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Perch ho deciso di passare comunque il compito a Luna, nonostante le visioni

che avevo avuto mentre ero in coma allospedale?

Beh, intanto erano appunto visioni, il che poteva significare che si trattasse solo
di fantasia e coincidenze, come mi avevano spiegato i luminari dellospedale.
Quindi non aveva senso basarmi su una mia personale paranoia e mostrarmi
scortese verso la mia compagna di banco che mi rivolgeva la parola per la prima
volta in un momento di evidente necessit e che indossava occhiali scuri e guanti
neri e non sorrideva Okay, lo ammetto: ero un bel po suggestionata. Ma
irresistibilmente attratta.

Volevo scoprire fino a che punto la mia immaginazione si era spinta entro il
mondo reale. La curiosit mi scoppiava dentro come lava troppo a lungo
trattenuta nel camino di un vulcano. Quanti e quali episodi avrei vissuto come
deja-vu? Sarei riuscita a chiamarmi fuori in tempo? Oppure sarei rimasta
nuovamente invischiata nelle regole del branco, nella stretta mortale
dellabbraccio di Lars? Ecco, devo ammettere che il ricordo di Lars era quanto di
pi contorto potessi supporre. La paura che provavo al pensiero di imbattermi
realmente in lui e di ritrovarmi prigioniera della sua possessivit era poca cosa in
confronto alla speranza assurda di incontrarlo. Volevo di nuovo trovarmi con lui,
sapere che ero importante al punto da essere stata scelta da lui.

Il sentimento che avvertivo era talmente perverso da stupire persino me stessa,


pertanto mi sforzai di domarlo con il ragionamento: le cose, nella mia vita reale,
non stavano procedendo esattamente come nei miei sogni. Tanto per cominciare,
avevo gi conosciuto Jonas. E lo avevo conosciuto prima di incontrare Lars. Il
che, a mio parere, dava un enorme vantaggio alla nostra amicizia e allungava
discretamente la mia aspettativa di vita.
E poi, e poi Mi ritrovai a fantasticare sul mondo dei lupi mannari, che
ufficialmente per me non esisteva ancora. E se avessi trovato il modo di creare
un mio branco? Chi lha detto che il capo debba essere per forza un maschio?
Non giusto, in fondo, che uno di loro possa avere un branco tutto suo, harem
compreso, mentre gli altri, nello specifico le femmine, siano condannati a una
vita eterna alle sue dipendenze.

Se avessi chiesto a qualcun altro di mordermi? A Luna, per esempio? Cosa


sarebbe successo? Da come giravano le cose tra Lupi, per, forse mi avrebbe
semplicemente offerta a Lars come gradito dono. No, la situazione per me non
sarebbe migliorata granch, anzi.

Forse era meglio farsi mordere da uno degli altri maschi: da Kleines, per dirne
uno. Era sempre stato tanto dolce e simpatico che non mi sarebbe dispiaciuto
farmi trasformare da lui. Ma poi cosa sarebbe accaduto? Se a quel punto lui si
fosse staccato da Lars, formando il proprio branco? Mi sarei semplicemente
trovata con un nuovo padrone. No, nemmeno questa sembrava una soluzione
intelligente. Senza contare che magari non si usava, magari solo il capo aveva il
potere e il diritto di creare nuovi Mannari.

Lilluminazione: avrei permesso che tutto procedesse come da copione, e poi


avrei morso Jonas, trasformandolo e tenendolo solo per me. Quando mi resi
conto di che razza di pensiero avessi concepito, rimasi sconvolta: si trattava solo
del ricordo di un sogno, eppure mi aveva cambiato. Quando mai Elizabeth Brown,
alias Dinky, avrebbe pensato di possedere qualcuno, considerandolo poco pi che
un pupazzo? Disgustoso. Non ero pi io.
Per fortuna squill il cellulare, a distogliermi dal vicolo cieco dei miei pensieri.
Lunica cosa certa, era che avrei fatto meglio a mollare le elucubrazioni e
concentrarmi sulla mia vita, non sulla mia non vita.

Al telefono era Jonas, che mi chiamava per invitarmi a fare una gita nel deserto
insieme a lui, nel corso delle vacanze di primavera. Eccezionale! Accettando il
suo invito mi ero procurata una valida scusa per rifiutare quello che mi avrebbe
rivolto Luna, cambiando il corso del mio sogno e guadagnando tempo.

Chiudendo la telefonata considerai solo per un istante che la vera Dinky, quella
che aveva trascorso lontano da casa solo un paio di mesi, quella dallaspetto
slavato e insignificante e dal solito passato che puzzava di pesce, non avrebbe
mai accettato di restare un paio di notti da sola nel deserto con un ragazzo da
poco conosciuto in spiaggia. Ma quella Dinky era sparita, cancellata dal ricordo di
fatti inesistenti.
Stupefatta, osservavo la mia vita come dallesterno, mentre accadevano in
sequenza le medesime cose che avevo sognato: Luna che mi abbracciava allegra
fuori dalla scuola; lincontro alla caffetteria con i gemelli, Arla, Kleines e Lars che
continuava a fissarmi pensieroso. Tutto identico. Avevo i brividi che mi
scorrevano lungo la schiena, brividi di paura e di eccitazione al tempo stesso. Mi
veniva da ridere, tanto che Luna chiese divertita al barista cosa avesse versato
nel mio milk-shake.
Il mio primo errore fu lasciarmi trasportare troppo da quel sentimento di
confidenza e sicurezza che avvertivo. Loro mi avevano appena incontrato,
mentre io avevo trascorso nel branco tre mesi, seppure solo nella mia mente.

Quando mi rivolsero linvito, gentilmente declinai, ma mi lasciai sfuggire una


frase di troppo.
Magari al prossimo plenilunio.

Intorno a me si fece il gelo. Nel caso avessi ancora avuto delle remore a credere
che tutto quel che avevo sognato fosse vero.

Scoppiai a ridere per sdrammatizzare il momento e notai con sollievo che tutti mi
imitarono allegramente nel giro di un secondo. Tutti eccetto Lars, che continuava
a fissarmi serio.
Domanda: cosa fanno i lupi mannari a un mortale che scopre la loro vera
identit? Per quanto tentassi disperatamente di convincermi che potesse esistere
unaltra possibilit, continuavo a sbattere contro le stesse due risposte: lo
trasformano, o lo uccidono. E in quel momento non avevo limpressione che Lars
desiderasse trasformarmi.

Trascorsi le settimane seguenti sobbalzando a ogni rumore, cercando di non


rimanere mai da sola e dormendo con la luce accesa, indossando ogni gingillo
dargento che avessi a disposizione, compreso quellorrido medaglione con
limmagine di una santa agonizzante che la mia prozia aveva insistito per farmi
portare in Australia.
***

Non notai nulla di insolito nella raccomandazione di Jonas, subito prima del
nostro viaggetto nel deserto.
Lascia a casa gioielli e cose preziose, mi aveva detto. La sabbia del nostro
deserto terribile, rovina tutto!

Sarebbe passato a prendermi in moto nel pomeriggio e obbedientemente riposi


ogni oggetto dargento in una scatolina sul comodino accanto al letto. Se Lars e il
branco ci avessero attaccati, saremmo morti insieme e, chiss perch, questo
pensiero mi confortava in parte. In realt ero sicura che non lo avrebbero fatto.
Luna si era spiegata bene: loro non mangiavano esseri umani, solo animali.

Mentre sfrecciavo verso il deserto avvinghiata a Jonas non riuscivo a smettere di


sorridere. Avevo avuto in regalo una sbirciatina sul futuro e mi era stata data la
possibilit di deviare il corso della mia storia, scegliendo chi seguire e con chi
stare. E grazie a questa insolita eventualit mi ritrovavo a cavallo di una
luccicante e rombante Harley Davidson, abbracciata a un autentico surfista
australiano, in procinto di trascorrere con lui momenti indimenticabili nello
splendido deserto rosso dellentroterra.

La gelida pioggia scozzese, i salmoni, le barche dalla vernice scrostata e gli


uomini imbacuccati in parka e stivaloni di gomma alti fino a mezza coscia
appartenevano a un passato talmente lontano, da sembrarmi quello di qualcun

altro. E la vita nel branco era qualcosa che avevo superato: ora tutto era nuovo e
scintillante!
***

La luna era alta nel cielo e disegnava i contorni delle rocce che si stagliavano
scure alle spalle di Jonas, seduto di fronte a me. Accanto a noi ardeva un piccolo
fal e noi eravamo accoccolati sul sacco a pelo, sgranocchiando gallette e ridendo
a bassa voce, quasi per non disturbare il silenzio della notte attorno a noi. Mi
sentivo cos a mio agio!
A un certo punto notai il ciondolo al collo di Jonas: il suo, quello con la bandierina
dellAustralia, che mi era rimasto tanto impresso dopo il nostro primo incontro.
Lo sollevai con due dita e mi accorsi che lui rabbrivid mentre gli sfioravo la gola.
Non mi avevi detto di lasciare a casa tutti i gioielli?, domandai con tono
leggero.

Delicatamente spost la mia mano con la sua. Stava tremando. Sollevai lo


sguardo verso di lui, un po sorpresa, ma lui aveva voltato la testa e stava
fissando un punto lontano. Ebbi la strana impressione di scorgere le sue narici
che fremevano.

Sembrava totalmente concentrato, perso in qualche pensiero e improvvisamente


mi sentii a disagio. Rimasi in silenzio, spostando gli occhi a caso intorno a noi,
aspettando che mi parlasse di nuovo.
Passarono pochi minuti e lui si alz in piedi di scatto, ma silenzioso.

Mi ritrovai la sua mano sinistra allaltezza degli occhi e mi manc il respiro. La


stava stringendo a pugno, talmente forte che le nocche erano diventate bianche.
Ma cera anche qualcosaltro: le dita erano lunghe, ossute, leggermente pelose.
No, non possibile, pensai.

Allorizzonte vidi emergere lentamente delle figure, che si fermarono a circa


trenta passi da noi. Una, due Sei persone. Sei. Chiusi gli occhi, non avevo
dubbi. Ero scampata a un incubo per finire dritta in uno peggiore.
Ci incontriamo di nuovo, Jonas.

La voce di Lars raggiunse le mie orecchie tranquilla e pacatamente minacciosa.

Mi alzai e mossi qualche passo indietro, terrorizzata dalla scena che si stava
preparando davanti ai miei occhi e tuttavia affascinata. Fuggire fu un pensiero
che mi attravers fulmineo la mente e abbandonai subito. Se mi volevano l, non
cera modo per me di evitare sette lupi mannari in una notte di luna piena nel
deserto.

Dacci la ragazza e vattene in pace, rugg di nuovo Lars in direzione di Jonas,


che non si mosse di un millimetro. Ciascuno per la sua strada. Ancora una
volta.

Grandioso, adesso si mettevano addirittura a litigare per me. La mia opinione,


naturalmente, era irrilevante. Rimpiansi per un istante le gelide acque pescose
del Mare del Nord. Ma chi me laveva fatto fare, di andare a complicarmi
lesistenza nellemisfero sud del mondo?

Jonas tese una mano verso di me e mi raggiunse. La strinse con delicatezza


attorno al mio braccio e non parl. Compresi che quella sarebbe stata la sua
risposta allordine datogli da Lars.
Lei sa chi sei?, domand Arla, con la sua voce morbida e curiosa.
La stretta di Jonas aument impercettibilmente.
Chi sei?, sussurrai.

Spost verso di me gli occhi, che non riuscivano pi a resistere al richiamo della
luna ed erano brillanti e ferini. Apr appena la bocca, mettendo in mostra denti
grossi e canini aguzzi.

Una volta tutto questo mi avrebbe portato sullorlo dello svenimento, ma nella
mia mente erano vividi i ricordi di tre mesi in cui io stessa mutavo e vedevo le
mie iridi e i miei canini trasformarsi. Non mostrai alcuna reazione visibile e notai
che Jonas era un po sconcertato da questo fatto. Arla rise e la cosa mi infastid
al punto che decisi sui due piedi di prendere con sicurezza le parti di Jonas.
So anche chi siete voi, affermai con voce sicura, voltandomi a fissarla.
La voce di Jonas ruppe il silenzio che segu.

E il tuo branco, Lars, il tuo branco sa chi sei tu?

Aveva un tono leggermente canzonatorio, quasi divertito.

Lars mostr i denti e ringhi. I membri del branco lo osservavano curiosi e


indecisi.
Jonas si permise un ghigno.

Come sta il tuo branco? Il tuo primo branco. In Olanda., chiese ancora,
beffardo.
Lars si port una mano al collo, da cui pendeva una catena dargento. Notai in
quel momento che tutti ne portavano. Gi: in una notte di plenilunio, non
avevano altro modo di ritardare la mutazione.

Gli sguardi di Arla, Luna, Kleines e dei gemelli si cercavano lun laltro: nessuno
di loro sapeva nulla sul passato di Lars, che non sembrava intenzionato a
rivelarlo.

Volevi disfarti di loro, continu Jonas. Volevi essere libero e indipendente.


Ricordi?
Lars rugg di nuovo e strapp la catena che portava al collo. Immediatamente il
suo corpo si contorse sotto la luna e le sue sembianze divennero quelle del
coyote che ricordavo. Mentre Lars lanciava verso il cielo entusiastici ululati, Jonas
grid:
Li ha uccisi tutti!

Nellistante successivo mi spinse lontano, strapp il ciondolo che indossava e


mut in un grosso lupo bianco, che rotol cadendo a terra sotto lattacco di Lars.
Gridai, vedendo il groviglio peloso che si azzuffava a meno di un metro di
distanza da me. I due animali ruggivano furiosi, si mordevano, si scambiavano
poderose zampate. Del sangue mi schizz sulle gambe, non riuscii a capire di chi
fosse. Non sapevo pi per chi parteggiare, a questo punto. Certo era che la
rivelazione di Jonas aveva scosso anche i membri del branco, che erano rimasti
immobili a osservare la scena.

Mi riscossi allimprovviso, balzai in piedi e cominciai a correre. Non sapevo da che


parte andare e mi trovavo nel deserto, ma in quel momento questi erano
dettagli. Mi sentivo talmente terrorizzata che credevo possibile raggiungere la
Scozia di corsa.
Come spuntando dal niente, cinque coyote mi bloccarono la strada,
circondandomi. Mi fermai, inciampando. Compresi subito che non cera niente
che avrei potuto fare e mi sedetti per terra sospirando. I cinque animali strinsero
il cerchio attorno a me. Alle mie spalle, ruggiti e guaiti segnalavano che la lotta
fosse ancora in corso. Come sarebbe finita? E in che modo lesito si sarebbe
ripercosso su di me? Un'altra volta in trappola, a meno di non trovarmi ancora
nella mia mente comatosa, ma non avevo modo di saperlo. Sospirai di nuovo e
mi accinsi ad attendere pazientemente il mio destino, qualunque esso fosse. I
coyote si accoccolarono attorno a me poco dopo.
***

Aprii gli occhi al primo sole. Una lucertola mi solleticava il braccio su cui avevo
abbandonato la testa per dormire. Cera silenzio, attorno a me. Mi misi seduta e
mi guardai intorno: i miei guardiani dormivano ancora. Arla e Luna erano gi
tornate umane, Kleines russava leggermente nel corpo di un grosso coyote e i
gemelli riposavano un po in disparte, allombra di un picco di roccia, ancora
trasformati.
Per curiosit cercai una cicatrice sul ginocchio. Non cera: nessuno mi aveva
morso. Sospirai di sollievo. Evidentemente lo scontro tra Lars e Jonas si era
concluso con un nulla di fatto, almeno per quanto riguardava me: nessuno dei
due mi aveva preso.

Spostai lo sguardo un pi lontano, alle mie spalle. Inizialmente non riuscii a


distinguere quello che stavo vedendo. Quando compresi, dovetti soffocare una
esclamazione di sorpresa.
Davanti a me Luna si svegli e sollev lo sguardo al sole, ancora basso
sullorizzonte, stropicciandosi gli occhi.

Non pazzesco?, mormor con malinconia. Che notte stupida!, comment


quindi.
Rimasi a guardarla, indecisa e ancora spaventata al pensiero del mio futuro
incerto.
Spiegami!, la pregai.

La ragazza sospir e mosse vagamente una mano nellaria davanti a s.

Jonas ci ha raccontato tutto. Lars faceva parte di un branco numeroso, in


Olanda. Erano in una ventina, tutti piuttosto giovani. Non si preoccupavano di
risparmiare gli esseri umani, come facciamo qui. Erano crudeli e selvaggi. In quel
periodo anche Jonas viveva nel Nord Europa: un lupo solitario e fortissimo, molto
vecchio. Affront il branco di cui faceva parte Lars pi di una volta, per questioni
di territorio o altre faccende legate alle tradizioni dei mannari. Ci crederesti?
Venti contro uno, e se ne andavano sempre feriti e sconfitti.

