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Elettronica delle Telecomunicazioni

Introduzione

o Analisi dello schema tipico di un ricetrasmettitore

Lo schema in figura presenta:


- LNA; il segnale in ingresso proveniente dallantenna un segale molto debole e ha bisogno di essere
amplificato per essere processato dal resto del circuito esso presenta per uno scarso rapporto S/N,
quindi soggetto a mescolarsi facilmente al rumore introdotto da qualsiasi tipo di circuito
elettronico. Per questi motivi per amplificare tali segnali c bisogno degli amplificatori LNA, che sono
dei particolari amplificatori che non introducono rumore.
- PA; amplificatore di potenza. A questo circuito si richiede un alto rendimento e la non introduzione di
armoniche spurie.
Nello studio che andremo a svolgere, in molti casi non potremo pi far uso dellapprossimazione di piccolo
segnale, perch in molte circostanze come lo studio degli OSCILLATORI e dei MIXER sfrutteremo questo le
non linearit dei dispositivi a nostro vantaggio.
- In particolare lOSCILLATORE un circuito retroazionato che funziona in assenza di ingresso,
possiede un innesco che da origine alloscillazione. Scriviamo le equazioni che governano il dispositivo

Le condizioni per cui si hanno oscillazioni sono governate dal Criterio di Barkhausen:

{
| |

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo -1-


Questo vale per una banda molto stretta, gli oscillatori utilizzati per le telecomunicazioni fanno parte di
circuiti pi grandi detti PLL.
- Nel circuito che stiamo studiando non posiamo fare a meno della presenza dei filtri che elaborano un
segnale in ingresso agendo sulle componenti armoniche di questultimo, amplificando lampiezza delle
armoniche di interesse ed attenuando le altre.
- Il segnale per essere manipolato pi facilmente necessita di una conversione A/D, successivamente
trattandosi di un sistema di ricetrasmissione, il segnale ha bisogno di essere riconvertito in analogico
tramite un convertitore D/A.
- In fine c bisogno di sistemi come i trasduttori che permetto di ricevere il segnale analogico ed
emetterlo come microfoni ed altoparlanti.

AMPLIFICATORI A BJT

o Schema di un amplificatore con BJT in configurazione CE (emettitore comune)

o Polarizzazione

Lo stadio di polarizzazione che adotteremo in questo amplificatore quello ad alimentazione singola, ci


significa che si utilizza lalimentazione del circuito per polarizzare lo stadio di ingresso dellamplificatore,
questo si fa attraverso un semplice partitore di tensione realizzato con due resistori.
La polarizzazione di un amplificatore bjt serve per stabilire il punto di funzionamento statico in una
determinata posizione della caratteristica in modo tale che la componente di segnale possa oscillare in
un range di valori tali da garantire una buona amplificazione del segnale di ingresso.
Lo schema di principio di questo amplificatore il seguente:

Dove ed sono i resistori che realizzano il partitore di tensione in ingresso, limpedenza posta sul
collettore mentre limpedenza posta sullemettitore. L'indipendenza e in particolare la resistenza
posta in emettitore consente di rendere la corrente di emettitore indipendente da .
Lo scopo del partitore di tensione in ingresso quello di garantire una corrente di ingresso calcolabile,
prevedibile, insensibile alle variazioni di temperatura ed alle variazioni del parametro (guadagno di
corrente diretto).
Attraverso alcune considerazioni si pu sostituire la maglia di ingresso con il suo equivalente di Thevenin.

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Dove si sostituito il partitore con una resistenza in serie allingresso , mentre la tensione al nodo di
ingresso.
||

Calcoliamoci la corrente

Sostituendo otteniamo

Affinch la corrente sia insensibile alle variazioni di temperatura e del parametro il circuito deve
soddisfare le seguenti condizioni.

La condizione assicura che le piccole variazioni di siano assorbite dalla pi grande tensione .
La per non pu essere troppo elevata perch aumentando troppo la tensione sulla base si rischia di
polarizzare direttamente la giunzione base-collettore mandando il bjt in saturazione. Nel contempo si vuole
un guadagno elevato con una elevata. La condizione rende la corrente insensibile alle anche
grandi variazioni di , tale condizione si soddisfa tenendo basi i valori di e , tali che la corrente che
circola nel partitore sia . Tutto ci rende la ricerca del punto di funzionamento statico
abbastanza difficile perch bisogna accettare alcuni compromessi.

Si pu giungere ad un risultato semplice attraverso alcune approssimazioni.

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Ponendo, rendendo trascurabile la caduta di tensione su

La trascurabilit della caduta di tensione su implicano che e quindi di conseguenza .


A questo punto il calcolo di divine

In queste condizioni la corrente di emettitore pressoch insensibile alle variazioni di , valori notevoli di
progetto impongono

o Studio dellamplificatore per piccolo segnale, il modello a

Lo studio dellamplificatore CE per piccolo segnale prevede la cortocircuitazione di tutti i generatori di


tensione e la sostituzione di tutti i generatori di corrente con un aperto, trascurando tutti gli effetti
capacitivi del bjt. Lo studio si basa sullosservazione di un modello ibrido detto modello a

Il modello in figura presenta il transistor come un generatore controllato in tensione include la resistenza
della base in ingresso . Le equazioni che governano il modello sono

Lanalisi pu essere condotta anche attraverso un modello equivalente che vede il transistor come un
generatore di corrente controllato da una corrente

Le equazioni che governano questo modello sono le seguenti:

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Ricordiamo che il modello utilizzato in questo caso un modello per piccolo segnale quindi un modello lineare
che trascura gli effetti capacitivi del dispositivo perch supponiamo di trovarci in un range di frequenze
molto basse. Sostituendo il nostro circuito nel modello utilizzato avremo.

Calcoliamo le varie tensioni e il guadagno:

Il guadagno si calcola con

Se allora si pu

Notiamo che il guadagno dellamplificatore negativo quindi si tratta di una configurazione invertente.
Per avere un controllo indipendente tra guadagno e punto di lavoro il carico viene considerato come segue

Modificando il carico in questo modo abbiamo che nella condizione di ricerca del punto di lavoro e quindi in
regime di corrente continua il condensatore si comporta come circuito aperto e il blocco si riduce alla serie
tra . Il guadagno invece si calcola considerando la tensione di ingresso che un segnale variabile nel
tempo, quindi a frequenze tali da rendere il condensatore come un corto. In queste circostanze la corrente
passa tutta in , il guadagno sar quindi:

o Dinamica di uscita

Per valutare la dinamica di uscita bisogna considerare il funzionamento del transistore nelle due condizioni
limite: Interdizione e saturazione. Si calcola dapprima il a vuoto (unico carico la
). Da questa il calcolo con un carico esterno prevede lapplicazione della regola del partitore di
tensione. Siccome la dinamica a vuoto uguale a valutiamo questultimo termine ( ) nelle due
condizioni limite.
Il circuito semplificato per luscita consiste nel seguente

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Considerando il circuito completo

- Nella condizione in cui il BJT in interdizione la corrente quindi non vi caduta di tensione e
in uscita abbiamo la tensione .

- In condizioni di saturazione, considerando luscita a vuoto la dinamica rappresentata da


calcoliamoci la corrente di saturazione

In regime dinamico la tensione il blocco composto da la serie tra il resistore e il parallelo tra
il condensatore (considerato come un generatore di tensione) , ed il resistore . In dinamica
il condensatore considerato come un cortocircuito quindi la corrente passa tutta in quest'ultimo.

Moltiplicando per otteniamo

o Banda passante

Un amplificatore deve essere progettato in modo tale da limitare la banda passante alle sole frequenze di
interesse, questo per evitare di introdurre rumore o segnale fuoribanda. La scelta della banda passante va
fatta in base agli scopi di utilizzo e si ottiene introducendo elementi reattivi allinterno del circuito, bisogna
fare in modo altres di utilizzare elementi reattivi introdotti appositamente per lo scopo senza dover basarsi
su gli elementi reattivi parassiti interni al dispositivo BJT i quali sono poco noti ed estremamente volubili.
In linea di principio per filtrare una componente a bassa frequenza c bisogno di un passa-alto mentre al
contrario per eliminare componenti in alta frequenza c bisogno di un filtro passa-basso.

Filtro RC passa- basso


Filtro RC passa-altro

I componenti reattivi responsabili della limitazione di banda del nostro amplificatore CE sono stati introdotti
come illustrato in figura.

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Lintroduzione di condensatori in particolati nodi del circuito hanno funzioni differenti.

- I condensatori e sono detti di accoppiamento rispettivamente per lingresso e per luscita


essi limitano la componente continua in ingresso ed in uscita, sono quindi
filtri passa-alto.
- Il condensatore detto di bypass esso limita inferiormente la banda passante anche esso un
filtro passa-alto.
- Il condensatore determina la frequenza di taglio superiore ed quindi un passa-basso.

Per differenziare ulteriormente il comportamento dei vari condensatori allinterno del circuito opportuno
ricondursi a condensatori che hanno costanti di tempo separate e cio quando sono posti in maglie differenti
(es: i condensatori e possono interagire tra loro per determinare per determinare la frequenza di taglio
inferiore perch entrambi passa-alto) o che originano costanti di tempo molto differenti tra loro. Le
condizioni di separabilit dipendono dalla:
1) Topologia del circuito
2) Dal valore dei singoli componenti e quindi dalla loro costante di tempo
Per determinare la frequenza di taglio di un condensatore bisogna individuare la resistenza equivalente vista
ai capi di questultimo. La ricerca delle resistenze equivalenti viste rispettivamente da ogni condensatore
preso singolarmente si conduce attraverso lo studio del circuito equivalente a .

Ragioniamo in regime di trasformata di Laplace (s), chiameremo il parallelo .


Partiamo con il condensatore .
In generale si adottano le seguenti regole.

- Si ragiona un condensatore per volta quindi si pongono le capacit degli altri condensatori a
- Si cortocircuitano tutti i generatori di tensione e si aprono i generatori di corrente
- Si cerca la resistenza equivalente vista ai capi del condensatore in esame

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- Si calcola la costante di tempo

Nel calcolo della resistenza equivalente vista da si omessa la presenza della resistenza vista
dellemettitore in base.
La corrente pari a

||

Da cui

||

Ponendo

Il componente reattivo introduce uno zero reale e un polo reale

||
Passiamo alla ricerca della frequenza di taglio introdotta da , cerchiamo la resistenza equivalente vista ai
capi della capacit

(da finire)

o Altre tecniche di polarizzazione

Nel circuito adottato fin ora si polarizzato lingresso con una corrente derivante da un partitore resistivo il
quale condizionava anche la corrente di emettitore attraverso la , il partitore resistivo oltre ad essere un
elemento passivo che consuma una discreta potenza statica, anche molto ingombrante a livello circuitale, si
pensato quindi di montare un generatore di corrente a livello dellemettitore costruito con uno specchio di
corrente, costruito con due transistori.

Questo circuito ci permette di avere una corrente di emettitore indipendente da e da .


Il transistore T1 ha il collettore collegato alla base si comporta come un diodo, assumendo che T1 e T2 hanno
alti valori di possiamo trascurare la loro corrente di base e considerare la corrente di riferimento
pressoch identica a I , il principio per il quale questi due transistori hanno la medesima corrente di
collettore perch possiedono la medesima .

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Da qui si capisce che se molto grande allora le due correnti posso essere considerate identiche.
Nei circuiti integrati che possiedono migliaia di transistori si utilizza questo principio per polarizzare con il
costo di un solo resistore una quantit elevata di transistori che per occupano unarea molto minore rispetto
ad un resistore.
Il circuito che si adotta in questi casi il seguente e si chiama generatore multiplo di corrente.

Dove il transistore di riferimento.


La corrente di riferimento la e vale

Essendo le correnti di base di questi transistori tutte uguali e trascurabili rispetto a allora la di sar
pari a ; ponendo la corrente di saturazione di allora avremo
( )

Per costruzione gli altri transistori possiedono la medesima , quindi indicando con la corrente di
saturazione delli-esimo transistore avremo.

Abbiamo supposto per che la corrente di emettitore indipendente dal parametro questo valido solo se
il numero di transistori utilizzati di ordine inferiore al valore di , ricordando la

Per 2 transistori nel normale specchio di corrente. In un generatore multiplo di corrente

Quindi se allora , per continuare a supporre che la corrente di emettitore


indipendente dal parametro . Il circuito in definitiva sar il seguente, con una doppia alimentazione. Il valore
di irrilevante, limportante che garantisca una tensione pari alla tensione di accensione del
transistore.

o Transistori fuori linearit

Abbandonando lipotesi di linearit non possiamo pi studiare il circuito in maniera classica, anche lo studio
delle frequenze non pu essere svolto attraverso i diagrammi di Bode, ma dobbiamo studiare la risposta
spettrale e confrontare quindi lo spettro del segnale di ingresso con quello duscita.
Analizziamo adesso il funzionamento di un amplificatore ad emettitore comune rimuovendo lipotesi di piccolo
segnale che ci permetteva di utilizzare modelli lineari.

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Basti pensare, che anche i resistori introducono una sorta di non linearit ad alte frequenze questo perch,
sono costruiti un film di grafite attorcigliato su se stesso per compattare l'eccessiva lunghezza questo
introduce un'induttanza serie al modello del resistore, inoltre per costruzione i resistori possiedono una
capacit parassita che va inserita in parallelo nel modello. Il circuito che analizziamo prevede un carico
resistivo sul collettore ed un condensatore in parallelo allemettitore con una reattanza tale da
cortocircuitale la componente di segnale, il cosiddetto condensatore di bypass.

In ingresso poniamo un segnale sinusoidale

Quindi in assenza di segnale perch filtrata dal condensatore di bypass, la tensione allemettitore sar
( )

Trascurando la corrente di base possiamo dire che

Aggiungendo la componente di segnale in definitiva la corrente di collettore sar

Essendo il segnale in ingresso una sinusoide con valore di picco e pulsazione

Poniamo
Quindi la corrente di collettore sar

Sviluppando in serie di Fourier otteniamo

Dove le sono funzioni di Bessel del 1 ordine


A questo punto possiamo ricavarci la tensione di uscita totale

[ ]

Dove una componente continua, una fondamentale e armoniche generate dal termine , possiamo
raggruppare la corrente continua in un unico termine.

Avremo quindi

[ ]

Lampiezza delle componenti che costituiscono la sommatoria dipende quindi dal rapporto
Ricaviamoci adesso la tensione di emettitore
( ) ( )

La tensione sullemettitore dipende anche dal segnale in ingresso, non perch compare una componente di
segnale in emettitore ma bens perch la componente di segnale modifica la giunzione base-emettitore
influendo anche sulla tensione di emettitore in maniera non lineare, e di ci ne abbiamo tenuto conto.

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Questi grafici possono essere utilizzati per determinare la distorsione, cio il contenuto di armoniche del
segnali in uscita. Attraverso uno studio si giunti a determinare che la massima tensione di segnale
applicabile che non introduce distorsioni pari a 2.6mV di picco (x=0.1), in questo caso la distorsione di II
armonica circa del 2.5%.
Leffetto della non linearit parassita in uscita ad un amplificatore quello di generare componenti di segnale
non presenti in ingresso, tale distorsione detta distorsione armonica. Indichiamo con la componente
continua amplificata in uscita e con la componente di segnale opportunamente amplificata, le armoniche
successive ad sono componenti che introducono la distorsione. Per dare un valore al peso della distorsione
introdotta rispetto al segnale utile si introduce il coefficiente di distorsione di k-esima armonica.
con k>2
In teoria esistono infinite armoniche di distorsione ma in realt hanno peso soltanto la 2 e la 3 armonica.
Il segnale di uscita pu quindi essere suddiviso in tre parti

[ ]

Consideriamo adesso il solo termine a frequenza fondamentale

Ricordiamo che
E che la transconduttanza per piccolo segnale si definisce come

Attraverso questultima possiamo riscrivere la componente fondamentale come

Dove

la transconduttanza per ampio segnale, essa dipende dal punto di lavoro attraverso la e dallampiezza
del segnale di ingresso attraverso la x. Questo parametro non lineare perch ad una variazione dellingresso
non corrisponde una variazione proporzionale delluscita.

