Le prime accuse da parte del clero e l'ammonizione del 1616
Le prime reazioni polemiche nei confronti di Galileo vennero mosse dalla Chiesa. Se da una parte i gesuiti mantennero un atteggiamento abbastanza prudente, dall'altra parte i domenicani si scagliarono contro la concezione copernicana. In particolare, un frate domenicano, nel 1612 accus di eresia i copernicani e, nel 1616, cit Galileo al Santo Uffizzio denunciandone sia il copernicaneismo, sia il modo di intendere il rapporto tra scienza e Sacre Scritture. Il Santo Uffizio lasci la vicenda del copernicanesimo nelle mani dei teologi che dichiararono -falsa e assurda filosoficamente e formalmente eretica la concezione eliocentrica; -falsa e assurda filosoficamente ed errata nella Fede la mobilit della terra. Per questi motivi vennero messe all'indice le opere di Copernico e di altre copernicani, mentre Galileo venne ammonito dal cardinale Bellarmino. Il verbale dell'ammonimento ancora oggi un giallo: in esso, infatti, non vi la firma di un notaio, n di testimoni, tanto meno di Galilei. Anzi, per il fatto che durante il futuro processo Galilei affermer di non avere mai visto questo foglio, molti studiosi sono arrivati a confermare che questo venne scritto posteriormente per avere prove contro Galileo. A parte ci, comunque, sappiamo che Galileo, dopo essere stato ammonito, ottenne dal cardinale Bellarmino un certificato con cui combattere le calunnie e le invenzioni che gi circolavano sul suo conto.
La condanna del 1633 e l'abiura al copernicanesimo
Nel 1632, incoraggiato dall'elezione di Papa Urbano VIII, Galileo pubblic la sua opera Dialoghi sotto i due massimi sistemi del mondo. Galileo afferm che con quest'opera voleva presentare il sistema coperncano e quello tolemaico, ma in realt egli espose solo argomenti a favore del copernicanesimo. Papa Urbano VIII, convinto dagli oppositori di Galileo di essere stato preso in giro dalla figura di Simplicio, fece sospendere la pubblicazione dell'opera tramite l'inquisitore di Firenze. Galileo venne citato dal papa al Santo Uffizio ma, fingendosi malato, riusc a perder tempo. Tuttavia, ormai vecchio e malaticcio, fu costretto, nel 1633, a trasferirsi a Roma, dove venne tenuto segregato come un prigioniero. Galileo venne accusato di non aver rispettato l'ammonimento che gli impediva di difendere ed insegnare il copernicanesimo; Galileo si difese affermando che l'ammonimento gli impediva di difendere e tenere il copernicanesimo, ma non di insegnarlo. Lo scienizato, rimasto inoltre senza testimoni (Bellarmino era ormai morto), prov a raggirare le sue accuse: afferm che con i Dialoghi non voleva insegnare il copernicanesimo, ma che addirittura voleva dimostrare la sua erroneit. Ovviamente i giudici non crebbero a questa plateale bugia. Galileo modific allora la sua posizione: confess di essere andato contro ci che l'ammonimento gli impediva e di aver difeso il copernicanesimo. Dopo un altro interrogatorio i giudici terminarono la sentenza e, nello stesso giorno, in ginocchio, davanti a tutti i cardinali della Congregazione, Galileo abiur.