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Il termine semantica fu coniato nel 1883 dal linguista francese M. Bral a partire dal
verbo greco semaino indicare, significare, derivato, a sua volta, da sma, segno. Nella
definizione di Bral, la semantica si occupa con lo studio delle leggi che regolano i
cambiamenti di significato delle espressioni linguistiche. Si tratta dunque di una
concezione diacronica della semantica, unimpostazione che domina gli studi linguistici
dell Ottocento fino agli inizi del Novecento.
La semantica ottocentesca, espressa oltre che nei lavori di Bral in quelli di Herman
Paul, Wilhelm Wundt, Antoine Meillet, Arsne Darmesteter studia i tipi di mutamento
semantico che subiscono le parole nel corso della storia di una lingua o nel passaggio da
una lingua allaltra e delle cause di tali mutamenti (fattori di ordine linguistico, storico,
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sociale e psicologico). I cambiamenti di significato sono classificati in base alle
conseguenze che producono:
- restringimento di significato (francese viande cibo > carne; lat. cubare
giacere > it. covare);
- ampliamento di significato (lat. panarium cesto del pane > it. paniere >
cesto);
- trasformazione in senso migliorativo (il lat. minister attendente, servo
diventato ministro) o peggiorativo (il lat. captivus prigioniero, per influsso
della locuzione captivus diaboli diventato lit. cattivo, fr. crtin cristiano >
cretino).
In seguito, non sono mancati contributi importanti alla semantica diacronica, tra cui
ricordiamo quelli del grande studioso di origine romena, Eugen Coeriu. Oggi, si
registrano degli studi dedicati prevalentemente alla semantica sincronica, che potrebbe
essere definita come
il settore della linguistica che si occupa dello studio del significato delle parole, delle
frasi, dei testi.
Se tutti i linguisti sono concordi nel definire la semantica come branco della
linguistica avente come oggetto di studio il significato delle parole/frasi/ testi, in quanto
al significato non c una definizione condivisa da tutti gli studiosi. Il concetto di
significato uno dei pi controversi della teoria del linguaggio (ci sarebbero ben ventitr
definizioni). La riflessione sul significato risale allo stoicismo (300 a. C.) e fu coltivata
nel medioevo. La difficolt di dare una definizione chiara al significato dipende dal fatto
che la nozione di significato si trova allintersezione della relazione tra linguaggio,
pensiero e realt.
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Lelemento che pi caratterizza le teorie semantiche analitiche il loro
referenzialismo: al centro dellinteresse della semantica filosofica c la relazione che si
instaura tra il linguaggio e il mondo extralinguistico al quale esso si riferisce o che
denota; da qui il nome di semantica referenziale o denotazionale. Nellapproccio
referenziale il significato viene rapportato alla relazione tra il linguaggio e la realt, tra le
espressioni linguistiche e i loro referenti extralinguistici. In questa prospettiva, ad es., il
significato di un nome proprio come Dante Alighieri loggetto particolare del quale esso
il nome (lindividuo Dante Alighieri, quella persona in carne e ossa), mentre il
significato di unespressione come La montagna pi alta del mondo loggetto che essa
descrive, cio lEverest.
B. Altre definizioni fanno riferimento a modelli comportamentali. Secondo
questi approcci (il rappresentante pi importante L. Bloomfield), il significato viene
rapportato alle situazioni in cui si producono dei messaggi e le reazioni che essi
provocano nellascoltatore: il significato di ho fame si deduce dal fatto che
linterlocutore, come risposta, porge una mela, quello di ho sete, dal fatto che
linterlocutore porge un bicchiere dacqua, quello di ha freddo, dal fatto che gli si porge
un maglione, etc.
C. Le definizioni contestuali o operazionali si fondano sulluso: il significato di
una parola coincide con luso che se ne fa in una lingua. quanto afferma il filosofo
austriaco L. Wittgenstein.
D. Le definizioni strutturalistiche riguardano le strutture interne della lingua. I
principi fondamentali dello strutturalismo sono contenuti nel famoso libro Corso di
linguistica generale (Cours de linguistique gnrale). Il libro, appartenente allaltrettanto
famoso linguista, Ferdinand de Saussure, segna lavvio della linguistica teorica moderna
in quanto la semantica trova una dimensione sincronica e una salda base teorica che ne
condizioneranno tutta la successiva evoluzione.
Lassunto centrale della concezione saussuriana e delle teorie semantiche
strutturalistiche che a essa si ispireranno che il significato sia unentit puramente
linguistica, cio qualcosa che non nasce dal rinvio a un elemento esterno al linguaggio
gli oggetti o i concetti ma che si crea allinterno del sistema linguistico. Pertanto il
significato di una parola si pu stabilire solo in rapporto con il significato delle parole di
significato uguale o simile (macchina, veicolo, automobile), di significato opposto
(caldo-freddo, piccolo-grande) e cos via. Fa parte di questo indirizzo di studi anche la
cosiddetta analisi componenziale, con la quale si scompone il significato delle parole: per
es., bambino equivale a [+umano], [-adulto] e [+maschio].
La distinzione introdotta da Frege tra Sinn e Bedeutung per molti versi analoga a
quella del filosofo tedesco Gottfried Wilhelm Leibnitz tra intensione e estensione e a
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quella introdotta dal filosofo inglese John Stuart Mill tra connotazione e denotazione.
Senza entrare nel merito delle molte e complesse questioni che questi concetti portano
con s, si cercher di definire e di illustrare i suddetti termini:
1. Estensione linsieme delle entit cui applicabile unespressione. Per es.,
lestensione della parola gatto data dalla classe delle entit alle quali la parola
applicabile.
2. Intensione linsieme delle propriet che individuano tale entit. Ritornando
allesempio sopraindicato, lintensione della parola gatto costituita dallinsieme
delle propriet essenziali per qualificare unentit come un gatto (ad es, propriet
di essere felino, di essere domestico ecc.) ossia linsieme delle propriet che
definiscono il concetto di gatto.