Osservando il grafico la curva parte dal valore 1 e per valori di x<<1 il sistema si comporta come un
amplificatore e valgono le considerazioni fatte per piccolo segnale. La curva successivamente transita per un
tratto lineare che varia tra 1 e7 circa, tale zona detta di zona di compressione del guadagno dove
allaumentare della x il guadagno decresce in maniera inversamente proporzionale, cio allaumentare della
tensione di ingresso abbiamo una diminuzione del guadagno lamplificatore si trasforma in un limitatore.

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o Effetto della controreazione di emettitore

Un modo per mitigare la distorsione armonica presente in uscita, quello di inserire un resistore in
emettitore

Leffetto che introduce tale resistore quelli di abbassare la tensione sulla giunzione base-emettitore, e
quindi di abbassare la tensione di ingresso.

A questo punto il parametro x si modifica come segue

Di conseguenza la tensione di uscita sar pari a

Sostituendo lespressione di otteniamo

Dal momento che stiamo ragionando con componenti di segnale sappiamo che i generatori di tensione sono
cortocircuitati mente quelli di corrente sono staccati quindi possiamo scrivere , sostituendo
abbiamo
( )

Questultima espressione ci consente di ricavare la tensione di uscita partendo da quella di ingresso


conoscendo i parametri del circuito.
Lampiezza del segnale che effettivamente entra nel circuito (ricordiamo che il generatore di segnale in
ingresso allamplificatore mentre il segnale che effettivamente verr amplificato se presente il
resistore , mentre ), lampiezza del segnale equivalente che effettivamente
in ingresso allamplificatore si ricava attraverso la seguente

Sostituendo ricavato dalla precedente

Dividendo ambo i membri per ci ricaviamo il parametro x

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o Amplificatori a banda stretta, circuito con selettore di frequenza

Un altro metodo per eliminare la distorsione armonica, permettendoci di selezionare la frequenza e quindi in
genere larmonica fondamentale quello di sostituire al semplice carico un gruppo RLC

In questa particolare configurazione il guadagno dellamplificatore diventa funzione della frequenza,


procediamo considerando il circuito come un amplificatore con in cascata un filtro passabanda.
Lo studio per piccolo segnale, si ottiene ricavando il modulo dellimpedenza (quindi la sua parte reale) del
gruppo RLC moltiplicandolo per lo spettro del segnale in ingresso. Per quanto riguarda lo studio per ampio
segnale procediamo come abbiamo fatto in precedenza, la tensione di uscita sar

Come sappiamo il segnale di uscita in questo caso avr un contenuto di armoniche spurie i cui coefficienti sono
rappresentati dalle funzioni di Bessel del 1 ordine.

( )

Lampiezza delle singole componenti vale


| |

Per la determinazione di | | conviene utilizzare la relazione semplificata

| |
| |
| |

Lo stadio a banda stretta pu essere utilizzato come:

1) Semplice amplificatore: in questo caso il circuito risonante accordato alla frequenza del segnale di
ingresso che viene amplificata eliminando le armoniche indesiderate
2) Come moltiplicatore di frequenza: in questo caso il circuito risonante accordato su una delle
armoniche del segnale quindi lamplificatore progettato per introdurre una forte distorsione mentre il
filtro RLC si accorda alla frequenza dellarmonica desiderata attenuando le atre.

IL RUMORE ELETTRONICO

o Introduzione
Nei circuiti elettronici, soprattutto quando la potenza dei segnali in gioco molto bassa, necessario
condurre un'analisi sulle componenti di rumore.
In molti casi il rumore si studia come componente additiva al segnale, in questo caso studieremo anche le
circostanze per cui il circuito stesso ad introdurre componenti di rumore.
Per rumore definiamo tutto ci che si somma involontariamente al segnale di interesse, il rumore si aggiunge
al segnale attraverso le sorgenti esterne oppure viene introdotto dal circuito che stiamo analizzando. Lo
studio del rumore di particolare interesse perch ci dice quale lampiezza minima o limite inferiore di un
segnale che possiamo trattare, in pratica se lampiezza del segale di interesse minore del livello di rumore
introdotto allora non sar possibile manipolarlo. Il rumore determina anche un limite superiore per il
guadagno di un amplificatore, effettivamente se il rumore si somma al segnale utile, anche esso sar

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amplificato in uscita ad un amplificatore, la cosa assume ancora pi significato se pensiamo a stadi di
amplificatori in cascata, che anche se progettati per non saturare in condizioni normali possono facilmente
saturare a causa della amplificazione in cascata del rumore introdotto.
L'approccio che utilizzeremo, consister nell'applicare un modello di sovrapposizione degli effetti
considerando il rumore un effetto sommabile.

Sorgenti di rumore

1) Rumore shot o granulare


Esso associato al fluire della corrente continua, esso presente nei diodi e nei bjt, ha valore quadratico
medio proporzionale alla larghezza di banda , quindi pu essere definita una densit superficiale della
corrente di rumore che costante al variare della frequenza, per cui si tratta di un esempio di rumore
bianco:

Leffetto del rumore granulare pu essere rappresentato, nel circuito equivalente del diodo per piccolo
segnale, attraverso un generatore di corrente in parallelo al diodo

2) Rumore termico
Il rumore termico si riscontra nei circuiti perch dovuto alla agitazione termica degli elettroni, i quali
generano calore. Il rumore termico proporzionale alla temperatura T, tale fenomeno si modella in un circuito
attraverso un generatore di tensione serie al resistore o un generatore corrente parallelo al resistore.

3) Rumore Flicker
Si tratta di un rumore che si manifesta principalmente in tutti i dispositivi attivi e in alcuni elementi discreti
passivi, come i resistori al carbonio. Il rumore flicker si manifesta nei dispositivi a semiconduttore attivi
come il bjt specialmente nella giunzione base-emettitore dove si crea la regione di svuotamento, allinterno di
questa regione possono esserci contaminazioni cristalline chiamate trappole le quali intercettano e
rilasciano i portatori in maniera casuale, questo genera una forma di rumore la cui energia concentrata alle
basse frequenze. Il rumore flicker sempre connesso ad un passaggio di corrente e presenta una densit
spettrale della forma:

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Dove
I una corrente continua
una costante caratteristica di un particolare dispositivo
a una costante compresa nellintervallo
b una costante di valore circa unitario
Il rumore fliker in alcuni dispositivi si manifesta anche a frequenze dellordine del MHz

4) Rumore Buster
E un genere di rumore che si manifesta sempre a basse frequenza che si riscontra in alcuni circuiti integrati
e transistori discreti. Le cause di questo rumore non sono ancora completamente note, se bene stato
dimostrato che la causa di questo rumore generata dalla contaminazione di ioni di metalli pesanti, di fatti i
dispositivi drogati con oro mostrano livelli molto alti di rumore buster.

( )
dove
C una costante compresa nellintervallo
una costante caratteristica di un particolare dispositivo
una particolare costante caratteristica di un determinato processo di rumore

5) Rumore per effetto valanga


Questo rumore si manifesta durante la scarica di una giunzione PN. Nella scarica o valanga, le lacune e gli
elettroni nella regione di svuotamento di una giunzione PN polarizzata inversamente acquista no sufficiente
energia per creare coppie elettrone-lacuna nella collisione con gli atomi di silicio. Nella collisione si liberano
altri elettroni e lacune che a valanga generano impulsi di rumore abbastanza consistenti.

o Rumore equivalente in ingresso


Consideriamo una rete in cui sono presenti elementi attivi e passivi a cui sono associate le corrispondenti
sorgenti di rumore, rappresentate come generatori di tensione o di corrente. Possiamo ottenere una
rappresentazione equivalente rappresentando in ingresso tutte le sorgenti di rumore e inglobarle nei
generatori ed

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La semplificazione che questo modello introduce evidente a patto che le sorgenti siano indipendenti e la
correlazione tra le sorgenti sia nulla, in generale quello che avviene. La potenza di rumore pu essere
calcolata solo se introduciamo limpedenza di terminazione dellingresso che indichiamo con

Consideriamo i casi estremi; cortocircuitato e funziona solo , mentre se funziona solo


. Da questo scaturisce che possibile adoperare i modelli equivalenti di Norton e Thevenin

In cui lo spettro di rumore allingresso della rete e ed hanno le seguenti espressioni

| |
| |
Abbiamo sommato i contributi di tensione e corrente grazie allipotesi di bassa correlazione tra di essi.
La densit spettrale di potenza ci permette di calcolare il livello di potenza di un generatore di rumore
mediate una integrazione su tutte le frequenze:

Lo spettro del rumore in uscita risulta


| |
Essendo dato dal partitore tra e

| |
Integrando otteniamo la potenza di rumore in uscita

Se vogliamo confrontare il rumore con il livello di tensione o corrente del segnale in uscita si passa al valore
efficace della potenza di rumore.

o Rapporto segnale-rumore e range dinamico


A seguito della definizione di potenza di rumore nasce lesigenza di quantificare il valore del rumore generato
dal circuito, vogliamo capire in pratica se il rumore generato accettabile o meno. Definiamo quindi il
rapporto segnale-rumore dato dal rapporto tra la potenza del segnale e del rumore, tale quantit
solitamente rappresentata in dB, in termini di potenze:

( ) ( )

Esso pu essere definito anche in termini di ampiezze


( ) ( )

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Il rapporto segnale-rumore permette di valutare la bont di un circuito, si pu prendere altres in
considerazione unaltra grandezza che il range dinamico di una rete o di un circuito. Si assume come valore
del range dinamico il livello di potenza del segnale per il quale si ha un rapporto segnale-rumore pari a 0dB. Se
N la potenza del rumore abbiamo:

o Fattore e Figura di rumore


Il parametro pi utilizzato per definire il rumore, il fattore di rumore o figura di rumore, esso si misura in
dB ed definito come:

Dove al numeratore ci sono le sorgenti del segnale in ingresso alla rete, mentre al denominatore ci sono
contributi dovuti alla sorgente e alla rete stessa in uscita.

guadagno di potenza.
guadagno di tensione o corrente.
Nellultima abbiamo il numeratore che rappresenta il rumore prodotto dalla rete in uscita, mentre al
denominatore il rumore introdotto dalla sorgente in uscita quindi amplificato dalla rete. Questo rapporto
sempre maggiore di uno, e pi grande il valore pi grande il rumore che la rete introduce. Capiamo che la
figura di rumore un parametro intrinseco della rete, esso misura come la rete degrada il segnale. Di seguito
analizziamo una rete composta da n stadi in cascata ognuno con una propria figura di rumore e un proprio
guadagno:

La figura di rumore complessiva data da:

In cui i guadagni indicati si riferiscono alle condizioni di adattamento, si tratta cio dei guadagni di potenza
disponibile (stiamo ipotizzando una situazione di completo adattamento della rete). Dallespressione si capisce
che nel calcolo della figura di rumore entrano in gioco maggiormente i primo stadi perch i successivi sono via
via attenuati di un fattore pari al quadrato del guadagno degli stadi precedenti.
Consideriamo una cascata composta da due stadi di cui il primo un amplificatore ed il secondo un
attenuatore, quindi ed il secondo un attenuatore con , la figura di rumore complessiva sar:

da cui si scopre che non dipende da , lattenuazione introdotta dallattenuatore. Sembrerebbe


quindi che linserire un blocco attenuatore non dia alcun problema. Si consideri per il caso in cui
lattenuatore costituisca il primo stadio e lamplificatore il secondo: <1, >>1, >>1 e si
supponga anche di essere nella situazione pi favorevole in cui lattenuatore sia non rumoroso.

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Avremo quindi

che, in termini di figura di rumore, si pu scrivere anche come

Si capisce quindi che linserzione dellattenuatore si ripercuote in maniera molto pesante sulla
figura di rumore complessiva, indipendentemente dal fatto che possa essere di per se rumoroso:
lattenuazione da esso introdotta si traduce tutta in peggioramento della figura di rumore.
La posizione in cui viene messo lo stadio attenuatore risulta allora determinante per la resa in
termini di rumore dellintera rete. Se quindi c una posizione dove lo stadio attenuatore potr essere
collocato dove il proprio effetto risulter ridotto da un alto guadagno realizzato dagli stadi precedenti: in
genere pi a valle messo e meno effetti negativi avr. Se quindi c una posizione dove
lo stadio attenuatore potr essere collocato dove il proprio effetto risulter ridotto da un alto
guadagno realizzato dagli stadi precedenti: in genere pi a valle messo e meno effetti negativi
avr.

o Rumore in un transistore bipolare

Si studia, adesso, il rumore allinterno di un amplificatore ad emettitore comune, fermo


restando che il procedimento seguito varr anche per le altre configurazioni.
Si consideri il modello valido alle alte frequenze:

In tale modello sono state incluse le sorgenti interne di rumore, definite come segue

[ ]
[ ]
[ ]

La rappresenta una sorgente di rumore di grande peso, si cerca per questo di lavorare con
processi a basso valore di (10 50 ). La introduce il cosiddetto rumore shot della
corrente di base, rappresentato dal primo addendo della e di valore dominante, mentre
gli altri due addendi, determinanti rispettivamente il rumore flicker e il rumore burst, offrono un
contributo irrilevante alle alte frequenze; infine la , come la , d luogo al rumore shot. Riportando le
sorgenti tutte in ingresso si ha:

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( )

[ ( ) ]

Queste ultime equazioni mostrano una correlazione tra i due generatori, (entrambi, infatti, dipendono
da ) che per scompare se si pu supporre . In effetti, le capacit considerate nel modello
entrano in gioco alle frequenze molto alte perci trascurare i condensatori vuol dire
eliminare il termine dipendente dalla frequenza nella e quindi la correlazione.
Ma qual il valore di sotto cui il contributo di si pu ritenere trascurabile? Si pu pensare
di trascurare fintantoch il proprio contributo non eguagli quello di .
Imponendo questa condizione si ricava la frequenza :

( )

Sostituendo quindi avremo:

( ) ( )

Ovvero

Dove abbiamo sfruttato il fatto che

In cui il secondo termine dipende da , il terzo ed il quarto da , mentre lultimo in genere


trascurabile, perch diviso da un guadagno per cui spesso si approssima ancora come:

Questa espressione mostra bene come la figura di rumore del transistore sia dipendente anche
dalla sorgente tramite la in effetti una dipendenza molto forte e sar sfruttata in seguito per
ottenere amplificatori a basso rumore.

o Figura di rumore in condizioni di adattamento e reti LOSS-LESS


E noto come in generale la condizione ottimale di funzionamento per gli stadi in cascata sia la condizione di
adattamento. Questa prevede che limpedenza dingresso di uno stadio sia la complessa coniugata
dellimpedenza duscita dello stadio che lo precede.
Facendo riferimento allamplificatore ad emettitore comune in cui abbiamo portato fuori i segnali rumorosi, la
condizione di adattamento risulta essere:

Ladattamento non comunque cosa immediata, in generale anzi difficilmente la resistenza


della sorgente sar uguale alla del BJT , ed anche agire sulla per variare la non detto sia

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una buona soluzione ( infatti ottimizzato per garantire svariate specifiche e non solo ).
Per modificare i livelli dimpedenza visti dal transistore e dalla sorgente si usano allora delle
reti passive (le reti attive introdurrebbero troppo rumore) denominate loss-less, connesse come in
figura:

Con queste reti possiamo variare la resistenza vista dal BJT ( ), ma allo stesso tempo anche
quella vista dalla sorgente ( ). Le reti sono infatti simmetriche e ladattamento ad entrambi i lati
automatico, se lo garantisco in uscita alla rete lho automaticamente garantito anche in ingresso e
viceversa, ovvero:

In queste reti vanno evitati gli elementi resistivi perch rumorosi di per se stessi, si usano allora
solo induttori e condensatori che tra laltro debbono essere il pi ideali possibili per contribuire
poco al rumore ( loss-less vuol infatti dire senza perdite, ovvero con elementi ideali) .
Con le reti loss-less modifichiamo la resistenza vista dal BJT che sar adesso , garantendo
ladattamento. Sostituendo dunque = nella e sapendo che si trova la
nuova figura di rumore che vale in queste condizioni:
( )

Si nota subito che questa espressione sicuramente maggiore di 3/2 , tradotto in dB abbiamo in
pratica un limite teorico inferiore di:

Questa una figura di rumore medio-bassa, ma al di sotto della quale non possiamo scendere
con lapproccio delladattamento. Inoltre nel ricavarla abbiamo trascurato diverse componenti di
rumore come quelle ad alte frequenze (che possiamo stimare intorno ai 2 dB), quelle introdotte dalle
reti loss-less (altri 2 dB), ed altre dovute alla non idealit degli elementi (ulteriori 2 dB), per cui alla
fine difficilmente potremo raggiungere una figura di rumore inferiore 2.3 dB.
Questo gi un valore eccessivo per le applicazioni a basso rumore, dobbiamo allora cambiare
approccio e abbandoneremo momentaneamente il problema delladattamento.

o Figura di rumore minima ed


Rispettando la condizione di adattamento abbiamo visto che per la figura di rumore non
possiamo spingerci al di sotto di un certo valore che per non sufficiente a soddisfare gli standard
attuali delle applicazioni a basso rumore ( figure di rumore anche di 1 dB).
Bisogna allora cambiare strategia: guardando la ci si accorge che la figura di rumore
dipende da sia al numeratore che al denominatore, si pu allora pensare di trovare un valore
particolare di in maniera da minimizzare lintera espressione, facendo la derivata di F rispetto a
otteniamo:
[ ]

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 20 -


Da cui


In corrispondenza della quale troviamo il fattore di rumore minimo, sostituendo nellespressione di F:

Si nota che dipende tra laltro da , questo un parametro particolare che invece di
dipendere direttamente dalla corrente di collettore, dipende invece dalla densit di corrente:

Dove larea dellemettitore, ovvero larea attiva del dispositivo allinterno della quale scorre tutta la
corrente del BJT, troviamo quindi per la un grafico in funzione della densit di corrente che risulta
essere il seguente.

