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Comune dellAquiila

Numero 3 del 10 luglio 2016

Lunione
fa
la
forza
Unora di gioco partecipativo, divertimento e pensiero collettivo

Ieri, richiamate dal sottofondo musicale e dal profumo che ricordava quello del pane casereccio fatto dalle nostre nonne,
siamo stati spinte ad entrare al cortile di Palazzo Ciolina e a far
parte di unesperienza a met tra letico e il pratico.
La riflessione ci pu accompagnare tutti, non solo gli aquilani, perch nella vita, di terremoti ce ne sono tanti, situazioni che allimprovviso ci deviano. La vita ci che succede mentre programmi
altro. Bisogna provare a pensare al terremoto come vita anzich
come morte, cos Cinzia Scaffidi, direttrice del centro studi
Slow Food, ha introdotto il laboratorio.
Il tutto ha inizio con un gioco apparentemente semplice coordinato dal formatore comportamentale Roberto Ceschina.
Cinque tavoli: quattro sui quali disegnare con un solo colore
a piacere un simbolo rappresentante la propria personalit e
ripetuto per tre volte secondo un ordine specifico; un altro dal
quale attingere ai colori ed ai pennelli, solo 10 per 20 persone.
I primi problemi sono tuttavia iniziati quando Ceschina, allinsa-

puta di tutti, ha nascosto parte dei colori limitandone la scelta.


Il risultato stato un il gioco non funziona collettivo. I partecipanti, allo stesso tempo, sorpresi e divertiti, sono stati cos
costretti a collaborare per trovare soluzioni.
Cos entrata in gioco una profonda riflessione sullimportanza dellinterdipendenza, ossia della reciproca dipendenza dei
membri tra loro per il raggiungimento della felicit comune.
I colori e i pennelli, in questo modo, sono diventati metafora
delle risorse umane e le persone intorno ai tavoli simbolo della
stessa umanit. Si notato, a quel punto, che due tavoli erano
pi vicini al tavolo dei colori-ricorse semplificando lutilizzo del
materiale, mentre gli altri due, pi lontani avendo difficolt
sono stati costretti ad avvicinare il loro tavolo.
I partecipanti, provenienti da diverse citt italiane, hanno fatto
tesoro di un importante insegnamento: le risorse sono sufficienti per tutti e, unendo le forze, ogni parte del mondo pu
usufruirne perch, come dice un proverbio africano da solo si
va pi veloce, insieme si va pi lontano.
A conclusione del laboratorio, Scaffidi ha poi narrato un coinvolgente racconto riguardante un saggio cinese, tanto semplice
quanto dimpatto. Questo per ribadire e rafforzare limportanza
dellaiuto reciproco, che non pu che portare alla felicit, simboleggiata nel racconto cinese dal Paradiso.
Successivamente allesperimento partecipativo, Giuseppe
Orefici, di Slow Food, ha invitato a mettere alla prova anche
il proprio palato, proponendo lassaggio del pane fatto con
lievito madre condito con un filo dolio. In seguito i presenti sono stati coinvolti, anche nella pratica, nella lavorazione
della pasta madre.
Silvia Alessandri e Martina Colabianchi

