli che , con alberghi e pensioni per tutti i gusti
e prezzi. l che dovr andare, non soltanto per difendersi dal caldo e
piangere a volont per qualche ora. Una cosa lavere trascorso la notte con
Helena quando il farlo non era altro che una semplice mossa del gioco, se tu
vai a dormire con mia moglie, io vado a dormire con la tua, cio, occhio per
occhio, dente per dente, come detta la legge del taglione, mai come in
questo caso applicata con maggiore propriet, perch, siccome la nostra
attuale parola identico ha lo stesso significato delltimo latino talis, da cui
deriva il nome, se identici sono stati i delitti commessi, identici sono stati
anche coloro che li hanno praticati. Una cosa, ci si consenta di tornare
allinizio della frase, stata lavere passato la notte con Helena quando
nessuno poteva immaginare che la morte si stava preparando a entrare nel
gioco e a dare scacco matto, ben altra cosa sarebbe, sapendo che Antonio
Claro morto, e anche se domani i giornali dicessero che il defunto si
chiamava Tertuliano Mximo Afonso, andare a dormire con lei una seconda
notte, aggiungendo cos a un inganno un altro inganno ben peggiore. Noi,
esseri umani, malgrado continuiamo a essere, chi pi, chi meno, altrettanto
animali quanto prima, abbiamo alcuni sentimenti buoni, a volte persino un
residuo o un principio di rispetto per noi stessi, e questo Tertuliano Mximo
Afonso, che in tante occasioni si comportato in modo da giustificare le
nostre pi aspre censure, non oser fare quel passo che, ai nostri occhi, una
volta per tutte lo condannerebbe. Andr pertanto in cerca di un albergo, e
domani si vedr. Ha messo in moto lauto e ha guidato in direzione del
centro, dove avr pi possibilit di scelta, in fin dei conti gli baster un
alberghetto a due stelle, solo per una notte, E chi mi dice che sar solo per
una notte, ha pensato, dove andr a dormire domani, e dopo, e dopo, e
dopo, per la prima volta il futuro gli apparso come un luogo in cui
certamente continueranno a essere necessari i professori di Storia, ma non
questo, in cui lo stesso attore Daniel Santa-Clara non potr far altro che
rinunciare alla propria auspicale carriera, in cui sar necessario scoprire un
qualche punto di equilibrio che vi sia fra lessere esistito e il continuare a
esistere, senza dubbio confortante che la nostra coscienza ci dica, So chi
sei, ma pure lei potr cominciare a dubitare di noi e di ci che dice se
avvertir, intorno, che gli altri si rimbalzano lun laltro la scomoda domanda,
E questo, chi ? Il primo che ha avuto lopportunit di manifestare questa
curiosit pubblica stato limpiegato alla reception dellalbergo quando ha
chiesto a Tertuliano Mximo Afonso un documento che lo identificasse, e c
da ringraziare il cielo se non gli ha domandato prima come si chiamava,
perch sarebbe potuto anche succedere che Tertuliano Mximo Afonso si
fosse lasciato scappare, per la forza dellabitudine, il nome che per trentotto
anni era stato il suo e che ora di pertinenza di un corpo straziato che
aspetta in una cella frigorifera lautopsia a cui di norma non sfuggono i morti
per incidente. La carta didentit che ha presentato ha dunque il nome di
Antonio Claro, la faccia della fotografia ivi apposta la stessa che limpiegato
ha davanti a s e che meticolosamente si metterebbe a esaminare se ce ne
fosse motivo. Non c, Tertuliano Mximo Afonso ha gi firmato la scheda
dellospite, in questi casi serve un semplice scarabocchio purch mostri
qualche somiglianza con la firma formale, ha gi la chiave della stanza in
mano, ha gi detto che non ha bagaglio e, per rafforzare una verosimiglianza
che nessuno gli aveva chiesto, ha spiegato che ha perduto laereo, che ha
lasciato le valigie allaeroporto e che, perci, non si fermer pi di una notte.
