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– Poichè Neifile si tacque, Filomena così cominciò a parlare.
Boccaccio. Io mi vivea di mia sorte contenta. Ariosto. – E scese in riva
al fiume e qui si giacque. Tasso. – Dal palagio s'uscì e fuggissi a casa
sua. Boccaccio. – Una donna soletta che si gìa (si andava; voce poetica)
Cantando. Dante.
Partirsi (da partire, dividere), è la forma primitiva, usata quasi sempre dagli
antichi; p. es. Pártiti da cotesti che son morti. Dante. – Partissi dunque il Saladino.
Boccaccio. – Vedi più oltre in questo cap. § 8.
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vergognare per vergognarsi, levare per levarsi, maravigliare per
maravigliarsi, riposare per riposarsi, disperare per disperarsi ecc. ecc.
– Più galee delle sue affondarono in mare colle genti. G. Villani. – A
guisa di ronzino, che aombri. Casa. – Schiva di più veder l'eterea luce
Affrettò di morire. Caro. – Il detto Patriarca ammalò a morte. G.
Villani. – Antisco infermò a morte. Boccaccio. – Aggravando nel male
non lasciava pur una delle sue radicate libidini. Davanzati. –
Inchinando l'uno all'altro, presero commiato. Ser Giovanni Fiorentino.
– Or muovi, non smarrir l'altre compagne. Petrarca. – Di dove muove
un soffio d'aura gelata. Magalotti. – Non sbigottir, ch'io vincerò la
prova. Dante. – Un topo .... trasse all'odore. Novellino. – Temendo e
vergognando. Boccaccio. – Leva su, vinci l'ambascia. Dante. – Ond'io
meravigliando dissi: or come Conosci me? Petrarca. – Come degnasti
d'accedere al monte? Dante. – I Fiorentini sdegnarono molto. G.
Villani.
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cattivi, faccio pentire qualcuno, non lo lascio muover di qui, non lo
lascerò accorgere di questa cosa, fece levare i figliuoli ecc. Il non
poterla fare accorgere, non che pietosa, del mio amore ecc. Boccaccio.
– Veggo rinnovellar l'aceto e il fele (rinnovellarsi). Dante. – Allor vid'io
meravigliar Virgilio (meravigliarsi ecc.) Dante. – (Cfr. addietro
cap. XX, § 19). Ma coi riflessivi propriamente detti, derivati cioè da un
verbo transitivo, bisogna por mente che l'infinito non possa sembrare
usato in senso passivo, come se si dicesse lo vidi battere per significare
lo vidi battersi (dove il si sarebbe necessario). Per fare al re Marsilio e
al re Agramante Battersi ancor del folle ardir la guancia. Ariosto.
Quanto al traslocamento delle particelle pronominali con questi verbi, vedi la
P. III [cap. II § 14 Red.] e ricorda pure ciò che abbiamo detto qui addietro.
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insieme ecc. E baciavansi insieme alcuna volta. Dante. – Essendosi
accapigliati insieme due cherici ecc. Cavalca.
Anche nella terza persona singolare può aver luogo il reciproco, quando vi sia
un nome collettivo. Vieni a veder la gente quanto si ama (cioè quanto gli uomini,
compresi nel collettivo gente, si amano fra di loro). Dante.
L'un l'altro, l'uno all'altro ecc. bastano a dare senso reciproco alla terza
singolare anche non riflessiva. L'un l'altro abbracciava. Dante. – L'un l'altro ha spento.
Dante.
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In tali verbi i tempi semplici (quelli cioè che non hanno il
participio stato) sostituiscono sovente, per meglio mostrare che l'azione
sia in atto, l'ausiliare venire all'ausiliare essere; p. es. io vengo, veniva,
venni, verrò battuto, ferito, abbandonato ecc. (Vedi addietro, cap. XVI,
§ 15).
Anche i verbi restare, rimanere, trovarsi e simili possono fare da ausiliare nei
passivi, ma in un modo più determinato; p. es. resto abbandonato (invece di sono),
rimasi stupefatto (fui ecc.), mi trovo disprezzato da tutti (sono ecc.) Altri esempi più
oltre nel § seguente.
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Manzoni. – Lei (Ella) può con una parola .... sollevar quelli, cui è fatta
una così crudel violenza (qui nel senso di vien fatta, perchè la violenza
di D. Rodrigo non era anche compiuta). Manzoni. – Addio chiesa ....
dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto,
e l'amore venir comandato (in senso di futuro). Manzoni. – Pigliamo un
nobile avvenimento che vien descritto dal padre S. Agostino. Segneri. –
Le avventure di Lucia si trovano avviluppate in un intrigo tenebroso.
Manzoni. – Persone anche nobili più di noi han praticata questa legge
medesima del perdono, senza che quindi rimanga contaminata la loro
chiarezza. Segneri. – La qual lettera (il giudice) ricevuta e letta, molto
restò (fu) edificato dalla sua fermezza. Vite SS. Padri. – E più non disse
e rimase turbato (si turbò, ma col concetto di durata). Dante. – Fur
(furon) l'ossa mie per Ottavian sepolte. Dante. La Toscana e la
Romagna per un ministro del l'imperatore occidentale era governata.
Machiavelli. Avvenne che per la reina e per tutti fu un gran rumore
udito che per le fanti e' famigliari (e i familiari) si faceva in cucina.
Boccaccio. – Intanto voce fu per me udita. Dante.
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si lava). Di più, si suole, ove vi fosse ombra d'equivoco, posporre il
soggetto al verbo (p. es. si lodano i buoni, si vituperano i cattivi).
La forma riflessivo-passiva nelle prime e seconde persone adoprasi soltanto coi
verbi chiamare ed altri simili, nel senso di aver nome. Mi chiamo Raffaello: ti chiami
Francesco: vi appellate tutti e due Giovanni. Tu ti domandi Filippo.
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passeggiati (att. passeggiare i marmi) marmi. Dante. – Ragionato
questo, disse loro ciò che udito avea. Boccaccio. – Eziandio delle
parole ignorantemente parlate ci converrà render ragione. Cavalca. –
Come per le cose discorse pare non sol verisimile, ma quasi certo. V.
Borghini. – Io gli studii leggiadri Talor lasciando e le sudate carte (le
carte, sulle quali ho sudato) ecc. Leopardi.
Il participio del verbo morire si trova usato anche in senso passivo. Molti di
loro furono morti (uccisi) e presi. G. Villani. – Che voglion tutti gli ordini e le leggi
Che chi dà morte altrui debba esser morto. Ariosto. – Oggi tal modo è ristretto alla
poesia.
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