Il teatro come liberazione degli stereotipi

Una mattinata di puro divertimento, interazione e libert al Festival della Partecipazione: durante le prime ore della terza giornata
del festival, infatti, ho avuto il piacere di prendere parte a un laboratorio teatrale a cura dellassociazione Parteciparte: attimi in
cui, per la prima volta, mi sono sentita in grado di liberarmi dagli stereotipi imposti dalla societ. In un gruppetto di venti persone inizialmente sconosciute, siamo tutti stati in grado di dare fiducia al prossimo e sfidarci e collaborare in giochi di tutti i tipi.
Alla fine di ogni gioco abbiamo fatto qualche minuto di riflessione di gruppo. In particolare, ad un certo punto, ci siamo messi in
coppia e, con una sola mano a persona, abbiamo legato insieme i lacci di una scarpa. Nel momento di riflessione che ha seguito
questo gioco, uno di noi ha affermato che per svolgere unattivit del genere senza troppe divergenze sarebbe stato necessario,
cedere la prossima mossa: quindi alternarsi in modo da non sovrapporre i movimenti. Prima di iniziare questi giochi, che consistevano in attivit raramente svolte singolarmente, Oliver, rappresentante di Parteciparte, ci ha raccontato la storia del Teatro
Invisibile. Nasceva infatti diversi decenni fa un gruppo che, con la sola forza del teatro, riusciva a mettere in scena episodi che
potevano rappresentare un reale problema allinterno della societ. Il teatro invisibile uno strumento per fare delle domande, non
per dare delle risposte ha detto Oliver - non servono attori, in questo caso, perch le persone sono bravissime a mettere in scena i propri problemi. Per chiunque si sia perso la prima sessione di questo laboratorio e sia comunque interessato a partecipare, durante
la mattinata di oggi sar ancora possibile entrare nel gruppo, nellAuditorium del Parco del Castello.
Alessandra Leone

Siamo dentro al tunnel-el-el!

Passeggiata nellAquila sotterranea, aspettando la smart city

Il tunnel dei sottoservizi il primo passo verso una futura citt intelligente, in gergo smart city.
Ieri, 9 luglio, alle 10, stato organizzato un tour allinterno dellopera, ribattezzata smart tunnel, aperto a
tutte le persone interessate a visitarla.
La galleria collegher i servizi di tutto il centro storico.
Unidea ambiziosa, che permetter di riparare eventuali danni senza dover rompere il manto stradale.
Allinterno del tunnel corrono, ad oggi, le tubature
delle fogne e dell acquedotto, sebbene non ancora
in funzione. Verranno poi installati i cavi per corrente
elettrica e fibra ottica, su binari gi predisposti. Mentre si sta lavorando nella zona della Villa Comunale,
alcuni tratti di Piazza Palazzo e Piazza Duomo sono gi
stati completati.
Percorrere il tunnel stata unesperienza molto interessante per toccare con mano la realizzazione di
uninfrastruttura tanto importante.

Guidati da Carlo Infante, dinamico cicerone, il gruppo


entrato in una piccola porzione del tunnel e ha passeggiato per le vie della citt potendo usufruire anche della
descrizione tecnica dellingegnere Antonio Tramontano
di Asse Centrale (impresa che gestisce i lavori). Oltre
a particolareggiate informazioni tecniche, il tour ha offerto spunti per dibattiti e riflessioni politiche, oltre che
racconti e aneddoti sulla storia dellAquila.
Una componente del gruppo ha posto la questione:
Non troppo tardi per questi lavori?. Gli scavi potrebbero, infatti, creare disagi ai commercianti che
lentamente stanno rientrando in centro storico. Tramontano ha risposto che tale ritardo dipende poco
dalla volont dei singoli, bens dal sistema: Non so
dare nello specifico il motivo tecnico del ritardo. Sicuramente la progettazione di una cosa cos ambiziosa
ha rallentato i tempi.
Sara De Felice e Nicolas Di Marzio

Partecipedia: ecco la wiki della partecipazione


E sempre strano sentire qualcuno
parlare di scrittura collettiva, perch
siamo abituati a vedere la scrittura
come qualcosa di intimo. Esordisce
cos Marco Liberatore, rappresentante del gruppo di ricerca interdisciplinare Ippolita, in un incontro
dedicato alle pratiche di scrittura
partecipata, ossia quei generi di
scrittura che permettono a pi soggetti in rete di scrivere ed editare
testi contemporaneamente.
La pratica di scrittura in un collettivo
come Ippolita comprende il confronto e la partecipazione di tutti, visto
che possiamo trovarci divisi in gruppi

