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L'irlea pedagogica in Aristotele

t32

Orbenedacirisultachenellacittchehaimiglioriordinamentipoliticie
e non solo in relazione ad un
.h;;;r;;J; .ittuatrrt'lir^rti in ,"nro assoluro.
vita particolare.
limita-t9.no1 si deve prqr]care un ideale di

lr"fifr""*dello

vita igno(ch.e.sono
quale quello dell'operaio o del commerciante
1od1tlt^ai
la na(perch
all'agricoltura
bili e contrari atta 'nrtlf-o Ol quelti che si danno
impedagli
libert
esigono
politiche
scita della virt e t"esercizio deile funzioni
gni di lavoro quotidiano)'
deliberazioni sulla
i."l;'fr";;ip""i""" alla guerra, quelle riguardanri le

I fattori dell e,ii,',

Tre sono
discorso.

lstribuzionesecondoilmerito.Un,altracondizionechecolorocheesercrtano
debbol,'-.l:1"- ^bbondanza
,iuno
i
P:l'h-
l :ittadini
propriame^nte narte
fanno
non
operai
li
!3],di mezzi,e questl ,on'o .ittuoi"i'
complono opere vlrnon
che
coloro
tutti
parte
fanno
ne
i;;,;;;;.ti;o*" non
cio
stesso presupposto da cui siamo partiti:
,tuose. Del resto ci risulta dallo
la virt'
:che la felicit sirealizza solo con

;;il;;;t"

ch pu essere ttlt)t:-.

l'altroecheicostu:.
vivono soprattutto l:
solo in piccola Part.
tre I'uomo ha in Pl'
bisogna trovare 1'ac;

proprio

(Arstotele' Lu politica'

A Viano pp l lT

sgg')

6s717Ys

crt...

se credono che sia n'

cedentemente abbra'
. rali per permettere
ducazione, Perch ai,
discorsi.

il-";'i;'"

a cura cli C

i me zzi ;. ln alcuni .-:

sposizione che da i-,

le attivit pi importantt

paiono essere
,o"tiir" O"fu "ir,a e quelle giridiziarie
esse debbano essere affidate alle stesse
se
chiedere
pu
i"d;ii;;t, ;icch ci si
dare
oiverse. La soluzione del problem a di
i;;r;;;";'irtriu,rtt. ,i" p*r"""
natura
Ota'
temp^o'
stess.o
n.eLlo
potitici alle itesse persone' mo no-n
' questi poterii giovani
sicch utile e
abiano li orza e i vecchi I'assennatezza.
: vuole che
tene.ndo conto di questo fatto: e tl *:1 :::^1t:
: giusto tlividere i poteii fotitici

;--

Le fasi dell'educa-io

Nati i fanciulli' si der


:po il particolare mo
,sui popoli che si Pre'
quanto mai congenlr

:per le malattie che ;

I-2educazione

riflessioni interessanti soprot-

gono
La pedagogia di Aristotele va ricercaltttto peich risent.ono della personalt
nell'i,o'lpi"rti*o:
, ta nella sua opera
';r;;;; i*ou* .ell'individuo come det tro atore, che procede con atten-

,"organismopscoJ'isico",nellateoriazioneallarealt'cheistituiscerelazioni
conoscenza mcenrata stLlla e- erapporti.trotl'.'!'div,erseediff'eren:della
t;;';;:ie;;.;, nell'etica e in partcolore ti,costumi politici' e che - come cerchiamo cti ivitlenziqre direttamente nel
:nells dottrina largamente umanistica
intutpolitica intesa testo - non manca di introdurre
: rlel giusto nTezzo, nella
l-ro'r rri"r,ra irchitenoiica di un sa- zioniclirilievo'comelavaloriz'zazione
peclagogica del ogioco'' la distinzione
pere che ha per oggetto l'uomo e I'in- -di
'
ed oedtLcazione",l'idea
che gti
, rlividuozione delle ,onairliori
"iirizione,,
t;;;;;;t;;"'-ai a|i,rpi"rso))',"ti, tu po dellaoscuolaunicaepubblica>'ilprin'
,;:;;;;;",;;ioiiiri , ari"que rti raggiun- cipio tlelt'oeducabitit delt'uome', che
iristotele coLloca (veftebbe da dire in
, gere la

felict.

.Lepagnechesegrtonoriguar'rlanoterminimoderni)tra,,naturd'e,,ctLl'
tr"iuir"iine (cheAistoteleontinuas tttra" (anche se poi non riesce a scio'
.ritenerelegataallapoliticaesoloattra-glierlodaicondizionattentidetermi.
;;;ir;;'ti otti fito'ofia), e conten' nanti di ceto e di ctasse)'

";;;;;

bens della scienza e della scelta deLa bont della citt non opera della sorte,
tali sono i cittadini che possono adire
rliberata. una citt Jurorru, p"r, solo se
di citt da noi ideato tutti i cittaforiti.rre;ma poche nel.progeuo bisogna indagare in che modo
;;;;;;;
porrono'udir alle carice politiche,

,che sono Possibili c'.


,come sono, non suL'
:certi apparecchi me'
:gida. Giova abituarl
le
, per la salute e Per
,.--:Ci sono due Perrc
,l dai sette anni alla Pi
dono I'et Per settel
:,
re la divisione della
manchevolezze dell
Educazione pubblit

I
:

Che il legislatore d
nessuno Pu dubitt
la costituzione' Blsr
r ch il costume Prol

pone in essere gi
: quello oligarchico
:stituzione migliore.

bisogna in anteced
di ciascuna di essc

,azioni della virt l


: dente di necessit
. cura di essa Prrl'

dini effettiv,

,un uomo diventi buono'

- --

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-eu u1 gqcred) rnl1
-ou8t e1u lP IIIePot

'eruloctgud 11^ IP
un p euolzlel ul
e 1c1111od Iluoruull

13.1

loro l'insegnamento che gli piacc'


cura in privato dei propri figli e impariendo
1'esercrzio' Nello stesso tempo
Delle cose comunl. comune deve essere anche

nessunotraicittaclinideveritenerediappartenereaSestesso.matuttialtl
Stato.perchctascunoparteclelloStato'elacuradiciascunapartedevenaquesto proposito si potrebbero
turalmente tener conto della cura del tutto' A
lodaregliSpartani:"rri'it-tiutti,prestanoilpigrandeinteresseall'educazione
dei ragazzi e la, perseguono,in lotYl"...^^
e che
: E, evidente. ounquel che dev'esserci una iegislazione sull'educazione
la si
come
e
l'educazione
deve persegutrsi in comune: *u quul. sia
questa

debbaimpartirenondeverestarenascosto.Adessosidiscutesullematerie
che i govani de.vclno imparare le
d,insegnamento: ln recllt non tLttti ritengono
detti t'ita ngliore, e neppytre^
vista
: stesse cose sia in vota deila virn) sia ii
o
*itn t,inteLlige.nza piuttos;1o il carqttere morqJ'q"Se
, chiaro se eonviene-r+veil*
ci stidavanti.le no-iti O-ssvazioni si fanno
i ooi partiamo dall'educarione che
in ci che utiie alla vita
perplesse e non e evidente se ci si deve esercitare
.
queste
o in materie fuori dell'ordinario (ciascuna di
i o che promuove ru uii*

ala
di.f'ensore)'Neppure riguardo a ci che conduce
:verttte ha trovato
stessa.
la
non
ma
virt,
la
onorano senz'aitro
:;;;-;,; ,;ncordia (perch rurtianche
riguarclo al modo di esercitarsi in essa)'
Aifieriscano
cn.
logico