Tertuliano Mximo Afonso ha cambiato nome, ma continua a essere la stessa
persona che abbiamo accompagnato al negozio di video, che parla sempre
pi di quanto sia necessario, che non sa essere naturale, fortuna sua che
limpiegato della reception ha altre faccende cui pensare, il telefono che
squilla, un gruppo di stranieri appena arrivati stracarichi di valigie e sacche
da viaggio. Tertuliano Mximo Afonso salito in camera, si messo in
libert, andato in bagno per alleviare la vescica, tranne il fatto di aver
perso laereo, come ha detto allimpiegato della reception, sembrava non
avere altre preoccupazioni, ma solo fino a quando si steso sul letto con
lintenzione di riposare un po, immediatamente limmaginazione gli ha
messo davanti unautomobile ridotta a un mucchio di rottami e, dentro,
miseramente sanguinanti, due corpi straziati. Sono tornate le lacrime, sono
tornati i singhiozzi, e chiss per quanto tempo sarebbe continuato cos se
allimprovviso il ricordo della madre non avesse fatto irruzione nel suo
cervello disorientato. Si seduto di scatto, ha afferrato il telefono mentre si
ricopriva mentalmente di insulti, sono una bestia, uno stupido, un idiota
totale, un imbecille, cretino che non sono altro, com possibile non aver
pensato che la polizia sarebbe andata a bussare alla mia porta, che avrebbe
interrogato i vicini per appurare se ho parenti, che la vicina di sopra le
avrebbe dato lindirizzo e il numero di telefono di mia madre, com possibile
essermi dimenticato di una cosa che balzava agli occhi, com possibile. Al
numero non rispondeva nessuno. Il telefono squillava, squillava, ma nessuno
venuto a rispondere, Chi parla, perch finalmente Tertuliano Mximo
Afonso potesse rispondere, Sono io, sono vivo, la polizia si sbagliata, poi ti
spiego. La madre non era in casa, e questo fatto, insolito in unaltra
situazione, poteva solo significare che era in viaggio, che aveva noleggiato
un tass ed era in viaggio, anzi, forse era gi arrivata, e, in tal caso, andata
a chiedere la chiave alla vicina di sopra e ora sta piangendo il suo dolore,
povera mamma, e dire che mi aveva avvisato. Tertuliano Mximo Afonso ha
fatto il numero del proprio telefono, e ancora una volta non gli hanno
risposto. Si sforzato di pensare serenamente di schiarire lo spirito
ottenebrato, anche se la polizia fosse stata esemplarmente diligente ha
avuto bisogno di tempo per svolgere e concludere le indagini, bisogna
rammentare che questa citt un formicaio immenso di cinque milioni di
abitanti irrequieti, che sono molti gli incidenti e gli incidentati molti di pi,
che bisogna identificarli, andare poi a cercare le famiglie, un compito non
sempre facile perch c gente tanto sbadata che se ne va in giro senza
neanche un pezzo di carta in tasca che avverta, Se dovesse accadermi una
sciagura, chiamate tizio o caio. Fortunatamente, Tertuliano Mximo Afonso
non tra questi, a quanto pare non lo era neanche Maria da Paz, nellagenda
di entrambi, alla paginetta riservata ai dati personali, cera tutto il necessario
per una identificazione perfetta, almeno per le prime necessit, che finiscono
quasi sempre per essere le ultime. Nessuno che non fosse un fuorilegge se
ne andrebbe in giro con documenti falsi o sottratti a qualcun altro, per cui
legittimo concluderne, riportandoci al caso attuale, che quello che parso
alla polizia lo era di fatto, tanto pi che, non essendoci motivi per dubitare
dellidentit di una delle vittime, non si vede per quale accidente di ragione
dovrebbero essercene quanto allaltra. Tertuliano Mximo Afonso ha
chiamato di nuovo e, di nuovo, non ha avuto risposta. Ormai non pensa a
Maria da Paz, ora vuole solo sapere dov finita Carolina Mximo, i tass di
oggi sono auto potentissime, non quei macinini di una volta, e in una
situazione drammatica come questa non ci sarebbe neanche bisogno di
allettare il conducente con la promessa di una gratifica per fargli pigiare
lacceleratore, in meno di quattrore dovrebbe essere qui, e siccome oggi
sabato ed tempo di vacanze, col traffico ridotto al minimo, lei avrebbe pi
che il dovere di trovarsi a casa per tranquillizzare linquietudine di questo
figlio. Ha ritelefonato di nuovo e, questa volta, senza che se lo aspettasse,
entrata in funzione la segreteria, Qui parla Tertuliano Mximo Afonso,
lasciate un messaggio per favore, lo shock stato fortissimo, era talmente
agitato che non si reso conto che il meccanismo di registrazione prima non
era entrato in azione, e ora come se allimprovviso avesse udito una voce
che non era sua, la voce di un morto sconosciuto che domani bisogner
sostituire con quella di un vivo qualunque per non impressionare le persone
sensibili, unoperazione di leva e metti che tutti i giorni si realizza migliaia e
migliaia di volte in tutti i posti del mondo, anche se non ci piace pensarlo. A
Tertuliano Mximo Afonso ci sono voluti alcuni secondi per rasserenarsi e
recuperare la voce, poi, trmulo, ha detto, Mamma, non vero quello che ti
hanno detto, sono sano e salvo, dopo ti spiegher cosa sta succedendo,
ripeto, sono sano e salvo, ti dar il nome dellalbergo in cui ho preso
alloggio, il numero della stanza e il numero di telefono, chiamami appena
arrivi, non piangere pi, non piangere pi, forse Tertuliano Mximo avrebbe
ripetuto una terza volta queste parole se non fosse scoppiato in lacrime, per
la madre, per Maria da Paz, il cui ricordo si era ripresentato, e anche per
piet di se stesso. Esausto, si abbandonato sul letto, si sentiva fiacco,
debole come un bambino malato, si ricordato di non aver pranzato e
questidea, invece di stuzzicargli lappetito, gli ha provocato una nausea
tanto violenta che ha dovuto alzarsi e correre alla meglio in bagno dove i
successivi conati non gli hanno fatto venir su dallo stomaco altro che una
schiuma amara. tornato in camera, si seduto sul letto con il capo fra le
mani lasciando navigare il pensiero come una barchetta di sughero che
scende la corrente e di tanto in tanto, urtando contro un sasso, per un
attimo cambia rotta. Grazie a questo divagare semicosciente si ricordato di
qualcosa di importante che avrebbe dovuto comunicare alla madre. Ha
telefonato a casa pensando che la macchina gli avrebbe fatto di nuovo
loffesa di non funzionare, e ha tirato un sospiro di sollievo quando la
segreteria, dopo qualche secondo di esitazione, ha dato segni di vita. Ha
usato poche parole per lasciare il messaggio, ha detto solo, Prendi nota che
il nome Antonio Claro, non dimenticarlo, e poi, come se avesse appena
scoperto un elemento di peso per la definitiva elucidazione delle
commutative e instabili identit in lizza, ha aggiunto la seguente
informazione, Il cane si chiama Tomarctus.
