Qualche premessa
• Un tempo di trasformazioni sociali, culturali,
organizzative
• Le rappresentazioni sull’infanzia, sulle
famiglie, sul buon-trattamento,
• Le chiavi di lettura più diffuse del disagio
familiare
• Le rappresentazioni sui servizi
M. Giordano 3
La valutazione nel processo di tutela
Cosa significa valutare nei servizi sociali?
Come la valutazione si colloca nel
processo/progetto di tutela?
La valutazione come fase e come
metodologia
Il contatto con la violenza
Quali orientamenti possono sostenere
processi di valutazione nei servizi
sociali?
M. Giordano 4
Il processo di intervento nella rete multi-
professionale di tutela
adattato da De Robertis C. (1986)
Rilevazione e valutazione preliminare
Protezione
Valutazione
Trattamento
M. Giordano 6
Richieste
Famiglia
Soggetti della rete
Autorità giudiziaria
M. Giordano 7
fase obiettivi
Rilevazione e ü condividere le preoccupazioni emerse ed individuare fattori di rischio e
coinvolgimento
della famiglia fattori di protezione;
ü attivare dove è possibile (in assenza di un pericolo imminente per il
bambino) tutti gli interventi professionali. Utilizzare tutti gli strumenti
finalizzati a realizzare un progetto con la collaborazione dei genitori.
Protezione – confrontarsi sulla costruzione di possibili percorsi di tutela nelle
situazioni a rischio e dopo aver rilevato gli elementi di criticità o di forza,
valutare la necessità del collocamento fuori dalla famiglia;
– definire, l’adozione delle modalità operative inerenti l’applicazione di
provvedimenti di allontanamento di minori dalla famiglia di origine in
esecuzione di un Decreto dell’AGM o di un provvedimento ai sensi
dell’art. 403 CC;
– valutare le procedure da adottare per attuare il provvedimento nella
forma meno traumatica e più protettiva possibile per il bambino, nella
sicurezza di tutte le componenti coinvolte;
– garantire, in caso di allontanamento, un adeguato contesto di
accoglienza al momento dell'inserimento del bambino in struttura.
Valutazione e – coinvolgere gli operatori referenti per l'area sociale, educativa, sanitaria
ridefinizione del
progetto e psicologica
complessivo di – definire un progetto condiviso di tutela, teso ad avere un quadro
tutela
valutativo complessivo ed esauriente della situazione sia individuale che
Tratto da relazionale del bambino e dei genitori;
Spunti – proporre interventi condivisi e coerenti per garantire la protezione e la
metodologici sulla
funzione di tutela valutazione;
dell’infanzia nei – garantire l'accompagnamento del bambino nei percorsi giudiziari e
servizi sociali del
Comune di Napoli
mantenendo una comunicazione esaustiva e costante con l'Autorità
Giudiziaria;
– condividere le valutazioni per giungere ad un quadro esauriente della
situazione del bambino e dei genitori e per poter valutare il recupero
M. Giordano
delle risorse degli stessi. 8
Ancora funzioni della valutazione
M. Giordano 10
Il posizionamento del professionista
M. Giordano 11
Orientamenti
M. Giordano 12
Approccio process-oriented
• Nell’approccio process-oriented , l’adattamento,
inteso come esercizio abbastanza buono delle
competenze genitoriali, o il mal adattamento,
inteso come difficoltà/ fallimento nella
modulazione delle competenze genitoriali, sono
l’esito di “un percorso costellato di eventi
accidentali, da incontri e legami significativi, da
condizioni esistenziali e da prerequisiti che
acquistano il loro significato alla luce della
dinamica processuale e delle interconnessioni
che vengono a determinarsi tra i diversi
elementi” (Di Blasio P., 2005:21).
M. Giordano 13
LA GRIGLIA DI VALUTAZIONE PSICO-SOCIALE
"Spunti metodologici sulla funzione di tutela dell’infanzia nei servizi sociali del Comune di
Napoli: la riflessione e la proposta operativa« a cura di T. Bertotti, D. Artiaco, F. Galli, M.
Giordano http://www.comune.napoli.it/flex/files/9/4/2/D.3984b9ab18f1cca10c6a/
Spunti_metodologici____la_riflessione.pdf
M. Giordano 14
RILEVAZIONE
Requisiti minimi dei Servizi contro il maltrattamento e l'abuso all'infanzia (CISMAI 2003)
M. Giordano 15
RILEVAZIONE
I segnali di disagio,
malessere, sofferenza
fanno pensare
ad un mal/trattamento?
Se sì, di che tipo?
E’ pericoloso? quanto?