Esempi:
1. Il significato denotativo della parola madre, definito in un dizionario (genitore
di sesso femminile), mentre il significato connotativo linsieme dei contenuti
emotivi e affettivi che possiamo associare a questa parola.
2. Parole come deserto o oriente indicano, dal punto di vista denotativo, zone che
hanno certe caratteristiche climatiche o geografiche, ma dal punto di vista
connotativo sono associate a suggestioni, immagini o sensazioni che vanno al di
l del loro significato oggettivo.
Il significato connotativo non fisso, ma pu variare sia nel corso del tempo sia da un
individuo allaltro o da un gruppo di parlanti allaltro. La parola gatto pu essere
associata per alcune persone a contenuti connotativi positivi (animale grazioso che
suscita simpatia e tenerezza) e per altre a connotazioni negative (animale infido che
suscita fastidio); e parole come oriente, deserto o come fondamentalista, talebano
avranno un significato connotativo molto diverso a seconda della provenienza geografica
e delle credenze culturali, religiose e politiche del parlante.
Nel significato connotativo si distinguono diversi tipi:
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- significato affettivo, emotivo, evocativo quando il contenuto connotativo riguarda
le sensazioni e le emozioni che la parola pu destare (per es. madre, deserto);
- significato espressivo o stilistico quando il contenuto connotativo marcato
stilisticamente. Nella coppia cavallo/destriero, il secondo vocabolo ha una
connotazione letteraria e poetica che manca nel primo.
Questi due tipi di connotazione spesso si sovrappongono: nella coppia gatto e micio,
lultimo ha sia un valore affettivo (micio connota lanimale in senso positivo e affettuoso)
sia un valore stilistico (micio una parola di uso familiare mentre gatto stilisticamente
neutra).
Esercizio per il seminario.
Osserva, con il dizionario, le denotazioni e le connotazioni delle parole: dicembre,
tredici, rosso, buio, oceano, fiamma, foresta, spazio, tempesta, vertigine, pallido, incubo,
calamita.
Esempi:
1. Lespressione Buongiorno significa dal punto di vista strettamente
linguistico auguro una buona giornata, ma quando usata, in
uninterazione tra parlanti, come formula di saluto, assume un significato
sociale di tipo riconosco come interlocutore la persona cui mi sto
rivolgendo e manifesto lintenzione di stabilire con essa una forma di
interazione.
2. Il significato linguistico dei pronomi tu e Lei pronome di 2-a persona
singolare e pronome di 3-a persona singolare femminile, mentre il
significato sociale allocutivo che segnala la confidenza e allocutivo
che segnala la deferenza.
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metaforico, basato su unanalogia tra certe caratteristiche dei fulmini e dei conigli e certe
caratteristiche degli esseri umani. La lingua comune piena di espressioni metaforiche,
riconosciute come tali dai dizionari. Per es., un dizionario dar per un verbo quale fiutare,
sia unaccezione letterale percepire attraverso lolfatto (Il cane ha fiutato la preda) sia
unaccezione metaforica intuire, capire prontamente (Ho fiutato un imbroglio).
La metonimia un caso di significato non letterale basato sempre sullassunzione di un
significato aggiuntivo ma, a differenza della metafora, in virt di una relazione di
contiguit con lentit o il concetto che designa il senso letterale:
- lautore per lopera: Ho letto Proust;
- contenitore per contenuto: Bere una bottiglia;
- luogo per istituzione: Palazzo Chigi ha rilasciato una dichiarazione.
Nelle espressioni ironiche, il significato letterale della frase opposto a ci che con essa
si vuole intendere. Per es, dire Bella giornata oggi per riferirsi a una giornata piovosa.
Le espressioni idiomatiche sono locuzioni fisse dotate di un significato figurato: vuotare
il sacco rivelare ci che si sa, tirare i remi in barca, smettere unattivit, allacqua di
rose, in modo superficiale.
3. RAPPORTI SEMANTICI
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una struttura organizzata secondo diversi tipi di relazioni semantiche. Saussure individua
due tipi di rapporti cui vanno soggette tutte le unit linguistiche:
- i rapporti sintagmatici riguardano due o pi elementi effettivamente presenti in un
atto linguistico concreto (in praesentia). Nella frase Il gatto miagola la parola gatto ha un
rapporto sintagmatico con il e con miagola.
- i rapporti associativi (o paradigmatici, nella terminologia introdotta in seguito da
Hjelmslev) - (in absentia). I rapporti paradigmatici comprendono tre grandi tipi di
relazioni semantiche: le relazioni di sinonimia, che riguardano le somiglianze di
significato (1); le relazioni di opposizione, che si instaurano tra lessemi di significato
contrario (2); le relazioni gerarchiche, che riguardano lessemi di significato pi generale
e pi specifico (3).
3.1.1. SINONIMIA
Le parole legate da un rapporto di somiglianza di significato sono dette SINONIMI. (cio
parole dello stesso nome, dal greco syn insieme e quindi identico e onyma, variante
di onoma, nome).
La sinonimia la relazione che si instaura tra lessemi diversi ma che hanno lo stesso
significato fondamentale. il caso di lessemi che, data la somiglianza di significato ossia
il significato fondamentale comune, possono essere sostituiti luno con laltro:
- verbi: iniziare/cominciare, finire/terminare/cessare/smettere,
uccidere/ammazzare, mettere/porre; inghiottire/ingerire
- nomi: gatto/micio, dono/regalo, padre/pap, cefalea/mal di testa,
pantaloni/calzoni, calo/abbassamento;
- aggettivi: infelice/ triste/ malinconico, ampio/vasto.
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scoppiato un incendio di vaste / ampie proporzioni.
I due aggettivi, per, non sono sinonimi perfetti: hanno in comune una precisa area di
significato quella di grande -, ma anche un significato di largo che vasto non ha e
quindi non pu essere sostituito ad esso in una frase come: Vorrei una blusa ampia e
comoda.
