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Quanto è grande l’Italia fatta in casa?

Quando cuciniamo gli spaghetti per la cena facciamo un lavoro il cui valore non
viene incluso nel conteggio statistico del Prodotto Interno Lordo.

In Italia l’entità della produzione familiare non rilevata dalle statistiche ufficiali
è maggiore che altrove.

Possiamo, allora, sostenere che il nostro Paese, grazie a quanto le sue famiglie
producono in casa, sia più ricco di quel che normalmente si pensi?

E se anche cosı̀ fosse, è possibile che dare un ruolo cosı̀ rilevante alla famiglia
abbia dei costi? Delle controindicazioni?

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Quanto ci costa l’Italia fatta in casa?

• “Familismo amorale”, fiducia negli altri e capitale sociale

• Donne e uomini: l’origine delle differenze economiche è nella famiglia


– Tassare il lavoro femminile meno di quello maschile?

• Welfare state e mercato del lavoro fondati sulla famiglia


– Il “posto fisso”

– Immobilità geografica

– Università e lavoro sotto casa

– Immobilità sociale e struttura proprietaria delle imprese

– Bassa produttività del lavoro e retribuzioni sotto la media europea


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Il tema di oggi: le differenze di genere nel mercato del lavoro
Le differenze di genere osservate nel mercato del lavoro dipendono da come i
compiti familiari sono allocati tra donne e uomini.

In tutti i paesi le donne lavorano più in casa e meno nel mercato, ma il lavoro
totale è uguale a quello degli uomini.

In Italia, le donne lavorano in totale 80 minuti al giorno piú degli uomini.

Anche considerando solo donne e uomini che lavorano nel mercato la differenza
è di 36 minuti.

I carichi familiari impediscono alle donne di esprimere nel mercato la stessa


energia lavorativa degli uomini.

Vogliamo un mondo in cui le donne svolgono due lavori e gli uomini uno solo?

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Conseguenze del maggior carico familiare affidato alle donne
La divisione ineguale dei carichi familiari relega le donne in occupazioni:
• con retribuzioni inferiori,
• con scarse prospettive di carriera,
• con scarse attrattive intrinseche oltre alla (comunque magra) retribuzione.

Agli uomini è invece affidato/imposto il ruolo di “bread winners”.


• con retribuzioni maggiore,
• con brillanti prospettive di carriera,
• con attrattive intrinseche in aggiunta alla retribuzione.

Una consegenza meno evidente ma molto importante:


• l’offerta di lavoro maschile è relativamente rigida e
• quella femminile è relativamente flessibile
rispetto a variazioni del salario.
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Perchè la rigidità relativa dell’offerta di lavoro è importante?
La differenza relativa di elasticità dell’offerta consente:
• di aumentare leggermente la tassa sul reddito da lavoro maschile,
• di ridurre molto la tassa sul reddito da lavoro femminile,
• di ridurre quindi la pressione fiscale media,
• di aumentare l’occupazione femminile senza ridurre quella maschile,
• di stimolare la crescita dell’economia.

Al tempo stesso, nel lungo periodo, questa tassazione differenziata potrebbe


indurre le famiglie a preferire un’allocazione più equilibrata dei carichi familiari.

Gradualmente la necessità di differenziare le imposte si ridurrebbe di pari passo


con il ri-equilibro dei carichi familiari.

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Benefici della Tassazione Differenziata per Genere (TDG)
Tassare i redditi da lavoro delle donne meno di quelli degli uomini:

• È possibile a parità di gettito e riduce la pressione fiscale media.


• Concentra la riduzione delle aliquote dove può stimolare di più l’economia.
• Riduce il cuneo fiscale e aumenta l’offerta e la domanda di lavoro femminile.

• Cambia i rapporti di forza all’interno della famiglia inducendo un maggiore


equilibrio tra i sessi nell’allocazione del lavoro dentro e fuori casa.
• Induce gli uomini, prima dello Stato, a farsi carico della conciliazone tra
compiti di cura e lavoro nel mercato.
• Beneficia anche gli uomini nella misura in cui condividano risorse economiche
con le donne.

