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FIPAV CAMPANIA

CENTRO QUALIFICAZIONE REGIONALE


SETTORE ALLENATORI

Corso 3 LIVELLO GIOVANILE 2015/2016

Titolo:
Caratteristiche del centrale
nella pallavolo di alto livello

Allenatore:

Responsabili corso:

Simone Montuori

Prof. Pasquale DAniello

Matr. 97063

Prof. Ignazio Nappa

INTRODUZIONE

Simone Montuori - III Livello Giovanile 2015/16

Il ruolo del centrale nella sua essenza risulta essere un ruolo molto complesso e che
richiede specifiche caratteristiche. Nel tempo si osservata una evoluzione di questo
ruolo, prima interessato sia in fase offensiva che difensiva, ma dallintroduzione del
libero maggiormente, per non dire quasi unicamente, chiamato in causa solo in prima
linea. Ci ha modificato molto la selezione o la scelta di atleti da destinare a questo
ruolo, richiedendo una pi alta specializzazione. Il percorso di scelta di un giovane
centrale proiettato nella pallavolo di alto livello non pu dipendere solo ed
esclusivamente dalle caratteristiche antropometriche, ma devono essere considerati
anche altri aspetti come quelli cognitivi, tecnici e tattici.
In questa breve relazione, saranno considerati le diverse sfaccettature da considerare
e da tener nellallenamento atto ad aumentare il bagaglio del centrale di alto livello.

CARATTERISTICHE ANTROPOMETRICHE E PRESTAZIONALI


E quasi scontato dire che la caratteristica antropometrica che un centrale promettente
deve avere sicuramente una elevata altezza ed una composizione corporea tendente
al magro. Ora pi che mai, si assistente ad una tendenza verso lalto dellaltezza dei
giocatori centrali accompagnati da altrettante leve lunghe. Questi aspetti
antropometrici permettono di poter affrontare al meglio lalta velocit del gioco
consentendo, per esempio, a muro di poter toccare palloni anche con un salto non
massimale, di poter avere le traslocazioni a muro in maniera pi agevolata ed infine
in attacco di colpire la palla pi in alto possibile anticipando il colpo.

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Altri elementi da considerare riguardano le caratteristiche biomeccaniche della


caviglia. Questultima deve sviluppare uno stiffness o una rigidit tale da consentire
salti reattivi sfruttando la rapida estensione della tibio-tarsica, riducendo i tempi di
contatto con il terreno (anche in assenza di rincorsa) e cercando la massima spinta
verso lalto. Oltre allo stiffness, la caviglia deve essere mobile e reattivit cos da non
limitare gli spostamenti brevi ma rapidi. Queste considerazioni valgono sia se
parliamo di centrali del maschile sia di quelli del femminile, proprio in questultime
si stanno diffondendo le stesse caratteristiche dei simil-ruolo, ma con
differenziazioni tecnico-tattiche.

CARATTERISTICHE TECNICO-TATTICHE
Nellanalisi delle caratteristiche tecniche del centrale di alto livello necessario fare
una selezione accurata di questultime, definendo delle priorit. A mio avviso, un
corretto processo di apprendimento deve fare perno sullo sviluppo di grandi capacit
di attacco e di muro come tecniche fondamentali e di dare priorit alla battuta come
tecnica complementare. Il non dare priorit alla fase difensiva data da diverse
considerazioni tra cui: le rare situazioni in cui i centrali si trovano coinvolti in difesa
dato lingresso del libero, le difficolt fisiche nellottenere posizioni ribassate data
laltezza ed infine la possibilit, attraverso una battuta efficace, di semplificare la fase
break point mettendo in difficolt il cambio palla avversario. Si pu afferire che le
tecniche di difesa, cos come quelle dalzata in fase di contrattacco, completano la
figura del ruolo e devono essere comunque allenati, ma senza eccessi.

