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1 IL CONGRESSO DI VIENNA
Al Congresso di Vienna (1814-1815) le grandi potenze vincitrici di Napoleone delineano un'Europa in cui i regimi assolutistici
siano restaurati e le idee rivoluzionarie represse.
Tra il Novembre del 1814 e il Giugno del 1815 si tiene a Vienna il congresso che deve
ridisegnare la cartina d'Europa. Scopo dei congressisti restaurare l'Antico Regime (da
qui il nome di Restaurazione dato ai decenni successivi alla caduta di Napoleone) e quindi
riordinare l'Europa.
A guidare i Congressisti sono il principio di legittimazione (ripristinare sul trono le
legittime dinastie regnanti) , di equilibrio (impedire a uno Stato di prevalere sugli altri) e
di legalit (il potere sovrano discende da Dio).
Di fatto,i due princpi risultano incompatibili e la cartina dell'Europa uscita da Vienna
diversa da quella pre-Rivoluzione francese.
Il ritorno integrale al passato non fu possibile neanche per quanto riguardava le
istituzioni: l'Europa ridisegnata dal Congresso assomigliava solo in parte a quella
dell'Antico Regime. I monarchi della Restaurazione, infatti, si accorsero che alcune riforme
introdotte da Napoleone erano comunque utili. Inoltre, l'orientamento politico delle grandi
potenze era quanto mai eterogeneo.
Schema riassuntivo :
Schema riassuntivo :
la Santa Alleanza :
un accordo di alleanza
difensivo fra Austria,
Prussia e Russia (in
seguito anche Francia)
i sovrani si impegnano
a portare aiuto l'uno
all'altro in caso di
aggressioni e sommosse
PALERMO : Il 15 Giugno 1820 il popolo siciliano, che male aveva accolto l'annessione al
regno delle Due Sicilie, contest il potere del Re e insorse rivendicando l'indipendenza dal
Regno e reclam la citt di Palermo come centro di governo per la regione.
Il 18 Giugno proprio a Palermo, nacque il Governo indipendente con a capo il Principe
Patern Castello il quale ripristin la Costituzione del 1812.
Il 7 Novembre l'avventura dell'indipendenza siciliana fu distrutta dalle truppe di Re
Ferdinando, la rivolta fu soffocata nel sangue.
- PIEMONTE :
I tumulti partiti dalla Spagna e arrivati nel Sud Italia, ben presto contagiarono anche il
Nord, in particolare il Piemonte sottomesso al dominio Austriaco.
La carboneria, i liberali borghesi e gli intellettuali Torinesi vedendo il profondo
cambiamento che il Sud Italia stava attuando, decisero di muoversi per scacciare dal suolo
italiano il dominatore straniero, ma forte dell'esperienza del resto d'Europa, attu il piano
d'indipendenza cercando un potere forte che potesse appoggiare la rivolta.
La scelta cadde sul giovane Carlo Alberto di Savoia Principe di Corigliano, il quale si era
rivelato solidale in pi di un'occasione con le iniziative di protesta contro l'Austria, attuate
soprattutto dagli universitari torinesi.
Nella seconda met del 1820, il Conte Santorre di Santa Rosa, a capo della silente
organizzazione della rivolta, realizz molte riunioni segrete insieme al Principe e ai
generali che avrebbero condotto la rivolta militare, e fu cos, che il 10 Marzo 1820 ad
Alessandria, Vercelli e Torino furono issate bandiere tricolori che affermarono
simbolicamente l'indipendenza dell'Italia dal dominio austriaco.
I generali insieme a Santorre di Santa Rosa emisero il loro Pronunciamento in cui
richiedevano la Costituzione su modello di Cadice.
Il Re Vittorio Emanuele I il 12 Marzo 1820, abdic in favore di Carlo Felice di Savoia e
visto che il legittimo Re non si trovava su suolo Piemontese, la reggenza fu affidata
temporaneamente a Carlo Alberto il quale concesse la Costituzione e nomin Santorre di
Santa Rosa ministro della guerra.
Il legittimo Re rientrato in Piemonte sciolse il governo e sottomise a suo volere Carlo
Alberto che fu mandato a Novara in maniera che non potesse pi appoggiare i rivoltosi.
Gli interventi americani nelle due guerre mondiali si devono intendere come risposta
all'aggressione di navi e cittadini americani.
La nuova coscienza politica dei salariati, unita all'insoddisfazione dei democratici per il
Reform Bill (che non introduceva il suffragio universale), port negli anni Trenta alla
nascita del movimento cartista, cos chiamato dalla Carta del popolo, una sorta di
petizione con la quale chiedevano riforme di stampo chiaramente democratico. La Carta
raccolse pi di un milione di firme e il movimento organizz a suo sostegno una serie di
scioperi e manifestazioni, che ebbero il loro apice nel 1842. Le richieste non furono, per,
accolte e l'insuccesso del Cartismo fin per favorire lo spostamento del movimento operaio
verso posizioni pi radicali, ispirate alle nuove dottrine socialiste.
2.1.2 GIOBERTI
Particolare successo ebbero le tesi cattolico-moderate del sacerdote piemontese Vincenzo
Gioberti, le quali, oltre a compiacere il sentimento conservatore dell'aristocrazia e della
borghesia, valorizzavano il ruolo positivo della tradizione cattolica e dell'istituzione
pontificia, tanto da essere definite neoguelfe.
Nel 1843 Gioberti pubblic Del primato morale e civile degli italiani, in cui sosteneva
l'unificazione dell'Italia, ma rinunciando alle ambizione repubblicane e democratiche
mazziniane.
Secondo Gioberti bisognava creare una confederazione che associasse gli Stati italiani,
rispettandone autonomie e dinastie regnanti, e la cui presidenza fosse affidata al papa, in
qualit di massima autorit morale del Paese.
2.1.3 BALBO
Ancora su posizione moderate si poneva Cesare Balbo, anch'egli piemontese, che nel suo
libro Delle speranze d'Italia cerc di conciliare la prospettiva dell'indipendenza italiana
con il mantenimento di una centralit dell'Austria a garanzia degli equilibri europei.
Secondo Balbo, la nascita della nazione italiana avrebbe prodotto un indebolimento nella
potenza imperiale, che l'Austria avrebbe dovuto compensare con una politica di
allargamento nei Balcani, a scapito dell'ormai vacillante Impero ottomano.
Anche Balbo era un sostenitore del modello federale ma, differentemente da Gioberti,
riteneva pi opportuno affidare la guida della federazione a un sovrano laico, non
nascondendo la sua preferenza per la dinastia sabauda.
FEDERALISMO : ogni regione autonoma (anche fiscalmente).