Quando la madre arriver, lui non avr bisogno di recitarle i nomi del
padre e dei nonni, degli zii materni e paterni, non dovr parlarle del braccio
rotto quando era caduto dal fico, n della sua prima ragazza, n del fulmine
che aveva buttato gi il comignolo della casa quando aveva dieci anni.
Perch Carolina Afonso possa avere la certezza assoluta che davanti a s si
trova il figlio delle sue viscere non si sentir la mancanza di quel
meraviglioso istinto materno n delle prove scientifiche di conferma del DNA,
il semplice nome di un cane baster.
Pass quasi unora prima che il telefono squillasse. Allarmato,
Tertuliano Mximo Afonso lo alz rapidamente, sperando di udire la voce
della madre, ma quello che ne venne fuori fu limpiegato della reception, che
diceva, C qui la signora Carolina Claro, che le vuole parlare, mia madre,
balbett, scendo, scendo subito. Usc di corsa, mentre cercava di riprendersi,
Devo dominarmi, non esagerare nelle manifestazioni di affetto, quanto meno
daremo nellocchio, tanto meglio. La lentezza dellascensore lo aiut a
moderare il torrente di emozioni, e fu gi un Tertuliano Mximo Afonso
alquanto accettabile quello che si present nellatrio e abbracci lanziana
signora, la quale, fosse per giudizio dellistinto o per effetto della meditata
ponderazione nel tass che lha portata qui, ricambi con moderatezza le
dimostrazioni di affetto filiale, senza le volgari esuberanze passionali che si
esprimono con frasi del tipo Ah figlio mio adorato, anche se, nel caso del
presente dramma, sarebbe dovuta essere Ah povero figlio mio la pi adatta
alla situazione. Gli abbracci, i pianti convulsi dovettero aspettare finch
arrivarono in camera, finch la porta si chiuse e il figlio risuscitato pot dire
Madre mia, e lei non ebbe altre parole se non quelle che riuscivano a uscirle
dal cuore grato, Sei tu, sei tu. Questa, per, non una di quelle donne facili
da accontentare, a cui una carezza fa subito scordare un torto, che in questo
caso non era stato neanche contro di lei, ma contro la ragione, il rispetto, e
anche il senso comune, perch non si dica che ci siamo gi dimenticati di chi
ha fatto quanto poteva perch la storia degli uomini duplicati non si
concludesse in tragedia.
Carolina Mximo non impiegher questo termine, dir solo, ci sono due
persone morte, ora raccontami dal principio com possibile che sia
accaduto, e non nascondermi niente, per favore, il tempo delle mezze verit
finito, e quello delle mezze bugie pure. Tertuliano Mximo Afonso avvicin
una sedia per far sedere la madre, poi si sedette sul bordo del letto e
cominci il racconto. Fin dal principio, come gli era stato richiesto. Lei non lo
interruppe, solo due volte le si alter lespressione, la prima nel momento in
cui Antonio Claro diceva che avrebbe portato Maria da Paz nella casa in
campagna per farci allamore, e la seconda quando il figlio spieg come e
perch era andato a casa di Helena e quello che era successo dopo. Mosse le
labbra sussurrando, Pazzi, ma la parola non si ud. Era pomeriggio inoltrato,
la penombra occultava gi i lineamenti delluno e dellaltra. Quando
Tertuliano Mximo Afonso tacque, la madre fece la domanda inevitabile, E
ora, Ora, mamma, il Tertuliano Mximo Afonso che sono stato morto, e
laltro, se vuole continuare a far parte della vita, non potr far altro che
essere Antonio Claro, E perch non raccontare la verit, perch non dire
cosa successo, perch non rimettere tutte le cose a posto, Hai appena
udito ci che accaduto, S, e dopo, Ti domando, mamma, se pensi
veramente che queste quattro persone, quelle morte e quelle vive,
dovrebbero essere gettate in pasto al pubblico per la delizia e lo
sfruttamento della feroce curiosit del mondo, e cosa ci guadagneremmo, i
morti non risusciterebbero e i vivi comincerebbero a morire quello stesso
giorno, Che fare, allora, Tu, mamma, accompagnerai il funerale del falso
Tertuliano Mximo Afonso e lo piangerai come se fosse tuo figlio, anche
Helena ci andr, ma nessuno potr sapere perch sia l, E tu, Te lho gi
detto, sono Antonio Claro, quando accenderemo la luce la faccia che ti
comparir davanti sar la sua, non la mia, Sei mio figlio, S, sono tuo figlio,
ma non potr esserlo, per esempio, nella citt dove sono nato, per quella
gente l io sono morto, e quando vorremo vederci, tu e io, dovr essere in
un luogo dove nessuno abbia avuto notizia dellesistenza di un professore di
Storia chiamato Tertuliano Mximo Afonso, Ed Helena, Domani andr a
chiederle di perdonarmi e a restituirle questo orologio e questa fede di
matrimonio, E per arrivare a questo due persone sono dovute morire, Che io
ho ammazzato, e una era una vittima innocente, senza nessuna colpa.
Tertuliano Mximo Afonso si alz e and ad accendere la luce. La madre
stava piangendo. Per qualche minuto rimasero in silenzio, evitando di
guardarsi. Poi la madre mormor mentre si passava il fazzoletto umido sulle
palpebre, La vecchia Cassandra aveva ragione, non avresti dovuto far
entrare il cavallo di legno, Ora non c pi niente da fare, S, ora non c pi
niente da fare, e non ci sar neppure nel futuro, saremo tutti morti.
Dopo un breve silenzio Tertuliano Mximo Afonso domand, La polizia
ti ha parlato delle circostanze dellincidente, Mi hanno detto che lauto
uscita dalla corsa ed andata a sbattere contro un Tir che proveniva in
senso contrario, mi hanno anche detto che la morte devessere stata
istantanea, Strano, Strano, che, Avevo idea che fosse un bravo guidatore,
Qualcosa sar successo, Potrebbe aver sbandato, potrebbe esserci stato
dellolio sulla strada, Non me ne hanno parlato, hanno detto solo che lauto
uscita dalla corsa ed andata a sbattere contro il camion. Tertuliano
Mximo Afonso torn a sedersi sul bordo del letto, guard lorologio e disse,
Chieder in portineria di riservare una stanza, ceniamo e stanotte ti fermi in
albergo, Preferisco andare a casa, dopo mangiato mi chiamerai un tass, Ti
accompagno io, non mi vedr nessuno, E come puoi accompagnarmi, se non
hai pi lauto, Ho quella che apparteneva a lui. La madre scosse il capo
tristemente e disse, La sua auto, sua moglie, ci manca solo che cominci ad
avere anche la sua vita, Dovr scoprirne unaltra migliore per me, e ora, per
favore, andiamo a mangiare qualcosa, tregua alle disgrazie. Tese la mano
per aiutarla ad alzarsi, poi labbracci e disse, Ricordati di cancellare le
chiamate che ho lasciato in segreteria, tutte le precauzioni sono poche con i
gatti che si dimenticano di metter dentro la coda. Quando ebbero finito di
cenare, la madre gli chiese di nuovo, Chiamami un tass, Ti accompagno io a
casa, Non puoi rischiare che ti vedano, e inoltre solo il pensiero di sedermi in
quellauto mi fa venire i brividi, Ti accompagno in tass e torno indietro, Ho
let per andare da sola, non insistere. Quando si salutarono, Tertuliano
Mximo Afonso disse, Cerca di riposare, mamma, che ne hai bisogno, Di
sicuro c che non riusciremo a dormire entrambi, n io n tu, rispose lei.
Aveva ragione. Almeno Tertuliano Mximo Afonso non pot chiudere
occhio per ore e ore, vedeva lauto uscire dalla corsa e precipitarsi contro
lenorme muso del camion, perch, si domandava, perch ha deviato cos,
forse gli era scoppiato un pneumatico, no, non pu essere, in tal caso la
polizia non avrebbe mancato di riferirlo, certo, lauto aveva gi sulle spalle
un bel paio danni di servizio continuo, ma solo tre mesi fa aveva fatto una
revisione seria e non si era trovata nessuna magagna, n meccanica, n
elettrica. Si addorment alle prime luci dellalba, ma il sonno fu breve, erano
da poco passate le sette quando si svegli bruscamente con lidea che cera
qualcosa di urgente che lo aspettava, doveva essere la visita ad Helena, ma
per questo era ancora troppo presto, cosa poteva essere, allora,
allimprovviso ebbe un barlume, il giornale, doveva vedere cosa riportava il
giornale, un incidente del genere, praticamente alle porte della citt, fa
notizia. Balz su dal letto, si vest in fretta e usc correndo.