anche di tre o quattro persone, tutte


con idee diverse, aggiunge un altro
membro del gruppo, Alessio Andreoli. Allinterno di questa collettivit
noi sperimentiamo una micro realt,
visto che Ippolita vede la partecipazione come forma di dialogo.
Ma il punto principale dellincontro
lei, Partecipedia, piattaforma internazionale nata nel 2008. La Wiki
della partecipazione, come dice entusiasta Michelangelo Secchi.
Da una decina danni a questa parte
c una rivoluzione democratica in corso, e queste innovazioni nascono dalle
lacune della democrazia rappresenta-

tiva. Il problema : come studiare tutte


queste forme di innovazione cos diverse? Questo il ruolo di Partecipedia, un
progetto di ricerca collaborativa che
mira ad analizzare una serie di variabili
per studiare casi diversi tra loro.
Tra meno di un anno Partecipedia
lascer la sua fase Beta per diventare una Wiki vera e propria. Potr questa piattaforma, che gi ora
coinvolge ventisei centri di ricerca
in tutto il mondo, con pi di 1500
iscritti e 500 casi di studio analizzati, diventare il nuovo network
della partecipazione?
Vera Lazzaro

Firenze2016: cinquanta anni dopo lalluvione


Presentati i progetti di sei scuole. Monitoraggio piatto forte partecipazione
Ieri, nel corso della mattinata, si tenuta la conferenza
per il 50 anniversario della grande alluvione di Firenze. Erano presenti la giornalista e politica Silvia Costa,
il professore universitario Giorgio Valentino Federici,
lamministratore di M&C (marketing-comunicazione) e
giornalista Giuliano Bianucci e il professore Giuseppe
De Micheli. La conferenza iniziata con lintervento
di Federici per ricordare lalluvione del capoluogo toscano avvenuta nel 1966. Sono state anche mostrate
foto e video inediti che mostrano ci che accadde in
quei mesi per la prima volta a colori. Levento stato
parte del Progetto Firenze2016 che vuole ricordare lalluvione con occhi nuovi, rispetto a come stato
fatto nel passato nel corso del cinquantennario della
disastrosa esondazione dellArno. In seguito la parola
passata a Bianucci e De Micheli che hanno parlato
di ci che stato fatto e di ci che si far nel corso del Progetto Firenze2016 e della rivalorizzazione di Firenze come citt di importanza internazionale
sul piano culturale. Lultimo intervento stato quello
di Silvia Costa che ha analizzato diversi argomenti: la
situazione attuale dellItalia, di Firenze e dellAquila
sottolineando limportanza di preservare la memoria
dellalluvione e del terremoto. Ma viene da chiedersi: a
50 anni dallesondazione, cos cambiato nella consapevolezza del rischio di alluvioni tra i cittadini fioren-

tini e italiani e le istituzioni? Ci sono varie categorie di


persone ha risposto Federici al Corriere del Festival
i giovani conoscono poco il rischio alluvionale, infatti in
questi tre anni di attivit, e nei prossimi, quello di rendere pi consapevoli perch c un problema di conoscenza.
Devo dire che in molti non sanno di essere a rischio, chi
ha vissuto lalluvione lo sa ma paradossalmente gli stato
fatto credere che il problema fosse comunque risolto, noi
stiamo cercando di fare chiarezza. Cosa si dovr fare
secondo lei per evitare una strage e la perdita del patrimonio culturale in caso di una nuova grande alluvione
a Firenze come in altre citt italiane? Quello che non
stato fatto a Firenze in questi anni sono stati interventi di opere strutturali cio casse despansione, dighe ecc.
Mentre per esempio a Venezia lo Stato intervenuto in
maniera massiccia, paradossalmente Firenze non ha avuto fino allanno scorso dal governo nazionale delle risorse
per intervenire, per ridurre la quantit dacqua che arriva
in citt. Per evitare il danno ci si pu organizzare. Unultima domanda. Si parlato del silenzio delle persone
che vivono e che hanno vissuto disastri. successa la
stessa cosa nel caso dellalluvione di Firenze? Inizialmente un tipo di informazione c stata, ma i fiorentini
non amavano parlarne. Ora con Progetto Firenze2016 si
sta recuperando la memoria degli alluvionati.
Cristina Cesare, Martina Marinanza, Andrea Narciso

Olimpiadiieri come oggi?

Il Festival della Partecipazione anche gioco

Le Olimpiadi, celebrate per la prima


volta nella citt greca di Olimpia nel
776 a. C. con lo scopo di valorizzare il corpo e larchitettura dellessere umano, si svolgono, oggi, con il
principio fondamentale di mettere
lo sport al servizio dello sviluppo
armonico delluomo e contribuire
cos a costruire un mondo migliore.
Alle Olimpiadi, anticamente aperte
solo agli uomini e ai pochi popoli del Mediterraneo, oggi possono

prendere parte anche le donne e


i Paesi del resto del mondo. Questo cambiamento lallargamento
dei Giochi alle atlete e ai Paesi non
occidentali - arriva nel 1900 con le
Olimpiadi di Parigi. Molto importanti sono state anche le Olimpiadi
di Roma del 1960. Dopo tanti anni,
Roma potrebbe essere la possibile
sede delle Olimpiadi del 2024 ma
tra le altre candidature c anche
quella di Parigi.
proprio questo largomento che
abbiamo trattato ieri con il laboratorio: Il mistero della fiaccola
scomparsa. Lesperienza ha coinvolto ragazzi e bambini di varie et.
Gli organizzatori ci hanno invitato
a partecipare a piccoli giochi sia
allaperto che allinterno della sala
del Palazzetto dei Nobili. Un gioco
che ci piaciuto in modo particolare stato quello del Tris, dove
cerano dei cerchi che hanno sosti-

tuito le caselle. Ognuno di noi aveva un foglietto che rappresentava


il cerchio e la x (i simboli del Tris).
Da questi giochi abbiamo imparato e ripassato anche molte nozioni
sulle Olimpiadi, sia quelle svolte sia
quelle che si svolgeranno questanno e negli anni a venire.
Uno degli argomenti trattati ieri
la fiamma olimpica. Questa brucia
durante i giochi nel Tripode, detto
anche braciere olimpico. La fiamma
uno dei simboli principali dei Giochi e viene trasportata attraverso
una staffetta dai tedofori, tra i quali, spesso, troviamo anche molte
celebrit. La fiamma, eliminata per
un lungo periodo di tempo, stata
reintrodotta solo nel 1928.
Giorgia Bruschi,
Giuseppe Castellani,
Clara Ciccarella,
Laura Di Marco,
Federica Speranza

Dalle diversit allidentit... attraverso i sogni

Ieri si tenuto, presso la Sala Rivera


di Palazzo Fibbioni, un laboratorio
creativo a cura del Parco Nazionale
Gran Sasso Monti della Laga.
Il laboratorio si proponeva di coinvolgere i presenti trasformandone
il ruolo passivo di semplici spettatori in uno pi avvincente e partecipato, attraverso lascolto e la discussione dei sogni.
La sala era arredata da cinque pannelli su ciascuno dei quali erano
scritte citazioni concernenti svariate tematiche (dalla ricerca delle origini al confronto delle diversit).
Gli spettatori attivi, gi seduti in
maniera casuale, hanno deciso di
cambiarsi di posto, o di rimanere
nel proprio, a seconda della disposizione delle sedie sotto ogni pannello. Vi era infatti la possibilit di
scegliere il pannello con la frase che
pi ispirava; ciascuna postazione era
presieduta da un docente universitario o altro esperto che dibatteva,
con il gruppo di persone che lo aveva scelto, sullargomento introdotto

dalla citazione di cui sopra.


