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Introduzione

La chimica si occupa dello studio delle sostanze, in special modo della loro struttura, composizione,
propriet e possibili trasformazioni. In questo senso la chimica si rivolge alla materia, che possiamo
definire come qualsiasi cosa che occupa uno spazio ed ha una massa.
La materia esiste in tre stati fisici: Solido, Liquido e Gassoso.
Per sostanza pura si intende una sostanza con una ben precisa composizione e propriet, le quali
possono essere fisiche o chimiche. Le prime sono quelle che possibile misurare senza andare ad
intaccare lidentit di base della sostanza, le seconde sono quelle che descrivono come la sostanza
pu reagire per formare altre sostanze.
Le sostanze possono essere elementi o composti a seconda che essi possano essere scomposti per
via chimica in sostanze pi semplici. Fino ad oggi sono conosciuti 109 elementi.
Molte propriet della materia sono quantitative e quindi associate ad una quantit numerica. Si
utilizza come riferimento il SI dove sono presenti 7 unit di misura fondamentali.
Le propriet della materia possono essere intensive od estensive. Le prime al contrario delle seconde
non dipendono dalla quantit di materia in oggetto.

Natura atomica della materia

Nel 1961 Boyle defin un elemento come una sostanza che non pu essere scomposta in sostanze
pi semplici. Nel 1807 Dalton formul una serie di postulati atti a spiegare i risultati dei suoi
esperimenti:
Ogni elemento composto da particelle estremamente piccole chiamate atomi;
Tutti gli atomi di un dato elemento sono uguali;
Gli atomi di elementi diversi hanno propriet diverse;
Gli atomi non si creano ne si distruggono nel corso delle reazioni chimiche;
I composti si formano quando si uniscono tra loro due o pi elementi.

Questi postulati contengono in se alcune importanti leggi della chimica:


Legge della conservazione della massa ( Lavoisier)
In ogni reazione chimica la somma delle masse delle sostanze reagenti uguale alla somma delle
masse dei prodotti
Legge delle proporzioni definite ( Proust)
Il rapporto tra le masse degli elementi di un determinato composto chimico e fisso e costante
Legge delle proporzioni multiple ( Dalton)
Se A e B formano diversi composti, allora le masse di B che possono combinarsi con una data
massa di A, sono tra loro in un rapporto di numeri piccoli e interi
Tubo Catodico
In un tubo sottovuoto, lapplicazione di unalta tensione tra due elettrodi metallici provoca la
scarica di una radiazione catodica nota come raggio catodico, evidenziabile con la fluorescenza di
alcuni materiali. Tale raggio composto da cariche negative ed inoltre i raggi catodici generati da
materiali diversi hanno le stesse caratteristiche. Si arrivati quindi alla conclusione che i raggi sono
costituiti da particelle tutte della stessa entit, chiamate elettroni.
Thomson attraverso la deflessione di un fascio di raggi catodici sottoposto allazione di un campo
elettrico e di uno magnetico not che possibile calcolare il rapporto fra la carica e la massa degli
elettroni.

Parallelamente a questi studi, altri ricercatori scoprirono unaltra propriet di alcune sostanze, la
radioattivit. Si scopr che quando i raggi catodici colpiscono certi materiali si genera un tipo di
radiazione invisibile, capace di attraversare i materiali e di non essere deflessa da campi magnetici,
venne chiamata raggi x.
Rutherford distinse la radioattivit in tre tipi di radiazione naturale:
I raggi radiazioni non cariche elettricamente ed ad alta energia;
I raggi costituiti da elettroni fortemente accelerati;
I raggi particelle di grande massa cariche positivamente con una carica pari a +2;.

1 modello atomico
Sulla base di queste esperienze Thomson formul un primo modello atomico, in cui si supponeva
che gli elettroni costituissero una porzione dellatomo carica negativamente immersa in una
matrice uniformemente carica di carica positiva.

Tuttavia le successive esperienze di Rutherford sconfessarono tale modello. Egli scopr infatti che
quando un fascio di raggi impattava una sottile lastra doro accadeva che:
Una grande parte dei raggi passava indisturbata;
Una piccola parte veniva deflessa;
Alcune particelle rimbalzavano indietro;
Rutherford quindi afferm che la maggior parte della massa atomica e tutta la sua carica positiva
risiedesse in una regione estremamente densa dellatomo, il nucleo. La maggior parte del volume
dellatomo era invece spazio vuoto, in cui si muovevano gli elettroni secondo un modello di tipo
planetario.
Le particelle che costituiscono latomo sono: il protone, lelettrone e il neutrone.
Il protone ha la stessa carica di un elettrone ma di segno opposto. I neutroni non hanno carica
elettrica e risiedono insieme ai protoni nel nucleo. Il numero di elettroni uguale a quello dei
protoni e latomo nel suo complesso neutro.
Il numero di protoni contenuti nel nucleo detto carica atomica.