Allo stesso modo, parole come infelice, triste, mesto, malinconico, scontento, avvilito,
abbattuto, depresso sono molto vicine tra loro per significato e possono essere
considerate dei sinonimi. Se per le analizziamo, scopriamo che tutte hanno un nucleo di
significato comune che ruota intorno allidea di infelicit-, ma ognuna presenta una
sfumatura di significato che la rende diversa dalle altre.
La sinonimia costituisce una buona base per osservare certe variazioni nella lingua:
1. Sinonimi appartenenti a registri diversi della lingua. Spesso due o pi
parole sono sinonime, ma appartengono a registri diversi della lingua. Per
es., insegnante e docente sono sinonimi, ma il primo appartiene al registro
comune, mentre il secondo a un livello pi elevato:
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gruppo?; Oh, che bella giovinetta!. Da osservare anche sorella /
sirocchia, uccello / augello, vedo / veggo.
4. Sinonimi regionalistici o geosinonimi. Molti sinonimi sono dovuti alla
diffusione a livello nazionale di regionalismi o di dialettismi che si sono
fissati nella lingua. il caso di sinonimi come fidanzato / moroso,
strofinaccio / canovaccio / straccio / cencio, trombaio / idraulico ecc.
Alcuni casi interessanti sono anche i seguenti: il settentrionale anguria
usato a Roma (dove presente cocomero) come variante elevata (melone o
mellone sono le forme meridionali); cacio (toscano e meridionale) si
oppone a formaggio, variante settentrionale entrata nello standard;
babbo/pap, di cui il primo tipico del toscano. In questa categoria
rientrano anche i sinonimi che vedono coesistere parole straniere e parole
italiane: relax/riposo, week-end/fine settimana, chque/assegno,
shock/emozione, computer/calcolatore.
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Anche se tra i significati dei lessemi accoppiati, che abbiamo sottolineato in
corsivo, c una relazione di opposizione, ci sono delle differenze che li
contraddistinguono. Il motivo che allinterno della relazione di opposizione rientrano
alcuni fattori che determinano vari tipi di opposizione semantica: antonimia (1),
complementarit (2) e inversione (3). La distinzione tra antonimia e complementarit
corrisponde a quella tra opposizione graduabile e non graduabile.
1. Due lessemi tra cui c una relazione di opposizione graduabile sono antonimi.
Tali lessemi indicano gli estremi di una scala che prevede anche gradi intermedi:
caldo/freddo, alto/basso, buono/cattivo, giovane/vecchio, ricco/povero, veloce/lento,
lungo/corto. Tra i poli opposti designati dai suddetti lessemi possono esserci gradi
intermedi: altissimo alto medio basso bassissimo. Possiamo dire ad esempio, che
Giovanni pi (meno) alto/buono/giovane/veloce di Mario o abbastanza giovane o n
ricco n povero o altissimo/buonissimo/giovanissimo ecc.
A volte, il grado intermedio lessicalizzato, cio espresso da un lessema
specifico: n caldo n freddo, cio tiepido.
Tali antonimi sono detti incompatibili o totali cio costituiti da parole che si
oppongono in modo tale che non possono essere vere nello stesso tempo, ma possono
essere entrambe false. Ad esempio, la coppia antonimica alto/basso: Giovanni non pu
essere contemporaneamente alto e basso, ma pu benissimo essere n alto n basso;
daltra parte, non alto non significa necessariamente basso. Antonimi
incompatibili sono anche amare e odiare perch non si pu amare e odiare allo stesso
tempo, ma non amare non significa necessariamente odiare e non odiare non
significa necessariamente amare.
2. Sono complementari o contrari propriamente detti i lessemi che sono uno la
negazione dellaltro senza gradazioni, come vivo/morto, maschio/femmina, vero/falso,
aperto/chiuso, celibe/sposato. In questi casi non ci sono terze possibilit o gradi
intermedi: non si pu dire Giovanni pi vivo di Mario o Mario abbastanza morto. I
lessemi complementari dividono unarea concettuale in due sfere che si escludono a
vicenda: il significato delluno implica la negazione del significato dellaltro e, di
conseguenza, non possono sussistere allo stesso tempo. Il rapporto si esprime in termini
di o .o, perci vengono chiamati anche contrari disgiunti.
In termini logici, la differenza tra antonimia e complementarit pu essere
descritta in termini di implicazione:
- nellantonimia, laffermazione di un membro della coppia implica la negazione
dellaltro, ma la negazione delluno non implica laffermazione dellaltro: Il caff caldo
implica Il caff non freddo, ma Il caff non caldo non implica Il caff freddo
(potrebbe essere n caldo n freddo).
- nella complementarit, laffermazione di uno dei membri implica la negazione
dellaltro e viceversa: Ugo vivo implica Ugo non morto e Ugo non vivo implica
Ugo morto. Questa differenza corrisponde alla distinzione stabilita dalla logica classica
tra contrari e contraddittori: unaffermazione il contrario di unaltra se non possono
essere entrambe vere pur potendo essere entrambe false: Il caff caldo e Il caff
freddo; nel caso di affermazioni contraddittorie, una delle due deve essere vera: Ugo
vivo e Ugo morto non possono essere entrambe vere o entrambe false.
3. Linversione si instaura tra lessemi che esprimono la stessa nozione da
prospettive opposte. Le relazioni di inversione sono particolarmente frequenti nelle aree
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del lessico relative ai rapporti di parentela e ai ruoli sociali (padre/madre, marito/moglie,
dottore/paziente), alle relazioni spazio-temporali (sopra/sotto, davanti/dietro,
prima/dopo) o a azioni presentate da punti di vista diversi ma simmetrici (dare/ricevere,
compare/vendere). Oltre alle coppie che esprimono direzioni opposte (su/gi,
avanti/indietro), esistono coppie oppositive esprimenti movimento in direzioni opposte
(andare/venire, salire/scendere, arrivare/partire, entrare/uscire).