Luna fece una breve pausa e spost lo sguardo alle mie spalle. Scosse la testa e
riprese.
Lars era attratto da Jonas, desiderava avere la sua forza, la sua destrezza e
soprattutto lo invidiava perch era solo, non era legato ad alcun branco.

Com possibile?, mi intromisi a quel punto. Credevo che ogni mannaro


appartenesse a un branco!
Luna fece un mezzo sorriso, mettendo in evidenza i denti ancora aguzzi.
Tu sei un mistero. Come sai tante cose su di noi?

Avrei voluto rivelarle che era stata proprio lei a raccontarmi tutto, in un sogno,
ma non volevo indurla a cambiare discorso, cos mi limitai a stringermi nelle
spalle e a farle cenno di proseguire.

Lars riusc a mettersi segretamente in contatto con Jonas, riprese Luna. Si


fece spiegare molte cose che non sapeva e apprese da lui che i lupi creati
allinterno di un branco sono legati a esso per sempre. Per essere liberi e solitari,
bisogna essere stati creati da un lupo a sua volta libero, che non intenda dare
origine a un branco. Capisci fin qui?
Credo di s, mormorai. Sarebbe a dire che se mi morde Lars sono condannata
a far parte del vostro branco, se invece mi morde Jonas manterr la mia libert e

potr fare altrettanto quando e se mi andr, senza rendere conto a nessuno.


Giusto?
Luna annu con malinconia.

cos, conferm. Lars voleva essere libero a tutti i costi. Uno dopo laltro
uccise tutti i membri del branco, compreso il capo. Poi fugg e si rifugi qui in
Australia, dove per si rese conto che la solitudine non lo rendeva felice. Arriv a
sbranare quattro o cinque esseri umani in una sola notte, per provare emozioni e
soddisfazioni, ma niente gli bastava. Cap di aver bisogno di un branco quando
incontr i gemelli. Trasform Kleines e subito dopo Arla, poi offr a Pat e Mik di
unirsi a loro. Io sono stata creata un anno dopo e adesso sarebbe toccato a te,
se non si fosse intromesso Jonas.
Ripensai un istante a tutta la storia.

Come mai anche Jonas si trova qui?, domandai curiosa. un caso, o ha


seguito Lars?
Luna sorrise amaramente.

Ha seguito Lars. Ma poi lo ha perso di vista e quando lo ha ritrovato il nostro


branco esisteva gi. A quanto pare, lui avrebbe desiderato un futuro diverso per
entrambi.

Mi voltai a guardare quel che sin dal risveglio aveva catturato la mia attenzione.
Abbandonati allombra di una imponente struttura rocciosa, Lars e Jonas
dormivano abbracciati, la testa di Lars appoggiata nellincavo della spalla
dellaltro, che lo stringeva affettuosamente a s.
, ehm. Normale?, domandai curiosa.
Luna si prese il viso tra le mani.

Temo di no. E temo anche di non avere idea di come andr a finire questa
storia. Nel frattempo
Si ferm e mi lanci unocchiata carica di compassione.
Nel frattempo?, mormorai con voce tremante.

Dobbiamo custodirti. Non hanno ancora deciso cosa fare di te e, capirai, lasciarti
andare semplicemente ormai impensabile.
Abbassai gli occhi.

Gi. Impensabile, sussurrai.

Ti sembrer egoista, ma quello che mi preoccupa di pi, personalmente, cosa


sar di noi, aggiunse rapidamente senza guardarmi negli occhi.
Quali possibilit ci sono?, mi arrischiai a domandare.

Luna si strinse nelle spalle.

Lars potrebbe abbandonarci e andarsene con Jonas. A quel punto suppongo che
il branco passerebbe a Kleines. Non ho nulla contro di lui, ma non fatto per
dirigere. La vita con Lars, finora, stata intensa e desiderabile. Non riesco a
immaginare di andare avanti diversamente. Il brutto che probabilmente non
sono la sola. Se qualcuno volesse liberarsi del resto del branco, beh. Ora
sappiamo come fare. Basta uccidere tutti gli altri.
Rabbrividii mentre diceva questo e vidi che anche lei fu scossa da un tremito.
Non desidero uccidere nessuno di loro. Ma naturalmente non voglio morire.
Sospir di nuovo e tacque.

Forse un po anticonvenzionale, tentai di suggerire, Ma Lars e Jonas non


potrebbero guidare questo branco insieme?