Il grafico molto esplicito sullesistenza per la di un minimo che abbiamo chiamato si


nota inoltre che in corrispondenza di un valore ottimale per la densit di corrente che abbiamo
chiamato
dunque un nuovo parametro tecnologico che si affianca ai gi noti ed , funzioni
anche questi della densit di corrente.

o Sorgenti di rumore nel MOS


Anche i transistori MOS esibiscono rumore termico.
Il pi significativo generatore di rumore riconducibile al rumore generato nel canale. Quando il MOS
polarizzato in pinch-off il rumore termico di canale pu essere rappresentato da un generatore di corrente
equivalente posto fra Drain e Source con densit spettrale:

Con un coefficiente pari a 2/3 per MOS a canale lungo, ma maggiore per MOS a canale corto (ad esempio
2.5 per canali lunghi 0.25mm).

o Rumore Flicker nel MOS


Dovuto a difettosit del canale per linterfaccia Si-SiO2 questa aliquota di rumore pu essere modellata con
un generatore equivalente di tensione in serie con la Gate.
Il valore della sua densit spettrale :

Dove K dipende dal processo di fabbricazione ed dellordine di 10-25 V2F, con banda di 1 Hz.
Il legame inversamente proporzionale a WL, quindi si tende a progettare componenti ad ampia area di Gate.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 21 -


Cenni sulle linee di trasmissione ed adattamento di impedenza

o Introduzione
Nello studio di circuiti in RF ci si deve preoccupare delle situazioni in cui generatore e carico siano collegati
da una linea di trasmissione, intendendo con ci una linea di lunghezza non trascurabile rispetto alla
lunghezze donda effettive che vi transitano. In tal caso diventano fondamentali i concetti di adattamento
di impedenza e massimo trasferimento di potenza.

o Linee di trasmissione
Nelle comuni applicazioni a bassa frequenza ci si sempre preoccupati del trasferimento del
segnale da uno stadio al successivo cercando di preservare quanto pi possibile lampiezza del
segnale di uscita. In altre parole, si cercato sempre di far seguire ingressi ad alta impedenza a stadi
con uscite in tensione e ingressi a bassa impedenza ad uscite in corrente.
Per adempiere a questi scopi si lavorato sempre in situazioni di massimo disadattamento,
almeno nel senso classico che viene dato a questo termine, con riferimento cio al ben noto teorema
del massimo trasferimento di potenza. Si separato quindi il concetto di trasferimento di segnale
da quello di trasferimento di potenza, anche perch nelle tipiche condizioni di lavoro a bassa
frequenza vi pu essere trasferimento di segnale pur non essendovi assolutamente un trasferimento
di potenza (basta pensare ad un generico stadio di ingresso a mosfet che riceve e trasferisce un
livello di tensione senza per questo aver assorbito potenza dalla sorgente).
Tutte le volte che in una linea transitano dei segnali aventi lunghezze donda confrontabili con le dimensioni
della linea stessa, si in presenza di linee di trasmissione e quindi di circuiti a parametri distribuiti. Questo
perch il campo elettromagnetico associato al segnale non si mantiene costante, ma varia lungo la linea, per
cui se calcoliamo la d.d.p. in due punti distinti della linea questa non sar nulla come nel caso statico.

o La costante di propagazione
Considerata una linea di trasmissione, si definisce la costante di propagazione :

in cui una costante di attenuazione, indice delle perdite nella linea, e una costante di fase,
definita come:

Il parametro la gi citata lunghezza donda effettiva nel mezzo in esame, data da


Dove : lunghezza donda nel vuoto mentre : costante dielettrica del mezzo.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 22 -


o Modello elettrico di una linea di trasmissione
Un tratto infinitesimo di conduttore elettrico pu essere descritto tramite un circuito equivalente, ovvero
come se fosse a parametri concentrati. In particolare una sezione infinitesima pu essere modellata come
segue

Dove
z: Unit di lunghezza della linea o
R: Resistenza per unit di lunghezza
L: Induttanza per unit di lunghezza
C: Capacit per unit di lunghezza (in una linea di trasmissione composta da due conduttori
interessati da campo elettromagnetico e separati da un isolante).
G: Conduttanza per unit di lunghezza (i conduttori sono isolati da un dielettrico che per sua
natura non perfetto ed soggetto a perdite e quindi ha una sua conducibilit)
R,L,C e G sono parametri distribuiti di una linea, essi prendo il nome anche di costanti primarie.
Il circuito a parametri distribuiti che abbiamo modellato in figura tiene conto del fatto che; allaumentare
della distanza percorsa dal segnale per via delleffetto resistivo e dellisolamento non perfetto del
dielettrico, si ha unattenuazione del segnale, mentre per via degli effetti capacitivo ed induttivo si ha uno
sfasamento del segnale. Questi effetti sono proporzionali alla lunghezza della linea, si dimostra che
lampiezza del segnale diminuisce esponenzialmente allaumentare della lunghezza della linea, mentre lo
sfasamento in ritardo aumenta linearmente con la lunghezza.
Tornando al modello, abbiamo che:

Operando il differenziale rispetto a di queste equazioni otteniamo le Equazioni delle linee nel dominio dei
fasori.

Dalle quali si ricava la costante di propagazione

Per le equazioni delle linee si ottengono le seguenti soluzioni

Dove e sono coefficienti complessi incogniti che si determino una volta assegnate le condizioni al
contorno. Derivando lequazione della tensione delle linee si ottiene un parametro fondamentale che
limpedenza caratteristica della linea

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 23 -


Per tanto una soluzione delle equazioni delle linee pu essere la seguente

Ricordiamo che la costante di propagazione pari a in particolare

| | | |
{ {

Consideriamo adesso una linea di trasmissione che collega la sorgente ed il carico

Riscriviamo le equazioni dellonda dei tensione e di corrente per z=

Da cui si ricava

Impostando la condizione al contorno sul carico


|

A questo punto abbiamo


[ ]

[ ]

Con questa possiamo quindi esprimere tensione e corrente ad una qualsiasi ascissa z, in funzione
dellimpedenza caratteristica della linea e dellimpedenza del carico .

Possiamo a questo punto ricavarci limpedenza vista dal generatore ad ascissa z=0 attraverso:

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 24 -


A limite per si ha

o Linee di trasmissione loss-less

Una linea di trasmissione loss-less (senza perdite) quando cio quando si possono
trascurare le conduttanze parallelo e le resistenze serie distribuite nella linea.
Nella pratica il valore di comunque talmente basso da poter essere trascurato (ma non per il
calcolo della figura di rumore), perci la costante di propagazione diventa puramente complessa:

Limpedenza di ingresso diviene

Nel caso in cui la lunghezza della linea possa essere trascurata ( ), si ha e


quindi la potenza fornita al carico diventa:
{ } { }

Se non si in queste condizioni allora occorre valutare la potenza trasferita dalla sorgente alla linea

{ }

Se la linea senza perdite la potenza trasferita ad essa non verr in nessuna parte dissipata. Ci sar per
unonda riflessa e non tutta la potenza quindi verr assorbita dal carico. Questo fenomeno dovuto alla
presenza di onde stazionarie. In questo caso si genera unonda regressiva che dal carico va verso il
generatore che si scontra con londa progressiva che viaggia verso il carico creando cos uninterferenza, si
crea quindi unonda stazionaria. La potenza che il carico non riesce ad assorbire giunge di nuovo alla sorgente
dove pu essere dissipata o rispedita. Ovviamente la condizione da ricercare quella per cui tutta la potenza
trasferita alla linea giunga al carico. La condizione ideale da creare ovviamente quella di adattare la linea al
generatore e successivamente adattare la linea al carico. Al fine di quantificare ladattamento, si introduce il
parametro detto coefficiente di riflessione esso dato dal rapporto tra la potenza riflessa e quella totale
che pu essere associata alla sorgente o al carico .

Alcune volte, pi che usare il parametro , si utilizza il RETURN LOSS (perdita di ritorno) che indica di
quanto londa riflessa attenuata rispetto a quella incidente:

| | | |

potenza riflessa
potenza inviata

Valori accettabili per il RL sono allincirca quelli maggiori di 10 dB. Un ultimo parametro usato per questa
caratterizzazione il VSWR (Voltage Standing Wave Ratio) spesso noto anche come ROS (Rapporto dOnde
Stazionarie):

| |
| |

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 25 -


o Reti di adattamento

A proposito delle problematiche dovute alle onde riflesse, la situazione che pi interessa
studiare quella relativa alla connessione tra lantenna e lLNA. Gli LNA sono amplificatori a basso rumore, la
realizzazione dei quali legata allesigenza di dover amplificare i segnali molto deboli che giungono allantenna
(anche -110 dBm) cercando di non deteriorare il rapporto segnale-rumore, di per se gi molto basso. LLNA
presenta solitamente unimpedenza dingresso che diversa da quella dellantenna, allora si realizzano delle
reti di adattamento (reti di matching) passive e senza perdite
(lossless net) quindi puramente reattive che vengono interposte tra lantenna e lLNA:

LLNA quindi un in sostanza un amplificatore, e gli amplificatori hanno una resistenza di ingresso molto alta
a differenza della antenna che per costruzione hanno unimpedenza di 50. Questo genera una discontinuit
che deve essere compensata attraverso una linea di connessione che adatta i due componenti, infatti in caso
di totale assenza di adattamento si possono generare due casistiche:
- lantenna riceve un segnale a bassa potenza il quale in mancanza di un adattamento si deteriora nella
linea di connessione allLNA.
- lantenna riceve un segnale di adeguata potenza ma a causa di assenza di adattamento londa diretta
verso lLNA genera unonda riflessa che trasforma lantenna da ricevente a emittente disturbando la
ricezione di altre antenne.
Per ottemperare quindi a questi inconvenienti, si crea una linea di trasmissione definita lossless net che non
introduce rumore perch fatta con componenti reattivi (capacit e induttanze) ed in oltre adatta limpedenza
di uscita dellantenna con quella di ingresso dellLNA.
Le reti reattive hanno la propriet che quando viene stabilito ladattamento ad un estremo, allo
stesso tempo allaltro estremo vi sar pure ladattamento. Questa propriet si pu dimostrare
facilmente facendo un bilancio della potenza e ricordando che non viene dissipata potenza nella rete
reattiva. Le strutture che pi si utilizzano per realizzare delle reti di matching sono indicate nella figura
seguente:

Possono essere utilizzati anche dei trasformatori, soprattutto per trasformazioni di resistenze:

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 26 -


In genere per tale dispositivo soggetto a perdite, pi di ogni altro componente reattivo
(tipicamente si perde almeno 1 dB di figura di rumore). Alle alte frequenze (2 GHz . 5 GHz o pi) si possono
avere problemi con gli induttori che diventano sempre meno buoni, in tal caso possono essere utilizzate delle
micro-strisce di lunghezza opportuna che fungono da linee di trasmissione.

FILTRI ATTIVI

o Introduzione

In questo capitolo studiamo il progetto di un importante elemento dei sistemi di comunicazione e di


strumentazione: il filtro elettronico. Il progetto dei filtri uno dei rari settori dell'ingegneria in cui esiste
una completa teoria di progetto, che inizia dalle specifiche e termina con la realizzazione del circuito. I filtri
possono essere differenziati in due grandi macro aree che sono:
- Filtri analogici
- Filtri digitali
Per quanto riguarda i filtri analogici, la tecnologia pi vecchia per la realizzazione dei filtri impiega induttori
condensatori definiti filtri LC passivi. Tali filtri lavorano bene alle alte frequenze, tuttavia nelle applicazioni
a bassa frequenza gli induttori sono di valore elevato e fisicamente ingombranti, le loro caratteristiche sono
quindi piuttosto lontane dalla idealit. Essi non possono essere utilizzati in forma integrata e sono
incompatibili con alcune delle moderne tecnologie di assemblaggio dei sistemi elettronici. Per questi motivi si
sviluppata una ricerca mirata a realizzare filtri che non richiedono induttori. Per sopperire a questa
mancanza gli sviluppatori hanno ideato altri possibili tipi di filtri senza lausilio degli induttori, tra i quali si
annoverano filtri RC attivi e i filtri a condensatori commutati.
I filtri RC attivi utilizzano, oltre che componenti passivi, anche amplificatori operazione, e sono realizzati sia
con componenti discreti, sia con tecnologia ibrida. Tali tecnologie per motivi di ingombro non sono le pi
economiche per questi motivi attualmente i filtri a condensatori commutati sono la famiglia del circuiti che
meglio si presta alla realizzazione in forma monolitica totalmente integrata.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 27 -


o Procedura di progetto di un filtro

Filtri

Analogici Digitali
Passivi RLC
Utilizzati quando si
lavora per alte o richiede
realizzabile in
altissime frequenze conversione A/D versatile, SW
e D/A progetto
semiautomatico

Attivi
Utilizzati quando l'andamento
delle frequenze non
eccessivamente elevato
(ordine dei KHz). Fanno uso di
OP-AMP e contengono
elemeni resistivi e capacitivi. errori per
campionamento
Per la realizzazione di tali filtri e quantizzazione
si adottano le approssimazioni
di:
- Butterworth
- Chebyshev

Filti a capacit
commutate

Nella progettazione di un filtro si osservano le seguenti procedure:

Definizione delle specifiche (maschera del filtro)

Guadagno in banda passante


frequenza di taglio
attenuazione

Progetto del filtro

quale tipo di approssimazione, quanti poli/celle ?

Scelta della tecnologia

analogico/digitale ?
Con quale tecnica realizzare le celle ?