M. Giordano 16
… “Quell’insieme di situazioni vissute nell’infanzia
che si possono definire come “incidenti di percorso”
negativi, più o meno cronici rispetto all’ideale
percorso evolutivo sul piano sia personale che
relazionale”.
M. Giordano 17
“ … Le ESI comprendono tutte le forme di
abuso
all’infanzia subito in forma diretta
e le condizioni subite in forma indiretta che
rendono l’ambito familiare impredicibile e
malsicuro …” (Felitti et. al 2001)
M. Giordano 18
UNA VALUTAZIONE NELLA RELAZIONE
Ø Ascoltare (prestare attenzione)
Conoscere non basta
Ø Contenere (racchiudere, farsi carico)
Ø
Dare cittadinanza alle emozioni
le resistenze nella rilevazione producono interventi:
prematuri,
tardivi, pasticciati
“mancati”
affrettati
M. Giordano 19
PRIMA VALUTAZIONE SULLA
PROTETTIVITA’
M. Giordano 22
Quali esiti sul bambino? (Malacrea)
.
Il mio mondo
è un posto Tocca a me
malsicuro e perché non
malvagio valgo niente
M. Giordano 23
LA GRIGLIA DI VALUTAZIONE PSICO-SOCIALE
GENITORI COME PERSONE
DIMENSIONE SANITARIA PROBLEMI SANITARI RISORSE PRESENTI E/O ATTIVABILI
• patologie connesse alle condizioni igienico • visite mediche e screening sanitario in gravidanza, stabilità emotiva;
sanitarie,patologie croniche profilassi obbligatorie capacità empatiche;
• Handicap fisici e mentali più o meno gravi • Epilessia, diabete, morbo celiaco, ecc. desiderio di migliorarsi;
• patologie di ordine psichiatrico • disabilità fisica, autismo, ritardo mentale lieve, medio, buon livello di autostima;
• sintomatologie, anche in assenza di cause grave, dislessia, etc.;malattie croniche gravi in assenza di autonomia personale;
organiche sostegno familiare esteso; capacità nell'assunzione di responsabilità;
deficit intellettivi di entrambi i genitori in assenza di capacità di rielaborare il rifiuto e la violenza subiti
sostegno familiare;grave psicopatologia di entrambi i nell'infanzia
genitori in assenza di altri caregivers supportivi nel
contesto familiare..
• Scabbia, pediculosi, ecc.
• Enuresi, vomito compulsivo, balbuzie, obesità,
eccessiva magrezza, dolori addominali ricorrenti,
ricoveri frequenti, psoriasi, asma, ecc
M. Giordano 25
LA GRIGLIA DI VALUTAZIONE PSICO-SOCIALE
GENITORI FIGLI
DIMENSIONE PSICOLOGICA PROBLEMI PSICOLOGICI RISORSE PRESENTI E/O ATTIVABILI
attenzione ai bisogni affettivi e psicologici dei scarsa o totale incapacità di riconoscere e rispondere stabile e regolare coabitazione;
figli ai bisogni affettivi degli altri componenti del nucleo; capacità di riconoscere e rispondere ai bisogni
mancanza di empatia, distorsione nella affettivi e psicologici dei figli e degli altri
comprensione delle emozioni; componenti del nucleo;
scarsa o totale incapacità di soddisfare i bisogni dei capacità di interagire ed entrare in contatto con i
diversi componenti del nucleo rispetto all'età e al membri della famiglia;
ruolo (bambini piccoli, adolescenti, coppia, etc);
scarse conoscenze e disinteresse per lo sviluppo del
bambino;
scarsa tolleranza alla frustrazione, eccessiva
regolazione delle proprie emozioni impulsività, aggressività; capacità di gestire emotivamente le avversità;
maternità/paternità non desiderate capacità di distinguere sé stessi dai figli.
DIMENSIONE SOCIO RELAZIONALE PROBLEMI SOCIO RELAZIONALI interazioni positive con i figli (affetto, fiducia,
osservazione della composizione familiare; composizione familiare e lo stato anagrafico sostegno, arricchimento, etc.);
qualità delle relazioni tra i componenti del risultante; cooperare in maniera positiva con le altre agenzie
nucleo e in modo speciale genitori/figli; disorganizzazione nella routine familiare; educative (scuola, parrocchia, etc.);
livello della comunicazione verbale e non significativi conflitti familiari e di coppia, separazioni aspettative adeguate all'età del bambino, alla sua
verbale; non concordate, conflitti intergenerazionali, personalità e ai suoi desideri;
qualità delle relazioni sociali significativi conflitti genitori/figli; stili educativi adeguati e autorevoli rispetto all'età
scarsa o totale incapacità di interagire e di entrare in ed alle caratteristiche e ai suoi desideri.
contatto con i membri del nucleo familiare;
isolamento sociale;
atteggiamenti e pratiche educative autoritarie o
eccessivamente lassiste;
accettazione della violenza e delle punizioni come
pratiche educative;
forti negligenze, incuria grave, maltrattamenti, e
violenze nei confronti dei figli;
violenza domestica;
sfiducia verso le norme sociali e le istituzioni
.