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Tornando agli aspetti fondamentali del centrale lattacco sicuramente molto


caratteristico. Iniziando dalla rincorsa dattacco vi sono differenze dovute sia alle
situazioni, fase break (dove la rincorsa forma una mezza circonferenza) o cambio
palla (rincorsa lineare), sia al tipo di attacco (1 tempo avanti, dietro, la 7 ecc),
ma la componente comune di questi attacchi quella di riuscire a verticalizzare il
salto per la gestione del colpo sulla palla. Il saper giocare diverse tipologie di attacco,
sia davanti che dietro al palleggiatore, di importanza tattica rilevante, in quanto
permette una gestione tattica del gioco pi ampia ed imprevedibile. Volendo fare
delle distinzioni tra il maschile e il femminile, fondamentale che i primi sappiano
giocare tutti i tipi di palla spostati davanti allalzatore, come la C, doppia C, 7, ed
la palla 2 dietro; nel femminile sicuramente da aggiungere a queste alzate anche
la fast. Prima di parlare del colpo, necessario considerare i tempi di attacco che
sono esclusivamente in 1 tempo, solo la fast nel femminile spesso un pochino
rallentata in 2 tempo. Questi tempi veloci richiedono capacit di anticipo dello
stacco relazionando la rincorsa al timing del primo tocco e al momento del tocco
dellalzatore. In ambito didattico, pu essere utile iniziare attaccare prima in 2 tempo
per sviluppare caratteristiche di manualit e per provare nell1 vs. 1 a schivare il
muro; mentre nelle tappe pi avanzate di crescita lavorare sui tempi di anticipo
sfruttando limprevedibilit come arma vincente. Ulteriore particolare da allenare
sicuramente il colpo dattacco. Questultimo caratteristico in quanto, prevede
pochissimo caricamento del braccio ed un colpo a carico dellazione frusta
avambraccio polso. Inoltre, la frustata deve avvenire nella fase ascendente o allapice

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della traiettoria dalzata, quindi molto rapidamente. Nel suo percorso di crescita, un
buon centrale di prospettiva, necessita della capacit di saper gestire tatticamente
anche i colpi contro rincorsa in modo da annullare lazione del muro avversario.
Tutto ci diventa possibile solo se tra il centrale e il palleggiatore si sviluppa un
ottimo feeling, feeling che va allenato cercando, in allenamento e in gara, il gioco a
centro non solo su primo tocco doppio positivo ma, anche in situazioni inaspettate.
Laltro fondamentale di notevole importanza per un centrale il muro, ricco di
particolari tecnici e tattici. Gli obiettivi principali del muro sono essenzialmente,
annullare lattacco avversario, chiudere i colpi forti agli attaccanti (aumentando
anche la percentuale di difesa o inducendo allerrore), ma anche semplicemente
toccare il pallone per renderlo difendibile. Partendo dalla posizione dattesa,
importante che i centrali si posizionino con le braccia alte sopra la testa (o allaltezza
della stessa) e con le gambe pronte in spinta in modo da portar velocemente le braccia
sopra la rete. E possibile fare una distinzione da questa posizione dattesa,
principalmente utilizzata nel muro a lettura, mentre nella scelta ad opzione la
posizione degli arti superiori pu essere pi bassa con gomiti flessi e pu essere
sfruttata la spinta coordinata arti inferiori e superiori per velocizzare la fase di volo.
Per il tempo di salto, il problema molto pi complicato e, a mio avviso, difficile
dare uno standard da seguire, bens c una variazione di tempi in base alla tipologia
di attacco (attaccanti laterali, attacco da centro, attacco dalla seconda linea ecc), al
tipo di alzata ma, anche in base allattaccante. Volendo dare un riferimento, potrebbe
essere utile considerare il caricamento della spalla per gli attacchi di banda e di

