Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
This Content Downloaded From 189.248.135.29 On Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
This Content Downloaded From 189.248.135.29 On Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
disseminata in tre saggi dati alle stampe in tempi diversi e su riviste non
sorte tocc al primo volume dei Principii difilosofia, apparso nello stess
rimase il solo. I Saggi, passati poi alla storia come l'opera di Spaventa
mento (una ristampa del 1928 reca il titolo Rinascimento, Riforma, Contror
saggi critici) non erano stati pensati per fissare una posizione di pensiero
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
1. De' prncipii della filosofia pratica di Giordano Bruno, in Saggi difilosofia civile tolti dagli
atti dell'Accademia di filosofia italica e pubblicati dal suo segretaro prof. Girolamo Boccar
do, Genova, Tipografia del R. I. de' sordo-muti, 1852, pp. 440-70 (Saggi, pp.
139-75; Rinascimento, pp. 125-56).
Due motivi essenziali guidano questo primo lavoro su Bruno, presentato da Spa
venta come un piccolo frammento d'un tutto non ancora compito: da un lato
quello della ineludibile riscoperta del pensiero del Rinascimento; dall'altro quello
della sistematicit e organicit del pensiero di Bruno. Nel XVI secolo irrompe la
libert, l'affrancamento dalle catene che imbrigliavano lo spirito umano; e ci
avvenuto soprattutto per mano dei filosofi italiani: cos la libert del pensiero e
l'autonomia della ragione, che quelli donarono alle altre nazioni di Europa, aves
se fruttato in Italia! Da quel tempo noi fummo come separati dalla vita universa
le, e parve che lo spirito, che animava il mondo e lo sospingeva, ci avesse abban
donato. Quanto a Bruno, Spaventa afferma, fra i primi, che dietro le cento
allegorie e figure strane e bizzarre di cui si compone l'opera del Nolano, scorre
una linfa vitale originale e unitaria, anche se costa fatica recuperarla e occorre
tutto l'amore della scienza e un affetto particolare al nostro infelice e massimo
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
filosofo per sopportare il fastidio della lettura dei sui scritti. Tuttavia Spaven
fetto dell'attivit.
studi dell'Accademia intorno alla Storia della Filosofia italiana col dotto discorso
2. Frammenti di studi sulla filosofia italiana del secolo XVI, Monitore bibliografico,
21 febbraio 1852, n. 32-33, pp. 48-54 (Lettera, pp. 201-18, con il titolo redazio
nale La filosofia italiana del secolo XVI e Giordano Bruno, assieme a un ms. con il
cati da Spaventa nel 1850 sulla Rivista italiana di Torino. Di carattere pro
grammatico, come quasi tutto ci che il filosofo pubblica in questi anni in cui
avvia la sua attivit letteraria, i Frammenti muovono dalla convinzione che sia ne
cessario agli italiani anzi che persistere in una maniera di filosofare che contradi
ce ad ogni nostra tradizione e ci separa profondamente dalla vita delle nazioni
civili,... accettare sinceramente e senza paura di perdere l'autonomia intellettua
le, la sostanza e la forma della filosofia moderna, la quale ha raggiunto la sua
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
scenza e della metafsica campanelliana, a cui saranno dedicati altri due impor
tanti saggi del 1854 e del 1855.
di critica del 1867 Spaventa far confluire un importante studio su questo aspetto de
suo lavoro. Per intendere meglio il programma che a quest'ultimo sotteso, occo
re anche dare conto brevemente di alcuni passaggi della polemica contro i gesui
che hanno incidenza sulla formazione dell'idea di Rinascimento spaventiana.
Queste Congratulazioni danno avvio alla disputa e sono quindi anch'esse uno
scritto d'occasione nel quale Spaventa pu dimostrare di conoscere abbastanza
bene la storiografia tedesca che contrappone a quella italiana. Le quistioni po
ste all'organo ufficiale dei gesuiti riguardano prevalentemente la teoria giuridica
quali spiegazioni si possono dare dal punto di vista dei gesuiti di oggi al fatto ch
pp. 425-440; 31 dicembre 1854, pp. 1009-30 (Saggi, pp. 33-101; Rinascimento
pp. 31-91).
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
pp. 179-216.
na, I (1855), pp. 44-58 {Saggi, pp. 176-95; Rinascimento, pp. 157-75).
