Sei sulla pagina 1di 2

Non posso che cominciare con un ringraziamento ai 10 membri della commissione e a tutti voi

dell
assemblea. Sono onorata che autorevoli esponenti del partito abbiano pensato a me per
ricoprire il ruolo di segretaria, e sono altrettanto lusingata per fiducia che voi mi avete accordato.
Sento tutto il peso della responsabilit che a questo ruolo si connette, ma ho deciso di accettare
perch sono convinta che sia necessario e possibile rimettere in piedi un partito che non era
certo preparato alla sconfitta. Nessuno pu nascondersi che questa mia elezione, per il modo in
cui maturata e per le mie caratteristiche personali, sia un fatto di per s inconsueto. Ma
inconsueta anche la situazione in cui ci troviamo, con il nostro comune finito in mano alla
peggior destra del dopoguerra, questo per me la L ega. Non ho paura di parlare a viso aperto e
vorrei che nessuno l
avesse: credo che all
interno di una comunit la franchezza sia un valore.
Adesso per il momento che tutti i 'sassolini' nelle scarpe vengano messi da parte e si ricominci
a lavorare insieme per il futuro e per il bene comune.
Sono pi di uno i motivi che hanno portato la lega al governo di Cascina ma in questo luogo
necessario prendere coscienza e porre rimedio ai nostri errori. Abbiamo costruito un partito
grande e non un grande partito, la diversit della proveninza politica non ci ha arrichito, anzi, ha
generato uno scontro interno che se molti di noi fanno fatica a compredere, chi fuori da qui lo
percepisce come debolezza e mancanza di affidabilit.Tanti partiti in un partito solo, l
uno contro
l
altro. Pi che dei contenuti e dei valori si parla di noi in termini di scontri personali interni, di
spartizione di poltrone nei ruoli decisionali, di vittoria o sconfitta dell
uno rispetto all
altro. Quello
che successo qui a Cascina deve essere la doccia fredda, o meglio direi il sonoro schiaffo che
deve risvegliare la coscienza del ruolo politico di cui dobbiamo essere protagonisti, dell
assoluta e
non rinviabile necessit di superare una volta per tutte le diatribe interne.
A Cascina abbiamo qualit e competenze, abbiamo valori da rimettere al centro della nostra
attivita, abbiamo tutte le possibilit per essere il luogo in cui i cittadini possano porre somande e
trovare risposte. S, risposte, sono molte le domande inevase che li hanno allontanati, molta la
rabbia a cui non abbiamo dato un luogo e un orecchio in cui sfogarsi, questo ci ha reso i loro
avversarsi e non i loro interlocutori.
Ritrovare il senso di comunit deve essere il nostro obiettivo perch la base dei risultati che
possiamo ottenere, far s che le discussioni anche aspre restino scontri politici interni senza
trascendere mai in fratture personali. Da litigate memorabili in cui nessuno era disposto a
derogare, sono spesso uscita con un dubbio in pi che mi ha spinta a riflettere o a guardare il
problema da un altro punto di vista, ma non conosco il rancore e probabilmente questo mi ha
aiutata a non offuscare la riflessione con il disappunto verso la persona che avevo di fronte.
Determinante il ruolo dei nostri circoli sul territorio, l stanno quelle persone genuine che
hanno speso il loro tempo per costruire in questi anni un futuro migliore, che hanno ascoltato le
mille piccole difficolt dei singoli cittadini e cercato risposte possibili da dare, che oggi guardano
con disagio quel populismo disarmante che con 100 caratteri riesce su un social senza volto e
senza espressione a mettere in pericolo valori di civilt e umanit costruiti in anni di rapporti
umani.

Da loro dobbiamo ripartire per ricostruire quella rete di rapporti con i cittadini che in parte
abbiamo perso, sono loro le persone che continuano ad essere il riferimento di chi ha bisogno e
necessit di parlare e confrontarsi, di spiegare e lamentarsi, di arrabbiarsi e contestare.
Dobbiamo riprendere dialogo e rapporti con le associazioni e i circoli presenti sul territtorio,
lavorare insieme a loro su progetti e iniziative, rinsaldare e coltivare i valori che abbiamo in
comune. Con il loro aiuto bisogna ripartire, umilmente, da una lettura delle trasformazioni che
hanno cambiato il volto del nostro comune negli ultimi venti anni, e che non siamo stati in grado
di leggere fino in fondo.
Dobbiamo trovare modi diversi per coinvolgere i giovani, loro che stanno crescendo avvolti da
messaggi martellanti in cui la politica corruzione e disonest, il profugo il nemico del loro
futuro perch ruba risorse e lavoro, la priorit l
io e non il noi. Sono pochi quelli che vengono
alle nostre iniziative, i pi non sono attratti dalle forme tradizionali della politica. Sarebbe
consolatorio pensare che non abbiano voglia di capire o conoscere, e che la nostra incapacit di
interessarli e mobilitarli sia in definitiva colpa loro. Dobbiamo cercare modi nuovi per
trasmettergli le informazioni, per suscitargli una curiosit o fargli nascere un dubbio: abbiamo la
fortuna di avere un piccolo gruppo di giovani molto competenti e motivati, sono loro la nostra
migliore risorsa per riconquistare il consenso che abbiamo perso.
Dobbiamo impostare in un modo diverso la comunicazione, troppe sono le scelte che abbiamo
fatto senza riuscire a farle comprendere, troppe volte diamo per scontato che le persone
sappiano come funzionano le cose, quali sono i nostri valori e il nostro agire politico. Dobbiamo
imparare a rispondere alle tre righe incessanti del populismo con altrettante righe incessanti di
verit che smentiscano, che facciano nascere un dubbio che compaiano con la stessa frequenza
delle loro. So che non ci piace, so che non giusto ma so anche che questi brevi e terribili
messaggi arrivano e incidono molto di pi di quello che avremmo creduto.
Abbiamo necessit di formare un gruppo a supporto dei nostri consiglieri, suddividendosi gli
argomenti sulla base delle competenze di ognuno di noi in modo che riescano ad affrontare
questi cinque anni avendo a disposizione tutti gli strumenti possibili. Opposizione, ruolo che forse
conosciamo poco, per i pi una prima volta.
Ristabiliamo in maniera chiara quelli che sono i nostri valori, ripartiamo con un lavoro capillare
che restituisca dignit e forza alla politica senza la quale si scivola verso l
incivilt, troviamo
insieme mezzi e modi per allentare questa senso di paura verso l
altro che alimenta una rabbia
feroce , costruiamo argini a quella guerra tra i poveri che distrugge quel valore di solidariet che
da sempre la nostra forza. Torniamo ad ascoltare tutti, riappropriamoci della capacit di
convincere , facciamolo con la competenza che ci appartiene, con autorevolezza e non con
autorit. E
pi faticoso e difficile ma ritengo sia l
unoca strada percorribile.
Tutti insieme. E alla domanda domanda
di che corrente sei?cominciamo a rispondere a noi
stessi e agli altri
del PD
.

Potrebbero piacerti anche