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terapia molto rapida e che nella stragrande maggioranza, se il nostro ragionamento stato rigoroso,
con enorme successo. Che cosa tiene in considerazione questo ragionamento?
Innanzitutto la cosa pi importante avere un quadro di quello che avviene sul territorio e in Italia
su questo punto siamo piuttosto carenti, abbiamo pochi studi e che vengono lasciati a met, non ci
sono strutture sanitarie che sistematicamente ci danno informazioni di dati ma noi dovremmo sapere
quali sono le eziologie prevalenti e quali sono i dati sulle farmaco-resistenze.
Unaltra cosa estremamente importante sapere dove stata contratta la malattia, quando si parla di
polmonite presa in comunit molto spesso agli esami mi dite che si intende comunit di anziani, di
carceri ecc ed sbagliatoperch con comunit si intende che contratta sul territorio.
Quindi la polmonite comunitaria quella contratta sul territorio, se quindi il soggetto che ha
contratto la malattia non mai stato in ospedale o se c stato sono passati almeno 14 giorni; in
questo caso so che lui ha contratto la malattia in territorio, poich importante distinguere dato che
i germi contratti in ospedale sono differenti.
Altra cosa importante e che al centro del nostro ragionamento chi il paziente: giovane?
Vecchio? Nessun fattore di rischio? Malattia cronica? un cardiopatico? un alcolista? un
immunodepresso?Io devo valutare tutto per fare una diagnosi corretta.
Studi epidemiologici sulle polmoniti
Secondo uno studio italiano vediamo che le polmoniti si attestano come quarta-quinta causa di
morte, sono eventi che intervengono in soggetti molto molto giovani oppure colpiscono pi
frequentemente soggetti immunodepressi o con malattie croniche.
C uno studio che stato fatto tra il 99 e il 2000 che evidenzia un dato importante e cio che i
pazienti con et superiore ai 65-66 anni tende ad essere ospedalizzata a seguito di una polmonite.
I fattori di rischio per le infezioni sono:
Et
Le abitudini di vita (fumo di sigaretta, tossicodipendenza...)
Malattie croniche, immunodepressive
Unaltra cosa che dobbiamo tenere a mente che in tutti gli studi che sono stati fatti sullargomento
si riassumono che nella stragrande maggioranza dei casi il germe non lo conosciamo, non lo
identifichiamo, nel 28% dei casi abbiamo lo Pneumococco, poi abbiamo con percentuali minori
Mycobacter, i virus.
Studio di qualche anno fa:
267 partecipanti allo studio
1 patogeno nel 46% dei casi
2 patogeni insieme nel 20%
Il germe maggiormente rappresentato stato lo S. Pneumoniae.
Tutti gli studi ci confermano che tra i patogeni classici lo S. Pneumoniae il pi rappresentato(2566%).
Da questo che risposta possiamo trarre?
Qualsiasi tipo di antibiotico che pensiamo di utilizzare deve assolutamente comprendere nel suo
spettro defficacia lo S. Pneumoniae
Per dobbiamo anche considerare che la causa pu essere multieziologica pertanto dobbiamo tenere
conto di pi dati per trovare lantibiotico ideale.
Ad esempio nei soggetti con alcolismo quelli pi riscontrati, oltre al Pneumococco, sono gli
anaerobi e in qualche caso i bacilli tubercolari; nei fumatori tipico H. Influentiae.
Soggetto Immunodepresso(HIV) -> H. Influentiae, Tubercolosis,
Clinica e gestione pz con polminite
Quali sono i sintomi pi frequenti?
Li distinguiamo in sintomi respiratori e generali.
Generali ->molto simili a quelli di una influenza, come la febbre.
Respiratori ->Tosse con espettorazione purulenta, qualche volta dolore perch si formano con una
certa frequenza dei versamenti, poi aumento del fremito vocale tattile, nel caso di un versamento
avremo unottusit dello stesso, assenza del murmure vescicolare.
Questo permette un po di differenziare la polmonite atipica da quella tipica perch parte i dati che
abbiamo, noi questa differenza la facciamo perch sebbene non possiamo risalire con precisione
alleziologia il tipo di polmonite, tipica o atipica, ci da un altro dato e ci fa fare il nostro
ragionamento.
Principali differenze :
-
Andiamo ad una cosa che ci interessa pi da vicino : un gruppo di esperti con la American Toracic
Society hanno elaborato questo documento di approccio allinfezione polmonare.Questo non si fa
sempre nei grandi ospedali, dove arriva il paziente, lo visitiamo ecc..ma molto spesso viene fatto
acasa e spesso non si fatta RX, non si sono fatti esami del sangue, non si ha nessun aiuto quindi
un bene capire quello che si deve fare almeno per non sbagliare.
Nel caso di polmonite (tosse, espettorato purulento, dispnea,, esame auscultatorio compatibile), con
sospetto di malattia facciamo lesame obiettivo e appena possibile lRX del torace perch
comunque il gold standard, poi se il soggetto ha 40 di febbre ecc chiaro che la rimandiamo. A
questo punto se lesame radiologico ci dice che non c nulla a carico del polmone, allora dobbiamo
considerare unaltra possibilit. Gli americani sono molto spicci, per di polmoniti che non hanno
evidenza ce ne sono molte, quindi non bisogna semplificare, molto importante la clinica, se noi
auscultiamo qualcosa possiamo pensare ad una polmonite franca; ovviamente nei processi
radiologicamente evidenti il processo terapeutico e diagnostico migliore.
Se ci sono suoni e immagini radiologiche che supportano la diagnosi di polmonite allora dobbiamo
passare alla cosa pi difficile: un dilemma, questo paziente pu essere trattato a domicilio o deve
essere fatto ricoverare? Questo non pu essere lasciato solo allesperienza del medico, cio oggi ci
si basa su dati statistici. E chiaro che lesperienza fa parte di questo ragionamento ma meglio
sistematizzare tutto questo. Gli americani cosa hanno fatto di fronte a questa situazione?
Hanno considerato tutti i fattori di rischio di cui abbiamo parlato prima: et del soggetto >65anni,
eventuali fattori di comorbidit (BPCO, bronchi ectasie, malnutrizione, malattie)questo fa
propendere per lospedalizzazione. Consideriamo se il paziente tachipnoico, se ha FC alta,
pressione alterata, febbre elevata, segni di confusione mentale (spesso nellanziano) il paziente
propende per lospedalizzazione. Per quanto riguarda le caratteristiche di laboratorio: sono
importanti ma ricordiamoci che spesso queste a casa non le abbiamo, per se il soggetto in quella
situazione si fatto fare un prelievo importante considerarela leucocitosi, pi alta pi il processo
importante, VES, PCR. Poi vediamo segni diHb bassa, segni allRX se vediamo pi lobi
interessati, interessamento pleurico, polmonite di entrambi gli emitoraci, se c una
coagulopatiaecc..e se avessimo la possibilit di avere una emogasanalisi sarebbe importante.
Questi sono i dati di cui abbiamo bisogno, come usarli? Sono stati stabiliti criteri di
comportamento: io non dico di seguirli in maniera precisissima, il paziente pu facilmente vederli
su internet ma impararli significa non dimenticare quali sono i fattori importanti che si devono
registrare. Per esempio, stato usato per molto tempo (oggi c il punteggio APACHEo il coomb
(non ho trovato riscontro su internet), ma il concetto lo stesso, il P.O.D.(era stato inizialmente
utilizzato come fattore di sistematizzazione per il rischio di morte)che fu usato anche per fare la
differenza domicilio/ospedale. Il sistema fa in modo che venga assegnato ad ogni fattore che
abbiamo visto un punteggio: per esempio se let >50 anni nel maschio gli diamo un punteggio di
10; se la polmonite in un soggetto che sta in una casa di riposo addizioniamo una altro 10 e cos
via.
