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Beh, intanto erano appunto visioni, il che poteva significare che si trattasse solo
di fantasia e coincidenze, come mi avevano spiegato i luminari dellospedale.
Quindi non aveva senso basarmi su una mia personale paranoia e mostrarmi
scortese verso la mia compagna di banco che mi rivolgeva la parola per la prima
volta in un momento di evidente necessit e che indossava occhiali scuri e guanti
neri e non sorrideva Okay, lo ammetto: ero un bel po suggestionata. Ma
irresistibilmente attratta.
Volevo scoprire fino a che punto la mia immaginazione si era spinta entro il
mondo reale. La curiosit mi scoppiava dentro come lava troppo a lungo
trattenuta nel camino di un vulcano. Quanti e quali episodi avrei vissuto come
deja-vu? Sarei riuscita a chiamarmi fuori in tempo? Oppure sarei rimasta
nuovamente invischiata nelle regole del branco, nella stretta mortale
dellabbraccio di Lars? Ecco, devo ammettere che il ricordo di Lars era quanto di
pi contorto potessi supporre. La paura che provavo al pensiero di imbattermi
realmente in lui e di ritrovarmi prigioniera della sua possessivit era poca cosa in
confronto alla speranza assurda di incontrarlo. Volevo di nuovo trovarmi con lui,
sapere che ero importante al punto da essere stata scelta da lui.
Forse era meglio farsi mordere da uno degli altri maschi: da Kleines, per dirne
uno. Era sempre stato tanto dolce e simpatico che non mi sarebbe dispiaciuto
farmi trasformare da lui. Ma poi cosa sarebbe accaduto? Se a quel punto lui si
fosse staccato da Lars, formando il proprio branco? Mi sarei semplicemente
trovata con un nuovo padrone. No, nemmeno questa sembrava una soluzione
intelligente. Senza contare che magari non si usava, magari solo il capo aveva il
potere e il diritto di creare nuovi Mannari.
Al telefono era Jonas, che mi chiamava per invitarmi a fare una gita nel deserto
insieme a lui, nel corso delle vacanze di primavera. Eccezionale! Accettando il
suo invito mi ero procurata una valida scusa per rifiutare quello che mi avrebbe
rivolto Luna, cambiando il corso del mio sogno e guadagnando tempo.
Chiudendo la telefonata considerai solo per un istante che la vera Dinky, quella
che aveva trascorso lontano da casa solo un paio di mesi, quella dallaspetto
slavato e insignificante e dal solito passato che puzzava di pesce, non avrebbe
mai accettato di restare un paio di notti da sola nel deserto con un ragazzo da
poco conosciuto in spiaggia. Ma quella Dinky era sparita, cancellata dal ricordo di
fatti inesistenti.
Stupefatta, osservavo la mia vita come dallesterno, mentre accadevano in
sequenza le medesime cose che avevo sognato: Luna che mi abbracciava allegra
fuori dalla scuola; lincontro alla caffetteria con i gemelli, Arla, Kleines e Lars che
continuava a fissarmi pensieroso. Tutto identico. Avevo i brividi che mi
scorrevano lungo la schiena, brividi di paura e di eccitazione al tempo stesso. Mi
veniva da ridere, tanto che Luna chiese divertita al barista cosa avesse versato
nel mio milk-shake.
Il mio primo errore fu lasciarmi trasportare troppo da quel sentimento di
confidenza e sicurezza che avvertivo. Loro mi avevano appena incontrato,
mentre io avevo trascorso nel branco tre mesi, seppure solo nella mia mente.
Intorno a me si fece il gelo. Nel caso avessi ancora avuto delle remore a credere
che tutto quel che avevo sognato fosse vero.
Scoppiai a ridere per sdrammatizzare il momento e notai con sollievo che tutti mi
imitarono allegramente nel giro di un secondo. Tutti eccetto Lars, che continuava
a fissarmi serio.
Domanda: cosa fanno i lupi mannari a un mortale che scopre la loro vera
identit? Per quanto tentassi disperatamente di convincermi che potesse esistere
unaltra possibilit, continuavo a sbattere contro le stesse due risposte: lo
trasformano, o lo uccidono. E in quel momento non avevo limpressione che Lars
desiderasse trasformarmi.
Non notai nulla di insolito nella raccomandazione di Jonas, subito prima del
nostro viaggetto nel deserto.
Lascia a casa gioielli e cose preziose, mi aveva detto. La sabbia del nostro
deserto terribile, rovina tutto!
altro. E la vita nel branco era qualcosa che avevo superato: ora tutto era nuovo e
scintillante!
***
La luna era alta nel cielo e disegnava i contorni delle rocce che si stagliavano
scure alle spalle di Jonas, seduto di fronte a me. Accanto a noi ardeva un piccolo
fal e noi eravamo accoccolati sul sacco a pelo, sgranocchiando gallette e ridendo
a bassa voce, quasi per non disturbare il silenzio della notte attorno a noi. Mi
sentivo cos a mio agio!
A un certo punto notai il ciondolo al collo di Jonas: il suo, quello con la bandierina
dellAustralia, che mi era rimasto tanto impresso dopo il nostro primo incontro.
Lo sollevai con due dita e mi accorsi che lui rabbrivid mentre gli sfioravo la gola.
Non mi avevi detto di lasciare a casa tutti i gioielli?, domandai con tono
leggero.
Mi alzai e mossi qualche passo indietro, terrorizzata dalla scena che si stava
preparando davanti ai miei occhi e tuttavia affascinata. Fuggire fu un pensiero
che mi attravers fulmineo la mente e abbandonai subito. Se mi volevano l, non
cera modo per me di evitare sette lupi mannari in una notte di luna piena nel
deserto.
Spost verso di me gli occhi, che non riuscivano pi a resistere al richiamo della
luna ed erano brillanti e ferini. Apr appena la bocca, mettendo in mostra denti
grossi e canini aguzzi.
Una volta tutto questo mi avrebbe portato sullorlo dello svenimento, ma nella
mia mente erano vividi i ricordi di tre mesi in cui io stessa mutavo e vedevo le
mie iridi e i miei canini trasformarsi. Non mostrai alcuna reazione visibile e notai
che Jonas era un po sconcertato da questo fatto. Arla rise e la cosa mi infastid
al punto che decisi sui due piedi di prendere con sicurezza le parti di Jonas.
So anche chi siete voi, affermai con voce sicura, voltandomi a fissarla.
La voce di Jonas ruppe il silenzio che segu.
Come sta il tuo branco? Il tuo primo branco. In Olanda., chiese ancora,
beffardo.
Lars si port una mano al collo, da cui pendeva una catena dargento. Notai in
quel momento che tutti ne portavano. Gi: in una notte di plenilunio, non
avevano altro modo di ritardare la mutazione.
Gli sguardi di Arla, Luna, Kleines e dei gemelli si cercavano lun laltro: nessuno
di loro sapeva nulla sul passato di Lars, che non sembrava intenzionato a
rivelarlo.
Aprii gli occhi al primo sole. Una lucertola mi solleticava il braccio su cui avevo
abbandonato la testa per dormire. Cera silenzio, attorno a me. Mi misi seduta e
mi guardai intorno: i miei guardiani dormivano ancora. Arla e Luna erano gi
tornate umane, Kleines russava leggermente nel corpo di un grosso coyote e i
gemelli riposavano un po in disparte, allombra di un picco di roccia, ancora
trasformati.
Per curiosit cercai una cicatrice sul ginocchio. Non cera: nessuno mi aveva
morso. Sospirai di sollievo. Evidentemente lo scontro tra Lars e Jonas si era
concluso con un nulla di fatto, almeno per quanto riguardava me: nessuno dei
due mi aveva preso.
Luna fece una breve pausa e spost lo sguardo alle mie spalle. Scosse la testa e
riprese.
Lars era attratto da Jonas, desiderava avere la sua forza, la sua destrezza e
soprattutto lo invidiava perch era solo, non era legato ad alcun branco.
Avrei voluto rivelarle che era stata proprio lei a raccontarmi tutto, in un sogno,
ma non volevo indurla a cambiare discorso, cos mi limitai a stringermi nelle
spalle e a farle cenno di proseguire.
cos, conferm. Lars voleva essere libero a tutti i costi. Uno dopo laltro
uccise tutti i membri del branco, compreso il capo. Poi fugg e si rifugi qui in
Australia, dove per si rese conto che la solitudine non lo rendeva felice. Arriv a
sbranare quattro o cinque esseri umani in una sola notte, per provare emozioni e
soddisfazioni, ma niente gli bastava. Cap di aver bisogno di un branco quando
incontr i gemelli. Trasform Kleines e subito dopo Arla, poi offr a Pat e Mik di
unirsi a loro. Io sono stata creata un anno dopo e adesso sarebbe toccato a te,
se non si fosse intromesso Jonas.
Ripensai un istante a tutta la storia.
Mi voltai a guardare quel che sin dal risveglio aveva catturato la mia attenzione.
Abbandonati allombra di una imponente struttura rocciosa, Lars e Jonas
dormivano abbracciati, la testa di Lars appoggiata nellincavo della spalla
dellaltro, che lo stringeva affettuosamente a s.
, ehm. Normale?, domandai curiosa.
Luna si prese il viso tra le mani.
Temo di no. E temo anche di non avere idea di come andr a finire questa
storia. Nel frattempo
Si ferm e mi lanci unocchiata carica di compassione.
Nel frattempo?, mormorai con voce tremante.
Dobbiamo custodirti. Non hanno ancora deciso cosa fare di te e, capirai, lasciarti
andare semplicemente ormai impensabile.
Abbassai gli occhi.
Lars potrebbe abbandonarci e andarsene con Jonas. A quel punto suppongo che
il branco passerebbe a Kleines. Non ho nulla contro di lui, ma non fatto per
dirigere. La vita con Lars, finora, stata intensa e desiderabile. Non riesco a
immaginare di andare avanti diversamente. Il brutto che probabilmente non
sono la sola. Se qualcuno volesse liberarsi del resto del branco, beh. Ora
sappiamo come fare. Basta uccidere tutti gli altri.
Rabbrividii mentre diceva questo e vidi che anche lei fu scossa da un tremito.
Non desidero uccidere nessuno di loro. Ma naturalmente non voglio morire.
Sospir di nuovo e tacque.
diversi
colori
sfumature
si
fissarono
Ripeti quello che hai detto, ordin Mik, scandendo bene le parole.
Raggiungemmo Lars e Jonas, che sedevano poco distanti e che alzarono su di noi
uno sguardo interrogativo.
Mordetela!, esclam Luna buttandomi in mezzo a loro.
Cosa?, replicammo tutti e tre in coro.
Spostai uno sguardo confuso e incredulo ai due ragazzi sopra ai quali ero caduta
pesantemente. Mi confort appena notare che nessuno di loro avesse idea di
cosa stesse succedendo.
Sar lei il nostro nuovo capo branco!, annunci Arla con decisione. Ma deve
essere morsa da un lupo indipendente. Al momento abbiamo a disposizione solo
voi due. Muovetevi!, concluse con un ruggito.
Poi sarete liberi di andare dove vorrete!, ricord gentilmente Kleines.
Lemozione di essere stata interpellata sul mio stesso futuro rischi di farmi
morire le parole in gola, ma seppi controllarmi.
Deglutii due o tre volte, prima di domandare timidamente:
Lalternativa?