Limpiegato della reception, non quello che lo aveva accolto la sera
prima, lo guard con diffidenza e Tertuliano Mximo Afonso dovette dire,
Vado a comprare il giornale, non sia mai che laltro dovesse pensare che
lagitato ospite se la voleva squagliare senza pagare. Non dovette andare
lontano, cera un chiosco al primo angolo. Compr tre giornali, qualcuno
avrebbe dovuto pur parlare del disastro, e torn rapidamente in albergo. Sal
nella sua stanza e cominci a sfogliarli ansiosamente cercando la sezione
degli incidenti stradali. Solo nel terzo giornale trov la notizia. Cera una
fotografia che mostrava lo stato rovinoso in cui si trovava lauto. Con il corpo
tremante, Tertuliano Mximo Afonso lesse, saltando sui particolari, diritto
allessenziale, Ieri, verso le 9,30 del mattino, si verificato quasi allentrata
della citt un violento scontro fra unautomobile e un camion Tir. I due
occupanti dellautomobile, Tizio e Tizia, immediatamente identificati grazie ai
documenti di cui erano in possesso, erano gi morti quando sono arrivati i
soccorsi. Il conducente del camion ha subto solo leggere ferite alle mani e al
viso. Interrogato dalla polizia, che non gli ha attribuito alcuna responsabilit
per lincidente, ha dichiarato che mentre lautomobile era ancora a una certa
distanza, prima di deviare, gli era parso di vedere i due occupanti che
battagliavano, bench non potesse affermarlo con certezza assoluta per via
dei riflessi nel parabrezza. Informazioni raccolte in seguito dalla nostra
redazione hanno rivelato che i due sfortunati viaggiatori erano fidanzati.
Tertuliano Mximo Afonso rilesse la notizia, pens che a quellora lui si
trovava ancora a letto con Helena, e dopo, comera inevitabile, colleg lora
mattutina alla quale Antonio Claro rientrava con la dichiarazione dellautista
del camion. Che poteva essere successo fra i due, si domand, che poteva
essere successo nella casa di campagna perch continuassero ancora a
discutere in automobile, e pi che discutere, a battagliare, come aveva
detto, con capacit espressiva poco comune, lunico testimone oculare
dellincidente. Tertuliano Mximo Afonso guard lorologio. Mancavano pochi
minuti alle otto, Helena doveva essere gi in piedi, O magari no, pi che
probabile che abbia preso una compressa per dormire, o per sfuggire, che
il verbo pi giusto, povera Helena, altrettanto innocente di tutto quanto lo
era Maria da Paz, a stento immagina ci che laspetta. Erano le nove quando
Tertuliano Mximo Afonso uscito dallalbergo. Aveva chiesto alla reception
il necessario per farsi la barba, ha fatto colazione e ora va a dire ad Helena
la parola che ancora manca perch lincredibile storia degli uomini duplicati
finisca una volta per tutte e la normalit della vita riprenda il suo corso,
lasciandosi dietro le vittime, com duso e costume. Se Tertuliano Mximo
Afonso avesse piena coscienza di quello che va a fare, del colpo che sta per
sferrare, forse fuggirebbe via senza dare spiegazioni n giustificazioni, forse
lascerebbe le cose nello stato a cui sono arrivate, a marcire, ma la sua
mente come ottenebrata, sotto lazione di una specie di anestesa che gli
ha stordito il dolore e ora lo sta spingendo al di l della volont. Ha
posteggiato lauto davanti alledificio, ha attraversato la strada, entrato
nellascensore. Ha il giornale piegato sottobraccio, messaggero della
disgrazia, voce e parola del destino, lui il peggiore delle Cassandre, quella
che ha per unico compito dire, accaduto. Non ha voluto aprire la porta con
la chiave che ha in tasca, in verit non c pi spazio per ripicche, rivalse e
vendette. Ha suonato il campanello come quel venditore di libri che vantava
le sublimi virt culinarie dellenciclopedia in cui si descrivono
minuziosamente le abitudini della rana pescatrice, ma quello che adesso
desidera, con tutte le forze dellanima, che la persona che verr ad aprire
gli dica, sia pur mentendo, Non ne ho bisogno, ce lho gi. La porta si
aperta ed Helena comparsa nella penombra del corridoio. Lo fissava
sgomenta, come se avesse perduto ogni speranza di rivederlo, gli mostrava
il povero volto disfatto, gli occhi pesti, era evidente che la compressa che
aveva preso per sfuggire a se stessa aveva fallito. Dove sei stato, ha
balbettato, cosa successo, non vivo da ieri, non vivo da quando sei uscito.