Le differenze tra i vari elementi dipendono direttamente dalla configurazione elettronica degli
elementi.
La scoperta di tale configurazione stata possibile grazie alla teoria dei quanti.
Tale teoria si svilupp per spiegare le propriet dellenergia radiante che in tutte le sue forme si
muove nel vuoto alla velocit della luce. Londa elettromagnetica associata a tale energia si
caratterizza mediante la lunghezza donda legata dalla relazione =c.
La relazione quantitativa tra energia e frequenza alla base della teoria dei quanti di Max Plank.
Essa si sviluppo per spiegare lo spettro di emissione del Corpo Nero. Egli teorizz che lenergia
assorbita o emessa dal corpo nero non era continua ma costituita da pacchetti discreti di energia
multipli di ununit di base detta Quanto di energia.
E=h dove h la costante di Plance pari a 6,63x10-34

Effetto fotoelettrico
Quando una luce di frequenza sufficiente colpisce una superficie metallica, pu causare emissione
di elettroni. Einstein fu capace di dimostrare ci assimilando londa elettromagnetica ad un flusso
di piccoli pacchetti di energia chiamati fotoni. In tal modo anche lenergia radiante viene
considerata quantizzata. Lenergia dei fotoni dipende esclusivamente dalla frequenza. Quando un
fotone viene assorbito dalla materia la sua energia viene trasferita ai suoi atomi. Se tale energia
superiore a quella che li lega al nucleo positivo, allora si liberano e leccesso di energia si traduce in
energia cinetica con la quale fuoriescono dalla materia.
Le sorgenti luminose comuni emettono radiazioni che possono essere osservate grazie alluso di un
prisma che le scompone in uno spettro continuo. Alcuni gas per emettono su frequenze e danno
quindi colori diversi. Uno spettro che contiene solo alcune lunghezze donda viene detto spettro a
righe.
Latomo di Bohr
Nel 1914 Bohr spieg lo spettro a righe appoggiandosi alle scoperte di Rutherford e di Einstein.
Bohr semplicemente asser che la fisica classica non era adatta a descrivere latomo e formul la sua
teoria su una serie di postulati cos riassumibili:
Lelettrone si muove attorno al nucleo secondo orbite circolari corrispondenti ad un
determinato valore di energia, costante. Un elettrone in orbita non precipita sul nucleo.
Lelettrone pu assorbire o emettere energia passando da un orbita allaltra tramite
lassorbimento di radiazione elettromagnetica.
Nel modello di Bohr ad ogni orbita si assegna un numero, n , detto numero quantico principale.
Tramite tale modello possibile calcolare il raggio delle orbite degli elettroni e la loro energia
avendo come parametro il solo numero quantico principale.
Tuttavia questo modello riusciva a spiegare solo atomi con un elettrone.
Per atomi pi complessi venne in aiuto la meccanica ondulatoria.
Lidea di De Broglie fu quella di notare che se lenergia radiante pu essere vista con natura non
solo ondulatoria ma anche corpuscolare allora anche una massa, in appropriate condizioni pu
mostrare natura ondulatoria. In tal modo lelettrone in orbita attorno al nucleo non deve essere
localizzato necessariamente in orbite circolari di raggio prefissato.
A questa teoria si innest il principio di indeterminazione di Heisenberg il quale stabilisce che
impossibile determinare contemporaneamente la posizione e il momento dellelettrone in
movimento attorno al nucleo. Schrodinger formul unequazione donda le cui soluzioni descrivono
in pratica gli stati energetici ammissibili dellelettrone. Forniscono dunque una densit
probabilistica di trovare in una certa regione intorno al nucleo un elettrone che abbia quella
specifica energia permessa. Dallimpiego di un solo numero quantico, si passo allimpiego di 3
numeri quantici.
Numero quantico principale n
D un indicazione dellenergia dellelettrone
Pu assumere solo valori interi (1,2,3,..)
Quando n cresce, lelettrone ha unenergia maggiore e passa pi tempo lontano dal nucleo
Numero quantico azimutale l
Descrive la geometria dellorbitale
Per un dato valore di n pu assumere valori compresi tra 0 e n-1
Numero quantico magnetico ml
Descrive lorientamento nello spazio dellorbitale
Pu assumere valori compresi tra l e +l
Numero quantico di spin ms
Descrive il senso di rotazione dellelettrone intorno al proprio asse
Pu assumere valori +1/2 o -1/2
Principio di esclusione di Pauli
Ciascun orbitale elettronico non pu contenere pi di due elettroni e questi elettroni devono avere
spin opposto.

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