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ESERCIZIO

1. Calcolo della classe di un compartimento adibito a deposito di prodotti


alimentari
2. Utilizzo del metodo del tempo equivalente e verifica dellinfluenza delle
aperture di ventilazione

Calcolo della classe


Deposito di prodotti finiti in corso di spedizione a servizio di unindustria alimentare.
Superficie in pianta 300 m2.
Schema grafico del compartimento:

Finestra
5x1m

Finestra
5x1m

15 m

Lucernari 1 x 1 m

Portone
4x4m

H=6m
20 m

I prodotti alimentari sono confezionati in barattoli metallici stoccati su pallets in legno;


nel locale si trovano anche cartoni e polietilene per imballaggi.
Sono presenti:

30.000 kg di prodotti alimentari


1.500 kg di pallets
1.000 kg di cartoni
500 kg di polietilene

Potere calorifico inferiore dei materiali:

Alimentari:

15

MJ/kg
1

Pallets in legno:
Cartone:
Polietilene:

17,5
17,5
42

MJ/kg
MJ/kg
MJ/kg

I calcoli sono effettuati come indicato dal DM 09/03/2007.


Calcolo del carico dincendio specifico nominale q f:

qf

H i mi i

dove:
gi
Hi
mi

massa delli-esimo materiale combustibile [kg]


potere calorifico inferiore delli-esimo materiale combustibile [MJ/kg]
fattore di partecipazione alla combustione delli-esimo materiale combustibile
pari a 0,80 per il legno e altri materiali di natura cellulosica e 1,00 per tutti gli
altri materiali combustibili
fattore di limitazione della partecipazione alla combustione delli-esimo
materiale combustibile pari a 0 per i materiali contenuti in contenitori
appositamente progettati per resistere al fuoco; 0,85 per i materiali contenuti in
contenitori non combustibili e non appositamente progettati per resistere al
fuoco; 1 in tutti gli altri casi
superficie in pianta lorda del compartimento [m 2]

Si ha quindi:
Prodotti alimentari:
Pallets:
Cartoni:
Polietilene:

30.000 kg 15 MJ/kg 1 0,85


1.500 kg 17,5 MJ/kg 0,8 1
1.000 kg 17,5 MJ/kg 0,8 1
500 kg 42 MJ/kg 1 1

qf

=
=
=
=

382.500 MJ
21.000 MJ
14.000 MJ
21.000 MJ

382.500 21.000 14.000 21000


1.462MJ / m 2
300

Il carico dincendio specifico di progetto qf,d dato da:


q f ,d q f q1 q 2 n

dove:

q1

il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione alla


dimensione del compartimento e i cui valori sono definiti nella tabella
sottostante

Superficie in pianta lorda del


compartimento (m2)

q1

Superficie in pianta lorda del


compartimento (m2)

q1

A < 500

1,00

2.500 A < 5.000

1,60

500 A < 1.000

1,20

5.000 A < 10.000

1,80

1.000 A < 2.500

1,40

A 10.000

2,00

q2

il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione al tipo di


attivit svolta nel compartimento e i cui valori sono definiti nella tabella
sottoriportata

Classi di rischio

Descrizione

q2

Aree che presentano un basso rischio di incendio in termini di probabilit di innesco, velocit di
propagazione delle fiamme e possibilit di controllo dellincendio da parte delle squadre di
emergenza

0,80

II

Aree che presentano un moderato rischio di incendio come probabilit dinnesco, velocit di
propagazione di un incendio e possibilit di controllo dellincendio stesso da parte delle squadre
di emergenza

1,00

III

Aree che presentano un alto rischio di incendio in termini di probabilit dinnesco, velocit di
propagazione delle fiamme e possibilit di controllo dellincendio da parte delle squadre di
emergenza

1,20

n ni il fattore che tiene conto delle differenti misure di protezione e i cui


i

valori sono definiti nella tabella seguente


ni, Funzione delle misure di protezione
Sistemi
automatici di
estinzione

ad
acqua

n1
0,60

altro

Sistemi di
evacuazione
automatica di
fumo e calore

Sistemi
automatici di
rivelazione,
segnalazione e
allarme di
incendio

Squadra
aziendale
dedicata alla
lotta
antincendio1

n3

n4

n5

n2
0,80

0,90

0,85

0,90

Rete idrica
antincendio

Interna

interna e
esterna

n6

n7

0,90

0,80

Percorsi
protetti di
accesso

Accessibilit
ai mezzi di
soccorso
VVF

n8

n9

0,90

0,90

Pertanto si ha:
q1 = 1,00
q2 = 1,00
n7 = 0,80
n9 = 0,90

perch esiste rete idrica antincendio interna ed esterna


perch garantito laccesso ai mezzi di soccorso VVF come previsto
dai criteri tecnici di prevenzione incendi