• In Italia è forse l’unica strada praticabile per rendere accettabile l’equiparazione


dell’età pensionabile di donne e uomini come la EU ci impone.
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Tre possibili obiezioni alla TDG
i. Le donne preferiscono (o sono più brave a) lavorare di meno nel mer-
cato e di più a casa.

ii. È un bene che le donne lavorino di più nel mercato, ma è preferibile


ottenere questo obiettivo con altri strumenti.

iii. Non si può fare perchè è discriminatorio e anti costituzionale.

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La donna preferisce la casa ed è più brava nei compiti di cura?
Non esiste evidenza empirica conclusiva sul vantaggio comparato delle donne in
casa.

Esiste evidenza che il tempo dei genitori con i figli è importante, ma non che
quello delle mamme sia più importante di quello dei babbi.

Con l’esclusione di gravidanza e allattamento, è difficile pensare a compiti casal-


inghi che gli uomini non debbano poter svolgere come le donne.

È difficile pensare che gravidanza e allattamento possano giustificare da soli lo


squilibrio di suddivisione dei compiti osservato in Italia tra donne e uomini.

Per quel che riguarda le preferenze i dubbi sono maggiori: vedi il questionario
alla fine.

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Altre misure a favore delle donne sarebbero preferibili?
La TDG è a costo zero per il bilancio pubblico e semplice da applicare.

Modifica i “prezzi” per indurre scelte socialmente preferibili da parte di famiglie


e imprese.

Ma lascia le famiglie e le imprese libere di scegliere.

Vincoli come le “quote rosa” sono inefficienti e comunque di fatto inefficaci.

Part-time e tele-lavoro rischiano di aumentare la segregazione delle lavoratrici:


devono comunque essere suddivisi equamente tra i generi.

Con altre politiche è più difficile compensare i “perdenti”.

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Sarebbe meglio costruire asili pubblici?
Gli asili sono al servizio di “mamme e babbi” non solo delle mamme. La cura
dei figli (e degli anziani) non deve essere un problema delle sole donne

Non convince l’ipotesi che la mancanza di asili nido sia la causa della scarsa
partecipazione al lavoro femminile in Italia.

La decisione di costruire asili pubblici (comunque da finanziare in qualche modo!)


dovrebbe dipendere da altri ordini di valutazioni.

In ogni caso la TDG riduce il costo del lavoro femminile e quindi i costi di molti
servizi alle famiglie che occupano principalmente donne.

Al tempo stesso il maggior reddito lasciato alle famiglie aumenterebbe la do-


manda di questi servizi, che potrebbero quindi essere prodotti dal mercato.

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GRAFICO 1

Reddito imponibile medio ai fini dell'addizionale comunale all'Irpef per età e sesso - Anno 2007
Comune di Bologna (valori in euro).
50.000
Maschi Femmine

40.000

30.000

20.000

10.000

0
fino a 24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85+

fino a 24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85+ Totale
Maschi 8.274 13.608 18.969 25.260 31.088 36.664 40.791 42.512 40.639 35.877 31.014 25.402 23.371 21.164 29.119
Fem m ine 6.609 11.655 15.896 19.320 21.626 23.985 26.224 24.132 20.413 17.168 15.303 15.073 15.754 14.522 18.273
Totale 7.544 12.709 17.526 22.452 26.518 30.384 33.494 33.078 30.094 25.822 22.430 19.477 18.597 16.518 23.473
Differenza %
Maschi / Fem m ine 25,2 16,8 19,3 30,7 43,7 52,9 55,5 76,2 99,1 109,0 102,7 68,5 48,4 45,7 59,4

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Equità e costituzionalità?
Gli esseri umani si dividono in donne e uomini: qualsiasi politica a favore delle
donne, fatti tutti i conti, è pagata dagli uomini.

Accettiamo senza batter ciglio altre differenze di imposizione fiscale tra soggetti
con pari capacità contributiva.

Il giudizio dei costituzionalisti non è univoco:


• Art. 3.1: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali.

• Art. 3.2: È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine eco-
nomico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione
di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

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Problema: non abbiamo stime “attendibili” dell’elasticità
Table 1: Optimal gender based taxation in Italy, Norway and USA

Italy Norway USA

Assuming zero cross elasticities:


Female elasticitya σf 0.66 0.52 0.40
Male elasticitya   0.12
σm 0.39 0.10
t
Maximum optimal gender tax ratiob max tmf 0.67 0.91 0.79
Optimal revenues-constant tax rate for femalesc tf 0.27 0.49 0.38
Optimal revenues-constant tax rate for malesc tm 0.68 0.56 0.71

Assuming non-zero cross-elasticities;


Female cross-elasticitya γf m -0.49 -0.42 -0.19
Male cross-elasticitya γmf -0.12 -0.23 0.03
lf
Gender labor force participation ratiod lm
0.64 0.92 0.84
Optimal revenues-constant tax rate for femalese t̄f 0.35 0.57 0.35
Optimal revenues-constant tax rate for malese t̄m 0.77 0.70 0.91

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Abbiamo bisogno di dati più attendibili
Le stime esistenti dell’elasticità relativa non consentono di simulare in modo
affidabile gli effetti della tassazione differenziata.

Abbiamo bisogno di conoscere


• l’allocazione dei carichi familiari ;
• l’allocazione dei compiti di lavoro nel mercato e dei redditi che ne conseguono.
• la relazione tra scelte lavorative e carichi familiari.
non comparando membri di famiglie diverse, ma comparando donne e uomini
all’interno di ciascuna famiglia.

Il questionario che qui di seguito illustriamo è un primo passo per una raccolta
delle informazione necessarie a comprendere se
• il problema delle differenze di genere è davvero sentito in Italia;
• la tassazione differenziata può essere una soluzione.
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Il panel telematico “Nielsen”
Un campione rappresentativo di coppie, distribuito in 450 comuni, stratificato
secondo i seguenti parametri:
• a livello familiare: numero di componenti il nucleo familiare, ampiezza del
comune di residenza, 20 regioni geografiche italiane;
• a livello individuale: sesso ed età, scolarità, condizione professionale, area
geografiche di residenza, dimensioni del comune.

Gli individui sono collegati attraverso PC espressamente concepiti per uso do-
mestico, allestiti con un software molto semplice ed interattivo che comprende
un programma di autoistruzione accessibile a chiunque.

È quindi possibile interrogare livelli socioeconomici molto bassi o individui che


non abbiano particolare dimestichezza nell’uso del personal computer.

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Introduzione del questionario inviato ai membri di 1000 coppie
Buongiorno/buonasera,
nel questionario che segue le vengono proposte alcune domande che trattano
temi di carattere sociale. Stiamo cercando di capire come e perchè evolvono le
opinioni delle famiglie italiane sull’allocazione dei compiti familiari e del lavoro
tra i membri.

La sua collaborazione è davvero preziosa e gliene siamo molto grati, perchè ci


aiuterà a comprendere meglio le tendenze del nostro paese.

La preghiamo di rispondere il più sinceramente possibile. Le sue risposte ri-


marranno come sempre totalmente anonime e saranno un prezioso strumento di
lavoro per la nostra ricerca

Le chiediamo per favore di rispondere alle domande che seguono senza consultare
gli altri componenti della sua famiglia.

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Domanda 1
D1) Consideri il complesso delle attività non retribuite svolte per la sua famiglia
da lei e dal suo partner, come ad esempio
• cura dei bambini e degli anziani,
• gestione dei conti, bollette, pratiche, risparmi,
• preparazione dei pasti,
• pianificazione e delle attivit familiari settimanali,
• acquisti,
• pulizia della casa,
• manutenzione della casa, giardinaggio,
Mi può indicare in una settimana tipica lavorativa dell’anno, quante ore alla
settimana vengono svolte per queste attività:
d1 1) da lei?
d1 2) dal suo partner?
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Domanda 2
D2) Fatto 100 il reddito complessivo guadagnato da lei e dal suo partner, mi
può indicare all’incirca quale percentuale del reddito da lavoro familiare viene
guadagnata (indichi 0 se non ha un lavoro retribuito):

d2 1 da lei?

d2 2 dal suo partner?