Ci pu essere un solo capo branco, replic immediatamente lei, E sicuramente


spetterebbe a Jonas. il pi forte, avrebbe vinto lui: non ha ucciso Lars solo
perch, beh. Perch gli piaceva un po troppo. In ogni caso, Jonas un solitario
per natura, dubito che si unirebbe a un branco, neppure per esserne il capo.
***

Le ore trascorsero nellincertezza e nel dubbio, il malumore serpeggiava nella


compagnia, ognuno esponeva le proprie congetture e perplessit, intanto che
Lars e Jonas si erano allontanati per discutere della situazione che si era venuta
a creare. Apparentemente nessuno dei due era disposto a separarsi dallaltro e
questo costituiva un ostacolo che impediva il rispetto delle tradizioni dei mannari,
immutate da secoli.
Le convenzioni non sono sacre, osservai meditabonda a un certo punto,
inserendomi in una conversazione. Sono gli individui a renderle tali. Romperle
non causa danno, ma sforzarsi di conservarle a tutti i costi potrebbe essere
deleterio. In questo caso, persino mortale.
Cinque paia di occhi dai
contemporaneamente su di me.

diversi

colori

sfumature

si

fissarono

Che c?, domandai bruscamente, sentendomi a disagio.

Ripeti quello che hai detto, ordin Mik, scandendo bene le parole.

Ehm, esordii, momentaneamente incapace di ricordare le mie stesse parole.


Qualcosa riguardo al fatto che siamo noi a creare le tradizioni e non il
contrario? Forse?
Avrei voluto sprofondare. Cinque lupi mannari ancora in parte trasformati mi
osservavano seriamente e con intensit e la cosa non mi faceva sentire affatto
rilassata.

Finalmente smisero di fissarmi e si scambiarono rapide occhiate e cenni dintesa.


Avevo appena tirato un sospiro di sollievo, quando scattarono tutti in piedi
contemporaneamente, mentre Arla e Luna mi afferravano saldamente
sollevandomi da terra.
Ehi, cosa?, protestai debolmente.

Raggiungemmo Lars e Jonas, che sedevano poco distanti e che alzarono su di noi
uno sguardo interrogativo.
Mordetela!, esclam Luna buttandomi in mezzo a loro.
Cosa?, replicammo tutti e tre in coro.

Spostai uno sguardo confuso e incredulo ai due ragazzi sopra ai quali ero caduta
pesantemente. Mi confort appena notare che nessuno di loro avesse idea di
cosa stesse succedendo.

Sar lei il nostro nuovo capo branco!, annunci Arla con decisione. Ma deve
essere morsa da un lupo indipendente. Al momento abbiamo a disposizione solo
voi due. Muovetevi!, concluse con un ruggito.
Poi sarete liberi di andare dove vorrete!, ricord gentilmente Kleines.

Jonas e Lars mi fissarono e io tentati di arretrare, schermandomi con le mani.


Non era quello che intendevo, non potevo farlo! Non volevo farlo! Era questo il
modo in cui avevo gestito la mia seconda possibilit? Geniale, davvero!
I due si guardarono per un istante, poi Jonas si strinse nelle spalle. Lars si rivolse
al branco con espressione paziente.
Siete certi di volerlo?

Tutti annuirono con convinzione e io mi sentii persa.

Tu che ne pensi?, chiese poi voltandosi verso di me.

Lemozione di essere stata interpellata sul mio stesso futuro rischi di farmi
morire le parole in gola, ma seppi controllarmi.
Deglutii due o tre volte, prima di domandare timidamente:
Lalternativa?

Ti uccidiamo, risposero in coro tutti quanti, con aria scontata.


Lars sorrise mentre mi rivolgeva unocchiata incuriosita.
Cosa ti aspettavi?

Cosa mi aspettavo? Non so, parliamone! Di raggiungere la vecchiaia su una sedia


a dondolo come mia nonna, magari. Sposare un pescatore e avere le mani che
puzzano perennemente di pesce, perch no? Okay, mi rendo conto che non si

tratti delle aspettative pi eccitanti a disposizione. Morire nel deserto australiano


sbranata dai coyote? No, nemmeno questa suonava molto bene.
Sospirando rassegnata spostai lo sguardo da Lars a Jonas. La luna stava
sorgendo, potevo gi vederla riflessa nelle loro pupille.
Dove volete mordermi?

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