M. Giordano
T. Bertotti, D. Artiaco, F. Galli, M. Giordano 26
Genitori vulnerabili
M. Giordano 28
LA GRIGLIA DI VALUTAZIONE PSICO-SOCIALE
CONTESTO SOCIALE
DIMENSIONE SOCIO ECONOMICA PROBLEMI SOCIO ECONOMICI RISORSE PRESENTI E/O ATTIVABILI
lavori precari e saltuari; entrate e risorse economiche adeguate ai
entrate economiche; lavoro nero; bisogni della famiglia;
entrate illegali; capacità di pianificare le spese e dare priorità
contributi economici/pensioni di invalidità; alle scelte materiali(es. Telefonini, televisori,
aiuti economici di familiari ed amici; capi d'abbigliamento, etc);
contesto abitativo adeguato;
in assenza di spazi abitativi adeguati, valutare
servizi igienici inadeguati; la capacità di:
mancanza di una suddivisione dello spazio sopperire alle carenze strutturali;
giorno/notte mantenere un dignitoso profilo di abitabilità;
spazio di cucina non separato o separabile dallo usufruire degli spazi adeguatamente;
spazio notte; garantire un buon grado di pulizia;
condizioni abitative; scarso o assente livello di cura, manutenzione e medio/alto livello di istruzione;
pulizia della casa; buona capacità di interlocuzione e
rapporto inadeguato tra il numero dei comprensione;
componenti il nucleo e lo spazio dell'abitazione; capacità di gestire e pianificare la vita familiare;
desiderio di miglioramento;
condizioni culturali; basso livello di istruzione; ;
analfabetismo;scarsa capacità di espressione e di
comprensione;
dispersione scolastica;
assenza di valori socialmente condivisi quali la
legalità, il rispetto per il bene pubblico, etc.;
approvazione dell'uso della forza nelle relazioni
familiari e sociali;
incapacità a costruire un progetto di vita e a
pianificare la gestione della vita familiare;;
T. Bertotti, D. Artiaco, F. Galli, M. Giordano
M. Giordano 29
II parte
la resilienza
per orientare
il processo di presa in carico
e
di trattamento integrato
M. Giordano 30
Notai del fallimento
o
tutori di resilienza
M. Giordano 31
Buon – trattamento o mal- trattamento
“Per contrastare il maltrattamento non basta individuarlo e
fermarlo: bisogna sostituirlo con altro. Togliere il
maltrattamento – affermando i diritti del bambino – non innesca
in automatico il suo contrario.
Conforta sapere che si può e si deve agire in più tempi
successivi. La ricerca ci dice che i modelli operativi interiorizzati
– cioè la “filosofia del mondo” che ogni soggetto ricava dalle sue
esperienze precoci e che determina il suo comportamento e il
sentimento di sé – restano modificabili per tutta la vita, se
eventi esterni e momenti critici interni spingeranno al
cambiamento” (M. Malacrea) 32 M. Giordano
Resilienza
M. Giordano 33
Resilienza
M. Giordano 36
Ma perché è così difficile lavorare con le madri/ i
genitori vulnerabili?
M. Giordano
37
Prevalenza di fattori protettivi
Aiuto e sostegno al bambino e alla famiglia
Interventi di supporto domiciliare e territoriale,
(sociale, educativo, psicologico)
M. Giordano 38
Fonte: Paola Di Blasio “Tra rischio e”, Ed. Unicopli, 2005
Compresenza di fattori di rischio, di amplificazione
del rischio e di fattori protettivi
|
Protezione del bambino,
potenziamento delle risorse familiari,
monitoraggio del bambino e della famiglia
Segnalazione alla Procura Minorile
Fonte: Paola Di Blasio “Tra rischio e protezione. La valutazione delle competenze parentali”, Ed. Unicopli, 2005
M. Giordano 39
Assenza di fattori protettivi
|
Protezione e tutela del bambino,
collocazione fuori della famiglia,
prescrizioni alla famiglia,
valutazione delle risorse della famiglia
valutazione della recuperabilità genitoriale
Fonte: Paola Di Blasio “Tra rischio e protezione. La valutazione delle competenze parentali”, Ed. Unicopli, 2005
M. Giordano 40
La sfida dell’appropriatezza
i criteri e le responsabilità nella valutazione: tra rischio e danno
Il vero dilemma per l’assistente sociale è definire
• la tipologia dei problemi
• la gravità dei problemi
• il contesto anche perché le situazioni non sono mai così nette
• gli interventi
L’esperienza insegna che, in questa fase, è molto importante:
Il coinvolgimento delle persone
la chiarezza
nella rete e con la famiglia
per evitare o almeno ridurre fraintendimenti o posizionamenti
invischiati.