. Gli addetti devono avere conseguito lattestato di idoneit tecnica di cui allart. 3 della legge 28
novembre1996, n. 609, a seguito del corso di formazione di tipo C di cui allallegato IX del decreto
interministeriale 10 marzo 1998.

q f ,d 1.462 1,00 1,00 0 ,80 0 ,90 1.053MJ / m 2

Dovendo conferire al sistema strutturale un livello III di prestazione di resistenza al


fuoco, impiegando il metodo semplificato di determinazione della classe si confronta
qf,d con la tabella seguente:
Carichi dincendio specifici di progetto (qf,d)

Classe

Non superiore a 100 MJ/m2

Non superiore a 200 MJ/m2

15

20

Non superiore a 450 MJ/m2

30

45

Non superiore a 900 MJ/m2

60

Non superiore a 1200 MJ/m2

90

Non superiore a 1800 MJ/m2

120

Non superiore a 2400 MJ/m2

180

Non superiore a 300 MJ/m

Non superiore a 600 MJ/m

Superiore a 2400 MJ/m

240

dalla quale si ricava che la classe richiesta


Classe 90

Utilizzo del metodo del tempo equivalente


possibile effettuare una verifica della classe del deposito con il metodo del tempo
equivalente (EC 1 parte 1-22 Annesso F):
te ,d q f ,d kb w kc

kb
w
kc

il fattore di conversione associato alle propriet termiche delle superfici di


chiusura del compartimento (pareti, soffitto e pavimento, comprese le
aperture)
il fattore di ventilazione associato alla geometria del compartimento ed alle
aperture
il fattore di correzione, funzione del materiale che compone le sezioni
trasversali strutturali, definito come segue:
Calcestruzzo armato
Acciaio protetto
Acciaio non protetto

1,0
1,0
13,7 O3

UNI EN 1991-1-2:2004 Eurocodice 1 Azioni sulle strutture Parte 1-2: Azioni in generale Azioni sulle
strutture esposte al fuoco.

Il metodo del tempo equivalente valuta il tempo di esposizione allincendio standard


considerato equivalente, ai fini della determinazione della classe, allincendio reale
che pu svilupparsi nel compartimento. Esso non applicabile alle strutture in legno:
infatti, il danneggiamento di tale materiale non influenzato in maniera significativa
dal livello termico presente nellambiente ma, essendo esso stesso un combustibile,
una volta innescato brucia con velocit pressoch costante. Il metodo non
utilizzabile nemmeno quando la struttura sia realizzata in acciaio-calcestruzzo.
Il metodo del tempo equivalente permette di prendere in considerazione le propriet
termiche delle chiusure delimitanti il compartimento, nonch linfluenza delle aperture
di ventilazione presenti, attraverso le quali possibile scaricare allesterno una
notevole percentuale dellenergia termica prodotta dallincendio (orientativamente il
60% del totale). chiaro che elementi strutturali in conglomerato cementizio o in
metallo, il cui danneggiamento dipende sostanzialmente dalla quantit di calore
assorbito, risultano pi sensibili alla quantit di calore disponibile nellambiente per
convezione ed irraggiamento, per cui una maggiore incidenza delle superfici di
ventilazione, comportando un pi massiccio scarico termico allesterno, abbassa il
tempo di esposizione allincendio standard equivalente allincendio reale.
Il calcolo delle propriet termofisiche delle superfici di chiusura pu risultare oneroso,
pertanto esso conveniente solo se il tempo risultante di poco superiore ad una
classe, dimodoch abbassando il fattore k b si possa ricadere nella classe sottostante.
In altre parole, ove risultasse ad esempio t e,d = 65 min (corrispondente alla classe
90), potrebbe essere utile effettuare una stima pi precisa di k b, cosicch una
diminuzione anche solo del 10% consentirebbe di adottare la classe 60.
Se non possibile o non si vuole effettuare una stima dettagliata delle propriet
termofisiche delle superfici di chiusura, si pu assumere
kb = 0,07
Il calcolo di kb passa attraverso la quantificazione del fattore dinerzia termica b:
b