Nella sezione dedicata alle Dottrine speculative della rivista torinese appare il secon
do saggio bruniano effettivamente dato alle stampe da Spaventa, dopo aver ri
nunciato all'edizione delle opere e, probabilmente, anche alla pubblicazione del
la monografia per cui stava raccogliendo da tempo il materiale necessario. Il sag
gio in primo luogo una polemica contro i sostenitori della filosofia italica, dun
que contro Mamiani e quel richiamo al buon senso che non cela se non uno
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Bruno, hanno aggiunto una serie di elementi eterogenei che ostacolano l'i
pretazione; 2. ricostruire l'organicit interna di quelle dottrine, le quali ma
di unit sistematica e bisogna ricrearla. Il saggio sugli Eroici furor conclud
venta un esempio di come si debba agire in prospettiva del primo comp
L'altro, invece, per quanto utilissimo e anche pi difficile e ingrato. Forse q
leggere una prima dichiarazione di resa da parte di Spaventa.
1855 ma con la data di stampa 1854: anno al quale va fatta quindi risa
Del principio della riforma religiosa, politica efilosofica nel secolo XVI, Il Cimento, 31
gennaio 1855, pp. 97-112; 15 marzo 1855, pp. 369-84; 15 ottobre 1855, pp.
568-77 {Saggi, pp. 269-28; Rinascimento, pp. 239-302).
Il saggio costituisce una messa a punto della prospettiva da cui Spaventa guarda al
Rinascimento e rappresenta anche una sorta di bilancio delle due linee di ricerca
che si sono intrecciate nella sua produzione fino a questo momento: quello del
l'analisi delle opere di Bruno e Campanella; quello della definizione generale del
l'et moderna. Spaventa presenta una tesi non priva di consapevolezza storiografi
ca e che nasce dall'esame di Campanella e Bruno: il Rinascimento un'epoca di
nuova creazione che rischia per di rimanere inerte se non si lavora al di sotto delle
tensioni e delle spinte tra vecchio e nuovo che animavano in quel tempo l'opera dei
filosofi, alimentata dal disordine di esposizione e a cui manca il metodo scienti
fico. Emancipato dal Medioevo, ma non ancora assicurato al saldo andamento
dell'et cartesiana, il Rinascimento si presenta come epoca in cui il lavoro origi
nale del pensiero come nascosto dalla apparenza di opposte direzioni e di vecchie
forme; manca ancora la coscienza dell'unit, nella quale si raccolgono le diverse
manifestazioni della intelligenza: cio la coscienza del nuovo principio, che dopo essere
stato cagione di rovina del medio evo dovea mostrarsi nella sua totalit organica
nel mondo moderno. Il metodo che storiograficamente consente di precisare la
posizione del Rinascimento nel contesto della storia della filosofia quello di va
gliare il nuovo indirizzo impresso da esso con il pensiero della scolastica, in sostan
pu valere non solo come una introduzione ai miei studii sulla filosofia del secolo
decimosesto, ma anche a quelli sulla filosofia italiana de' tempi nostri. Il saggio
studia il fenomeno della Riforma, partendo da una riconsiderazione del principio
del cristianesimo del medio evo e della filosofia scolastica; prende poi in esame la
filosofia moderna in rapporto alla dottrina dello Stato, della Chiesa e della filosofia
in quanto tale, fondata sul principio della soggettivit. Il saggio prevedeva una
continuazione che per non venne mai alla luce; nei Saggi a questo proposito si
rimanda alla Prolusione, intesa come ideale prosecuzione di questo lavoro. Nel 1867,
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Compagnia di Ges.