M. Giordano 41
III parte
La relazione con l’Autorità Giudiziaria:
dalla segnalazione
al monitoraggio;
intrecci.
M. Giordano 42
PROTEZIONE
Requisiti minimi dei Servizi contro il maltrattamento e l'abuso
all'infanzia (CISMAI 2003)
È l’intervento volto ad arrestare il comportamento maltrattante/
abusante. Va modulato in relazione alla gravità.
Nei casi più gravi, laddove le figure naturalmente preposte alla
protezione ed alla cura non adempiano alle loro funzioni, si
configura come intervento di natura anche giuridica realizzato
a favore dei minori.
Funzioni:
1. Interrompere il ripetersi degli atti di maltrattamento-abuso,
anche tramite il ricorso all’Autorità Giudiziaria;
2 . A t t i v i t à d i v i g i l a n z a , a l l o n t a n a m e n t o d e l l ’ a d u l t o
pregiudizievole, o collocamento del minore in ambiente
extrafamiliare.
M. Giordano 43
Dal preoccuparsi ad occuparsi :
la protezione
Modulare la protezione
mettersi nel conflitto,
interponendosi tra la vittima e l’autore, e
proporre :
ü protezione fisica
ü protezione emotiva
ü cura dei legami di attaccamento
M. Giordano 44
Dal preoccuparsi ad occuparsi:
M. Giordano 45
La via stretta della segnalazione
• La segnalazione al Tribunale per i minorenni è fondata, oltre che
sulla norma giuridica, sul convincimento che in alcune situazioni
è necessario costruire un contesto chiaro e formale di valutazione
che protegga il bambino, tra l’altro, dal reiterarsi degli
accertamenti e dalla cronicizzazione degli interventi.
• La scelta di segnalare è spesso sofferta, soprattutto quando è
associata a richieste di allontanamento; tuttavia rappresenta un
atto di chiarezza e di rottura perché coinvolge la collettività,
attraverso il Tribunale per i minorenni, sulla situazione di una
famiglia e quindi esplicita un conflitto tra ciò che è privato e ciò
che non lo è.
M. Giordano 46
Dal preoccuparsi ad occuparsi:
M. Giordano 47
La via stretta della segnalazione
La segnalazione permette di
instaurare un contesto esplicito di :
preoccupazione per un bambino,
non adeguatezza del contesto familiare
non chiara consapevolezza dei genitori sulla
connessione tra le loro condotte ed il
malessere del figlio,
valutazione su come sta il bambino e sulla
recuperabilità delle competenze genitoriali.
M. Giordano 48
La via stretta della segnalazione
• Cambia l’alleanza
• Se non è articolata può esporre il bambino
a minaccia
M. Giordano 49
Monitoraggio
Notai del fallimento o tutori di
resilienza?
l’assetto di intervento prevede un duplice livello:
- protezione del bambino
- potenziamento delle risorse familiari
• operare gli opportuni interventi preventivi rispetto
all'insorgere delle criticita'
• rilevare le criticita'
• supportare la capacita' degli adulti di essere
genitori consapevoli ed attenti verso i bisogni dei
figli.
M. Giordano 50
Monitoraggio
Attenzione a:
- dimensione temporale e processuale degli
interventi in modo da tenere sotto controllo
sia i rischi di sostituzione della famiglia sia
quelli di delega e abbandono.
- chiarezza degli accordi con la famiglia e al
concordare obiettivi e interventi, negoziando
il ruolo del servizio e quello dei genitori con le
prescrizioni del Tribunale.
adattato da T. Bertotti
M. Giordano 51
Monitoraggio
• La valenza ed ambivalenza di sostegno e
controllo
• Il monitoraggio nella rete
• Fotografia o film
• Intrecci con l’Autorità Giudiziaria
M. Giordano 52
Criticità nell’èquipe e nella rete
Diffidenze
• interpersonali
• interprofessionali
• tra servizi
Conflitti;
• disistima
• controllo
• potere
• punti di vista
M. Giordano 53
marianna.gior@gmail.com
M. Giordano 54