Progetto del circuito

valore dei componenti, tolleranze ammesse

La Funzione di Trasferimento ideale viene approssimata come rapporto di polinomi

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 28 -


Diverse possibilit di approssimazione

Butterworth
Chebyshev
Bessel
.

o Funzione di trasferimento e classificazione dei filtri

I filtri sono circuiti lineari che possono essere rappresentati da una generica rete a due porte

La funzione di trasferimento del filtro T(s) il rapporto tra la sua tensione di uscita e la sua tensione
d'ingresso :

Ponendo in funzione delle frequenze fisiche cio , otteniamo la funzione di trasmissione del filtro
che essendo un numero complesso pu essere rappresentata nella forma esponenziale seguente:

| |

L'ampiezza della funzione di trasmissione (ampiezza di trasmissione) | | pu essere espressa in decibel


tramite la funzione guadagno del filtro:

| |

Un filtro modifica lo spettro di frequenze del segnale d'ingresso | | secondo l'ampiezza di trasmissione
| |, e fornisce in uscita un segnale con lo spettro di frequenza:

| | | || |

Anche le caratteristiche di fase del segnale d'ingresso sono modificate dal filtro secondo la funzione .
I filtri sono in grado di selezionare i segnali di ingresso in funzione della loro frequenza: passano i segnali con
frequenza appartenente a un livello determinato, e bloccano i segnali con frequenza al di fuori di questo
intervallo. Quindi la funzione di trasmissione di un filtro ideale a modulo unitario per certe bande di
frequenza (banda passante) e modulo nullo per determinare altre frequenze (bande di arresto). In figura
sono rappresentate le quattro principali tipologie di filtro

In ordine abbiamo: filtro passa basso, filtro passa alto, filtro passa banda ed infine filtro elimina banda.
Come s'intuisce si tratta di rappresentazioni di filtri ideali.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 29 -


o Specifiche di un filtro reale

Per progettare un filtro reale occorre definire innanzitutto la sua caratteristica di trasmissione, un esempio
di caratteristiche di trasmissione di un filtro reale e precisamente di un filtro passa basso e rappresentato in
figura

definiamo quindi le specifiche che caratterizzano un filtro reale:


: la massima variazione consentita dell'ampiezza di trasmissione in banda passante.
: la minima attenuazione dell'ampiezza di trasmissione in banda di arresto.
: Indica il bordo dalla banda di arresto.
: Indica il bordo della banda passante (frequenza di taglio).
: Definisce la banda di transizione.
: Misura la rapidit di transizione della risposta del filtro, fattore di selettivit.
Per avvicinare il pi possibile la caratteristica di trasmissione del filtro reale a quella ideale necessario
ridurre al minimo queste specifiche, tutto questo comporta un ordine pi elevato del filtro e un circuito
quindi pi complesso e costoso. Le ondulazioni del segnale filtrato che si verificano all'interno delle specifiche
sono definite ripple. Il procedimento per ottenere una funzione di trasferimento che soddisfi le specifiche
date noto come processo di sintesi del filtro.

o Funzione di trasferimento del filtro

La funzione di trasferimento Pu essere rappresentata come rapporto tra due polinomi

Il grado N del polinomio a denominatore definisce l'ordine del filtro. Affinch il filtro sia stabile, il grado
del numeratore deve essere minore o uguale a quello del denominatore . I coefficienti dei due polinomi
e sono numeri reali. I polinomi a numeratore e a denominatore possono essere
fattorizzati ottenendo una nuova forma di :

Le radici del polinomio a numeratore sono chiamati zeri della funzione di trasferimento, le radici del polinomio
a denominatore sono chiamati poli della funzione di trasferimento o modi naturali.
I poli e gli zeri della funzione di trasferimento possono essere numeri reali o anche numeri complessi. Se sono
numeri complessi devono essere presenti in copie coniugate.
Affinch il circuito di un filtro sia stabile tutti i suoi poli devono trovarsi nella parte sinistra del piano s,
devono avere quindi parti reali negative.

o Tipi di filtro e le differenti funzioni di trasferimento

Considerando la funzione di trasferimento di tipo polinomiale, si distinguono diversi tipi di filtro,


i filtri si distinguono in base allordine attraverso il numero di componenti reattivi che includono.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 30 -


In questo caso si tratteranno filtri attivi del primo e del secondo ordine, in quanto attraverso la cascata di
questi filtri si pu costruire un qualsiasi filtro di qualsiasi grado.
Dal momento che utilizzeremo gli operazionali, conviene introdurre alcune caratteristiche su di essi.

- Operazionali

In figura abbiamo rappresentato il simbolo elettronico di un operazionale, esso possiede nella sua versione
semplificata, 5 piedini:

V+: Ingresso non invertente


V-: Ingresso invertente
+VSS: alimentazione positiva
-VSS: alimentazione negativa
Vout: uscita

Il simbolo ulteriormente semplificato il seguente

Le caratteristiche reali di questo circuito sono pressoch simili a quelle ideali, quindi si ha una estrema
facilit di calcolo con un bassissimo errore, ci fa si che tale circuito sia molto utilizzato in svariate
applicazioni. Le caratteristiche di tale circuito sono:

Elevata impedenza di ingresso (il circuito non assorbe corrente)


Bassissima impedenza di uscita
Luscita si comporta come un generatore di tensione
Reiezione di modo comune
Discreta immunit al rumore
Elevato fattore di amplificazione A
La d.d.p. tra i morsetti V+ e V- nulla (corto circuito virtuale)

La peculiarit di questo circuito che non ha alcun collegamento fisico a massa, per questo si dice che la
massa flottante.

- Principio di funzionamento delloperazionale

Lamplificatore operazionale (che chiameremo OP) opera una differenza tra i segnali in ingresso e la moltiplica
per il fattore di amplificazione A, il risultato conteggiato in uscita. Pi precisamente avremo [ ]
(non detto che il terminale ospiti una tensione negativa). Come abbiamo accennato limpedenza di
ingresso dei due terminali e , molto elevata, non avremo quindi un assorbimento di corrente da parte
dellOP. Il terminale di uscita si comporta come un generatore di tensione con una bassa resistenza duscita,
questo fa si che la tensione di uscita sia sempre la stessa anche in presenza di carichi collegati. Luscita in
fase con il morsetto e in opposizione di fase con il morsetto , per questi motivi il morsetto detto
morsetto non invertente mentre il morsetto detto morsetto invertente. Lamplificazione A pu
assumere due forme che sono: guadagno ad anello chiuso questo qualora abbiamo una retroazione (che pu
essere positiva o negativa a seconda del morsetto di ingresso coinvolto) e un guadagno ad anello aperto,

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questultima configurazione molto meno usta garantisce un guadagno idealmente infinito. Altra peculiarit del
OP la sua reiezione di modo comune, ci significa che lOP non amplifica segnali di ingresso identici.

- Configurazione ad anello chiuso

Nello specifico osserveremo la configurazione invertente, definita cos perch la retroazione attraverso
posta sul morsetto invertente.

Nella configurazione attuale il resistore costituisce un anello chiuso con il OP attraverso i collegamenti in
uscita sul nodo 3 e in ingresso allOP sul nodo 1, il nodo 2 collegato a massa. Al nodo 1 collegato anche il
resistore che a sua volta collegato al generatore di segnali .

- Guadagno ad anello chiuso per configurazione invertente

Facendo riferimento ancora al circuito della figura avremo che il guadagno ad anello chiuso dato da

Ragionando in termini ideali, abbiamo che la tensione di uscita allOP (nodo 3) [ ] da cui
possiamo ricavarci la tensione differenziale di ingresso
[ ]

In quanto A idealmente infinito, ci implica che pari a zero perch collegato a massa ma anche
idealmente zero, questo si traduce dicendo che tra e c un corto circuito virtuale attenzione virtuale,
questo ragionamento ci permette di calcolare la corrente che circola in ed in . Essendo la resistenza di
ingresso dellOP idealmente infinita, non avremo di conseguenza un ingresso di corrente, questo comporta che
la corrente che circola in la stessa che circola in . Quindi

A questo punto volendo calcolare la tensione di uscita

Adesso agevole calcolare il guadagno di anello chiuso che sar

Il risultato ottenuto di grande importanza perch si nota chiaramente che il guadagno non dipende pi
dallamplificazione dellOP ma bens dai componenti passivi collegati, questo ci permette di calcolare
agevolmente lamplificazione, inoltre ci ci svincola dalla idealit dellinfinito guadagno A.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 32 -


- Guadagno ad anello chiuso configurazione non invertente

Come osserviamo dalla figura, in questo caso il segnale di ingresso posto sul morsetto non invertente (nodo
1), il blocco di retroazione posto sul morsetto invertente (nodo 2) ed collegato a massa attraverso il
resistore . Come al solito consideriamo una situazione ideale, e come prima avremo la tensione differenziale
in ingresso pari a

[ ]

Come prima sfruttiamo la condizione di cortocircuito virtuale tra i morsetti 1 e 2, ci ci permette di dire che
sul nodo 1 c e sul nodo 2 c . Possiamo calcolarci quindi la corrente che scorre nel
resistore che pari a , a causa della resistenza infinita in ingresso al OP avremo che la
corrente scorrer anche in . La tensione sar quindi pari alla somma tra la tensione al nodo 2 pi la
caduta sul resistore .

Da qui possiamo calcolarci il guadagno dellamplificatore in configurazione non invertente

o Filtri con approssimazioni di Butterworth

Tale topologia di filtri consente, per cos dire, una transizione morbida tra banda passante e banda oscura, di
tipo monotono e, conseguentemente, priva di ondulazioni quindi avremo un andamento monotono decrescente
per che tende a , quindi tutti gli zeri si troveranno in =, ci rende tale filtro un filtro a soli poli.
Le funzioni approssimanti utilizzate sono sempre espressioni di tipo polinomiale, in quanto sono le pi facili da
realizzare in termini circuitali; in particolare, i filtri di Butterworth si basano su polinomi definiti polinomi di
Butterworth, che sono caratterizzati dai 5 seguenti gradi di libert:

1) il grado n del polinomio, che rappresenta in sostanza, l'ordine n del filtro

2) la pulsazione in corrispondenza della quale il modulo della risposta si riduce di 3 dB.

3) Le funzioni che rappresenta hanno un andamento monotono decrescente per -> e ha quindi tutti gli
zeri in =. Il che rende questo filtro a soli poli (per filtri passa-basso??).

4) La diminuzione del guadagno ha inizio ad una frequenza tanto pi prossima alla frequenza di taglio
tanto pi alto l'ordine del filtro, quindi tanto pi alto lordine del filtro tanto pi raggiungeremo
una rappresentazione ideale della caratteristica di trasmissione.

5) Con le approssimazioni dei filtri di Butterworth si dimostra che al crescere dellordine N del filtro,
cresce il grado di pianezza della banda passante della risposta di ampiezza, avvicinandosi a quella
ideale. In oltre allaumentare del grado N del polinomio al denominatore (quindi dei poli) si osserva un
andamento sempre pi monotono nei dintorni della frequenza di taglio prescelta, si osservi la figura:

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 33 -


Lampiezza di trasmissione, per un filtro con approssimazioni di Butterworth data da

| |
( )

Per (con limite della banda passante) quindi il punto in cui lampiezza cala di 3dB dato da

| |

Quindi il parametro determina la variazione massima della ampiezza di trasmissione in banda passante .
I modi naturali (poli) di un filtro di Butterworth di ordine N possono essere determinati mediante una
costruzione grafica dove i poli si trovano su un cerchio di raggio

Per determinare una funzione di trasferimento di Butterworth che soddisfi determinate specifiche di
trasmissione, si segue la seguente procedura:

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 34 -


1) Determinazione del parametro attraverso la
2) Determinazione dellordine N richiesto del filtro ( il valore pi piccolo di N che soddisfa la relazione
). In altri termini, al bordo della banda di arresto, , lattenuazione del filtro di BW
:

[ ( ) ]

[ ( ) ]

Ricordiamo che il bordo che definisce il valore minimo della banda di transizione.
3) Determinazione degli N poli tramite la costruzione grafica descritta in figura.
4) Determinazione di T(s).

- Filtro con approssimazioni di Chebyshev

Questa approssimazione ha lobiettivo di massimizzare la pendenza della risposta in ampiezza in vicinanza


della frequenza di taglio. Quindi il filtro per costruzione presenta un asintoto quasi verticale in prossimit
della frequenza di taglio prefissato anche se lordine del filtro non elevato, questa maggiore selettivit in
frequenza si paga con una cospicua presenza di oscillazioni in banda passante. Il numero delle oscillazioni
proporzionale al grado del filtro. Pi precisamente il numero di oscillazioni e quindi il numero dei massimi e dei
minimi presenti in banda passante corrisponde al grado del polinomio che approssima il filtro.

- Le funzioni che rappresenta hanno un andamento monotono decrescente per -> e ha quindi tutti gli zeri in =. Il
che rende questo filtro a soli poli (per filtri passa-basso??).

Lampiezza di trasmissione data da

| |
[ ]

| |
[ ]

La prima espressione approssima il filtro prima bordo della banda passante, la seconda approssima il filtro
dopo il bordo della banda passante.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 35 -


Per quindi il punto in cui si entra in banda di transizione caratterizzato come per il filtro di B.
| |

Anche per la determinazione dei filtri di Chebyshev si pu adottare un procedimento simile a quello svolto nel
caso dei filtri di BW per la determinazione della funzione T(s).

o Filtri del I e del II ordine

A questo punto possiamo studiare le pi comuni configurazioni e le relative funzioni di trasferimento per i pi
comuni filtri del primo e del secondo ordine, ricordiamo che i filtri di ordine superiore possono essere
costruiti attraverso la cascata di questi due filtri base. Poich i poli complessi di un filtro compaiono in forma
coniugata, una funzione di trasferimento pu essere fattorizzata in prodotto di funzioni del secondo ordine,
nel caso di ordine dispari del filtro comparir anche una funzione del primo ordine. Qualsiasi funzione del
primo e del secondo ordine allinterno di una funzione di trasferimento di un filtro potr essere realizzata
con un circuito RC e amplificatore operazionale, sfruttando quindi le caratteristiche del OP, sar possibile
porre in cascata i vari filtri realizzando cosi, attraverso il prodotto delle funzioni di trasferimento di ogni
singolo stadio, la funzione di trasferimento finale.

o Filtri del primo ordine

La generica funzione di trasferimento del I ordine (o funzione bilineare) rappresentata di seguito:

Essa presenta un polo in e uno zero in e un guadagno in alta frequenza pari ad . I


coefficienti e determinano il tipo di filtro (passa basso, possa alto ecc). Importante ricordare che
attraverso i soli filtri del I ordine non possibile rappresentare tutti i tipi di filtro.
Di seguito si osservano i vari tipi di filtro con funzione di trasferimento, rappresentazione di poli e zeri nel
piano s, diagramma di Bode, realizzazione del filtro con componenti passivi ed in fine la realizzazione del
filtro attivo con OP.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 36 -


Attraverso la seguente tabella possiamo risalire al tipo di filtro osservando la presenza o meno dei
coefficienti e allinterno della funzione di trasferimento

Passa Basso Si No

Passa Altro No Si

Passa Banda Si Si

Passa Tutto No Si ( )

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 37 -


- Filtro attivo passa-basso del 1 ordine

I filtri del primo ordine, in generale possono ricondursi alla forma canonica in figura

dove a seconda di quali componenti si sostituiscono ai carichi e , si ottengono diverse configurazioni. Il


filtro passa basso, come abbiamo visto in precedenza, possiede una funzione di trasferimento del tipo

In figura abbiamo un esempio di filtro passa basso del 1 ordine nella configurazione invertente

Dove i carichi e il carico || . Il guadagno del filtro dato da:

Fattorizzando il guadagno e portandoci nel dominio della s ricaviamo la funzione di trasferimento

A questo punto il guadagno in continua sar dato da

Mentre la frequenza di taglio sar data da

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 38 -


o Filtri attivi del 2 ordine

La generica funzione di trasferimento di un filtro del secondo 2 ordine (funzione biquadratica) di solito
espressa nella seguente forma standard.

( )

Dove pulsazione naturale del filtro e Q fattore di qualit del polo o anche coefficiente di risonanza
del filtro, talvolta la funzione di trasferimento standard la troviamo in una forma in cui il fattore Q viene
sostituito con dove detto coefficiente di smorzamento. I poli del denominatore si ricavano
attraverso le risoluzioni dell'equazione di secondo grado.


Si distinguono tre casi:
>0, Q<0.5 = radici reali e distinte
=0, Q=0.5= radici reali e coincidenti
<0, Q>0.5 = radici complesse e coniugate
Per lo studio dei filtri attivi del secondo ordine, si preferisce lavorare con un Q>0.5 quindi con radici
complesse e coniugate, questo perch i filtri con queste caratteristiche presentano maggiore selettivit.
Gli zeri del filtro, come nel caso dei filtri del primo ordine, determinano la tipologia del filtro stesso

f.d.t.

Passa Basso Si No No

Passa Alto No No Si

( )
Passa Banda No Si No

Elimina Banda Si No Si

( )
Passa tutto Si (-)Si Si

Per la realizzazione dei filtri del II ordine, adotteremo configurazioni ad amplificatore singolo, le quali
permettono un risparmio dal punto di vista dei componenti e quindi dei costi, studieremo quindi:

- Celle a reazione multipla


- Celle di Sellen-Key
- Celle a doppio integratore
- Celle SAB (Single Amplifer Biquad)
- Filtri a capacit commutate

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 39 -


o Celle a reazione multipla

In questa sezione studieremo le celle areazione multipla o anche dette celle a guadagno infinito, il nome
reazione multipla deriva dal fatto che lOP ha una doppia retroazione. Osservando la topologia in figura
notiamo che i rami e esercitano una doppia retroazione negativa, da qui il nome reazione multipla. Lam-
plificatore operazionale connesso in configurazione invertente e a fianco dei bipoli indicata la relativa
ammettenza, definita come linverso dellimpedenza: .

Caratteristiche della cella a reazione multipla:

La configurazione generale ha la caratteristica di utilizzare un OP in configurazione invertente.


Bassa impedenza d'uscita.
Scarsa dipendenza del Q del circuito dal guadagno cosicch possibile realizzare valori di Q
ragionevolmente elevati (comunque Q < 15).
Va bene per tutti i tipi di risposta (Butterworth, Bessel, Chebyshev).
Media impedenza d'ingresso.
Richiede OP ad elevato guadagno ossia con comportamento molto prossimo a quello ideale.
I componenti del circuito sono in generale resistenze e condensatori rappresentati dalle loro Y
(ammettenze);

Il guadagno del filtro il seguente:

La dimostrazione di questo risultato si ottiene facendo una analisi delle correnti ai nodi X e Z.

Lequilibrio delle correnti nel nodo X :

Sfruttando la condizione di corto circuito virtuale tra i morsetti + e - del OP, possiamo dire che il
nodo Z si trova allo stesso potenziale dellingresso + e cio a massa, inoltre grazie allelevata
impedenza di ingresso dellOP , le correnti ed non entrano nelloperazionale. Da qui possiamo
operare le seguenti sostituzioni:

Per gli stessi motivi, risulta che e sono in serie e quindi

Per il cortocircuito virtuale abbiamo che quindi:

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 40 -


Ponendo in evidenza e sostituendola nella precedente relazione, possiamo ricavarci il rapporto

Operando la sostituzione e cerchiamo di ricavarci il rapporto

( ) ( )

Possiamo porre in evidenza , portarlo a sinistra delluguale e invertire la frazione

Poniamo in evidenza al denominatore e otteniamo il risultato voluto

A questo punto la realizzazione delle varie configurazioni di filtro possono essere costruite attraverso la
sostituzione dei vari componenti passivi (in genere resistenze e condensatori), al posto delle ammettenze.

- Filtro passa basso a reazione multipla

Ricordiamo che la funzione di trasferimento di un filtro del secondo ordine la seguente

( )

I poli si ricercano come le radici del polinomio di secondo ordine al denominatore, attraverso


Come abbiamo gi accennato nella tabella precedente un filtro passa basso del secondo ordine presenta una
funzione di trasferimento in assenza di zeri, per tanto e nello topologia generale, non possono che
essere resistori anche perch se fossero condensatori bloccherebbero la componente continua in ingresso
allOP.
Quindi la generica funzione di trasferimento per un passa basso del secondo ordine nella sua forma canonica
presenta una F.d.T. come segue

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 41 -


Con dove | | lamplificazione in banda passante o guadagno in continua.
Il valore del guadagno in continua si ricava attraverso il limite che tende a zero della T(s), perch in questo
caso si tratta di un filtro passa basso e la massima amplificazione si trova in corrispondenza delle basse
frequenze.
( )

Il circuito si presenta come segue

A questo punto baster sostituire le varie ammettenze nella seguente

Dove , , , , quindi

( )

Da questa dobbiamo riportarci nella forma canonica

( ) ( )

( ) ( )

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 42 -


A questo punto ci siamo ricavati il guadagno normalizzata di un filtro passa basso del secondo ordine, al quale
pu essere applicato il principio di identit con la generica funzione di trasferimento per un passa basso del
secondo ordine nella sua forma canonica.

( )

( )
( )

- Filtro passa alto a reazione multipla

Il circuito per passa alto il duale rispetto al passa basso, infatti i componenti nella configurazione circuitale
sono invertiti cio i condensatori prendono il posto dei resistori e viceversa.

La F.d.T., come si osserva nella tabella, presenta un doppio zero al numeratore

A questo punto come in precedenza baster sostituire le ammettenza dei componenti nella seguente

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 43 -


In particolare abbiamo , , , ,

( )

( ) [ ]

A questo punto ci siamo ricavati il guadagno normalizzato di un filtro passa alto del secondo ordine, al quale
pu essere applicato il principio di identit con la generica funzione di trasferimento per un passa alto del
secondo ordine nella sua forma canonica

Nei filtri passa alto, la banda passante costituita dalle alte frequenze e, perci, lamplificazione in banda
passante la si ottiene da:
( )

Adesso possiamo ricavarci i parametri standard del filtro

- Filtro passa banda a reazione multipla

La topologia per un passa banda del secondo ordine in reazione multipla la seguente

La funzione di trasferimento presenta uno zero di primo grado


( )

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 44 -


Il modulo della F.d.T. riportato ne grafico seguente

Come prima basta sostituire le ammettenze nella seguente

In particolare abbiamo , , , ,

( ) ( )

( )

A questo punto ci siamo ricavati il guadagno normalizzato di un filtro passa banda del secondo ordine, al quale
pu essere applicato il principio di identit con la generica funzione di trasferimento per un passa banda del
secondo ordine nella sua forma canonica che ritroviamo in tabella

( )

( )

??Per calcolarci lamplificazione in banda passante dobbiamo agire in maniera diversa, osservando il
diagramma di Bode riportato in figura si osserva che la banda passante ha un picco, a questo punto si pu
intuire di ricavare lamplificazione attraverso una operazione di derivata del 1 ordine rispetto la s e portare
a limite che tende a zero. ??

( )( ) ( )( )

( ) ( )

( )
( )
( )
???

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 45 -


Si pu verificare che la larghezza di banda del filtro

( ) ( )

o Celle di Sallen-Key

I filtri di S-K o anche detti VCVS (Voltage Controlled Voltage Souce) sono filtri del 2 ordine in
configurazione non invertente. Hanno il vantaggio di essere facilmente regolabili, per sono impiegati per
valori di Q medio-bassi, in quanto al crescere si Q le caratteristiche sono sempre pi sensibili alle variazioni
dei componenti.
La topologia di Sallen-key o VCVS caratterizzata dalla presenza di una linea di retroazione
negativa e da una linea di retroazione positiva.
Questa topologia particolarmente adatta alla realizzazione di filtri passaBASSO e passaALTO e
anche di filtri costruiti utilizzando passaBASSO e passaALTO e cio:
1) di filtri passaBANDA a banda larga, ottenibili come cascata di un LPF e di un HPF,
avente, quest'ultimo, frequenza di taglio pi bassa di quella dell'LPF
2) di filtri eliminaBANDA, a banda oscura larga, realizzabili mediante la somma di un
LPF e di un HPF, avente, quest'ultimo, frequenza di taglio pi alta di quella dell'LPF. La somma
viene implementata da un circuito sommatore ad operazionale che somma le uscite dell'LPF e
dell'HPF.
La topologia del circuito si presenta come in figura seguente

Come vediamo abbiamo due blocchi di retroazione, il primo sul morsetto invertente dellOP che vedremo
servir esclusivamente per stabilire un determinato guadagno, il secondo posto sul morsetto non invertente
che realizzer la funzione di trasferimento del filtro. Come per la precedente tipologia di filtro, anche in
questa dobbiamo trovare la relazione che ci permette di calcolare il guadagno del filtro. In questo caso
avremo due relazioni, la prima riguarda il morsetto invertente e si tratta di una semplice retroazione positiva:

La seconda retroazione riguarda il morsetto non invertente del filtro e va calcolata sfruttando le
caratteristiche delloperazionale ideale, applicando le leggi di Kirchhoff ai nodi X e Z.

Lequilibrio delle correnti al nodo X sar dato da

Sfruttando la I ipotesi di idealit dellOP, e cio limpedenza infinita di ingresso, possiamo dire
che:

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 46 -


Non essendoci corrente in ingresso allOP.
Il sistema di equazioni il seguente

Sostituiamo le correnti come il prodotto ammettenza per d.d.p.

Sfruttando la seconda la II ipotesi di idealit dellOP, il corto circuito virtuale tra i morseti di
ingresso dellOP abbiamo che:

( ) ( ) ( )

Sostituendo questo risultato nel sistema

( ) ( )

( ) ( )
{ {

A questo punto nella prima equazione portiamo tutto a secondo membro e mettiamo in evidenza ,
nella seconda equazione ci ricaviamo , per poi sostituirla nella prima equazione.

( )

( )
{

( )
{

( )
{

Sostituiamo
( )

Portiamo a secondo membro il termine e mettiamo in evidenza

[( ) ]

Moltiplichiamo allinterno della parentesi per


[ ]

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 47 -


[ ]

[ ]

Mettiamo in evidenza

[ ]

[ ]

Mettiamo in evidenza

{ [ ] }

{ [ ] }

{ [ ] }

[ ]

Questa in fine il guadagno della cella S-K

- Filtro passa basso S-K

In figura rappresentato il filtro passa basso nella configurazione S-K. Essendo un filtro passa basso esso
non deve filtrare la componente continua in ingresso per cui le ammettenze 1 e 3 sono necessariamente
resistori, lammettenza 2 pu essere omessa.
Le ammettenze vengono cos sostituite:

, , , ,

Andiamo sostituire le ammettenze di questa configurazione nei rispettivi posti della funzione di guadagno di
questo filtro

[ ]

( )

[ ( ( ))] ( )

( )

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 48 -


( )

[ ]

( )

[ ]

( )

[ ]

A questo punto ci siamo ricavati la f.d.t. normalizzata di un filtro passa basso del secondo ordine, al quale pu
essere applicato il principio di identit con la generica funzione di trasferimento per un passa basso del
secondo ordine nella sua forma canonica.
( )

[ ]

[ ]

Per ricercare si pu procedere come precedentemente ponendo il limite per s che tende a zero ma
sappiamo che per costruzione questo tipo di filtro ha come caratteristica il fatto di poter scegliere
lamplificazione attraverso il partitore ed quindi

( )

- Filtro passa alto S-K

In figura rappresentato il filtro passa alto nella configurazione S-K. Essendo un filtro passa alto esso deve
filtrare la componente continua in ingresso per cui le ammettenze 1 e 3 sono necessariamente capacitori,
lammettenza 2 pu essere omessa, in sostanza si tratta del duale del precedente.
Le ammettenze vengono cos sostituite:
, , , ,

Andiamo sostituire le ammettenze di questa configurazione nei rispettivi posti della funzione di guadagno di
questo filtro

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 49 -


[ ]

( )

[ ( ( ))] ( )

( )

[ ]

( )

( )

( )

[ ] ( )

( )

[ ] ( )

( )

[ ] ( )

A questo punto ci siamo ricavati la f.d.t. normalizzata di un filtro passa alto del secondo ordine, al quale pu
essere applicato il principio di identit con la generica funzione di trasferimento per un passa alto del
secondo ordine nella sua forma canonica.
( )

[ ] ( )

Per ricercare si pu procedere come precedentemente ponendo il limite per s che tende a infinito ma
sappiamo che per costruzione questo tipo di filtro ha come caratteristica il fatto di poter scegliere
lamplificazione attraverso il partitore ed quindi

( )

- Filtro passa banda S-K

In figura rappresentato un filtro passa banda del secondo ordine in configurazione S-K. Le ammettenze
vengono cos sostituite:
, , , ,

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 50 -


Andiamo sostituire le ammettenze di questa configurazione nei rispettivi posti della funzione di guadagno di
questo filtro

[ ]

( )

[ ( ( ))] ( )

( )

( )

[ ]

( )

[ ]

( )

[ ]

( )

[ ]

A questo punto ci siamo ricavati la f.d.t. normalizzata di un filtro passa banda del secondo ordine, al quale pu
essere applicato il principio di identit con la generica funzione di trasferimento per un passa banda del
secondo ordine nella sua forma canonica.

( ) ( )

[ ]

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 51 -


( )

- Filtri S-K con buffer a guadagno costante

Il filtro S-K pu essere costruito anche privo del partitore resistivo che determina la retroazione di
amplificazione, sostituendola con un cortocircuito in modo tale da costruire un buffer ad amplificazione
unitaria. Le configurazioni che si possono ottenere sono le medesime ovviamente ma il fattore di
amplificazione il medesimo.

Come per la precedente tipologia di filtro, anche in questa dobbiamo trovare la relazione che ci permette di
calcolare il guadagno del filtro. In questo caso avremo due relazioni, la prima riguarda il morsetto invertente
e si tratta di una semplice retroazione positiva di un buffer:

La seconda retroazione riguarda il morsetto non invertente del filtro e va calcolata sfruttando le
caratteristiche delloperazionale ideale, applicando le leggi di Kirchhoff ai nodi X e Z.

Lequilibrio delle correnti al nodo X sar dato da

Sfruttando la I ipotesi di idealit dellOP, e cio limpedenza infinita di ingresso, possiamo dire
che:

Non essendoci corrente in ingresso allOP.


Il sistema di equazioni il seguente
{

Sostituiamo le correnti come il prodotto ammettenza per d.d.p.

Sfruttando la seconda la II ipotesi di idealit dellOP, il corto circuito virtuale tra i morseti di
ingresso dellOP abbiamo che:

Sostituendo questo risultato nel sistema

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 52 -


{ {

A questo punto sostituiamo questo risultato nella prima equazione

( )

( )

( )

( )

Questa in fine il guadagno della cella S-K con circuito di guadagno buffer. Dal momento che in molte
circostanze lammettenza non presente allora pu essere omessa e il guadagno (f.d.t.) diviene la
seguente
( )

- Filtri passa banda ed elimina banda (notch)

Un filtro passa banda presenta una banda passante tra le due frequenza di taglio e con . Tutte
le frequenze al di fuori di questa banda vengono attenuate, come abbiamo detto la f.d.t. del filtro la
seguente:
( )

Dove il guadagno in banda passante mentre, la frequenza in centro banda. Esistono due
differenti tipi di filtri passa banda essi sostanzialmente si differenziano in base al fattore di qualit Q:

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 53 -


- Q<10 banda larga
- Q10 banda stretta

Pi grande il Q pi e selettivo il filtro, la relazione che lega il Q alla banda passante a -3dB :

Come abbiamo visto possibile realizzare questa f.d.t. attraverso un unico circuito, lalternativa quella di
utilizzare 2 filtri in cascata, un passa alto e un passa basso.
Per quanto riguarda filtri elimina banda, anche essi possono essere classificati in elimina banda larga ed
elimina banda stretta o anche detti filtri notch.
Un filtro elimina banda larga si pu realizzare attraverso il parallelo di un filtro passa basso con un filtro
passa alto, il risultato affidato ad un sommatore:

FIGURA

Il filtro notch invece pu essere rappresentato attraverso un singolo circuito che prende il nome di filtro
twin-T.
FIGURA

Questo filtro realizzato attraverso due reti a T, una di tipo passa basso e latra di tipo passa alto. Il buffer
in cascata server per accoppiare il filtro alla rete.