Oltre ai rapporti binari (le coppie di lessemi) ci sono anche opposizioni
non binarie, relative a insiemi formati da pi lessemi, come i nomi delle stagioni
(primavera, estate, autunno, inverno) e dei giorni della settimana (luned, marted ecc.).
Tra questi lessemi si stabilisce una relazione di incompatibilit. Oltre a queste
opposizioni cicliche, rientrano in questa categoria le opposizioni seriali, cio ordinate
secondo una scala o una gerarchia (come i numerali uno, due, tre, cento, mille, milione
o come la scala freddo, fresco, tiepido, caldo); in questultimo caso, gli estremi della
scala formano una coppia di antonimi.
Osservazioni
1. Non tutte le parole hanno un antonimo.
Non ammettono un contrario i nomi e gli aggettivi indicanti colore o forma: rosso
non ha un colore opposto (solo in alcuni codici visivi il rosso ha come contrario
il verde, ma ci non succede nel codice linguistico), ma solo colori diversi
(verde, giallo, arancione, blu, ecc. ); allo stesso modo, rettangolare non ha una
forma opposta, anche se, come ovvio, esistono forme diverse (rotondo,
quadrato ecc.). Non ammettono un contrario neanche le parole che indicano
nazionalit, provenienza regionale o credenza religiosa, come italiano, francese,
siciliano, toscano, musulmano ecc. Naturalmente, tutte queste parole possono
essere negate con lavverbio non, ma le forme come non rosso, non quadrato,
non italiano, non cristiano e simili non sono antonimi di rosso, quadrato,
italiano e cristiano. Cos con non rosso ci limitiamo a negare, cio a escludere il
colore rosso, a vantaggio di tutti gli altri colori: Vorrei una stoffa non rossa
significa che vorrei una stoffa verde, gialla, arancione ecc. Con non bello non
intendo negare bello per dire brutto: non bello soltanto unattenuazione di
bello oppure un modo elegante e ironico per far capire che in realt vogliamo dire
proprio brutto.
2. Molti antonimi sono costituiti, come si visto sopra, da due parole diverse. Nella
maggior parte dei casi, per, gli antonimi si formano per derivazione da una parola
cui viene aggiunto un prefisso, (in alcuni casi il prefisso aggiunto un morfema, in
altri, un allomorfo) come a-, an-, de-, dis-, de-, in-, ne-, s-: tipico/atipico,
alcolico/analcolico, onest/disonest, certo/incerto, lecito/illecito, vestire/svestire
ecc.
3. Una parola con pi significati ha pi antonimi. Una parola che presenta pi
significati ha un contrario per ognuno di tali significati. Cos laggettivo acuto ha
quattro tipi di antonimi, secondo i suoi quattro significati:
a. acuminato, appuntito ha come contrario arrotondato;
b. angolo acuto ha come contrario ottuso;
c. lancinante, intenso ha come contrario lieve;
d. perspicace, astuto, sveglio ha come contrario tardo.
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4. Le gradazioni organizzano vaste quantit di parole nel lessico. Possono essere
sottoposte alla gradazione:
QUANTIT : (-) nessuno, uno, qualcuno, parecchi, molti, infiniti (+);
TEMPERATURA: (-) gelido, freddo, tiepido, caldo, bollente (+);
DIMENSIONE: (-) microscopio, piccolo, medio, grande, grandissimo, enorme (+).
Nel gergo educativo italiano una gradazione regolarizzata tra gli aggettivi che
esprimono valutazione sulla prestazione scolastica degli alunni:
QUALITA DELLE PRESTAZIONI: (-) insufficiente, sufficiente, mediocre, buono,
ottimo, eccellente (+).
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esempio, dito, parte di una mano, braccio, parte del corpo, tastiera, parte del
pianoforte e non il dito la mano o un tipo di mano.
Il campo semantico della bellezza composto, tra gli altri, dai seguenti aggettivi:
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I campi semantici sono numerosi e vari. Alcuni sono pi ristretti, nel senso che
contengono un numero relativamente basso di parole e coprono unarea di significato
abbastanza ridotta. il caso degli insiemi di parole che indicano:
le parti del discorso: articolo, nome, aggettivo, pronome, verbo,
preposizione, congiunzione e interiezione;
le parentele: madre, padre, figlio, fratello, sorella, cugino, zio ecc.;
let: giovane, vecchio, anziano, nuovo, recente, arcaico ecc.;
lattivit in cucina: friggere, bollire, arrostire, stufare ecc.
le figure geometriche piane: triangolo, quadrato, rettangolo, trapezio,
pentagono, esagono, cerchio ecc.
le pietre preziose: rubino, smeraldo, acquamarina, zaffiro, onice, ametista,
diamante, topazio, opale, agata, lapislazzuli, turchese ecc.
gli strumenti musicali a fiato: flauto, oboe, clarinetto, saxofono, armonica,
tromba ecc.
i venti: grecale, libeccio, maestrale, scirocco, tramontana ecc.
i colori (vedi sopra).
Altri, invece, sono vastissimi, perch coprono aree di significato particolarmente ampio.
il caso degli insiemi di parole che indicano:
gli animali;
le piante;
i fiori;
i mezzi di trasporto.
1. Tra i campi semantici ci sono dei rapporti stretti. La fratellanza tra i vari
campi semantici pu essere notata in vari modi. Osserviamo i seguenti casi:
1.a. Ogni campo semantico confina con altri campi semantici che contengono parole
di significato differente ma relative ad aree vicine. Consideriamo il campo semantico
delle parole che indicano le forme geometriche piane: triangolo, quadrato, rettangolo
ecc. Accanto a questo campo si trovano altri campi che indicano altri elementi
geometrici:
- forme geometriche solide: cubo, parallelepipedo, piramide, sfera ecc.