:sicch
tra le,materie utili quelle
,Ora non c' dubbio che il giovane.deveppren-der;
le opere liberali da
distinte
ssendo
chiaro'
:indispensabili, non t.rtte' p?tO,
quante tra le utili non faranno rgnoi;;;i illiberaii, e quincti eve colrivare
ritenere ignulti tutie le opere" i mestieri. gii in, bile chi le coltiva. si ;;;"r"
e alle azioni della virt il corpo'
ir.e.,-,i*;;,i.i. i""ao"o inadatti alle opere
i mestieri che per
f intellig;;za degli uominr liberi. Perci tutti
io
. ]la condiiione dei corpo li chiamramo ignobili. come pure
, l,anima, orovlnano
: loro natura
gretta' Ri-

qrri,i'

tolgono alla mente l'ozio e la fanno


poi' interessarsi di quaicuna,entro certi tinitl 111
, guardo alle scienze tiberali.
troppo' fino al1'ecc::.:"' ttTry:t^-.1
i;-;g;. d'un iibero, ma i;occuparsene
aglsce o
pure il fint
r1ve11e
!-"I-:ui.uno
lA-"i iicordati. Grane importanza
non
virt
della
degli amici o per amore
iimpara: l'agire ln utriu di s stesso o
agiche
sembrer
per g1i altri spesso
|^i iirrr"r"r"lma chi fa queste stesse cose
,sca in maniera mercenaria e servtle'

ii;;;i;;"r."J",;"t;h;

Le materie di insegnnntento

.Quattrosonoall'incircalematerieconcuisisuoleimpartirel'educazione'ia
t
e quarta' secondo alcuni' 11 disegno" gtan'
irt"r*"riit.la ginnastica.la musica
per
perch sno utiii alla vita e di vasto impiego:
, matica e clisegno si insegnano
piu compesso'
, ia musica il discorso
di ecPtca.zione nellu quale br, Dev,esser chiaro feiciO che esiste una forma necessaria,
ma perch liberate
i,itr"-i-perch utile n perch
r.;;;;;r;"ii,
non devono esutili
materie
talll;e clelle
:e bella.Dev'essere pri" niuto che
della gramstudio
1o
es.
(come
ad
per l,utiie
i;.;;:;r%, ut" ui ,,giiri solo ioro
molte altre
apprendere
possono
si
mezzo
.-"ii."i fi" anche p?rch per impareranno il disegno non per evltare errofr
t;;;;;;;"r"i allo stesso modo
comprivate e quinAl:o:1 per non esse-re ingannati nella
i nelle loro compere
o:1'::o'!::
piutiosto perch
'1:!l:,
,pera o nella venditu'd"ll" cose' bens
'?\9"
l'utile non s'addice affatto a uomlnl
parte
ogni
da
:bellezza rle! corpo."r"u."
:magnanimi e liberi.

Dtgli Statt cn. -'.


Prt'd:;

sazzi. taiuni

luppo del corPtr. ::1'


dono bestial cot-,

;:

tenga il coraggit' E:
guardando o lttlii :

dare a QUst?. cs: : '


tri animali n tf a I .
sto a quelli che h":guenza la nobita'::'

ir alcun'altra bc.ir
piuttosto l'uomcr S'
in tali eserciZl. ri11ur
gli ignobili. giacch.

in questa, come I ri

b) L'educazione n1
La prima ricerca c
cazione e qual il '
'come edttcctztorte t'
I
nevole riPortarla 'i
:divertimento e 1n \
.una medicina deil'
,tuaie Per ammissic
,che piacere (Percil
tu
, musica diciamo
cons'
, dal canto. Di
vani devono aPPrc
, Linsegnament(l

fatti, Per la loro e


,modo addolcito' ''
Bisogna dire ac

', tando e suonando


rbio che ha molta
:

sonalmente Pratrr

.la musica in mod'


nt
I considerazioni:
,

che non si convie

ru[uon

B olleJJe ecrpp.s
Dllap uol0^.ta.rso epuar 3r
-ruot elleu rluuueSur arai

rJoJJe eJelr^e
( 33s g1g

dd'Iluarne'I d Ip erar e'o)\llod

:ed uou

aJlle elloru e:apue"rdde

''l'ellolsrrv)

or

-uru,r8 e11ep orpnls ol 'sa


-se ouo^ap uou rlrln erJa

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-unr nr^. e1 ereredrur rssels rsse ouo^ep tue,tot3 I as ossepe ertp euSostg
.oluelulpuocoIUoSe.\JeSEJnJeuens.redeSISnIuIe.ollcloppuopolu:
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eqcpnb ur Q uou es eluaru oper8 uonq rp ouelleoce uou 'Qlo orol e1--red
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ltd esoc ollep Q eqJ Illnl ouIJIp usISn[I:
eleuSudruocse ers
gqrred) eracetd eqc '
BI e (rlu"ruelo anp llsanb up orrdoid e^IJep IJITaJ eJesse.l
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rs ol]n11erdos
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ruoceT I eJlueru'odroc
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-ueJ II elu'elo;Je elel ossetuuloJ ouueq uou Iuocel
rurrle1'rzzva.
-r,\s ol e eruroJ el euopueur^oJ'eJrlell' e!13e1 eun ISS' uI ou_of,npoJd
liSeCI
ir r"p nr.t, ,rt"p.rrrd rp eue; Illnl lp qrd ouueq olueseld Ie eqt Ilels .IZISJESE

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rs eT sruoJ J suorzaJnpr.
eqJ a suorzesnpe.llns 3u(
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ell qlllenb u33


la oueuSesut rrl1e q3'odroc Iep euo,rznlllsoc
IZIOJaso q8e rlptcue; I ereplJJe;
tctrseuut8
e
\ i;r rTB rlsenb rp gqc-red'rcrqr.rloped
louo,t,epISeqcQIspoJelqcQ.elueuulleueqserutrdodroclaua.euorSe;e1uoc.
t'',
eluepl^e q gqcrod E.
I eqc erurJcl rulpnlrq "1 ,ro, rzze1et t "1etnp" euSostq eqcvcISIJ
euolzecnPe'1 (r.
L
eun ouooslJeJuoc

EI

BII oJnpuoJ eqJ Qr3 e op.

ouolzecnpe.llB esseJelur a
rs olrsodord o
-u elep e1-red euncserc r;

oreqqerlod

ollu rllnl eru 'ossels as e


odruel ossels olleN'orzrJl
'ecerd

r13

eqr oluar-ueu8as

al

L'idea pedugogica in etii ellenistica

166

2. I valori perenni

Le pagine che seguono sono trotte dal-

'

oConclusione, della prima delle


parti in cui si articola la grontle St9f3
'
: dell'educazione nell'antichit di H'l'

,la

Marrott, la parte dediccrtct al oProcesso


: tli formazione dell'ttm(tnesimo classi:

t CO>.