Ha fatto due passi verso le braccia di lui, che non si sono aperte, che solo
per piet non lhanno respinta, e poi sono entrati insieme, lei ancora
aggrappata a lui, lui imbarazzato, brusco, come un pupazzo articolato che
non azzecca i movimenti. Non ha ancora parlato, non pronuncer una parola
prima che lei sia seduta sul divano, e ci che le dir sembrer solo linnocua
dichiarazione di chi sceso a comprare il giornale e adesso, senza secondi
fini, si limita a comunicare, Le ho portato le notizie, e le porger la pagina
aperta, e indicher il punto della tragedia, Ecco qui, e lei non far caso che
lui non le ha dato del tu, legger con attenzione quanto c scritto, svier lo
sguardo dalla fotografia dellauto schiacciata e mormorer, pensierosa,
quando avr finito, Che orrore, ma, se ha parlato in questa maniera solo
perch una donna dal cuore sensibile, in realt quella disgrazia non la
tocca direttamente, si perfino notato, in contraddizione con il significato
solidale delle parole pronunciate, un certo tono che somigliava a sollievo,
ovviamente involontario, ma che le parole dette dopo hanno espresso in
modo intelleggibile, una pena, non mi d nessuna gioia, al contrario, ma
almeno servito per finirla con questa confusione. Tertuliano Mximo Afonso
non si era seduto, stava l in piedi davanti a lei, come devono stare i
messaggeri in servizio, perch ha altre notizie da dare, e queste saranno le
peggiori. Per Helena, il giornale ormai una cosa del passato, il presente
concreto, il presente palpabile, questo suo marito rientrato, Antonio Claro
si chiama, e le dir cosa ha fatto ieri pomeriggio e stanotte, quali importanti
questioni siano mai state per averla lasciata senza una parola per tante ore.
Tertuliano Mximo Afonso capisce che non pu attendere un minuto di pi,
oppure sar obbligato a tacere per sempre. Disse, Luomo che morto non
era Tertuliano Mximo Afonso. Lei lo fiss inquieta e si lasci scappare
quattro parole che servivano a poco, Che, che hai detto, e lui ripet, senza
guardarla, Non era Tertuliano Mximo Afonso luomo che morto.
Linquietudine di Helena si trasform allimprovviso in paura assoluta, Chi era
allora, Suo marito. Non cera altro modo di dirglielo, non cera al mondo un
solo discorso preparatorio che valesse, era inutile e crudele pretendere di
applicare la benda prima della ferita. In preda alla disperazione, allucinata,
Helena tent ancora di difendersi dalla catastrofe che le crollava addosso, Ma
i documenti di cui parla il giornale erano di quel Tertuliano della malora.
Tertuliano Mximo Afonso prese dalla tasca della giacca il portafoglio, lo apr,
ne tir fuori la carta didentit di Antonio Claro e gliela porse. Lei la prese,
guard la fotografia che cera sopra, guard luomo che aveva davanti e cap
tutto. Levidenza dei fatti si ricostru nella sua mente come un fascio brutale
di luce, la mostruosit della situazione lasfissiava, per un rapido momento
parve che stesse per perdere i sensi. Tertuliano Mximo Afonso la anticip,
le afferr le mani con forza, e lei, aprendo gli occhi che erano come una
lacrima immensa, le ritrasse bruscamente, ma poi, priva di forze, le
abbandon, il pianto convulso le aveva evitato lo svenimento, ora i singhiozzi
le scuotevano il petto impietosamente, Anchio ho pianto cos, pens lui,
cos che piangiamo dinanzi a ci che non ha rimedio. E ora, domand lei dal
fondo della cisterna in cui annegava, Scomparir per sempre dalla sua vita,
rispose lui, non mi vedr mai pi, vorrei chiederle perdono, ma non oso,
sarebbe come offenderla di nuovo, Non stato lei lunico colpevole, S, ma la
mia responsabilit maggiore, sono reo di vigliaccheria e perci due persone
sono morte, Maria da Paz era davvero la tua fidanzata, S, E lamavi, Le
volevo bene, stavamo per sposarci, E lhai lasciata andare con lui, Glielho
gi detto, per vigliaccheria mia, per debolezza, E sei venuto qui per
vendicarti, S. Tertuliano Mximo Afonso si raddrizz, fece un passo indietro.
Ripetendo i movimenti che Antonio Claro aveva fatto quarantottore prima, si
sfibbi lorologio da polso, che pos sul tavolo, e poi gli mise accanto la fede.