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saltare insieme allaltro centrale sul primo tempo. In merito alle traslocazioni, un
giovane centrale , deve imparare ad eseguire sia spostamenti laterali, per i piccoli
spostamenti, sia spostamenti con passo incrociato, per i grandi spostamenti. In questo
ultimo caso, risulta importante la capacit di riuscire a modulare lampiezza del passo
in base alla chiamata del muro e di saltare sempre e quando si ha la frontalit alla rete
in modo da opporre un piano di rimbalzo ben orientato. Oltre a ci, deve sempre
riuscire ad accostarsi alla spalla del compagno di banda, chiudendo ogni possibilit di
far passare il pallone tra le mani del muro ed evitando di andar dietro alla banda,
bens deve riuscire a frenare la propria rincorsa e restare fermo. Infine, arriviamo al
piano di rimbalzo delle mani ultimo particolare che pu fare veramente la differenza.
Un piano di rimbalzo opportunamente orientato costituito dalle mani aperte e tenute
dure, con i palmi orientati verso il basso coadiuvati da braccia orientate in obliquo ad
invadere lo spazio aereo avversario. Inoltre, il piano di rimbalzo deve essere orientato
verso il centro del campo e la variazione dellorientamento dovuta ad una
importante capacit di lettura e selezione degli elementi situazionali, come per
esempio il chiudere lo spazio tra se e il giocatore di banda se non riesce ad accostarsi.
Dal punto di vista tattico, un buon centrale, deve imparare a gestire le situazioni
tattiche di muro a lettura ed ad opzione, in quanto spesso questultima necessita
comunque di una lettura e di una capacit di interpretare ci che succede al di l della
rete, cambiando quindi le scelte tattiche. Prima di concludere vorrei soffermarmi su
una delle qualit complementari che un centrale di alto livello deve avere: un ottima
battuta. Spesso, almeno in passato, il turno in battuta dei centrali, corrispondeva ad un

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cambio palla vincente avversario per inefficienza della battuta. Ora, invece, sembra
esserci una controtendenza in quanto si sta puntando a migliorare questo
fondamentale, per sopperire alle limitazioni difensive. Questa nuova linea, credo sia
molto interessante, a prescindere dal tipo di battuta che si utilizza sia in salto spin che
nelle varianti della battuta float. Quanto detto finora vale nella stessa maniera pu
valere per ambo i sessi, con ovviamente le dovute variazioni tecniche che
sopperiscano limitazioni fisiche ed mettano in risalto le proprie potenzialit.

CONSIDERAZIONI PERSONALI
Finora si parlato dei presupposti fisici, tecnico-tattici che un centrale giovane e di
talento deve avere o sviluppare nel suo percorso di crescita. Nelle mie considerazioni
personali vorrei soffermarmi su alcuni aspetti a me cari, sia per le mie esperienze che
per il mio percorso di dottorato di ricerca che mira ad applicare le neuroscienze
allattivit motoria ed allo sport. Le prima considerazione che io tengo a fare,
riguarda linsegnamento tecnico, che per quanto debba seguire dei modelli di
riferimento, deve comunque essere cucita addosso allatleta in base alle sue
caratteristiche e alla sua interpretazione/personalizzazione senza che vi sia uno
schema troppo rigido nel caso in cui vi sia efficienza. Credo che questo aspetto sia la
chiave di volta, per far venire fuori il talento anche con maggior motivazione. La
motivazione, nel ruolo del centrale, un altro punto cruciale in quanto questa
categoria di atleti spesso poco cercata dai palleggiatori e quindi non fanno altro che

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correre lungo la rete e fare continuamente salti, senza poi ottenere giusta
gratificazione, a volte anche per colpa di altri. Ci mette a dura prova i nervi del
giocatore, per cui tra le caratteristiche psicologiche necessario un certo equilibrio
psicologico ed emozionale, soprattutto, dei momenti negativi. A questo equilibrio
sono sicuramente da aggiungere anche elevate capacit di concentrazione ed
attenzione. La prima, perch dopo essere usciti dal campo, per dare spazio al libero,
bisogna rientrarci concentrati, la seconda per aver filtrare correttamente le
informazioni dal campo. Tutto ci possibile, solo se latleta motivato, in quanto la
motivazione aumenta la resa di questi elementi cognitivi. E quindi per tenere i
centrali in partita

necessario sfruttarli anche in situazioni di contrattacco,

guadagnandone anche qualche punto e non esser scontanti. Queste fasi di gioco
vanno, per, allenate, forzando sia i palleggiatori alle alzate anche con riferimenti
lungo la rete e sia centrali a proporsi in contrattacco in base alla posizione a rete. Ci
rende, inoltre, i centrali credibili ed attirando lattenzione del muro avversario, pu
essere risolutivo per smarcare il muro con giochi smarcanti (esempio: centrale in 7,
ma servito lopposto con una super dietro) o con giochi vicini, per prendere
controtempo il muro avversario. Per concludere le considerazioni sullattacco, credo
che sia importante nellallenamento dellattacco, sempre iniziare dallallenamento
della schiacciata o del colpo, per poi passare agli altri elementi come lo stacco
anticipato e il saper attaccare palloni spostati. Ulteriore prerogativa del centrale di
alto livello nel femminile anche il saper sfruttare la fast, ormai diventata essenziale
nelle rotazioni di prima linea, iniziando dallapprendimento dello stacco ad un piede