- termini geometrici: linea, punta, retta, altezza, ipotenusa, diametro, raggio,
bisettrice, perpendicolare ecc.
- le unit di misura delle figure geometriche: metro, metro quadrato, metro cubo,
centimetro, decametro ecc.
Al campo semantico che indica gli strumenti musicali a fiato (flauto, oboe, clarinetto,
saxofono, armonica, tromba ecc.) si trovano accanto i campi indicanti:
- gli strumenti musicali a percussione: tamburo, batteria, grancassa ecc.
- gli strumenti musicali ad aria: organo, armonium, fisarmonica ecc.
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Il campo delle parole che indicano elementi naturali per eccellenza: terra,
aria, acqua, fuoco;
Il campo delle parole che indicano liquidi: benzina, sangue, latte, acqua,
brodo;
Il campo delle parole che indicano bevande: acqua, vino, birra, aranciata;
Il campo delle parole che indicano composti chimici naturali: anidride
carbonica, ammoniaca, acqua, sale, carbone.
3. Non si possono stabilire elenchi definitivi di tutti i campi lessicali di una lingua ed
difficile tracciare confini precisi tra un campo lessicale e laltro perch una stessa
parola pu appartenere a pi di un campo, il che crea delle intersezioni tra campi
diversi; ad esempio, coltello pu far parte sia del campo degli utensili di cucina sia di
quello delle armi, mentre freddo rientra nellaccezione letterale nel campo della
temperatura e nellaccezione metaforica in uno o pi campi relativi ai sentimenti o ai
comportamenti: (Una persona fredda, Un saluto freddo). Secondo gli studiosi (v.
Kittay, ) la metafora pu essere descritta come un trasferimento di lessemi da un
campo semantico allaltro. Con tale trasferimento, vengono trasferite anche le
strutture paradigmatiche esistenti nel campo semantico originario; ad esempio, cos
come caldo e freddo sono antonimi nel campo della temperatura, lo sono anche nel
campo dei sentimenti (Una persona calda/fredda, Unaccoglienza
calorosa/tiepida/fredda).
Abbiamo notato sopra che il significato delle parole non deve essere
analizzato in modo atomistico ma in rapporto alla struttura di cui le parole fanno parte.
Questa teoria ereditata dalla semantica strutturale condivisa da molti studiosi nel campo
della semantica compresa quella cognitiva (anche se i suoi assunti sono molto diversi da
quelli strutturalisti). Anche la semantica cognitiva considera che il significato di una
parola rapportato alla struttura in cui essa si inserisce; la differenza che per la
semantica strutturale questa struttura (il campo lessicale) ha una natura linguistica,
mentre per la semantica cognitiva ha una natura concettuale.
Per indicare questo tipo di strutture concettuali gli approcci cognitivisti
hanno proposto varie nozioni: frames (cornice, intelaiatura), script (sceneggiatura),
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schema, scena, scenario, sfondo, modello cognitivo idealizzato, spazio mentale ecc. In
generale, tutte queste nozioni indicano pacchetti di conoscenze che costituiscono,
secondo lipotesi cognitivista, lo sfondo indispensabile per interpretare una parola o un
insieme di parole.
Consideriamo, ad esempio, la parola luned. Nella prospettiva
strutturalista, il suo significato si definisce in base alla relazione puramente
intralinguistica che essa ha con altri lessemi appartenenti al campo lessicale dei giorni
della settimana (marted, mercoled, gioved ecc.) che ha come arcilessema la parola
settimana. Tali lessemi formano un insieme ciclico governato dalla relazione di
incompatibilit. Nella prospettiva cognitivista, invece, per comprendere il significato di
luned occorre fare riferimento a una cornice interpretativa un frame che include una
serie di conoscenze extralinguistiche relative ad esempio alla struttura del nostro
calendario, alla distinzione che c nella nostra societ tra giorni feriali e festivi, al fatto
che luned oltre a segnare linizio della settimana indica il riprendere del lavoro ecc.
Analogamente, il significato di lessemi come comprare, vendere, pagare, costare,
spendere e le relazioni semantiche di sinonimia, opposizione ecc. che intercorrono tra
essi possono essere compresi solo proiettando questi lessemi sullo sfondo dello schema
concettuale al quale si riferiscono, cio il frame evento commerciale che comprende
come elementi basici un venditore, un acquirente, una merce e del denaro. Scenari pi
complessi possono essere necessari per interpretare parole o testi che chiamano in causa
eventi pi articolati, ad esempio levento elezioni: possiamo interpretare la frase
Domenica si vota per le politiche, le scuole riaprono gioved (apparentemente formata da
due informazioni scollegate) solo sullo sfondo di una serie di conoscenze relative a come
si svolgono le elezioni e in particolare al fatto che i seggi elettorali sono collocati nelle
scuole, le quali quindi restano chiuse fino al termine dello spoglio.
In tutti questi casi, la comprensione del significato presuppone il
riferimento a uno schema concettuale che incorpora una serie di conoscenze
convenzionalizzate, fondate sugli stereotipi di una particolare cultura e sul modo in cui i
membri di una comunit organizzano la loro esperienza del mondo. Le espressioni
linguistiche sono interpretate in base a queste conoscenze che sono condivise da tutti i
parlanti appartenenti ad una stessa cultura. Esse formano appunto la cornice rispetto alla
quale le espressioni linguistiche acquistano significato. Rispetto al modello strutturalista
dei campi lessicali, lapproccio cognitivista si basa sullidea che il significato non pu
essere descritto solo in base alle relazioni intralinguistiche tra le parole, ma richiede il
riferimento alle nostre rappresentazioni mentali e alle conoscenze enciclopediche che
esse incorporano.
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Consideriamo le due dimensioni secondo le quali possono essere analizzati i vari tipi di
rapporti che intercorrono tra i significati dei lessemi:
la dimensione lineare o sintagmatica (dal greco sintagma composizione)
per la quale ogni elemento di una frase in rapporto con gli elementi che lo
precedono e lo seguono.