Disse, Le mander per posta il vestito che ho indosso. Helena prese lanello,
lo guard come se fosse la prima volta. Distrattamente, quasi volesse
cancellare linvisibile segno lasciato, Tertuliano Mximo Afonso strofin con
lindice e il pollice della mano destra il dito della sinistra da cui si era tolto la
fede. Nessuno dei due ha pensato, nessuno dei due giunger mai a pensare
che la mancanza di questo anello al dito di Antonio Claro poteva essere stata
la causa diretta delle due morti, e tuttavia andata cos. Ieri mattina, nella
casa di campagna, Antonio Claro dormiva ancora quando Maria da Paz si
svegliata. Lui era sdraiato sul fianco destro, con la mano sinistra
abbandonata sul cuscino dove lei poggiava il capo, proprio allaltezza degli
occhi. I pensieri di Maria da Paz erano confusi, oscillavano tra il fiacco
benessere del corpo e uninquietudine dello spirito per cui non trovava
spiegazione. La luce sempre pi intensa che proveniva dalle fessure dei
rustici scuri delle finestre illuminava a poco a poco la camera. Maria da Paz
ha sospirato e girato il capo verso Tertuliano Mximo Afonso. La mano
sinistra di lui quasi le copriva il volto. Lanulare mostrava il segno circolare e
biancastro che le fedi lungamente usate lasciano sulla pelle. Maria da Paz ha
avuto un brvido, ha creduto di aver visto male, di star sognando il peggiore
degli incubi, questuomo uguale a Tertuliano Mximo Afonso non Tertuliano
Mximo Afonso, Tertuliano Mximo Afonso non porta anelli da quando ha
divorziato, il segno sul suo dito svanito da lungo tempo. Luomo dormiva
placidamente. Maria da Paz scivolata con mille cautele fuori dal letto, ha
raccolto i vestiti sparsi nella camera ed uscita. Si vestita nellingresso,
ancora troppo stordita per pensare con lucidit, impotente a trovare una
risposta alla domanda che le frullava nella testa, Sono forse matta. Che
luomo che laveva portata l e con il quale aveva passato la notte non fosse
Tertuliano Mximo Afonso, ne era del tutto sicura, ma, se non era lui, chi
poteva essere allora, e com possibile che esistano al mondo due persone
esattamente uguali, al punto di confondersi in tutto, nel corpo, nei gesti,
nella voce. A poco a poco, come chi sta cercando e scoprendo le tessere di
un puzzle, ha cominciato a collegare avvenimenti e azioni, ha rammentato le
parole equivoche che aveva udito da Tertuliano Mximo Afonso, le sue frasi
evasive, la lettera ricevuta dalla casa di produzione cinematografica, la
promessa che lui le aveva fatto che un giorno le avrebbe raccontato tutto.
Non poteva andare oltre, avrebbe continuato a non sapere chi era
questuomo, a meno che non fosse lui stesso a dirglielo. La voce di
Tertuliano Mximo Afonso si udita dalla stanza, Maria da Paz. Lei non ha
risposto e la voce, insinuante, carezzevole, ha insistito, Ancora presto,
vieni a letto. Lei si alzata dalla sedia su cui si era abbandonata e si
diretta in camera. Non ha oltrepassato la soglia. Lui ha detto, Cosa ti
venuto in mente di vestirti, di, spogliati e vieni qui, la festa non ancora
finita, Chi lei, ha domandato Maria da Paz, e prima che lui rispondesse, Di
quale anello il segno che ha nel dito. Antonio Claro si guardato la mano e
ha detto, Ah, questo, S, quello, lei non Tertuliano, No, in effetti non sono
Tertuliano, Allora chi , Per ora, accontentati di sapere chi non sono, ma
quando sarai con il tuo amico puoi domandarglielo, Lo far, devo sapere da
chi sono stata ingannata, Da me, in primo luogo, ma lui ha contribuito, o
meglio, il poveretto non ha potuto far altro, il tuo fidanzato non
propriamente un eroe. Antonio Claro si alzato dal letto completamente
nudo e si avvicinato a Maria da Paz sorridendo, Che importanza ha che io
sia luno o sia laltro, smettila di fare domande e vieni a letto. Disperata,
Maria da Paz ha lanciato un grido, Canaglia, ed fuggita in sala. Antonio
Claro spuntato di l a poco gi vestito e pronto per uscire. Ha detto con
indifferenza, Non ho pazienza con le donne isteriche, ti lascio davanti alla
porta di casa, e addio. Trenta minuti dopo, a grande velocit, lauto si
scontrava con il camion. Non cera olio sulla strada. Lunico testimone
oculare aveva dichiarato alla polizia che, pur non potendo averne la certezza
assoluta per via dei riflessi sul parabrezza, gli era parso di vedere che i due
occupati dellauto stessero battagliando.
Tertuliano Mximo Afonso aveva detto infine, Spero arrivi un giorno in
cui possa perdonarmi ed Helena rispose, Perdonare non che una parola e
le parole sono tutto quanto abbiamo, Dove andrai adesso, Via, a raccogliere i
cocci e a mascherare le cicatrici, Come Antonio Claro, S, laltro morto.
