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Manzoni, Alma Roma

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Gianenrico Manzoni
ALMA ROMA
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Manzoni, Alma Roma

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INDICE
Traduzione delle voci verbali

p. 3

Traduzione dei brani dautore


01 La vita ritirata e la solitudine
02 Acquisto di una statua
03 La causa dei pompeiani fu la passione politica ma non criminale
04 Il re Deiotaro schierato contro Cesare perch male
informato sulle intenzioni, in realt benevole, dellavversario
05 La prova del dolore
06 Viene respinta dalla plebe la proposta di una guerra contro Filippo
07 I privilegi per pochi, le leggi per tutti
08 Ricetta per non incrementare la corruzione: abolire il reato
09 Risposte di anime grandi
10 Ingresso trionfale di Vitellio a Roma
11 La coscienza come testimone
12 Limitazione e il progresso
13 Come si amministra correttamente la cosa pubblica
14 Lettera di Gneo Pompeo al senato
15 Il console Svetonio Paolino tra lAtlante e il deserto

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TRADUZIONE DELLE VOCI VERBALI


Trado, -is, traddi, tradtum, tradre = affido
Affideremo
trademus
Se affidaste
traderetis
Hai affidato
tradidisti
Erano state affidate
tradtae erant
Se fossimo affidati
si traderemur
Che tu affidi
tradas
Sei stata affidata
tradta es
Affidarono
tradiderunt
Di coloro che affidano
tradentium
Se foste stati affidati
si tradti essetis
Affida!
trade
Che tu sia stata affidata tradaris
Erano affidati
tradebantur
4 gerundi

6 infiniti

tradendi
tradendo
ad tradendum
tradendo
tradre
tradi
tradidisse
traditum, -am, -um, -os, -as, -a esse
traditurum, -am, -um, -os, -as, -a esse
tradtum iri

Supero, -as, superavi, supertum, superre = supero


Se superaste
superaretis
Supereremo
superabmus
Avevate superato
superaveratis
Superammo
superavmus
Crano stati superati
superati erant
Se foste superati
si superaremini
A coloro che superano
superantibus
Ebbe superato
superavit
Fosti superata
superata es
Sarai superata
superabris
Che noi siamo superati superemur
4 gerundi

superandi
superando
ad superandum
superando

6 infiniti

superare
superari
superavisse
superatum, -am. -um, -os, -as, -a esse
superaturum, -am, -um, -os, -as, -a esse
superatum iri

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Laedo, -is, laesi, laesum, laedre = offendo


Eri offeso
laedebaris
Saremo offese
laedebmur
Che voi abbiate offeso
laesertis
Offendete!
laede
Offendeste
laesistis
Fummo offese
laesae sumus
Erano offesi
laedebantur
Se fossimo state offese
si laesae essemus
A quelle che offenderanno
laesuris
Di colui che stato offeso
laesi
Avete offeso
laesistis
Sar offeso
laedar
Che noi siamo state offese
laesae simus
Se offendessimo
laederemus
6 infiniti

laedre
laedi
laesisse
laesum, -am. -um, -os, -as, -a esse
laesurum, -am, -um, -os, -as, -a esse
laesum iri

Mereo, -es, merui, mertum, merre = merito


Meritavamo
merebamus
Se meritaste
si mereretis
Avete meritato
meruistis
Se noi fossimo stati meritati si merti essemus
Meriterai
merebis
Fu meritato
mertus est
Sarai meritato
merebris
Che tu sia meritata
merearis
A quelli che meritano
merentibus
Di coloro che meriteranno meriturorum
Sei meritato
merris
Che tu sia stata meritata
merta sis
Se fosse stato meritato
si mertus esset
Saremo meritati
merebmur
Merita!
mere
Meritammo
merumus
4 gerundi

merendi
merendo
ad merendum
merendo

6 infiniti

merre
merri
meruisse
mertum, -am, -um, -os, -as, -a esse
meriturum, -am, -um, -os, -as, -a esse
meritum iri

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Morior, morris, mortuus sum, (part. fut. moriturus, a, um) mori = muoio
Se morissimo
si moreremur
Erano morte
mortuae erant
Morir
moriar
Che tu muoia
moriaris
Egli muore
mortur
Che voi moriate
moriamni
Morimmo
mortui sumus
morto
mortuus est
Muori!
morre
Saremo morti
mortui erimus
4 gerundi

moriendi
moriendo
ad moriendum
moriendo

3 infiniti

mori
mortuum, -am, -um, -os, -as, -a esse
moriturum, -am, -um, -os, -as, -a esse

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TRADUZIONE DEI BRANI


01 La vita ritirata e la solitudine
O figlio Marco, Catone, che ne fu quasi coetaneo, scrisse che Publio Scipione,
colui che per primo fu soprannominato lAfricano, di solito diceva di non essere
mai meno libero da impegni di quando era libero e mai meno solo di quando era
solo. Affermazione veramente magnifica e degna di un uomo grande e saggio, che
dimostra che egli anche era libero da impegni aveva labitudine di pensare agli
impegni pubblici e nella solitudine di parlare con s stesso, tanto da non essere
mai ritirato e talvolta di non avere bisogno del colloquio con altra persona. E cos
queste due condizioni, la vita priva di impegni e la solitudine, che agli altri recano
malinconia, lo stimolavano. Vorrei che potessimo dire davvero questa medesima
cosa per noi; ma se non riusciamo a raggiungere con limitazione tanta altezza
dingegno, con la volont certamente ci avviciniamo assai. Infatti spesso
ricerchiamo la libert dagli impegni e siamo soli, perch esclusi dalla vita politica.

02 Acquisto di una statua


Grazie a una eredit che mi capitata, ho comprato da pochissimo tempo una
statua di Corinto, certamente di modesto valore, ma piacevole e significativa,
almeno per quanto possa intendermene io, che forse mi intendo poco in ogni
campo, ma certamente pochissimo in questo; tuttavia questa statua la capisco
anchio. Infatti nuda, e non mostra i difetti, che, se ci sono, li tiene nascosti, e
mette poco in mostra i suoi pregi. Raffigura un vecchio in piedi; le ossa, i
muscoli, i nervi, le vene, le rughe, sembrano quelle di una persona viva; rari e
scarsi i capelli, vasta la fronte, contratto il volto, esile il collo; i muscoli sono
flaccidi, le papille immobili, la pancia incavata. Persino il bronzo, a quanto
indica il colore originario, vecchio e antico; di tal genere sono del resto tutte le
parti, tanto da poter incantare gli occhi degli artisti e da estasiare gli inesperti.

03 La causa dei pompeiani fu la passione politica ma non


criminale
Finora la nostra causa non stata definita un crimine. Alcuni la chiamano un
errore, altri una paura; quelli che la definiscono in maniera pi dura, una speranza,
una passione, un odio, unostinazione; quelli che la chiamano nel modo peggiore,
unincoscienza; ma nessuno finora un crimine. Quanto a me, se si cerca un nome
proprio e veritiero della nostra disgrazia, mi sembra che ci sia capitata addosso
una calamit fatale. Ammettiamo pure che i nostri siano stati passionali, in preda
allira, ostinati; ma dopo la morte di Pompeo ci sia consentito di non essere
tacciati di una colpa criminale, di furore violento, di tradimento della patria.
Ammettiamo pure di essere degli infelici -bench con la vittoria di Cesare non
possiamo esserlo- ma non parlo di noi, parlo di coloro che morirono. Quando
infatti, o Cesare, qualcuno ti sent lanciare questa calunnia, o che cosaltro le tue
armi vollero (ottenere), se non allontanare da te ogni offesa? Che cosa fece il tuo
invitto esercito, se non difendere il suo diritto e il tuo potere? E allora? Quando tu
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desideravi che ci fosse la pace, facevi in modo di andare daccordo con i cittadini
scellerati o con gli onesti?

04 Il re Deiotaro schierato contro Cesare perch male informato


sulle intenzioni, in realt benevole, dellavversario
Il re Deiotaro era intimamente preoccupato, sentendo dire che con
lautorizzazione del senato erano state impugnate le armi e che era stata assegnata
la difesa della repubblica ai consoli, ai pretori e ai tribuni della plebe.
Questuomo, molto amico del nostro Stato, temeva per la salvezza del popolo
romano, nella quale vedeva che era riposta anche la sua personale. Ma tuttavia
riteneva di dover stare tranquillo, pur in una situazione cos pericolosa. Ma si
preoccup soprattutto, quando sent dire che i consoli erano fuggiti dallItalia, e
che erano allo sbando tutti gli ex consoli (cos infatti gli veniva riferito), tutto il
senato, tutta lItalia: infatti, di fronte a tali notizie e dicerie era aperta la strada
verso lOriente, senza che seguisse nessuna notizia vera. Infatti, o Cesare, egli non
sapeva niente delle tue condizioni , del tuo desiderio di concordia e di pace, niente
della cospirazione di uomini disonesti contro il tuo potere. E, pur stando cos le
cose, egli si trattenne per un po l finch non gli giunsero ambasciatori e una
lettera da parte di Gneo Pompeo.

05 La prova del dolore


Un uomo davvero volubile, Dionisio di Eraclea, pur avendo imparato da
Zenone a essere forte, lo disimpar per effetto del dolore. Infatti, dato che soffriva
di reni, proprio mentre urlava per la sofferenza gridava che era falso tutto ci che
prima lui aveva pensato sul dolore. Ma non cos si comport Posidonio. Riferir
ci che di solito raccontava Pompeo, e cio che lui, giunto a Rodi di ritorno dalla
Siria, aveva voluto ascoltare le lezioni di Posidonio. Ma, pur avendo sentito dire
che era molto malato, perch soffriva assai di artrite, aveva comunque voluto
andare a fare visita al famosissimo filosofo. E dopo che Pompeo lebbe visto,
salutato e accompagnato con parole di grande stima, e gli ebbe detto che gli
dispiaceva molto di non poter ascoltare una sua lezione, quello disse: Ma tu lo
puoi, e non permetter che un dolore fisico faccia s che un uomo cos importante
sia venuto da me inutilmente. E cos raccontava che Posidonio stando a letto
aveva discusso con seriet e profondit proprio di questo argomento, e cio che
niente bene se non morale, e quando si faceva sentire un grande dolore, spesso
avesse detto: Non mi fai niente, dolore; bench tu dia fastidio, non ammetter
mai che tu sia un male.

06 Viene respinta dalla plebe la proposta di una guerra contro


Filippo
Nellanno 550 dalla fondazione di Roma, sotto il consolato di Publio Sulpicio
Galba e di Gaio Aurelio, inizi la guerra contro il re Filippo, pochi mesi dopo la
concessione della pace a Cartagine. Il console Sulpicio rifer su questo argomento
alle idi di marzo, nel giorno in cui iniziava il consolato, e il senato decret che i
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consoli celebrassero i riti sacri con vittime particolarmente abbondanti, rivolti agli
dei ai quali sembrava loro opportuno, supplicandoli che quella guerra si
risolvesse bene e felicemente per il popolo latino. Ma la proposta della guerra
macedonica venne bocciata da quasi tutte le centurie nelle prime assemblee dei
comizi. Gli uomini, stanchi per la lunghezza e pesantezza della guerra punica,
avevano spontaneamente rifiutato questa nuova guerra per il disgusto delle fatiche
e dei pericoli; inoltre il tribuno della plebe Quinto Bebio, mettendosi sullantica
strada di attaccare i patrizi, aveva insinuato che si suscitava guerra a guerra
perch la plebe non potesse mai godere della pace. Poich i patrizi avevano mal
sopportato la cosa, e il tribuno della plebe era stato insultato in senato, ciascuno
esortava personalmente il console a indire di nuovo la votazione per portarvi la
proposta, a biasimare linerzia popolare e a mostrare di quanto danno e vergogna
sarebbe stato causa quel rinvio della guerra.

07 I privilegi per pochi, le leggi per tutti


Cerano tra le nuove generazioni romane alcuni giovani, e di estrazione non
modesta, la cui vita precedentemente era stata pi piacevole, coetanei e amici dei
giovani Tarquinii, abituati a vivere come dei re. Rimpiangendo quella licenza,
proprio quando si era instaurato un principio di eguaglianza, si lamentavano tra di
loro che la libert degli altri si fosse trasformata in una servit per essi; dicevano
che il re era un uomo, dal quale ottenere, quando necessario, sia il diritto sia
lillegalit; che con lui cera possibilit di raccomandazioni e di favori; e che
aveva la possibilit sia di sfogare la sua ira, sia di perdonare, e che conosceva la
differenza tra un amico e un nemico; e che invece le leggi erano una cosa sorda e
inesorabile, pi utile e vantaggiosa per un povero che per un potente; e che se si
oltrepassavano i limiti, non cerano n indulgenza n perdono, e che era
pericoloso, in mezzo a tanti errori umani, vivere solo di onest. Sopraggiunsero gli
inviati dal re, mentre essi erano gi da soli cos angustiati, a chiedere solo la
restituzione dei beni, senza fare menzione del ritorno dei Tarquinii a Roma.

08 Ricetta per non incrementare la corruzione: abolire il reato


In quale atteggiamento pensate che io alla fine mi trover? Grazie a molti
testimoni potrei dimostrare che Gaio Verre ha ripetuto spesso, in presenza di
molti, di avere in Sicilia una persona potente, con lappoggio della quale derubava
la provincia; e che non cercava denaro per s solo, ma che aveva organizzato quel
triennio della sua pretura in Sicilia in modo da appropriarsi personalmente del
guadagno di un anno solo, di versarne il secondo ad avvocati e difensori, e di
riservare per intero il terzo, pi ricco e fruttuoso, ai giudici. E da qui mi viene in
mente di dire ci che ricordai poco tempo fa a casa di Manlio Glabrione: che
ritenevo che sarebbe successo che le province esterne avrebbero mandato
ambasciatori al popolo romano a chiedere di eliminare la legge e i processi per
concussione; infatti, se non ci fossero i processi, esse pensano che ciascuno
ruberebbe solo quanto ritiene sufficiente per s e i figli; ora invece, visto che
esistono processi di tal genere, ricordavo che ciascuno ruba quanto basta a s
stesso, agli avvocati,ai difensori, al pretore e ai giudici; e questo certamente
senza fine.
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09 Risposte di anime grandi


Quando gli venne riferita la notizia del naufragio, il nostro Zenone, sentendo
dire che tutti i suoi beni erano stati inghiottiti dalle acque, disse: La sorte mi
costringe a fare filosofia senza impedimenti. Cano Giulio, uomo grandissimo
moralmente, per ammirare il quale non di impedimento il fatto che appartenga
alla nostra generazione, dopo aver discusso a lungo con Gaio Cesare Caligola,
quando quel tiranno gli disse: Ho ordinato che tu venissi mandato a morte,
perch tu non ti illuda per caso con vane speranze, rispose: Ti ringrazio, ottimo
principe. Non so che cosa abbia pensato; ma mi vengono in mente molte ipotesi.
Volle essere offensivo e mostrare quanta crudelt ci fosse nella circostanza in cui
la morte era un beneficio? O gli rimprover la follia quotidiana?. Tristi erano gli
amici, in procinto di perdere un amico del genere. Disse loro: Perch siete mesti?
Voi vi chiedete se lanima sia immortale: io adesso lo sapr. Ecco la serenit in
mezzo alle disgrazie, ecco unanima degna delleternit!

10 Ingresso trionfale di Vitellio a Roma


Vitellio per sua iniziativa personale muoveva dal ponte Milvio su di un cavallo
particolarmente bardato, con indosso il paludamento e la spada, facendosi
precedere dal senato e dalla gente comune, ma distolto dal parere degli amici
dallidea di entrare in Roma come in una citt assediata, procedette con indosso la
toga pretesta e lesercito in ordine. Sulla fronte cerano le aquile di quattro legioni,
e altrettanti vessilli delle altre quattro legioni erano intorno; poi le insegne di
dodici ali di cavalleria, e dietro i reparti di fanteria cera la cavalleria; poi
trentaquattro coorti, distinte a seconda dei nomi delle genti o al tipo delle armi.
Davanti alle aquile cerano i prefetti dellaccampamento, i tribuni e i centurioni
della prima fila, in veste candida; gli altri erano ciascuno accanto alla propria
centuria, splendidi per armi e decorazioni, e splendevano anche le collane e le
placche dei soldati: uno spettacolo bellissimo e un esercito degno di un imperatore
che non fosse Vitellio. Cos, giunto sul Campidoglio e l abbracciata la madre, la
onor col titolo di Augusta.