Io ho scelto, insieme ad altre tre
donne, la postazione dominata dal
cartellone che riportava la seguente scritta: Quale diversit? Lidentit
un vestito da Arlecchino. Era il docente universitario Luciano De Bonis a guidare il dibattito e ha iniziato il suo intervento domandandoci
perch fossimo state attratte proprio da quella frase e quale fosse la
nostra concezione della diversit.
In seguito abbiamo esplicitato i nostri sogni e le nostre aspettative in
relazione alla citt dellAquila e, pi
in generale, ai territori che ci ospitano. Da questo confronto di idee
emerso che, indipendentemente
dalla fascia di et di appartenenza,
i desideri di ciascuna di noi erano
accomunati da una visione di futuro molto globale, basata su una
solida rete di relazioni, incentrata
sullinterazione e la condivisione
con il prossimo, in unottica ampia
e cosmopolita. Che siano proprio le
nostre diversit (etniche, culturali

o religiose) a determinare la nostra


rete di identit? Questo linterrogativo emerso dal dibattito.
Lincontro era inoltre caratterizzato da una seconda attivit di laboratorio creativo perch, come
ha esordito con enfasi uno degli
organizzatori dellevento, sarebbe
paradossale interpretare la partecipazione stando seduti ad ascoltare
una conferenza!. Pertanto, vi era un
tavolo imbandito di gomitoli di lana
colorata e stecche di legno, capeggiato da due signore che, pazientemente, offrivano ai presenti la possibilit di realizzare degli acchiappa
sogni, che fungessero da simbolo
dellevento e dello stesso progetto.
I docenti sopra citati saranno impegnati, nei prossimi mesi, ad ascoltare e, come alcuni hanno detto, a
rubare i sogni delle persone che
incontreranno, al fine di progettare
modelli di territorio che sia in grado
di concretizzarli.
Silvia Cercarelli
Il Corriere del Festival realizzato da ragazze e ragazzi delle
scuole medie inferiori e superiori dellIstituto comprensivo
Gianni Rodari dellAquila,
dellIstituto Domenico Cotugno dellAquila e dellIstituto
comprensivo di San Demetrio
ne Vestini (LAquila). In collaborazione con i giornali scolastici
Punti di Vista, ZeroNove e I Portici. Coordinamento editoriale e
supervisione NewsTown.

Gli eventi in programma oggi domenica 10 luglio

Arrivati allepilogo del Festival, la giornata si apre con il nuovo appuntamento con il laboratorio teatrale delle ore
10:00 al Parco del Castello. Levento,
a cura di Parteciparte, ha lo scopo di
far scoprire ed affrontare divertendosi i problemi che affliggono la comunit .A seguire, alle ore 11:00 al GSSI,
confronto sul tema della ricostruzione e della trasparenza. Tra gli ospiti
presente anche Giovanni Lolli. Gli
interessati possono inviare domande

al sito openricostruzione@festivaldellapartecipazione.org. A Pianelle


di Torninparte (10 km da LAquila) , vi
aspetta alle ore 15:00 unesperienza
di gusto tra gli antichi forni riaperti
per loccasione, organizzato dalla proloco in collaborazione con Slow Food.
Alle 17:00 da non perdere il Walkabout lungo le mura della citt (limite
40 partecipanti), unesplorazione urbana raccontata in tempo reale tramite twitter. Appuntamento allinfo-

point della Fontana Luminosa. A fine


passeggiata al Palazzetto dei Nobili,
sarete accolti da Archeoclub LAquila
per parlare delle mura dellAquila. Per
finire alle 19:00, gli organizzatori del
Festival vi aspettano in Piazza Duomo
per salutarvi, prima di seguire insieme
la finale degli Europei di calcio delle
21:00. Il programma completo degli
appuntamenti disponibile sul sito
festivaldellapartecipazione.org
Silvia Alessandri e Martina Colabianchi

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