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La successione a Commodo
La crisi aperta dalluccisione di Commodo gettava limpero nel
caos, dal momento che laristocrazia senatoria non era in
grado di proporre unalternativa politica credibile.
In un primo momento il Senato cerc di imporre sul trono un
vecchio senatore, Elvio Pertinace, al quale i pretoriani
opposero Didio Giuliano, che si era comprato il loro appoggio
con la promessa di donazioni.
A Giuliano le legioni della Siria opposero il loro comandante
Pescennio Nigro, mentre gli eserciti della Gallia e della
Britannia si schiararono con Clodio Albino e quelli della
Pannonia con Lucio Settimio Severo, ufficiale di origini
africane.
La quarta riga dell'iscrizione, dove compare patri patriae optimis fortissimisque principibus, sostituisce il testo originario
(cui si potuto risalire tramite gli incavi ricavati per bloccare le lettere metalliche e che era: ET P(ublio) SEPTIMIO L(uci)
FIL(io) GETAE NOBILISS(imo) CAESARI) riportante la dedica a Geta e che venne cancellato e sostituito dopo il suo
assassinio e la seguente damnatio memoriae.
La riforma monetaria
Caracalla, tent, come gi Severo, di porre un freno al dissesto
della situazione monetaria creando una nuova moneta
(antoniniano), a pi basso tenore di argento.
Poich lImpero aveva bisogno di denaro e doveva dunque
accrescere, il volume della moneta in circolazione,
dalloperazione lo Stato guadagn molto. La misura costituiva,
comunque, un altro passo verso linflazione, e i prezzi, gi in
forte ascesa, continuarono a salire.
La constitutio antoniniana
Il nome di Caracalla rimasto legato in particolare alla
Constitutio Antoniniana, un provvedimento adottato nel 212 con
quale venne estesa la cittadinanza romana a tutti i provinciali.
Leditto chiudeva unepoca storica che aveva visto gli abitanti
dellimpero divisi sul piano giuridico in due categorie
gerarchicamente distinte.
Giulia
Mesa
Limperatore
Macrino
La politica di Elagabalo
Il nuovo principe, del tutto inesperto dei meccanismi del potere
e imbevuto di cultura e religiosit orientale, rifiut i tradizionali
titoli imperiali e volle mutare il proprio nome in quello di
Elagabalo, un dio siriaco del quali si proclamava sacerdote e
profeta.
La figura di Elagabalo si scontrava troppo con la mentalit
tradizionale dellimpero. I pretoriani, nel 222 si sollevarono e
trucidarono il principe.
Dietro la congiura cera Giulia Mesa, che aveva fatto adottate da
Elagabalo, il cugino Severo Alessandro. Aveva, quindi, gestito una
nuova successione.
La reazione senatoria
Le scelte politiche di Massimino vennero a scontrarsi con gli interessi
della classe senatoria, contro la quale agivano i provvedimenti fiscali e
le requisizioni ordinate dallimperatore per la conduzione della sua
guerra.
I grandi proprietari terrieri dellAfrica, cio una delle province pi
floride dellimpero, lanciarono il segnale della rivolta.
Creata unarmata composta dai contadini legati ai loro immensi
latifondi, proclamarono imperatore il ricco e aristocratico Gordiano.
Nella stessa Roma una coppia di ex consoli, Pupieno e Balbino, fu
contrapposta dal Senato a Massimino, che si decise a scendere in Italia,
cingendo dassedio Aquileia. Lo scontro era tra i ceti dirigenti
dellimpero contro un esercito romano sentito barbaro.
I pretoriani, intanto a Roma, eliminavano Pupieno e Balbino e le truppe
di Massimino si ribellavano al loro comandante uccidendolo.
Palmira,
Siria
Le mura
aureliane
Le riforme di Aureliano
Aureliano, inoltre, condusse una politica di
sostegno alle classi pi deboli, riorganizzando
lannona e varando una riforma monetaria che
rafforzava il potere dacquisto della moneta
spicciola usata dalle classi pi deboli.
Al tempo stesso risollev il prestigio della figura
imperiale esaltandone la divinizzazione.