La somma dei due numeri deve essere 100

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Domanda 3 (solo a chi lavora o ha un compagno/a che lavora)
D3) E sempre riferendosi ad una settimana tipica lavorativa dell’anno, quale è
il numero totale di ore di lavoro retribuite (inclusi gli spostamenti) svolto?

d3 1) da lei

d3 2) dal suo partner?

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Domanda 4
D4) Facendo riferimento solo alla retribuzione, ai tempi di lavoro e alle prospet-
tive di carriera, pensa che:

D4 1) Lei sarebbe felice di scambiare posizione con quella del suo partner, a
parità di contenuti dell’attività lavorativa?
Si
No

D4 2) Il suo partner sarebbe felice di scambiare posizione con la sua, a parità


di contenuti dell’attività lavorativa?
Si
No

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Domanda 4 alternativa
D4) Consideri l’insieme di attività svolte da lei e dal suo partner quotidianamente
per il lavoro e/o la famiglia. Quanto direbbe che le attività svolte:

d4 1) da lei personalmente si avvicinano alle sue aspirazioni ideali?


1. Molto
2. Abbastanza
3. Poco
4. Per nulla

d4 2) dal suo partner si avvicinano alle aspirazioni ideali del suo partner?
1. Molto
2. Abbastanza
3. Poco
4. Per nulla

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Domanda 5 (solo a chi ha un lavoro retribuito)
D205) Se chiedessero di accettare una riduzione dello stipendio a patto di poter
lavorare proporzionalmente di meno cosa farebbe:

D5 1) lei personalmente ?
1: cercherebbe un altro lavoro perch non vuole lavorare di meno e guadagnare di meno
2: accetterebbe l’offerta

D5 2) E il suo partner ?
1: cercherebbe un altro lavoro perch non vuole lavorare di meno e guadagnare di meno
2: accetterebbe l’offerta

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Domanda 6
D6) Se offrissero un aumento di stipendio a patto di lavorare proporzionalmente
di pi, cosa farebbe:

D5 1) lei personalmente ?
1: cercherebbe un altro lavoro perch non vuole lavorare di più
2: accetterebbe l’offerta

D5 2) E il suo partner ?
1: cercherebbe un altro lavoro perch non vuole lavorare di più
2: accetterebbe l’offerta

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Domanda 7
D207) Immagini di avere la possibilit di guadagnare molto di pi (o se non lavora,
di avere una possibilit importante di entrare nel mondo del lavoro) ma che questo
implichi un aumento delle sue ore di lavoro ed una riduzione del tempo dedicato
ai compiti familiari).

D7 1) Se la proposta fosse fatta a lei, nella decisione conterebbe


i. soprattutto la sua opinione
ii. un po’ di più la sua opinione rispetto a quella del partner
iii. un po’ di più l’opinione del partner rispetto alla sua
iv. soprattutto l’opinione del partner rispetto alla sua

D7 2) Se la proposta fosse fatta al suo partner, nella decisione conterebbe


i. soprattutto la sua opinione
ii. un po’ di più la sua opinione rispetto a quella del partner
iii. un po’ di più l’opinione del partner rispetto alla sua
iv. soprattutto l’opinione del partner rispetto alla sua

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Domanda 8
D8) E alla fine :

D8 1) Se la proposta fosse fatta a lei e da lei accettata, pensa che il suo partner
la sostituirebbe nei compiti familiari?
i. Sicuramente si
ii. Probabilmente si
iii. Probabilmente no
iv. Sicuramente no

D8 2) Se la proposta fosse fatta al suo partner e da lui/lei accettata, pensa che


lei sostituirebbe il suo partner nei compiti familiari?
i. Sicuramente si
ii. Probabilmente si
iii. Probabilmente no
iv. Sicuramente no

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