Tra i quattro elementi della frase,
Mangio una mela matura,
intercorrono dei rapporti per i quali appare opportuno dividere la frase in mangio una
mela matura, piuttosto che in mangio una mela matura oppure mangio una mela
matura. Questi rapporti ci impediscono di formare frasi come *mangio un melo maturo o
*una mangio matura mela. In parole povere, la dimensione sintagmatica si occupa di
come si combinano i vari elementi di una frase. Un altro esempio per indicare la
dimensione sintagmatica potrebbe essere un enunciato come Il ___ emise un forte nitrito.
Un buon conoscitore dellitaliano sapr integrare la parola mancante nellenunciato
incompleto (cio cavallo).
La dimensione associativa o paradigmatica (dal gr. paradeigma esempio,
modello), che riguarda i rapporti che intercorrono tra i significati dei
lessemi. Nellesempio gi citato potremmo immaginare le seguenti
sostituzioni:
Mangio una/ la/ questa mela matura.
Mangio una mela matura/ acerba/ rossa/ gialla ecc.
Mangio/ divoro/ assaporo/ mordo/ inghiotto una mela matura.
Mangio una mela/ ciliegia/ pera/ arancia matura.
Queste sostituzioni fanno capire meglio il rapporto tra i significati dei singoli lessemi:
divoro vuol dire mangio in un modo particolare; matura contraria di acerba; mela,
ciliegia, pera, arancia sono co-iponimi dello stesso iperonimo frutto. In conclusione, se
la dimensione paradigmatica rivela i rapporti di somiglianza o di opposizione tra i
lessemi, la dimensione sintagmatica assicura che la combinazione tra gli elementi sia
realizzata in base alle regole e alle restrizioni di ciascuna lingua.
Per essere disposti sullasse sintagmatico, gli elementi linguistici devono accettare
modificazioni ed assumere una forma determinata. Ad esempio, larticolo determinativo
che precede postino assume la forma fonica /il/, mentre zio preceduto da /lo/. Allo
stesso modo, il verbo essere assume la forma di terza persona singolare, perch il nome
col quale esso si accorda ha quella stessa persona. Questi fatti linguistici mostrano che
lasse sintagmatico non si limita a ricevere elementi linguistici in forma fissa e data una
volta per tutte, ma attivo sugli elementi che entrano in combinazione.
I rapporti sintagmatici si creano tra lessemi compresenti sullasse lineare del discorso. In
unaccezione pi ampia, lespressione rapporti sintagmatici interpretata come la
capacit di una parola di combinarsi con altre parole. Tali rapporti includono tutto ci che
rientra nellambito della sintassi, che appunto il settore della linguistica che studia le
regole tramite le quali le unit lessicali si combinano per formare unit superiori.
per importante tenere distinti il livello sintattico e quello semantico
poich le regole che permettono i due tipi di combinazioni sono di natura diversa. Per
illustrarne la differenza, consideriamo il notissimo esempio di Chomsky:
(1) Idee verdi senza colore dormono con furia.
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(2) Furia con verdi dormono senza idee colore
Notiamo che mentre la frase (2) totalmente sgrammaticata, cio una successione di
parole che non possono combinarsi in questo modo, la frase (1) bizzarra dal punto di
vista semantico, ma grammaticalmente corretta. Viceversa, esistono frasi sensate pur
essendo sintatticamente mal formate, come
(3) Mi hanno rimasto solo (non corretta secondo le norme dellitaliano standard) anzich
(4) Mi hanno lasciato solo.
Questi esempi mostrano che la buona formazione dal punto di vista sintattico non
rappresenta una garanzia per una coerenza semantica e viceversa. Dal punto di vista
semantico, due sono i fenomeni che riguardano le possibilit combinatorie:
- i fenomeni di collocazione;
- i fenomeni di selezione.
3.2.1. Le collocazioni
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avere male a un piede *avere sofferenza a un piede
Analogamente, avanzare unipotesi e prendere provvedimenti sembrano pi normali di
? proporre unipotesi e ?? decidere provvedimenti.
Molti studiosi riservano il termine collocazione a queste situazioni, cio ai casi in cui,
volendo esprimere un dato concetto e avendo scelto di usare il lessema X, la scelta del
lessema Y da combinare con X non totalmente libera, ma lessicalmente determinata,
cio fissata da convenzioni esistenti nelluso della lingua. Come nel caso di madornale,
anche in questi casi non ci sono motivi strettamente semantici che impongono o che
vietano una certa combinazione di parole, cio non ci sono vere e proprie restrizioni
semantiche alla combinazione dei lessemi; tuttavia una combinazione diversa
produrrebbe unespressione inappropriata. Si dice in tal caso che i lessemi presentano
delle restrizioni di collocazione cio dei limiti combinatori dovuti non a motivi
semantici o sintattici ma alle convenzioni lessicali tipiche di una lingua. La violazione di
tali restrizioni conduce a delle espressioni inappropriate.
3. I fenomeni sopra esaminati si intrecciano con altri tipi di espressioni linguistiche
caratterizzate dallavere un certo grado di fissit lessicale e/o un certo grado di
convenzionalit. un insieme molto variegato di espressioni, che include tra laltro i
lessemi complessi come macchina da scrivere o ferro da stiro, i binomi o i trinomi fissi
(espressioni come sali e tabacchi e aglio, olio e peperoncino in cui lordine delle parole
non pu essere invertito), le espressioni stereotipiche e le frasi fatte (del tipo tragica
scomparsa, efferato delitto), le formule convenzionali di saluto, augurio, scusa,
ringraziamento ecc. (Distinti saluti, Grazie mille), i detti e proverbi (Chi dorme non
piglia pesci, Il tempo denaro), le espressioni idiomatiche (tirare le cuoia). Linsieme di
questi fenomeni forma unarea particolarmente complessa da analizzare.