- Filtri a doppio integratore

I filtri del secondo ordine incontrati sin qui sono costituiti da circuiti relativamente semplici che arrivano al
loro scopo con un minimo di componenti. Tuttavia, la semplicit non si ottiene senza sacrificare qualcosa e
questi circuiti, bench godano di larga diffusione, sono spesso difficili da accordare e in alcuni casi sono
troppo sensibili alle non idealit dei componenti, in particolare al prodotto amplificazione-larghezza di banda
degli amplificatori operazionali, che limitano il Q ottenibile. Inoltre la riduzione del numero di componenti,
soprattutto operazionali, era una preoccupazione quando questi dispositivi erano costosi. Ora i costi sono
scesi drasticamente e questi componenti hanno un prezzo competitivo con quello dei componenti passivi. Si
pone quindi la domanda se la versatilit e le prestazioni dei filtri possano essere migliorati inserendo pi
componenti attivi. La risposta data dai filtri ad amplificatori operazionali multipli del tipo a variabili di
stato e biquadratici che inoltre possono fornire pi di una risposta simultaneamente e sono pi facili da
accordare e meno sensibili alle non idealit dei componenti.
I filtri a doppio integratore sono filtri che adoperano due integratori connessi in cascata in un anello di
retroazione complessivo, essi sono noti anche come filtri biquad a doppio integratore (b.d.i.).
Volendo ricavare il circuito del b.d.i. partiamo dalla funzione di trasferimento del filtro passa alto del scodo
ordine

Dove K il guadagno in alta frequenza, moltiplicando tra loro i termini incrociati dellequazione e dividendo
per ambo i membri otteniamo la funzione di trasferimento di un integratore.

( )

( )

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 54 -


Osservando questa equazione notiamo che il guadagno del filtro per il segnale di ingresso uguale a il
primo termine del primo membro il secondo addendo lintegrale di nella variabile s, il terzo
addendo integrale doppio. Questa funzione realizza appunto, la cascata di due integratori. Le precedenti
espressioni, possono essere espresse in termini di diagrammi a blocchi nel seguente modo

( )

La funzione realizzata attraverso un sommatore realizzato come in figura b. un circuito cos realizzato
pu essere suddiviso in tre stadi con tre differenti uscite. Alluscita del sommatore (1 stadio) abbiamo una
prima f.d.t. essa rispecchia la funzione utilizzata in precedenza appunto quella di un passa alto, in quanto il
sommatore non fa altro che sommare le due uscite dei due integratori e moltiplicarlo per il guadagno in
centro banda (questo lo vedremo meglio con la figura successiva che rappresenter il circuito effettivo).

Luscita del 2 stadio caratterizza un filtro passa banda, vediamo il perch: alluscita del sommatore troviamo
il segnale

lo stadio integratore introduce un fattore moltiplicativo pari a (- perch uno stadio invertente),
quindi

Luscita del 3 stadio caratterizzata da un filtro passa basso, vediamo perch: alluscita del primo stadio
integratore troviamo il segnale

Il secondo stadio integratore introduce un ulteriore fattore moltiplicativo (- perch uno stadio
invertente identico al precedente), quindi

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 55 -


Quindi i tre stadi in cascata hanno rispettivamente come uscite tre diverse f.d.t., esse sono:

- Passa alto
- Passa banda
- Passa basso

Per questi motivi questo filtro chiamato anche filtro attivo universale.
Passiamo adesso alla realizzazione fisica del circuito che mostrato in figura

Come possiamo vedere, i blocchi integratore sono stati sostituiti con gli integratori di Miller caratterizzati
da una pulsazione , mentre il blocco sommatore sostituito con un amplificatore operazionale in
configurazione sommatore, dove sono poste le retroazioni di ogni blocco, nellingresso non invertente
presente il partitore responsabile dellamplificazione in continua. Il blocco risultante chiamato biquad di
Kerwin-Huelsman-Newcomb o biquad KHN.

- Integratore di Miller

In figura rappresentato il dettaglio dellintegratore, di seguito applicando le regole di funzionamento ideali


del OP calcoliamo la sua f.d.t.

Sapendo che in ingresso allOP abbiamo una impedenza infinita non avremo assorbimento di corrente da parte
dellOP, quindi applicando la regola del cortocircuito virtuale tra i morsetti + e -, possiamo calcolare la
corrente che circola in R e C.

Sapendo che

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 56 -


- Il sommatore

In figura rappresentato il dettaglio del sommatore, di seguito applicando le regole di funzionamento ideali
del OP calcoliamo la sua f.d.t.

Per trovarci la f.d.t. completa, applichiamo il principio di sovrapposizione degli effetti quindi lasciamo un solo
ingresso funzionante e alternativamente poniamo a massa i restanti due ingressi, in fine sommeremo tutti gli
effetti.

1) e a massa

Il circuito si riduce ad un semplice amplificatore ad anello chiuso in configurazione invertente

2) e a massa

Ponendo a massa e il circuito si riduce al seguente

Sappiamo che i terminali 1 e 2 sono allo stesso potenziale quindi

( ) ( )

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 57 -


3) e a massa

Il discorso identico al precedente

( )

A questo punto possibile sommare tutti gli effetti per ottenere la f.d.t. totale

( ) ( )

Ricordiamo che la f.d.t. da cui siamo partiti era


( )

Eguagliando questi due risultati ricaviamo che

Ci implica che possiamo scegliere quindi

( )

Possiamo quindi scegliere arbitrariamente il valori di o fissato Q come vincolo di progetto, per esempio
possiamo ricavare scegliendo arbitrariamente.

.
Attraverso questo risultato possiamo ricavare il parametro k

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 58 -


OSCILLATORI

o Introduzione

Gli oscillatori sono circuiti in grado di produrre unoscillazione stabile, sia nello spettro che nellampiezza. Essi
vengono utilizzati come sorgenti di clock per le varie temporizzazioni del sistema. Esistono vari tipi di
oscillatori, diversi per modalit di funzionamento, per campo operativo e per stabilit. Una prima
classificazione li vede suddivisi in:
oscillatori LC (serie - parallelo - al quarzo);
oscillatori ad anello;
oscillatori a sfasamento;
oscillatori a rilassamento.
Usualmente, nellambito delle radiofrequenze, ci si sofferma sugli oscillatori del primo tipo.
Per gli oscillatori non molto corretto parlare di poli in quanto si tratta di circuiti non lineari,
nonostante ci, in prima approssimazione, essi possono essere visti come sistemi aventi poli
immaginari. Nel caso in cui esista una sola coppia di poli, gli oscillatori si diranno sinusoidali
altrimenti saranno detti armonici.
Gli oscillatori sono circuiti intrinsecamente non lineari: per essi la non linearit una
condizione necessaria per il funzionamento. Per il loro studio si fa comunque uso di modelli lineari:
il modello retroazionato o quello ad impedenza (ammettenza) negativa.

Lamplificatore riportato in figura costituito da un amplificatore A e da un blocco di retroazione .


Applicando un segnale in ingresso, alluscita avremo un segnale , nel punto X dello schema avremo un
segnale . Se ad una determinata frequenza, i parametri del circuito sono tali che
possibile sostituire al segnale di ingresso il segnale senza che luscita vari. Tale condizione detta Criterio
di Barkausen.
A=1

Ci significa che, per avere oscillazioni ad una data frequenza, il guadagno della maglia ad anello aperto A
deve essere unitario.
Essendo A e due numeri complessi, il Criterio di Barkausen pu essere riscritto come

[ ]
{
[ ]
Il comportamento del sistema dipende dalla posizione dei poli nel piano s. Se a tale sistema pubblichiamo una
perturbazione come quella causata dalla chiusura dell'interruttore di alimentazione (considerato segnale di
rumore, ma necessario all'innesco delle oscillazioni). La risposta transitoria (chiusura interruttore), del
sistema modello retroazionato conterr termini della forma:

[ ]

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 59 -


o Modello retroazionato

Questa funzione rappresenta un segnale sinusoidale con un inviluppo .


Se i poli giacciono nella parte sinistra del piano s, negativo e l'ampiezza delle oscillazioni scender
esponenzialmente a zero, confermando che il sistema stabile. Se i poli giacciono nella parte destra del piano
s, positivo e l'ampiezza delle oscillazioni aumenta esponenzialmente (fin quando qualche non linearit
delimita la crescita o finch il sistema non entra in saturazione), in queste condizioni il sistema instabile. Se
i poli si trovano sull'asse j, allora nullo e abbiamo una sinusoide di ampiezza costante (oscillazioni auto
sostenute). A questo punto osserviamo che il guadagno di anello un numero complesso che pu essere
caratterizzato tramite modulo fase:

| |

- Guadagno ad anello aperto: funzione


- Guadagno ad anello chiuso: funzione
- Guadagno di anello: funzione
- Anello di retroazione: denominatore della funzione guadagno ad anello chiuso

Mentre il guadagno ad anello chiuso corrisponde a:

Ed questa la funzione di trasferimento di tale sistema.


Definiamo inoltre, l'equazione caratteristica dell'anello di retroazione:

La stabilit o l'instabilit del sistema determinata dal modo in cui il guadagno di anello varia con la
frequenza. Ad esempio consideriamo la frequenza a cui langolo di fase assume valore zero. Tale
frequenza il guadagno di anello risulta un numero reale con segno positivo. Se per abbiamo
che | | | | allora il guadagno ad anello chiuso risulta maggiore di quello aperto in tal
caso il sistema risulta stabile. Invece se la frequenza abbiamo che | | | | , e ci
comporta che il circuito avr una uscita non nulla in corrispondenza di un ingresso nullo, ovvero esso si
comporta come un oscillatore, questa la condizione per la quale i poli si trovano sull'asse . Per capire come
ci possibile consideriamo il nostro sistema con ingresso I=0.
Come abbiamo detto, ogni perturbazione del circuito (come la chiusura dell'interruttore) produce un segnale
di rumore D al suo ingresso costituito in genere da svariate componenti considerando la componente con
frequenza , cio il segnale , Esso genera un segnale di retroazione dato da:

Quindi la relazione fa s che il segnale, D all'ingresso del amplificatore sia sostenuto. In queste condizioni, il
segnale di ingresso e di uscita dellamplificatore A avr un segnale sinusoidale di frequenza , cio
l'amplificatore osciller alla frequenza . Se alla frequenza abbiamo che | | | | il circuito risulta
instabile, esso comincer ad oscillare e le oscillazioni aumenteranno in ampiezza fino a quando intervengono le
non linearit del circuito (sempre presenti in qualche forma) e ridurranno a 1

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 60 -


il modulo del guadagno di anello; a questo punto non si introducono delle oscillazioni auto sostenute.
Se ha una frequenza specifica il guadagno di anello risulta uguale 1, segue che il
guadagno ad anello chiuso sar infinito. Un tale circuito per definizione uno sciatore. Quindi affinch
l'anello di retroazione fornisca oscillazioni sinusoidali di frequenza deve verificarsi la seguente condizione,
detta condizione di Barkhausen.

| | | |
{

Tale condizione ci permette di ottenere un guadagno di anello infinito ad una data frequenza.

In condizioni ideali abbiamo stabilito che attraverso la condizione di Barkhausen, riusciamo ad ottenere
oscillazioni auto sostenute imponendo il guadagno di anello per una determinata frequenza .
In condizioni reali non semplice mantenere tali valori in quanto le grandezze in gioco sono molteplici, anche
una semplice variazione di temperatura pu variare il prodotto , un aumento di tale prodotto farebbe
divergere le oscillazioni mentre una diminuzione andrebbe a smorzare le oscillazioni. A fronte di tale
problema c' bisogno di un circuito non lineare che controlla il guadagno; per assicurare l'innesco delle
oscillazioni del circuito in modo che il guadagno di anello sia maggiore di 1. Quindi negli istanti successivi
all'accensione del circuito le oscillazioni tenderanno a divergere, quando lampiezza delle oscillazioni raggiunge
il livello 1 la rete non lineare entra in funzione e fa in modo che il guadagno di anello rimanga costante a tale
valore. In altri termini i poli del sistema in un primo momento si troveranno nel semipiano di destra,
successivamente quando il guadagno risulter pari ad 1 entra in funzione il circuito non lineare portando i poli
sull'asse immaginario, rendendo stabili le oscillazioni attorno a tale valore.

o Modello ad impedenza (ammettenza) negativa

In questo caso lucidatura costituito da una rete attiva e una rete LC, la condizione garantisce la presenza di
oscillazioni la seguente:

{ {

Si tratta del criterio di Barkausen applicato a questo modello.


In pratica si sta dicendo che affinch il criterio di Barkausen sia soddisfatto la somma delle Conduttanze
(parte reale dellammettenza) dei due dispositivi che formano loscillatore (rete attiva e rete LC passiva) deve
essere nulla, lo stesso vale per le Suscettanze (parte immaginaria dellammettenza).
In un circuito LC la frequenza di risonanza alla quale il circuito oscilla ma in un circuito di LC
reale abbiamo elementi dissipativi (resistenze equivalenti) non consentono una perfetta variazione periodica
del segnale ai capi di L e C. Pertanto la rete attiva dovr garantire una impedenza negativa affinch sia
soddisfatto il criterio di Barkausen. Discutiamo pi approfonditamente largomento in appendice B.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 61 -


o Innesco delle oscillazioni

Ci si diede a questo in modo viene prodotto il segnale di ingresso che innesca le oscillazioni, in realt nessun
segnale esterno viene applicato a un oscillatore per innescare il funzionamento, poich il segnale di innesco e
gi inevitabilmente presente del circuito stesso. Per avviare le oscillazioni infatti sono sufficienti i disturbi
sempre presenti in ogni dispositivo elettronico. In particolare il rumore dovuto all'agitazione termica degli
elettroni liberi presenti in gran numero nei resistori, viene sempre generato all'interno dei circuiti e ha la
propriet di distribuirsi su una banda di frequenze estesa. Pertanto questo rumore possiede senz'altro anche
la frequenza di accordo dell'oscillatore, quindi in ingresso al sistema oscillatore si presenta l'unica frequenza
selezionata dal blocco di retroazione, il segnale quindi viene amplificato progressivamente grazie alla
retroazione positiva fino a raggiungere il livello di ampiezza desiderato.

o Oscillatori a ponte di Wien

L'oscillatore viene detto "a ponte" perch le due reti di reazione costituiscono i lati di un ponte la cui
tensione di squilibrio viene applicata all'ingresso di un amplificatore differenziale, basandosi sulle ipotesi
ideali di amplificatore a resistenza d'ingresso infinita e resistenza di uscita nulla.

In figura rappresentato loscillatore a ponte di Wien senza una rete di controllo non lineare del guadagno. Il
circuito costituito da un amplificatore operazionale in configurazione non invertente, con guadagno di anello
chiuso G che coincide con guadagno ad anello aperto A pari a:

Il guadagno del blocco di retroazione si calcola attraverso una semplificazione del circuito, in figura
riportato l'amplificatore omettendo la parte di circuito che comprende il guadagno ad anello chiuso.

I due gruppi RC sono stati raggruppati nelle impedenze e , a questo punto possibile calcolare il fattore
di retroazione .

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 62 -


Dove

[ ] [ ]

Quindi pari a calcoliamoci quindi prima la somma

In definitiva avremo che

( )

( )

Il guadagno o di anello risulta

( )
Per s=j

( )
Per il criterio di Barkhausen il guadagno di anello deve risultare unitario (modulo unitario e fase nulla) in
corrispondenza di una sola frequenza che quella di oscillazione. Quindi imponiamo, affinch si abbiano
oscillazioni avuto smorzate.

Il prodotto A reale e positivo (ossia uguale a 1) se la parte immaginaria di risulta nulla, e ci si ha alla
pulsazione che verifica l'equazione.

( ) ( )

Tale equazione verificata qualora il numeratore si annullasse alla determinata frequenza , quindi deve
risultare che

Il criterio di Barkhausen verificato quindi per tale pulsazione.


A questo punto il criterio di Barkhausen ci dice che la parte reale del guadagno di anello deve essere pari a 1,
quindi annullando la parte immaginaria del guadagno di anello e imponendo il modulo pari ad 1 si ottiene:

| |

Per essere certi che le oscillazioni abbiano inizio si sceglie il rapporto leggermente maggiore di 2. Infatti
si verifica che se si sceglie , con un numero piccolo le radici dell'equazione caratteristica del
guadagno ad anello chiuso, si trovano nella parte destra del semipiano s.
Bisogna per stare attenti perch in queste condizioni loscillatore non ha pi oscillazioni auto smorzate ed
entra in saturazione, per questi motivi il circuito necessita di una rete non lineare che i limiti il guadagno e lo
porti automaticamente ad un valore di guadagno ad anello aperto A=3.
Ci possibile grazie all'inserimento nel blocco di retroazione negativa di 2 diodi e una resistenza di trimmer,
come mostrato in figura.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 63 -


Per piccole oscillazioni del segnale duscita, che quindi non superano i valori delle tensioni di soglia dei diodi,
questi ultimi rimarranno interdetti e lamplificazione A pu crescere naturalmente grazie trimmer che
sostituisce , esso regolato per una resistenza inferiore a quella che permette il rapporto .