11 La coscienza come testimone


Talvolta bisogna ingannare anche chi riceve un aiuto, in modo che quello
ottenga, ma senza sapere da chi riceve. A quanto si racconta, Arcesilao, avendo
pensato di dover aiutare di nascosto un amico povero e che nascondeva la sua
povert, ammalato e che per di pi non ammetteva neppure che gli mancasse la
disponibilit per il necessario, infil sotto il cuscino di quello, ignaro, un
borsellino, in modo che quelluomo, riservato al punto da danneggiarsi, trovasse
ci che gli mancava, piuttosto che riceverlo. Ma come? Egli non sapr da chi
avr ricevuto il dono?. Innanzitutto non lo sappia, se anche questa una parte del
beneficio; pi tardi far molte altre cose, gliene dar molte, in modo che da esse
riconosca anche lautore di quel primo dono; cos egli non sapr di aver ricevuto
un beneficio, ma io sapr di averlo fatto. Ma poca cosa tu mi obietti. E poca
cosa, se pensi di trarne un vantaggio; ma sar un vero dono, se penserai di dare nel
modo che pi utile per chi riceve. Ti accontenterai di avere te stesso come
testimone; altrimenti non ti fa piacere il beneficio in s, ma farti vedere a farlo.
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12 Limitazione e il progresso
E non si pu mettere in dubbio che gran parte dellarte consista nellimitazione.
Ma proprio questo fatto, che ci rende la comprensione delle cose molto pi facile
rispetto a coloro che non avevano nessuno da imitare, nuoce se non vi si accede
con cautela e con criterio. Innanzitutto dunque limitazione da sola non basta,
poich tipico di una mente pigra accontentarsi di ci che sia stato inventato dagli
altri. Che cosa sarebbe accaduto infatti nei tempi in cui non cerano i modelli da
seguire, se gli uomini avessero ritenuto di non dover fare o pensare qualcosa, se
non ci che gi conoscevano? Certamente non sarebbe stato inventato niente.
Perch dunque sarebbe sbagliato per noi scoprire qualcosa che prima non cera?
Non forse vero che quegli uomini primitivi sono stati spinti dalla sola natura
della loro mente allobiettivo di far nascere cos tante cose: e noi non dovremmo
essere spinti alla ricerca proprio per il fatto che sappiamo con certezza che coloro
che ricercarono arrivarono a delle scoperte?

13 Come si amministra correttamente la cosa pubblica


Agricola, senza sfruttare in vanit il successo, proprio dissimulando la sua
fama laccrebbe presso coloro che valutavano come speranza per il futuro quali
grandi imprese egli avesse taciuto per il passato. Del resto, al corrente degli umori
della provincia e consapevole, grazie allesperienza altrui, che poco si ottiene con
le armi, se ad esse seguono le ingiustizie, decise di eliminare le cause delle guerre.
Cominciando da s stesso e dai suoi, per prima cosa diede una regolata alla sua
casa, cosa che il pi delle volte non meno difficile del governo di una provincia.
Nessun atto politico per mezzo di liberti e schiavi; sceglieva un centurione o i
soldati non per simpatie private n per raccomandazioni o preghiere, ma riteneva
migliori i pi fidati. Sapeva ogni cosa, ma non faceva ogni cosa. Accordava il
perdono ai piccoli sbagli, la severit a quelli gravi; non sempre si accontentava
della punizione, ma pi spesso del pentimento; metteva a capo di uffici e
amministrazioni gente che egli pensava che non avrebbe sbagliato, piuttosto che
punirla dopo lo sbaglio. E cos, correggendo subito tali cose, cre attorno alla pace
un alone di favore.

14 Lettera di Gneo Pompeo al senato


Se avessi affrontato contro di voi e la patria e gli dei Penati tante fatiche e
pericoli, tutte le volte che fin dalla prima giovinezza per mia iniziativa i peggiori
nemici furono sbaragliati e a voi fu assicurata la salvezza, voi non avreste deciso,
o senatori, in modo peggiore, di quanto ora state facendo contro di me lontano,
che, dopo avermi gettato, nonostante la giovane et, in una guerra crudelissima
con un esercito che aveva ottimamente meritato, per quanto in voi state facendo
morire di fame, che la morte peggiore. E con questa speranza che il popolo
romano mand i suoi figli in guerra? Sono queste le ricompense in cambio delle
ferite e del sangue tante volte versato per la patria? Per gli dei immortali, pensate
forse che io possa sostituirmi allerario o mantenere un esercito senza cibo e
stipendio?

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15 Il console Svetonio Paolino tra lAtlante e il deserto


Svetonio Paolino, che abbiamo visto come console, il primo comandante
romano ad aver oltrepassato anche lAtlante per alcune miglia, raccont
sullaltezza di quelle montagne pi o meno le medesime cose degli altri, ma anche
che le falde sono coperte da boschi folti e alti di un genere sconosciuto di alberi,
che la loro altezza notevole per la liscia lucentezza, che le fronde sono simili a
quelle del cipresso, a parte per la pesantezza dellodore, e che esse sono ricoperte
da una tenue lanugine, con le quali, con laggiunta di una lavorazione, si possono
confezionare vestiti come di seta. E raccont che le cime anche destate sono
coperte da alta neve; e che in dieci giorni egli era giunto e aveva oltrepassato un
fiume, chiamato Ger, attraverso deserti di sabbia nera, dove sporgevano qua e l
rocce come bruciacchiate, trovandovi luoghi inabitabili per il caldo, bench fosse
dinverno. E raccont che gli abitanti delle macchie vicine, piene di elefanti e
serpenti di ogni genere, vengono chiamati Canari, perch per loro normale
cibarsi di quellanimale.

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