Non c' lettore che abbis

unl

non

con il nton'
'stryerficiale dimestichezza

otiraverso
: do clossico che nott avverta,
di vol-.
vibrare
il
,le pagine del Morrort,
enTergentt
diverse,
corde
,ta in voha di
:da ritagli di pensiero e di arte che si
,

sono clepositoti in h nel corso della

delle plgine.
: suu .forrnazione. La .forz'a

,clel Marrou sta soprattLttto in ci: nel


esalta I'i:
fatto che nel momento in ctri
rintraccisre
a
, rleale clsssico, ci aitLta

nostra autobiogralia
'spezzoni della
:pirituale, perch ttrtti noi sionto debi'
I tori aLl'wnctnesimo di parte almeno di
,ci che siamo. verr,: I'umanesinto
: clussico ci ha fatto balenote dcLvonti
,agli occhi e ci ripropone ad ogni ora

\teSi.1

--

dell'umanesimo classico

.l- : r' SIl i'l-i-i

-:

l'irleale clell'integralit tlell'uomo'


deale tanto piir accatf:ante quatt'
pir siomo esposti, nel presente, a"
tentazioni rlella parzialit, dell'trnil'
teralt,

de

Pirl:lr-

-'.

r eulorl

::Llcil a

'

-.:lir er,str

'a

J.lnlent c.

ll' al en a zione.

l l.rptiato c
Di qui l't

Dobbiamo per stare ntolto attert"


Le pagine del Mttrrc'
con il necessorio distacco critico' L'at''

e tltLnque leggere

.-,tale e pet

.,,. l'eenc.

tore sottolinea I'importanztt deLla "'


cltrcazione, che deve attraversare L'ir"
tero percorsct rlella ,,istruz.ione' (et;tando rccnicismi e chirtsttre specialisttche): senctnc'h. nel momento in ctti l"
trsclz,ione letteraria classicct ovafi1'

,luesto sP
rlento inat
: 3 9l-l &11

Juestl gral
\ ente grut

tli egemonia, a qttel pttnto essti


rischia rli tradite lo spirito formati t'
profondo che I'ispira. Non va dimenti-

pretese

cato che c' ttn umsnesimo delLa scenza e rlella tecnicct che non pu in alctttt
modo venire trascurQto, proprio itt

nome di cluella integralt .fttrmotivu


sulla quale per prm i classici honnct
richiotnato !o nostrcr ottenzione'

inlt ln ul
1ntlm1.

L tttltttct

t't

La pedaui

rezzato P
nettamenl

tutto gli

alla tecntt
Per sb:
non basta
sica: be

Primato tlella ntorole

trionfato almeno
Laspirazione umanistica all'etlucaziotle integrale ha sempre
classicismo non
I1
morale.
formazione
della
primato
* ui piuno: quello dei
scienziato: cerca un
vuole ontentrsi di formare un letterato, un artista. uno
,oo' vale a dire prima di tutto uno stile di vrq"cqnfprry1e a ?ry'q 'ry"9'rL!1g"l4gal'9:un
possiede qui. per noi moderni' un alto valore' perch

ii;;;

esempio

dentificar
ogni attir
e incarn:
prenderc
sogna co

'di mette
taIa.

punto che ii noitro sistema declucazione, progressivamente.secolarizzato


perdere di vipartire dalla Riforma e dalla Controriform, aueua finito col

s[4.

'nibile Pt

QuandoilGrecoparladeila.formazionedellagiovent>Sitrattaprimadi
tutto ed essenzialmnte della formazione morale'
A questo riguardo'molto significativa . l'evoluzione ,sq-m41rtica ' abbozzafa
sifin dai period ellenistico. cha portato la parola,''p"*?eoeo.-l ll'attuale
nella
esercitava
snificaro di ..eclucatore,. ll latto che quesio umile schiavo
del maestro
F;;;;;;"; del fanciulto una funzione pi importante di quella
limitato
settore
d'un
di scuola: costul non che un tecnico che s'occupava
per
tutta la
fanciullo
al
vicino
sta
dell,intelligenza., a\ contrario il pedagogo

;;;";
;i#;;;:'iffi;r1" *,u

*-o,li.." J aira.virt' gri,insegla " '"-iYtfl ::1


scrivere. Ttu.tl
;r;n4;;;;;,
fitt it"po.tante del sapr leggere e.I'ambiente
sociale
i
Greci
tra
deil'educazione,
J tu ,.roiu il fattore decisvo
in cui il fanciullo cresce: famiglia, servit' amici'

Esso i

tecnico.

',cializzaz

Edas

,ducazio-

.tualit

.modo rl
,libera r
rzione

qualtla
della cc
, determ

ir.

igllo

01

-eJl orusruella.l euoddo Inc uI OJIJII ossBd un uI'elelsodv.l ouIInIC Ip ojlf


-atu osseJdse Bq,J ounsseu:aiEJnlJnJ sJEapr oJoJ Iep epuotoJ euoIZPuIIUJelap
-ur elsenb rp uzuarJsoc eJBrqc eun oln^u ouuBq rr{Jrluv rTD 'eJnlunrSuoJ BIIp
o olurds ollp ruotzunrSur a1 Jln e ellplqqn pe otuo.rd'eJesulllut ptrlenb
e11;rssrlle rp e1rl'oleIZuJoJJtpuI ouetun olnssol un opolu eqclenb uI J suolz
_B3npe elBl lp epapr ollopoJd II'rnl ep rpJel ud ouueleSrse suorzJo^ eJsqli
ens BI o rlerJos ezu3Srse ol 'el1l el eqJ'eIS oSSe onbunlgnb'oltdruol II opo{.u
roll8rlu Ieu etarduoc rp oJeder epueJ ol lsor o 'ourun eJesse(ll3p q]IIEnl
-Jr^ el el1n]'eunssau LIJezzIIoJle ezues 'a1eddnp^S 1p ecJet SJISSEIJ suOIZeOnp
-a, ;g'1utauS nt'ntlnt-rp leuolzlpPll euolzou eI sual\ lJ JtlJ tqJlluV llSEp 1
'elEUIullelJP euotzezztletJ
\

3leIsOS

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.-

ewzzoqqe'ei1ras
rp eruud elleJl IS

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'

;iJ"rptrtrtii6'"-

11

D)!

un ecJeS :oleIZUeIJS L
uou oIusIcISSlc IJ alloueurlB oleJuoul eJdr

'auor'zuailD

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ullJlV ul Qnd uou atl)

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-uuawlp D uo f{' u.L t it :

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it

eJu?trl

un Q gqJJed 'eJolB.\ .

eqJ'sloJ'!nb 3'aleloJrpd.olrdLuoJ un led owzzQJtl


-tB oJruJat le uou:'Js IIr oruon.lle ollnildos eS$lSiiiis elsseir el8ofieped e1
11 otluoJ 0uo11,7:

<1-11u

-r^ rp oJepJad 1oc oltt

rs BSSe

o)ru)al

-rs elenl]e,llQ'iio3o6eP

'3luepe^ul

[1d auodde4uoJ

lJ

EIIeU e^Ellcreso_ 9_,lElqj

_rdrcerd elueruef,er3 o1uel Q.s euJspour qlll^lJ 3l rnr ur epBJls ellns IsJelleIU Ip
olElnrJg elueruElBreqllp Q,s otllue oJelsuod p rnb eqcue eq3 eJelelsuoJ euSos
-tA'eiicl$tp *d oluenb encryord *d o1uu1 Q esoJ u1 le-re8erds tp eqc ,,e;epue;d:
_uror., Ip 4ld oluelred o{usrqcJec louopuecserl l eqc IJole^ Iep ouBurecul e
o,rnuodrnrl BrJols BII3p rlueSurluos e1IIJOJ el'oledu'uI 'eleIJelEU elr,ttue ruSo
ep rnJll oJo^el Io3 oleJeqll'olepuesJeJs ellqou II uo3 oleq{ oluon,l aJEJIJIuop
-rp r3el9 re e^elleulJed qlr.terqcs ellep ezuelslsa.I eqJ'o1lal'ole,t uoq Q :eoIS
-sElJ elnllnJ BIlep eqJrteJJolsue tut8llo ellep uolzun; ur ..e1;e8elds.. ulsBq uou
eluese:dder eqc ouolzelqo1lp rxJezz_"j:-Lt^l^"9.._
.--1ecrlue euoIZISod e1 tou rad

e_tluJel elle
I':
_
a - ETErzuaJeJJrp elueluEsorSipoJd pllr^rJ eun Ep rlEtuelJsJ IlsIIeIJeds IT3 ol]nl
, rp uur-rd ereurJoJ e BlloJlsOJ - Ollsou odruel Iep euorzecnpe lle elueluulleu

olullruq aJolles un.p


oJtseEtu Iep llenb Ip

/-rar

e.il'pU au;tuglgdrJrluu elr111rl aluelu oqc e.g'olldruoJ ISBISIsnb red epqtu


-odsrp elueuJorJolln'gs uI o1llon.l eJeurroJ e ertdse euoIZEJnpJ ens -I'oJlucel
j oluerueluelJo.l - Bzup'ouSr.un eqJ olnrJrJ un 4rd g gqcrad - eu6epsrp ossg

elualqluE.l

rou {'oJ,\IJ3S 0 eJt


lau rsleuoduoc e eu;-:
BI ullnl rad o11ntcue1

'tlullul
,,roddn, r ecrldrllotu JqJ otJBllunuoJ ouatu _o lld.elt^ lp eulSal .u.n ul qllun
nnt e1 ecsrpuolo;dde eqc e oJlsee111 un,p or3rlserd Iup ollunll oddnr3 eluea.
.BJnllnJ ellep uod..'e IpueJS tlsenb:
-.r"f .olorrid Ir Q .rJeJC r Jed .elon'S e-I
-.11n
'IlJp
'"urrpotu 91,i.r"ntu1-1
auauetldold arotladns
-oluaueu8as
'1ttut.
'EZusse.l
'qtrqrrtue.leu
e 'lsUoS lulld lep oleJnSnuur olueu:
-ut.p llnIlsl lP
u8erds olsen
-eu8esur,ilap ousrlercJeurruoc Iep olESneJ olepues o3un1
.alo^eleprsuoc suorzunJ Bun eq 'elEuorssed uou es 'o^IlleJJU
' oluIual3.l 'ES
e elulol
eleuosJecl
eJl

oJlsee11r
ons
un
uI
olooul^
'olodetslp
II
I
1d eruoc 'rnf,
bpuoyord oloJur^ un rqcrldur erorJedns euorzeurJoJ tuSo eql eepr.1 rnb r(] _:
'tlrezzrIeeJ tp ellerurad eqc oleudoJd,
_de eln rp eFls ol o rlEJoru rJol rp eruelsrs un 'ocrle eleepr un 'elueuruslJ
-oel eqc eJooue elue1lluclluJd Qrd 'a.reuSosul e eqo 'qlolJos ellsp o osJe^Iun,l
-lep epuoJold e;neu el elela^ll e oueu Bltdse 'rlr2^ulB or.uElq lnJ E eJod.1:
.oJosolrJ
'rzrcJese oJol rep o IJolne_ oJol
_Ie .elenb
1ap rod arel;ed uou Jed
Ir
e ouolslsul 'areped uaq:
e
oduel
lJonJ
oduel
elns
rep exrrl7zztlt?JoIu [1JI^
e euSosul eqc eJolo1 II 'oJiuo uluolu111oc eqJ oolle11;111Jb II :olua11rudesui!l
npurrr BJ rs eueurLuop euorzednoroa:d ESSes pl
-1ap r,rorredns rpe.r8
'5u

o^llowrol oiltlds ol '


assa oiurtd pnb u'utir
oZUOAD )1SSDl) t.tr-

Dl mJ Ut oluaLuotLt l,)-

-ristloo a d s a tns 111 | ) )


-1Aa) <auolznJlst> Dli
t

-u\J aJIlsJzAllJllD a \,)i


-a> olpp nzunuodttr.
-nD,7'0)111'0 oJ)Ols lll

tlotrvN PP auud ,t1


'uuail olloru alols ()'
'a110t:

t'

ntlsrualp

pta ut nnSo?nPad mPr,7

-Dllunrilap'plllotz'tn.)

allD bluasatt[ Pt|tt


oluottb aluqlulo))t)
-1 :owol1rilap plll|).ti

L'irlea pedagogica in et ellenistica


suPe
-'nazione di livello

idizionaleacichecfedeesserelabarbariedeiCristiani.Luomodotatoccache ha ricevuto I'educazione classica' diventa


i U*"" q""Uta, ,",1u"
la
scienza'
"gli,
egualmente bene pu fare avanzate
: pace di ogni g"nere ai ifipt"tu;
iolo di guerra' un esplorator' uI e roi c
u1
, diventare un .rpo- ;"iii:"'
come un dono degli dei fra gli uomtnt'

- :tivi che lsocrate

::
=

:'ra); quello aristotellco


raturalistici: I'uno e t a

filoso'ltt
-e alla formazione gen

: :ne il momento

-:

iLumanesimoclassicononrinunciaallematematiche-vorrebbenondoverrt.
che di queste non ritenga altro che l
rnunziare a niente - ma degno di nota
net programma ideale dell'edulloro valore di cultura formale e preparatorial
titolo
r" qua*rg sclenie matemariche non figurano che a
;;;;";;;;Ji.u,
oggetto
specialit,
una

scientifica
l'alia- sultura
: d,insegnam"nto,"=corrfuriol
presto sospetta diperspecialit, ben
d,una vocazione eccezionale e, come ogni

dersi fuori dell'umano'

""i;tr.,;iCfr

iu

p^er la posterit ha
imporranre;in definitiva Isocrate
una
formazione estetrclassica essenzialmente

""ru
su platone. La cttuia

*
della Gre-FliZa.
non scientfica. Omero rimasto 1"'educatore
rinun' ll artistica, Lrurriiiol
hanno
anzi
Repubblica.
a tacciarlo dalla
r;ro riusciti
i'iii;;;';;;
. , r:
, - l-^
lul'
a
sostltulrsl
-^+1r+
I ";:.
zafo aprovarvisi; Fuclide non ha qg].uto
tealizza mediante la
vita'dIlspiril3i
uigrlolp"il"ieella
L,iniz\aziorr"
t
che incanta l'anima degli uomini e, per
rpoesia, questo strmento eraviglioso
:viesegrete,portaneilorocuoriunacertaconoscenzaintuitivadelvero'delbel.loedelU"n";"rp"'i*zasottile'complessaepienad'infinitesfumature'chesi
rigorose e i concetti puri del gt"*_".:-11'
:lascia molto addie,r t. ai*ortrazioni
llospiritoditinezzaperl'umanesimgpllimportantediquellodigeometna.
dagli addii
colui la cui intanzia stata cullata
i L uomo .otto, p"ii irrtti.it*.,
delpassioni
le
scoperto
ha
che
colui
d'Alcinoo;
i di Ettore o dai racconti in casa
o in qualche
d'Euripide".
coro
di
finale
:l,uomo e il suo.""r" pi.r.ndo.in"un
psicolui che ha acquistato, cosl una,certa esperienza
i aneddoto aegn strl.lie
dell'Uodel reale e del possibile.
,cologica, u., ,"rr* utiinato dei valori morali,
,prevalso

rmo e della vita.


(H.1. Marrou, Storcr riell'educazione nell'antichit'

tcrate l'idea educattva

: ente resPiro dialelticc

| [Jmanesimo letterario e non scientifico

const

prevedeva studi suPe

pp

298-300)

SINTESI E RIFLESSIONI
1. Concetti

gCriteridimetodo:i|pre-e||enismodi|socrate.|Socratea||ievodiGorgia,e|asuaun

vita.dell'Accademia di Platone, cui oppone


scuola di retorica e attiu negti stessi anni di
La sua collocazione, qui, in apertura
programma educatrvo p", nlirrti aspelti allefnativo.
ad
a criteri "cronologici>, ma "culturali"' e sta
dell,et ellenistca, non ,bbidi.." dunqre
indicarechelsocrate,con|asuapropostaeducativa,anticipaalcunideimotivifondamengiorsulla cultura occidentale fino ai nostri
tali delt,ettenbmo, prorettando la sua influenza
imprescindibile
e
tradizionale
il riferimento
ni. ll superamento della ;o/,t -;il;tiituisce
panellenica, e, ln particolare, l'idea che la
in
direzione
greco
dell,uomo
della formazione

,:

uomo occidentate'

Uidea Pedagogica

lroPrio significato stot


'-a le tendenze etico-P(

-:razione, e il rigore n

Sofisti avevano indica


del
Preoccupati Piu
di
-:oP Persuasione)
-:re, che della Sofisttc
- schio che la retortca'
'lcesse strumento dta
::rti e condivsl (v ll c:
contingenti del
=sPetti
zscra intatto il valore
.era natura' La retortc
:.trire dalla riflessione
:3me arte del discors
,.1 e dalla riflesstvtra
: formativa in sommc
ampi e tali da consen
^uto morale della retc
ftlla Parola'
',4a c' di Piu Platon'
-etto a contrastare la
sccorre definire tn m
sostituire la Polis rea
re - secondo lsocra
:h attribuisce alla r
sto Punto la lezione
rarsi sui sentieri dell
ch, Per asPirare al
deve essere riforma
ticabile, molto conc
ad A
Polis in crisi'
bari; ma la crisi Puc
nellenica della cult
gente che se ne aP

-:

Per questa via la

re

Perato la saggezzi

culturale' Per lsocr


r.

Allorch essa

fa

questo senso sl Pt

x UEllenismo:

ca

e Poi, doPo la sue

L94

autonoma e
o conducono
:' dunque' ne

L'attenzione cl
le ragioni del <ris
ad una consegue

souecira

'JR?.?iffiJ

trtxizrelr

disporre di una vasra cultura per;:'tr#J.?ii#,;;;;;;;;;;;t


quangiova moltissimo il metof9';[e tanto pi piano

ch nell'insegnare
avere anche I'umilt di
to pi dotto if *u.rtto.'uest'uftiffiffi"ffiffi
se si
.oir*-urri-ai riry1i^J-J.l-".eppto.-cos.cbm-e-'unoehe'assai-'velocp'
modera il suo
le=lmne-o
met-ts._p_e' s.'ou cu._.ril-i-.ffi-l"Uambino,^gli
iL6mpagno""iliilitiva
pj-*d:-quantt'ptou:*'
p.a",-o", p-e-t,!tQ.l avanzare
riiervataal solo maestro: <I giovani-di questa et

didattica non va per


pi-cose' all'lnventiva' e si
scrive Quintiliano - ri.o"ono ad arritezza in
fiducioso sulle loro possicompiacciono delle loro ,roprrte; e ilmaestro si
bilitdicrescita,sefizadannoseatteseperunaloroprecocematurit;etenseverit nel correggere talvolta abbatte 1o spi" pi"*"," .h" urr,".f"ssiva
e infine
rito dei fanciulli, perch essi disperano di riuscire e si rattristano
odianolostudioe^'cosachepid,ognialtranociva,menttetemonotutto
si sar notato, soltanto di
non tentano di far nienteo. Non silratta, come
fa una ploposta pedagogica
massime nate da ,ugg"ttupratica: Quintiliano
ed una didattica coedi tipo umanistico e*ia sostiene con una metodologia
e ampiamente fondate sulrenti, attente alle t;g;;i J"il'"o"'o da educare
i;;iil;;ell'intelli"genza e nelle capacit di autonomo Sviluppo 9:t9ry:
o d i Q uintili a
it . o J, qu
?::1:!" :.:
::i::T ::
i * "t: :;
"?, "" 1ry
certamente
"itletterario. I contenuti
rivestono
"i
culturali
;i"i"-. al ;;
riferimento resta pero' per
un'importanza di ur*l*n"-!g"5!]-punto di
dato peraltro . di vedere dal
euinriliano . laleryatita- aiifuffi;ucom'
= nLsqg significato culturale
suo modo di inrenderu ietort7i, riofdorta
cio a fondamento
complessivo - a fondamentodell q Enkykliot !.:i(',i
B)'
(v'
Scrlri'
di una formazione integrale dell'uomo

;ffi

esi imPegno

edtr

specalmente sotttt
,

ed esige, infine, clte

migtia intervengot'

no sommamente Is
consaPevoli della l
'
,da evitsre che oqtt
I ni, nutoritari e tot

sino orgogliosant

iSia Prima di tutt


i

sapienti, se fosse

Perqletteora:irim

+ff-Parlsq-als'lt'
,

cosa, le Parole dl

,noi siamo attacca


Quanto ai gen
,zione. Ma non Pt
rcontribu all'edur

rre stato traman


rLelo abbia imit:
:ne della figlia di

fare onore al su'

studiare non der


:siano Pi diligen
i Quanto at ma

saPPiano di non
quali, avendo Pr
.
:mamente con\ il

dell'insegnamer

'

:di uomini quasr


sc'
: gnare le loro

Se a qualcunt
, tore cosa assa
i

qualcuno trove

tl'ttomo.

DAGLI SCRITTI
DALLA INSTITUTIO ORATORIA DTQUiNTILIANO

1.

Lleducazionefamiliare
Quintiliano pone il fine dell'edtLcazioora: ne nella formazione del <perletto
cercato
abbiamo
ttore>, o anche' come
I
di irtrrprrtore in senso omPiamente
,pedagogico, nello sviluppo uman,o tn
t'dir"oi" di oeccellenza,' Poich _

,convinzione dell'Autore che un ruoLo

decisivo nella formazione umana srq


ocatpato dall'ambiente (v' la relszione dl nnatura> e octLlnra"), egli insiste

con forza sullo oqualit> edttcativa


tlett'sperienza .familiare, con riferi'
menti p articolare all' azione educativa
del padre e della madre' Richiede al'

2,

I-leducazione

Non si deve c'


:Pensi ad una
rrichiami, arlc
iasPeno, la nto'
zis. Va Pero :

'

questa

'doPo dovrt
:liano, si

-as

'no8

lns ?rup
-uot qonJs Dun tp'ouarylumQ op unu
-a1sos

tnb tutru,ral Du o)uslo)sa.td au

-otzn"uslJpp awalqotd 11 'ozza'rotq) ol


-uoilarqo uoc'oisod aSuaa otrSo8npad
otatsuad pp Drtols Dilau aqt rlwttd rlot

upw

aDpuailo ouuDtlop ls 'ou0u

-lo apalq)lY 'atpnl

-ttutnQ rp aurBud aaa.tq ntsatrb odopl


'aqt o11nt lt ourauqollos q.tad 01 'a!z;
-uolulnap olonrs Du.tapout a1 'onadsa,
aqtlonb olos .rad aqJuo 'lluotq)l"t.1
aq) oJusolo)s DJnilnJls Du|1 pt:) tsuaa
ttuntlttuttrQ tl) alapatJ aAap ts uolU

DArlqJnpa auolzD.li

-uatu uot 'atot1tt


zvru)npa opillnrtl

alssut UBa'(<atrttl;
-olz9p"t l '^) alu

ltls

OUqU,I?1 aUOt:tJ

urllselocsard auolzJnPa6'I'

(II-t'I'I orqrl'IilIll

O rp vrn) E't1\[o|ort)

tt144su1'ouelillum)

'ouon,l:

-lt) t)w'a1.tn17o otlaLu oLtaA rotl'I^ISSecte rlueutraSSns rlsenb QJe^Oll ounclenb


es a :rlue11teuSasut trutllo e;ep euSostq tnc -rad o^Ilo1u iepcr;;rp Iesse esoJ Q JJOI
-uro.1 a.retaroJ eqc tsued'ezua8rse eddo.rl Erqqs oI

[_

"l,X,"JrX,he}:Jr":HH,Ej:",
-esur pe ougnulluo3'I^tlleJ ello^lgl e tlEJlrolne'"rttiflofitout ts tsenb rul11ron Ip
ezzer elsenb tnc .red'gluolne Ip olllJlp ouoc un red euoc e'oluerueu8esui,[[ep
rl:edse qfle e;epac tp oueuSeps Is e IllEJuI 'lllop elssse Ip IluI^uoJ elueluelu
-leJ ouos.rluelual? rr-uud rep QI Ip F usoclenb ur .od un olrperSo-rd opua^'llenb

r otoloc rp eJor88ed rp eluaru IlleJur Q.^ uoN 'ollBJJe olJessa uou rp ouerddes
O rlrnJlsr elUeIuUuIrSSEur OuErS eqc o'qtd uI IeJJo^ Olsanb'rtlseeur Ie oluBn
'asoc erlle el ellnl uI IlueIIIp 1JIO ouels
olsenb;ed otrdord eur:t134 I elInJlSI Ip eJnc oueul eJe ouo^3p uou Jelpnls:
rp euos e1 elelrdec q uou rlenb re uped renb er^ellnJ'osses ons IE ^eJouo eJeJ
red o1uel1os uou IJI^urnIJl Ie llue^p elnuel elels eIS oISuelJo Ip ellblJ ellap u
-orzeio un eqJ a33e1 rs g .uu:e1ed uzuanbo1e,1,ere1.Iud i3u olBlrrur ErqqE oIIe-I
o]els Q eJ l
Ip ellSlJ l oqc eJIp IS A'Ja]le[ ens llep uelsocl Ie aqtue o]epuulueJl
_e1red oursslllop rnJ Ir.erleuJoJ eJperu EI rrlcJeJc rap ouorzBcnpe,ile lnqrJluoJ
ollou er.lJ osa.rdde lEJul ouBlqqy 'rrped rJp euJuelos olred uou EI 'auorz:
-UJnpe e1IIlSSEru El asso.l t^ tSS ul eLlJ telt3plsap or rOd rrolrua8 tP oluenO
,'ffug rreuil !eu fieiedLu.uliqq'e eqr osor ol1anb E lrursstteJrelle or-uers rou
dlnteu.tad o;t1e.re6'alopuEttut e.unpo-rdtr Ip PleqJleJ elsonb rp alored Jl 'eSoJ:
e_sJnb'lliJut'ollnrrueJql:etuaLuertr eqru miid-5Fi
,_B-L.ulrd lad ela1otsp
'rod:intsoJrep o11enb q olqqnp ezues elsanb ur lrstnba; oulld'E^ogeluled'
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t96

L'idea pedagogica in et romana

.Alcuni non reputarono dovessero essere istruiti nelle lettere coloro che sono
i inferiori a sette anni, poich secondo loro quell'et non pu comprendere le diiscipline e sopportare la fatica. Ma perch non dovrebbe prestarsi allo studio

lnfatti non
Ji. Dove il
allontaneri
;he agli an

delle lettere quell'et che gi si presta a un'educazione morale? So bene che in

tutto questo tempo di cui parlo, a stento si pu progredire tanto quanto pu ap:portare un solo anno, ma tuttavia mi sembra che coloro, che non sono stati
id'accordo, abbiano voluto risparmiare non tanto gli allievi, quanto i maestri.
i Che cosa d'altra parte faranno di meglio dal momento che saranno in grado
: di parlare? Dal momento che necessario infatti che qualcosa facciano? O p".,ch dovrernmo disprezzare questo profitto, per piccolo che sia, fino a sette
r anni? Questo, prorogato attraverso i singoli anni, giova alla perfezione, e qtJanrto nell'infanzia stato anticipato, si acquista nel tempo dell'adolescenza.Egua, le sia anche l'insegnarnento per gli anni seguenti, perch non incominci ad ap1prendere tardi quello che ognuno deve imparare. Ordunque non perdiamo suibito il primo tempo, e tanto pi perch gli inizi dello studio delle lettere si ba-

quelle discr
verranno ir
te. molte es
utile la lod,

Reputer

ne un difet

{, La compre

sano sulla sola memoria, che non solo gi nei piccoli, ma allora si fortissima.

<

compa_qnl I

Allorch

N io sono tanto inesperto dell'et da reputare che si.debba con eccessiva


i acerbit subito stare addosso ai giovanissimi ed esigere completamente I'atti:vit. Infatti, prima di tutto, sar necessario guardarsi da ci, he cotui che non
;pu amare gli studi li odi, e tema l'amarezza,una volta provata anche al di l
: degli anni rozzi dellafanciullezza. Sia dunque questo un gioco, e si interroghi,
: e si lodi, ed abbia piacere ognuno di aver saputo rispondere, talvolta, non voilendolo lui stesso (ivi,I,20).

che riguara

porto dida
processi di
siamo non

sibilit di ct
notazioni c
.ferenziazio

rapporto

3.

menti dei
ttn'analisi

Validit educativa della scuola pubblica


:

Quintiliano non nega all'istruzione opportunamente differenziate in ra-

sLLa efficacia didattica, ma gione delle caratteristiche dei singoli),


ritiene che si debba accordare la prefe- ,sia e soprattutto perch la scuola pub: renza alla scual*pbJi+a, sia perch blica in grado di elevare I'istruzione
l essa pu consentire tivetti di apprendi- a signifkativi-valori educatiil"ffili lq
imento di pari valore per tutti (se il socializzazione,ilsuperamento detl'eI maestro sa evitare la "massificazione" gocentrismo, la sollecitazione dell;i:,e la "omogeneizzazione" delle proce- telligenza al confronto e quindi allo
:dure didattiche, le quali invece vanno spirito critico.

del rappor
spetti esen,

:privata una

nea con fot


tro gli <ingr

donati a se

:Appena gli
it-o-'llngegtr

i!4ldupliee
,-t-"-dg-P."ts."

IlCOIta le
:.,..'
c
:

rE se abbiamo fatto le confutazioni di coloro che della scuola pubblica dicono


: male. spieghiamo ormai perch noi ne siamo dei seguaci. Prima di tutto il futu; ro oratore, che deve vivere tra il massimo numero di persone e pubblicamente,
: si abitui fin da ragazzo a non temere gli uomini e a non impallidire in quella vita
:solitaria e quasi umbratile. L'intelligenza va sempre eccitata e sempre pi in:nalzafa; ed essa in una solitudine di tal fatta (scuola privata) o langue, o alI'ombra prende un certo puzzo di muffa, o al contrario si gonfia di una vuota
superbia: necessario infatti che attribuisca troppo a se stesso colui che non si
raffronta a nessuno. Di poi quando egli deve mostrare il proprio sapere, si annebbia al sole e inciampa in tutte le cose nuove, come colui che ha appreso in
solitudine quello che deve essere attuato praticamente tra molti. Tialascio le
amicizie che durano fino alla vecchiaia, basate quasi su un vincolo relisioso: e

ipl.qltosto
i caso al frut
inati dal lor
possono ql
pronunziar

ma subito.
quei semi c
no, come p
ma della m
Dopo ar

tarsi l'anirr
sl soegnan(

-rluot oJo^el I'lJllu elllqep'Iuncle BuaJJJJ eJoIuIl 1t'tpuetuoc Iep oueu;eps IS


runcle,ossoppe oJol eis rs uou es ufitd Iunslu ouos IJ'oluecslp I3p olulue.l IsJel:
-ITJI eqqop rrroo.e rpurnb p'eq-oJ1s?Iu'll'so3elsenb ole.r,resso re.te

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,1 nrrrror'o, ou*aru 0 ot10 orualunJls -uDqq\ as'aqc orcocatd ru3a3u1" 113 Otl'
oau:
alruoc anads 'oc'otB \au aluasatd pilauDl -uoJul ouuot m) lq)stt 1 nzto! uot
-uods o11ap auolzzzl"tolo^ t:4 a (Pl!P!t -llo1\os ouotltlumj 'anldwasa- glads:
-t!.tadni'a1 ato{t^a apuo) oplo'tluo)ut -t2 uloLu "tad 'oulocnpa ouoddot 1ap
pitcocatd'npo ouat! un attod tp D$alq) ordwn o4out nxSo1ottsd lsllouo,un:
-t.t q o^alltt tg 'oaunluods plr^ul, ,p op ouoS'tatua ruun!) l1o?urs lap P:a:u
a otlsar1ru pp Dilanp p\!^u1o rp 'ocot7 -a.tadtual Dp pilsa^lp n11o oltoddo't.:
rp a oro^ol tp auotzoplto) oilns Dwp ur nuwplp Ul^uivJpp auotzouaratl
-uo! ngopo^ut Dun an7$i)d anqas -!tp a11ns owntuodtt mb aqt tuotztttoul
aqi au8ad a7'auoua11o ofi^op ol uo) -uo a7 'atol)npa oivu'rnsuoJ lP QtlllQls
oinl aS 'oauoluods W!Au\:1 rp a osodt'r -uas Dns tt11op utdlot ara-ssa uou owDts,
atoao! uoc -sod uou <oluaunpuatddn rp rcsaco'td_:
1p ory5*o* atuoc,otott7 7a
opton| mt nd auotSot '<ouun1n,11ap np uSolottsd> tt1 o <otrllttprp ^o1tod
,lun*lrlol rcsassodwt rs> aq) t4o11JS -dat \ap o8oloctsd" tt\ ounptanSu aqJ
nun o'r\wal un po qtad apnpsa lpu1ou tuousanb oJ)ol ouolluutnS Vqttolly:
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r oleredns re^B elleq esoc'ued ons un E eropet elo^elouoslp esoc Slelnoe{:
'epol llEp elE^rluef,ul EJes euoIZBInIue,l'oJlle un Ip RllsoJodo,llep epol l eFln.
qrn, q3:o.rn rp erzu3rd BIIep oJe^oJdruu 1t elln qfts t13'a11e'rroc eJasse sllo.,,'a
-e.r,ordde eJesse etoc t11* ourotS tuSo q:e1locsv'IJlle tTSu eleuSesll ouuPJJe^
ialeu3esut ouuPJJe^ r13 eqc euqdtcstp a11enb
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"t'.r"eqc oll'J r3unrSSy eco^ zuos,IIe.''Iu q3e eqc:


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Q'eqJ olerooss eJo^ll lenb
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OJOIOC eJal

198

L'idea pedagogica in et rlmana

ii il,risuscira maggiore enrusiasmo. Mi sia affidato il fan$ciullo che sia ecciraro dalla lode,.n" ,r?rataro dalra gilr;,.n" ui.rto pianga.
sar da.nurrirsi.con l'"-o;;;;.o, qu"sto
sar offeso dar rimprovero,
f questo
!ue1to sar
eccitato dall'onore, in quesio non temer giammai
$
ra prgrizia.
"
non soro perch non v, al, comunque bisogna dare a ,",,i ,ir p; ol
F.":1" abbatte alcuni,

",:i:;.:,^r"::3:;:i,:?:,i:"_T:.T1",y
basa sulla

',p,a1q.re

'poso,
continua,

^^p7eni","it-1g;1aeryp..dt

6.

Non cer
Quintilian
: re indica:
:mento deg
:

im

2i
'p,a-!-q!estbasasuilavo!o-nrs-"ehe&on-pt"e.a\'e{-eq&r9tqg,;'fril"iiffi'iGi;;
schi. giiainhi
alunni apprtano
artano nell'imnarare
nell'iimparare pi
nir.r fh'o
,rh ^-+..^:^^
forza e'un-ntusiar*o
pit vivo, che
per di pi si oppone alle coercizini esterne.
N mi dispiacerebbe il gioco neifanciulli (anche
. non
questo segno di alacrit),
potr sperare che il fanciulro triste e sempre
'e
a capo chino sia di inter_
:ligenza sveglia negri studi, dal momenro che
non ,i ,id;rt;;;;le in questo
illn io"putrimamenre narurare a quelre et. ci-sia-*;;;;isura al ri_
I poso, affinch, se non concesso, non
susciti odio dello rtuOio, o
una
iconsuetudine alr'ozio. vi sono anche alcuni giochi
"..essivo,
utili ad acuire
ia
intelli_
genza
dei fanciulli, quando, postisi scambievolir".rt"
l
a"ili..ori Iu"srti di ogni
:genere, falno^ a.gara per riorverli. Anche re tendenze^naturali
si scoprono
con maggior facilit nel giuoco (ivi,III,1, 3_13).