Al crescere della tensione di uscita i diodi entrano in conduzione cortocircuitando e il guadagno ad anello
aperto diviene

Si riporta nella figura seguente la f.d.t. di che in sostanza un filtro passa-banda.

( ) ( )

Gli oscillatori RC con amplificatore operazionale possono essere utilizzati nellintervallo da 10Hz
100KHz (max 1MHz) il limite inferiore imposto dalla dimensione dei componenti, mentre il limite superiore
imposto dalla risposta infrequenza e dalle limitazioni delloperazionale nel suo slew-rate. Per frequenze pi
alte si utilizzano quarzi o oscillatori LC.

o Risonatori LC

Gli oscillatori LC sono circuiti basati su ristoratori LC parallelo o serie che idealmente, si comportano da
oscillatori a seguito di un'eccitazione istantanea. La frequenza di oscillazione di tale risanatore si pu
ricavare applicando il criterio Bar=0khausen.

{ {

Da cui si ricava che la frequenza di risonanza del risonatore pari a

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 64 -


Naturalmente non esistono condensatori induttori senza perdite quindi, un tale risonatore darebbe luogo solo
a un'oscillazione smorzata. Induttori condensatori reali possono essere modellati tenendo conto della
resistenza di perdita, variabile con la frequenza.

Alle basse frequenze tali resistenze di perdita si possono considerare pressoch costanti. Alle alte
frequenze invece, a causa dell'insorgenza di cause come l'effetto pelle, le resistenze tenderanno a crescere
con la frequenza stessa. Per questi motivi, nell'ambito RF si preferisce parlare di Q (detto coefficiente di
bont) associato all'induttore o al condensatore piuttosto che di resistenza. Esso un parametro
adimensionale che descrive quanto sia sotto-smorzato un oscillatore: pi alto il valore di Q, pi basso il
tasso di energia persa nel loscillatore relativamente a quella immagazzinata, e perci pi lentamente
loscillazione si attenua. Per quanto affermato finora, Q definito come segue:

Nei sistemi LC lenergia immagazzinata la somma della energia presente negli induttori e nei condensatori,
lenergia perduta la somma della energia dissipata nei resistori per ciclo.
Per i circuiti elettrici il fattore Q rappresenta leffetto delle resistenze presenti nel circuito
(anche parassite). l fattore Q importante anche perch, pi elevato , maggiore la stabilit in frequenza
per questi circuiti. Considerando per esempio un circuito risonante parallelo, limpedenza da induttiva diventa
capacitiva quando la frequenza attraversa il punto di risonanza. Se Q infinito (induttanza ideale con
resistenza serie nulla), la variazione di fase brusca, , poich la fase varia bruscamente da -90 a
+90.
Di conseguenza, un oscillatore a circuito accordato ha una eccellente stabilit in frequenza quando Q
sufficientemente elevato e L e C rimangono stabili nel tempo.
Ad esempio per induttore si ha:

All'aumentare di si ha un aumento di quindi il valore di Q, in un range di frequenze si mantiene costante.


Contrariamente a quanto potrebbe apparire da tale relazione, un aumento di L comportano una diminuzione di
Q, a causa di un conseguente aumento di .
Nel caso di induttore discreto si pu arrivare a valori tipici per il Q dell'ordine di 30-40, attraverso la
tecnologia integrata i valori di Q si mantengono a 5-10 della frequenza RF.
Calcoliamo adesso lammettenza associata al risonatore R L serie:

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 65 -


Mentre nel caso del parallelo
( ) ( )

Eguagliando le espressioni delle due ammettenze abbiamo:

Anche in condensatori sono classificati in base al Q (in genere molto maggiore di quello degli induttori).

(Resistenza in parallelo)

Tornando al risonatore reale detto il Q complessivo supposto si ha:

Il Q del risonatore stabilito quindi da quello del induttore.


Allora consideriamo il modello del risonatore reale.

La resistenza equivalente (Sempre nell'ipotesi ) data da:

|| ||

Essa dipende da quella di perdita dell'induttore.


Il Q delle risonatore pu essere calcolato a partire dalla sua indipendenza.

[ ]

Pertanto:
(poich )

Per realizzare un oscillatore necessario porre una resistenza negativa in parallelo (o in serie, nel caso
di oscillatori LC serie) al risonatore, rappresentata da un circuito attivo che periodicamente fornisce energia
per compensare le perdite del risonatore stesso. Bisogna per fare in modo che questa resistenza abbia
valore diverso man mano che le oscillazioni aumentano di ampiezza: inizialmente il parallelo tra ed
dovr essere negativo e successivamente di valore infinito (con ) in maniera da annullare le perdite
per realizzare un oscillatore ideale.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 66 -


o Oscillatori accordati con LC

Gli oscillatori realizzati con transistori (MOS o BJT) e circuiti LC sono utilizzati in verbale di frequenze per
varia da 100KHz a centinaia di MHz. Sono caratterizzati da un Q pi elevato di quelli realizzati con reti RC.
Gli stadi amplificatore a transistore sono adatti per realizzare oscillatori, in quanto il guadagno diminuisce
all'aumentare della ampiezza del segnale, la frequenza di oscillazione prefissata mediante un circuito
risonante posto sul collettore (o drain del MOS). Loscillatore sinusoidale a transistore quindi formato da un
amplificatore accordato con una rete di reazione o blocco . Per ottenere un guadagno di anello positivo si
utilizza la configurazione a base comune, ponendo il segnale di reazione sull'emettitore. La rete di reazione
non deve introdurre rotazioni di fase, ed quindi un semplice partitore. Usando un partitore recessivo si
avrebbe un peggioramento del Q del circuito risonante, preferibile usare partitori capaciti di o induttivi, o
ancora un trasformatore. Le modalit di realizzazione del partitore della rete di reazione definiscono il tipo
di oscillatore.

PARTITORE CAPACITIVO: OSCILLATORE COLPITTS


PARTITORE INDUTTIVO: OSCILLATORE HARTLEY
TRASFORMATORE: OSCILLATORE MEISSNER

o Oscillatore Colpitts

L amplificatore a base comune non invertente per cui l'uscita in fase con l'ingresso che si trova
sullemettitore mentre la base e posta a massa, il guadagno A positivo e di conseguenza lo sar anche il
guadagno d'anello .
Indicando con il guadagno della rete di retroazione, la funzione di trasferimento vale:

Questo perch per quanto riguarda il blocco di retroazione, l'uscita rappresentata dalla tensione
sull'emettitore mentre l'ingresso rappresentato dalla tensione . Quindi volendo calcolare avremo

Il blocco di amplificazione A calcolato come al solito

In questo caso pari a perch la tensione di ingresso pari a questo perch la base del BJT si
trova a massa (configurazione a base comune) e lamplificatore a base comune non invertente. Quindi il
blocco amplificatore avr una funzione di trasferimento pari a:

La tensione di uscita pu essere calcolata attraverso la transconduttanza

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 67 -


| |

Il guadagno di anello sar dato da


| |
Affinch ci siano oscillazioni stabili bisogna imporre che il guadagno dall'anello sia pari a 1

| |
Per garantire questa condizione possiamo agire su , cio sul guadagno dello stadio BJT oppure sul
partitore del blocco .
Ricordiamo che detta transconduttanza per ampie segnale

la transconduttanza per ampio segnale, essa


dipende dal punto di lavoro attraverso la e
dallampiezza del segnale di ingresso attraverso la
x. Questo parametro non lineare perch ad una
variazione dellingresso non corrisponde una
variazione proporzionale delluscita. Osservando il
grafico la curva parte dal valore 1 e per valori di
x<<1 il sistema si comporta come un amplificatore e
valgono le considerazioni fatte per piccolo segnale.
La curva successivamente transita per un tratto
lineare che varia tra 1 e7 circa, tale zona detta
di zona di compressione del guadagno dove
allaumentare della x il guadagno decresce in
maniera inversamente proporzionale, cio
allaumentare della tensione di ingresso abbiamo
una diminuzione del guadagno lamplificatore si
trasforma in un limitatore.

Volendo agire sul guadagno e quindi sulla transconduttanza per ampio segnale, si manipola l'ampiezza x del
segnale d'ingresso. Una stessa ampiezza di uscita pu infatti essere ottenuta con x piccolo grande, oppure
viceversa. Mantenendo basso X lo stadio lavora in condizioni di piccolo segnale; ci comporta minore
distorsioni e minore contenuto di armoniche del segnale d'uscita. In queste condizioni per, si opera sulla
parte iniziale della curva dove varia lentamente in funzione di X. Al variare di Per la
temperatura, o per altre cause, in queste condizioni sia una variazione della x e una conseguente variazione di
ampiezza della . Un oscillatore con x basso ha quindi maggiori caratteristiche in frequenza (purezza
spettrale), ma peggiore caratteristiche di ampiezza (stabilit), perch correzioni anche piccole di
richiedono forti variazioni della x.
La stabilit in frequenza dipende dal Q del circuito oscillante; quanto pi alto il Q, tanto pi rapida la
variazione di fase in prossimit della .

Eventuali variazioni dei parametri dei componenti determinano variazioni dello sfasamento nel anello ; le
variazioni di frequenza dovute a questi ulteriori sfasamenti sono minori nel caso di curva di fase a variazione
rapida. A parit di sfasamento esterno Un circuito oscillante ad alto Q (curva rapida) mantiene pi stabile
la frequenza a sfasamento nullo. Per un progetto accurato dello stadio bisogna tener conto di tutti gli
elementi che influiscono sul Q del circuito accordato. In parallelo al gruppo LC compaiono oltre ai parametri
parassiti dello stesso, la resistenza ingresso dello stadio successivo, i parametri del transistore.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 68 -


o Noi analizziamo l'equivalente a MOS:

in questo caso non specificato la capacit di risonanza , la quale in realt finisce nel blocco di retroazione
per quanto riguarda l'analisi a piccolo segnale. Per semplificare l'analisi, nel modello piccolo segnale abbiamo
trascurato la capacit pu essere considerata come una parte . Indichiamo con la resistenza legata
alle perdite nell'induttore.

( )

Il risultato che cerchiamo il rapporto

In quanto ci da come risultato limpedenza totale del circuito che attraverso il criterio di Barkhausen, ci
permetter di calcolare la condizione di oscillazione imponendo

Attraverso lanalisi delle correnti sul circuito, per ricavarci questo rapporto dobbiamo prendere in
considerazione lidentit

Dobbiamo quindi ricavarci la tensione e la corrente . Dalla osservazione del circuito, per motivi di
funzionamento del MOS, il potensiale di SOURCE deve essere necessariamente il pi basso possibile, e dal
momento che la GATE collegata amassa allora sar necessariamente una tensione negativa. Il potensiale
si trova tra i morsetti di GATE e SOURCE con la GATE a massa, anche tra SOURCE e massa allora
necessariamente il potensiale su sar anche esso pari a . Da qui ricaviamo che

Quindi
[ ( )]

Rimane da calcolare la corrente . Sappiamo che il potensiale negativo ed essendo il potensiale di


SOURCE pari a , il potensiale anceh esso sappiamo essere negativo ma meno negativo di quindi
avremo che

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 69 -


[ ]

A questo punto possibile sostituire tutti i risultati ottenuti nellequazione

[ ( )] [ ( )]

Sviluppiamo questo risultato

Raggruppiamo i vari termini

Mettiamo in evidenza

[ ] [ ]

[ ] [ ]

Raggruppiamo a fattor comune

Possiamo ricavarci adesso limpedenza totale

[ ]

Tale rapporto definisce l'impedenza del circuito e per la condizione di risonanza il suo denominatore deve
annullarsi alla frequenza di risonanza, in quanto il circuito oscilla se la funzione di trasferimento ad anello
chiuso va all'infinito per un valore immaginario di s, .
Di conseguenza sia la parte reale che la parte immaginaria del denominatore dellimpedenza devono annullarsi
a questa frequenza.
[ ]

siccome per valori tipici in questi circuiti allora dalla seconda equazione otteniamo

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 70 -


Mentre dalla prima equazione ricaviamo

( )
Questa espressione impone il valore del guadagno intenzione . Nella pratica in circuito viene realizzato
con un valore della capacit e pressoch uguali condizioni non semplice da verificare soprattutto per i
circuiti molto risonanti ( piccola).

dunque, per ottenere oscillazioni auto smorzate, l'ampiezza del guadagno deve essere pari a tale
quantit. Naturalmente per consentire l'innesco delle oscillazioni e guadagno di anello deve essere maggiore
di uno, e questa condizione pu essere espressa nella forma equivalente .
Quando le oscillazioni crescono in ampiezza le caratteristiche non lineari del transistore riducono a uno il
guadagno di anello, mantenendo cos le oscillazioni. A differenza degli oscillatori con amplificatore razionale e
incorporano un apposito circuito per il controllo dell'ampiezza, di oscillatori accordate con LC utilizzano per il
controllo di ampiezza n non linearit delle caratteristiche del FET. Per questi oscillatori
accordatemi LC sono noti con il nome di oscillatori auto limitanti. In particolare quando le oscillazioni crescono
in ampiezza, e guadagno effettivo del transistore scende sotto il suo valore per piccoli segnali. Al termine
viene raggiunta un'ampiezza per cui il guadagno effettivo raggiunge il valore che soddisfa il criterio di
Barkhausen e la ampiezza resta quindi costante a tale valore. Essendo il funzionamento basato sulla non
linearit delle caratteristiche del MOS a forma d'onda della corrente di Drain presenter una distorsione
non lineare. Ci nonostante il segnale di tensione in uscita sar ancora una sinusoide di elevata purezza a causa
dell'azione filtrante del circuito accordato con LC.

o Oscillatore di Hartley

In questo caso la rete di retroazione realizzata tramite un


partitore induttivo ottenuto un induttore a presa centrale anche
noto come ha auto trasformatore. Le due parti del induttore sono
strettamente accoppiate, cio le spire della bobina sono volte su
un unico nucleo di ferrite.
Per tale oscillatore abbiamo:

o Oscillatore di Meissner

In questo caso la rete di retroazione realizzata mediante un


accoppiamento a mutua induzione.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 71 -


o Oscillatori LC con circuito differenziale

In tale oscillatore il blocco attivo costituito da uno stadio differenziale con carico resistivo. I
condensatori e sono di accoppiamento e permettono una ottimizzazione della dinamica di uscita, alle
frequenze di lavoro sono due cortocircuiti che generano una reazione positiva, ovvero abbiamo una
amplificazione differenziale relazionata; l'induttore L ed il condensatore C formano il ristoratore LC
parallelo, mentre la resistenza tiene conto delle perdite della ristoratore stesso. L'analisi pu essere
fatta sia con il modello basato sulle impedenze negative sia con il modello retroazionato.

