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Il Principe Nero aveva conosciuto pochi spadaccini abili come lui ma quel giovane militante delle

giacche nere aveva certamente ricevuto un addestramento superiore a qualsiasi altro giovane della
sua et.Non doveva avere pi di diciotto anni ma non faceva che abbassare,alzare-colpire
continuamente.
- Non ce lhai una famiglia ragazzino?-
Riusc a farfugliare Romolus mentre si difendeva strenuamente muovendo braccia e gambe come
una marionetta.
-certo la morte mia madre!-
Venne avanti con un affondo e il calore del metallo nella pelle esplose sul corpo del Principe
Nero,ma lo aveva colpito soltanto di striscio sul fianco ed egli poteva ancora muoversi.
Il giovane aveva abbassato troppo la guardia credendo di averlo colpito e la spada si era abbassata
poco pi gi del petto e Romolus gir su s stesso chiudendo gli occhi e lo colp mortalmente alla
gola.
Scavalc il cadavere e avanz nel castello allapparenza deserto.Non credeva che fossero tutti
fuggiti come codardi lasciando un adolescente a combattere contro di lui e allora cercava nelle
stanze piccole e nelle sale fuligginose avendo sempre cura di esibire in alto la sua spada
insanguinata.
Unombra sbuc fuori tr le altre,quelle degli angoli dimenticati.Era la Volpe,disarmato e con una
luce disperata negli occhi.
-Fermo Principe,qui non troverai nessuno-
-Copriti bene ed esci dal castello,ci sono gli altri-
-Gli altri chi?-
-LOrdine della fenice-
La Volpe sorrise e gli indic il corridoio vuoto alle sue spalle.
-Ti hanno mandato da solo,sapevano che potevi morire.Ti hanno mandato da solo-
-Nemmeno tu sei in compagnia Dorian-
-Allora siamo soli,zio-
-Cos pare-
Il giovane mosse velocemente le mani e tre carte da poker comparvero nelle sue mani.Gli angoli
appuntiti di ciascuna carta osservavano famelici il volto del Principe.Gliele aveva puntate contro.
-Quelle erano di tua madre-
-Non sai che le tradizioni si perpetuano?-
Le carte volarono ma il Principe Nero le schiv.Gett la spada lontana da se ed alz le mani.
-Non voglio farti del male Dorian-
-Nemmeno io per questo ti st chiedendo di andartene-
-Tu vieni via con me-
E mentre si avvicinava la Volpe spicc un salto sparendo tr le ombre sopra la sua testa dove
campavano ragnatele e scarafaggi e qualche carcassa di pipistrello poi scese dalla parte opposta,alle
spalle del Principe Nero che lo aveva perso con lo sguardo.
-Posso ucciderti ma non voglio,Principe.Emeglio se te ne vai e liberi il castello del mio padrone-
-Credevo non avessi padroni allinfuori di te,Dorian-
La Volpe estrasse dalla tasca altre tre carte e le punt allaltezza degli occhi delluomo,che non si
mosse.
-Essere se stessi non come andare in gita la domenica,camminare e sapere di farloCapricorno
mi ha insegnato che cosa significa usare il libero arbitrio con il contagocce e sai,non credevo fosse
cos piacevole.-
Le carte partirono dalla sua mano con un sibilo,il Principe era disarmato ma non si spost per
schivare il colpo.Quando gli spigoli metallici taglienti gli incisero la carne e i lobi oculari,Dorian
url di disperazione e si port le mani al volto.
Il Principe rimase in piedi e si cacci le carte dagli occhi,oramai danneggiati.Allung le braccia
verso il proprio nipote tentando di sentirlo,mentre un fiotto di sangue gli allagava la bocca.
-Adesso che hai avuto quello che volevi,vieni via da questo posto con me-
La Volpe si avvicin.Poi si ritrasse e corse via.Incontr le altre giacche nere sul percorso,sapevano
che se avessero trovato suo zio lo avrebbero ucciso.E quando f alluscita il torturante suono di
mitraglie gli annunci che Romolus come gli altri aveva raggiunto le schiere celesti,ma senza poter
guardare in faccia la morte.Non seppe dire per,se si trattasse di un privilegio.

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