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IL PARCO DI VILLA AMALIA

SCHEDE SPECIE ARBOREE O ARBUSTIVE


OGGETTO DEL PERCORSO VISITA
NOME SCIENTIFICO: HYDRANGEA MACROPHYLLA
NOME COMUNE: ORTENSIA
DOVE:sul viale daccesso alla scuola, interno al cancello
CARATTERISTICHE:
FOTO:

NOME SCIENTIFICO: CAMELLIA


NOME COMUNE: CAMELIA
DOVE: nel viale dacceso al cortile del pozzo
CARATTERISTICHE: Camellia L., un genere di piante della famiglia delle Theaceae (pianta del te)
originario dell'Asia. Il nome deriva dal nome del missionario Kamel (1661-1706), farmacista e botanico, che
per primo import la pianta dal Giappone. Il genere Camelia comprende piante a portamento arbustivo o ad
alberello, sempreverdi, alte in natura fino a 15 m. Le foglie sono di colore verde pi o meno scuro secondo la specie,
lucide e dure, lanceolata. I fiori sono semplici o doppi di colore bianco, roseo o rosso, privi di profumo o molto
profumati; sono piante adatte ai climi temperati e umidi. La specie pi coltivata come pianta ornamentale nei
giardini, parchi e viali, la C. japonica L., originaria della Corea e del Giappone, arbusto che raggiunge
alcuni metri di altezza, fioritura primaverile

NOME SCIENTIFICO: OSMANTHUS


NOME COMUNE: OSMANTO O OLEA FRAGRANS
CARATTERISTICHE: proveniente dal Giappone allinizio dell800. Crescita lenta, fioritura
autunnale, piccoli fiori bianchi profumatissimi (tipo arancio). Posizionata vicino ai locali di
soggiorno, e quindi in genere lungo i muri e nei cortili interni, serviva per poter assaporare durante
l autunno e linverno i profumi tipicamente primaverili,
foglie diverse per forma e grandezza in base allet!!!
FOTO: i tre osmantus nel cortile del pozzo

NOME SCIENTIFICO: MAGNOLIA GRANDIFLORA


NOME COMUNE: MAGNOLIA
DOVE: ingresso 2 esemplari davanti cancello viale pozzo, 1 esemplare presso cancello uscita
CARATTERISTICHE: foglie sempreverdi, coriacee (rigide), appuntite e lunghe circa 20 cm. Fiore
bianco molto grande e profumato, da maggio ad agosto, che dura due giorni. Nel parco esistono
specie con foglie e fiori leggermente diverse (solo nel portamento: es. pi o meno accartocciate
sul margine, fiori bene eretti oppure leggermente penduli ecc), ovvero esistono sottospecie (si
chiamano cultivar) che sono state prodotte da incroci ed esperimenti botanici.
origine: ASIA, IN EUROPA sono presenze antiche, da prima delle glaciazioni, poi si sono estinte e
sono state reimportate nel 1700 dallAmerica settentrionale. altro: uno dei tre esemplari sul lato
ingresso versa in pessime condizioni di salute, malattia non ancora diagnosticata, ma sicuramente
dovuto alla siccit estiva dellanno 2015.

FOTO:

LE SPECIE SEMPREVERDI NEL PARCO


(ovvero le conifere=
portatrici di coni, cio i frutti: sono quelle comunemente chiamate Pigne)- le foglie vengono
chiamate AGHI.
sono distribuite in modo omogeneo in due punti (ovvero lungo il viale di ingresso, oppure in fondo
lungo il muro di recinzione- dove non ci recheremo!),
e in modo disomogeneo invece nel BOSCO che si espande verso Nord, in quanto in questa zona
sono cresciute spontaneamente.
In V.A. possiamo trovare:
CEDRO DEL LIBANO, CEDRO DEODARA (vedi), CEDRO ATLANTICA; si riconoscono di
ago, ovvero corto, lungo, argenteo o brillante, riunito SEMPRE e comunque in piccoli
CIUFFI disposti lungo il ramo.
Alcuni esemplari morti, o abbattuti da fulmini e vento anche abbastanza recentemente, negli
ultimi dieci anni
Si ricorda che Pini Abeti e Cedri sono TRE SPECIE DIVERSE! La differenza pi evidente sta nel
tipo di AGHI, cio come sono INSERITI SUL RAMO, se a ciuffi o singoli, per es.
TASSI (vedi)
ABETI ROSSI (lungo il muro di cinta, verso ovest Como)
CIPRESSI (gli attuali non originali, molto recenti!)
SEQUOIE (cerano alcuni esemplari, caduti o morti)
CEFALOTASSO (vedi)
NEL PERCORSO ci soffermeremo solo sui seguenti:
NOME SCIENTIFICO: CEDRUS DEODARA
NOME COMUNE: Cedro Deodara o cedro dellHimalaya
DOVE: ci fermiamo al maestoso cedro deodara che si trova vicino al cancello,
CARATTERISTICHE: stato chiamato CEDRO CANDELABRO per il portamento dei rami;
molto antico, stessa et della villa, circa 200 anni quindi. Aghi VERDI BRILLANTI A CIUFFI,
pochi cm. CONI (pigne) eretti grandi e tondeggianti.