: scrittura. \,
:te che le ot

5.

La letterqtura 'in materia disciplinare

:sulla scuola antica d evidenza a ratt_


, porti dominati dalla .,forza..
del mae_
'stro, tant' vero che il costtrme di unn
:disciptina afficlata qlla sferzq sembra
il solo sostenuto nella teoria e attuqto
'
i nella pratica educativa.
: La pagina di euintitiano costittti:sce, dunque, un prezioso d.ocumento
Lo non

+osso

: lutare lo sJ
:re, nei lim'
i

iNon mi pia
tnome e pol
i apprendim
. Non escl
: parare, di p
: alfto mezz<

che sia grat


Ma quan
utile che le
rche la sua 1
r

indiretto di un tipo di scuolq autorita_

rio (sopravvissuto peraltro sino alle


soglie della contemporaneit), mentre

offre un'ulteriore diretta testtmonian_


za della sus sensibilit eclucativa, clella
oumenizzqzione> che egli cerca cli in_

Infatti non
parte e dall

pi celerme
mano, e not
nendovi la
ni maestri, I
gii studi prc

trodurre nel coslume scolastico del

suo tenxpo.

nim anrfllrgs pproXq re cheg ti seol a rL vl gajl pe


o rcoss i.

te da Quin

tiche alle si
: SOnO rimA:
:secolo scot
i

La condanna delle punizioni corporali


:

Lettura e:

profonde ra
una scrittur

n ch e
tJq !B lqrq-qc"ar uq darrgd;J *#***"i";J-?-;If;;;..*e:
*:s].*J*.'l-Lg,!g9ggg1la.g4llapre"dtr+ieae"sae@
ssl
ji::::l.p:i1-?!Y n"..1e--q s.prygqignte
-uno e degno di schivi e crtamente oftir un'rndotg c.o_s marva gia da non es @[-$e
,."Fgf r "=**rr*"nre
isere corretta
cor rimprovero, costu si inca.uir anche aile p.r.*?..
.;r3gii
.gli schiavi.pegglriliryfirrc p-"i.b-aiJ;'.ir"ia
a

Per le sill
e nc
delle
vo
;pi
i gna affidars

;re tutte

nemTenq piq-qgtro dr questa rorma di casrigo se sempre gri star vicino ir maesrro.
o;" ;;;;;'o"pior,rno. quu_
'si per la negligenza dei pedagoghi, che rragazzisiano
cos corretti, perch non
isono costretti a fare quelre o che sono"onestei ma
sono puniti
'

perch non
quando tu avrai costretto ir fanciuro coile percosse,
che
polt-",ti fargli quando. adorescente, per il quale ne rr pul uri re tar
i :9:u
mezzo
di intimidazione e le cose da apprender"'*no pi
clifficili?
Bisogna aggiungere il fatto ihe ad alcuni che venivano
percossi sono acca_
,
dute cose spesso per dolore o per paura indecorose
a dirsi che ben presto diverranno oggetto di vergogna: timidezza che ne
infrange il coraggi,o e 10 caccia
via e suggerisce il desidrlo oet suicidio e il tedio
delia vita. NEi inaugero in
questa parte: gi troppo quelio che si pu
capire (ivi,Iil,tq_jii.

ied inculcarl,
; Ie parole int
i tr aiutare.:
:no a collega

jl^l*"o.fatte. Infine

scorso.

E poich c
si che verrar
ima che insep
i

vecchiaia, ed
carattere. E l

imosi

e passi

'rrj-f"'1 '::;lrr]triii rl\:srni i':l-a-J:Jj:>a:-I .-:aJ .,r: .-,::! ..j;rJ. . -luIIUon lP lttap I elJotllauI e Oulpueru IuIquEq i aqr aq]uE t'rlt-'i J'Jl;l.a::l
Iep euorzeruJoJ Bllns erlJuE Ja.\or'onupiur ourrue un ur olBJInJur pa'prprqrr:'.
lle ourJ euSedruoJJe opJocrJ olsen'olseuo ollacard eqrlenb ourui:sur rQ-- '--'111]nw rJersued ouerqqe uou'JnllrJJS rp r[eporu rad r]sodord ouuEJJa.\ aqr ::
-;e,t renb eqcue eqc raJJo^'rpuo;o;d uou rlueruoSre ns oruerSnpur rr gqcrod 3

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-lqtuBq ir rJurruoJ eJollv'orersued 1ap orSnpur unJI zues oueruiB 'JEJnrE u-.i.
-od e.reila1 ellap eJnJrs a elerJJed{ursrp Jnllol e1 opuenb uou es'eJlur a1o:ed :'
ererzunuord e eJelloJJJu o eJeJolecJe uou eJnll elleu e'o8un1 p apeclnJur p:
epeledu e1rln oluenblp q;es :rJorrraru erur:d e11e oluorueleluea..,re rsreprlle eui
-osrq uou rzuE eqJ 'rloqJo^ r oro^rrcs o11eu ourredurr,s gqcred'e11o'r el1ep nrd
Ir epecJu eruoJ'esso Ip IIIJIJJIp nrd e11ap orpnls ol eruoJJrp e^ep rs uou e olln] r
-eJedur ouolep rs :euorzeJrJrldruas Ip opolJru unJlu olslse uou equIIIS el rad

-enb'ounuoddo erquls '


-ro; elsanb tp ou'osrq rllnf.'_euc'essoc:ad a1lr'
-s uou ep et8e,tleru lstt:
-JO elueuJellac a I^?Iqls

'elrqrsueJo.uocur ecsSrJ usnJuoJ e ezzoJ eJnllrJJS Eun

-a.aord,rfuf-,o1-uotL oddi

si

ei5ffi' ssocjd ijue?ua

eJlueru'orarsued Ir olJe3ur apuel oluol oluenblu oJe^rJJS oun'r3rpeJ epuo;ord


ns oiepuoJ e osse;3o;d cJ^ un eJncord rs rJ rnJ uoo'aJaArJJS o1 orrdord rpnls i13

.'

-au ererlnoed g gqcrod'llleJul'eluerueJclo^ o eueq oJo^IJJS Ip eJnf, el'irlsouru ru

-onq Ep elJnospJl eJesse elons as aqcue'e1rlnur ESoJ Q uog'er.rdo;d pl rnopueu


-oddera.os ouru ens e1 eprn8 eqc rnloc rp olnre.llep ouSosrq eJAe uou e 'ouru
',
e11ep ruorzelocrue el eples (trd qrapuar'rssr; ru'es osseds qtd a elueruelac etd
opuan8as a'(olerccerl
Iep rJonJ eJrJSn qJlod uou e iulSretu Iep eJUe.llep e eued
r eun ep olnuallerl llleJut BJJa^) erer rp etlelo^pl elleu atuoc eJeJra uou IlleJuI
'rqJlos rep osJs^Jlle auroJ rl1anb osreleJlle ellopuot BSue^ euued ens e1 eqc,
ISof, 'rporu rep e'Ior18rru leu ellalo^l Eun ns elrJIeJS ouuSue^ orellal el aq3 ailln
eles'Jletl ellep rlteJt r arrn8as E BreJur.uoJ o[[ntJueJ lt lElulo opuenb ey1
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