dove

la massa volumica del materiale costituente la superficie di chiusura [kg/m 3]


il calore specifico del materiale costituente la superficie di chiusura [J/kg K]
la conducibilit termica del materiale costituente la superficie di chiusura
[W/m K]

mediante il prospetto seguente

b [J/m2 s0,5 K]

kb [min m2/MJ]

b > 2.500

0,04

Il termine O rappresenta il fattore di apertura, con O

Av
heq
At

Av heq
At

, dove:

larea totale delle aperture verticali sulle pareti


la media pesata delle altezze delle finestre sulle pareti
la superficie totale del compartimento (pareti + soffitto + pavimento, aperture incluse).

720 b 2.500

0,055

b < 720

0,07

Nella circostanza in cui le superfici di chiusura siano termicamente differenti tra loro,
si utilizza la relazione

Aj

At Av

dove
bj
Aj
At
Av

il fattore dinerzia termica della j-esima superficie


larea della j-esima superficie, escluse le aperture
la superficie totale del compartimento (pareti + soffitto + pavimento, aperture
incluse)
larea delle aperture verticali nelle pareti

Il termine w calcolato mediante la formula

6
w
H

0 ,3

90 0,4 v
0,62
1 bv h

0,5

con
H
v
h
Ah
A

altezza media del compartimento


Av/A
Ah/A
area delle aperture orizzontali a soffitto
area in pianta del compartimento

bv 12,5 1 10 v v2 10
I calcoli porgono
Av 4 4 5 1 5 1 26m 2
Ah 8 1 8m 2

26
0,087
300

8
0,027
300

bv 12,5 1 10 0 ,087 0 ,087 2 23,28

Avendo ottenuto bv 10 possibile utilizzare il metodo e proseguire nelle


calcolazioni.
6
w
6

0 ,3

90 0 ,4 0 ,087
1,15
1 23,28 0,027
4

0 ,62

w 0,5, quindi si prosegue.


te ,d 1.053 0 ,07 1,15 1 84,77 min

nel caso di elementi costruttivi in conglomerato cementizio armato o acciaio protetto.


La classe richiesta
Classe 90
Il metodo del tempo equivalente ha confermato quanto ottenuto con il metodo
semplificato.
Se il valore di te,d fosse stato inferiore a 60 minuti e di conseguenza la classe ottenuta
fosse risultata pi bassa, sarebbe stato necessario confrontarla con la tabella
seguente:
Carichi dincendio specifici di progetto (qf,d)

Classe

Non superiore a 300 MJ/m2

Non superiore a 450 MJ/m2

15

20

Non superiore a 600 MJ/m

Non superiore a 900 MJ/m2

30
2

45

Non superiore a 1800 MJ/m2

60

Non superiore a 2400 MJ/m2

90

Non superiore a 1200 MJ/m

Superiore a 2400 MJ/m

120

Infatti, allorquando la classe sia determinata attraverso uno dei seguenti metodi

modelli di incendio sperimentali


modelli di incendio numerici semplificati
modelli di incendio numerici avanzati

deve essere eseguita anche la verifica della capacit portante e di


compartimentazione degli elementi costruttivi rispetto allazione termica della curva di
incendio nominale standard con riferimento alle classi riportate nella tabella di cui
sopra, in funzione del carico dincendio specifico di progetto q f,d. Il valore ricavato
rappresenterebbe pertanto un minimo inderogabile, riferito allincendio standard ISO
834. Nel nostro caso, avendo qf,d = 1.053 MJ/m2 la classe minima risulta essere 45.
Analizzando le formule del metodo, si pu osservare che:

1.
2.
3.
4.

la classe diminuisce allaumentare dellaltezza del


compartimento
la classe diminuisce allaumentare dellinerzia termica delle
superfici di delimitazione del compartimento
la classe diminuisce allaumentare della superficie di
ventilazione
la ventilazione verticale (ricavata sulle pareti) incide
maggiormente rispetto a quella orizzontale (ricavata in
copertura)