4. Vi sono anche collocazioni formali, non semantiche in cui laccostamento dei
componenti non ha alcuna base referenziale. Esempi come libro bianco raccolta di
documenti e testimonianze, verde et giovinezza, fondi neri illeciti, terno secco,
pulcesecca pizzico molto serrato dimostrano che la collocazione altra cosa rispetto
allassociazione di idee.
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richiede, a sua volta, un nome animato, dunque privo di senso parlare di pomodori
intelligenti e di tavoli che tossiscono.
Il concetto di restrizione di selezione esprime appunto il fatto che ogni
parola impone delle restrizioni al tipo di parole che possono combinarsi con essa (ad
esempio, quella di indicare unentit animata). Quando queste restrizioni combinatorie
vengono violate si ha unespressione semanticamente anomala.
Come le restrizioni di collocazione, anche le restrizioni di selezione
impongono dei limiti alle possibilit combinatorie delle parole. La differenza che le
restrizioni di collocazione sono legate a fattori lessicali pi che semantici, come dimostra
il fatto che possono valere per un lessema ma non per i suoi sinonimi (non possiamo dire
*Una cultura madornale ma possiamo dire Una cultura enorme), mentre le restrizioni di
selezione sono motivate da fattori semantici (sostituendo un lessema con un suo
sinonimo, lanomalia della frase non diminuisce: Unidea verde altrettanto anomala
di Un pensiero verde). Va detto per che anche le restrizioni di selezione non
rappresentano una regola assoluta: la maggior parte delle metafore e delle metonimie
sono casi di violazione delle restrizioni di selezione:
I libri temono lumidit, Il sergente abbaiava gli ordini alla truppa, La vita mi sorride
(metafore) Il Quirinale ha detto che..., Ho letto tutto il Dante (metonimie). Nonostante la
violazione delle regole di selezione, gli esempi sopra citati sono pienamente sensati.
4. Omonimia e polisemia
4.1. Omonimia fenomeno semantico relativo alle parole che presentano la stessa
forma, ma che hanno significati diversi (dal greco homonymos stesso nome). In realt,
negli omonimi, lidentit di forma soltanto apparente. Originariamente, gli omonimi
avevano forme diverse, ma con landar del tempo, i mutamenti fonetici e grafici li hanno
portato ad assumere la stessa forma. Consideriamo i seguenti omonimi:
la lira il tasso
La parola lira che significa unit monetaria deriva dal latino libra(m), libbra, cosa
del peso di una libbra; invece la lira, strumento musicale, deriva dal greco lyra, lira.
Allo stesso modo la parola tasso, quando indica il mammifero mustelide deriva dal
tardo latino taxone(m), di origine germanica; quando indica larbusto delle conifere
deriva dal latino taxu(m), infine, quando indica la misura percentuale di interesse deriva
dal francese ta(u)x, da tau(x)er, tassare.
Gli omonimi possono essere di due tipi:
Omonimi costituiti da parole che appartengono alla medesima categoria
grammaticale:
il miglio:
unit di misura (nome)
graminacea (nome)
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Il dizionario registra queste parole luna dietro laltra come voci autonome e le
distingue con un numero esponente:
lira1 f 1 unit monetaria di Italia, Turchia, Egitto e altri paesi. 2 est denaro [ETIMOL dal
latino libra(m): libbra, cosa del peso di una libbra]
lira2 f MUS strumento musicale a corde dellantica Grecia [ETIMOL attraverso il latino,
dal greco lyra]
Omonimi costituiti da parole che appartengono a categorie grammaticali
diverse:
fine amo ora
Il dizionario li registra luno dietro laltro diversificandoli nel lemma, oltre che con un
numero a esponente, con lindicazione del diverso accento:
ancora1 f NAUT pesante arnese di ferro o di acciaio atto a far presa sul fondo, in genere
con due bracci ricurvi (marre) che, legato a una catena o a una gomena, viene gettato in
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acqua da unimbarcazione per ormeggiarla: gettare, dare, affondare la., ancorarsi; essere,
stare sulla., alla., sulle ancore, rimanere fermo, ancorato; levare, salpare la., partire,
andarsene | estens., qualsiasi arnese con analoghe funzioni: a. di un dirigibile
ancora2 avv 1 comunica continuit di uno strato o di unazione nel tempo: ~ al cinema;
c ~ molto da fare. 2 fino ad ora, fino adesso, finora, fin qui: non ha ~ cenato; ()
4.2. La polisemia
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La compresenza di pi significati nello stesso significante sono tutti spiegabili in termini
logico-linguistici:
1. Nella maggior parte dei casi, i nuovi significati che si aggiungono ad una parola
sono in stretto rapporto di identit con il significato originario della parola: anche
se indicano cose completamente diverse, i nuovi significati e quello originario
sono collegati tra loro in modo tale che il parlante, al di l dei diversi usi, coglie
lesistenza di un nucleo semantico comune. Cos, nel caso della parola espresso, il
parlante pu capire che la parola indica qualcosa di celere, rapido e pu
quindi decodificarne facilmente il significato in rapporto al contesto: treno
espresso, caff espresso, francobollo espresso, lettera espresso.
2. In altri casi, il nuovo significato o i nuovi significati sono la conseguenza di
particolari associazioni mentali di tipo analogico: il parlante tende ad associare
significati nuovi, per lo pi di tipo figurato, al significato di base della parola. il
caso di verbi come fiorire, che, oltre a indicare lo sbocciare dei fiori, pu essere
usato in senso metaforico, nel significato di ottenere grandi risultati: Nel
rinascimento fiorirono le arti. Ed anche il caso di nomi propri che, per
antonomasia, possono essere usati in luogo di un nome comune con un significato
nuovo anche se connesso con quello originale. Cos, nella frase Quel signore
un grande mecenate, il nome mecenate indica una persona che protegge e aiuta
gli artisti, proprio come Mecenate, lamico dellimperatore Augusto che protesse i
poeti Virgilio e Orazio.