FOTO:

NOME SCIENTIFICO: CEPHALOTAXUS


NOME COMUNE: CEFALOTASSO O TASSO DEL GIAPPONE
DOVE: di fianco al GIARDINO DINVERNO (VEDI) UNO SOLO.
CARATTERISTICHE:
specie molto particolare in quanto non molto comune in Italia e di origine molto ARCAICA
(ANTICA). Proviene dalla Cina. Molto raro in Italia.
ASSOMIGLIA AL TASSO (vedi, prima), ma le foglie sono pi lunghe e morbide, i frutti sono
piccole bacche ma non rosse come nel tasso, bens pi scure.
FOTO:

NOME SCIENTIFICO: TAXUS BACATA


NOME COMUNE: TASSO
DOVE: praticamente ovunque nel parco, la specie pi presente poich si moltiplicata
spontaneamente. Ci soffermiamo su quelli lungo il viale dingresso, ma in realt li incontreremo
ovunque, in particolare vicino al cefalotasso a fianco del giardino dinverno.
CARATTERISTICHE: aspetto PIRAMIDALE (lungo affusolato), aghi verdi scuri piatti duri
inseriti singolarmente sul rametto. DA NON CONFONDERE con labete! L gli aghi sono pi
stretti pi duri e soprattutto tondeggianti,e non piatti.
Laspetto pi caratteristico sono i Frutti, ovvero BACCHE rosse, con allinterno un singolo seme
scuro. I frutti in realt sono FALSI FRUTTI e si chiamano ARILLI- La pianta tutta Velenosa,
tranne la polpa rossa dei frutti (anche se comunemente si pensa il contrario)

FOTO:

NOME SCIENTIFICO: OSTRYA CARPINIFOLIA


NOME COMUNE: CARPINO NERO
DOVE: zona nord, verso la fattoria rustica
CARATTERISTICHE: (in autunno la chioma giallo oro a causa dei colori dei frutti numerosi), le
foglie lunghe 5 6 cm hanno forma regolare a lancia con bordo frastagliato, i frutti sono riuniti in
grappoli e possiedono tipiche ali. La corteccia del tronco di colore grigio-marrone. Si tratta di
un specie comune dei nostri boschi prealpini.

FOTO:

fofog lia

Foglia e frutto
NOME SCIENTIFICO: FAGUS SYLVATICA
NOME COMUNE: FAGGIO SELVATICO
DOVE: in gruppi di tre, riuniti davanti al giardino dinverno, di cui due sono morti recentemente
(uno ancora da abbattere). La malattia dovuta ad un insetto ed molto diffusa nel nord Italia, si
tratta di una specie molto diffusa nei nostri boschi, dai 600 metri di altitudine
CARATTERISTICHE: foglia simile a quella del carpino ma pi morbida e lucida, i frutti sono
chiamate FAGGIOLE (CON DUE G) e sono cibo preferito per i cinghiali.

FOTO:

LE SPECIE INFESTANTI (ERBACEE ED ARBUSTIVE) PRINCIPALI:

il sottobosco del parco di VA, con le infestanti


NOME SCIENTIFICO: PHYTOLACCA AMERICANA
NOME COMUNE: FITOLACCA
SPECIE ERBACEA delle regioni tropicali. SI riproduce velocemente tramite le bacche viola. E
arrivato in Lombardia circa 30 anni fa e ha sostituito velocemente le specie tipiche del sottobosco.
Il nome generico deriva dal greco phyton (pianta) e dalla radice araba lakk (lacca), cio lacca
vegetale per il colore del frutto maturo che, se spremuto, secerne un succo viola scuro che
macchia intensamente. Lunico modo per ESTIRPARLA sta nelleliminare le bacche prima che
finiscano a terra1 si trova nella zona nord del parco e la sua diffusione in rapida ascesa1

NOME SCIENTIFICO: AUCUBA JAPONICA


NOME COMUNE: AUCUBA o Eucuba
DOVE: praticamente ovunque, laddove non stata estirpata, in particolare nella zona nord verso la
fattoria rustica
CARATTERISTICHE: nasce come classico arbusto che veniva piantumato come bordura per i
viali, LA FOGLIA allungata e ha caratteristiche macchie gialle. E una specie ormai non pi
utilizzata e non in commercio, Si riproduce velocemente tramite le bacche viola che compaiono in
autunno.

NOME SCIENTIFICO: TRACHYCARPUS


NOME COMUNE: Palma o palma giapponese
DOVE: praticamente ovunque nel parco. A gruppi di tre quelle pi antiche (quelli visibili a lato
delle magnolie non hanno comunque pi di 70 80 anni). Ce nerano parecchie nel cortile del pozzo
e sono state estirpate recentemente durante i lavori di ristrutturazione tre anni fa (sala Pontiggia)
CARATTERISTICHE: Le foglie sono a ventaglio, composte da numerosi segmenti saldati dalla
base a circa met foglia, sono portate in cima al fusto e sono larghe fino ad un metro
originaria delle montagne della Cina - Da molti secoli coltivata sia in Cina che in Giappone per
ricavarne fibre tessili con cui produrre corde
la palma pi resistente alle basse temperature e per questo viene utilizzata nelle zone dove le altre non
crescerebbero, persino in zone riparate Le piante adulte sopportano bene anche i meno 15 C, ed per
questo molto diffusa al Nord Italia.

IL PARCO E POPOLATO DA SPECIE ANIMALI COMUNI NEI NOSTRI BOSCHI.


Sono stati avvistati in tempi recenti
VOLPE FAINA CAPRIOLO
Ovviamente vivono nella zona pi a nord, nel fitto sottobosco, ed escono solo in orari serali o
notturni

LE SIEPI DI BOSSO
In dialetto chiamato MARTELLINA
NOME SCIENTIFICO BUXUS SEMPERVIRES
NOME COMUNE . BOSSO
Classica siepe da giardino utilizzata ancora oggi come bordo ai viali
ATTACCATA DUE ANNI FA DA UN PARASSITA, una farfalla notturna che deposita le proprie
uova in nidi che assomigliano ad un groviglio di ragnatele. I Bruchi che si dischiudono sono verde

brillante con macchie nere e se non vengono uccisi NELLARCO DI MAX 2 O 3 giorni
LETTERALMENTE divorano lintera siepe.
La pianta rimane quindi senza foglie e soprattutto senza germogli, quindi non pu crescere, e in
breve tempo pu seccare, perch senza foglie non c pi la fotosintesi- Lunico modo per tentare di
farla sopravvivere fare un drastico taglio alla base, sperando che con lanno successivo possano
spuntare nuove foglie.
Ci parzialmente avvenuto nella piccola siepe davanti al portico, i risultati sono deludenti.
Per evitare la morte e soprattutto per evitare lattacco del parassita, si possono fare trattamenti con
prodotti chimici specifici che uccidono appunto le larve. Questo deve essere fatto per nel momento
giusto cio uno o due giorni prima che le larve escano dalle uova,
nel 2015 lepidemia, gi conosciuta in Lombardia da qualche anno, si spostata nella zona di Erba.
In realt le siepi di bosso di villa Amalia erano sopravvissute quasi completamente ad un primo
attacco di parassiti, stato fatto fatto un trattamento antiparassitario da parte dei giardinieri,
probabilmente nel periodo sbagliato, tanto che ad un successivo attacco la siepe stata
completamente divorata, ed essendo comunque abbastanza antica, ad una successiva analisi si
ritenuto opportuno non procedere al taglio completo alla base, perch comunque non avrebbe avuto

possibilit di ricrescita.

IL PARCO DI
VILLA AMALIA

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