12. Metodo della Civilt cattolica nel rispondere al Cimento, Il Cimento, 31 luglio
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Mariana, non si addice ai gesuiti del XIX secolo per i rischi che essa comp
per lo Stato costituito. Ci che interessa in questa polemica spaventiana d
to di vista dei suoi studi sul Rinascimento, che per lui inammissibile l'ip
dei gesuiti quando disconoscono la paternit della sovranit popolare, attr
dola ai soli libertini (i quali invece l'hanno ripresa proprio dai gesuiti). So
piano strumentale della polemica, in altri termini, opera l'idea composita e
matica del Rinascimento, epoca in cui le idee e i princpi innovatori si pote
trovare in posizioni di pensiero diverse e inconciliabili, almeno in apparenz
L'articolo stato ristampato da Gentile in La politica dei gesuiti, pp. 63-78
Scritto tra il 1854 e il 1855, come attesta la data che compare nei Saggi,
saggio conclude lo studio della filosofia di Campanella, additando in primo
l'unit tra gneosologia e metafisica. Spaventa ravvisa nella teoria delle prim
alcune incongruenze di Campanella il quale non avrebbe compreso la natu
finito e per questo non riesce ad ottenere una vera unit di essere e non e
Campanella, inoltre, adottando la soluzione tomistica riguardo alla creazio
mostra di non aver inteso neanche il concetto di nulla. A Campanella, si
nella conclusione, manca la dialettica, ossia lo strumento logico essenziale c
avrebbe consentito di superare le opposizioni puramente formali di cognitio
La polemica contro i gesuiti prosegue oltre che con questo articolo con altr
cedenti, in cui per non vengono affrontati temi specificamente connessi al
Sedicesimo. In questo intervento, che riprende la provocazione del confron
gesuiti attuali e gesuiti antichi, Spaventa tocca la questione della scolastic
suo complesso, tanto che Gentile, nel ristampare l'articolo, lo intitola La log
gesuiti dal sec. XVI al XIX. Di fatto si tratta di una premessa ad un pi acc
condo la quale esiste una certa parentela tra i primi figliuoli di Lojola e gl
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
18. Carattere e sviluppo della filosofia italiana dal secolo XVI sino al nostro tempo. Prolu
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
19. Prolusione e introduzione alle lezioni difibsofia nella Universit di Napoli, 23 settembre
Questo libro, di cui Gentile diceva a ragione che pare una polemica ed una
ricerca (Opere II, p. 409), legandosi alla prolusione bolognese, centrato sul tema
della nazionalit della filosofia, respinta da Spaventa in quanto se per il genio pro
prio di una nazione si pu dire che esso rispecchiato nella lingua in modo esclusi
vo, ci non pu valere per la filosofia, che forma e attivit universale dello spiri
to. Qui Spaventa ha modo di chiarire in modo aperto, e finalmente in pubblico
(ossia accedendo ad un'ampia platea), che la filosofia italiana da per tutto; in s
tutta la filosofia moderna. Ella non un particolare indirizzo del pensiero, ma, direi
quasi, il pensiero nella sua pienezza, la totalit di tutti gli indirizzi. Io non parlo
dell'Italia antica; la sua filosofia parte della greca. Parlo dell'Italia moderna, di
quella che deve essere, come ha detto una verace parola, VItalia degli italiani. Al
testo della prolusione, seguono dieci lezioni, cui va aggiunta l'appendice sulla storia
della logica. Significative per il Rinascimento sono la terza, la quarta e la quinta
lezione. La terza dedicata al Risorgimento in generale; Spaventa vi espone il
pensiero di Cusano, Pletone, Valla, Agricola, Ficino, Pico, Zorzi, Reuchlin, To
meo, Achillini, Pomponazzi, Vives, Nizolio, Melantone, Paracelso, Telesio, Patrizi,
Cesalpino, Zabarella, Cremonini. Umanesimo e Rinascimento sono fusi in un sol
corpo, ma forse pi per riunire insieme figure da Spaventa ritenute di contorno a
quelle di Campanella e Bruno. Le caratteristiche essenziali della filosofia dell'epoca
sono per Spaventa, in sintesi, quelle che emergono nello sforzo di emancipazione
dalla Scolastica: la separazione della filosofia dalla teologia; la negazione del misti
cismo; la critica dell'intelletto finito; il naturalismo; il principio della dignit dell'uo
mo; la legittimit della mondanit; il principio immediato di certezza (l'io). La quar
ta lezione dedicata a Campanella, presentato come filosofo della restaurazione
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
ritiene che Bruno concepisce l'infinito allo stesso modo che Spinoza, ossi
reale e in atto. Lo scritto importante anche perch uno dei pochi tra
pubblicati in cui Spaventa esamina, sebbene brevemente, una delle opere
di Bruno (il De minimo). Lo scritto si collega agli interessi bruniani dei prim
Cinquanta e infatti nei Saggi viene datato Torino 1853. Napoli 1866.
La memoria riassunta nella relazione annuale per il 1867 e apparsa ne
diconto delle tornate e dei lavori dell'Accademia di scienze morali e polit
(anno VI, gennaio 1867, pp. 3-4).
Nolano.
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Croce 1909-1910: Croce, ., La vita letteraria a Napoli dal 1860 al 1900, La criti
ca, VII, pp. 325-51,405-23; Vili, pp. 211-21; 241-62 (ora in Id., La letteratura
della nuova Italia. Saggi critici, Laterza, Bari 19546, vol. IV, pp. 267-355).
Cubeddu 1972: Cubeddu, I., Bibliografia, in Opere III, pp. 857-1036.
Da Socrate a Hegel. Spaventa, B., Da Socrate a Hegel, nuovi saggi di critica filosofica, a
Inediti e rari: Spaventa, B., Scritti inediti e rari (1840-1880), a cura di D. D'Orso,
This content downloaded from 189.248.135.29 on Sun, 18 Sep 2016 03:35:53 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms