LETTERATURA ITALIANA

divina commedia 15

AL CANTO VENTIQUATTRESIMO DANTE VEDE UNA

LUCE LUMINOSISSIMA E ROSSA, PIU ACCESA DEL
METALLO E DEL VETRO CHE FONDONO NELLE
FORNACI.

UNA VOCE MISTERIOSA INVITA DANTE, STAZIO E

VIRGILIO A SALIRE DA UN PUNTO IN PARTICOLARE. PIU
AVANTI SI SCOPRE CHE LA LUCE E LANGELO DELLA
TEMPERANZA, IN OPPOSIZIONE AL PECCATO DELLA
GOLA CHE FORNISCE AGLI AVVENTORI ESEMPI DI
VIRTU. (la temperanza la capacit di controllare i propri
istinti).

DANTE, ABBAGLIATO DALLA LUCE DELLANGELO SI

LASCIA GUIDARE DA VIRGILIO, COME se FOSSE CIECO.
ANCHE SE NON VEDE PI, IL SUO CORPO PERCEPISCE
UN VENTICELLO DI MAGGIO.

NEL CANTO VENTICINQUESIMO DANTE SI DOMANDA

COME POSSIBILE CHE DELLE ANIME INCONSISTENTI,
IMMATERIALI, POSSANO DIMAGRIRE quando NON
POSSONO MANGIARE.

STAZIO GLI RISPONDE PARTENDO DALLA

GENERAZIONE DEL CORPO UMANO; GLI DICE CHE LE
OMBRE DOPO LA MORTE SVILUPPANO I SENSI QUINDI
SONO IN GRADO DI SOFFRIRE E GIOIRE.

I TRE POI ARRIVANO ALLA SETTIMA CORNICE DOVE SI

ESPIA LULTIMO PECCATO DEL PURGATORIO, LA
LUSSURIA.

LAMBIENTE della settima cornice SOMIGLIA AD UN

GRANDE FORNO E DALLE PARETI DELLA MONTAGNA SI
PROPAGANO DELLE FIAMME. VI E SOLO UNA LINGUA
DI TERRA SENZA FUOCO DESTINATA A CHI PASSA PER
LI E I TRE SI MANTENGONO NELLA ZONA PROTETTA.
NEL CANTO SUCCESSIVO, IL VENTISEieSIMO SI
INTRODUCONO ANCHE LE ANIME DEI PECCATORI DI
LUSSURIA: SODOMITI E LUSSURIOSI, sono RIUNITI IN
UNA STESSA CORNICE POICHE ENTRAMBI HANNO
CEDUTO AL PENTIMENTO.

QUI LE ANIME, COME GRU (uccelli) CHE MIGRANO

VERSO NORD E VERSO SUD, DOMANDANO A DANTE SE
E VIVO E LUI GLI RISPONDE CHE E LI ED E
ESATTAMENTE IN CARNE, OSSA E SANGUE.