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AGENDA DIGITALE

L'Italia pi digitalizzata ma ancora


terzultima in Europa
Il nostro Paese ancora 25esimo su 29 nella classifica Digital Economy and Society
Index. I cittadini vorrebbero che la Pubblica Amministrazione fosse accessibile anche
dalle farmacie e dai supermercati. I risultati dellOsservatorio Digitale del Polimi
di Federica Scutari

Si fanno passi avanti con lAgenda Digitale italiana: dallarrivo di un commissario straordinario, nominato
dal governo, per accelerarne lattuazione, alla spesa in tecnologie digitali della Pubblica Amministrazione
che tornata a crescere dello 0,5%, arrivando a 5,6 miliardi di euro. LItalia, tuttavia, tra gli ultimi in
Europa per copertura di banda larga fissa, con solo il 44% delle abitazioni raggiunte nel 2015 da una rete ad
almeno 30 Mbps. Il nostro Paese ancora solo 25esimo su 29 Stati censiti dal Digital Economy and Society
Index (DESI), lindicatore che misura lo stato di attuazione dellAgenda Digitale in Europa. Sono questi
alcuni dei risultati della ricerca dell'Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del
Politecnico di Milano, presentata luned 14 novembre a Roma al convegno Pubblico e privato: un patto per
l'Italia digitale.

A che punto siamo con lAgenda Digitale


La 25esima posizione nostro Paese nel DESI comprende lessere al penultimo posto per connettivit, al
25esimo per competenze digitali, all'ultimo per uso di internet da parte dei cittadini, al 21esimo per
digitalizzazione dell'industria e al 18esimo in digitalizzazione della PA. Tuttavia l'Italia anche tra i Paesi
che hanno registrato la crescita pi alta dal 2013 al 2015 (+19,7%). Vista la correlazione tra il livello di
digitalizzazione di un Paese e la sua crescita economica, sociale, industriale e legalitaria bisogna continuare
con decisione. L'esperienza degli altri Paesi suggerisce come la chiave sia la collaborazione tra pubblico e
privato, che devono prendere consapevolezza dell'importanza di un'azione congiunta spiega Alessandro
Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano Il piano
triennale per lInformatica nella Pubblica Amministrazione porta avanti un modello che inquadra le diverse
iniziative e valorizza i contributi di PA e imprese. Chiediamo a pubblico e privato di sottoscrivere un Patto
per l'Italia Digitale, proteggendo il modello di collaborazione previsto dal piano, per darne poi attuazione
con regole comuni.

La banda larga
L'Italia tra gli ultimi Paesi per copertura di banda larga fissa, con meno della met delle abitazioni
raggiunte da una rete ad almeno 30 Mbps nel 2015: un grave ritardo rispetto agli obiettivi fissati dallEuropa,
che prevede che tutti i cittadini siano coperti a 30 Mbps entro il 2020. Inoltre, nonostante il miglior tasso di
crescita nella copertura dal 2014 (+115%), sono ancora forti le differenze con Paesi come Francia, Germania,

Polonia, Regno Unito e Spagna: basti pensare che in Italia solo il 12% delle imprese viaggia a 30 Mbps
mentre in Francia sono il 21% e in Germania e Spagna il 29%. Per realizzare gli obiettivi del 2020 il governo
ha messo a disposizione sei miliardi di euro e chiesto ai privati di aggiungere qualche investimento: La
copertura della banda larga tra le regioni italiane molto eterogenea: nel 2015 si va dal 76% delle abitazioni
calabresi coperte a 30 Mbps all1% di quelle valdostane, con il Sud a primeggiare grazie ai fondi europei
commenta Luca Gastaldi, Direttore dellOsservatorio Agenda Digitale Se si guarda per la copertura 100
Mbps, solo Lombardia e Lazio nel 2015 hanno oltre il 20% delle case coperte. Gli obiettivi fissati dalle
Regioni per il 2018 dovrebbero ridurre le differenze tra le coperture a 30 Mbps, lasciando solo quelle a 100
Mbps.

Il sistema unico di Identit Digitale


Un altro tassello dellAgenda Digitale del nostro Pese lo SPID, il Sistema Unico di Identit Digitale: a 7
mesi dal suo avvio ha erogato 133.000 identit digitali che dovrebbero diventare 500mila entro marzo e 3
milioni entro la fine del 2017, per poi triplicare al termine del 2018. La diffusione dello SPID dovr passare
per le imprese private, soprattutto per le tante Pmi che potrebbero sfruttarlo per offrire i loro servizi in
digitale e colmare i gap che le dividono dai grandi gruppi industriali. Si parla di un mercato, quello delle
autenticazioni ai servizi dei privati, che potrebbe valere fino a 30 milioni di euro nel 2017 e 60 milioni di
euro nel 2018.

Cosa vogliono i cittadini


Al convegno di Roma, lOsservatorio eGovernment del Politecnico ha anche presentato il lavoro svolto in
collaborazione con AgID sulla propensione dei cittadini allutilizzo dei servizi digitali offerti dalla Pubblica
Amministrazione. Oltre tre italiani su quattro auspicano lo sviluppo di un unico sito web di riferimento per
tutti i servizi della PA, che dovrebbe essere presente ovunque ce ne sia bisogno e non necessariamente in
modo virtuale. Se, quindi, quasi il 50% degli italiani si dice interessato allaccesso ai servizi pubblici tramite
i social network, il 42% vorrebbe integrarli con quelli di home banking, e addirittura il 58% desidera di
poterne usufruire anche presso gli sportelli bancari, i tabaccai, i supermercati o le farmacie.
14 novembre 2016 (modifica il 14 novembre 2016 | 18:11)
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