Helena rimase in silenzio, aveva la mano destra posata sul giornale, la fede
di matrimonio le brillava nella sinistra, la stessa con cui teneva in punta di
dita lanello che apparteneva al marito. Allora disse. Ti resta una persona che
pu continuare a chiamarti Tertuliano Mximo Afonso, S, mia madre, Si
trova in citt, S, Ce n unaltra, Chi, Io, Non ne avr occasione, non ci
rivedremo pi. Dipende da te, Non capisco, Ti sto dicendo di rimanere con
me, di prendere il posto di mio marito, di essere in tutto e per tutto Antonio
Claro, di continuare la sua vita giacch glielhai tolta. Io, restare qui, vivere
insieme? S, Ma non ci amiamo, Forse no, Alla fine potrebbe odiarmi. Forse
s, O io potrei odiare lei, Accetto il rischio, sarebbe un altro caso unico al
mondo, una vedova che divorzia, Ma suo marito doveva avere dei parenti,
genitori, fratelli, come posso prendere il suo posto? Ti aiuter, Lui era un
attore, io sono un professore di Storia, Questi sono alcuni dei cocci che
dovrai ricomporre, ma ogni cosa a suo tempo, Forse arriveremo ad amarci,
Forse s, Non credo che potrei odiarla, Neanche io te. Helena si alz e si
avvicin a Tertuliano Mximo Afonso. Parve che stesse per baciarlo, invece
no, che idea, un po di rispetto, per favore, non dimentichiamo ancora che
c un tempo per ogni cosa.
Le prese la mano sinistra e, lentamente, molto lentamente, per dare al
tempo il tempo di arrivare, le infil la fede al dito. Tertuliano Mximo Afonso
lattir leggermente verso di s e restarono cos, quasi abbracciati, quasi
uniti, al limite del tempo.

19.
Il funerale di Antonio Claro fu di l a tre giorni. Helena e la madre di
Tertuliano Mximo Afonso erano andate a rappresentare i loro ruoli, una a
piangere un figlio che non era il suo, laltra a fingere che il morto le fosse
sconosciuto. Lui era rimasto a casa, a leggere il libro sulle antiche civilt
mesopotamiche, capitolo degli aramei. Il telefono squill. Senza pensare che
avrebbe potuto essere qualcuno dei suoi nuovi genitori o fratelli, Tertuliano
Mximo Afonso alz il ricevitore e disse, Pronto. Allaltro capo una voce
uguale alla sua esclam, Finalmente. Tertuliano Mximo Afonso rabbrivid, su
questa stessa sedia doveva esser seduto Antonio Claro la sera in cui gli
aveva telefonato. Ora la conversazione si ripeter, il tempo si pentito ed
tornato indietro. il signor Daniel Santa-Clara, domand la voce, S, sono io,
Sono settimane che la sto cercando, ma finalmente lho trovata, Cosa
desidera, Vorrei incontrarmi personalmente con lei, Perch, Avr notato che
le nostre voci sono uguali, Mi sembra di notare una certa somiglianza, Non
somiglianza, uguaglianza, Come vuole, Non solo nelle voci che siamo
simili, Non capisco, Chiunque ci vedesse insieme potrebbe giurare che siamo
gemelli, Gemelli, Pi che gemelli, uguali, Uguali, come, Uguali,
semplicemente uguali, Finimola con questa conversazione, ho da fare, Vuol
dire che non mi crede, Non credo nelle cose impossibili, Ha due nei
sullavambraccio destro, uno accanto allaltro, S, Anchio, Questo non prova
niente, Ha una cicatrice sotto la rotula sinistra, S, Anchio.
Tertuliano Mximo Afonso fece un respiro profondo, poi domand,
Dove si trova, In una cabina telefonica non molto lontano da casa sua, E
dove posso incontrarla, Dovr essere in un posto isolato, senza testimoni,
Ovviamente, non siamo mica dei fenomeni da baraccone. La voce allaltro
capo sugger un parco alla periferia della citt e Tertuliano Mximo Afonso
disse che era daccordo, Ma le automobili non possono entrare, osserv,
Meglio cos, disse la voce, Lo credo anchio, C una parte di bosco dopo il
terzo laghetto, laspetto l, Forse arriver io per primo, Quando, Adesso, fra
unora, Benissimo, Benissimo, ripet Tertuliano Mximo Afonso posando il
telefono. Prese un foglio di carta e scrisse senza firmare, Torner. Poi and
in camera, apr il cassetto dove cera la pistola. Introdusse il caricatore nel
calcio e mise il colpo in canna. Si cambi dabito, camicia pulita, cravatta,
pantaloni, giacca, le scarpe migliori. Sinfil la pistola alla cntola e usc.

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