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vicino allalzatrice e man mano avvicinandosi alla fast vera e propria. Lallenamento
in forma analitica un metodo di elezione per lo sviluppo della manualit (es. colpi
dai plinti), mentre in forma sintetica possibile allenare il feeling con lalzatore e gli
altri aspetti tattici dellattacco.
Nelle mie considerazioni sul muro, credo che questo fondamentale possa essere ben
rappresentato dalla versione semplificata dello schema cibernetico di Mahlo, in cui,
il movimento o latto motorio dovuto dalla ricezione di stimoli percettivi, e
dallelaborazione degli stessi e dalloutput motorio finale con due circuiti retroattivi:
quello della memoria e di feedback diretti allelaborazione percettiva. Motivo per cui
necessariamente importante insegnare quali stimoli osservare, quindi su quali
stimoli focalizzare lattenzione, prima di effettuare delle scelte. A mio avviso il primo
stimolo osservare la rotazione avversaria e, quindi il numero degli attaccanti, quali
attaccanti e le loro qualit. Gi ci ci permette di fare delle scelte sul posizionamento
iniziale. Successivamente osservare la qualit della ricezione o difesa avversaria, che
potrebbero costringere ad una alzata scontata ed infine, osservare il palleggiatore
nella sua postura di palleggio. Queste informazioni credo siano le principali e vanno
comparate con i dati presenti in memoria, come le indicazioni ricevute al momento
dello studio degli avversari o dalle rotazioni e set precedenti. Questo non altro che
un ulteriore elaborazione ed quella che fa fare allatleta la differenza. Senza
addentrarci nei meandri del cervello e del suo funzionamento, limportanza di saper
inibire comportamenti stereotipati, con lo scopo di avere comportamenti flessibili al
variare del contesto e degli stimoli, l elaborazione delle informazioni in memoria,

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rientrano, secondo me, allinterno del bagaglio di capacit che qualsiasi atleta, deve
avere, deve essere valutato ed allenato. Spero un giorno di riuscire ad implementare
le mie ricerche per trovare degli strumenti ed approcci atti a fare ci, per il momento,
per credo che sia importante allenare queste capacit non creando situazioni di
allenamento standard ma, immergendo gli atleti in contesti imprevedibili in cui vi
siano almeno 2 3 possibili alternative ed a queste aggiungere sempre delle
situazioni inaspettate per valutare il comportamento degli atleti. Quando riusciranno,
supportati anche da un bagaglio tecnico-tattico ricco ed ampio, a gestire ed essere
efficaci anche in queste situazioni, si giunti, secondo me, ad una maturazione
completa di tutti gli aspetti. Altro elemento interessante quello di invitare tutti i
giocatori, in questo caso i centrali a ricordare quello che di rilevante successo
prima, sia in allenamento che in gara aiutati, eventualmente da un tecnico. Chiusa
questa breve parentesi neuroscientifica, didatticamente credo che sia importante
iniziare prima a lavorare ed ad abituare il piano di rimbalzo analiticamente, con o
senza palla, e poi man mano inserire i vari spostamenti. Nel sintetico e nel globale,
invece, si possono allenare gli aspetti tattici del muro (ad opzione/a lettura),
soprattutto attraverso linterpretazione degli stimoli che arrivano al di l della rete,
inserendo elementi di imprevedibili ed inaspettati. Inoltre, sempre nel globale, credo
in generale, che sia allenante il rispettare i ritmi di gara e quindi di far uscire il
centrale dal campo e di farlo rientrare cos come avviene in partita, per abituarlo a
queste alternanza di fasi per allenare anche lattenzione e la concentrazione. In questa
breve relazione sono state descritte i principali elementi che potrebbero fare di un

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potenziale centrale, un centrale di alto livello, ci possibile attraverso la cura


tecnica e dei particolari, allenando anche quello che non riusciamo a vedere e che
accade nel cervello di ogni atleta.

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