3. Spesso, infine, i diversi significati di una stessa parola sono dovuti al diverso
ambito duso, cio al particolare campo scientifico, tecnologico, artistico e
professionale, in cui sono utilizzati. Ad esempio, la parola divisione, pur
nellidentit della forma e dellorigine storica pu essere incontrata nei seguenti
campi:
- campo matematico: Per domani risolvete le seguenti divisioni;
- campo militare: Due nostre divisioni sono pronte a partire per il fronte;
- campo amministrativo: Suo padre capo di una rete delle tre divisioni del
Ministero;
- campo sportivo: La squadra della nostra citt milita in seconda divisione.
Il fatto che una parola possa avere pi significati comporta lambiguit della parola stessa
e, quindi, non poche difficolt di individuazione e decifrazione del significato esatto. Ad
esempio, una frase come:
Loperazione riuscita perfettamente
pu risultare incomprensibile e ambigua, data la polisemia della parola operazione. Come
significato base ha quello di azione che si compie per ottenere uno scopo , ma poi,
secondo gli ambiti duso, pu indicare:
- un intervento chirurgico (nel linguaggio medico);
- una serie di azioni militari o poliziesche (nel linguaggio militare);
- un procedimento di calcolo (nel linguaggio matematico);
- linsieme delle procedure necessarie per acquistare o vendere un bene (nel
linguaggio economico).
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Tuttavia, nella realt della comunicazione, il contesto, cio la situazione in cui la parola
viene usata, o le stesse parole che la circondano, ci permettono di capire con quale
significato essa usata:
Loperazione riuscita perfettamente: il paziente potr lasciare lospedale entro pochi
giorni.
Loperazione riuscita perfettamente: i banditi sono stati arrestati.
Loperazione riuscita perfettamente: il risultato del problema 423.
Loperazione riuscita perfettamente: ha, per, comportato un notevole investimento di
capitali.
In caso di dubbio, bisogna controllare il dizionario che,sotto ogni voce registra le varie
accezioni di una parola, cio i vari significati che una parola pu avere, da quello comune
a quelli meno comuni, da quello generale a quelli pi specialistici. Inoltre, indica lambito
duso di ogni significato, precisa cio il particolare campo o la particolare disciplina in
cui sono stati usati e li illustra uno per uno con opportuni esempi, volti a far capire cosa
vogliono dire precisamente.
La distinzione tra polisemia e omonimia pone qualche problema. In genere, vengono
considerati omonimi i lessemi: 1. che hanno diversa etimologia (lama del coltello / lama
animale). 2. che hanno diversa categoria grammaticale (v. sopra: la legge / egli legge,
ecc); 3. che, pur avendo la stessa origine, hanno significati molto diversi (vita il vivere /
vita parte del corpo sopra i fianchi).
Nella polisemia rientrano i significati tra loro lontani, come risulta da alcuni esempi della
terminologia automobilistica: candela (di cera / candela (dellauto); cf freccia.La
differenziazione ottenuta spesso mediante laggiunta di un determinante: albero di
trasmissione, albero a camme o mediante la suffissazione (carrozza / carrozzeria).
5. Lanalisi componenziale
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(1) Applicazioni allanalisi componenziale
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[SCHIENALE] [BRACCIOLI] [UN POSTO] [SOFFICE] [4 GAMBE]
sedia + - + - +
poltrona + + + + +
divano + + - + +
sgabello - - + - -
pouf - - + + -
La concezione strumentale dei tratti lessemi ha alla base lidea che, per
il loro significato generico, possono funzionare da descrittori di tutti i lessemi di cui sono
iperonimi. Il loro ruolo sarebbe simile a quello che hanno nei dizionari parole come atto,
qualit, persona, oggetto, strumento, sostanza ecc., che formano il sottovocabolario usato
per definire i lessemi registrati (ad esempio, flagellamento atto del flagellare,
immoralit qualit di ci che immorale, narratore persona che narra, coltello
strumento per tagliare) e che poi sono, a loro volta, oggetto di definizione. Il limite di
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questa prospettiva sta nel fatto che lanalisi ha una natura circolare (perch i tratti
definitori sono anchessi oggetto di definizione) e non ha nessun potere esplicativo dei
significati.
Un altro limite della concezione componenziale legato al fatto che le
semantiche componenziali tengono conto solo delle informazioni di tipo linguistico
dizionariale, mentre quelle di tipo extralinguistico-enciclopedico ne restano escluse. Cio,
solo delle conoscenze dizionariali pensabile fornire un elenco finito, mentre le
conoscenze enciclopediche - che includono virtualmente ogni informazione attinente al
significato di una parola sono infinite e dunque non rappresentabili (una definizione
enciclopedica di uomo, ad esempio, dovrebbe includere tutto ci che sappiamo sulla razza
umana dalla preistoria ad oggi, tutte le conoscenze anatomiche, psicologiche,
sociologiche sugli esseri umani ecc.).
Un altro limite dellanalisi componenziale legato alla difficolt di
descrivere in termini di tratti i significati connotativi (cf. la differenza tra nubile e zitella)
e soprattutto di descrivere in termini componenziali gli usi estensivi delle parole, nei
quali uno o pi tratti possono risultare annullati. Ad esempio, il significato di ragazza
include il tratto [-ADULTO] (che lo distingue da quello di donna), ma in frasi come Ho
parlato con le ragazze della segreteria la parola ragazza pu significare donna senza
presupporre che le donne in questione non siano adulte. Questo problema riguarda
soprattutto le estensioni metaforiche, la cui descrizione risulta molto difficile nellambito
di unanalisi componenziale: in una metafora come Quel ragazzo un leone, il tratto
[+UMANO] di ragazzo incongruente con il tratto [-UMANO] di leone, creando
unanomalia semantica.
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