Nel caso in cui gli elementi strutturali del deposito non garantiscano una resistenza al
fuoco pari a 90 minuti si pone il problema della loro idoneit. In genere non
possibile ridurre il carico dincendio specifico nominale, ossia la quantit di materiale
combustibile depositato, per cui necessario individuare una soluzione alternativa.
Si ipotizza che la resistenza al fuoco dei sistemi strutturale e di chiusura sia pari a 60
minuti.
Una prima soluzione consiste nel proteggere il sistema strutturale, adottando una
tecnologia idonea (isolamento termico mediante strato protettivo applicato a spruzzo,
rivestimento con lastre certificate eccetera).
Si potrebbe installare un impianto di rilevazione dincendio, in modo da ridurre
ulteriormente il carico dincendio specifico di progetto: dato che tale tipo di impianto
introduce un n4 = 0,85, si avrebbe
q f ,d 1.462 1,00 1,00 0 ,85 0 ,80 0 ,90 895MJ / m 2

e, con il metodo semplificato, si scenderebbe alla classe 60. Nessun utile risultato si
otterrebbe adottando invece un sistema di controllo fumo e calore, che introduce un
n3 = 0,90.
Non volendo investire in impianti, i quali comportano un onere continuo nel tempo
per manutenzioni e verifiche, si potrebbe optare per laumento delle superfici di
ventilazione: ove ci risultasse realizzabile in modo semplice, il costo sarebbe
probabilmente pi contenuto rispetto alla predisposizione dun impianto di protezione
attiva, il funzionamento in caso dincendio verrebbe maggiormente garantito ed
anche gli oneri di manutenzione risulterebbero inferiori.
Le soluzioni sono da confrontare sia dal punto di vista economico, sia dal punto di
vista tecnico.
Nel caso in esame, dato che le aperture in parete sono pi efficaci nellabbassare la
classe del compartimento e pi semplici da realizzare rispetto a quelle in copertura,
si decide di intervenire in questo modo:
1. ricavare una finestra sopra larchitrave del portone daccesso, lunga
4 metri ed alta 1 metro
2. raddoppiare laltezza delle due finestre esistenti, portandola da 1
metro a 2 metri
Per rimanere nella classe 60, corrispondente alla prestazione ottenibile dalle strutture
esistenti, si dovrebbe ottenere al massimo t e,d = 59 minuti.
Invertendo la formula del tempo equivalente, adottando k b = 0,07 si ha

t e ,d
q f ,d k b

59
0 ,8
1053 0 ,07

I valori di Ah e di h rimangono invariati, non avendo modificato la superficie di


ventilazione orizzontale. Si ha invece
Av 4 4 4 1 5 2 5 2 40m 2

e
v

40
0 ,133
300

da cui

bv 12 ,5 1 10 0 ,133 0 ,1332 28,90


6

0 ,3

0 ,62

4
90 0,4 0 ,133
0,877
1 28,90 0 ,027

Il valore di w ancora troppo elevato perch si avrebbe


te ,d 1.053 0 ,07 0 ,877 64 ,64 min

Dovendo scendere al di sotto dei 60 minuti, si potrebbe decidere di ampliare


ulteriormente le aperture del magazzino, aumentando iterativamente le superfici,
anche mediante un foglio elettronico, fino ad ottenere un valore di w congruo, oppure
di effettuare una verifica delle caratteristiche termiche delle chiusure, constatando se
sia ottenibile un valore di k b al di sotto di 0,063. In caso contrario, si potrebbe optare
per la costituzione di una squadra di gestione dellemergenza che abbia conseguito
lattestato di idoneit tecnica di cui allart. 3 della legge 28 novembre1996, n. 609, a
seguito del corso di formazione di tipo C di cui allallegato IX del decreto
interministeriale 10 marzo 1998: tale misura di protezione, introducendo un n5 = 0,90
nella formula per il calcolo del carico dincendio specifico di progetto, consentirebbe
di porre
q f ,d 1.462 1,00 1,00 0 ,90 0 ,80 0 ,90 947 MJ / m 2

e quindi
te ,d 947 0 ,07 0 ,877 58,14 min

ottenendo finalmente
Classe 60

Lultima misura, da sola, non avrebbe raggiunto lo scopo voluto.


Questo esempio mostra come, intervenendo sulla superficie di ventilazione, ove
economicamente e tecnicamente fattibile, sia possibile ridurre le misure di sicurezza
relativamente alla resistenza al fuoco delle strutture, abbassando la classe del
compartimento in modo meno oneroso rispetto ad altre soluzioni. La definizione delle
superfici di ventilazione risulta ancora pi semplice nel caso di fabbricati nuovi, per i
quali pi agevole intervenire sui sistemi di facciata e di copertura.

arch. Roberto Lenzi

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