Alla fine chiaro che poco pratico per senoi impariamo queste cose, insisto, faccio questo
ragionamento : una polmonite, lha contratta in comunit, il germe pi frequentemente presente
lo Streptococco,faccio tutta una serie di casi e poi vedo le sue caratteristiche, se mi danno un idea di
gravit (tachipnea, pressione molto alterata, confusione mentale, BPCO, diabete) le evidenze mi
dicono di portare il soggetto in ospedale o meno, non faccio propriamente il calcolo con la
calcolatrice alla mano. Qualora lo dovessimo fare: ad un punteggio di 0 non equivale nulla, con
punteggio minore uguale a 70 il rischio molto basso, tra 71 e 90 ancora basso, quando pi di
130 ci preoccupiamo. Il problema resta sempre la situazione in cui i dati non ci dicono bene cosa
fare, statisticamente. Paziente in classe 4 e 5 sono sempre allettati, in classe 3-4 in qualche caso
secondo la nostra esperienza si pu un ricovero di 3-4 giorni e poi decidere.
Quando decidiamo di trattarlo in ospedale, in alcuni casi il soggetto potrebbe non poter stare nel
reparto di pneumologia ma essere ammesso direttamente alle emergenze. Spesso succede anche da
noi! (storia di un paziente ricoverato al policlinico che con polmonite sviluppava facilmente una
insufficienza respiratoria, che stato intubato, perch la IR una complicanza molto grave della
polmonite). Ci sono quindi criteri maggiori che noi dobbiamo verificare: con due o tre criteri minori
e uno o al massimo due maggiori il paziente viene mandato in ospedale, e inoltre chi lo accetta deve
fare questo ragionamento e capire pu essere curato in reparto normale o mandato nella
rianimazione.
Terapia della polmonite
Se il paziente pu essere trattato a domicilio: ha basso fattore di rischio,ma ha contratto la
polmonite in comunit quindi devo dargli un antibiotico efficace nelle malattie di questo genere
( devocomunque considerare che leziologia pi frequente,60%-70% delle statistiche, lo
streptococco). Poich subito dopo come frequenza ci sono i batteri intracellulari ed Haemophilus
perch non usiamo anche farmaci efficaci contro altri agenti eziologici? Io ho a disposizione due
classi di antibiotici per queste agenti:i macrolidi (attivi per Streptococco e per batteri intracellulari )
e i fluorochinoloni di ultima generazione. Il problema che i macrolidi sono antibiotici
batteriostatici, che negli ultimi anni hanno dato molti problemi di farmaco resistenza, ma sono
generalmente meglio tollerati dei fluorochinoloni che invece danno una serie di effetti
collaterali,soprattutto nellanziano. Per questi ultimi sono migliori: non hanno farmaco resistenza,
possono essere somministrati in unica dose, sono battericidi ed estremamente potenti.
Quindi se io vado a visitare u ragazzo di 25 anni che stato sempre bene, non ha patologi, e non ci
sono evidenze di esposizioni poli infettive, asma ecc lo lascio a domicilio e non ho nessuna
difficolt a trattarlo. Se invece fosse tossicodipendente mi farebbe pensare anche ad un batterio G- o
ad un batterio resistente e probabilmente dovr dare un farmaco diverso. Se il paziente fosse invece
un paziente anziano e cardiopatico tratto lo streptococco con altre associazioni di farmaci.
Quando invece il soggetto arriva in ospedale: poich stato deciso che la malattia grave tanto da
essere ospedalizzato, devo fare una diagnosi eziologica. Far: esame biochimico completo,
emogasanalisi, test che riguardano la situazione immunitaria del soggetto, emocolture, anche
dellespettorato, e test specifici come il rilievo di antigeni ed anticorpi per legionella per es.
Ovviamente toracentesi nel caso ci sia infiltrato pleurico con coltura, oppure la PCR per vari
microrganismi anche sullespettorato. I test oggi sono anche avanzati. Se non riuscissimo ad avere
lespettorato possiamo sempre fare una broncoscopia con prelievo mirato da lavaggio bronchiale.
Altra cosa importante: avere un germe sullespettorato non significa che questo sia lagente
eziologico della malattia, la diagnosi certa se il microrganismo riscontrato sul liquido pleurico,
presenza di P.carinii ancora meglio nel fluido di BAL, positivit al test diretto della fluorescenza,
positivit di Ag di S.pneumoniae (gli altri non riesco a sentirli mi dispiace!). Otterrete poi
lantibiogramma, andate a vedere gli antibiotici con MIC pi basa e ne adattate le dosi alla
condizione del soggetto.