- 1 condizione

Utilizzando il primo metodo necessario determinare la resistenza del blocco attivo. Per fare ci
effettuiamo un'analisi dinamica del circuito (cortocircuitiamo i generatori di tensione e apriamo quelli di
corrente) e consideriamo il circuito privato del risonatore e alle frequenze tali che e possono
considerarsi dei circuiti aperti.
Limpedenza negativa che a noi interessa ricercare e data dal rapporto tra tensione in uscita e corrente in
uscita:

Osserviamo che la corrente data dalla somma di:

Perch volendo calcolare la corrente dobbiamo cortocircuitare i generatori di tensione,

in questo modo otteniamo:


( )
{

La una funzione che tiene conto della corrente di collettore di un solo transistore, essa garantisce il
comportamento non lineare del oscillatori. Eliminando e dal circuito si ottiene il circuito semplificato in
figura

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 72 -


Da cui risulta che la corrente si suddivide nei due rami collegati ai collettori di Q1 e Q2 quindi

Osservando la figura applicata alla base di Q1 e non a quella di Q2 allora

A questo punto possiamo calcolarci la corrente totale di uscita essendoci ricavati la

Al momento dellaccensione il circuito tratter piccoli segnali, lecito quindi eseguire in tale
condizione unanalisi di piccolo segnale. In queste ipotesi la permette di esprimere la
conduttanza incrementale di uscita del blocco attivo :

Questa conduttanza del blocco attivo, sommata alla conduttanza del risonatore (conduttanza del
modello del resistore nel risonatore LC), dovr risultare negativa al momento dellaccensione e dovr man
mano tendere a zero via via che lampiezza delle oscillazioni diverr grande. Linnesco delle oscillazioni, ,
infatti, garantito dalla condizione:

S'Ricordiamo che la famigerata conduttanza negativa. Essendo la conduttanza del risonatore, definita
come:

La condizione diviene

La la transconduttanza dei due BJT


Dopo linnesco delle oscillazioni, la conduttanza media tender a diminuire (in valore assoluto) facendo s
che:

tendendo a zero per grandi ampiezze di .


Questo meccanismo non lineare nasce direttamente dalla caratteristica del tipo tangente
iperbolica, presente nella

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 73 -


che mostrata in figura:

- 2 condizione

Adesso possiamo passare alla condizione sulle suscettanze alla frequenza di oscillazione.

Questa condizione ci permette il calcolo della frequenza di risonanza la quale per un risonatore LC
sappiamo essere:


La capacit data dalla somma delle capacit presenti nel circuito:

Dove comprende tutte le capacit del blocco A amplificatore mentre C la capacit del risonatore

Per oscillazioni con ampiezze sufficientemente elevate (100 mV . 200 mV), la corrente
commuta da Q1 a Q2. In uscita, escludendo per il momento linfluenza del risonatore, si avrebbe un
onda quadra di ampiezza pari a e frequenza .
possibile sviluppare in serie di Fourier questa forma donda:

[ ]

La presenza del risonatore costituisce un filtro passa banda, centrato sulla frequenza che
lascia passare soltanto la prima armonica di e attenua fortemente le successive:

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 74 -


o Voltage controlled oscillator (VCO)

Loscillatore LC visto finora ha una propria frequenza di oscillazione, fissata naturalmente dal valore di L e di C.
chiaro per che, a cause delle tolleranze, non sar possibile controllare esattamente il valore di . Nasce perci
lesigenza di poter regolare esternamente la frequenza di oscillazione. Quello che si fa sostituire a C un
condensatore controllato in tensione che viene realizzato mediante un diodo varicap (o varactor) che varia la
propria capacit parassita in funzione della tensione di polarizzazione. Associando questo dispositivo di
controllo alloscillatore visto in precedenza si ottiene un
oscillatore a frequenza controllata in tensione (VCO).

Ricordiamo che una giunzione pn quando polarizzata inversamente mostra un accumulo di cariche nella
regione di svuotamento che rappresentata dalla capacit di giunzione C la quale in funzione della tensione
di polarizzazione
- Valore di C a tensione nulla

Con n compreso tra 2 e 3 2<n<3 - Potenziale di giunzione (senza


tensione esterna applicata)

- n Coefficiente di gradazione
(dipende dalla variazione di
concentrazione dei portatori da p a n)
Associando a questo dispositivo di controllo alloscillatore visto in precedenza, si ottiene un oscillatore a
frequenza variabile controllata in tensione.

o Esempio di circuito a gm con MOSFET

Un altro esempio di oscillatore LC rappresentato in uno schema in cui lamplificatore differenziale


realizzato con transistori MOS. Il circuito LC in questo caso di tipo serie e non parallelo come nel caso
precedente. Si osserva che tra i drain dei due MOSFET, in condizioni di piccolo segnale, si instaura un
comportamento corrente-tensione tipico di un dispositivo a resistenza negativa ad alto valore di purezza.

Tra i due morsetti D1 e D2 compare una resistenza negativa.

o Rumore

Uno dei problemi degli oscillatori, specialmente in ambito RF, quello del rumore. Idealmente si vorrebbe
produrre un segnale con una sola armonica, ma in realt quello che viene fuori uno spettro, che solo
approssimativamente pu essere assimilabile ad una riga.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 75 -


Questo dovuto a sorgenti di rumore interne alloscillatore che manifestano il loro effetto sotto forma di
rumore di fase. Nel caso di processo a banda stretta, sommare un rumore N(t) al segnale sinusoidale
equivale ad avere un rumore di ampiezza ed uno di fase, sovrapposti al segnale originale:
[ ] [ ]

Per calcolare gli spettri di rumore si fa riferimento al circuito di figura

in cui, in prima approssimazione, si pu trascurare il rumore proveniente dal generatore di corrente IEE in
quanto di modo comune (anche se in realt non potrebbe essere considerato tale poich il circuito lavora in
maniera fortemente sbilanciata).
Per il calcolo di si pu ricorrere al modello semplificato delloscillatore di figura

in cui indicata con la resistenza equivalente di perdita:

|| ||
mentre con si indica la resistenza del blocco attivo e con la densit spettrale di corrente di
rumore di cortocircuito in uscita. In condizioni di oscillazione si ha per e quindi il modello si
semplifica ulteriormente come in figura.

DA TERMINARE

o Oscillatori al quarzo

- Propriet del cristallo di quarzo

Se sulle facce opposte di un cristallo piezoelettrico, tipicamente di quarzo, sono posti due elettrodi planari e
ad essi viene applicata una differenza di potenziale, le cariche legate nel cristallo sono sottoposte a forze di
natura elettrostatica. Se tale dispositivo realizzato in maniera opportuna, in conseguenza delle forze
dovute al potenziale applicato, esso subisce deformazioni meccaniche per cui pu essere considerato come un
sistema elettromeccanico che pu vibrare se sottoposto ad unappropriata eccitazione. La frequenza di
risonanza e il Q dipendono dalle dimensioni del cristallo, dallorientamento delle superfici rispetto ai suoi assi
e dal modo in cui montato.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 76 -


Sono disponibili commercialmente quarzi con frequenze di risonanza che vanno da pochi KHz fino a centinaia
di MHz e con valori di Q che variano da diverse migliaia fino a valori dellordine di 106 . 108. Questo valore di
Q straordinariamente alto, assieme al fatto che il quarzo estremamente stabile nel tempo ed al variare
della temperatura, spiega leccezionale stabilit in frequenza ed il bassissimo rumore di fase (-140 dBc/Hz . -
120 dBc/Hz) degli oscillatori basati su questo componente.

- Equivalente circuitale

Il circuito elettrico equivalente del quarzo indicato nella figura.

Esso costituito dalla serie di uninduttanza L, avente valore dellordine dei mH, quindi notevolmente
maggiore di quella realizzabile in forma integrata (4 nH . 5 nH), di una capacit C (200 fF . 300 fF) e di una
resistenza (5 . 10 ) associata alle perdite, il tutto in parallelo ad unaltra capacit C'.
Questultima rappresenta la capacit elettrostatica tra gli elettrodi che hanno il quarzo come
dielettrico, il suo valore (3 pF . 4 pF) molto maggiore di quello di C. Grazie allelevato valore dellinduttanza,
il Q associato ad essa risulta molto alto e ci fa del quarzo un risonatore di alta qualit che permette di
realizzare oscillatori con un rumore di fase estremamente basso. Se si trascura la resistenza R, limpedenza
del cristallo una reattanza pura jX la cui dipendenza dalla frequenza, rappresentata nella figura

Questa caratteristica data dalla seguente ragionamento, poich il fattore Q molto alto grazie al valore
dell'induttanza molto elevata, possiamo trascurare la resistenza e scrivere l'impedenza del cristallo
come:

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 77 -


L'impedenza inverso della ammettenza sar:

( )
[ ]

Da tale espressione del impedenza osserviamo e il cristallo ha due frequenze di risonanza, la prima riguarda il
condensatore C:

La seconda data dal condensatore C posto in parallelo

A questo punto possiamo scrivere, per :

Dove abbiamo detto


( )

Per la pulsazione di risonanza serie data dal condensatore C e quella di risonanza parallelo, data la
condensatore C.
Notiamo che e poich C>>C le due frequenze di risonanza sono molto vicine. La reattanza del cristallo
X() induttiva su una banda di frequenze molto stretta compresa tra e . In questo modo possiamo
usare cristallo per sostituire l'induttore dell'oscillatore Colpitts.

- Implementazione

Limplementazione delloscillatore ricalca quella gi vista per gli oscillatori LC realizzati con circuito
differenziale.

Le differenze stanno nel fatto che stavolta si tratta di un oscillatore con risonatore di tipo serie quindi
lelemento risonante viene posto sugli emettitori piuttosto che sui collettori (in questo caso, alla
frequenza di risonanza, il gruppo risonante tende a diventare un cortocircuito) e non vi sono
accoppiamenti capacitivi tra le basi e i collettori.
Questultima differenza trova spiegazione nel fatto che si a pi bassa frequenza (tipicamente
intorno a 5 MHz . 10 MHz) e non in RF, di conseguenza il disaccoppiamento richiederebbe luso di
grosse capacit e quindi un grande impiego di area di silicio.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 78 -


Daltra parte la realizzazione precedente prevedeva luso dei condensatori per ottenere una
maggiore dinamica, al fine di minimizzare il rumore di fase delloscillatore, in questo caso ci non
necessario perch limpiego del quarzo garantisce gi un bassissimo rumore di fase anche a basse
ampiezze di oscillazione.
Alla frequenza di risonanza, il risonatore serie assimilabile ad un cortocircuito anche se in
realt c la resistenza associata allinduttore che non piccola (il Q alto non perch sia piccola
ma perch elevato il valore di L).
Lo stadio differenziale raccoglie dal basso una corrente pari a e, se lampiezza delle
oscillazioni sufficientemente elevata, commuta in uscita tra e- .
Per lo studio delloscillatore si pu nuovamente utilizzare il metodo dellimpedenza negativa.
A tal fine si pu considerare la schematizzazione seguente:

Allaccensione del circuito, cio per piccolo segnale, la resistenza :

Per garantire linnesco delle oscillazioni dovr essere:

Ovvero

Ci si ottiene fissando opportunamente il valore di . Come nel caso degli oscillatori LC, grazie al legame non
lineare tra la transconduttanza media e la tensione di uscita, la somma tender a zero allaumentare.

PLL

- Introduzione

Gli anelli ad aggancio di fase (Phase Lock Loop: PLL) sono componenti chiave dei sistemi di comunicazione, sia a
radiofrequenze (WiFi) che su conduttori (WireLine). Essi vengono utilizzati per demodulare segnali AM ed
FM analogici e numerici, e per estrarre dati e segnali di cadenza da trasmissioni seriali ad alta velocit, esso
utilizzato anche in condizioni difficili come la demodulazione in presenza di forti rumori di fondo o
alterazioni di altro tipo. In sostanza il PLL, dato un segnale di riferimento, riesce ad agganciarsi in
fase/frequenza ad esso portando in uscita un segnale pulito da componenti indesiderate avente stessa
fase/frequenza di quello in ingresso.

- Definizione di PLL

Viene chiamato PLL, un sistema che genera localmente un segnale di frequenza pari a quella di un segnale di
igresso.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 79 -


Il segnale affetto da rumore o alterazioni di vario tipo, il segnale in uscita la PLL ha invece fase ed
ampiezza costanti ed agganciato cio isofrequenziale con quello in ingresso.
Nel caso di segnali sinusoidali il PLL visto come un filtro passabanda selettivo in frequenza,

o Appendice A

- Impedenze ed Ammettenze
Quando si parla di tensioni pi opportuno parlare di Impedenza, attraverso la legge di Ohm della tensione si
ricava limpedenza

Quando si parla di correnti pi opportuno parlare di Ammettenza, attraverso la legge di Ohm della corrente
si ricava lammettenza (ammettenza = inverso dellimpedenza)

Z ed Y sono numeri complessi essi sono composti da:

- Bipolo di Impedenza

Impedenza Resistenza Reattanza


parte reale Parte immaginaria

La Resistenza e la Reattanza di una Impedenza si misurano in Ohm.

- Bipolo di Ammettenza

Ammettenza Conduttanza Suscettanza


parte reale Parte immaginaria

La Conduttanza e la Suscettanza di una Ammettenza si misurano in Siemens.


R, X, G, B dipendono dalla pulsazione dalla frequenza di lavoro.

- Relazioni fondamentali

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 80 -


- Bipoli passivi di interesse

- Resistore R R=R, X=0 G=G, B=0

- Induttore L R=0, X=L G=0, B=-1/L

- Capacitore C R=0, X=-1/C G=0, B=C

- Alcune definizioni:

- R=0 o G=0 (bipolo puramente reattivo)


- X=0 o B=0 (bipolo puramente resistivo)
- X>0 o B<0 (bipolo induttivo)
- X<0 o B>0 (bipolo capacitivo)

Propriet delle reti passive: R 0 G 0


o Appendice B

Modello ad impedenza negativa

Lanalisi degli oscillatori pu essere basata su due modelli fondamentali: a retroazione o a resistenza negativa.
Entrambi i modelli hanno in comune il principio base di funzionamento di un oscillatore: allaccensione occorre
avere una coppia di poli nel semipiano destro in modo da consentire la crescita delloscillazione; le non
linearit permettono, una volta che loscillazione ha raggiunto un livello sufficiente, di portare la coppia di poli
sullasse immaginario frenando il processo di crescita e rendendo cos loscillazione stabile. Il modello di un
oscillatore a retroazione mostrato in figura
in cui sono evidenti una rete di andata e una rete di ritorno.

Il comportamento del circuito in fase di accensione pu essere assunto lineare, pertanto studiato
sfruttando la teoria dei sistemi retroazionati ed in particolare valutando il suo guadagno danello definito
come prodotto tra funzione di trasferimento di andata e di ritorno:
T(s) = a(s) f(s)
Sfruttando infatti il criterio del luogo delle radici, applicato al guadagno danello, possibile sapere dove si
trovano il poli del sistema retroazionato in funzione del guadagno statico.
Per gli oscillatori che appartengono a tale famiglia possibile ottenere abbastanza semplicemente la funzione
di trasferimento lineare che li caratterizza:

Il meccanismo di autosostenimento avviene se si verifica:


|a(s)f(s)|=1,arg[a(s)f(s)]=360
cio si devono verificare le condizioni di Barkhausen.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 81 -


Loscillatore a resistenza negativa un circuito tipico delle microonde. Il modello di oscillatore a resistenza
negativa mostrato in figura; stato decomposto in una porta attiva e una porta selettiva in frequenza.

La funzione della porta attiva di produrre una resistenza negativa di piccolo segnale che si interfaccia con
la porta dipendente dalla frequenza (blocco ), questultima costituita da dispositivi lineari e indipendenti
dallampiezza del segnale.
Le porte possono essere caratterizzate dalla loro impedenze di ingresso: Za(s) e Zf(s) le quali costituiscono
lequazione caratteristica delloscillatore:
Za(s)+Zf(s)=0

Lequazione caratteristica impone che a regime la parte reale negativa della porta attiva sia compensata dalla
parte reale positiva della porta passiva, inoltre la componente immaginaria deve annullarsi perch il circuito
lavori in risonanza.
Supponendo che il dispositivo attivo e il dispositivo dipendente dalla frequenza siano modellizzati attraverso
due impedenze:
Za=Ra+jXa e Zf=Rf+jXf
la condizioni di start-up qui di seguito riportata d anche una indicazione sul grado di instabilit
del sistema:
Ra(o) + Rf(o) < 0
Xa(o) + Xf(o) = 0

dove o rappresenta la frequenza in cui la reattanza complessiva nulla. Si deve avere che in fase di
accensione il dispositivo sia sovracompensato, questo per garantire linnesco in ogni condizione di lavoro e per
sopperire ad eventuali mismatch dei componenti. Si noti che, in generale, la frequenza che soddisfa
lequazione caratteristica degli oscillatori a resistenza negativa, non uguale alla frequenza che soddisfa gli
oscillatori a retroazione.

Appunti di Elettronica delle Telecomunicazioni Maggiacomo Riccardo - 82 -

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